LIFESTYLE- Pagina 124

La Magia del Natale a Nichelino

Grande novità, la 1° edizione del Presepe Vivente (16 dicembre)

Dall’8 dicembre 2023 al 6 gennaio 2024 torna La Magia del Natale a Nichelino. Nelle principali piazze e vie cittadine luci e addobbi natalizi, decorazioni granny in piazza Di Vittorio e Albero granny in piazza Camandona. Grande novità, la 1° edizione del Presepe Vivente il 16 dicembre.

L’intero programma è disponibile su https://comune.nichelino.to.it/2023/11/27/la-magia-del-natale-a-nichelino-2023/

Sabato 16 dicembre, dalle 15.00 alle 22.00, il Borgo Antico di Nichelino si trasformerà nella Betlemme di duemila anni fa. Per la prima volta il centro storico di Nichelino sarà avvolto dalla magica atmosfera natalizia del Presepe Vivente.

Nichelino dedica a Italo Calvino il nuovo murales di via Torino

Luogo via Torino, all’altezza del civico 179/181, è nato un nuovo murales. Questa volta la dedica è a Italo Calvino nel centenario della nascita, al suo capolavoro “Il Barone rampante” per l’esattezza.

Città di Nichelino online:

Web www.comune.nichelino.to.it

Facebook https://www.facebook.com/Cittanichelino

Arriva il freddo!

IL TORINESE… CON LA CODA

Per gli amanti dell’inverno, della montagna e della neve, inizia finalmente la stagione preferita. Questo è valido anche per alcune razze canine. Se pensiamo a cani nordici, come i Siberian Husky, o gli Alaskan Malamute, la cosa pare ovvia, ma il freddo piace moltissimo anche ai cani da caccia, o da pastore. Correre e giocare al freddo è un’attività molto divertente per la maggior parte dei pelosi caninI. Occorre ovviamente avere qualche accortezza. Se fa freddo, il cane deve avere la possibilità di muoversi, gli serve per scaldarsi. Non tenete il cane fermo o legato per troppo tempo se le temperature sono basse, neanche con il cappotto. Se c’è neve o ghiaccio, fate attenzione ai geloni che si formano tra le dita, in particolare nei cani a pelo lungo, in cui è più difficile accorgersene. Quando tornate a casa, o in un posto caldo, aiutatelo a staccare il ghiaccio dalle zampe.
Può succedere che, con il freddo ed il ghiaccio, i polpastrelli si screpolino, al punto tale di ulcerarsi. Vale la pena applicare, meglio se preventivamente, delle pomate per ammorbidire la cute e se ferita, disinfettarla. Se il cane permane al freddo per  molte ore, somministriamo lui una dieta più energetica, il consumo calorico infatti aumenta con l’abbassarsi delle temperature.
Se invece il nostro cane odia il freddo, e quando esce si paralizza, pensiamo a quei cagnolini con il pelo corto, ricordiamoci di coprirlo e in ogni caso, di non tenerlo fermo troppo a lungo. Allo stesso tempo, ricordiamoci anche che esistono razze di taglia piccola che arrivano dal freddo, come il Volpino di Pomerania che può evitare il cappottino e correre.
Poi c’è il gatto, che quando fa freddo ama stare sotto le coperte, ma quello è un altro capitolo.
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Dott.ssa Federica Ferro
Dott. Stefano Bo

Cremazione? Sì, forse, dipende

In una società in forte espansione (complessivamente sul pianeta siamo quasi 8 miliardi) il problema di seppellire i defunti diventa rilevante. Pensiamo soltanto a periodi di epidemie, durante i quali il numero di sepolture supera quello delle estumulazioni, che costringono a costruire (e, prima, progettare e reperire i fondi) nuovi luoghi di sepoltura.

La cremazione, l’interesse verso la quale è notevolmente aumentato negli ultimi due decenni, sembrerebbe essere la soluzione ottimale: minori spazi (una celletta ha dimensioni ridottissime rispetto al tradizionale feretro), l’urna non richiede esumazioni dopo un tot numero di anni (solitamente la concessione della celletta è di 99 anni, contro i 10-15 delle inumazioni ed i 50 delle tumulazioni).

Vi sono tuttavia due ordini di problemi.

Primo problema: perché la salma possa essere cremata occorre che tutti gli eredi siano d’accordo (è sufficiente che uno solo sia in disaccordo e non si può procedere) ragion per cui molti preferiscono affidare la loro volontà ad una Associazione apposita che, se dotata di personalità giuridica, agisce da esecutore testamentario (tizio aveva espresso la volontà di essere cremato, quindi si procederà in tal senso).

Secondo problema: la Chiesa cattolica, sebbene pochi ancora seguano le sue indicazioni, accetta la cremazione ma non la dispersione delle ceneri né, tantomeno, che queste vengano utilizzate per creare diamanti sintetici, souvenir ecc.

Riguardo la volontà testamentaria, come ho scritto, è sufficiente iscriversi alle apposite associazioni e il problema è risolto.

Per quanto riguarda il secondo problema la cosa si complica. La Congregazione per la dottrina della fede, cioè quell’ente vaticano che fino al 1965 si chiamava “Sant’Uffizio” e che mandò tanti oppositori alla graticola (Savonarola, Giovanna d’Arco, Giordano Bruno, Finnicella) oppure al confino (Galileo Galilei),nell’istruzione Ad resurgendum cum Christo ha stabilito che “Qualora per motivazioni legittime venga fatta la scelta della cremazione del cadavere, le ceneri del defunto devono essere conservate di regola in un luogo sacro, cioè nel cimitero o, se è il caso, in una chiesa o in un’area appositamente dedicata a tale scopo dalla competente autorità ecclesiastica.”

Ma ciò che maggiormente perplime è che nell’istruzione succitata è chiaramente indicato che “[..] per evitare ogni tipo di equivoco panteista, naturalista o nichilista non sia permessa la dispersione delle ceneri nell’aria, in terra o in acqua o in altro modo oppure la conversione delle ceneri cremate in ricordi commemorativi, in pezzi di gioielleria o in altri oggetti, tenendo presente che per tali modi di procedere non possono essere addotte le ragioni igieniche, sociali o economiche che possono motivare la scelta della cremazione. [..] Nel caso che il defunto avesse notoriamente disposto la cremazione e la dispersione in natura delle proprie ceneri per ragioni contrarie alla fede cristiana si devono negare le esequie, a norma del diritto”.

In altre parole, il sacerdote che venga a conoscenza dell’intenzione degli eredi di disperdere le ceneri nel roseto della rimembranza o nel mare o, semplicemente, di portare a casa l’urnetta cineraria (salvo “circostanze gravi ed eccezionali, dipendenti da condizioni culturali di carattere locale”) potrà rifiutarsi di celebrare il funerale religioso; per meglio inquadrare la situazione va ricordato che l’ex Sant’Uffizio riabilitò Galileo Galilei soltanto dopo circa 360 anni dalla condanna per eresia, 31 anni fa, quando ormai le sue tesi erano accettate da secoli dagli scienziati di tutto il mondo.

Il problema dello spazio, sempre più necessario per costruire nuovi luoghi di sepoltura, i costi richiesti agli eredi per la concessione di un loculo ed il rischio biologico sempre presente in una sepoltura, specie quando vi sia in corso una epidemia (peste, colera e covid insegnano) sono evidentemente sconosciuti in piazza del Sant’Uffizio al punto che non possono essere addotti come motivi per infrangere l’istruzione del 2016.

L’istruzione vaticana non pare toccare particolarmente i fedeli stante che le cremazioni sono aumentate nel 2022 del’1,22% rispetto all’anno precedente e sono in continua ascesa.

Quel che lascia maggiormente perplessi è che molte persone chiedono l’estrema unzione, la benedizione della salma, mettono questa in un feretro con sui lati il bassorilievo di San Pio, chiedono il funerale cattolico ma nascondono l’intenzione di disperdere le ceneri perché la Chiesa è contraria.

I farisei erano dilettanti al confronto.

Sergio Motta

La laurea di Sara è il regalo più bello

1 dicembre 2023: la già dottoressa Sara Tosetto diventa Dottoressa magistrale in Economia e Management. Sistemi d’ innovazione in Italia: analisi del trasferimento tecnologico. Relatore prof. Meak Guido imprenditore e professore. Voto 108 su 110. Ovviamente Tesi di laurea sperimentale. Direi proprio il massimo dei massimi. Contento? Ho toccato il cielo con un dito.
Si dice così ma non raffigura appieno cosa un padre prova per i propri figli, in questo momento. Ripeto sempre ad amici e parenti: sono un uomo fortunato ed il mio ipotetico esistenziale conto economico è fortemente in attivo grazie alle mie figlie. Il momento più entusiasmante quando Sara esponeva la sua Tesi. Come si dice : dietro una grande figlia ci sono dei grandi genitori dietro. In particolare la mamma, nonché mia moglie Paola Riceputi. Per anni l’ha seguita passo passo. Ieri a Scienze Politiche indirizzo internazionale dell Università Roma  tre ed in questi due anni a Torino. Ti sono riconoscente Paola oltre modo. Alla fine non mi invento nulla rubando le parole di nostra Figlia Sara.
Ringrazio la mia famiglia, in particolare mia mamma e mio papà,  mio punto di riferimento da sempre.  Grazie per il continuo appoggio, sostegno e profonda pazienza che avete nei miei confronti da 26 anni. La certezza di poter contare sempre su di voi mi ha dato forza nei momenti più difficili.
Grazie.  Grazie per essere la coppia più incasinata e forte che io conosca,  per tutto l’amore che date e mi fate sentire ogni giorno.
Non sarei quella che sono senza di voi.
Grazie a mia sorella Alice, mio modello da seguire da quando sono piccola. Grazie ad Antonella e Giorgio per essere i miei zii acquisiti. E grazie a tutti voi cinque per essere stati in grado di costruire una famiglia allargata che si vuole bene e si sostiene.  Solo ora che sono grande capisco quanto sia difficile e quanto siamo fortunati.
La mamma ed io possiamo solo aggiungere:
Grazie Sara di esistere.
PATRIZIO TOSETTO

Yoga in Gravidanza: 3 Semplici Pose da Eseguire a Casa

YOGA SENZA BARRIERE

L’esperienza della gravidanza può essere arricchita attraverso la pratica dello yoga, offrendo benefici sia fisici che mentali.

Durante questo periodo, la consapevolezza del corpo diventa cruciale e le pose yoga possono aiutare a mantenere flessibilità, forza e calma.

  1. Cat-Cow Pose (Posizione della mucca e del gatto): Inizia a quattro zampe con le mani sotto le spalle e le ginocchia sotto i fianchi. Inspira mentre sollevi il mento e cava leggermente la schiena. Poi respira mentre curvi la schiena verso l’alto, portando il mento verso il petto. Alterna questi movimenti in modo fluido, coordinando il respiro con il movimento della colonna vertebrale.

  2. Gentle Warrior Pose (Posizione del Guerriero Dolce): Da una posizione eretta, allarga leggermente le gambe. Piega il ginocchio anteriore, mantenendo il tallone posteriore a terra o sollevato per maggiore stabilità. Solleva le braccia verso l’alto, mantenendo le spalle rilassate. Mantieni la posizione per alcuni respiri e ripeti dall’altro lato.

  3. Posa della farfalla: Siediti a terra con la schiena dritta e unisci le piante dei piedi. Afferra i piedi con le mani e spingi leggermente verso il basso sulle ginocchia per aprire l’anca. Mantieni la posizione respirando profondamente e puoi anche inclinarti leggermente in avanti per un maggior stiramento.

    Ricorda di ascoltare il tuo corpo, non forzare le posizioni e fare attenzione a qualsiasi sensazione di disagio. Consulta sempre il tuo medico prima di iniziare qualsiasi nuova pratica durante la gravidanza.

    Namasté @odakawithserena

    SERENA FORNERO

La legge della risonanza

Energia, frequenze, vibrazione nell’Universo.

“Se vuoi scoprire i segreti dell’Universo, inizia a pensare in termini di energia, frequenza e vibrazione” diceva Nikola Tesla. E’ quello che dice la Legge della Risonanza secondo cui attiriamo nella nostra esistenza situazioni e persone che “vibrano” alla nostra stessa frequenza, che sono in risonanza, appunto, con il nostro campo energetico. Cosa vuol dire? Il significato è sostanzialmente che due cose simili si attirano e si amplificano. Due cose differenti si respingono.

Questa legge è sempre attiva e il  concetto che veicola è che ogni situazione viene attratta e creata da noi. Questo non avviene, ovviamente, attraverso la nostra parte cosciente, ma nel nostro inconscio (quella parte della nostra psiche che ha una vita propria e si esprime, per esempio, attraverso i sogni) e ciò legittima il fattoche nessuno vuole consapevolmente attirare a sé eventi negativi.

La legge della Risonanza, o dell’ attrazione, fa parte delle 7 leggi universali, alcune abbastanza conosciute come per esempio quella del karma, o causa  ed effetto, che dice che” ogni azione genera un’energia stabilita, che con la stessa intensità ritorna al punto d’origine”.

La Fisica Quantistica ci spiega che l’universo è uno spazio di infine possibilità e che i nostri pensieri sono potenziali realtà che potrebbero avverarsi. Tutto è collegato, tutto è connesso e il caso non esiste. La legge dell’attrazione ci conferma  proprio questo, che siamo responsabili della nostra vita al 100%, che l’energia si dirige dove poniamo la nostra attenzione, che attraiamo gli eventi e le persone che sono sulla nostra stessa lunghezza d’onda, in coerenza con il nostro campo magnetico.

Inoltre, secondo questo codice universale, un’ altissima percentuale (oltre il 90%) di ciò che siamo come pensieri, desideri e convinzioni alberga nel nostro inconscio e ciò che arriva nella nostra vita  corrisponde solo  a ciò che ci è destinato. Quest’ultimo punto è importante per accettare che non otterremo sempre quello che vogliamo  a livello cosciente e che attrarremo, invece, quello su cui si focalizza la nostra anima, il nostro profondo e non il nostro ego. E’ necessario collocarsi in una posizione di apertura e fiducia che ci mette in risonanza con ciò che siamo veramentespostandoci da quell’altra che, invece, ci fa fare richieste coscienti e, spesso, non corrispondenti a quello a cui siamo destinati. La Legge della Risonanza non è una tecnica, la bacchetta magica non c’entra e una questione energetica che ci porta a ricevere quello che è veramente il bene per noi. Il “chiedere, credere e ricevere” deve corrispondere ad un profondo contatto con noi stessi e deve superare molte di quelle convinzioni limitanti che gestiscono la nostra vita. Prendendoci cura dei nostri pensieri, delle nostre emozioni e cercando di capire ciò che veramente siamo, le nostre frequenze capteranno le vibrazioni in piena risonanza con il nostro io, quello vero,  e attrarranno persone e cose in sintonia con noi e ciò a cui siamo davvero destinati.

Tutto è energia e questo è tutto quello che esiste. Sintonizzati alla frequenza della realtà che desideri e non potrai fare a meno di ottenere quella realtà. Non c’è altra via. Questa non è filosofia. Questa è fisica”. Albert Einstein

MARIA LA BARBERA

Storie di cioccolato

DA PLATTI 1875  CLARA E GIGI PADOVANI INCONTRANO EVI POLLIOTTO

3 dicembre ore 11 | Caffè Platti, Corso Vittorio Emanuele II, 72

Per tutti gli amanti del cioccolato l’appuntamento è domenica 3 dicembre da Platti 1875, uno dei caffè più antichi e affascinanti d’Italia.

Alle ore 11 Clara e Gigi Padovani incontrano la Pastry Chef Evi Polliotto in un goloso dialogo che parte dal nuovo libro della coppia di critici gastronomici “Storie di Cioccolato”.

Il cioccolato è di casa in Piemonte. Almeno dal Settecento, quando a Torino nascono i primi artigiani fornitori della Real Casa Savoia. E non c’è cornice più suggestiva per raccontare queste storie delle sale di Platti dove, tra stucchi e specchi, veniva a leggere Luigi Einaudi e a scrivere Cesare Pavese che incontrava qui l’editore Giulio Einaudi.

Accompagnati da Evi Polliotto gli autori racconteranno le vicende che hanno portato Torino a diventare capitale italiana del cioccolato, narrando la storia dei tanti «cioccolatai» che hanno dato vita a quest’eccellenza regionale.

Una chiacchierata con il pubblico, sorseggiando cioccolata calda in tazza, uno dei must della carta del locale, per scoprire i segreti del cioccolato gianduja di Platti.

 

Le ATP hanno reso internazionale la cotoletta alla piemontese

I ristoranti torinesi che han messo nel menu il nuovo piatto della cotoletta alla piemontese hanno avuto la sorpresa di avere un forte aumento di richieste nella  settimana delle ATP Finals. Inglesi, francesi e spagnoli sono stati attratti  dalla novità. Così ci dicono da Pollastrini dove campeggia il poster del piatto ideato da Mino Giachino l’ex sottosegretario ai trasporti nonché leader dei SITAV. I clienti stranieri o di altre regioni sono incuriositi e chiedono della Cotoletta alla piemontese, sapendo che la carne piemontese è la migliore e resa ancora più morbida dalla Toma di una delle nostre Valli. In questo periodo poi la Cena della Cotoletta di Natale sta dilagando, martedì alla Riviera di Riva presso Chieri, domani sera alla Pizzeria da Totò e Peppino di Caselle, Lunedì 4 la Cena di Natale dei SITAV con insalata russa, cotoletta alla piemontese e panettone.

“Mi fai una storia?” Festival di Scrittura, Lettura e Ascolto 0 – 6 anni

Alla “Biblioteca Archimede” di Settimo Torinese. Sabato 2 e domenica 3 dicembre

Settimo Torinese (Torino)

Il progetto è coraggioso, ma molto stimolante: un nuovo “Festival di Scrittura, Lettura e Ascolto” pensato per bimbi piccolissimi, dagli 0 ai 6 anni. E sì, perché, come sostengono gli organizzatori (supportati da un gran fior fiore di educatori), l’iniziativa risponde proprio ad un’esigenza del bambino e a un comportamento al quale andrebbe abituato fin dai primi mesi di vita: leggere con i propri genitori ascoltando la loro voce, seguendo ed interpretando i disegni, commentando gli spunti offerti dalle pagine. Bello il titolo – “Mi fai una storia?” – domanda spesso così formulata dai più piccoli ai “grandi” ed ispirato a un libro, edito dall’ editrice torinese “Il leone verde”, della scrittrice per bambini (Premio “Nati per leggere” 2018), la romagnola Elisa Mazzoli. Alla sua primissima edizione, il Festival é in programma sabato 2 e domenica 3 dicembre negli spazi della “Biblioteca Archimede” di Settimo Torinese, in piazza Campidoglio 50.

E’ completamente gratuito ed è organizzato – all’interno del progetto “Lo scrittore, il libro, il lettore” della “Federazione Unitaria Italiana Scrittori (Fuis)” – dall’Associazione “Il bambino naturale” in partnership con “Il leone verde Edizioni” e con la collaborazione della “Biblioteca Civica Multimediale Archimede”, della “Fondazione ECMEducazione Continua in Medicina”“Nati per Leggere Piemonte” e dell’ “Associazione Palaver” (dedicata “alla genitorialità desiderata, vissuta e perduta”), con il patrocinio della Città di Settimo Torinese. Decisamente importanti le cifre: in due giorni, il festival prevede qualcosa come 27 appuntamenti: da un lato, una serie di incontri, letture, laboratori per famiglie e bambini (che, per necessità, è necessario prenotare www.mifaiunastoria.it), insieme a scrittori edesperti provenienti a Settimo da tutta Italia. Dall’altra, una serie di conferenze (in contemporanea) pensate per i genitori ma anche per insegnanti, educatori, nonni, per approfondire meglio il grande mondo della lettura con i bimbi e tutta una serie di aspetti a essa collegati.

“La ‘Biblioteca Archimede’ – dice la sindaca di Settimo Torinese, Elena Piastra si conferma un polo di formazione e cultura di eccellenza, soprattutto nell’ambito della promozione alla lettura e il Festival rappresenta una delle più importanti esperienze di settore a livello nazionale, che unisce operatori della cultura, professionisti dell’editoria e naturalmente le famiglie. È un orgoglio ospitarlo nella nostra Città, che ha investito moltissimo in questo settore e continuerà a farlo.

Particolare attenzione sarà riservata al pensiero di Maria Montessori, tenendo ben presente “il contesto della lettura – specificano gli organizzatori – che è ascolto e osservazione, ma che si compone anche di esperienze di benessere più generale che il bambino percepisce in modo immediato e che richiedono cura non solo nel preparare l’ambiente dedicato, ma anche nell’attuare comportamenti e modalità che appartengono a quell’ambiente psichico che, come affermava la pedagogista, nutre lo spirito del bambino”.

Non mancherà, infine, la “musica”, perché l’“ascolto” è anche “musica”: é quindi previsto che alcuni incontri saranno accompagnati dal canto, dalla lettura ad alta voce tramite “parole musicate” o ad “esperienze musicali” da poter condividere fra famiglie e bambini.

Per info sul programma dettagliato e prenotazioni: “Biblioteca Civica Multimediale Archimede”, piazza Campidoglio 50, Settimo Torinese (Torino); tel. 011/8028724 o www.mifaiunastoria.it

g.m.

Nelle foto:

–       Immagine guida Festival

–       Elisa Mazzoli, Ph. Marco Foglia

–       Spettacolo “Associazione Teatrulla”

–       Irene Greco, ex-libraia, scrittrice, formatrice ed ideatrice del progetto

Carosello delle Bande. Il 2 dicembre al PalaLancia di Chivasso

Organizzato da Gianluca Gavazza:  per la prima volta, 12 Bande suonano insieme per gli auguri di Natale.

“Le Bande sono la musica delle nostre terre. Per questo ho fortemente voluto questa serata dedicata al mio territorio e alla mia passione: la musica bandistica – esordisce Gianluca Gavazza, consigliere regionale del Piemonte -. Mi viene difficile pensare ad una qualunque manifestazione popolare, festa, ricorrenza senza la musica di una banda. Quanti bambini si sono innamorati della musica ascoltando le Bande. Quanti giovani hanno iniziato a suonare proprio nella banda del proprio paese”.

L’appuntamento per il Carosello delle Bande è sabato 2 dicembre alle ore 18 presso il PalaLancia di Chivasso in via Favorita 111.

Saranno presenti la Società Filarmonica “Città di Chivasso”, la Filarmonica di Casalborgone, la Banda Musicale “La Fenice” di Brusasco, la Banda Musicale “Luigi Arditi” di Crescentino, la Filarmonica “Giuseppe Verdi” di Chivasso, la Società Filarmonica Castelrossese, la Banda Musicale “Don Bosco” di Saluggia, la Società Filarmonica di Brandizzo, la Banda Musicale “La Ceresera” di Pecetto Torinese, la Banda Musicale di Verolengo, la Banda Musicale di Cantoira, la Banda Musicale “La Fiorita” di Mazzè.

“Questa iniziativa vuole essere un focus su un mondo fatto di tradizione ma anche di tanti giovani e giovanissimi: un vivaio prezioso che va assolutamente sostenuto in questa passione. Trascorrere del tempo in compagnia degli amici è un aspetto centrale nella vita di ognuno di noi, tanto più nella vita di ragazzi ed adolescenti: è qui che la musica può diventare un ottimo collante. Lo spirito della Banda, proprio come quello di ogni altra associazione di volontariato, in fondo è anche quello di creare un gruppo di persone collaborative ed in sintonia tra loro che, legate dalla comune passione per la musica, si mettono a disposizione degli altri offrendo un servizio importante – evidenzia Gianluca Gavazza, consigliere segretario dell’Ufficio di Presidenza del Consiglio Regionale del Piemonte -. Chi si avvicina alla musica da amatore, deve assaporare fin da subito i valori fondanti dell’associazione alla quale si sta legando. Se ci pensiamo bene, gli insegnanti di musica vengono comunemente definiti “Maestri” e ciò investe loro di una grandissima responsabilità perché non servono solo ad “insegnare a suonare”, bensì rivestono una forte valenza nella trasmissione dei valori fondanti la persona”.

“Nelle bande vivono insieme spesso tre generazioni: nonni, padri e figli. Promuovere le Bande sul territorio significa poi attribuire loro un grande significato anche perché, spesso, si tende a sminuirne l’attività non sapendo che il repertorio eseguito spazia dalle marce da parata e marce sinfoniche fino a composizioni destinate anche ai concerti o all’opera – conclude il consigliere regionale del gruppo Lega Salvini Piemonte -. La tradizione bandistica italiana ha goduto del favore di molti tra i nomi più famosi dell’Ottocento musicale italiano, come Giuseppe Verdi o Pietro Mascagni che hanno ricoperto il ruolo di maestro e hanno composto per banda. Applaudiamo dunque, questi giovani e non più giovani uniti dall’amore per la musica!”