LIFESTYLE- Pagina 122

La magia del Natale a Torino

SCOPRI – TO  Itinerari e sorprese alla scoperta di Torino

Nel mese più magico dell’anno Torino, come da tradizione, si veste di luci colorate e vetrine addobbate oltre a  moltissimi eventi creati appositamente per festeggiare tutti insieme il Natale.
In piazza Castello ci sarà l’albero di Natale circondato da altri alberi più piccoli, con luci e suoni a tema. In piazza Solferino come negli anni precedenti ci sarà la pista di pattinaggio per adulti e bambini che ogni anno coinvolge un ampio pubblico di torinesi e turisti con numerosi banchetti culinari adiacenti alla pista. Per chi invece preferisce pattinare al chiuso è disponibile la grande struttura del Palavela.  Alla Palazzina di Caccia di Stupinigi, fino al 17 dicembre ci sarà “il Natale è Reale” con la casa di Babbo Natale, gli elfi con i laboratori interattivi, il mercatino, lo street food, le notti bianche e la Christmas Ballons Experience, ovvero enormi sculture di palloncini. Il 13 dicembre in via Agliè ci sarà il mercatino di Natale con sfilata.
La Cavallerizza di Torino offre un evento natalizio unico nel suo genere, il 17 dicembre in collaborazione con Paratissima saranno esposte opere di artigianato mirate alla valorizzazione del made in Italy. Anche i teatri di Torino offrono numerosi eventi e spettacoli; ad esempio, al Teatro Regio dal 22 al 31 dicembre ci sarà il Balletto Del Don Chisciotte di Miguel De Cervantes, al Teatro Alfieri troviamo invece dal 22 al 26 lo spettacolo “Lo Schiaccianoci” ed in seguito a Capodanno Vincenzo Salemme con “Natale in casa Cupiello”.
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I LOCALI STORICI E LE LORO SPECIALITA’ NATALIZIE
Anche i locali storici di Torino durante il periodo natalizio offrono novità. La pasticceria Ghigo, aperta nel 1879 a pochi passi dalla Mole Antonelliana propone la sua Nuvola, un pandoro che è ormai una lunga tradizione, preparato con lievito naturale, ricoperto da una sottile glassa al burro e zucchero a velo, anche in monoporzione. Questo dolce soffice e molto gustoso ha origine nel 1900 ma la ricetta è ancora oggi segreta e si tramanda di generazione in generazione.
Ghigo propone anche deliziose cioccolate calde rigorosamente fatte al momento, con panna montata e per i più golosi anche i marron glacés o le tipiche  bignole torinesi.
Anche Baratti e Milano nel periodo invernale propone dolci tipici natalizi di produzione propria come il panettone classico o al cioccolato da accompagnare al “Bicerin”, che, tradotto dal piemontese, significa “bicchierino”, una spettacolare bevanda analcolica tipica torinese a base di caffè, cioccolata e crema di latte, ma ne esistono anche altre varianti alcoliche. Viene servito esclusivamente nei bicchieri di vetro per far apprezzare le sfumature date dagli ingredienti prima di una piacevole degustazione.
Un altro famoso locale torinese che propone specialità natalizie è Stratta, con tantissime varianti di panettone, quello classico, quello con i marron glacés, con l’albicocca, ricoperto di cioccolato, o di pistacchio, ripieno di zabaione, di Vermouth e molti altri.
Queste sono solo alcune delle particolari proposte dolciarie della tradizione  natalizia che Torino propone in questo periodo, capace di accontentare tutti i gusti anche e specialmente quelli più raffinati.
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LE SCELTE DEI TORINESI
Molti torinesi durante le festività andranno sulle nostre splendide Alpi a sciare o a fare snowboard tra le mete più ambite ricordiamo Bardonecchia e il Sestriere; all’opposto altri prediligeranno il mare d’inverno, e, vista la vicinanza, Finale Ligure, Sanremo ed Alassio sono mete predilette. Tanti, come ogni anno, saranno invece i turisti che arriveranno a Torino per vedere le meraviglie che offre la città della Mole e per assaggiare i tipici piatti invernali come la polenta con il cinghiale, la bagna cauda o il vitello tonnato.
Il Natale per i cittadini sabaudi è spesso un momento di ritrovo famigliare e la magia che si vive per le strade di Torino riscalda i cuori anche quelli più freddi, perché si sa, a Natale si è tutti un po’ più buoni, anche se, a pensarci bene, potrebbe essere Natale ogni giorno dell’anno, se solo sapessimo valorizzare ciò che abbiamo e tendessimo maggiormente a migliorare le nostre relazioni quotidiane. Buone feste a Torino a tutti.
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NOEMI GARIANO

Gratis per sempre, anzi no

La rete (quella per antonomasia) ha compiuto il quarto di secolo di quasi onorata carriera e, su tale arco di tempo, è ora possibile fare alcune valutazioni.

Possiamo parlare sicuramente di un evento epocale come pochi altri nella nostra storia: giusto per citarne alcuni pensiamo all’invenzione della scrittura che permise di trasmettere ai posteri il pensiero o gli atti di una persona o l’invenzione dell’agricoltura che permise di selezionare alcune specie a danno di altre, decidere dove far crescere questa o quella varietà e, di conseguenza, consentì un’alimentazione diversa rispetto a quella carnivora dei primitivi; oppure la civiltà del ferro, quando l’uomo poté dotarsi di armi ed attrezzi da lavoro più adattabili alle proprie esigenze.O, ancora, la civiltà industriale quando la produzione in serie modificò la vita di tutti, allontanando la forza lavoro dalle campagne, ridimensionando il peso dell’agricoltura (e, in parte, del commercio) e sviluppando le città sede di aziende produttive.

La diffusione di massa dell’informatica domestica e, con essa, lo sviluppo dei social hanno modificato totalmente la società: nascita di nuovi linguaggi, veri e propri slang per addetti ai lavori (kit, keep in touch = restiamo in contatto, CUL8R, see you later = ci vediamo più tardi) e, soprattutto, la nascita delle emoticon, faccine che da sole esprimono un’emozione ma che standardizzano i messaggi.

Complice la pandemia e la nascita dello smart working ecco che la rete ha modificato le abitudini di lavoro, istruzione, medicina, adempimenti burocratici, banche, lettura, informazione e così via.

Tutto questo ha un costo che, come vedremo è decisamente alto: impoverimento del linguaggio, analfabetismo funzionale in aumento, calo del QI nelle ultime generazioni invertendo la tendenza all’aumento tipica dell’evoluzione sociale.

Il costo maggiore, però, a parere mio è stato nella diffusione senza controllo delle cosiddette fake news: notizie totalmente false diffuse allo scopo di generare traffico sui social o di fingere di essere stati i primi a lanciare una notizia. Quante volte è stata annunciata la morte di questo o quel personaggio famoso che, entro breve, smentiva assicurando di godere di una salute almeno buona.

Il segreto della diffusione di tali social è stata, innanzitutto, la loro gratuità e, non da meno, il naturale interesse morboso delle persone per il gossip, la possibilità di ritrovare amici di vecchia data, commilitoni e compagni di scuola che, altrimenti, sarebbe stata preclusa. Sulla gratuità alcuni social hanno fatto un punto d’onore: sarà gratuito per sempre.

Questa valutazione a distanza di 25 anni l’hanno effettuata, però, anche i social stessi per motivi, ovviamente, diversi.

Quando la rete nacque, i fondatori concordarono sul fatto che nessuno doveva pagare nulla: sarebbe stata la pubblicità a coprire i costi e generare utili; nobile intento, salvo che i costi sono necessariamente aumentati tra misure di sicurezza, sanzioni per infrazioni alla privacy, potenziamento dell’hardware ed altro e, dunque, è aumentato il ricorso alla pubblicità; in più, come dire di no ad una vagonata di soldi che quotidianamente entra nelle casse dell’azienda?

Cosa si sono dette le aziende (che in realtà si contano sulle dita di una mano in tutto il mondo)? Ora la gente è assuefatta all’uso dei social, non concepirebbe più una vita senza di essi, ma noi abbiamo promesso che sarebbero stati gratuiti per sempre. Come unire le due esigenze? Con una strategia di marketing che ha funzionato in altri campi ecco la soluzione: te lo lascio per sempre gratuito, così com’è; oppure puoi scegliere la versione senza pubblicità pagando pochi dollari al mese. Considerando che solo in Italia il più famoso di questi ha ben 35.700.000 utenti, chiaro che un contributo anche solo di 5 euro al mese, farebbe confluire nelle sue casse la bellezza di 2 miliardi 142 milioni di euro ogni anno. E stiamo parlando della sola Italia.

Calcolando che gli iscritti attivi sono complessivamente 3 miliardi, è palese che un introito di 180 miliardi di lire l’anno sicuri sarebbero meglio degli introiti da pubblicità, che dipendono dal numero di visualizzazioni ed altri parametri.

Noi italiani, in particolare, siamo tra i più dipendenti da social: partendo dal totale di 59 milioni, escludendo i minori che non potrebbero avere il profilo, i detenuti, gli anziani non interessati al web, i disabili gravi, gli istituti di vita consacrata e pochi altri, significa che circa il 90% di chi può attivare un profilo social lo ha attivato.

Per ora siamo alla campagna di informazione sulla possibilità di scelta ma l’opzione tra gratuito e a pagamento sta arrivando.

Conoscendo un po’ la società italiana so che moltissimi opteranno per la versione senza pubblicità; fin quando non comunicheranno i prezzi, tuttavia, non è possibile avanzare ipotesi.

Una domanda, però, sorge spontanea: in un momento di crisi economica con aumento dell’inflazione, riduzione degli stipendi, disoccupazione perché le persone continuano a spendere ogni mese 5 euro di qua, 7,99 di là, 12 per quell’altro servizio, 25 per seguire una tipa su un sito di fans pur in presenza di redditi normali o anche inferiori: sono tutte spese indispensabili? Scarsa propensione al risparmio? Prodigalità?

Certo, se le cause esclusa la prima riguardano un numero importante di soggetti è l’intera società ad essere in pericolo; se, infatti, i prodotti acquisiti sono di produzione estera andranno ad aumentare il PIL di quel Paese, con tutto ciò che ne deriva.

E’ una lezione che dovrebbe giungere alle nuove generazioni proprio dai genitori che, però, sono i primi ad avere bisogno di essere educati: chi controlla il controllore?

Sergio Motta

La Finlandia sbarca a ZOOM Torino

Dall’8 dicembre al Bioparco ci si potrà immergere nella tradizione nordica tra renne, aurora boreale e simpatici elfi

Quest’anno ci si troverà immersi nella tipica atmosfera della Lapponia finlandese tra fiocchi di neve, musica, luci, renne, magici elfi, e lo spettacolo emozionante dell’aurora boreale.

Un vero e proprio viaggio che catapulterà i visitatori nell’atmosfera tipica del Natale nordico e offrirà loro numerose iniziative che renderanno ancora più indimenticabile il tempo trascorso nel bioparco.

Barbara Lorenzo presenta Officine, nuova collezione di gioielli artigianali sostenibili

In occasione di un aperitivo di Natale giovedì 14 dicembre al Bicierin Ciclofficina

 

Barbara Lorenzo presenta Officine, la nuova collezione di gioielli sostenibili, in occasione dell’avvicinarsi di questo Natale.

“La collezione Officine è l’ultima nata dal mio brand CreaTo – spiega Barbara Lorenzo – ed è quella che più rappresenta il legame con la città di Torino. Ne racchiude storia e cambiamento”.

“Si tratta di gioielli artigianali – precisa Barbara Lorenzo- che nascono da materie prime usate in ambito meccanico edile e da questo fatto deriva il nome di Officine. Dadi, bulloni, rondelle, le linguette delle lettini, ma pure catene di biciclette, camere d’aria e tanti altri sono gli elementi base da cui parto per creare questi gioielli. Si chiama upcycling ed è in linea con la filosofia che credo debba animare i gioielli del presente, del futuro, facendosi portavoce della sostenibilità”.

“È possibile unire eleganza e vestibilità con il recupero di oggetti giunti a fine vita? Questa domanda ha trovato risposta in questi gioielli che credo rappresentino bene anche lo spirito della nostra città “.

“Torino ha cambiato pelle in questi anni – prosegue Barbara Lorenzo- senza abbandonare la sua anima, senza dimenticare i suoi valori, ma ha saputo conciliarli con le nuove esigenze dei tempi. La città fabbrica con le sue tante Officine meccaniche ha accolto la sfida della modernità. Il Salone del Gusto, le Olimpiadi, il Salone del Libro, l’Eurovision Song Contest e ora le Apt Finals di Torino sono successi indiscutibili che dimostrano come la città abbia ormai saputo rigenerarsi e divenire più bella, viva e inclusiva”.

“Queste riflessioni mi hanno ispirata nella realizzazione della collezione Officine. L’Upcycling non è solo riciclo, sarebbe riduttivo. È dare nuova vita ed un valore aggiunto ad un nuovo oggetto. Un bullone in sé avrebbe scarso valore, nel suo rinascere in un bracciale, in una collana o in un orecchino acquisisce un nuovo significato e un nuovo valore e, con la mia creatività, do vita ad un gioiello artigianale, che si presenta originale ed elegante”.

“Sono gioielli artigianali, quindi pezzi unici, sostenibili anche sotto il profilo economico ma che non rinunciano ad un valore per me fondamentale, l’eleganza.

“Per presentare questa collezione ho scelto un locale che è perfettamente in linea con i concetti ed i valori prima menzionati, sostenibilità e stili di vita più in armonia con l’ambiente”.

“La presentazione della collezione avverrà al Bicierin la Ciclofficina di via Cavour 24, a Torino. A riguardo desidero ringraziare Fabrizia e Leo, i titolari, che mi permettono di realizzare questa presentazione e dove i miei gioielli resteranno esposti in apposite bacheche e saranno acquistabili. La presentazione avverrà giovedì 14 dicembre alle ore 18:00. Nell’occasione dell’evento verrà offerto un aperitivo di Natale”.

È gradita conferma al numero 3394663882

CreaTo gioielli è presente sui social con la sua pagina Instagram

 

Mara Martellotta

 

 

Callabiana incanta con presepi e alberi di Natale

Con il patrocinio della Provincia di Biella e del Comune di Callabiana, il contributo della
Fondazione Cassa di Risparmio di Biella e il contributo oneroso del Consiglio Regionale
del Piemonte, dal 2 dicembre 2023 al 14 gennaio 2024 ritorna la magica atmosfera
natalizia nella piccola località di Callabiana (Provincia di Biella – Piemonte – Italia) con
la 28° edizione del Presepe Meccanico e la 6° edizione dei Presepi e Alberi di Natale
nel Bosco, organizzati dall’associazione “Amici dei Presepi di Callabiana”.
Questo caratteristico borgo Biellese è spesso denominato il “Paese dei Presepi”,
poiché l’oratorio dedicato a San Carlo accoglie durante l’intero anno lo storico
presepe meccanico, visitabile solo durante il periodo natalizio e rappresentante il
villaggio natio di Gesù in un paesaggio ispirato al panorama del Biellese.


Quest’evento è stato ampliato nel 2018 dall’iniziativa “Presepi nel Bosco”, in cui
diverse raffigurazioni della natività vengono collocate nel bosco di Callabiana, e
quest’anno integrato da diverse creazioni di alberi natalizi.

I visitatori possono percorrere due percorsi immersi nella natura: il primo dedicato ai
presepi, mentre il secondo dedicato a particolari alberi di natale con diverse sorprese
in tutto il percorso.


In data 16/12/23 in Frazione Nelva Callabiana (Bi), sarà organizzato il ritiro di giochi usati
da donare, in collaborazione con la Banca del Giocattolo di Valle Mosso.
Mentre a Santo Stefano ci sarà il mercatino di Natale in Fraz. Fusero Callabiana(VC)

I due percorsi e il presepe meccanico sono aperti tutti i giorni dal 2 dicembre 2023 al
14 gennaio 2024:
 nei giorni feriali dalle 14:30 alle 17:30
 nei giorni prefestivi-festivi dalle 10:00 alle 12:00 e dalle 14:00 alle 17:30.

Entrata ad offerta libera.
INFO: luigi@lafservice.it
Facebook: Presepe di Callabiana

Sosteniamo l’arte ma senza troppe parole inutili

LIBERAMENTE  di Monica Chiusano

Alle volte, anche il potere della nostra passione per essa riesce a sostenere la sua valenza e la sua bellezza.
Nella selezione del gusto per le meraviglie del mondo da preservare, esistono anche una magia e una seduzione naturali capaci di rispettarla.
Facciamo però solo attenzione a non calpestarla rendendogli rispetto, con il garbo di chi vuol proteggerla e non certo deturparla !
Alla fine l’arte è anche energia pura capace di alimentarsi da sola, basta considerarlo!

Aspettando il Natale in Piemonte: tra mercatini e presepi

A cura di PiemonteItalia.Eu

E’ in arrivo la festa più attesa dell’anno e, dai tipici villaggi alpini imbiancati dalla neve alle affascinanti cittadine affacciate sui laghi, dai borghi storici al capoluogo sabaudo, ogni angolo del Piemonte è pronto a ospitare il Natale

Continua a leggere: ↘️
https://www.piemonteitalia.eu/it/eventi/dettaglio/aspettando-il-natale-piemonte-tra-mercatini-e-presepi

Il potere del riordino, mettere a posto spazi e mente

Secondo la psicologa Isabela Pérez-Luna, “Pulire e mettere in ordine hanno una funzione catartica e permettono di disfarsi di cose di cui sentiamo di non aver più bisogno”.

Aprire le finestre per far entrare aria fresca, buttare le cose che si sono accumulate nel tempo, eliminare polvere e depositi di sporcizia, rinnovare il nostro ambiente e depurare la nostra mente.
Una azione catartica quella della pulizie e del riordino che mette a posto anche i nostri pensieri, gli dà una collocazione, uno schieramento rinfrancante.
Lo spazio in cui viviamo rappresenta, in un certo senso, l’espressione di chi siamo e di come gestiamo la nostra esistenza. Premesso che il disordine può essere interpretato anche come una caratteristica legata alla creatività o alla fantasia e che, al contrario, l’ossessione per la pulizia, come tutti i comportamenti eccessivi, potrebbe essere l’ indicatore di un disagio, mantenere l’ordine e la pulizia dell’ambiente che ci ospita è mediamente una lancetta che punta verso l’equilibrio e il benessere. Il caos, la trascuratezza e l’incuria, al contrario, sono il più delle volte sinonimo di disordine interiore, di confusione. Avere oggetti che ostacolano il nostro movimento all’interno degli ambienti in cui viviamo, sia la casa o il luogo di lavoro, può essere fonte di stress, accumulare sporco all’interno dei nostri spazi può renderci nervosi e provati.

Nella percezione comune pulire o rassettare sono attività seccanti e ripetitive e probabilmente, considerato il fatto che spesso costituiscono un dovere e una necessità piuttosto impegnative, non è del tutto sbagliato, ma è altrettanto vero che mettere in ordine un armadio o eliminare la polvere e il vecchio all’interno di un ambiente possono essere considerate vere e proprie forme meditazione, attività su cui ci si concentra che ci evitano di pensare ad altro, una maniera di vivere il presente attraverso lavori manuali che necessitano di attenzione.
Dare un ordine alle cose che vogliamo tenerci potrebbe corrispondere anche ad una volontà di riorganizzazione del nostro interno e a seconda di come vogliamo “ristrutturarci” possiamo riposizionare gli oggetti in base alle cromie, all’uso che ne facciamo e all’importanza che rivestono o semplicemente per categoria.
Buttare o regalare oggetti che abbiamo accumulato nel tempo, rinnovando i nostri guardaroba o le soffitte, è un metodo per attuare una rigenerazione non solo materiale ma anche interiore: fare a meno del superfluo, di ciò che è superato, di tutte quelle cose da cui faticavamo a staccarci e che appesantivano la nostra vita.
Insomma, ordine, equilibrio, essenzialità e pulizia, ambienti dove è contemplato il rinnovamento, senza togliere rispetto al passato, spazi dove gli oggetti non ci comprimono ma rendono bello il nostro mondo infondono leggerezza e regalano armonia estetica.

Tra le teorie più famose che ci raccontano le facoltà del riordino c’è il metodo Konmari che, secondo Marie Kondo, scrittrice giapponese, dona importanti benefici psicologici. Nei suoi libri “Il magico potere del riordino” e “96 lezioni di felicità”, l’autrice sostiene che facendo ordine negli spazi in cui viviamo è possibile cambiare la nostra forma mentis e il modo di affrontare l’ esistenza. Il metodo Konmari suggerisce di mettere a posto tutto in una sola volta, iniziando e finendo entro 6 mesi, proiettandosi verso lo stile di vita a cui si aspira. Inoltre è importante ordinare categoria per categoria (vestiti, libri) e non stanza per stanza cominciando da ciò che è meno capace di attivare ricordi, le foto, per esempio, vanno messe a posto per ultime. Inoltre, questo criterio consiglia di prendere in mano tutti gli oggetti, uno ad uno, e tenere solo quelli che ci fanno ancora battere il cuore iniziando a pensare a come organizzare gli spazi solo se si è finito di buttare quello che abbiamo scartato.

Un altro metodo riportato in un libro è Apartment therapy di Maxwell Gilligham-Ryan che offre una visione singolare dell’organizzazione dell’habitat paragonando le attività inerenti alla casa
al corpo umano e alla loro sintonia.
Secondo la teoria di Gilligham-Ryan in casa occorre armonizzare alcune parti come le pareti, i pavimenti, il soffitto, le finestre e gli impianti corrispondenti alle ossa umane. Con il logoramento di queste parti lo scheletro idealmente si deteriora. Il cuore della casa, invece, è espresso con lo stile in una chiave emotiva attraverso colori e i tessuti, se questo non è armonico, la casa perde energia, calore e vivacità. Il respiro, invece, coincide con la disposizione dei mobili e degli oggetti e può essere alterato con l’accumulo eccessivo di materiali e con il disordine. Infine la testa si esprime nell’utilizzo che facciamo delle cose del nostro ambiente, uno spazio sano dovrebbe supportare le nostre attività creando sintonia e gioia.
Un’altra tecnica, più conosciuta in Occidente, è il Feng Shui  che consiste nella ricerca dell’armonia nell’ambiente domestico attraverso la disposizione dell’arredamento, delle luci, del letto, delle piante, dei vari oggetti e del mobilio. L’applicazione di questo metodo migliora l’energia del nostro ambiente grazie ad una serie di regole legate alla pulizia, alla illuminazione ma anche alla rimozione di ostacoli che intralciano i nostri movimenti e alla purificazione dell’aria anche attraverso il verde.

Secondo i tre metodi dunque all’armonia estetica corrisponde il benessere interiore, attraverso il riordino del nostro ambiente mettiamo a posto anche noi stessi, diamo un equilibrio e una simmetria al nostro interno riportando stabilità spirituale e mentale.

Maria La Barbera

 

 

“Che Natale!” Le iniziative in programma a Chieri

Un’atmosfera natalizia conquisterà la città per un mese.

Strade, vicoli e piazze di Chieri saranno ravvivate dai videomapping e dalle luminarie e accoglieranno un cartellone di iniziative imperdibili: un vero e proprio viaggio per i chieresi e i turisti che potranno arrivare in città e visitarne anche le splendide chiese, che ospiteranno all’interno numerosi concerti e all’esterno le proiezioni artistiche

 

 “CHE NATALE!… a Chieri” è un intreccio di itinerari: video mapping sui monumenti della Città, spettacoli itineranti, mostre d’arte, musica sacra, cori e canzoni natalizie, attività per bambini e famiglie.

Inoltre, si festeggerà insieme il Capodanno in piazza Cavour a partire dalle 22.30 di domenica 31 dicembre con “Le Cirque Magnifique – Gran Galà di Capodanno con Cirko Vertigo” della Fondazione Cirko Vertigo: per chiudere l’anno e iniziare il 2024 con un ammaliante e divertente spettacolo di circo contemporaneo.

Il ricco programma di iniziative che presentiamo farà vivere ai chieresi l’atmosfera che caratterizza questo periodo di feste, avvolgendo la nostra città in un abbraccio di colori ed emozioni. Tante le novità di quest’anno-dichiarano il Sindaco Alessandro Sicchieroe l’assessora alla Cultura Antonella Giordanoiniziative culturale, mostre d’arte e video proiezioni sui monumenti, spettacoli, tanti concerti e iniziative che animeranno la città proposte dalle associazioni del territorio, dimostrando quanto sia forte il nostro senso di appartenenza. Un programma pensato per le famiglie e per i bambini, per chi ama la musica classica e per chi è appassionato di arte. Continuiamo a lavorare per una città che guardi al futuro con speranza e fiducia, nei momenti di gioia così come in quelli di difficoltà.”

“CHE NATALE!” è un progetto della Città di Chieri,realizzato in collaborazione con Associazione blucinQue ETS, Fondazione Cirko Vertigo, Associazione L’Albero del Macramè, F2ALab, Vies Sas, Confraternita San Guglielmo, Duomo di Chieri e Confraternita dei SS Bernardino e Rocco. Con il patrocinio di Regione Piemonte, Consiglio regionale del Piemonte, Città Metropolitana di Torino e Camera di Commercio di Torino.

Programma:

  • CHIERI IN LUCE
  • LE CIRQUE MAGNIFIQUE
  • ADVENTUM IN CANTUM
  • NATALE IN CORO
  • NATALE IN MOSTRA
  • NATALE IN SCENA
  • NATALE IN BIBLIOTECA
  • LE STRADE DEL NATALE

 

Bardonecchia, via alla stagione invernale con l’apertura degli impianti

TANTI EVENTI  IN PROGRAMMA 

Al Palazzo delle Feste, sabato 8 dicembre, alle 11.30, inaugurazione della mostra fotografica “Art for film “, con le immagini realizzate da Paolo Angelillo, che segnerà il via ufficiale della Stagione Culturale “Scena 1312”. Alle 21 si aprirà il sipario sugli appuntamenti musicali con “Le Fil Rouge”.

Sabato 9 dicembre, alle 17, al Palazzo delle Feste, incontro con Claudia Roffino, che presenterà il suo libro “Una vita in dono”. Alle 21, invece. secondo appuntamento della Stagione musicale con un World Tour del gruppo folk Cafe Express.

Ma per dare il benvenuto all’inverno, dopo una stagione estiva contrassegnata da non poche difficoltà dovute all’esondazione del 13 agosto scorso, non mancherà anche un ” Winter Opening Party”. Dalle 18 sfilata lungo via Medail dei Club e delle Scuole di Sci, arrivo al Palazzetto dello Sport, dove ci sarà la cerimonia di consegna del Premio Atleta 2023. A seguire musica e spettacolo di fuochi d’artificio.

“Abbiamo voluto con tenacia realizzare questo avvio di stagione invernale – dice il sindaco Chiara Rossetti – Gli effetti dovuti all’esondazione di agosto si fanno ancora sentire ma come, abbiamo detto, fin dai primi momenti, noi andiamo avanti con determinazione. Bardonecchia è pronta ad accogliere quanti vorranno trascorrere con noi le prossime festività di Natale. Se ci sarà qualche disagio chiediamo scusa e comprensione ma siamo consapevoli di avere cercato di fare del nostro meglio per preparare una Stagione ricca di proposte per tutti”.