LIFESTYLE- Pagina 12

Il nuovo flagship store di Galup in via Andrea Doria 

Nel pomeriggio di giovedì 16 ottobre si è svolta l’inaugurazione del nuovo flagship store Galup, in via Andrea Doria 7, a Torino. L’evento, accolto con entusiasmo  e una significativa partecipazione, ha visto la presenza di rappresentanti delle istituzioni.
“Galup cresce ancora nel cuore di Torino con un ampliamento del locale che è un segno di forza e fiducia per portare ancora più in alto una delle più grandi eccellenze piemontesi. Una vetrina importante della nostra tradizione dolciaria per i torinesi e per i tanti turisti che scelgono Torino e il Piemonte” hanno dichiarato il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio e l’Assessore alle Attività produttive Andrea Tronzano.
“Torino si arricchisce con una nuova eccellenza che è quella storica, radicata nel territorio piemontese dal lontano 1922, che coniuga tradizione, modernità  e innovazione, in un contesto esteticamente accattivante, in una delle vie commercialmente iconiche della città “ ha affermato l’assessore al Commercio della Città di Torino Paolo Chiavarino.
“Questa inaugurazione rende noi e la Città  di Pinerolo estremamente orgogliosi. Galup rappresenta l’eccellenza e la tradizione del Pinerolese e l’apertura di questo nuovo negozio è  un segno concreto di come il nostro panettone sappia narrare il territorio e le sue eccellenze nel mondo” ha dichiarato Francesca Costarelli vice Sindaca della Città di Pinerolo e assessora al Turismo e Attività produttive.

L’inaugurazione non è stata soltanto un momento celebrativo , ma anche un’occasione simbolica per festeggiare I primi dieci anni di una gestione che ha dato nuovo impulso e una visione rinnovata al marchio; era il 2015, quando Giuseppe Bernocco e Sebastiano Astegiano  portavano a termine l’acquisizione di Galup. Da allora, affiancati dai soci Mariano e Piero Costamagna, i due imprenditori cuneesi hanno saputo tracciare nuove strade e sviluppare progetti innovativi, restituendo nuova vita non solo all’iconico panettone creato da Pietro Ferrua nel 1922, ma a tutta la produzione firmata Galup.

“Il nuovo flagship store Galup nasce da un’idea molto chiara, dare forma concreta all’evoluzione del brand, unendo autenticità, ricerca e cura in ogni dettaglio. Questo spazio rappresenta la sintesi della nostra visione , quella di valorizzare le radici storiche di Galup guardando al futuro con creatività,  mantenendo l’eccellenza artigianale e un’estetica  distintiva che da sempre ci contraddistinguono. Non è solo Galup a volersi raccontare in questo modo, abbiamo voluto portare nel cuore di Torino anche l’identità di altri nostri marchi, Streglio, Golosi e Tartufo Regale, quest’ultimo nato dalla collaborazione con lo chef Ugo Alciati, offrendo un’esperienza completa e coerente, che esprime la forza del nostro gruppo.
Chi entra nel nostro store  può gustare un caffè o una cioccolata abbinata a una dellle nostre storiche specialità, oppure scoprire una reinterpretazione originale del toast firmata Galup. È  molto più  di un punto vendita. È  un luogo in cui vivere il nostro mondo, attraverso sapori, storie  e dettagli che parlano di territorio e di passione” commnta l’AD di Galup Stefano Borromeo.

Mara Martellotta

Torino apre le porte a Quattrozampeinfiera

Il 22 e 23  novembre, a Torino, sport, competizioni, passerelle e tanto divertimento nella “due giorni pet friendly” più famosa d’Italia

L’Usato Pet di Quattrozampeinfiera incontra Pets Share di Tyche Pet per il riciclo di accessori pet

www.quattrozampeinfiera.it

 

Le prime luci delle feste accendono Torino e una promessa di emozioni per grandi e piccoli amanti degli animali.
Sabato 22 e domenica 23 novembre 2025, Lingotto Fiere ospita Quattrozampeinfiera – Christmas Edition, l’evento che unisce la magia natalizia all’energia degli amici a quattro zampe.

Natale e sostenibilità: nasce #UsatoPet

Quest’anno il Natale incontra anche la sostenibilità con #UsatoPet, il progetto di Quattrozampeinfiera che dà nuova vita agli accessori per animali.
Dopo l’esordio a Milano, la tappa torinese vede la collaborazione con Tyche Pet e il progetto Pets Share.

Chi desidera rinnovare la cuccia o acquistare un nuovo guinzaglio potrà portare in fiera ciò che non utilizza più: cucce, coperte, giochi o cappottini ancora in buono stato.
Tyche Pet si occuperà di raccoglierli e donarli alle associazioni del territorio che aiutano animali in difficoltà. Un gesto semplice che trasforma oggetti inutilizzati in risorse preziose.

Spettacolo, formazione e divertimento

Dimostrazioni di agilitysplash dogdiscipline cinofile, sfilate, shooting fotografici e consulenze personalizzate animeranno i due giorni di evento, offrendo al pubblico spunti e tendenze per il benessere dei propri animali.

La Casa Pet – Il mondo a misura di cane e gatto

Cuore del progetto è “La Casa Pet di Quattrozampeinfiera”, curata da The HAD – Human Animal Design®, che propone idee per migliorare la convivenza domestica tra persone e animali.
Previsti incontri gratuiti con esperti di comportamento animale e pet design, dimostrazioni pratiche e un’installazione artistica firmata dal designer Marco Maggioni.

Un’esperienza per tutta la famiglia

Il clima natalizio arricchisce la fiera con spazi ludico-educativi per i più piccoli e attività creative all’insegna del riuso.

Casa Gianduja porterà spettacoli e laboratori dove tradizione e magia si intrecciano:

  • Gianduja nel Magico Mondo di Babbo Natale
  • Il racconto dello Schiaccianoci – L’Animazione con i Pupazzi

Sul Tappeto Rosso, le Marionette in Varietà – Uno Show da Red Carpet! e, con la compagnia Gypsy Torino, uno spettacolo musicale ispirato a The Lion King.

Arena Asintrekking: attività per grandi e piccoli

Nell’arena gestita da Asintrekking, spazio a laboratori di lettura assistita, dimostrazioni di cerca al tartufo con cani esperti, attività manuali e prime esperienze con il proprio cucciolo.
Un’occasione per conoscere da vicino il “metodo gentile” e divertirsi in famiglia.

Shopping natalizio e selfie social

Nei padiglioni del Lingotto tante idee regalo per i pet: accessori, alimentazione e gadget a tema.
Chi arriva con il proprio animale potrà partecipare a sfilate, set fotografici e alla challenge social #UnSelfieperQZF, per sfidarsi “a colpi di like”.

Info utili
Sabato 22 e domenica 23 novembre 2025
Lingotto Fiere Torino
10.00 – 19.00 (casse aperte fino alle 18.00)

Biglietti:

  • Intero €15
  • Online €12
  • Coupon da quattrozampeinfiera.it €11
  • Sconto #UsatoPet: €5 di riduzione portando un oggetto pet usato
  • Ingresso gratuito per bambini fino a 10 anni e, naturalmente, per cani e gatti

Info: info@quattrozampeinfiera.it – 0362.1636218 – quattrozampeinfiera.it

Al Mercato Centrale cosplay da paura per la notte di Halloween

Venerdì 31 ottobre, al Mercato Centrale di Torino, la notte delle streghe si trasforma in un evento straordinario dedicato a grandi e piccini, una serata unica all’insegna del Cosplay, grazie alla collaborazione con XMAS COMICS, la più importante manifestazione torinese del mondo pop, fumetto e videogame organizzata al Lingotto Fiere in programma a dicembre.
Il cosplay, che consiste nell’interpretazione di un personaggio indossandone il costume, trova in Halloween l’occasione perfetta per mostrare la propria creatività  e abilità nella realizzazione di abiti complessi , trasformando una celebrazione occidentale in un’occasione di divertimento puro ed espressione artistica. Un’occasione imperdibile per esprimere la propria creatività e divertirsi insieme, con travestimenti che spaziano da personaggi di fantasia a eroi dei manga a icone delle anime.
La serata sarà  animata da una serie di attività sia per adulti sia per bambini a tema Cosplay, in collaborazione con il team di XMAS COMICS, in un’anteprima speciale che anticipa la manifestazione di dicembre.
A partire dalle 18.30 il Mercato Centrale si animerà con una serie di attività pensate per famiglie e appassionati.
I più piccoli potranno divertirsi  con il “Trucco bimbi”, dalle 18.30 alle 19.30, e partecipare a una sfilata in costume, con premi per I migliori look, dalle 19.30 alle 20. La serata  proseguirà con baby Dance, quiz, sarabanda a tema e karaoke, culminando nella sfilata degli adulti alle 22.30, anch’essa con premiazione per i costumi più creativi.
I vincitori della sfilata bimbi e adulti riceveranno come premio un ingresso omaggio alla manifestazione XMAS COMICS 2025.
Nel corso della serata, i visitatori avranno l’opportunità di incontrare anche gruppi di cosplayer che interpreteranno supereroi, principesse e personaggi iconici del mondo del cinema e dell’animazione, che gireranno  per lo store interagendo con il pubblico e posando per foto e video.

Mercato Centrale Torino rappresenta un luogo di incontro dove poter condividere esperienze culinarie di ogni genere. Oltre alle attività di intrattenimento i partecipanti alla serata potranno degustare la bontà dei prodotti artigianali, disponibili anche nell’opzione menù bimbi per i più piccoli.
La partecipazione è gratuita, ingresso libero fino a esaurimento posti.

Gradita la prenotazione al link https://niceuri.co/Iva3n
Per i gruppi superiori alle 4 persone si potrà anche prenotare un tavolo in piazza scrivendo a info.torino@mercatocentrale.it

Mara Martellotta

Dantès a Torino

Dantès, lo yorkshire terrier dal pelo setoso e lo sguardo da filosofo, viveva tranquillo in una casa in mezzo a un bosco alla periferia di Ivrea. Era conosciuto e benvoluto da tutti, fatto salvo alcuni suoi simili (seppure d’altra razza) con i quali il tempo non aveva cancellato una certa diffidenza. Lunghe passeggiate a Bellavista, qualche gioco in casa e poi pappa e dormite scandivano le sue giornate. Un giorno ricevette un invito speciale: i suoi zii lo aspettavano a Torino per qualche giorno di vacanza.

Con la sua valigetta (piena delle sue crocchette anallergiche e il suo peluche preferito), Dantès partì all’avventura sull’auto rossa guidata dallo zio. Arrivato a destinazione, Dantès fu accolto con abbracci e carezze dalla zia che lo accompagnò subito in casa, dove lo aspettava un cuscino personalizzato con il suo nome e tante zampette stampate. “Finalmente!”, pensò Dantès, accoccolandosi con eleganza. Viaggiare in auto era un sacrificio per nulla piacevole. Il giorno dopo, Dantès mise il suo cappottino chic e partì alla scoperta della città. Torino era ben diversa dai luoghi che conosceva e dove abitualmente viveva. In piazza San Carlo gironzolò sentendosi come un piccolo Napoleone, sfilando tra i caffè storici sotto i portici del salotto buono della capitale subalpina. Prima era stato con lo zio in via Biancamano, dove c’era la storica sede dell’Einaudi, punto di riferimento della cultura italiana del dopoguerra. La casa editrice era stata fondata nel 1933 dal ventunenne Giulio, figlio di Luigi Einaudi, futuro primo presidente della repubblica.

 

In quei locali lavorarono collaboratori storici dell’editore come Cesare Pavese, Elio Vittorini, Italo Calvino e Leone Ginzburg. Verso il centro sostarono ai giardini Lamarmora, un oasi verde tra via Cernaia e via Bertola, dedicati al famoso generale del Regno di Sardegna, figura importante del Risorgimento che figurava tra i fondatori del corpo dei Bersaglieri. Al parco del Valentino, nel pomeriggio, rincorse le foglie, annusò ogni angolo e fece amicizia con un bassotto torinese di nome Cesare. Tornando verso casa incontrò un gruppo di amici a quattro zampe che riposavano nel giardino Alfredo Frassati, sostando sotto il monumento del fondatore de La Stampa. Fece conoscenza con un simpaticissimo bulldog inglese e tanti altri amici pelosi con i quali si annusò a lungo. Il giorno dopo giunse davanti al museo Egizio: non poté entrare, ma si fermò davanti alla statua di Anubi, convinto fosse un suo antenato canino. E, non certo per dileggio ma per segnare il territorio, lasciò un piccolo ricordo liquido. Lungo via Po camminò fiero tra studenti e passanti, ricevendo complimenti da tutti. “Che portamento!” dicevano. E qualcuno allungò una carezza, solleticandone l’amor proprio e la vanità. Lo intrigò molto quella costruzione altissima, simbolo architettonico della città. Bella, imponente, la Mole era stata progettata dall’architetto Alessandro Antonelli. Con un’altezza di 167,5 metri, fu per tanti anni l’edificio in muratura più alto del mondo ed oggi ospita al suo interno il museo del cinema. Salutati i dioscuri, Castore e Polluce, sulla cancellata del palazzo reale in piazza Castello, fece una sosta per la pappa.

Nel pomeriggio gli zii gli offrirono un cucchiaino di gelato alla vaniglia da Pepino, in piazza Carignano (approvato dal veterinario, ovviamente). Sul calar della sera, seduto su una panchina lungo il Po, Dantès osservò il tramonto tingere la Mole di arancio, pensando che, in fondo, quella città, pur essendo molto più caotica del posto dove era abituato vivere, era bella. Così passarono altri giorni di passeggiate, scoperte e coccole fino a che Dantès tornò a casa con il cuore pieno di gioia e ricordi, compreso quello del vento torinese che gli aveva spettinato leggermente il pelo. Viaggiare in auto era una vera tortura, non essendosi mai abituato, ma ogni volta che sentiva la parola “Torino”, scodinzolava felice e correva allegro verso la porta, pronto per una nuova avventura. E pazienza se doveva sorbirsi il tragitto allacciato sul sedile posteriore di quel trabiccolo.

 

The HALLOWEEN Experience

Dal 17 ottobre al 2 novembre
Palais des Artists
Corso Primo Levi/Viale Colli 107/A – Rivoli
(presso parcheggio AcquaJoy)
Foto e video:
https://bit.ly/TheHALLOWEENExperience
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“Ombre di migliaia di anni salgono invisibili,
voci sussurrano tra gli alberi:
stasera è Halloween!”
(Kozen Dexter)

Arriva alle porte di Torino la più coinvolgente esperienza di Halloween, con uno spettacolo
musicale mozzafiato, scenografie entusiasmanti e un’atmosfera immersiva da brividi.
Un evento speciale per tutta la famiglia che durerà da venerdì 17 ottobre a domenica 2
novembre e farà entrare nel cuore della festa più magica e spaventosa dell’anno.
Una produzione Dimensione Eventi e Palco 5, con la collaborazione di professionisti eccelsi
nel settore dell’entertainment. Alla regia Melina Pellicano e alla direzione artistica Marco
Caselle, reduci dai sold out in tutta Italia con le produzioni della Compagnia BIT “Christmas
Carol Musical” e “Il Principe Ranocchio”; alla conduzione dello spettacolo lo storico
personaggio di Pistillo, dal format Mediaset Colorado, Andrea Viganò; alla direzione musicale
Alex Negro, patron del pluripremiato Sunshine Gospel Choir; alle scenografie Stefano
Fassone, protagonista da anni degli allestimenti teatrali più spettacolari.
The Halloween Experience sarà strutturato in un vero e proprio piccolo villaggio allestito
nella piazza antistante al parco AcquaJoy di Rivoli.
All’ingresso una lounge accoglienza con la biglietteria, il merchandising per acquistare i gadget
“antipaura” e la zona “Scary Food Bar” dove il pubblico potrà deliziarsi con cocktail e snack a
tema. Non mancheranno ovviamente i classici dolcetti di Halloween perché che festa sarebbe
senza la celebre filastrocca “trick or treat” (dolcetto o scherzetto).
A seguire la “Pumpkin Land” allestita all’interno di uno chapiteau del diametro di quindici metri
che circonderà in uno “spaventoso” abbraccio il visitatore intrattenendolo con diverse
animazioni. Dalle selfie areas dove scattarsi delle fotografie divertenti in compagnia, ai
laboratori di pittura delle zucche, fino alle animazioni per grandi e piccini: baby dance,
corografia del ballo di Mercoledì Addams, gag, piccole magie e giochi teatrali, interpretati da
attori scenicamente vestiti e truccati da streghe e zombie.
In sostanza la Pumpink Land sarà la zona di attesa prima di entrare nel main chapiteau, il
Palais des Artists, dove verrà rappresentato lo spettacolo “Horror Musical Celebration”.
Un’area con la capienza di sole duecento persone, allestita a tema, con un palco pedana
centrale senza barriere di separazione col pubblico, che diventa quindi parte integrante dello
show, in un’esperienza da ricordare.
Un curioso maggiordomo interpretato da Pistillo, storico personaggio della tv per famiglie,
accoglierà gli spettatori con gag e scherzi introducendo un viaggio emozionante tra i grandi
successi di musical e film iconici come “Nightmare Before Christmas”, “The Addams
Family”, “Thriller”, “Hocus Pocus”, “The Rocky Horror Show”, “Beetlejuice”, “La piccola bottega
degli orrori”, “Ghostbusters” e molti altri…
In scena, cantanti, attori, performer, ballerini e musicisti professionisti, accompagnati
da un coro di voci, creato appositamente per l’evento e ribattezzato quindi “The Horror Choir”.
Lo spettacolo, della durata di circa settanta minuti, verrà realizzato una sola o più volte al
giorno a seconda del calendario (inserito di seguito).
Marco Caselle, direttore creativo di Palco 5, dichiara: “Quello che abbiamo voluto creare come
team Dimensione Eventi e Palco 5 è una prima assoluta per la città di Torino, che abbiamo
intenzione di far crescere come format e di far diventare un appuntamento di riferimento per
gli anni a venire. La scelta per il 2025 di una location contenuta come spazi è stata ponderata
e voluta per poter coinvolgere in maniera più attiva il pubblico, con un’emozione che mi sento
di definire one to one. In un periodo storico in cui le notizie reali sono ben più spaventose di
un possibile copione scritto per Halloween, vogliamo che chi verrà a The Halloween
Experience esca soddisfatto e col sorriso.”
Media partner dell’evento: Radio Grp.

GIORNI ED ORARI SPETTACOLO
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– venerdì 17 ottobre: ore 21.00
– sabato 18 ottobre: ore 15.30 – 18.00 – 21.00
– domenica 19 ottobre: ore 11.30 – 15.30 – 18.00
– giovedì 23 ottobre: ore 21.00
– venerdì 24 ottobre: ore 19.00 – ore 21.00
– sabato 25 ottobre: ore 15.30 – 18.00 – 21.00
– domenica 26 ottobre: ore 11.30 – 15.30 – 18.00
– giovedì 30 ottobre: ore 21.00
– venerdì 31 ottobre: ore 19.00 – ore 21.00 – ore 23.00
– sabato 1 novembre: ore 11.30 – 15.30 – 18.00 – 21.00
– domenica 2 novembre: ore 11.30 – 15.30 – 18.00
NOTA BENE:
– ogni replica dello spettacolo ha la durata di settanta minuti
– la capienza di ogni spettacolo è di duecento persone
– il posto è unico, non numerato, nella dinamica del chi prima arriva e meglio alloggia
– è possibile scegliere due categorie di biglietto: platea gold (formata da dieci aree
composte da cinque posti ciascuna accanto alla pedana centrale su cui avviene lo
spettacolo) al costo di 35 euro + prevendita per persona; platea silver (disponibilità di
centocinquanta posti) al costo di 25 euro + prevendita per persona
– si richiede di presentarsi all’accesso dello chapiteau spettacoli con trenta minuti di
anticipo rispetto all’orario di inizio dello spettacolo
– il pubblico potrà arrivare però un’ora e mezza prima rispetto all’orario di inizio dello
spettacolo per avere tempo di visitare lo chapiteau immersivo “Pumpkin Land” in cui
partecipare alle attività proposte e scattarsi selfie “mostruosi” oppure per godersi una
bibita o uno snack speciale allo “Scary Food Bar”.
INFO BIGLIETTI
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I biglietti sono in vendita con il circuito Ticket
One:
– on-line su www.ticketone.it
– presso tutti i punti vendita affiliati
Per maggiori informazioni consultare
il sito ufficiale www.halloweenexperience.it

Daniele Lunelli e la “comunità dei pesci” del lago Maggiore

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Quella dei pesci era ed è una vera “comunità” che vive nel lago Maggiore da Sesto Calende fin su in Svizzera. Ci sono dei  salmonidi diffusissimi  come i coregoni o più rari come le trote fario e marmorata che, finite nel lago dai fiumi, si sono ambientate fino a “cambiar pelle”, assumendo una livrea argentata con pochi e piccoli segni scuri a forma di ics

Il mio amico Daniele Lunelli è l’ultimo discendente di una famiglia di pescatori che si tramandano il mestiere di generazione in generazione. Con il tempo è diventato bravo nel maneggiare le “reti volanti” quasi come suo padre Gioacchino e suo zio “Lisca”, al secolo Mariano Lunelli. Con le “volanti”, zavorrate di sotto coi piombi o con dei sassi tondi e tenute  di sopra a pelo d’acqua grazie alle file dei galleggianti, bisogna saperci fare. Soprattutto occorre aver “naso” per i venti e le correnti e farsi un’idea più o meno precisa sui posti dove si può trovare il pesce. Quasi nulla viene lasciato al caso anche se  il movimento di quelle reti calate al largo nel tardo pomeriggio e lasciate libere di muoversi fino all’alba, a seconda delle “rotte” delle correnti dominanti, può apparire casuale. “ In realtà, quando le ritiriamo in secca – mi dice Daniele – troviamo che sono rimasti impigliati , a seconda delle maglie della rete,  trote di lago e coregoni, agoni ed alborelle”. Quando invece si “punta” su tinche, scardole, persici o lucci sono necessarie le reti fisse, “da posta”,  posizionate sul litorale. Ma la sua vera abilità il pescatore provetto la mette in mostra con il tramaglio. Ormai, sulle rive del lago, erano rimasti in pochi ad utilizzarli con abilità nella cattura dei persici. Formati da tre strati di reti sovrapposte ( i due esterni, le “armature” o “mantelli”, a maglie grosse; quello interno, il “velo” più alto e più fine ), vengono disposti in acqua a perpendicolo così che i pesci – attraversato il mantello – finiscono imprigionati e senza scampo nella trama fitta del “velo”. “ E’ una pesca che richiede occhio e abilità”,dice Daniele, a cui non pare vero poter spiegare le varie tecniche di pesca. “ Oggi non interessa quasi a nessuno conoscere questi particolari. Forse pensano che il pesce persico ci va da solo sul banco della pescheria e, strada facendo, per non far perdere tempo, trova anche il modo di sfilettarsi. Comunque, i tremagli possono essere usati “in posa” o “al salto”. In quest’ultimo caso si calano e si tirano su di giorno, spaventando i pesci con un remo o buttando dei sassi in acqua, così che scappano verso la rete e noi..zacchete!..li catturiamo, appunto, al salto” .

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Da lui ho imparato un sacco di cose. Ad esempio che nelle acque meno profonde, per la cattura del pesce più pregiato, cioè persici , lucci e anguille, si usa il bertovello, “al bartravel”, una specie di “nassa di lago”,  cilindrica e con delle aperture a cono, cosicché il pesce- una volta entrato – non può più uscire, restandovi imprigionato. Sono state vietate, invece, le reti a strascico e le “bedine” con le quali, un tempo,  era stata fatta strage di pesci. Le prime, trascinandosi sul fondale del lago, lo “aravano”, provocando danni seri all’ambiente mentre le seconde- calate a cerchio in pieno lago – “insaccavano” il pesce senza tanti complimenti e senza discriminazioni, mettendo a rischio la fauna ittica. “ Ma sai com’è..Una volta non c’era una gran coscienza e la fame era la fame. Per far guadagno non si andava tanto per il sottile anche se i veri pescatori stavano comunque attenti perché dal lago e dai pesci dipendeva la vita delle loro famiglie”. Quella dei pesci era ed è una vera “comunità” che vive nel lago Maggiore da Sesto Calende fin su in Svizzera. Ci sono dei  salmonidi diffusissimi  come i coregoni o più rari come le trote fario e marmorata che, finite nel lago dai fiumi, si sono ambientate fino a “cambiar pelle”, assumendo una livrea argentata con pochi e piccoli segni scuri a forma di ics. Si narra ancora di quella trota catturata ad Ascona che, lunga più di un metro e mezzo, pesava ben 22 chili, a dimostrazione che ne giravano di belle dentro il lago. Sui coregoni, ad esser sinceri, va fatta qualche precisazione. Alla  loro famiglia , presente nei nostri laghi prealpini, appartengono due specie : il  “lavarello” e la “bondella”. Non si tratta dello stesso pesce, nonostante la bondella sia più minuta, ma spesso solo gli ittiologi – ed i pescatori di mestiere –  sono in grado di distinguerli fra loro. Entrambi non sono propriamente nati qui. Il Lavarello è stato introdotto alla fine dell’800 dai laghi elvetici mentre la Bondella proviene dal lago di Neuchatel ed è stata “introdotta” nel Maggiore nel 1949 ed in quello di Como agli inizi degli anni’ 60. Andando avanti nell’elencazione troviamo, tra i frequentatori più diffusi delle acque del lago, il prelibato Persico e l’Agone. Il Luccioperca, una specie di via di mezzo tra il persico ed il luccio, forte predatore che vive nei  litorali dove  la corrente è modesta e la vegetazione è scarsa, è arrivato nel Maggiore provenendo dal lago di Lugano. Originario dell’est europeo, ai primi del secolo scorso era stato immesso nelle acque del Ceresio e da lì, attraverso il fiume Tresa ,suo principale emissario, che sfocia nei pressi di Luino, ha raggiunto a nuoto il lago Maggiore. E, vista la proliferazione, si dev’essere sentito a suo agio, a casa propria. Viceversa, di anguille ne sono rimaste poche. E quelle poche non hanno tanta voglia di finire in umido o in carpione. Questo pesce ha un ciclo vitale straordinario e misterioso.  Ad un certo punto della sua vita  abbandona le acque dolci  dei fiumi e dei laghi europei per dirigersi verso il mare e, raggiunta la grande tinozza di acqua salata, continuano il loro viaggio fino ad arrivare in una certa zona dell’oceano Atlantico – il mar dei Sargassi –  per deporvi le uova in primavera. E poi ? Poi tornano indietro, affrontando un viaggio a ritroso che dura anche più di tre anni per coprire le migliaia e migliaia di chilometri che separano il Mar dei Sargassi dalle coste europee, dal Mediterraneo, dai fiumi e dai laghi. Da noi, con le dighe sul Po e sul Ticino a far da barriera, il loro ritorno diventa una sorta di “corsa ad ostacoli”.

 

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Chissà perché, dopo tutte queste peripezie,tornata in acqua dolce,  l’anguilla diventa un pesce con abitudini notturne, che durante il giorno vive nascosto in tane oppure immerso nel fondo; forse per riposarsi del viaggio? Se così fosse, bisognerebbe lasciarle un po’ in pace. E i pescatori, quando pescano, stanno zitti e non parlano mai anche per non disturbare il sonno delle anguille. E gli altri pesci? Cavedani, scardole, tinche,alborelle, “trollini”, pighi, savette, persici sole ( i tremendi e famelici “gobbini”) ce ne sono in quantità ed ognuno ha la sua parte della grande famiglia ittica. Infine, sua maestà il luccio che, con la sua bocca a “becco d’anatra”, dominata da robusti e acuminati denti, è il re dei predatori d’acqua dolce. Caccia restando immobile fra le piante acquatiche fino a mimetizzarsi, in attesa che la preda si avvicini. E’ il terrore  dei pesci più piccoli ma, quando ha fame, non disdegna rane, piccoli mammiferi e giovani uccelli acquatici. Un signore di Helsinki, conosciuto un’estate a Feriolo dov’era ospite di un campeggio, mi disse che nel suo paese – e non solo lì – nel corso dei secoli, il luccio è diventato un simbolo araldico,indicante i diritti di pesca ed  usato negli stemmi di famiglie nobili o di  città. Io però ricordo quello che prese Gilberto Camòla, pescando  con il cucchiaino sulla spiaggetta della Villa Fedora, a Baveno. Aveva fatto un lancio lungo e stava recuperando piano piano  quando uno strappo violento quasi gli portò via la canna a mulinello dalle mani. Ci mise poco a capire che aveva abboccato qualcosa di grosso e dopo una battaglia lunga quasi mezz’ora, riuscì – in un bagno di sudore – a portare sulla battigia un luccio enorme. Al peso risultò di quasi undici chili. Una bestia con una bocca che incuteva timore. Provate voi  a pensare com’erano quelli di taglia e di peso quasi doppio, che erano stati pescati sulle due sponde del Verbano. “Se vuoi essere un buon pescatore devi conoscere bene i pesci. Oggi c’è gente a cui capita di pescare così, una volta tanto e di allamare una butrisa, spaventandosi quasi avesse catturato un mostro. E’ vero che la bottatrice ha un aspetto sgradevole, paragonabile a quello di un gigantesco girino e ricorda un po’ il pesce gatto, con quella  grossa testa piatta, gli occhi piccoli e quel corpo cilindrico che si va assottigliando verso la coda ma, vivaddio ,è pur sempre una creatura del nostro lago”.Daniele non si mette mai il cuore in pace e s’arrabbia quando chi vive sulla terraferma non porta rispetto a chi vive sott’acqua. Ricordo quando gli feci conoscere un altro mio amico, un professore che lavora all’istituto Idrobiologico di Pallanza e quest’ultimo gli raccontò che un tempo il lago Maggiore arrivava fino a Bellinzona e che bisognava preservarlo dall’inquinamento. Non ebbe esitazioni: lo abbracciò commosso. Aveva trovato un nuovo amico. Anzi, un altro amico di quel lago che era casa sua. E quella sì che  era una cosa importante, da festeggiare con un mezzo litro di rosso all’osteria dei Gabbiani.

Marco Travaglini

Molto più di una insalata di patate

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Un secondo fresco e sempre adatto

 Una preparazione semplice e sfiziosa che potete personalizzare secondo i vostri gusti per un piatto sempre diverso.
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Ingredienti:
3 grosse patate
1 scatoletta di tonno sott’olio
4 cucchiai di maionese
1 limone
1 pizzico di curcuma (facoltativo)
1 fetta spessa di prosciutto di Praga
Sale, pepe, prezzemolo o basilico
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Pelare le patate, tagliarle a bastoncini e cuocerle a vapore.
Frullare il tonno, mescolare alla maionese, aggiungere il succo del limone, il sale, il pepe, e la curcuma. Tagliare a listarelle il prosciutto privato dell’eventuale grasso, unirlo alle patate, aggiungere la salsa tonnata ed il prezzemolo. Mescolare con cura. Servire freddo guarnito con fette di limone.

Paperita Patty

Sharenting. La condivisione delle immagini dei bambini sui social

I  rischi connessi

Mentre mangiano o giocano, quando sono al mare o insieme ai loro amici, le foto dei bambini spopolano su internet, sui social, sui profili Facebook o Instagram . Questa volonta´ di condivisione ´ certamente un gesto di affetto e di orgoglio da parte di genitori, dei nonni e di tutti coloro che li amano, ma spesso e’ una rischiosa e inopportuna sovraesposizione delle vita dei minori in un luogo virtuale non del tutto sicuro, la rete informatica.

Il termine sharenting, la fusione dall’inglese tra share (condividere) e parenting (genitorialita’), coniato da poco in America, ci spiega, appunto, questa abitudine molto diffusa ovvero quella di postare con frequenza immagini di piccoli uomini e donne creando, il piu´delle volte, un involontario racconto digitale della loro vita.

Prescindendo dalla questione che riguarda la mancata consapevolezza da parte dei bambini sul fatto che la loro esistenza venga resa pubblica, ci sono altri risvolti legati a questa consuetudine che possono rivelarsi davvero drammatici, tra questi spicca l’appropriazione e l’ utilizzo improprio delle immagini che spesso sfocia in vere e proprie azioni illegali e deprecabili.

Questa “moda” e’ all’attenzione del Garante della Privacy che gia´ nella Relazione annuale del 2021 ha proposto di estenderne la tutela rispetto alla questione del cyberbullismo.

Spesso le foto dei minori sono accompagnate da informazioni sensibili come il nome, l’eta´ e il luogo di appartenenza, che rendono ancora piu´semplice il lavoro di chi potrebbe impossessarsene con cattive intenzioni.

Il Garante della Privacy riassume cosi´ i rischi dello sharenting:

Violazione della privacy e della riservatezza dei dati personali e sensibili del minore ogni volta che si pubblica, senza il suo consenso, un’immagine sui social network, così come stabilito dalla Convenzione dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Mancata tutela dell’immagine del bambino che subisce la perdita del controllo sulle proprie informazioni con conseguenze sulla creazione della sua identità digitale odierna e futura. I contenuti postati online, infatti, restano e permangono a disposizione di chiunque.

Esiste poi il rischio delle ripercussioni psicologiche che potrebbero iniziare a manifestarsi nel momento in cui i bambini, crescendo, cominciano a navigare autonomamente. Se i loro genitori non hanno provveduto a tutelare la loro immagine e la privacy, i bambini dovranno fare i conti con quanto è stato pubblicato senza il loro benestare e immagini molto intime e private come quella del bagnetto, ad esempio, potrebbero andare nelle mani di chiunque.

Tra i rischi peggiori c’e´ senz’altro quello della pedopornografia. Alcune immagini di bambini in situazioni private, infatti, possono essere rubate, manipolate e inserite nelle squallide pagine digitali dei siti per pedofili. L’addescamento, infine, e´un’altra oscura possibilita´che si prospetta a causa delle immagini condivise, ma anche delle informazioni che le accompagnano, utili mezzi per creare ganci per avvicinare i minori online.

Il Garante invita a porsi diverse domande prima di condividere le foto dei propri figli: mio figlio sarebbe contento di avere sue foto postate? E´una azione sicura per la sua presente e futura identita´online?

Si tratta di problemi reali, di rischi concreti perche´ la rete, sfortunatamente, e´popolata anche da persone dalla scarsa cifra morale alla ricerca non solo di immagini da collezionare ma anche in attesa che qualche minore sprovveduto caschi nella sua rete con inevitabili e nefaste conseguenze.

MARIA LA BARBERA

Fonte: www.garanteprivacy.it

Alla Fondazione Amendola il Convegno di Neuroestetica “Beauty and Change”

Il gruppo di ricerca Brain Plasticity and Behavior Changes (BIP) del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Torino e la Fondazione Giorgio Amendola, danno il via alla quarta edizione del Convegno Internazionale di Neuroestetica “Beauty and Change”, in programma a Torino da mercoledì 15 a sabato 18 ottobre 2025. Nato nel 2022 come appuntamento dedicato al dialogo tra filosofia, psicologia, neuroscienze e arti, il convegno è oggi un punto di riferimento internazionale per la riflessione scientifica e interdisciplinare sull’esperienza estetica. L’edizione 2025 si intitola “Aesthetic Experience and the Drive for Knowledge” e approfondirà le prospettive interdisciplinari in tema di bellezza e cambiamento, esplorando il legame tra esperienza estetica e impulso umano alla conoscenza. L’essere umano, per sua natura, tende a indagare, comprendere e interpretare il mondo: è da questa spinta epistemica che nascono curiosità, meraviglia e sorpresa. Le più recenti ricerche in campo filosofico, psicologico e neuroscientifico dimostrano come l’esperienza estetica sia strettamente connessa a questa tensione conoscitiva, offrendo un terreno privilegiato che leghi emozione e apprendimento.
Parteciperanno gli ospiti internazionali Jérôme Dokc (Institut Jean Nicod), Arto Haapala (University of Helsinki), Jan R. Ladwehr (Goethe University Frankfurt), Diana Omigie (Goldsmiths, University of London), Francesco Poli (University of Cambridge), Elisabeth Schellekens (Uppsala University), Eva Specker (Leibniz-Institut für Wissensmedien, Tübingen), Martin Skov (Copenhagen Business School; Copenhagen University Hospital, Hvidovre) ed Edward Vessel (City College of New York).
Il convegno sarà preceduto dal workshop tematico “The repeated experience of beauty” dedicato al paradosso tra novità e familiarità nella fruizione estetica, in programma mercoledì 15 ottobre. I lavori si svolgono presso la Fondazione Giorgio Amendola, in via Tollegno 52, a Torino, e prevedono sessioni scientifiche, tavole rotonde e momenti di confronto aperti al pubblico. La partecipazione è gratuita per gli studenti e sono previsti premi per i migliori contributi da parte di giovani ricercatori.
Fondazione Giorgio Amendola ETS – via Tollegno 52, Torino
Info: 011 2482970 – www.fondazioneamendola.it
Mara Martellotta