LIFESTYLE- Pagina 10

Attenti alle “beige flags”

Quando si parla di relazione la violenza, le offese e alcune intimidazioni sono soltanto alcuni dei segnali d’allarme più frequenti dei quali occorre tenere conto, soprattutto all’inizio della love story. Grazie alle campagne, anche mediatiche, sempre più frequenti e le notizie di cronaca dovremmo essere in grado di accorgerci per tempo se siamo di fronte ad una relazione tossica (o che potrebbe diventare tale). Qualcuno ha la capacità, dopo pochi messaggi in chat, di percepire se la relazione abbia sia o possa diventare tossica. Questi segnali, chiamati “red flags” (o bandiere rosse) come nella tradizione balneare, non sono però gli unici ai quali prestare attenzione.

Infida quanto una red flag, la beige flag apparentemente non allarma quanto la rossa: infatti la red flag è legata ad un pericolo o un fastidio immediato: love bombing e gelosia, per esempio, sono indicatori di un rapporto tossico o che può diventare tale. La beige flag, invece, indica un qualcosa di nascosto, di non palesato, e riguarda in particolare i siti di incontri ed i profili social.

Ma di cosa si tratta? Questo nome fu coniato dalla TikTokerCaitlin MacPhail. Immaginate di iscrivervi ad un sito di incontri e, tra i molti profili, ne scegliamo alcuni di vostro interesse. Il primo passo dopo il match è quello di avviare una conversazione, ma ecco che si palesa un SOS a cui non sappiamo dare un nome, ma che ci pare tale, un qualcosa che ci fa alzare le antenne. Meno apparente delle red flags, la beige flag non va sottostimata perché consente, anch’essa, di prevenire i comportamenti deviati dell’interlocutore.

Quando ci si iscrive ad un sito di incontri si ha un obiettivopreciso: conoscere una persona per instaurare un’amicizia o una relazione.

Per molte, troppe, persone i siti di incontri sono l’unicaopportunità che hanno per conoscere persone, considerato che figli, lavoro, incombenze varie lasciano poco tempo alla socializzazione.

Molti iscritti, tuttavia, al momento di compilare il proprio profilo e, quindi, impostare i criteri di scelta del partner scrivono pochissimi dati, cominciando con il non pubblicare la foto (spesso sono sposati e non possono mostrarsi a chiunque). Inserire, nei vari campi, la TV come hobby e non indicare fisico, fumatore o no, bevitore o no, rivelano, da un lato, la paura di mostrarsi e di mettersi in gioco e, dall’altro, dovrebbero far suonare il campanello d’allarme perché si sta dicendo qualcosa di noi ad un perfetto sconosciuto. E’ evidente che, in tal modo, ogni possibilità di incontrare qualcuno di interessante è preclusa.

Partiamo da un assunto: un profilo rispecchia la personalità di chi vi sta dietro; se è vuoto, poco interessante, privo di informazioniche attirino un visitatore a chiedere ulteriori informazioni significa che, nella vita, il soggetto di quel profilo sarà altrettanto vuoto, poco interessante e banale.

Ho ripetuto più volte che moltissimi soggetti temono il confronto ritenendosi inadeguati, inadatti e nel profilo lo dimostrano pienamente, con l’unico risultato di allontanare a priori qualsiasi persona interessata ad un incontro.

Allo stesso modo un profilo dove si inizia con descrizioni filosofiche o dove il sesso è l’unico argomento proposto fanno presagire che non ci troveremo di fronte né ad un asceta né ad un candidato al premio Nobel per il romanticismo.

E che dire quando, dopo il primo contatto, l’interlocutore è così preso da mille impegni da rimandare per almeno tre volte l’incontro o, peggio, da dare buca all’appuntamento? Qualcuno avrebbe il coraggio di riprovarci? Se non avete la sindrome della crocerossina consiglio di cancellarlo virtualmente dalla faccia del pianeta.

Senza voler demonizzare i siti di incontri e le moderne modalità di contatto, perché non provare a conoscere nuove persone in biblioteca, ad una festa, ad un evento fieristico o, comunque, dal vivo? Mal che vada avremo respirato un po’ di aria, fatto due passi e mantenuto i contatti col mondo esterno; soprattutto, vedremo se Brad Pitt fosse davvero seduto al pc a rispondere al nostro annuncio.

Sergio Motta

Caterina, 41 anni da Borello Supermercati

Una vita in azienda, un’azienda che è come una famiglia.

Oggi Borello Supermercati ha festeggiato i 41 anni di attività di Caterina Scavino (dal 18 maggio 1983 ad oggi)   presso la nota catena di supermercati.

Tanti anni di lavoro in un ambiente familiare celebrati questa mattina tra omaggi floreali, ricordi e sorrisi.

Ad abbracciare Caterina tanti colleghi e amici, il responsabile dei supermercati Fiorenzo Borello e il sindaco di Castiglione torinese Loris Lovera.

“QuintEssenza 2024” a Savigliano i colori e i profumi della primavera

Domenica 19 maggio

Savigliano (Cuneo)

Acme. Apice. Culmine. Il “non plus ultra”. Non poteva esserci definizione più appropriata di “QuintEssenza” per indicare la “grandeur”(in senso positivo) della tradizionale rassegna primaverile (quest’anno la XXV edizione) che vede protagoniste a Savigliano erbe aromatiche e spezie e tutto  il meglio delle piante, dei fiori, dei colori e dei  profumi di stagione, che faranno da allegra invasione all’antica “villa saviliani”, come la cittadina cuneese viene denominata in un “placet imperiale” del 981. L’appuntamento è per domenica 19 maggio, una giornata intera organizzata dalla “Fondazione Ente Manifestazioni” in collaborazione con l’“Amministrazione cittadina”.

Dalla mattina alla sera l’intero centro cittadino (piazze Santa Rosa, Molineri, Cesare Battisti e Turletti, oltre a corso Roma e alle vie Torino e Sant’ Andrea) si trasformeranno in un selezionato mercato suddiviso in aree tematiche dove oltre 150 espositori del settore metteranno in mostra i prodotti di matrice naturale e biologica, creme di bellezza, tisane purificanti, prodotti erboristici, piante aromatiche e officinali, miele e derivati, nonché monili artigianali di design. Tantissime anche le “iniziative collaterali”,tutte gratuite: il mercato di prodotti locali delle aziende agricole associate a “Confagricoltura” e “Coldiretti” in piazza Cavour; i laboratori e i workshop organizzati nell’ex convento di “Santa Monica” (sede del “Corso di Laurea in Tecniche Erboristiche” dell’ “Università di Torino”) e nel Chiostro di “San Pietro”; il progetto “Rici-Giochi” di via Garibaldi; la mostra “L’Essenza del colore” di Massimo Ricci a “Palazzo Muratori-Cravetta”; le sedute di “Yoga” al “Museo Civico” e le visite guidate ai “beni culturali” e ai “giardini” di Savigliano.

Per info e il programma nel dettaglio: www.entemanifestazioni.com

Necessario, nell’infinita varietà degli eventi, compiere una selezione fra quelli che, ad occhio, appaiono i più interessanti e coinvolgenti.

D’obbligo partire da piazza Santa Rosa, trasformata per l’occasione in “Piazza delle Erbe”, un mercato dove trovare e conoscere erbe aromatiche ed officinali, spezie, essenze e prodotti naturali per la cura del corpo e della persona. Un viaggio che tocca anche terre lontane con incensi naturali, prodotti “ayurvedici” e cosmetici ecosostenibili. Fra le novità di quest’anno, la collaborazione con “Aromatica, profumi e sapori della Riviera Ligure”, la grande rassegna che Diano Marinadedica, nel primo weekend di maggio, al basilico ed alle eccellenze dell’agroalimentare e dell’enogastronomia ligure. Da piazza Molineri (l’ “Isola del Verde e dei Profumi”), il passo è breve verso piazza Cavour che accoglie i prodotti stagionali, di alta qualità e a chilometro zero di “Confagricoltura”(“Cascine Piemontesi”) e “Coldiretti”(“Campagna Amica”). Il “Chiostro dell’Università”, nell’ex – convento di “Santa Monica” continua a restare un punto centrale con un ricco programma di attività gratuite per adulti e bambini: dal laboratorio di “Packaging ecosostenibile” alla “Stampa botanica” fino a “Il profumo dei mandala”, rivolto a bimbi e genitori per realizzare “mandala” con elementi profumati e la possibilità di portare a casa le proprie creazioni su “pongo” profumato alle spezie. Curioso anzichenò anche il progetto “Rici-Giochi” che permetterà, attraverso l’installazione in via Garibaldi di una ventina di giochi in legno giganti (tutti realizzati con materiali di recupero), di far giocare e divertire liberamente grandi e piccini. E ancora, nel “Chiostro di San Pietro” (piazza Molineri,8), dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18, un doppio laboratorio gratuito per i più piccoli, il “Trucca Bimbi Flower” di Francesca e il “Laboratorio a tema floreale” di Ciccia. I lavoretti si potranno portare a casa. Per gli amanti dello “Yoga” (in tutte le sue varie sfaccettature), l’appuntamento gratuito è al “Museo Civico”(via San Francesco, 17/19) dalle 10 alle 18, mentre, alle 11 e alle 15,30, l’“Ufficio Turistico” cittadino propone “Scopri Savigliano”, un percorso di visite alla scoperta dei luoghi più significativi della città. Prenotazione: iat.savigliano@coopculture.it

Imperdibile a “Palazzo Muratori-Cravetta”(via Jerusalem, 4), la personale (visitabile fino a domenica 2 giugno, il sabato dalle 15 alle 18,30, la domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18,30) dal titolo “L’essenza del colore” a firma dell’artista astigiano Massimo Ricci. Esposti troviamo 70 acrilici su tavola, dove “paesaggio” e “figura” (quella femminile in particolare) parlano il linguaggio suggestivo del colore marcato, a tratti abbagliante (di forte impronta post-impressionista), giocato su lievi ma nondimeno audaci sfumature cromatiche in cui il “reale” ha gioco facile nel farsi cifra stilistica di voci e impronte di forte peso emozionale.

Gianni Milani

Nelle foto: immagini di repertorio e uno “spaccato” della mostra di Massimo Ricci a “Palazzo Muratori-Cravetta”

Lush Torino Garibaldi presenta: Lush X Bridgerton Tea Party Experience

Torino si prepara ad accogliere il Tea Party Lush X Bridgerton, un evento di raffinata eleganza e stile. Questa esperienza unica, ispirata alle opulente atmosfere dell’alta società inglese dell’epoca della Reggenza, promette di essere un appuntamento imperdibile per gli amanti della serie Netflix e della cura personale.

Il 18 maggio, dalle 20:30 alle 21:30, Lush Torino Garibaldiaprirà le sue porte per un’ora di puro piacere sensoriale.

Gli ospiti saranno accolti con una tazza di tè fumante, simbolo di ospitalità e raffinatezza, per poi immergersi nell’arte del product making, creando la propria maschera viso fresca, un gesto di bellezza che unisce tradizione e innovazione.

La collezione LUSH Bridgerton, attesissima novità dell’anno, sarà il fulcro dell’evento. I partecipanti avranno l’opportunità di esplorare e provare i prodotti più scintillanti e sofisticati, pensati per coccolare la pelle e l’anima. Ogni dettaglio è stato curato per garantire un’esperienza degna della nobiltà, con creazioni che promettono di stupire e incantare.

Il costo dell’esperienza è di €25 a persona, un prezzo che include non solo l’ingresso a questo esclusivo tea party ma anche una serie di omaggi pensati per prolungare il benessere anche a casa: una Rosy Cheeks Face Mask dal valore di €13,50, un prodotto in edizione limitata della collezione Lush Bridgerton del valore di €6,50, e un campioncino della celebre crema corpo Sleepy.

Per chi desidera un ricordo tangibile di questa giornata, sarà possibile ottenere un rimborso fino a un giorno prima dell’evento, una politica flessibile che rispecchia l’attenzione di Lush verso i propri clienti.

L’evento si terrà in Via Giuseppe Garibaldi, 13/N, nel cuore di Torino, una location che si addice perfettamente allo spirito dell’iniziativa: elegante, centrale e facilmente accessibile.

Per ulteriori informazioni o richieste, Lush Torino è disponibile via email all’indirizzo torino2@lush.it o telefonicamente al numero 011.4546106. Non perdete l’occasione di partecipare a un pomeriggio di bellezza e lusso, un’esperienza che promette di lasciare un segno indelebile nel cuore e nella memoria di ogni ospite.

CRISTINA TAVERNITI

 

Festa a Oulx per i primi due anni di “Casa Mistral”

Spazio aperto alla collettività e attento alle “diversità”, la “casa colorata” di piazza Mistral ha visto finora il passaggio di quasi cento giovani

Sabato 18 maggio

Oulx (Torino)

“Spazio di comunità” (inteso nel senso più ampio della definizione) gestito dalla “Fondazione Time2” – creata nel 2019 a Torino da Antonella e Manuela Lavazza, con l’obiettivo favorire i diritti dei giovani con e senza disabilità e permettere loro di costruire un proprio progetto di vita indipendente – in  partenariato  con gli enti del “Terzo Settore” locali, con il patrocinio del “Comune di Oulx”, la collaborazione del “Consorzio Intercomunale Socio-Assistenziale Valle di Susa e Val Sangone (Con.I.S.A.)” e gli istituti scolastici del territorio, “Casa Mistral” festeggia alla grande, il prossimo sabato 18 maggio, i suoi pienissimi primi due anni di vita. Nota come la “casa colorata” situata, dal 20 maggio 2022, al centro dell’omonima piazza (nel cuore del Borgo Vecchio di Oulx), “Casa Mistral” è da sempre uno “spazio aperto alla collettività” e “attento alle diversità”, con programmi rivolti a giovani e famiglie del territorio; uno spazio dove chiunque, giovane o anziano, può presentare proposte di attività e realizzarle sia individualmente che in rete con gli altri.

 

Luogo di aggregazione per eccellenza, dalla sua apertura, ha visto l’alternarsi di 96 giovani – nell’87% dei casi residenti in Alta Val Susa – che hanno preso parte ad attività ricreative e di sostegno extra scolastico.  Dal 2022 ad oggi, sono invece 81 gli adulti che hanno partecipato e partecipano alle attività di comunità che si svolgono al suo interno,

Per festeggiare questo importante traguardo, le porte di “Casa Mistral” saranno dunque ancora più aperte sabato 18 maggio (a partire dalle ore 15,30) per una festa di compleanno alla quale prenderanno parte i giovani “di casa”, gli educatori, le famiglie e tutti i curiosi che vorranno partecipare ai festeggiamenti.

“Siamo da sempre legate alla Val di Susa – dichiarano Antonella e Manuela Lavazzae quando abbiamo percepito la possibilità di sviluppare un progetto a Oulx abbiamo pensato che sarebbe stato naturale iniziare proprio da lì. ‘Casa Mistral’ è stata infatti la prima sede di ‘Fondazione Time2’ e attraverso il confronto con i giovani, con o senza disabilità, che partecipano alle attività e con la cittadinanza abbiamo imparato molte cose su quanto sia importante l’ascolto, la costruzione di progetti partecipativi e l’attenzione alle caratteristiche individuali. In fondo questa è la ‘mission’ di ‘Fondazione Time2’: promuovere una cultura e una cittadinanza che siano capaci di sostenere le caratteristiche di ogni persona”.

Breve storia. Un tempo storica sede del “Consorzio Forestale Alta Val di Susa”, l’edificio di piazza Mistral ad Oulx ha cambiato più volte destinazione d’uso fino all’assegnazione due anni fa, tramite un bando del Comune di Oulx, alla “Fondazione Time2”. Due anni di forte impegno in cui “Casa Mistral” è diventata un punto di riferimento per la “comunità locale” grazie all’ampia offerta dei suoi progetti: dal supporto alle donne mamme con inserimenti lavorativi, allo spazio di ascolto per genitori offerto dal “Centro per le Famiglie Diffuso”, fino aitanti progetti di impegno civico per “giovani con disabilità”, così come alle attività della “Cooperativa Sociale P. G. Frassati” e alla creazione della “Società Sportiva Dilettantistica Sport Time2”, aperta a persone “con e senza” disabilità.  In più, a “Casa Mistral”, ogni settimana, un gruppo di adolescenti Valsusini si ritrova per seguire programmi educativi e formativi, per fare i compiti e intraprendere i primi percorsi di volontariato. Insieme a un’equipe di counselored educatori, è anche possibile partecipare, ad attività di gruppo rivolte ai giovani fra i 14 e i 25 anni, per guidarli nel complicato passaggio dall’adolescenza all’età adulta e permettere loro di vivere con più serenità le sfide della crescita.

Dice Chiara Garberoglio, responsabile attività educative di “Casa Mistral”: “In questi due anni, ogni giorno trascorso qui è stato un passo avanti verso una comunità più unita, aperta ed empatica. Molto c’è ancora da fare, ma siamo certi di essere sulla giusta strada”.

Imperdibile dunque la “Festa di Compleanno”, sabato 18 maggio, a partire dalle 15,30, nel “Borgo Vecchio” di Oulx, dove, dopo gli interventi istituzionali, si terrà anche uno spettacolo a cura dei giovani del Progetto “C’entro”. Nell’occasione verranno altresì presentate le attività dello “Sportello Valeria”, il progetto nato per supportare, accompagnare e consigliare le donne della “Valle di Susa” e della “Val Sangone” ed il “LudoBus” della “Cooperativa C.S.D.A.”, piccola ludoteca itinerante in grado di raggiungere tutti i comuni della Valle.

Per info: “Casa Mistral”, piazza Mistral 7, Oulx (Torino); tel. 011/786545 o www.casamistral.it

g.m.

Nelle foto (credits Erika Orlandi): “Casa Mistral”, immagini di repertorio

Pino in Ben-essere. Dallo shiatsu all’iridologia

Sabato 25 maggio 2024 – dalle ore 9 alle 23

Piazza Municipio – Pino Torinese (TO)

 Festival per l’equilibrio di mente-corpo-spirito.

Si svolgerà a Pino Torinese sabato 25 maggio la sesta edizione del Festival “Pino in Ben-essere”, una giornata di sensibilizzazione e d’incontro fra diverse discipline e approcci al benessere che possono aiutare l’individuo a costruire equilibri armonici, ponendosi come aiuto complementare alla medicina convenzionale. L’evento è stato organizzato anche grazie al contributo e al patrocinio di Comune di Pino Torinese e Città Metropolitana di Torino. L‘evento rientra tra gli appuntamenti previsti dal Festival del Verde.

Il Festival, organizzato dall’Associazione TempoReale Tv Lab Aps, aprirà le sue porte alle ore 9 in strutture comunali, dalla palestra alla ludoteca, dove il pubblico potrà partecipare gratuitamente, previa prenotazione, alle attività di suo interesse, sperimentandole dal vivo, parlando e informandosi di persona con i professionisti che le propongono. 

Una giornata del benessere che apre un ventaglio di opportunità per tutti i cittadini. 

Le proposte vanno dallo shiatsu alla biodanza, passando per il teatro, le conferenze, le attività artistiche, la musica, la nutrigenomica e la psicoterapia. Altre esperienze offerte saranno: la cristalloterapia, i trattamenti di suonoterapia vibrazionale, l’analisi iridologica, le consulenze individuali di floriterapia e aromaterapia, il massaggio bio-rebalancing, il trattamento Grinberg e molto altro.

Il tema principale di questa edizione del Festival, unico nel suo genere, ruota intorno al concetto di perdersi e trovarsi, perché a volte è necessario perdersi per “ri-trovarsi”. “Durante la 6° edizione del festival di Pino in Ben-essere, cercheremo di dare concretezza alle parole di Picasso: ‘Io non cerco. Trovo’, sostenendoci insieme in un viaggio di ricerca della disciplina del Ben-essere più adatta all’unicità, alla storia, all’essenza di ognuno di noi. Impareremo a lasciar andare ciò che oggi crea quella frattura tra il nostro ‘Essere’ ed il nostro ‘Apparire’, ri-disegnando il nostro Ben-essere, senza paraocchi, senza paure, ridonando luce alla nostra essenza” afferma Federico Bevione, ideatore dell’evento.

Gli obiettivi

Tentare di ricomporre l’armonia tra il pensiero, la parola e l’azione. Questo è l’obiettivo della 6° edizione di Pino in Ben-essere “Perdersi e/è trovarsi” che vuole portarci lungo un nuovo viaggio verso lo sviluppo di nuovi strumenti, e modi di comunicare, ripristinando così un nuovo stato di Ben-essere.

Quello che proponiamo è un cambio di paradigma culturale che parte dalla celebre frase di Pablo Picasso: “Io non cerco. Trovo”. Una frase che ci fa riflettere sull’enorme differenza che esiste tra: CERCARE, come modo di approcciarsi e sentire la vita, e TROVARE, o lasciarsi trovare, come accade nei processi artistici.

Con Pino in Ben-essere scopriremo che tutte le nostre esperienze, piacevoli o spiacevoli, sono possibilità di trasformazione, di sviluppo interiore. Sono un tesoro che la vita ci dona e, come propone Picasso, lo si accoglie e lo si lascia rivelare davanti a noi per sorprenderci.

Scopriremo insieme nuove soluzioni, visioni, modi di comunicare con noi stessi, con gli altri e la società.

“Perché anche se perdo tutto, non perdo me stesso”. 

Per prenotazioni: www.pinoinbenessere.it

Per informazioni: 327 410 33 77

Menù di primavera elegante e colorato al “Les petites Madeleines” del Turin Palace

Piove oltre i portici di via Sacchi e maggio sembra un concetto lontano. Quest’aria decadente porta dritto al “Les petites Madeleines”, il ristorante del Turin Palace. Nuvole e acquazzoni non permettono di aprire la terrazza dell’hotel a quattro stelle, una finestra su tutta Torino, ma la primavera si spalanca sincera muovendo i primi passi nella sala del ristorante. È l’effetto immediato delle pareti ottocentesche d’un verde appena accennato e delle tovagliette viola come distese di zafferano. Ci si accomoda su questo prato morbido e ronzano subito in testa i “Canti orfici” di Dino Campana (Einaudi, ET Poesia, 231 pagine). L’atmosfera è sottile e offre l’eleganza e i colori delle parole del poeta di Marradi. Si può mettere definitivamente da parte la malinconia delle temperature esterne e aprire, con appetito, le danze: si concluderanno solo a tarda sera e solo dopo aver visitato la terrazza, nonostante sia cullata dalla pioggia.

Il ristorante del Turin Palace tra pioggia e cibi di primavera

La carta di primavera sul tavolo ci dice che possiamo ordinare senza troppi pensieri. Attingiamo a piene mani da quella parte di menù dedicata agli asparagi, una selezione di pietanze pensata per onorare i frutti di stagione.

Si parte, quindi, con tartare di Fassona con asparagi e, per restare in tema, uovo a bassa temperatura con asparagi.

Sui primi piatti non ci sono dubbi: gnocchi di barbabietole, spugnole e blu del Monviso e, ancora, maccheroncini alle acciughe con olio aromatizzato al peperoncino e pangrattato.

 

Resta solo da decidere l’accompagnamento, ma per questo ci si affida subito a Luca, il sommelier. Scopriamo che al ristorante del Turin Palace il Nebbiolo si serve anche freddo. Pensare questo rosso intenso nel secchiello del ghiaccio fa strano, ma c’è un aneddoto dietro questa usanza. Pare che, infatti, così lo desiderò il poi futuro presidente degli Stati Uniti Thomas Jefferson quando, nel 1787, visitò Torino.

Un fiume di vino al Turin Palace

Dopo gli accenni di storia, torniamo presto al presente e iniziamo ad assaporare la magia della bottiglia che sarà regina della cena: un Verduno Velaperga di Ascheri. Il colore rosso scarico e il suo profumo suggeriscono subito che si tratta di una rarità, così come raro è il vitigno da cui nasce. L’etichetta blu spiega poi che è un vino solidale: una parte della produzione viene infatti donata alla onlus “Gusto della Solidarietà” per finanziare i progetti dei gruppi di Volontariato Vincenziano. È perfetto anche unito agli omaggi dello chef: un’oliva tonnata, finta ma perfetta, e un gazpacho con verdure. Ma il vero tocco di grazia arriva col pane, armonia di dolcezza e sapidità, accompagnato da un burro salato che, in bocca, diventa una danza. Le portate principali sono solo un’altra ventata di primavera: dal quadro verde e giallo dell’uovo al dominio dell’asparago fino alle note limonose della pasta.

Dolci poesie

Per rinforzare i dessert, ancora una volta, ci si affida a “quello che consiglia Luca”. E Luca, per tiramisù e millefiori di bosco, yogurt e yuzu, sceglie, rispettivamente, un ice wine ucraino (Chateau Chizay) e un forteto della Luja Piasa Rischei Loazzolo Doc.

Come dargli torto. E come darne allo chef, che per chiudere in bellezza ci omaggia con rocher, bavarese al lampone e gelatina. Nel frattempo, ormai, l’ultima metro è persa. Per qualche altro istante si sta tra le pareti un po’ fiorite un po’ rigate della sala, a rubare quella pace che sa donare un posto come questo. Poi, al momento di andar via, si hanno in dono i sorrisi del personale e una piccola confezione di madeleines che non avrà lunga vita. Prima di rientrare, però, va sciolta una promessa: il giro nella terrazza che una primavera piovosa ha tenuto chiusa più a lungo del solito.

 

Una terrazza per sognare al Turin Palace

Una volta su, è lampante che Torino abbracciata dal buio è ancora più bella. Porta in grembo inquietudine e mistero. Quasi si vede Dino Campana, che studiò per qualche tempo in un liceo poco lontano dal Turin Palace, mentre scrive del suo vagare: “Di notte, nella piazza deserta, quando nuvole vaghe correvano verso strane costellazioni, alla triste luce elettrica io sentivo la mia infinita solitudine” (p. 140). Ci si può sentire così di fronte a questo panorama struggente, ma l’aedo marradese in quegli stessi “ricordi di un vagabondo” (p. 142) parla anche di un passare di “ore di sogno […] che scioglievano in tenerezze i grumi più acri del mio dolore, ore di felicità completa che aboliva il tempo e il mondo intero, lungo sorso alle sorgenti dell’Oblio”. Ed ecco, infine, si sa che, oltre la pioggia, è proprio questo che lascia un po’ di primavera ritrovata in un maggio lontano.

Daniela Melis

“Le città delle piante”, torna il Festival del verde nei Comuni torinesi

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Dal 20 al 26 maggio a Torino e nell’ area metropolitana torna l’appuntamento con la natura in città: un’intera settimana per offrire ai cittadini un racconto inedito del verde urbano. 

Saranno 11 i comuni coinvolti (Carignano, Collegno, Moncalieri, Nichelino, Pino Torinese, Rivalta di Torino, San Mauro Torinese, San Secondo di Pinerolo, Santena, Settimo Torinese, Torino) a cui si aggiungono trasferte “extra-provinciali” a Cuneo e in provincia di Asti. Con alcuni comuni aderenti il Festival ha promosso un concorso dal titolo “1 mq di giardino” per la progettazione e la successiva realizzazione di un’area dimostrativa di verde pubblico resistente ai cambiamenti climatici. oltre 150 appuntamenti diffusi in più di 100 tra parchi pubblici, giardini, orti urbani, musei e altri territori fino a sconfinare a Cuneo.

Dopo l’edizione sperimentale dello scorso anno con il coinvolgimento di oltre 20 mila persone,  torna a Torino e area metropolitana il Festival del Verde – www.festivalverde.it raddoppiando il numero di iniziative. Visite guidate negli spazi verdi più suggestivi, tour nell’agricoltura urbana, reading e presentazioni di libri, attività di volontariato, escursioni naturalistiche per scoprire il verde urbano come mai è stato presentato.

“Le città delle piante” è il titolo di questa edizione dedicata a quella rete di ecosistemi urbani e naturali che convivono e interagiscono ogni giorno con gli esseri umani e le loro tecnologie. Il Festival, il cui maggior sostenitore è la Fondazione Compagnia di San Paolo, offre un racconto complessivo attraverso l’esperienza diretta delle storie invisibili di questi ambienti spesso nascosti. Ogni evento del Festival è categorizzato in base a una delle cinque città delle piante (Città verdi da coltivare, Città verdi da curare, Città del verde salubre, Città del patrimonio verde, Città della cultura verde).

Il week-end del Festival del Verde (24-26 maggio) ospita anche FLOR Primavera che porterà ai Giardini Reali di Torino circa 150 tra florovivaisti, agricoltori e artigiani green, e Verde Svelato, un percorso sperimentale che aprirà per la prima volta le porte di piccoli e grandi giardini “segreti”, aree verdi private solitamente nascoste e inaccessibili alla cittadinanza che saranno visitabili in esclusiva per la manifestazione. Durante il Festival, inoltre, la mostra artistica d’illustrazione Germogli si trasformerà in una “Street Expo” lungo Via Po, proponendo le opere di 16 illustratori emergenti che raccontano con la loro arte la bellezza della Natura.

Con il Festival di quest’anno inizia anche una prima mappatura dei giardini e degli orti scolastici della Città di Torino che quest’anno saranno aperti in via straordinaria per un giorno mentre le scolaresche saranno ospitate a FLOR Primavera la mattina di venerdì 24 maggio.

Per il Festival del Verde, da lunedì 20 a venerdì 24 maggio, apre con biglietto di ingresso a prezzo ridotto l’Orto botanico dell’Università di Torino dove sarà possibile partecipare a una visita guidata gratuita condotta da esperti.

Anche quest’anno abbiamo registrato una grande adesione ed entusiasmo delle realtà, pubbliche e private, che contribuiscono a migliorare e curare il verde urbano di Torino e dell’area metropolitana. – Spiega Giustino Ballato, Presidente di Orticola del Piemonte e co-ideatore del Festival – L’obiettivo è avvicinare il maggior numero possibile di cittadini a un mondo straordinario come quello delle piante in città”.

I grandi parchi e giardini pubblici saranno i protagonisti di “I segreti del verde (urbano) – Storie e alberi della città di Torino”, una serie di passeggiate gratuite condotte dai tecnici del verde pubblico alla scoperta delle storie inedite della città vegetale: dai platani di Carlo Alberto al parco suor Michelotti alle rarità botaniche dei Giardini reali bassi fino al bosco naturale di Parco Leopardi. Mentre l’inconsueto olivo che cresce nell’area verde di pertinenza dell’anagrafe centrale di Torino sarà al centro di un racconto dedicato alla diffusione di questo albero in Piemonte. In collaborazione con Torino Spazio Pubblico, il progetto di cittadinanza attiva per la cura di spazi pubblici e beni comuni promosso dalla Città di Torino, sarà possibile inoltre partecipare alle attività di manutenzione del verde in diverse aree e giardini. Da non perdere anche la passeggiata nell’area di alto valore naturalistico presso il bosco morenico di Rivalta di Torino.

Il 25 e 26 maggio sarà inoltre possibile visitare un’ala del Parco di Villa Abegg, La scoperta del Parco sarà accompagnata da un ricco programma di attività curato dall’Assessorato alla Cura della città, Verde pubblico e Parchi con la Divisione Verde pubblico della Città di Torino, in collaborazione con l’Associazione culturale Web Garden, lo IED di Torino, il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari (DISAFA) dell’Università degli Studi di Torino e l’Accademia di Agricoltura di Torino.

Il Festival del Verde offre l’opportunità di conoscere, con una visita guidata gratuita mercoledì 22 maggio, il Museo della Frutta Francesco Garnier Valletti e l’Accademia di Agricoltura di via Andrea Doria che sarà accessibile nel fine settimana. In calendario anche una visita al Giardino di Palazzo Madama con approfondimento sulle piante che attirano api e impollinatori. Nel Festival grande spazio anche all’agricoltura urbana: dall’orto collettivo e frutteto delle donne al Parco Mennea gestito da ColtivaTo, weTree e altre associazioni fino a quelli del Bunker e del Viale della Frutta. A Pino Torinese, invece, il Festival “Dalla collina alla Tavola”.

Questa settimana così ricca di eventi – aggiunge Fabio Marzano, co-ideatore del Festival – offre anche una grande opportunità di informazione sul verde urbano, sia pubblico che privato, e sul valore del nostro patrimonio naturalistico”.

Dal 24 al 26 Maggio torna anche la terza edizione di “Un grado e mezzo. Festival su clima e ambiente”, quest’anno inserito nel calendario di Festival del Verde con l’obiettivo di far germogliare nuove e fruttuose collaborazioni.

Il valore di 1,5°C è il limite di innalzamento della temperatura media globale che non dovrebbe essere superato a fine secolo, rispetto ai valori preindustriali, per garantirci un futuro meno incerto, più sano e più equo. Il festival “Un grado e mezzo” nasce per far riflettere il pubblico sul futuro che ci aspetta: una 3 giorni di appuntamenti, gratuiti e aperti a tutti, dedicati alla salvaguardia dell’ambiente, per parlare di cambiamento climatico sotto diversi punti di vista mescolando registri differenti. Ospitati alla Biblioteca civica Alberto Geisser, sulle sponde del Po, eccellenze della ricerca italiana si alterneranno a scrittori, giornalisti, divulgatori per discutere di un tema importantissimo: l’acqua. Ad aprire i lavori l’alpinista e divulgatore Hervé Barmasse che accompagnerà il pubblico in un affascinante viaggio per riflettere e farsi affascinare dallo stretto rapporto che lega acqua e montagne.

Maggiori informazioni sul Festival del Verde al link www.festivalverde.it

A Chieri fanno scuola le antiche tradizioni

Nel fine settimana, iniziative per i più piccoli (ma non solo) al “Museo del Tessile” e visite guidate all’“Orto Botanico”

Sabato 18 e 25 maggio

Chieri (Torino)

Un sabato tutto dedicato alle bimbe e ai bimbi, dai sei anni di età, nel segno del gioco – divertimento, accompagnato a elementi  di mini-cultura legata alla locale tradizione del “tessile”. Bella iniziativa, quella pensata e messa in pista a Chieri, sabato 18 maggio, in occasione della rassegna “Di Freisa in Freisa”, dalla “Fondazione Chierese per il Tessile e per il Museo del Tessile”, che ha ben pensato di organizzare, per i più piccoli, un workshop di “tintura naturale con il mosto”, a cura di Giulia Perin, artista in residenza stabile al “Museo del Tessile”.

L’evento si terrà presso la “Sala della Porta del Tessile” (via Santa Clara, 10), al mattino alle 10,30 e al pomeriggio alle 14 (durata 90 minuti, costo di partecipazione 5 Euro, con prenotazione obbligatoria, scrivendo a: prenotazioni@fintessilchieri.org).


I partecipanti realizzeranno un piccolo gadgetimpiegando la tecnica di tintura giapponese “Shibori”. Nelle pause di lavorazione saranno condotti in visita guidata al “Museo” e all’“Orto Botanico del Tessile” per conoscere piante, fibre e coloranti naturali impiegati nelle arti tessili.

La tecnica cosiddetta dello “Shibori” o “Shiborizome” è un’antica tecnica di decorazione del tessuto che, in Giappone, fu in auge durante il periodo “Edo” (il primo abito decorato in tal modo pare risalga all’VIII secolo, come parte dei doni dell’imperatore Shōmu al Tōdai-ji, a Nara ) e consiste nel legare o manipolare il tessuto e immergerlo in un “bagno di tintura” che crea una sorta di fantasia astratta. La tecnica fu, in seguito, ripresa insieme a quella ad inchiostro nero e a colori in una tecnica più avanzata dal nome “Tsujiga-hana”.

Sabato 25 maggio si rinnova la partecipazione della “Fondazione” al “Festival del Verde di Torino e città metropolitana”, la cui edizione 2024 è intitolata “La città delle piante”.

Per tutto il giorno si terranno quindi “visite guidate” all’“Orto Botanico del Tessile”, arricchito quest’anno di “papaveri orientali” ma anche di una pianta di “Agave”, da cui si ricava la fibra ecosostenibile “Sisal”. A questa si aggiunge l’“Ananas”, dalle cui foglie si trae un’altra fibra ecosostenibile, il “Piñatex”. Infine, si potranno ammirare esemplari di “Bohemeria nivea”, pianta orientale della famiglia delle urticacee da cui si ricava il “ramie”, una fibra naturale dalla lavorazione complessa, visibile insieme ad altri filati di origina naturale e artificiale nelle stazioni tattili del “Museo del Tessile”.

L’accesso alle visite guidate è a pagamento, su prenotazione. Orari visite guidate: ore 10,15 – 11,15 – 14,15 – 15,15 e 16,15.

Costo: 3 Euro, biglietto unico ridotto per “Museo” e “Orto Botanico del Tessile”

Accesso su prenotazione scrivendo a: prenotazioni@fmtessilchieri.org

Per info: “Fondazione Chierese per il Tessile e per il Museo del Tessile”, via Santa Clara 6, Chieri (Torino); tel. 329/4780542 o www.fmtessilchieri.org

g.m.

Nelle foto:

–       Chieri “Museo del Tessile”

–       “Ramie”, fibra e filato sbiancato

–       Orto Botanico: “Bohemeria nivea”