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I giardini del Fai fioriscono a Masino

Fiori, piante e idee per il giardino, l’orto e il frutteto

Castello e Parco di Masino, Caravino (TO) fino a domenica 5 maggio 2024, dalle ore 10 alle 18

I VIVAISTI PREMIATI E I LORO PRODOTTI

Si è conclusa la giornata inaugurale della Tre Giorni per il Giardino, tra le più importanti e apprezzate manifestazioni florovivaistiche d’Italia, che animerà fino a domenica 5 maggio 2024 il Castello e Parco di Masino, Bene del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS a Caravino (TO). Soltanto nelle prime ore d’apertura oltre 3000 visitatori – complici il sole e la piacevole temperatura primaverile, prevista per tutto il fine settimanasi sono recati alla Tre Giorni per ammirare le più originali collezioni per giardini, orti e terrazzi, presentate da oltre cento vivaisti provenienti da tutta Italia e da Oltralpe. Espositori altamente specializzati propongono nuove piante e idee per il giardino, sempre più nell’ottica della sostenibilità delle scelte e delle pratiche, da raccontare e da promuovere dalla piccola alla larga scala. Il tema della XXXII edizione, curata da Emanuela Orsi Borio, è Il giardino possibile: semi per il giardino e per il mondo di domani, il filo conduttore della mostra mercato e del nutrito programma di attività collaterali – dimostrazioni tecniche, laboratori, conferenze e incontri, tenuti da esperti e appassionati del settoreche proseguiranno fino a domenica con l’obiettivo di promuovere l’educazione alla natura (per i prossimi appuntamenti: www.tregiorniperilgiardino.it).

Nel corso della giornata si è svolta la premiazione dei migliori vivaisti, che sono emersi per il contributo alla conoscenza e alla diffusione della cultura del verde, l’attenzione ecologica e la sostenibilità ambientale; per la bellezza e novità botanica, ricerca, rarità e valore storico e culturale delle piante presentate; per il miglior allestimento dello stand espositivo in funzione di chiarezza del tema, divulgazione, cartellinatura e corretta nomenclatura botanica; per il merito dovuto alla passione e l’impegno di anni di ricerca florovivaistica.

Christian Zerbola ci racconta i retroscena dei vip

SCOPRI – TO  ALLA SCOPERTA DI TORINO

Christian Zerbola fa parte di una famosa agenzia che opera su Torino e nel resto dell’Italia per creare eventi con personaggi famosi nei più grandi centri commerciali del Bel Paese e oggi è con noi per raccontarci alcuni retroscena.

Christian di cosa si occupa la tua agenzia?

Organizziamo eventi come i Meet and Great dove il personaggio che collabora con noi presenta un suo libro o direttamente sé stesso al pubblico concedendosi a foto e autografi.
Dal 15 maggio, ad esempio, avremo con noi lo scrittore torinese Gianluca Gotto con la presentazione del suo nuovo libro. Gianluca scrive articoli e libri mentre, con moglie e figlia gira per il mondo ed è seguitissimo sui social e nel suo blog “mangia vivi viaggia” per i valori che trasmette, valori di pace e di contatto diretto con la natura utili per vivere in serenità.

Che cosa state organizzando a Torino oltre agli eventi di Gianluca Gotto?

Stiamo presentando un nuovo progetto dedicato agli Europei, un salotto con Antonio Paolino il direttore di radio Bianconera che insieme ai giornalisti delle testate più importanti del panorama torinese ed ex calciatori di Juventus e Torino faranno un talk con gli ospiti dei centri commerciali che aderiranno. Ci saranno inoltre vari momenti di intrattenimento con cibo e artisti giocolieri del pallone.

Un lavoro molto entusiasmante, ti capita di avere dei momenti dove le cose non vanno come vorresti?

Capita che le cose non vadano come previsto e in quel momento cede la terra sotto i piedi perché ho delle grandi responsabilità.
Per esempio, quando in un centro commerciale portiamo un personaggio importante e prevediamo migliaia di persone e poi per qualche motivo ne arrivano poche, fatto che mi è capitato con dei personaggi legati al mondo della cucina, seguitissimi sui social ma poi, dal vivo, nonostante la loro bravura consolidata, per motivi spesso inspiegabili, la presenza del pubblico non è stata quella attesa. In quel caso cerchiamo di spiegare l’accaduto sia al direttore del centro sia all’artista e lnsieme proviamo a capire quali soluzioni attuare per il futuro.
Il punto di forza deve essere quello di rimboccarsi le maniche capire l’errore e utilizzare il massimo dell’empatia possibile verso l’ospite. L’ospite porta un’immagine e quest’ultima deve essere sempre valorizzata al massimo. Come qualunque persona comune anche gli artisti hanno delle fragilità e non è mai piacevole vedere la platea semi vuota.

Quanto la Politica influisce in questo settore?

Come in molti settori italiani anche il nostro può avere all’interno influenze politiche, bisogna quindi sapersi districare bene negli ambienti non sempre facili e noi portiamo avanti questo lavoro da tanti anni con il massimo dell’impegno per fare del nostro meglio e con il massimo dell’onestà e della professionalità.

Il personaggio pubblico che ti ha maggiormente colpito quale è stato?

Mi è piaciuto molto collaborare con il Professor Schiettini che è partito portando le sue lezioni di fisica dai social fino alla seconda serata in Rai 2 dove ha registrato ascolti molto alti.
Schiettini ha anche portato al Teatro Alfieri di Torino 1500 persone nel suo nuovo spettacolo; egli riesce a trasmettere alla platea messaggi importanti con invidiabile semplicità perché è un personaggio vero, come è fuori dal palco è sul palco e la gente lo percepisce, ha così il grande dono di riuscire a semplificare qualunque cosa racconti, anche con argomenti difficili come avviene con la fisica.

E al femminile che personaggio ti è rimasto impresso?

Eleonora Riso di Masterchef dove il suo arrivo nel centro commerciale è stato inaspettato.
Di norma i personaggi pubblici sono seguiti da un agente e passando dal retro entrano nella direzione del centro commerciale per interviste per le televisioni locali. Lei invece è arrivata da sola passando come tutti in mezzo alle gallerie del centro questo l’ha resa ancora più vicina al pubblico che la stima sempre di più.

Cosa vorresti per il futuro?

Portare personaggi del mondo sportivo nella mia agenzia, come Andrea Presti o Alessandro Del Piero nei maggiori centri commerciali italiani. Potrebbero esserci molte novità in futuro ma sarà una sorpresa e …. un’altra storia…

NOEMI GARIANO

 

 

 

 

Ecco la video intervista:

Hai messo la maglia di lana?

Un Ministro, alcuni anni fa, descrisse i giovani italiani come “choosy”, che letteralmente significa esigenti, pretenziosi.

Escludendo che ciò dipenda dall’aria, dal cibo o dalla latitudine, non resta che trovare la causa di questa anomalia tipicamente nostrana nell’educazione impartita dai genitori.

Ho avuto modo, in diversi articoli, di trattare l’argomento e posso dire che questa è solo la punta dell’iceberg, di un iceberg ben più grande che si manifesta in diversi modi, tutti dannosi per sé stessi, prima che per gli altri.

Nei miei viaggi ho osservato spesso il comportamento delle mamme (i padri sono troppo spesso assenti, anche se fisicamente accanto) nei confronti dei loro pargoli: senza sentirle parlare, senza studiarne le caratteristiche fisiche, non ottima probabilità riusciamo a individuare la nazionalità (e non mi riferisco a quella acquisita o ottenuta per ius soli) di una mamma solo osservandone il comportamento.

I bimbi italiani sono i più rumorosi ed indisciplinati: le mamme, per risparmiare sulle baby sitter, delegano allo smartphone il compito di intrattenere i figli mentre si è a tavola, mentre ci sono invitati, mentre si è in viaggio, magari su un bus turistico.

Va da sé che, al di là del fastidio che possono recare alle altre persone, questi futuri uomini (e donne, ovviamente) cresceranno senza avere idea di cosa siano i doveri, la disciplina, il rispetto altrui, insomma di cosa sia l’educazione in toto.

Ma c’è un problema ancora peggiore: il mammismo. Il servizio di leva, ora sospeso su decisione di due Governi tra i più dannosi, aveva tra gi altri vantaggi quello di obbligare i fanciulli ad allontanarsi da casa (in realtà negli ultimi tempi le distanze erano per prassi ridotte) e cominciare a camminare con le proprie gambe.

Non era raro, infatti, vedere ragazzi che nelle prime settimane di naja digiunavano perché il cibo non era come “quello che mi prepara la mamma”, o che non avevano nessuno che dicesse come vestirsi, che li avvisasse delle temperature pericolose, e così via.

La sospensione della leva, discutibile anche sotto l’aspetto difensivo, ha sicuramente tolto a certi giovani un mezzo di sviluppo e crescita psicologica che ora grava tutto sui genitori, spesso incapaci e incompetenti a esercitare tale ruolo.

Più volte ho ripetuto che i genitori devono fare i genitori, non gli amici né, tantomeno, i complici: dare sempre ragione ai figli significa solamente creare persone impreparate ad affrontare i problemi che, inevitabilmente, prima o poi incontreranno perché non sono stati abituati a decidere con la propria testa, a sbagliare, a risolvere ed a fare tesoro degli errori.

Ritornando ai viaggi, le mamme straniere, e non mi riferisco solo al nord Europa ma anche intorno al Belpaese, sono molto meno apprensive delle nostre: non hanno mille paure inevitabilmente trasmesse ai figli, non coccolano i figli più di quanto sia necessario per uno sviluppo corretto dell’affettività, non si preoccupano quando i figli hanno già l’età per decidere ed assumersi il rischio di una scelta sbagliata e, soprattutto, non entrano in conflitto con l’altro genitore portando così i figli a legarsi maggiormente con chi prende le loro difese, a danno di chi invece li rimprovera.

Ho visto mamme accompagnare i figli di 28-30 anni al colloquio di lavoro e, per fortuna dell’umanità, essere invitate ad attendere fuori dalla stanza; confrontandomi con amici e colleghi di altri Paesi mi sono vergognato di appartenere ad un Paese così sottosviluppato, perché tutto ciò all’estero potrebbe al massimo essere argomento della classica barzelletta “ci sono un italiano, un francese ed un tedesco….”.

Se vogliamo trovare una causa non soggettiva di questo stato di cose, e anche su questo ho avuto modo di parlare e scrivere più volte, dobbiamo risalire al cambiamento di abitudini da parte delle donne italiane che, ormai da almeno 40 anni, hanno preteso (giustamente, per alcuni aspetti) l’indipendenza economica lavorando alla pari dei partner maschi. A distanza di anni, però, proprio come accade per altri eventi epocali come guerre o lockdown, si assiste al rovescio della medaglia: nel caso specifico, assistiamo ad un tentativo, da parte delle donne in questo caso, di elargire l’affetto di cui hanno privato i figli lasciandoli all’asilo o con i nonni, permettendo loro ogni cosa, soddisfacendo qualsiasi loro richiesta e non sanzionando (o facendolo in modo inefficace) i comportamenti deviati. I giovani attuali non distinguono il giorno dalla notte, non riconoscono l’autorità genitoriale, non rispettano l’autorità, non vengono seguiti e aiutati se sviluppano dipendenze o comportamenti compulsivi.

Dove pensiamo di andare se nessuno ci indica la strada o se,quando un dito ci indica la direzione, noi guardiamo il dito?

Sergio Motta

Festa della Birra Artigianale Piemontese a Ciriè

16-19 Maggio

La Festa della Birra Artigianale Piemontese torna a Ciriè dal 16 al 19 maggio, lungo Corso Martiri. L’evento offre una vasta selezione di birre artigianali della regione, street food, musica dal vivo e intrattenimento per tutte le età. Un’occasione da non perdere per gli amanti della birra e del divertimento!

Per il programma completo seguire le pagine instagram: Saporidalmondoofficial e facebook saporidalmondo.

Dettagli dell’Evento:

– Data: 16-19 Maggio
– Luogo: Corso Martiri, Ciriè
– Orari: 18-23 (16 Maggio) 10-23 (17-19 Maggio)
– Ingresso: Libero

Per ulteriori informazioni, visita l’evento Facebook (Saporidalmondo) o contatta via email a info@saporidalmondo.com

Parla con me, viaggio nella cucina siciliana

Un Viaggio nel Cuore della Cucina Siciliana con Andrea Granvillano e Luisa Marabita

Torino, 2 maggio 2024 – La prossima puntata di ParlaConMe®️, il talk show online condotto da Simona Riccio, promette di essere un’esperienza culinaria indimenticabile. In onda giovedì 2 maggio 2024 dalle ore 18:00 alle ore 19:00, questa trasmissione si concentrerà sull’eccellenza culinaria italiana, con particolare attenzione alla deliziosa cucina siciliana.

In uno studio vivace e coinvolgente, Simona Riccio accoglierà due ospiti eccezionali, noti per la loro passione per il cibo e la loro vivace personalità. Si tratta di Andrea Granvillano, celebre Youtuber di “Ricette flash”, e Luisa Marabita, autrice del blog “Le ricette di Luisa”. Questi due talentuosi cuochi sono diventati vere e proprie icone della cucina siciliana grazie ai loro spettacolari show cooking, presentati con entusiasmo e creatività.

Andrea e Luisa hanno recentemente fatto parlare di sé alla fiera New Green Expo dello scorso anno, dove hanno entusiasmato il pubblico con le loro abilità culinarie e la loro capacità di valorizzare i prodotti tipici del territorio siciliano. Durante la trasmissione, condivideranno i segreti del loro successo online e discuteranno l’importanza di promuovere e valorizzare i prodotti genuini e di qualità in cucina.

Ma la sorpresa più gustosa della serata sarà la preparazione di piatti tipici siciliani direttamente in studio. Cosa cucineranno esattamente? Per scoprirlo, non perdete la puntata di ParlaConMe®️! Seguite la diretta sul profilo Linkedin Top Voice e Facebook di Simona Riccio, oltre che sul canale YouTube di ParlaConMe®️.

Non mancate all’appuntamento per un’ora di divertimento, ispirazione e delizie culinarie con ParlaConMe®️ e i suoi ospiti esplosivi!

Per rivedere tutte le puntate precedenti, visite il sito: https://www.parlaconmeofficial.it/

Viotti Rice Tour alla scoperta del Vercellese

Viotti Rice Tour, domenica 5 maggio 2024

Una visita nella campagna vercellese sulle orme di Viotti, con visita alla mostra “Viotti e Stradivari. La ricerca della perfezione”, degustazione del risotto Viotti e spettacolo della Camerata Ducale.

Vercelli, 26 aprile 2024 – La Strada del riso piemontese di qualità e la Fondazione Viotti Vercelli sono liete di invitarvi al Viotti Rice Tour – Visita, degustazione del risotto Viotti e spettacolo della Camerata Ducale Domenica 5 maggio, dalle ore 14.00.

Evento gratuito realizzato nell’ambito del FEASR Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale: l’Europa investe nelle zone rurali. Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020. Sottomisura 16.4.

Una visita guidata in pullman nella campagna vercellese, a Fontanetto Po, alla scoperta dei luoghi e della casa in cui nacque Giovanni Battista Viotti, il più importante musicista e compositore piemontese di ogni epoca. Dopo la visita al Mulino San Giovanni, sito di interesse dell’Ecomuseo delle terre d’acqua, ci sposteremo poi a Vercelli per visitare la mostra “Viotti e Stradivari. La ricerca della perfezione”, dedicata al violinista vercellese e al grande liutaio cremonese: dopo un percorso interattivo che vi lascerà senza fiato, potrete anche ammirare uno degli inestimabili violini Stradivari appartenuti proprio a Viotti.

Al termine della mostra sarà offerta una degustazione a base di prodotti locali presso il circolo ricreativo di via Galileo Ferraris a Vercelli, con protagonista il “risotto Viotti”, creato con ingredienti selezionati ad arte per il bicentenario dalla scomparsa del compositore, presentato per l’occasione dai Sommelier del riso.

Al termine della cena, alle 21, si potrà proseguire verso il Salone Dugentesco, per assistere allo spettacolo teatrale della Camerata Ducale “Lo scrigno e l’anima”: un testo (di e con Giovanni Mongiano) che, con un tono ora divertente ora drammatico, ci guiderà alla scoperta di una figura affascinante come quella di Viotti.

Posti limitati, prenotazione obbligatoria.

Contatti:

www.stradadelrisopiemontese.it

info@stradadelrisopiemontese.it

tel. 351 9593180

Programma

14.00 Ritrovo a Vercelli, parcheggio area ex Pisu

14.15 Partenza in pullman per Fontanetto Po

14.45 Visita esterna alla casa di Viotti

15.15 Visita al Mulino San Giovanni, sito di interesse dell’Ecomuseo delle terre d’acqua

16.45 Rientro a Vercelli

17.15 Visita guidata alla mostra “Viotti e Stradivari. La ricerca della perfezione”, presso l’Arca di Vercelli

19.00 Degustazione presso il Circolo ricreativo di via G. Ferraris, 52

21.00 Spettacolo teatrale della Camerata Ducale presso Salone Dugentesco

“Lo Stile di vita che coniuga gusto e benessere” Nutrimento de l’Alma

A cura dell’associazione Casa Maternità Prima Luce
Giovedì 2 maggio 2024
dalle ore 19
c/o I.I.S. “J. Beccari” di Torino, via Niccolò Paganini 22

Nutrimento de l’Alma è un ciclo di incontri studiati per accompagnare all’educazione alimentare e quindi alla prevenzione e al sostegno della salute. L’obiettivo dell’iniziativa, nata dalla collaborazione tra l’associazione torinese Casa Maternità Prima Luce – che quest’anno compie dieci anni – e l’Istituto Beccari di Torino, è il raggiungimento di uno stile di vita sano, in accordo con le ultime evidenze scientifiche, e piacevole, attraverso l’esplorazione del cibo.

Giovedì 2 maggio 2024 la prima serata dal titolo “Lo stile di vita che coniuga gusto e benessere” inaugura il ciclo di incontri a cadenza mensile: cene accompagnate sempre da un seminario scientifico tenuto da un ospite esperto, in qualità di relatore, insieme a una cuoca e agli studenti del Beccari.

Domani, dalle ore 19 alle 20, l’istituto Beccari di Torino (via Niccolò Paganini, 22) ospita il seminario condotto dalla dottoressa Aurelia Mondino, dell’ostetrica Anna Ruocco e dall’esperta cuoca Cristina Cuscunà. A seguire cena, prenotazione obbligatoria.

Conegrina e “il Carabiniere”, inflessibili guardapesca

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Conegrina, al secolo Aquilino Bonello, messa alle spalle una vita da ambulante, si è riciclato come guardapesca, ereditando la mansione che, per più di trent’anni, è stata il pane quotidiano di Alighiero Dentoni. Il passaggio delle consegne è avvenuto da poco, quasi per caso.

Una sera che i due si erano trovati a condividere un mezzino di rosso all’osteria dell’Onda la cosa è venuta fuori con naturalezza. Alighiero Dentoni , era noto ai più come “il Carabiniere”, poiché da giovane aveva indossato la divisa dell’Arma. Quasi nessuno lo chiama per nome e cognome. Non per cattiveria o noncuranza, e nemmeno con l’intenzione di ignorare l’anagrafe; è solo che, con il tempo, il soprannome ha spodestato il cognome, sostituendolo nella vita di tutti i giorni, lasciandogli solo il compito di rappresentarlo nei documenti ufficiali. Comunque, “il Carabiniere”, in procinto di raggiungere il traguardo della pensione come dipendente della Provincia, stava da tempo lambiccandosi su chi potesse prendere il suo posto. Arcigno,inflessibile,incorruttibile e poco incline alle smancerie si era guadagnato il rispetto di tanti ma la simpatia di pochi. Conegrina era tra i rari amici con cui da anni, alla sera, scambiava due parole all’osteria, bevendo insieme o giocando alle carte. Quest’ultimo, dai paesi ai piedi dei monti fino in pianura, godeva di una certa notorietà. Per anni aveva battuto in lungo e in largo il territorio con il suo scassatissimo autocarro proponendo nei mercati e sulle “pubbliche piazze” i suoi prodotti. Nel suo campionario aveva un po’ di tutto: aghi, ditali, filo per cucire, soda, lisciva, candeggina, sapone, mollette per stendere la biancheria, spazzole per lavare i pavimenti, pettini e tante altre utili cose. Il suo grido di battaglia era arcinoto: “Forza, forza  donn! Conegrina e savon! “.

 

A volte risuonava anche un possente “Donne, oggi il tempo volge al bello, è arrivato in piazza l’Aquilino Bonello”. Gli affari andavano a gonfie vele. Praticava dei prezzi onesti e non faceva storie quando, di fronte a un acquisto importante, gli veniva richiesta una dilazione nei pagamenti. Spesso accettava, dimostrando di gradirlo più del denaro, una sorta di baratto: io do una cosa a te e tu ne dai un’altra a me. Molte sue clienti intravedevano così una specie di doppio vantaggio: si liberavano di cose inutili ottenendo in cambio oggetti che potevano servire. Nessuno può dire con certezza le ragioni dell’amicizia tra i due ma era plausibile che fosse proprio il buon Conegrina ad aver attaccato bottone all’anziano guardapesca, scalfendone la riottosità fino a conquistarsi l’amicizia. Comunque fossero andate le cose è certo che Alighiero Dentoni raccomandò con insistenza l’ambulante all’assessore provinciale Fernando Chiurlazzi, titolare della delega alla pesca. Quest’ultimo, potendo decidere come procedere alla sua sostituzione, optò per l’atto diretto di nomina, raccomandando al Dentoni un adeguato periodo di affiancamento.Mi raccomando,eh? Non perdiamo tempo con tutte quelle balle della burocrazia ma, attenzione: non voglio guai. Quello lì che mi hai segnalato dev’essere all’altezza e ne rispondi tu di persona se succede qualcosa,intesi?”. Il “Carabiniere”, borbottò delle rassicurazioni: “ Stia tranquillo, assessore. Garantisco io”. Il Chiurlazzi, di fronte ad una frase del genere si tranquillizzò, rammentandosi che veniva spesso pronunciata anche dal suo grande maestro del quale teneva in ufficio, appeso al muro, una gigantografia con il petto sporgente, copia uguale e sputata del ritratto che teneva sulla scrivania suo padre che, negli anni trenta, era stato il podestà del paese. Nel frattempo,espletate le pratiche e venduta a buon prezzo la licenza mercatale che , considerata l’entità del giro d’affari e di clientela, faceva gola a molti, per Aquilino Bonello iniziò una nuova vita. L’affiancamento dimostrò quello che già s’intuiva: l’incredibile affiatamento tra i due che andavano non solo d’amore e d’accordo ma si comportavano come se l’uno fosse l’esatta copia dell’altro. Regolamento alla mano, sembrano le controfigure di Gennaro Olivieri e Guido Pancaldi, i due famosissimi arbitri svizzeri di Giochi senza Frontiere. Mancava solo il celebre conto alla rovescia ( “Attention… Trois, Deux, Un… Fiiit!“) ma il doppio fischio finale, quello sì che c’era. Eccome se c’era: uguale, tremendo, inconfondibile. Due  acuti, perforanti sibili. Come ignorarli? Non si poteva far finta di niente. Quei suoni intimidatori, all’unisono e in perfetta sincronia, segnalano l’infrazione. Oppure, nel migliore dei casi, l’ammonimento. Entrambi in divisa, si comportano da veri e propri “sceriffi d’acqua dolce”. Conegrina, che è sempre stato uno sveglio, il regolamento se l’é studiato a memoria. Niente carte e foglietti ( che se vanno in acqua si rovinano) ma tutto in testa, ben impresso nella zucca ormai priva di capelli. Non sfuggiva nessun particolare, ai due. Nessun dubbio o incertezza su quali attrezzi fossero consentiti e quali altri proibiti; una precisione invidiabile per i periodi e le situazioni in cui si potevano usare gli attrezzi a inganno, come il bertovello o la nassa . La lenza da fondo, la “lignola”? “Al massimo con 30 ami e mai e poi mai dal 25 aprile al 31 maggio”.

 

Il lato delle maglie della rete interna di un tremaglio? “Non inferiore a trenta millimetri”. E la  sciabica, quella che un tempo veniva  chiamata  la  “persichéra”, una rete con una sacca particolarmente allungata, utilizzata per la pesca del pesce persico? “ Guai a metterla in acqua, ora come ora”. Si aveva quasi il sospetto, e a pensar male si fa peccatomi si indovina, che si divertissero a comportarsi da carogne. Al Dentoni, pur incassando già l’assegno della pensione, non passava nemmeno dall’anticamera del cervello l’idea di mollare. Si era riciclato come guardapesca volontario. Giorni addietro sono stati visti all’opera, con uno sprovveduto pescatore della domenica che aveva chiesto ad entrambi delle informazioni. Sono partiti a raffica: “ Deve sapere che la pesca è consentita a partire da un’ora prima del levar del sole sino ad un’ora dopo il tramonto, da queste parti. Dovesse recarsi invece sul lago Maggiore è tutta un’altra storia perché là valgono le disposizioni della convenzione Italo-Elvetica. Le raccomandiamo i divieti; stia molto attento perché qui non si può sgarrare”. Il malcapitato si è sorbito l’intero calendario di pesca.”Dal 25 aprile al 31 maggio, niente persici. Per la trota di lago , da metà ottobre alla fine di gennaio. Luccio da metà febbraio a metà marzo. Niente carpe, cavedani, tinche per tutto giugno. La pesca all’anguilla è consentita anche nelle ore notturne, ma solo sul Maggiore. Qui da noi, stia tranquillo, non ne prenderà nemmeno una”. Il sorrisetto sornione di Aquilino tradisce una punta, tutt’altro che impercettibile, di cinico sarcasmo. E via con le misure minime delle specie pescabili: dai 18 centimetri del persico ai 30 del luccio. Aggiornatissimi, non si fanno sfuggire le novità. Un esempio? Eccolo: “ La misura minima per la pesca della trota? Modificata da cm. 22 a cm 30. Con esclusione della trota mormorata,  la cui lunghezza minima è confermata in cm. 35 e della trota iridea,  la cui cattura è disciplinata a parte. Entrata in vigore, seppure in via sperimentale? Dall’alba dell’ultima domenica di febbraio”. Annichilito e esausto, il tipo ha ringraziato e, fatto dietrofront, ha riposto la canna da pesca nel baule dell’auto e se n’è andato. Forse, agli “sceriffi”, bisogna che qualcuno gli dica di non esagerare. Ammesso che si trovi qualcuno che abbia tanto coraggio e che, in ogni caso, non sia pescatore, evitando ritorsioni.

Marco Travaglini