ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 712

La farfalla e il cervo volante

farfalla museoE’ dedicato al mondo degli insetti il quarto appuntamento del ciclo “Collezioni minime a Palazzo Lascaris”

 

 

Una pieride del biancospino e un cervo volante in esposizione a Palazzo Lascaris. È intitolato “La farfalla e il cervo volante” ed è dedicato al mondo degli insetti il quarto appuntamento del ciclo “Collezioni minime a Palazzo Lascaris”, piccola esposizione di pubblicazioni e reperti naturalistici provenienti dalle collezioni del Museo Regionale di Scienze Naturali.

 

Nelle due teche presenti nell’atrio della sede dell’Assemblea legislativa, fino al 31 dicembre di quest’anno sono esposti due volumi con tavole illustrate di proprietà della biblioteca del Museo: “Insetti in volo” di John Brackenbury (Bologna: Edagricole -1994), “The lucanid beetles of the world” di Tetsuo Mizunuma e Shinji Nagai (Tokyo – Mushi-Sha, 1994) e due reperti entomologici: una pieride del biancospino e un cervo volante.

 

La pieride del biancospino (Aporia crataegi – Ordine Lepidoptera – Famiglia Pieridae) possiede ali bianche, che tendono a diventare trasparenti con il passare del tempo. E’ diffusa in tutta Italia, eccetto in Sardegna. Poiché al momento della schiusa la farfalla presenta spesso sulle ali macchie color sangue, dovute alla presenza di materiali di scarto del bruco che cadono anche nell’ambiente circostante, in Francia si parlava di “pioggia di gocce di sangue” con significati mistici e superstiziosi.

 

Il cervo volante (Lucanus cervus – Ordine Coleoptera – Famiglia Lucanidae) maschio è il più grande coleottero europeo. Possiede enormi mandibole che non utilizza per il cibo, ma per i combattimenti che avvengono durante la stagione riproduttiva, per la conquista delle femmine i cui esemplari sono più piccoli e con corna meno sviluppate. Questo insetto, sempre più raro, si nutre della linfa zuccherina che fuoriesce dalle querce ferite.

 

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NASCE PINHUB, LABORATORIO DI IMMAGINARI

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Al via i lavori del nuovo Comitato per la valorizzazione della Caserma Bochard di Pinerolo

 

Confronto ampio e qualificato, condivisione d’idee e progettualità, concretezza e visione del futuro del territorio attraverso l’uso, il riuso, la riscoperta degli spazi. Questi sono alcuni degli obiettivi del “Comitato PINHUB – Laboratorio di Immaginari” che si è formalmente costituito sabato 5 settembre 2015 a Torino con lo scopo di concorrere a ripensare e rivitalizzare l’area della caserma Bochard di San Vitale a Pinerolo.

 

Un esperimento innovativo di animazione territoriale e sociale, come molti ne sono nati in Italia e non solo, con lo scopo di ripensare degli spazi comuni della cittadinanza con il coinvolgimento delle forze vive presenti sul territorio. Saranno promossi ed organizzati diversi gruppi di lavoro di rappresentanti dell’associazionismo territoriale interessato ai temi del riutilizzo dell’area Bochard. Il Comitato PINHUB – Laboratorio di Immaginari collaborerà inoltre con gruppi e testimoni portatori di bisogni, domande, sguardi “nuovi” a valenza sociale ed economica e rappresentanti d’interessi economici intenzionati ad investire o co-investire nell’area.

 

Il Comitato è un’iniziativa della società civile, messo in piedi da privati cittadini, nato con una forte volontà: farsi soggetto attivo nell’avvio di questo processo di rivitalizzazione. I fondatori-promotori sono la presidente Patrizia Polliotto, noto e stimato avvocato, il direttore di centro di ricerca Giovanni Colombo, l’imprenditrice Maria Luisa Cosso, l’amministratore e sindacalista Tom Dealessandri, il magistrato e senatore Elvio Fassone, l’esperta di progettazione sociale Claudia Galetto, il sociologo Bruno Manghi, l’insegnante e consigliere comunale Goffredo Le Donne, l’esperta di finanza pubblica Anna Tornoni. 

Sala di preghiera islamica all'aeroporto

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Critico l’ex governatore piemontese Roberto Cota, della Lega Nord: “Non penso sia la soluzione al problema del rilancio dell’aeroporto”

 

L’aeroporto di Torino – Caselle ospiterà una sala per il culto islamico. Lo comunicaRoberto Barbieri, ad della Sagat, società di gestione dello scalo, alla presentazione del nuovo collegamento di Air Maroc con Casablanca. “Un gran numero di cittadini musulmani passa dal nostro aeroporto – sottolinea all’Ansa  il sindaco di Torino Piero Fassino – è giusto offrire questa possibilità,come in tutti i grandi scali internazionali”. Critico l’ex governatore piemontese Roberto Cota, della Lega Nord: “Non penso sia la soluzione al problema del rilancio dell’aeroporto”.

Notte bianca con le Tre Rose a Nichelino

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La prima squadra di rugby è composta in grandissima parte da migranti provenienti dal Togo, dal Benin, dal Senegal e da altri Paesi africani

 

La Notte Bianca di Nichelino, che si è svolta venerdì sera, organizzata dall’associazione I Love Nichelino, nell’ambito dei festeggiamenti per la festa patronale della città che si chiuderanno ufficialmente il 28 settembre, ha avuto un ospite particolare. Si tratta della squadra di rugby dell’associazione sportiva dilettantistica Le Tre Rose di Casale Monferrato che, da qualche tempo, ha avviato un interessante processo di integrazione sportiva e non solo. Nella stagione sportiva 2015 – 2016, infatti, la prima squadra è composta in grandissima parte da migranti provenienti dal Togo, dal Benin, dal Senegal e da altri Paesi africani, che fanno a loro volta parte della cooperativa Senape che opera nel settore dell’accoglienza. La compagine hail supporto di alcuni veterani de Le Tre Rose, essendo praticamente tutti digiuni di palla ovale. Si tratta, dunque, di un esempio di integrazione attraverso lo sport che il presidente Paolo Pensa ha ritenuto di poter proporre e mettere in atto: “Da un lato viene data un’opportunità a questi ragazzi che provengono da altre realtà di impegnare del tempo e praticare un’attività sportiva e dall’altro i casalesi potranno continuare a tifare per una società nata in Monferrato, cresciuta in Monferrato e che continua ad essere monferrina”. E non è l’unica pratica sportiva dove i migranti trovano spazio.  Poiché vi sono anche pakistani ed afghani a Casale, e in questi Paesi si pratica il cricket che venne importato dagli inglesi durante il periodo coloniale, non è Le Tre Rose si sta occupando anche di questa disciplina sportiva. A Nichelino gli atleti, accompagnati dal presidente Pensa, dall’allenatore Luca Patrucco e dal presidente della Cooperativa Senape Luca Patrucco, sono stati accolti dal presidente di I Love Nichelino, Ivo Casalegno. Poi hanno preso parte alla festa, dopo aver socializzato con gli abitanti del Comune della Città Metropolitana e dato qualche piccola dimostrazione dell’arte rubgystica che stanno apprendendo sul terreno di gioco dello Stadio del rugby di Casale Monferrato.

Massimo Iaretti

 

 

Due mostre e un concerto per l'Oratorio di San Filippo Neri

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Un omaggio a Juvarra il restauro dell’oratorio dei Filippini,  pronto a accogliere dibattiti e incontri con la cultura torinese

 

L’oratorio di San Filippo, adiacente alla chiesa di San Filippo Neri in via Maria Vittoria,  viene restituito alla città in una veste nuova, alla luce di una sua rifunzionalizzazione.  E ciò accade proprio il 25 settembre 2015, a trecento anni esatti dall’avvio dei progetti per l’oratorio da parte dell’architetto Filippo Juvarra, per i Filippini torinesi, nel lontano 1715,  e a cinquecento anni dalla nascita di San Filippo Neri, compatrono della città.  Proprio San Filippo, nel Cinquecento, diede vita al primo oratorio come luogo non soltanto di preghiera, ma di dibattuto culturale, sede di funzioni religiose, culturali, educative, distinte da quelle liturgiche.

 

“L’intervento compiuto sull’oratorio torinese di San Filippo Neri – spiega il direttore artistico Enzo Biffi Gentili – ” ha voluto rispettare e potenziare la destinazione originaria del luogo, mai venuta meno, anzi arricchita dalla contiguità con le gallerie del Miaao, Museo Internazionale di Arti Applicate, gestito dal Seminario di Arti Applicate della Congregazione”.

 

Tre anni sono durati i lavori di restauro dell’oratorio, splendido esempio di architettura settecentesca,  impreziosito da opere di autori eccellenti quali Sebastiano Conca e Mattia Franceschini, oltre che dagli affreschi di Gaetano Perego. Gli interventi sono stati compiuti nel più totale rispetto della concezione architettonica juvarriana, a cominciare alla reception, in cui l’architetto Andrea Salvatori ha realizzato un corpo luminoso a sospensione in ceramica.  Il restauro è stato eseguito dalla Società Rava & C e  il risultato che si può oggi ammirare è quello di un punto di attrazione unico nel panorama artistico e culturale torinese.

 

Con la riapertura dell’oratorio inaugurano anche due mostre nell’adiacente sede del Museo di Arti Applicate.  Nella Galleria Sottana verranno esposte sei grandi tele della scuola del Guercino, cinque mai più esposte alla pubblica visione del 1969, e da allora conservate nelle inaccessibili camere private del convento filippino. Presentano quale soggetto figure femminili tratte dall’Antico e dal Nuovo Testamento, quali la Madonna, Betsebea,  la Samaritana,  la serva che denunciò Pietro, Salome’. La seconda mostra riguarda l’esposizione di prove, tutte da parte di artiste, della nuova illustrazione dell’Inferno dantesco. La mostra,  curata da Lorenza Bessone,  vede impegnate artiste Under 40, nell’ambito del progetto “Il cuNeo gotico”, diretto dal Seminario Superiore di Arti Applicate e sostenute dalla Crt.   Le due mostre sono visitabili fino al prossimo 31 ottobre, il sabato dalle 15 alle 19.30 e la domenica dalle 11 alle 19, in  via Maria Vittoria 5. Nel corso della serata inaugurale del 25 settembre verranno eseguiti brani dal vivo, l’orchestra sarà accompagnata dal prestigioso organo,  che ritorna così in funzione.

 

Mara Martellotta

Gino San e l'arte della ricerca interiore

Oltre all’aspetto della cura dell’organismo umano da un punto di vista fisiologico, la sua attenzione si rivolge anche ad aspetti più spirituali della nostra natura

 

benessere saluteLuigi Ventura e’ Gino San, naturopata olistico, titolare dell’Erboristeria che si trova in Via dell’Arcivescovado 5 a Torino. Nei suoi 40 anni di attività pubblica ha imparato a conoscere meglio le persone, l’umanità ed il mondo. Oltre all’aspetto della cura dell’organismo umano da un punto di vista fisiologico, la sua attenzione si rivolge anche ad aspetti più spirituali della nostra natura. Sin da piccolo infatti, la sua sensibilità e le varie vicissitudini cui è andato incontro, lo hanno spronato ad una ricerca interiore molto profonda. Viveva in una realtà contadina e all’età di soli tredici anni ha dovuto prendersi cura di sua mamma e dei suoi fratelli più piccoli, essendo il papà emigrato in Germania in cerca di occupazione.

 

Lavorava duramente nei campi domandandosi del senso della vita e dell’esistenza di Dio; pregava sotto ad un ulivo sul quale aveva inciso una croce, che Dio gli parlasse, che si rivelasse a lui che tanto lo desiderava nel cuore. Inizia a studiare la Bibbia.Trovando un certo conforto. Ma Gino, tenace ed instancabile, voleva comprendere con tutto se’stesso la Verità di questo Universo. E la sua ardita ricerca,lo studio approfondito di secoli di storia dell’uomo e l’incontro con altre persone che come lui cercavano Dio, ha dato i risultati che desiderava.

 

Parlare con Gino San e’entusiasmante.Ha voglia di fare grandi cose per l’uomo e per la Terra. Ha un Progetto meraviglioso che aiuta a comprendere la storia dell’umanità e del mondo e che vuole condividere con tutti coloro che desiderano dare un senso vero e profondo alla loro esistenza e così migliorare la propria vita ed il mondo. Parlerò di alcuni dei concetti che sottendono al Progetto, in modo da incuriosirvi, come è accaduto a me conoscendolo.

 

Ricordiamo la storia dell’origine del mondo raccontata nella Bibbia:  

 

Adamo ed Eva vivevano beati nel Paradiso,creati da Dio a suo immagine e somiglianza.

Adamo si dedicava al mondo,occupandosi di dare nomi a piante ed animali,lasciando Eva da sola.

Lei fu così tentata da Lucifero che volle sfidare Dio. Lucifero ed Eva si unirono sessualmente.

Eva poi ingannò Adamo.

Cosi i loro figli,Caino ed Abele,non maturarono un sentimento di vera fratellanza,tant’è che Caino uccise Abele.

 

Ecco dunque che,partendo da qui,il mondo nasce da disubbidienza,adulterio e criminalità’. Badate, questa storia può aiutare a comprendere i tormenti della nostra anima, può essere considerata vera o una metafora del nostro inconscio.

Parlare di Dio equivale a parlare di Amore e di Sesso. L’uomo ha perso Dio. Abbiamo ereditato,nel corso dei secoli,il falso Amore.La mancata responsabilità dei nostri antenati nel rispettare i comandamenti di Dio ( le regole della vita), non permise loro di cresce a sua immagine e di conseguenza di educare bene i figli. Ecco il concetto di causa ed effetto:se l’effetto è sbagliato e’perche’non era in sintonia con Dio(coscienza),Dio non sbaglia ma l’uomo sì.

 

Quindi l’idea delle Tre Benedizioni:

 

1) Come figli,oltre a restaurare il peccato dei nostri genitori,dobbiamo seguire il percorso che Dio vuole per l’uomo per raggiungere la maturità divina.

 

2) Realizzare il matrimonio

 

3) Vivere nella famiglia e governare il mondo.

 

Siamo tutti alla ricerca di Dio,dell’Amore vero,l’unico capace di portare pace,serenità e gioia nei nostri cuori e sulla terra. E’nella famiglia che possiamo esercitare il vero Amore. Partendo da questa premessa,il Progetto aiuta,sul piano personale,a sviluppare una nuova consapevolezza rispetto alle relazioni, all’Amore ed al Sesso. Da un punto di vista globale,studiando i cicli dell’evoluzione dell’umanità, a divenire coscienti e responsabili di quello che accade sul pianeta.

 

Antonella Ciliberto

Restyling grafico per il "Torinese": più foto e più cronaca

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Dopo soltanto un anno di vita “Il Torinese” si colloca nelle prime posizioni assolute tra una ventina di pagine Facebook di altrettante testate (cartacee o web), le più importanti di Torino, per quanto riguarda le interazioni – “like”, commenti e condivisioni settimanali – sul social network

 

Un restylig grafico del nostro giornale ha reso più corposi i caratteri dei titoli della rubrica Prima Pagina e ha dato più risalto a “Cosa succede in città”, lo spazio dedicato alle opinioni dei nostri collaboratori sui temi che riguardano da vicino la vita di Torino. Ma, in particolare, abbiamo voluto dare maggior peso alla cronaca, che ora si posiziona nella parte centrale della homepage, con un “album” di notizie e immagini. In apposito “box” sono invece visibili le quattro foto più recenti del nuovo profilo di Instagram del giornale.

 

Non si tratta di cambiamenti eclatanti ma – come nella tradizione del nostro giornale, tipicamente sabauda – di modifiche apportate dopo averle ragionate e ponderate, nell’ottica di fornire un prodotto più appetibile per i nostri lettori. Dopo soltanto un anno di vita “Il Torinese” si colloca nelle prime posizioni assolute tra una ventina di pagine Facebook di altrettante testate (cartacee o web), le più importanti di Torino, per quanto riguarda le interazioni – “like”, commenti e condivisioni settimanali – sul social network.

 

Grazie anche ai suoi quasi 48 mila like, la nostra testata ha conquistato una presenza significativa sulla piazza torinese. Vogliamo ancora migliorarci, facendo tesoro dei vostri consigli, delle vostre critiche e opinioni. Grazie per la fiducia e l’attenzione che ci dimostrate ogni giorno!

 

Il direttore

Grande Ivrea, sogno o realtà?

Le conclusioni al convegno sulle associazioni dei Comuni saranno tenute da Piero Fassino, sindaco della Città Metropolitana di Torino e dal sottosegretario al Ministero degli affari regionali Gianclaudio Bressa

 

ivreaAlberto Tognoli nel suo programma elettorale che l’ha portato nuovamente in Municipio, insieme ai suoi alleati di Progetto Ivrea aveva scritto come slogan “Dalla città dei quartieri alla Grande Ivrea”. Ma non era un’idea isolata la sua di mettere la città dalle Rosse Torri di Arduino al centro di un sistema di Comuni che fosse appunto quello della “Grande Ivrea”. Se non è il Comune Unico che Identità Comune propone per il Chivassese, comunque poco ci manca. E su questa ipotesi è nato un comitato AMIunaCittà che propone per sabato 26 un interessante convegno, frutto di una lunga ed importante riflessione su “Il Sistema della autonomie locali di fronte alla pianificazione strategica – Un nuovo modello di governo per lo sviluppo”. I lavori, che si terranno nella sala del consiglio comunale del Municipio di Ivrea,  verranno aperti alle 9 dal sindaco di Ivrea Carlo Della Pepa e proporrà un approfondimento sull’occasione di razionalizzazione e rilancio del territorio data dalla Città Metropolitana e dal suo articolarsi in aree omogenee. Uno spazio interessante è quello dedicato alle fusioni con esperienze del Trentino, della Lombardia e della Toscana, mentre un momento vicino al territorio (quindi di maggiore rilievo “sul campo”) sarà riservato all’Anfiteatro Morenico di Ivrea. Le conclusioni saranno tenute da Piero Fassino, sindaco della Città Metropolitana di Torino e dal sottosegretario al Ministero degli affari regionali Gianclaudio Bressa. Sono stati invitati i cinquantotto sindaci del territorio, oltre che tutti coloro che potrebbero essere interessati e coinvolti nell’argomento.

 

Massimo Iaretti

 

La Green Economy conquista il Lingotto

Per tre giorni si ritroveranno i produttori di energia dal legno provenienti da tutto il mondo e si vedranno i grandi macchinari forestali lavorare in diretta

 

 

lingotto saloneOltre 30 eventi tra convegni, seminari, workshop, corsi di formazione, 92 relatori nazionali ed internazionali, 150 aziende espositrici sono i numeri di Forlener, il salone nazionale della green economy che si svolgerà dal 25 al 27 settembre nel Lingotto Fiere di Torino. Per tre giorni si ritroveranno i produttori di energia dal legno provenienti da tutto il mondo e si vedranno i grandi macchinari forestali lavorare in diretta. L’evento è organizzato dalla Paulonia Italia in collaborazione con GL Events e Lingotto Fiere, in partnership con la Regione Piemonte. Secondo l’assessore regionale all’Ambiente, Alberto Valmaggia, “puntare sulle fonti di energia alternativa in una società globale sempre più segnata dall’esaurimento degli stock fossili è ormai diventata la strada obbligata nelle scelte dei governi. Vogliamo portare alla ribalta nazionale soluzioni interessanti per l’approvvigionamento energetico, come le biomasse legnose, il nostro petrolio verde, e l’adozione di un nuovo approccio basato sui valori della green economy”.

 

 

(Foto: il Torinese)

 

Foto  Info 

www.regione.piemonte.it

    

Altri alberi tagliati in Corso Marconi

marconiIl Verde Pubblico è privo di risorse e chi compie le scelte nel campo della mobilità, dei parcheggi e delle infrastrutture si accanisce in scelte controproducenti

 

 

Ci sono nuovi abbattimenti di alberi in corso Marconi. Lo evidenzia il comitato Salviamo Corso Marconi che, da  un lato rileva il taglio di altri due ippocastani, e dall’altro chiede le ragioni al Verde pubblico lamentando, per l’ennesima volta, “la mancanza di cura e manutenzione dell’alberata” ed evidenzia il progetto per realizzare un parcheggio interrato privato, che avrebbe come conseguenza la rimozione di tutti gli ippocastani tra via Madama Cristina e corso Massimo d’Azeglio. Il Comitato Salviamo Corso Marconi esprime viva preoccupazione per la sorte dell’alberata che, una volta rimossa, secondo il progetto della società aggiudicatrice del lavoro, dovrebbe essere sostituita con giovani ippocastani impiantati in vasche di cemento profonde 1,5 metri su soletta, di certo non le condizioni ideali per la loro crescita a piena statura e durata nel tempo.

 

“Intanto – prosegue il Comitato –  con l’abbandono di ogni cura sostanziale, si è arrivati progressivamente alla situazione attuale, con un’alberata che tutti definiscono trasandata e disomogenea, e bisognosa di “interventi chirurgici”. Il Verde Pubblico è privo di risorse e chi compie le scelte nel campo della mobilità, dei parcheggi e delle infrastrutture si accanisce in scelte controproducenti. Di qui la richiesta di Salviamo Corso Marconi: vengano rimpiazzati gli alberi che non sono più stati sostituiti, o che vengono abbattuti. Il degrado dell’alberata non è una scelta casuale, ma frutto di una scelta che porti l’opinione pubblica ad accettare il parcheggio, perché “tanto l’alberata peggio di così non potrà essere”.

 

Massimo Iaretti