ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 65

A Torino un seminario sull’accesso all’alloggio

A Torino ci sono famiglie senza casa e case senza abitanti. Su 502mila alloggi di civile abitazione, oltre 78mila, il 15%, sono sfitti, secondo Istat. Se riuscissimo ad utilizzarne anche solo la metà ai fini di edilizia sociale avremmo risolto buona parte dei problemi”. L’accesso all’alloggio per le fasce grigie è stato il tema di un seminario organizzato dalla cooperativa Liberitutti in collaborazione con Cicsene nell’ambito del progetto europeo Hero.

A Torino un seminario sull’accesso all’alloggio, promosso da Liberitutti nell’ambito del progetto sull’antiziganismo “Hero” (Housing and Employment of ROma people) realizzato in collaborazione con l’associazione Cicsene ha allargato il dibattito sulle condizioni di disagio abitativo vissuto dai Rom italiani a tutte le categorie svantaggiate e discriminate. E’ toccato al project manager Marco Buemi raccontare il cammino di due anni e mezzo del progetto europeo “Hero”, le ricerche a cura del professor Vincenzo Romania dell’Università di Padova sulla realtà abitativa dei rom a Torino, Genova, Dortmund e Budapest. “Tre gli obiettivi del percorso: accesso dei rom al lavoro, all’alloggio e all’educazione – ha spiegato Buemi –Hero cerca di combattere gli stereotipi anche attraverso la diffusione del cortometraggio realizzato con la tecnica stop- motion”.Le difficoltà di accesso all’alloggio per le categorie svantaggiate e discriminate, per quelle che sono definite le fasce grigie della società (sono a rischio a causa della perdita del lavoro, di divorzio, malattia) sono in costante aumento. Il tema è stato al centro del focus moderato da Cicsene, il Centro Italiano di collaborazione per lo sviluppo edilizio nelle Nazioni Emergenti, che ha come mission quella di intervenire sulle disuguaglianze abitative, per contrastare il disagio, e promuovere politiche abitative. Venticinque le organizzazioni locali che hanno preso parte all’incontro. Denunciata “una totale assenza di politiche nazionali per la casa, il dilagare degli sfratti, l’aumento delle liste di famiglie in attesa di una casa. E ancora: “sono sempre di più le persone senza dimora o in condizioni abitative di estrema precarietà, cresce il caporalato abitativo, è stato detto, a più riprese.

Gianfranco Cattai, presidente del Cicsene, oltre a presentare una riflessione in 17 punti sulle motivazioni dei proprietari che decidono di tenere sfitte le seconde case piuttosto che fittarle ha esaminato il fenomeno degli alloggi e delle categorie svantaggiate e discriminate.

A Torino ci sono famiglie senza casa e case senza abitanti, ma c’è un fenomeno nuovo: su 502mila alloggi di civile abitazione, il 15 per cento (dati Istat) oltre 78mila sono sfitti”, ha sottolineato il presidente Cattai. “Ora se approfondiamo e consideriamo che in virtù del turn over non tutti gli alloggi sono liberi, se consideriamo la quota degli alloggi fittati in nero e di quelle abitazioni che sono utilizzate con le formule di affitto breve turistico, tipo Airbnb – ha ragionato – possiamo stimare un dato credibile di almeno 40mila alloggi da recuperare a fini sociali”. “Se noi li riuscissimo ad utilizzare ai fini di edilizia sociale avremmo risolto buona parte dei problemi – auspica Cattai – Si pensi che le ultime richieste di case popolari a Torino sono state 14mila, troveranno risposta in 2mila. Punto. E tutti gli altri?

Per Cattai oltre alla questione “soldi e manutenzione delle case vuote” perché “non si deve costruire nulla di nuovo, c’è un urgente tema culturale da affrontare”. Quale? “La mancanza di fiducia di relazioni nella comunità”, dice Cattai che elenca anche alcune possibili soluzioni, a patto che si passi dalle parole ai fatti: “Non dobbiamo fare più solo discussioni sul welfare abitativo e sulla funzione della proprietà privata che è sicuramente personale ma anche sociale, ma occorre ragionare da una parte sulla tutela delle garanzie da assicurare ai proprietari, dall’altra riconoscere la priorità che l’accoglienza avvenga nel rispetto delle culture di origine di tutti gli stranieri”.

Tra le associazioni locali intervenute al Polo del ‘900 c’erano A.i.z.o. rappresentata dalla fondatrice Carla Osella, Fondazione Operti, Sinloc, Caritas della Diocesi di Torino e le associazioni Arteria, Il rosa e il grigio e Famiglie Accoglienti Torino. Hanno partecipato al dibattito anche i consiglieri regionali del Piemonte Silvio Magliano e Monica Canalis e l’assessore comunale al Welfare, Jacopo Rosatelli.

La sociologa e pedagogista Carla Osella, che dei Rom condivide ogni giorno peso e difficoltà, fondatrice dell’Associazione italiana zingari oggi (Aizo) ha parlato della sua esperienza diretta per diversi anni all’interno dei campi rom e ha sollecitato le istituzioni a “rendere protagonisti i rom, ad entrare nei campi per discutere e vedere cosa succede, senza fare politiche a tavolino”.

Se un gruppo famiglia rom chiede di vivere in 14, tutti assieme, in un’abitazione il tema va affrontato: è una proposta logica che traspone il loro modo di sentire la comunità nella nostra comunità – sottolinea il presidente Cattai – Serve flessibilità e creatività a una richiesta intelligente che rispecchia il modo di vivere dei rom. E’ vero che a Torino gli alloggi sono costruiti per due/tre persone e che il 44% dei nuclei è composto da una persona, ma dobbiamo attrezzarci per individuare una cascina, un alloggio che permetta di soddisfare le loro esigenze

Oggi giovedì 8 febbraio HERO giunge alle battute finali. Il progetto di Housing and Employment of ROma people, coordinato da Liberitutti scs, con il supporto di una rete internazionale di partner europei sarà presentato giovedì a Bruxelles nella sede della Commissione europea (Boardroom Rond Point Schuman 6, Box 5- dalle 13 alle 17,30). Saranno presenti: i responsabili del progetto, i rappresentanti dei partner – Università degli Studi di Padova, ARCI Liguria APS, GrünBau gGmbH (Dortmund), Létra Egyesület (Budapest) – ed esperti che porteranno i loro contributi sulle politiche e le strategie che mirano a promuovere la piena integrazione delle minoranze Rom nei paesi coinvolti: Italia, Germania e Ungheria.

Il progetto è cofinanziato dal Programma “Diritti, uguaglianza e cittadinanza” REC (Rights, Equality and Citizenship) dell’Unione Europea.

DATI SUI ROMANÌ E CENNI SULL’ANTIZIGANISMO

L’antiziganismo è un complesso storicamente costruito e persistente di discriminazione consuetudinaria contro un gruppo sociale stigmatizzato come gitano. La sua stessa definizione comprende una serie di specifiche controverse e storicamente accettate nella società, che comportano una mancanza di riconoscimento e comprensione della sua esistenza, nonostante crescano ogni anno iniziative di contrapposizione a questo stato delle cose (Alleanza contro l’Antigypsyism, 2019).

Dati recenti ci indicano che in Europa vivono più di 10 milioni di Rom, Sinti e Nomadi (EC, COM 406,2019). Il Rapporto Annuale della Commissione Europea 2019 sottolinea che solo il 43% della popolazione Rom tra i 24 e i 64 anni ha ottenuto un lavoro retribuito e più del 63% dei giovani non hanno accesso ad un’educazione appropriata, a un impiego stabile e a una formazione lavorativa; inoltre, il 67% delle famiglie vive in quartieri abitati esclusivamente o quasi da Rom, molto spesso all’interno di fabbricati estremamente precari o in aree fortemente esposte ad attività criminali. Una delle ragioni che determinano questo scenario è che il 43% dei Rom viene discriminato nel tentativo di affittare e acquistare casa o nella ricerca di un impiego professionale.

Nonostante negli ultimi venti anni sia stata registrata una diversa attenzione da parte dei governi nazionali attraverso strumenti legislativi e finanziari utili ad affrontare la questione, infatti, permangono per molte di queste comunità condizioni critiche di esclusione sociale e segregazione in aree marginali del contesto urbano, unite a condizioni di povertà estrema con basso accesso all’assistenza sanitaria e ad un alloggio dignitoso (Housing Right Watch, 2010). HERO si propone di contrastare l’antiziganismo e la discriminazione nell’accesso all’alloggio e al lavoro, innescando un cambio di paradigma rispetto agli stereotipi culturali che ne ostacolano l’inclusione e promuovendo azioni di responsabilizzazione nei confronti della comunità.

 

Rsa, 200 posti letto al Giardino degli aironi

200 posti letto accreditati con la Regione Piemonte all’interno di una grande area verde, a due passi dalla Riserva naturale del Meisino.

Grandiosa nelle dimensioni quanto nell’eccellenza dei servizi offerti, ha aperto ufficialmente in zona Bertolla a Torino “Giardino degli Aironi”, la nuova RSA di Orpea Italia, divisione italiana del Gruppo Orpea, attore mondiale esperto nella cura di ogni tipologia di fragilità.

Si tratta di una struttura all’avanguardia e moderna progettata per offrire massima efficienza nelle prestazioni socio-sanitarie ed eccellenza nell’ospitalità alberghiera. La struttura, dotata di un nucleo per gli ospiti che necessitano di un’alta intensità assistenziale, propone percorsi, progetti di vita e di cura individualizzati che favoriscono il benessere psicofisico e relazionale degli anziani, grazie ad un approccio biopsicosociale con un’équipe multidisciplinare altamente qualificata.

All’ingresso della struttura colpisce l’imponente vetrata a tutta altezza, primo elemento caratteristico dell’edificio che si distingue per maestosità, luminosità dei locali e modernità architettonica.

Comodamente raggiungibile dal centro in auto o con i mezzi pubblici, a soli 4 km dall’Ospedale San Giovanni Bosco, il complesso è pensato per raggiungere i più alti livelli di efficienza energetica per ridurre l’impatto sull’ambiente: pannelli fotovoltaici, sistema in pompa di calore e l’utilizzo di materiali ad alto efficientamento energetico consentono di ridurre al minimo i consumi e le emissioni di CO2.

La struttura è dotata di un sistema di controllo domotico che permette di gestire al meglio i confort rivolti alla persona.

Il progetto rientra all’interno del più ampio Piano Convenzionato voluto dal Comune di Torino riguardante l’armonizzare con il territorio e la trasformazione e il recupero di diversi lotti nell’area di Bertolla, con lo scopo di rinnovare l’intera zona.

Il Giardino degli Aironi è la settima struttura del Gruppo Orpea a Torino, la 12° in Piemonte e la 26° in Italia.

Parla con Me”: XFarm Technologies, un passo in avanti nell’agricoltura 4.0

 

 

Giovedì 8 febbraio, protagonista della trasmissione condotta da Simona Riccio “Parla con Me”, sarà XFarm Technologies, leader per l’innovazione tecnologica per il settore agricolo. L’evento si terrà dalle ore 18 alle ore 19 e sarà trasmesso sul profilo Linkedin di Top Voice e Facebook di Simona Riccio, oltre che sul canale YouTube di “Parla con Me”, trasmissione ideata dalla Social Media Manager e Agrifood Specialist Simona Riccio. Nel novembre 2021 nasceva XFarm Technologies, introducendo un nuovo paradigma nell’agricoltura digitale. L’azienda, fondata da Matteo Cunial e Matteo Vanotti, si pone l’obiettivo di digitalizzare una vasta gamma di processi nel settore agroalimentare attraverso la propria, omonima App, che offre una suite completa di strumenti per l’amministrazione agricola e suggerimenti basati su algoritmi agronomici e intelligenza artificiale. Oltre a questo fornisce anche soluzioni di “business intelligence” per le aziende alimentari e i produttori OEM, consentendo loro di sfruttare appieno il valore dei “Big Data”, nel loro ciclo produttivo.

Nella puntata saranno presenti gli ospiti Camilla Racioppa, Telematics Project Manager, e Federica Spina, Sustainability Manager. Durante l’evento si discuterà delle ultime innovazioni nel settore agricolo e dell’importanza della digitalizzazione per promuovere la sostenibilità e l’efficienza.

XFarm Technologies si unisce a “Parla con Me” per condividere le ultime e innovazioni dell’agricoltura digitale e promuovere la sostenibilità ambientale.

 

Mara Martellotta

La ‘Cabina del Nord Ovest’: prove tecniche di crescita economica

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CONFRONTO SU SETTORI STRATEGICI DI SVILUPPO: AEROSPAZIO, AUTOMOTIVE, FILIERA LOGISTICA, INDUSTRIA ENERGETICA, MICROELETTRONICA

 L’alleanza strategica economica tra Lombardia, Piemonte e Liguria prosegue. Dopo il primo incontro di Genova del luglio dello scorso anno e quello di Milano di ottobre i tre assessori regionali allo Sviluppo Economico Andrea Tronzano (Piemonte), Guido Guidesi (Lombardia), e Alessio Piana (Liguria) si sono ritrovatia Torino per una giornata di lavoro con imprese, università, associazioni di categoria per sviluppare azioni condivise a sostegno delle aziende. É la ‘Cabina economica del Nord Ovest’ dove sono stati approfonditi, con tavoli di lavoro specifici, i settori automotiveaerospaziofiliera logisticaindustria energetica e microelettronica. “La strada è tracciata – hanno detto i tre assessori – e l’obiettivo è senza dubbio ambizioso, costruire filiere interregionali su tematiche di interesse comune che permettano ai tre territori un maggiore sviluppo e nuove opportunità alle imprese. Oggi si è compiuto un ulteriore importante passo in avanti per una sinergia sempre più forte. Il prossimo incontro, che si svolgerà sempre a Torino, il 4 aprile sarà importante per concretizzare il lavoro fatto finora.

Nel corso dell’incontro si sono tenuti cinque tavoli operativi:

Tavolo tematico aerospazio

Creazione di un eco sistema interregionale tramite la messa a sistema delle competenze, delle infrastrutture di ricerca e tecnologiche, delle policy, dei luoghi fisici di contaminazione tra ricerca, didattica e industria, delle best practices. Tale eco sistema multi regionale dovrebbe rappresentare un interlocutore unico e coeso (e quindi con maggiore forza) nei confronti  dei soggetti nazionali e comunitari, ma soprattutto un elemento di attrattività dei territori, non solo per chi vuole insediarsi nelle tre regioni, ma anche per trattenere quelle iniziative imprenditoriali che sono state sostenute dal territorio nella prima crescita,  ma che poi necessitano di condizioni per l’ulteriore crescita e permanenza.

Questo consentirebbe anche di valorizzare le ricadute e i risultati conseguiti da iniziative e investimenti derivanti non solo da programmi regionali ma anche ad esempio dal PNRR. Inoltre questa iniziativa dovrebbe essere accompagnata dall’attuazione della convergenza di policy, strumenti, risorse per creare massa critica non solo per sostenere i progetti dei grandi player industriali ma anche per supportare la crescita e  l’apertura internazionale delle Pmi che costituiscono la supply chain. Proposta operativa: elaborazione di schemi di bandi multi regionali, inizialmente sperimentati su tematiche circoscritte condivise.

Tavolo tematico Industria energetica

Le energie rinnovabili giocano un ruolo fondamentale nella strategia energetica nazionale. L’Italia si impegna ad accelerare la transizione da fonti tradizionali a fonti di energia rinnovabile, con l’obiettivo contestuale di ridurre le importazioni delle fonti fossili ancora necessarie per soddisfare la parte residua di fabbisogno. Un obiettivo chiave è raggiungere una quota del 40% dei consumi finali lordi di energia proveniente da fonti rinnovabili entro il 2030, in conformità con gli obiettivi comunitari. Nel settore elettrico, sono già in corso o pianificate diverse misure per sostenere la diffusione di tali soluzioni tecnologiche.

Comunità energetiche ed autoconsumo diffuso: le imprese sono in attesa di regole chiare ed una corretta comunicazione, informazione e formazione. L’autoconsumo diffuso coinvolge anche le tecnologie e i produttori di tecnologie, nonché la filiera a supporto del mondo della vendita ed installazione (progettisti ed installatori). Per le imprese l’investimento sull’autoconsumo diffuso è importante anche in ambito ESG, in quanto progetti di investimento per la sostenibilità.  Il tavolo evidenzia la necessità di incentivazione del sistema bancario nel finanziare le tecnologie; inoltre rimarca che il supporto delle utilities ai territori è importante, per mettere a disposizione competenza e know how sull’individuazione di aree ed investimenti.

Idrogeno: ragionare sulla domanda di idrogeno e su come integrarlo nei processi produttivi, dal momento che finora si è ragionato soprattutto sull’offerta (come produrlo, quanto costa). Aspetto interessante del decreto incentivi in consultazione al MASE è che riguarda non solo idrogeno elettrolitico, ma anche il bio idrogeno. C’è sicuramente una necessità di incentivazione all’introduzione di veicoli per l’uso sul trasporto pesante; importante è inoltre del tema dell’hard to abate, settore che dove è fondamentale l’investimento sulla trasformazione dei processi per la decarbonizzazione.

Tavolo tematico Microeletronica

Fondamentale, nell’ottica di filiera, il ruolo del leader, occorre quindi valorizzarlo. Ha bisogno quindi di strumenti specifici, per sostenere la collaborazione interregionale. Altro tema chiave sono le competenze, che necessitano di strumenti ad hoc per supportare la formazione di competenze specialistiche, che vedano collaborare insieme mondo della ricerca e imprese. La partecipazione in Esra è stato ritenuto un asset importante da utilizzare per portare la voce del nord ovest in Europa. Si concorda sul rafforzare un ecosistema interregionale, a partire da una mappatura di quelli regionali, per definire nuovi strumenti di supporto o  mettendo a fattor comune gli strumenti dei fondi strutturali.

Tavolo tematico Filiera logistica

Strumenti per incentivazione dello shift modale gomma-ferro (es. Ferrobonus), ulteriori forme di sostegno al trasporto su ferro da parte delle Autorità di Sistema Portuale, possibili sinergie per misure di sostegno alle imprese logistiche comuni alle 3 Regioni, la digitalizzazione della filiera logistica, a vantaggio degli operatori. Utili contributi sono stati raccolti in merito alla necessità di incrementare le forme di incentivo, comprendendo anche le fasi di movimentazione nei terminal, ad esempio, e non solo per la fasi di trasporto, anche per ridurre la dipendenza dal trasporto su gomma che sta vivendo un serio problema di carenza di autisti; ulteriore elemento emerso riguarda la possibilità di prevedere parametri ESG anche per le imprese logistiche, al fine di renderle più competitive; importanti sono le iniziative per promuovere l’internazionalizzazione delle imprese che fanno logistica, ed in questo appare fondamentale la mappatura dei siti dismessi (brownfield) per la promozione dell’ecosistema logistico sulle 3 Regioni. Sarebbe, inoltre, importante una miglior armonizzazione delle piattaforme digitali, con regia nazionale, anche per privilegiare la loro interoperabilità. Ulteriore elemento emerso riguarda la formazione degli operatori, anche a livello ITS, e le iniziative di Academy dedicate, che potrebbero essere condivise tra le 3 Regioni. Infine, sarebbe auspicabile una strategia di filiera condivisa dalle 3 Regioni, per concentrare ed indirizzare meglio le iniziative ed eventuali proposte alle istituzioni nazionali.

Tavolo tematico Automotive.

I lavori sono partiti dai dati di un recente studio di Ires Piemonte sulla filiera, presentato in anteprima Alcune indicazioni di policy (Tenere aperto il ventaglio delle soluzioni tecnologiche per la decarbonizzazione; la presenza di un polo di sviluppo e produzione di un car maker rimane importante per il sistema; una nuova politica di attrazione).

A Livello meso-territoriale gli attori da supportare prioritariamente sono

  1. I fornitori specializzati di primo livello (Tier 1) con capacità di progettazione e di anticipazione della domanda, orientati a riposizionarsi nella nuova mobilità.
  2. Le sedi di multinazionali radicate nella rete di relazioni che innervano il sistema e giocano quindi un ruolo fondamentale per il futuro della componentistica.
  3. I nuovi componentisti. La generazione entrante che coglie le possibilità aperte da elettrificazione e digitalizzazione grazie a competenze avanzate di progettazione, elettronica, analisi dati, soluzioni AI.
  4. Gli intermediari di conoscenza. “Agenti di cambiamento” verso la mobilità elettrica e digitale, che possono agire come intermediari di conoscenza e di servizi evoluti, connessi con centri di competenza, poli di ricerca e sviluppo, sedi universitarie a livello internazionale. Sono le Università del territorio; i fornitori di servizi di progettazione, tecnologici, specialistici; i centri di ricerca, di progettazione privati, spesso sedi di multinazionali, in grado di sviluppare le innovazioni di maggiore impatto.

Risultati

1) Combattere la disaggregazione della componentistica, ragionando nell’ottica di fornire un sistema di competenza con un know che si “mantiene in casa”.

2) Rafforzare le condizioni affinché convenga produrre in Italia e nel Nord Ovest in particolare

3) Ulteriori investimenti sui carburanti rinnovabili, nella consapevolezza che non è possibile concentrarsi solo sull’elettrico.

4) Potenziare la comunicazione sul dato oggettivo che fare ricerca e sviluppo in Italia convengono, in particolare nel Nord Ovest.

5) Sviluppare sinergie rafforzate sui Fondi europei, in particolare sul FESR, nella predisposizione di bandi che rispondano ad esigenze condivise dalle filiere interregionali, pur nei rispettivi obiettivi del programma e con vincolo di reciprocità.

Le Competenze Indispensabili Richieste nel 2024 Presso le Aziende

Informazione promozionale

Nel panorama aziendale in continua evoluzione del 2024, la domanda di competenze specifiche da parte dei dipendenti ha raggiunto un nuovo livello di importanza. Spesso, i lavoratori possono sottovalutare l’impatto delle certificazioni, come il Corso Primo Soccorso Online o quelli sulla sicurezza sul lavoro, sulla loro carriera. Tuttavia, queste certificazioni rappresentano solo uno degli aspetti essenziali che le aziende stanno cercando nei loro dipendenti.

Ma non è tutto qui. Nelle prossime righe, vedremo nel dettaglio le competenze indispensabili richieste nel 2024, dal rispetto delle certificazioni alle competenze per ruoli specifici, sottolineando l’importanza di non smettere mai d’imparare.

Certificazioni di Possesso: Il Primo Passo Verso la Sicurezza e la Responsabilità

Spesso trascurate dai dipendenti, le certificazioni di possesso svolgono un ruolo cruciale nel garantire un ambiente di lavoro sicuro e ben regolamentato. Un Corso Primo Soccorso Online a Torino o quelli sulla sicurezza sul lavoro forniscono non solo conoscenze vitali ma dimostrano anche un impegno verso la sicurezza e il benessere sul posto di lavoro. La responsabilità di possedere tali certificazioni non solo protegge il dipendente in situazioni di emergenza, ma contribuisce anche a creare un ambiente lavorativo più sicuro e conforme alle normative.

Responsabilità e Correttezza Comportamentale: Il Fondamento Etico

Al di là delle competenze tecniche, le aziende attribuiscono un’importanza crescente alla responsabilità e alla correttezza comportamentale dei propri dipendenti. Queste qualità costituiscono il fondamento etico su cui si basa un ambiente di lavoro collaborativo e sano. Mostrare responsabilità significa assumersi la responsabilità delle proprie azioni, mentre la correttezza comportamentale riguarda la costruzione di relazioni professionali basate sulla trasparenza, l’integrità e il rispetto reciproco. Questi valori sono fondamentali per la costruzione di una cultura aziendale solida e sostenibile nel lungo termine.

Puntualità: Oltre gli Orari, un Impegno per Tutte le Mansioni

La puntualità rimane un tratto di fondamentale importanza nelle aziende del 2024, ma non si limita solo agli orari di ingresso e uscita. Essa si estende alle scadenze delle mansioni assegnate e alle consegne previste. Essere puntuali non solo dimostra professionalità, ma contribuisce anche all’efficienza complessiva dell’organizzazione. Rispettare gli impegni temporali è un segno di impegno e rispetto verso i colleghi, i superiori e l’azienda nel suo complesso.

Competenze Specifiche per Ruoli Specifici: Personalizzazione del Profilo Professionale

Oltre alle competenze trasversali, le aziende cercano sempre più competenze specifiche legate ai ruoli. Che si tratti di abilità tecniche avanzate, conoscenze specifiche del settore o esperienze particolari, la personalizzazione del profilo professionale è diventata cruciale. Ad esempio, nell’era digitale, la conoscenza delle nuove tecnologie potrebbe essere un vantaggio competitivo, mentre in settori specifici, come la gestione del cambiamento, competenze di leadership potrebbero essere fondamentali. Adattare le competenze alle esigenze specifiche dell’azienda e del ruolo aumenta la propria attrattiva sul mercato del lavoro.

Non Smettere Mai d’Imparare: La Chiave dell’Adattabilità

In un contesto aziendale in continua evoluzione, l’atteggiamento “non smettere mai d’imparare” è diventato un mantra fondamentale. La volontà di acquisire nuove competenze e aggiornarsi costantemente è apprezzata dalle aziende. La tecnologia, i processi e le dinamiche del mercato cambiano rapidamente, e i dipendenti che dimostrano una mentalità aperta e la capacità di adattarsi alle nuove sfide sono considerati risorse preziose. Corsi di formazione, workshop e partecipazione a eventi del settore sono modi efficaci per mantenere un vantaggio competitivo sul fronte delle competenze.

Nel 2024, il mix di competenze richieste dalle aziende riflette la complessità del contesto lavorativo moderno. Dalle certificazioni di sicurezza alla responsabilità comportamentale, dalla puntualità alle competenze specifiche per ruoli specifici, ogni aspetto contribuisce a creare un dipendente completo e in sintonia con le esigenze aziendali. La chiave del successo rimane la volontà di apprendere continuamente, adattandosi alle nuove sfide e mantenendo un profilo professionale ricco e flessibile per affrontare il futuro del lavoro con successo.

Fisco, arriva il Modello 730 semplificato: ecco come funziona

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Lavoratori dipendenti e pensionati potranno dire definitivamente addio al Modello 730 precompilato. A fare il punto della situazione è la relazione illustrativa all’articolo 1 del Decreto sugli Adempimenti Tributari.

La novità si inserisce nel progetto di creare un nuovo rapporto tra i contribuenti ed il fisco, che dovrebbe permettere ai cittadini di tenere fede agli adempimenti dichiarativi in modo più snello. Per farlo viene messa a disposizione la dichiarazione semplificata.

Per il momento siamo davanti esclusivamente ad un esperimento, che in un primo momento coinvolge unicamente pensionati e lavoratori dipendenti, ma che nel corso del tempo dovrebbe coinvolgere anche altre categorie.

Il Modello 730 precompilato, in estrema sintesi, verrà abolito e sarà sostituito da un altro modello dichiarativo, che si appoggia direttamente sulle sezioni già compilate del modello dichiarativo. I dati inseriti si basano sulle informazioni che risultano essere già in possesso dell’Agenzia delle Entrate.ù

Questi dati e queste informazioni vengono inserite direttamente all’interno della nuova Dichiarazione dei redditi semplificata 2024. Al contribuente viene chiesto esclusivamente di confermare o meno i dati ed i numeri che sono stati inseriti. Nel caso in cui dovessero essere errati o non conformi è possibile modificarli grazie ad un iter guidato e che, almeno sulla carta, dovrebbe essere semplificato.

Importante da sottolineare che i dati pre-inseriti direttamente dall’Agenzia delle entrate e confermati dal contribuente verranno esclusi dai controlli. Così come già avviene per la dichiarazione precompilata. A prevederlo è il secondo comma dell’articolo 1 del Decreto sulla Razionalizzazione e semplificazione delle norme in materia di adempimenti tributari.

Ricordiamo che già oggi, i contribuenti che decidono di optare per la dichiarazione dei redditi precompilata e procedono con l’accettazione del Modello 730 precompilato senza modifiche non sono sottoposti a delle verifiche fiscali. Almeno per i dati e i documenti che attestano quanto segue: oneri e spese indicati che sono stati forniti da soggetti terzi non modificati. Tra questi ci sono le informazioni provenienti da medici di strutture accreditate per l’erogazione dei servizi sanitari, da strutture autorizzate e non accreditate, dagli istituti scolastici, dagli infermieri, dagli psicologi, dalle farmacie e parafarmacie, dai tecnici sanitari di radiologia medica, da università, banche, assicurazioni, enti previdenziali, imprese di pompe funebri, dagli amministratori di condominio, dagli asili nido pubblici e privati e dagli enti del terzo settore; la dichiarazione semplificata risulta essere accettata nel caso in cui il contribuente provvede ad effettuare delle modifiche che non vanno ad incidere sul calcolo del reddito complessivo o dell’imposta.

L’Agenzia delle Entrate, comunque vada, si riserva il diritto di controllo e verificate se sussistano i requisiti soggettivi per poter fruire delle agevolazioni, come ad esempio l’effettiva destinazione ad abitazione principale dell’immobile per il quale si stanno detraendo gli interessi passivi del mutuo.

Sostanzialmente l’articolo 1 del Decreto sulla Razionalizzazione e semplificazione prevede che le stesse regole previste per il precompilato vengono applicate al Modello 730 Semplificato.

All’interno del provvedimento del Ministero viene espressamente specificato che dal 2024 le informazioni risultano essere accessibili direttamente dai diretti interessati in un’area riservata dall’Agenzia delle Entrate, a cui si potrà accedere con un percorso guidato.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

L’assessore interviene su trasferimento rapporti lavoro Regina Margherita

 «AVVIENE SULLA BASE DELLA NORMATIVA SPECIALE PREVISTA PER LA COSTITUZIONE DI NUOVE AZIENDE»

«Con decreto 61/2023 del 28 dicembre 2023 è stata costituita l’AO Ospedale infantile Regina Margherita – OIRM. La costituzione della nuova Azienda avviene ai sensi della normativa speciale di cui alle leggi regionali 18/2007 e 3/2012 e il perfezionamento del trasferimento dovrà esser preceduto da una serie di attività, fra le quali la ricognizione dei rapporti di lavoro da trasferire alla nuova Azienda – previa idonea interlocuzione con le organizzazioni sindacali».

Così l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi.

«Non si pone, pertanto, una questione di nuove assunzioni – come erroneamente indicato nell’interrogazione – ma piuttosto di trasferimento di rapporti di lavoro dall’AOU Città della Salute alla nuova A.O. OIRM – per effetto dello scorporo – in corrispondenza al personale assegnato alle S.C. che garantiscono le prestazioni a favore dell’utenza pediatrica e che entreranno a far parte dell’atto aziendale della nuova A.O.
Anche con riguardo al personale amministrativo, si prevede che le relative funzioni saranno garantite in sede di avvio attraverso convenzioni con l’AOU Città della Salute e della Scienza di Torino, nelle more del perfezionamento delle operazioni di scorporo con conseguente trasferimento all’OIRM del personale amministrativo da assegnare pro-quota per le attività alla stessa assegnate. Il tutto, al netto delle nuove assunzioni previste in tutte le Aziende sanitarie regionali dal piano straordinario di assunzioni, come concordato con le Organizzazioni Sindacali», conclude l’assessore Icardi.

Uncem: favorire operatori privati ferrovie piemontesi

Mentre Trenitalia non scioglie il nodo dell’arrivo – si o no e quando – del treno a Ceres, si mette anche a ostacolare altri operatori privati che vorrebbero andare sulle reti non attive da anni. “Sulla Ceva-Ormea e sulla Cuneo-Saluzzo-Savigliano a Longitude sta accadendo qualcosa che è fuori da ogni limite. Chi non ha attivato il servizio, se la prende con chi vorrebbe attivarlo. Fanno bene i Sindaci a essere arrabbiati. Perché i Sindaci vogliono il servizio per le comunità. E così Uncem. Vogliamo anche concorrenza che favorisca il miglior servizio, soprattutto quando questo servizio da anni non esiste per troppo disinteresse di molti. Si dia il servizio, con operatori qualificati ed efficaci”, affermano Marco Bussone, Presidente nazionale Uncem, e Roberto Colombero, Presidente Uncem Piemonte. “No ai ricatti – proseguono – si alle azioni vere nell’interesse delle comunità. Finora troppo penalizzate. Intervenga il legislatore. E non si lasci questa vicenda ai Tar”.

Poste Torino, webinar sul tema dell’Educazione Finanziaria

Torino, 5 febbraio 2024 – Tornano gli appuntamenti in modalità webinar, sul tema dell’Educazione Finanziaria, un ciclo di 6 incontri al servizio dei cittadini di tutte le province del Piemonte.

Questa settimana, martedì 6 febbraio e giovedì 8 febbraio gli incontro tratteranno di gestione del bilancio familiare di soluzioni di finanziamento. Entrambi i momenti prevedono un doppio appuntamento, alle 10 e alle 16.30, durante il quale il relatore condividerà con i partecipanti utili suggerimenti su come gestire al meglio il bilancio familiare.

Gli incontri, promossi da Poste Italiane, hanno l’obiettivo di divulgare e diffondere, fra i giovani e non solo, una cultura finanziaria, assicurativa e previdenziale per compiere scelte consapevoli e adatte agli obiettivi personali e familiari.  I webinar saranno disponibili per tutti i cittadini anche in modalità LIS. 

Per partecipare gratuitamente basta collegarsi su https://www.posteitaliane.it/educazione-finanziaria/eventi alla pagina web di Educazione Finanziaria, nella sezione sostenibilità del sito istituzionale www.posteitaliane.it, scegliere la tematica di interesse e registrarsi. All’interno del sito sono disponibili, inoltre, molteplici contenuti multimediali fruibili da tutti, un utile glossario e una collana di podcast dedicata proprio ai giovani dal titolo “Generazione EF”, che racconta, attraverso le voci dei protagonisti delle storie, in modo semplice e senza troppi tecnicismi, le tematiche principali di una corretta pianificazione finanziaria.  

L’iniziativa si muove nel segno della tradizionale attenzione di Poste Italiane alle esigenze dei cittadini e in coerenza con la sua storica vocazione di azienda socialmente responsabile che aderisce ai principi internazionali ESG, promossi dall’Organizzazione delle Nazioni Unite.  

Caffè Vergnano apre il cuore della sua azienda agli amanti del caffè

 

 

Martedì 15 febbraio, dalle 09:00 alle 12:00, Caffè Vergnano aprirà le porte dell’azienda, dando la possibilità ai propri clienti di conoscere il mondo del caffè attraverso una visita alla produzione presso la sede centrale di Santena, nel torinese. Il percorso inizierà dalla scoperta del caffè crudo e dalle sue origini, fino ad approdare alla preparazione della moka perfetta, insieme al Coffee Expert Federico Raso. Si respirerà, quindi, profumo di caffè esplorando i metodi di lavorazione e la tostatura lenta e artigianale, ma sarà anche un’occasione per conoscere meglio la famiglia Vergnano e le generazioni che ne fanno parte e i valori che la contraddistinguono dal 1882, rendendola simbolo del Made in Italy nel mondo.

Alla prima data di febbraio, in cui sarà possibile prenotarsi fino a esaurimento posti tramite il link sul sito dell’azienda, seguiranno altri appuntamenti il 27 marzo e l’8 maggio. Caffè Vergnano apre le porte e il cuore dell’azienda per condividere la qualità dei suoi prodotti, l’esperienza e il calore della famiglia con tutti gli amanti del caffè.

Caffè Vergnano è una delle più antiche torrefazioni italiane. Fondata nel 1882, ancora oggi guidata dalla famiglia, da 140 anni racconta il rito dell’autentico espresso italiano, portando in una tazzina profumi e aromi di tutto il mondo. Il segreto delle miscele è la tostatura lenta e tradizionale che valorizza ogni singola origine, nel rispetto della materia prima. Le miscele Caffè Vergnano si trovano nella grande distribuzione, nei migliori bar e negli oltre 180 caffè Vergnano 1882, la catena di caffetteria italiana presente in tutto il mondo.

 

Mara Martellotta