ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 477

Memorie balcaniche e storie bosniache con Barbara Castellaro

 Il 4 dicembre a Mondovì

Mercoledì 4 dicembre, alle 16, presso la Sala Scimé di Mondovì ( in corso Statuto 11/d) si terrà la presentazione del libro di Barbara Castellaro “Requiem Per La Bosnia” a cura della Delegazione cuneese dell’Associazione Italiana di Cultura Classica. L’evento è organizzato con il patrocinio della Città di Mondovì e con la collaborazione di molte associazioni culturali (l’ANPI di Mondovì e l’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea di Cuneo; Gli Spigolatori di Mondovì e il Centro Studi Monregalesi). Introdurrà Stefano Casarino, presidente della delegazione AICC di Cuneo. Discuteranno con l’autrice Gigi Garelli, direttore dell’Istituto Storico della Resistenza e della Società Contemporanea di Cuneo, e lo scrittore Marco Travaglini, autore della postfazione al libro. Protagonisti di “Requiem per la Bosnia” sono le persone incontrate dalla scrittrice piemontese nell’unico Paese europeo con una forte radice musulmana, mescolata alla cultura slava e mitteleuropea e con una millenaria storia di contatto tra le tre religioni monoteiste: l’ebraica, la musulmana e la cristiana. Barbara Castellaro è riuscita nel non facile compito di trovare le parole più adatte per descrivere paesi e persone, storie individuali e collettive di un paese che era il cuore profondo della terra degli slavi del Sud, martoriato dai conflitti a cavallo del millennio, nell’ultimo decennio del “secolo breve ”.

Un tempo di guerre e dissoluzione che ha lasciato tracce profonde, forse ineliminabili, che viene raccontato alla luce di quanto è accaduto dopo, della vita di tutti i giorni, delle paure e delle aspettative, dei sogni e degli auspici di tante e tanti che non hanno inteso chinare la testa di fronte al destino. “Sono una viaggiatrice come tanti altri che ha voluto entrare in contatto con un fatto storico terribile, che ha voluto incontrare i “sopravvissuti”, che ha cercato di avvicinarsi a un Paese e al suo popolo”, scrive Barbara Castellaro. In questi ultimi anni, in Europa, in Italia, siamo stati travolti da cambiamenti rapidissimi, frenetici; ci troviamo in un mondo sempre meno umano e sempre più virtuale, in cui sembrano prevalere la diffidenza, l’odio per chi arriva da lontano alla ricerca di un futuro migliore, di un’opportunita, il risentimento verso chi ha idee differenti, l’indifferenza di fronte alle sofferenze degli altri. “Fisicamente non si abbattono ponti né s’innalzano muri, ma in realtà lo si fa ogni giorno – afferma la scrittrice – con le parole, con i comportamenti, con i fatti; lo si fa attraverso l’esclusione, la ghettizzazione, l’allontanamento, il respingimento,il disprezzo. E questo è anche peggio.Di fronte a tanta ostilità, a tanto rancore, a tanta violenza, ho pensato che questo mio lavoro dovesse essere reso accessibile: parla di grandi dolori, ma anche di perdono, di rinascita e di speranza. La solidarietà che manifestammo al popolo bosniaco deve essere, oggi, estesa a tutti coloro che soffrono e chiedono aiuto. Siamo stati costruttori di pace in terre martoriate e, adesso, dobbiamo essere costruttori di pace nel nostro Paese, aprendo frontiere e cuori. Una donna bosniaca mi disse che noi italiani siamo un popolo meraviglioso,un popolo che non nega mai un sorriso, sempre pronto ad aiutare. Non so se, oggi, penserebbe questo, ma sono convinta che potremo tornare a esserlo perché c’e del buono in ciascuno di noi. Dobbiamo soltanto fare in modo che la notte si dilegui e la luce possa splendere”.

In ricordo di Cleonice Tomassetti

Dal Piemonte

Venerdì 6 dicembre, alle 17, la Casa della Resistenza di Verbania Fondotoce   ospiterà l’iniziativa congiunta con il Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale del Piemonte dal titolo “Resistenza dal Reatino al Verbano. In ricordo di Cleonice”.

Dopo i saluti istituzionali del Consiglio regionale, della Città di Verbania e dell’Associazione “Casa della Resistenza”, interverrà Maria Silvia Caffari su “Il lungo giorno di Nice”. Seguirà “Come un fiore reciso. Cleonice Tomassetti,partigiana nell’anima”, un filmato realizzato dalle classi terze dell’Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” di Petrella Salto, in provincia di Rieti. Successivamente Gianmaria Ottolini presenterà il libro “I giovani e la memoria. Gli episodi della Resistenza a Rieti raccontati dagli studenti”, lo storico Enzo La forgia parlerà della “Resistenza al femminile” e concluderà l’iniziativa la testimonianza della partigiana Antonietta Chiovini, classe 1926, che partecipò alla Resistenza con il nome di battaglia “Diciassette”. Cleonice Tomassetti, detta Nice, venne fucilata dai nazisti il 20 giugno del ’44 a Fondotoce (Vb) . Aveva 33 anni e morì, unica donna, insieme ad altri 41 antifascisti. Penultima di sei fratelli, era nata il 4 novembre 1911 a Petrella Salto, nella frazione di Capradosso, un villaggio sulle montagne tra il Lazio e l’Abruzzo. Donna di straordinarie scelte, dal suo piccolo paese andò a Roma e in seguito a Milano e sulle sponde piemontesi del lago Maggiore, nell’ultima scelta che la condurrà alla morte: unirsi ai combattenti per la libertà. La fotografia del corteo dei martiri di Fondotoce la ritrae in prima fila. Sono 42 uomini e una donna che vanno a morire. I nazifascisti li fanno sfilare sul lungolago di Intra e poi, paese per paese, fino al luogo della fucilazione. Due prigionieri, davanti, reggono un cartello: “Sono questi i liberatori d’Italia oppure sono i banditi?”. Cleonice è in mezzo, sotto la scritta. Uno solo dei 43 si salverà, ferito. Carlo Suzzi, sopravvisse per miracolo,tornò a unirsi ai partigiani della divisione “Valdossola” e scelse il nome di battaglia “Quarantatré”; e poté testimoniare come questa donna straordinaria si comportò: “Bisognava vedere il coraggio di questa ragazza, che durante il percorso ripeteva a tutti: “Mostriamo a questi signori come noi sappiamo morire”. E lei per prima è caduta da eroe”. Carlo Suzzi, l’allora diciottenne sopravvissuto alla fucilazione, è scomparso all’età di 91 anni, nel luglio 2017.

Marco Travaglini

In Piemonte in significativo calo le nuove infezioni da HIV

 1° DICEMBRE, GIORNATA MONDIALE CONTRO L’AIDS

  Indispensabili la prevenzione e le cure tempestive

Sono 198 le persone che, nel 2018, in Piemonte hanno contratto l’HIV: un tasso di incidenza di 4,5 casi ogni 100.000 abitanti. La riduzione del numero di casi rispetto al 2017 è del 22%. Dal 2009 al 2018 l’andamento delle nuove diagnosi di infezioni da HIV nella nostra regione, si conferma in significativa diminuzione (-12 casi in media all’anno).

Il dato emerge dall’annuale rapporto del SEREMI pubblicato in occasione della Giornata Mondiale per la lotta all’AIDS del 1° dicembre.

Per accelerare la riduzione dell’incidenza di questa infezione in Piemonte– afferma l’assessore alla Sanità, Luigi Icardi – oltre a puntare sulla diagnosi precoce e sull’aderenza al trattamento farmacologico dei pazientiè necessario rafforzare le attività di prevenzione primaria”.

La Regione rinnova il proprio impegno nella lotta all’HIV. In Piemonte, così come a livello nazionale, gli interventi di prevenzione primaria, secondaria e l’efficacia della cura nel limitare la trasmissione dell’infezione hanno contribuito in modo sinergico a limitare la diffusione dell’HIV.

I rapporti sessuali non protetti si confermano la principale via di diffusione dell’infezione da HIV anche nel 2018.

Questa modalità risulta in crescita nell’ultimo decennio (2009 – 2018) mentre resta stabile la frequenza dei casi attribuibili ai rapporti eterosessuali non protetti e si riduce la quota di casi riferibili all’uso di siringhe non sterili in consumatori di droghe per via endovenosa (IDU).

Sebbene il trend in calo si osservi in tutte le fasce di età, anche nel 2018 l’incidenza di HIV più elevata (52 casi; 11,9 casi ogni 100.000 giovani) si registra nella popolazione giovane (25 e i 34 anni).

Le nuove diagnosi in giovani con meno di 25 anni di età segnalate nel 2018 sono 26, pari al 13% del totale; in 16 casi su 26 si tratta di giovani stranieri.

Per quanto riguarda gli stranieri, 71 casi nel 2018, le nuove diagnosi si concentrano in giovani che provengono da Paesi ad alta diffusione di HIV.

Rispetto al 2017, si riducono i casi negli africani originari dell’Africa Sub-Sahariana mentre aumentano quelli in persone provenienti dall’America Centro-Sud.

Nel 2018, si conferma elevata la quota (39%) di diagnosi avvenute in stadio avanzato di infezione da HIV e si riduce la frequenza delle persone con nuova diagnosi di HIV che non si sono testate precedentemente.

Durante lo stesso anno, in Piemonte, sono stati eseguiti circa 177.000 test di screening HIV, pari al 4,6% della popolazione adulta (>14 anni).

https://www.seremi.it

Bruzolo in festa per l’inaugurazione del “Mulino Valsusa”

Domenica 1 dicembre, a partire dalle 15

Taglio del nastro per la rinascita del “Mulino Valsusa” di Bruzolo, a una manciata di chilometri da Torino nella Bassa Valsusa.

L’appuntamento è per domenica 1 dicembre e l’idea quella di trascorrere un pomeriggio di festa per celebrare una realtà “che vuole essere volano per tutta la Valle di Susa – dicono gli organizzatori – e motore per un progetto di valorizzazione del territorio”, oltreché una piacevole occasione per fare capolino e curiosare nell’antico mulino ad acqua risalente al 1884 ed oggetto di un importante progetto di restauro.

Il ritrovo sarà alle 15 all’esterno del Mulino, in via Umberto I; alle 15,30, davanti al portone principale, si terrà una breve cerimonia, con il taglio del nastro da parte di Massimiliano Spigolon, l’uomo che ha deciso di far tornare in vita la struttura, e la partecipazione di varie autorità e realtà del territorio. Presente anche il sindaco di Bruzolo, Mario Richiero, non potrà mancare, come in ogni festa che si rispetti, la Banda Musicale del paese. Per l’occasione, le strade verranno momentaneamente chiuse alle auto (dalle 14 alle 18) e il consiglio é di parcheggiare all’ingresso del paese, nel grande piazzale della palestra comunale. Quindi, ci sarà la possibilità di entrare al Mulino per una breve visita a gruppi. Non serve prenotazione e il Mulino sarà, comunque, visitabile una volta al mese, da gennaio 2020. La visita prevede anche la possibilità di assaggiare specialità realizzate con farine “Mulino Valsusa”, preparate da due realtà della Valle, entrambe facenti parte del progetto “Valsusa in tavola”: il Panificio Marzo di Venaus e il Ristorante Phoenix di Condove.
Tutte le farine sono prodotte dal Mulino (che lavora grani antichi, tradizionali e moderni) con la molitura a pietra, con la quale si macinano i chicchi interi: in questo modo, il germe e la crusca si amalgamano con la farina. La scarsa velocità della ruota mobile mantiene bassa la temperatura durante la molitura e fa sì che la farina non corra alcun rischio di surriscaldamento, preservandone al meglio le qualità organolettiche e le proprietà nutrizionali, ottenendo farine di notevole pregio, non impoverite di vitamine e proteine. In occasione della festa di inaugurazione, all’interno della struttura, è prevista inoltre la vendita di farine, mentre all’esterno, grazie alla collaborazione delle associazioni locali, si offriranno vin brulé e cioccolata calda.

Primo Mulino della Valle recuperato non solo per fini didattici “ma soprattutto per collegare la sua messa in funzione – precisa Spigolon – a un progetto importante di filiera alimentare, principalmente valsusina, ha incominciato a funzionare il 30 ottobre scorso nell’ambito di un progetto denominato “Per un futuro più buono”, essenzialmente teso alla salvaguardia e alla valorizzazione della biodiversità, con lo scopo ambizioso di “ripopolare i terreni della Valle e diffondere le varietà di cereali”. Per ora, venderà due farine, la Facondia e la Prosperosa. Entrambe le linee sono state declinate in varianti (con più o meno crusca).

La molitura avviene settimanalmente su ordinazione per garantire sempre il prodotto al massimo delle sue proprietà. Prossimamente arriveranno la farina artigianale di Antico Mais Piemontese “Pignoletto”, quella di ceci, e a breve quelle di segale, grano tenero antico e grano duro Khorosan.

 

g. m.

 

Nelle foto
– Il “Mulino Valsusa”
– Massimiliano Spigolon

 

Cirio e Leo in Sinagoga

Nei giorni scorsi il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, si è recato in visita alla Sinagoga di Torino

Era accompagnato da Giampiero Leo, presidente del Coordinamento interconfessionale del Piemonte e già assessore regionale alla Cultura. “Ringrazio il presidente della Comunità Ebraica Dario Disegni e il rabbino capo Ariel Di Porto per la calorosa accoglienza, – ha dichiarato il governatore piemontese – che è stata per me nuova occasione di conoscenza e riflessione su una delle comunità più antiche e importanti della nostra Regione”.

Aerospace & Defense Meetings, numeri da record

UN SUCCESSO L’EDIZIONE 2019 DEDICATA ALL’AEROSPAZIO

 Un bilancio più che positivo quello della 7a edizione degli Aerospace & Defense Meetings, la business convention internazionale per l’industria aerospaziale e della difesa, tenutasi all’Oval Lingotto di Torino il 26 e 27 novembre, che si è confermata un appuntamento irrinunciabile per i player mondiali del settore: un incremento del 60% di buyer iscritti rispetto alla scorsa edizione del 2017 e più di 900 partecipanti, tra acquirenti e fornitori, 35 Paesi coinvolti110 aziende presenti, tra grandi gruppi multinazionali, PMI, start up e centri di ricerca, e più di 7.500 incontri B2B preorganizzati. Qualificata numericamente e qualitativamente la presenza del sistema aerospaziale piemontese con 89 imprese rappresentate, in particolare PMI, oltre a 4 tra Università e altre Istituzioni formative e 2 incubatori.

Un successo da attribuire a tutta la filiera organizzativa dell’evento: dalla Regione Piemonte, che in qualità di host sponsor inserisce l’iniziativa tra le attività a sostegno dell’internazionalizzazione del settore come il Progetto Integrato di Filiera e le azioni di attrazione di investimenti gestiti da Ceipiemonte, la Camera di commercio di Torino, host sponsor dell’evento insieme alla Regione, ITA – Italian Trade Agency, partner storico degli ADM che per questa edizione ha accompagnato a Torino una delegazione particolarmente nutrita sia di buyer che di investitori, ABE BCI,  ideatore e organizzatore degli ADM , oltre ai partner come il DAP – Distretto Aerospaziale Piemonte e AIAD,  nonché quelli industriali  Leonardo, Thales Alenia Space, Avio Aero, Collins Aerospace e Altec.

Il nostro obiettivo, come Regione Piemonte, è chiaro e semplice: fare in modo che le eccellenze internazionali che si occupano di aerospaziale e difesa trovino nel nostro territorio un habitat in cui inserirsi facilmente per poter dialogare con aziende locali che rappresentano l’eccellenza italiana di questo settore. Eventi come questo vanno proprio in tale direzione e sono una ricchezza per il Piemonte. Le imprese piemontesi che partecipano a meeting come gli ADM devono sapere che la Regione sarà sempre al loro fianco per conquistare nuovi mercati e per far conoscere le sue eccellenze in tutto il mondo”.

Fabrizio Ricca, Assessore all’Internazionalizzazione della Regione Piemonte

La formula di Aerospace & Defense Meetings si è confermata anche nel 2019 un grande successo, con numeri in crescita sia in termini di partecipanti sia in termini di presenza di buyer internazionali. Ora speriamo che dagli oltre 7.500 incontri svolti in questi due giorni all’Oval nascano ordinativi, commesse e possibilità di sviluppo per i grandi gruppi così come per le nostre pmi e startup. Nel frattempo ci diamo appuntamento ad aprile con VTM Vehicle and Transportation Innovation Meetings, dove, sulla base della stessa formula business to business, sarà protagonista l’auto e la mobilità del futuro”.

Guido Bolatto, Segretario Generale della Camera di commercio di Torino

“Nuove sfide, opportunità, tecnologie e frontiere inimmaginabili saranno raggiunte nei prossimi anni dalla comunità aerospaziale. Paradigmi futuristici, tecnologie abilitanti, digitalizzazione, nuovi materiali, IOT sono solo alcune delle rivoluzioni che stanno sconvolgendo positivamente gli ecosistemi dell’aeronautica, della difesa e dello spazio. Dalla sua prima edizione nel 2008, Aerospace & Defense Meetings Torino è stato il precursore di questo scenario in rapida evoluzione facilitando il dialogo, il trasferimento di tecnologie e innovazione e il business tra player e fornitori internazionali, diventando un evento appuntamento consolidato per il mondo dell’aerospazio in cui le PMI piemontesi, forti del proprio know-how e delle altissime risorse umane a disposizione, giocano un ruolo di primo piano. Con questa edizione il Piemonte si è confermato quindi come hub di riferimento per la comunità aerospaziale internazionale insieme al polo di Tolosa”.       

Pierpaolo Antonioli, Presidente Ceipiemonte

Le innovazioni tecnologiche delle aziende partner dell’evento

Tante le novità messe in mostra negli stand dai player del settore, in particolare quelli piemontesi, che riconoscono in questo evento un appuntamento tra i più importanti e strategici anche per il “lancio” di nuove tecnologie.

Leonardo ha esposto un modello in scala 1.10 dell’European Male: programma europeo congiunto lanciato in collaborazione con Airbus D&S e Dassault Aviation per lo sviluppo della futura generazione dei velivoli senza pilota, il primo sistema aereo a pilotaggio remoto progettato per il volo in spazi aerei non segregati. Grazie alla configurazione del velivolo, la scelta di un sistema propulsivo bimotore bi-turboelica fornisce l’energia di bordo per il sistema di missione, oltre a offrire la necessaria ridondanza per limitare le restrizioni in caso di operazioni in Europa su aree densamente popolate e spazi aerei non regolamentati. Nello stand Leonardo anche la tecnologia ATOS, Airborne Tactical Observation and Surveillance System, un avanzato sistema per missioni aeree che integra e gestisce vari sensori e sub-sistemi per permettere ad aerei, elicotteri e velivoli senza pilota di svolgere operazioni di intelligence, sorveglianza, ricerca e soccorso. Con applicazioni sui versanti della sicurezza nazionale, ordine pubblico, militare e SAR (Search and Rescue).

La business convention è stata anche l’occasione per Leonardo e Politecnico di Torino per presentare ufficialmente il progetto Torino Città dell’Aerospazioche vede la collaborazione dell’Università degli Studi di Torino e il sostegno di Regione Piemonte nonché supporto istituzionale della Città  di Torino. La nuova realtà nascerà entro tre anni nelle aree industriali dismesse tra corso Marche e corso Francia, con l’obiettivo di trasformare il territorio in un punto di riferimento nazionale e internazionale nella ricerca e nello sviluppo tecnologico su specifiche tematiche distintive.

Di forte impatto lo stand di Thales Alenia Space che ha realizzato oltre il 50% del volume pressurizzato della Stazione Spaziale Internazionale, certamente il più grande progetto di infrastruttura orbitante nella storia dell’uomo, contribuendo ai moduli di trasporto MPLM (Multi-Purpose Logistic Module), il laboratorio europeo Columbus di cui è si è potuto avere una riproduzione fedele ed immersiva grazie alle tecniche di realtà virtuale portate sullo stand, i moduli logistici automatici ATV (Automated Transfer Vehicle), i NODI 2 e 3, lo speciale osservatorio CUPOLA, famosa per essere la finestra su Spazio e Terra preferita dagli astronauti e moduli cargo pressurizzati (PCM) di rifornimento Cygnus. Thales Alenia Space è anche prime contractor per i dimostratori di rientro IXV e il successore Space Rider per conto dell’ESA. Partecipa, inoltre, alla realizzazione del modulo di servizio della capsula spaziale della NASA Orion, il nuovo veicolo per l’esplorazione dello spazio con equipaggio umano. Infine, Thales Alenia Space è contraente principale della Missione Euclid, super telescopio che punta ad esplorare l’energia oscura e penetrare i misteri della materia oscura, analizzando come l’Universo si sia evoluto negli ultimi 10miliardi di anni per comprendere la sua espansione e il perché stia accelerando.

Grande protagonista agli Aerospace & Defense Meetings 2019 l’additive manufacturing (Stampa 3D), la nuova frontiera della produzione industriale di cui Avio Aero è pioniere in Europa. Questa tecnologia presenta diversi vantaggi rispetto alla tecnologia di produzione tradizionale: i costi di produzione dipendono dalla quantità di polveri utilizzate e dal tempo macchina (quindi non dalla complessità dell’oggetto disegnato), diminuiscono drasticamente la quantità di scarti (quindi lo spreco) e soprattutto permette l’utilizzo di leghe metalliche non esistenti prima d’ora, come il TiAl – la lega di titanio-alluminio – più resistente di quelle utilizzate in passato ma allo stesso tempo più leggera. Lo stabilimento Avio Aero di Cameri (NO) è tra i più importanti al mondo interamente dedicati alla produzione additiva. Insieme al Politecnico di Torino, inoltre, Avio Aero ha inaugurato il Turin Additive LAB (TAL), un nuovo laboratorio congiunto, sito nella Cittadella della Ricerca e nato per collaborare su tematiche di ricerca di produzione additiva, strategiche per il settore aeronautico.

Allo stand di Collins Aerospace Actuation Italy, Società del gruppo United Technologies Corp., leader in soluzioni tecnologicamente avanzate per l’industria aerospaziale e per la difesa globale, i prodotti di attuazione ad alta tecnologia per controlli di volo primari e secondari, valvole per motori ad alta temperatura e sistemi di condizionamento dell’aria. I prodotti specifici sono progettati per l’ala rotante e l’ala fissa per applicazioni sia militari che commerciali.

E ancora ALTEC, Aerospace Logistics Technology Engineering Company,  azienda pubblico-privata partecipata di Thales Alenia Space Italia e dell’Agenzia Spaziale Italiana, con sede a Torino e proprio personale distaccato alla NASA e all’ESA, con il A4T4WATCH, segmento informatico avanzato del sistema Skymetry, presentato e commercializzato dalla PMI Digisky (che ne ha direttamente realizzato il segmento aereo). Skymetry offre al mercato un sistema integrato a basso costo, ma con prestazioni elevate, per il monitoraggio aereo del territorio, con molteplici applicazioni; al suo interno, A4T4WATCH consente prima la completa pianificazione del volo aereo, compresa la calibrazione dei sensori, poi la messa a disposizione strutturata dei dati ottenuti (e dei relativi metadati), il tutto completamente in cloud. Inoltre ALTEC sta consolidando con Thales Alenia Space e Nanoracks una rete di competenze e facilities che costituiscano una porta d’ingresso facilitata per il volo spaziale di esperimenti tecnologici e scientifici, nel quadro della New Space Economy. Per questo, sta affinando una catena completa di offerte cost-effective di supporto ingegneristico (es. realizzativo, logistico, di integrazione e test), calibrate perché se ne possano valere sperimentatori di differenti livelli di esperienza spaziale.

Anche l’Agenzia Spaziale italiana (ASI) è stata protagonista dell’evento con un stand tra i più visitati nella cornice dell’ex struttura olimpica. Proprio ASI ha calcolato che ogni euro investito nelle attività spaziali ne produce 11 di ritorno economico sul territorio, vanno considerati, infatti,  anche altri ambiti che beneficiano delle tecnologie ideate e sviluppate da aziende aerospaziali, come quelli automotive, farmaceutici, tessili e design.

Le innovazioni tecnologiche delle altre aziende in mostra

Gli Aerospace & Defense Meetings sono stati soprattutto una vetrina per molte PMI, che operano anche in settori non solo o non prevalentemente connessi all’aerospazio, come ad esempio i settori automotive, meccatronica, tessile, agroalimentare e design. Accanto alla zona dedicata a soluzioni e tecnologie trasversali del tessuto produttivo regionale (cross technologies), hanno trovato spazio i progetti del Politecnico di Torino, dell’Università degli Studi di Torino, dell’Università del Piemonte Orientale, degli Incubatori e delle start-up che testimoniano la sinergia tra il mondo accademico, imprenditoriale e le istituzioni e la vivacità del territorio in termini di nuove idee e soluzioni all’avanguardia pronte per essere sviluppate e implementate nel settore aerospaziale.

Da Dafne, un pannello solare “pieghevole” (grazie alla collaborazione tra Sabelt e la start up Co-Re) che può dunque espandersi e retrarsi  a seconda delle necessità senza occupare spazio, ai piccoli Cubesat, satelliti “nani” che possono fornire lo stesso servizio dei fratelli maggiori ma occupando molto meno spazio, alla penna “spaziale” di Pininfarina, in grado di scrivere in assenza di gravità (dunque nella stazione orbitante), fino al cioccolato di Gobino, racchiuso in confezioni ad hoc per essere portato in missione dagli astronauti nel pieno rispetto delle regole impartite da Esa. E ancora la tecnologia di Argotec che con i suoi piccoli satelliti difenderà la Terra da eventuali rischi di asteroidi; il materiale studiato da Sabelt in grado di esaurire più facilmente il fuoco in caso di incendio, nello spazio come sulla Terra; sistemi antighiaccio realizzati in additive manufacturing, tecnologia in cui il Piemonte è leader nel mondo, e sistemi di visione per aiutare i piloti degli elicotteri e degli aerei impegnati in operazioni anti incendio. Fino al progetto Stratofly, di cui il Politecnico è uno dei referenti: un innovativo trasporto aereo umano, una via di mezzo tra l’aereo e l’astronave, per decongestionare i cieli e ridurre a mezz’ora il viaggio tra Roma e Tokyo, per esempio. Icarus invece è il team del Politecnico che insieme a Photonext ha studiato una nuova tecnologia per controllare in tempo reale lo stato di salute di componenti d’aereo tramite la fibra ottica, applicazione che può essere utilizzata anche per costruzioni di grandi dimensioni, come i ponti, al fine di monitorare terreni a rischio frane. E ancora Tessitura Ballesio, impresa tessile che ha inserito sensori nei tessuti: niente più cablaggi, dunque, ma tecnologie molto più leggere e modellabili che dallo spazio possono trovare applicazioni in moltissimi altri ambiti, come quello medico, grazie a piccoli oggetti in grado di misurare determinati parametri per pazienti ospedalizzati dando un rapporto continuo sul loro stato di salute anche da remoto. Ci sono addirittura i fili “a memoria di forma” in grado di modellarsi in base a piccoli impulsi e in grado di muovere o spostare oggetti anche molto pesanti. Ancora un’ultima curiosità esposta: la chitarra elettrica in fibra di carbonio, proposta da Erre Ti, che ha trasportato dal mondo automotive competenze e soluzioni per uno strumento completamente ingegnerizzato.

Dopo gli Aerospace & Defense Meetings 2019, Torino si prepara all’analogo evento dedicato al mondo della mobilità del futuro. Si tratta del Vehicle & Transportation Technology Innovation Meetings (VTM), 1-2 aprile 2020, anch’esso sostenuto da Regione Piemonte e Camera di commercio di Torino: un programma completo di incontri B2B per promuovere a livello globale il settore automotive ed esplorare le sfide, le opportunità e i trend che le nuove tecnologie nel campo dei veicoli e dei trasporti possono riservare per il futuro della mobilità.

Team Idrogeno, Piemonte alla guida

PER MIGLIORARE LA QUALITA’ DELL’ARIA. MARNATI: «PIEMONTE CREDIBILE IN EUROPA»

Tredici regioni europee hanno scelto il Piemonte per guidare il team europeo che studia l’idrogeno come combustibile a impatto zero nel campo del trasporto su treno. Alcune regioni di Francia, Scozia, Norvegia e Spagna hanno deciso di affidare alla Regione Piemonte il ruolo di «capofila» della piattaforma tematica europea che studia i campi di applicazione di questo nuovo combustibile per il treno. La notizia è stata comunicata questa mattina in Giunta dall’Assessore all’Ambiente e Innovazione, Matteo Marnati: «Un grande riconoscimento a coronamento di un lavoro iniziato tre mesi fa. Il Piemonte si è dimostrato autorevole e credibile per la rete di rapporti che ha saputo creare con Bruxelles. Poche Regioni hanno il nostro know-how su questo fronte, tant’è vero che siamo il primo produttore europeo di motori a idrogeno che vengono prodotti dalla Alstom di Savigliano e che sono venduti alla Germania dove soltanto da pochi mesi circolano i primi treni per il trasporto commerciale, e ultimamente anche per le persone».

La Regione Piemonte è dunque «working group coordinator» delle cosiddette «Valli dell’idrogeno» per il trasporto su treno. Il team di ricercatori dell’Universita degli studi di Torino, del Politecnico e del Polo d’innovazione Clever, ha l’obiettivo – fissato dall’Ue – di sfruttare l’idrogeno non solo come carburante per la mobilità, ma di creare una vera e propria economia «neutrale» dal punto di vista climatico, entro il 2050.

A pesare sulla scelta delle regioni è stato fondamentale il parere della Regione Auvergne-Rhône-Alpes con la quale sarà sviluppato il progetto sul versante italo-francese. Il presidente Laurent Wauquiez in visita a Torino lo scorso 24 settembre, si era infatti detto favorevole al gemellaggio col Piemonte per studiare i campi di applicazione di questo carburante verde. In quella circostanza era stato siglato anche un patto fra le due Regioni per ridurre il riscaldamento globale sulle Alpi puntando a progetti di mobilità ed energia pulita.

Tra gli scienziati che fanno parte del gruppo di lavoro piemontese c’è il chimico Marcello Baricco, professore ordinario dell’Università di Torino che fa parte della commissione europea «Joint Undertaking Initiative Fuel Cells Hydrogen». Nella squadra piemontese anche Massimo Santarelli, professore di ingegneria energetica del Politecnico di Torino.

Oltre alla regione Rhône Alpes Region (Fr) e alla Regione Emilia Romagna (It) hanno espresso parere favorevole a favore del Piemonte la Grand Est Region (Fr), Aragon Region (Sp), Normandie Region (Fr), Bourgogne Franche-Comté Region (Fr), Occitanie Region (Fr), Ciudad Real (Sp), Région Nouvelle-Aquitaine (Fr), Région Bretagne (Fr), Vestland County Council (Norvegia), Scotland Europa (Scozia), Région Centre Val de Loire (Fr).

“29 Novembre: scendiamo in piazza per il clima”  

Riceviamo e pubblichiamo

I leader mondiali ci hanno tradito di nuovo. Li avevamo avvisati. Ci vediamo il 29 Novembre.

 

“Non c’è più tempo da perdere”

Sono le parole di António Guterres, Segretario Generale dell’ONU. Lo dicono gli scienziati, che, all’unanimità, chiedono un drastico cambio di rotta. Lo ripete l’ultimo rapporto dell’Intergovernmental Panel on Climate Change dell’ONU (il principale organismo internazionale per la valutazione dei cambiamenti climatici), ricordandoci che abbiamo circa 11 anni prima di superare il punto di non ritorno. Lo gridiamo noi attivisti di #FridaysForFuture, invocando il diritto a un futuro dignitoso. Per noi e per le generazioni a venire.

Eravamo in piazza il 15 marzo in più di  2 milioni . Ci siamo tornati il 24 Maggio, raggiungendo oltre 130 paesi in tutto il mondo. E durante la Climate Action Week, tra il 20 e il 27 Settembre 2019, hanno scioperato più di  7.5 milioni di studenti  in tutto il mondo, dall’Islanda all’Antartide. Solo a Torino eravamo circa 100.000 persone. Tutto questo, però, non è bastato: le emissioni di CO2 nel 2019 non accennano a diminuire. Ecco perché torneremo in piazza venerdì  29 Novembre  alle  9.30,  con  3  diversi  cortei  che partiranno da  Piazza Bernini, Piazza De Amicis  e  Campus Einaudi ! Tutti quanti confluiranno poi in Piazza Castello, dove ci fermeremo per tutto il pomeriggio (vedi foto allegata).

La data del 29 Novembre è stata scelta per due motivi:

  • Innanzitutto, cade esattamente ad una settimana dalla COP25 (United Nations Climate Change Conference), la conferenza ONU sui cambiamenti climatici che si terrà dal 2 al 13 dicembre a Madrid, in Spagna. Il nostro intento a livello globale è quello di mettere pressione ai leader politici che si incontreranno in Spagna affinché prendano misure immediate ed efficaci per contrastare la crisi climatica, dopo il sostanziale fallimento degli accordi di Kyoto e di Parigi.​

  • Inoltre, il 29 novembre sarà il Black Friday, giorno in cui, a causa dei numerosi sconti concessi dai grandi marchi su tutti i beni di consumo, le persone sono spinte a comprare molte cose che normalmente non comprerebbero. Noi ci schieriamo così contro il consumismo eccessivo che il Black Friday incoraggia, in quanto insostenibile sia a livello ambientale che a livello sociale. Vi suggeriamo quindi di non prendere parte al Black Friday ma di passare quella giornata in una maniera diversa, contestando il sistema produttivo e consumistico che caratterizza la nostra società e unendovi a noi nel 4º Global Strike for Future!

Non vogliamo limitarci a indicare qual è il problema. Vogliamo anche dimostrare che scegliere delle alternative è possibile. Ecco perché nel pomeriggio di venerdì organizzeremo diverse attività per i ragazzi, in cui si potranno sperimentare degli esempi di economia circolare e di riduzione dei rifiuti: in Piazza Castello ci sarà un’area dedicata allo scambio di vestiti, in cui ognuno potrà portare capi di abbigliamento che non indossa più e prendere in cambio quelli di altre persone. Inoltre, alcuni nostri attivisti terranno delle formazioni pubbliche sul tema della fast fashion e del rapporto tra economia e tutela dell’ambiente. Sarà poi possibile informarsi sulle iniziative che #FFF porta avanti in questo periodo, firmando e discutendo la nostra Iniziativa Legislativa Europea (ECI) che, se approvata, porterà l’Unione Europea all’avanguardia nel contrasto alla crisi climatica.

Il problema è ormai evidente a tutti. Le soluzioni esistono già. Quello che manca è la volontà politica e il coraggio di attuarle.

Ascoltando la voce di migliaia di scienziati che da anni ci avvertono sui rischi che corriamo, dopo lo sciopero di Settembre noi ragazzi di #FFF Italia abbiamo scritto un manifesto di per il FU.TU.RO. Con questi manifesto risponderemo a chi vuole screditarci dicendo che “siamo solo dei ragazzini che vogliono saltare la scuola” o che “non sappiamo neanche per cosa protestiamo”. In realtà questi sono solo alibi di persone che non vogliono (o non credono) nella possibilità di cambiare le cose, di prendere in mano il nostro destino.

Per questo noi gli risponderemo con un semplice manifesto. Tre richieste chiare, brevi, ma rivoluzionarie. Eccole.

  • Fuori dal fossile:
    Raggiungimento dello 0 netto di emissioni a livello globale nel 2050 e in Italia nel 2030, per restare entro i +1.5 gradi di aumento medio globale della temperatura.
  • Tutti uniti, nessuno escluso:
    La transizione energetica deve essere attuata su scala mondiale, utilizzando come faro il principio della giustizia climatica.
  • Rompiamo il silenzio, diamo voce alla scienza:
    valorizziamo la conoscenza scientifica, ascoltando e diffondendo i moniti degli studiosi più autorevoli di tutto il mondo. La scienza ci dice da anni qual è il problema e quali strumenti servono per risolverlo. Ora spetta alla politica il compito di agire.

A venerdì!

Fridays For Future Torino

turin.fridaysforfuture@gmail.com

Sottoscritto da:

Greenpeace Torino

Extinction Rebellion Torino

Alberi Urbani

ISDE – Associazione Medici per l’Ambiente

EUfemia

Pro Natura

Comitato Acqua Pubblica

Comitato Torino Respira

ProtectOurHome Torino

Candiolo investirà 100 milioni in cinque anni

“Investiremo 100 milioni di euro in 5 anni per l‘hospice, la biobanca, la protonterapia, corsi di formazione e specializzazione”, lo ha annunciato donna Allegra Agnelli, presidente dell’Istituto per la cura del cancro di Candiolo nella conferenza stampa nella quale è stata presentata l’iniziativa di raccolta fondi insieme con Nova coop: in tutti i supermercati del Piemonte, dal 1 al 31 dicembre, l’1% dei proventi derivanti dall’acquisto di prodotti a marchio coop sarà destinato a Candiolo.

La sfida al cancro passa dunque anche dal carrello della spesa   come dice la campagna “ scegli il prodotto Coop e insieme sosteniamo a ricerca” , l’obiettivo è raccogliere 100 mila euro.

“la campagna che presentiamo oggi segna l’avvio di un rapporto con prestigiose realtà de nostro territorio”, ha detto Ernesto Delle Rive presidente di Nova Coop; “ per generare valore all’interno delle realtà in cui siamo presenti e individuare obiettivi comuni a beneficio di tutti”.

“tr sono i comportamenti che possono battere il cancro”, ha detto il dott. Filippo Montemurro direttore del day Hospital oncologico multi specialistico di Candiolo, “ La dieta mediterranea, combattere l’obesità, la diagnosi precoce. In pochi anni ci sarà una vera rivoluzione nella cura del cancro, con apparecchi diagnostici sempre più sofisticati e cure personalizzate

Il Festival dei Diritti umani approda a Torino

Tema della quarta edizione:

GUERRE E PACE

Il 28 e 29 novembre alla Scuola Holden e al Circolo dei lettori di Torino per parlare di conflitti e di «Corridoi umanitari» con nuove narrazioni e attenzione ai linguaggi

 

«Un quinto del pianeta è in guerra. Guerre asimmetriche, spesso combattute non da eserciti statali ma da milizie. A chi le gestisce non interessa vincerle, piuttosto prolungarle, perché solo così continua a fare profitti. Ci guadagna vendendo armi, con il contrabbando dei beni di prima necessità, trafficando in esseri umani. Chi ne fa le spese è la popolazione civile che cerca un po’ di pace altrove, migrando».

Danilo de Biasio
direttore del Festival dei Diritti Umani

Approda, per la prima volta, a Torino il Festival dei Diritti Umanikermesse milanese dedicata alla conoscenza e alla cultura dei diritti umani, con una quarta edizione che pone al centro del dibattito il tema Guerre e Pace.

  L’edizione torinese del Festival si concentra nelle giornate di giovedì 28 venerdì 29 novembre, in tre tappe: Liceo «Arimondi-Eula» di SaviglianoScuola Holden e Fondazione Circolo dei lettori. Fulcro degli appuntamenti, i conflitti che ancora oggi devastano la nostra bella terra e le possibili vie d’uscita da queste atrocità.

  Uno dei focus principali degli appuntamenti torinesi è dedicato ai «Corridoi umanitari» che permettono a migliaia di profughi di fuggire dalle guerre e dalle violazioni dei diritti umani senza rischiare la vita nel viaggio.

  Fra film, talk e testimonianze il Festival dei Diritti Umani propone delle occasioni di riflessione, pensate per studenti, giornalisti e per tutti i cittadini che intendono partecipare attivamente al dibattito sui diritti, con l’obiettivo di far luce sull’attuale condizione dei fatti, guidati da ospiti d’eccellenza ed esperti del panorama nazionale e internazionale.

Partito da Milano con tappe itineranti a Bologna, Firenze, Roma, il Festival dei Diritti Umani, conclude l’edizione 2019 a Torino, in collaborazione con la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI); il settimanale delle chiese battiste, metodiste e valdesi Riforma; il Circolo Articolo 21 Piemonte, la Scuola Holden, la Fondazione Circolo dei lettori, l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte, l’Associazione Stampa Subalpina. Si ringrazia il Comune di Torino (e all’assessore ai Diritti Marco Giusta) e all’UNHCR (e alla sua portavoce Carlotta Sami) per il patrocinio all’iniziativa.

 

 PROGRAMMA

 

Giovedì, 28 novembre

Ore 9.50, si comincia al Liceo «Arimondi-Eula» di Savigliano (scuola vincitrice quest’anno del concorso promosso da Articolo21 e dal Miur: Rileggiamo l’articolo 3 della Costituzione) con la testimonianza del «disegnatore sociale» Francesco Piobbichi e il fotoreportage di Stefano Stranges e la conduzione di Federica Tourn.

Ore 18, il Festival si sposta alla Scuola Holden dove la pluripremiata giornalista Francesca Mannocchi racconterà il suo nuovo libro sulla Libia pensato insieme all’illustratore Gianluca Costantini. Seguiranno le testimonianze narrative di: Mauro Berruto, Christian Elia, Luigi Farrauto, Francesco Piobbichi.

Ore 20.30, la serata terminerà con la proiezione di «Our war» il documentario sul Rojava nato in collaborazione con Possibile Film di Benedetta Argentieri, Bruno Chiaravalloti e Claudio Jampaglia.

 

Venerdì, 29 novembre

 

Ore 9.30, al Circolo dei lettori con un approfondimento sul linguaggio giornalistico con i vertici del giornalismo piemontese Stefano Tallia (segretario Ass. Stampa Subalpina) e Alberto Sinigaglia (presidente Odg Piemonte) e la Garante dei lettori de La Stampa Anna Masera, il portavoce del Circolo Articolo 21 Piemonte Gian Mario Gillio, la scrittrice esperta di linguaggi e collaboratrice di Riforma.it e Radio BeckwithEsperance H. Ripanti, il coordinatore di Riforma.it Claudio Geymonat e l’assessore ai Diritti del Comune di Torino Marco Giusta.

Nello stesso incontro si parlerà anche di «Corridoi umanitari» con il coordinatore del progetto rifugiati e migranti della FCEI, Mediterranean HopePaolo Naso che insieme all’avvocato e presidente dell’Asgi, Lorenzo Trucco, la vicepresidente del Senato della Repubblica, Anna Rossomando, la responsabile per il Nord Italia della Comunità di Sant’Egidio, Daniela Sironi e Danilo De Biasio, direttore del Festival dei Diritti Umani, affronteranno il tema oltre gli stereotipi e i luoghi comuni.

www.festivaldirittiumani.it