ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 303

Zootecnia in affanno

Allasia (Confagricoltura): “Mortificante che un caffè costi quanto tre litri di latte alla stalla”

Non è soltanto il comparto dei bovini da carne a essere in difficoltà per l’aumento dei costi delle commodities a livello internazionale. La spinta dei prezzi su cereali e leguminose,  che si riflette sui costi di alimentazione del bestiame, riduce a livelli minimi i margini degli allevatori, che in alcuni casi sono costretti a lavorare in perdita. La riduzione degli stock di cereali a livello mondiale, unita alle previsioni di scarsi raccolti a causa di un clima impazzito che penalizza le coltivazioni con piogge torrenziali e periodi di siccità prolungati in diverse aree del pianeta, ha innescato una serie di tensioni sui mercati a termine delle materie prime agricole, che unite alle speculazioni tipiche di questi commerci hanno provocato un’impennata dei prezzi che ha fatto salire il costo degli alimenti zootecnici di circa il 50% nell’arco di un anno.
Un altro comparto zootecnico in difficoltà è quello delle uova, con prezzi all’origine che cedono del 5 – 6% rispetto a un anno fa e con costi di produzione in forte aumento.
Nel comparto lattiero caseario la situazione è estremamente delicata, come spiega Guido Oitana, presidente degli allevatori di bovine da latte di Confagricoltura Piemonte. “Ciò che rileviamo – sottolinea Oitana – è che tra i prezzi all’origine e quelli al consumo esiste un notevole divario. Per quanto riguarda il mercato del latte spot, ovvero quello che non è sotto contratto, nelle ultime settimane i listini hanno fatto segnare aumenti considerevoli. Attualmente la quotazione è di circa 41 centesimi al litro, mentre il latte sotto contratto, vale a dire quello ritirato quotidianamente dai caseifici per la produzione latte fresco o di formaggi, è pagato tra i 35 e i 37 centesimi al litro (al netto dell’Iva). I bilanci 2020 delle principali industrie lattiero-casearie evidenziano un forte recupero di marginalità rispetto all’anno precedente. Gli allevatori sono stretti in una morsa: con un prodotto deperibile e uno scarso potere contrattuale finiscono per essere vittime di un mercato che penalizza in modo pesante i loro sforzi”.
Riequilibrare i rapporti all’interno della filiera agricola richiederà grande impegno. Nel frattempo – annota Confagricoltura – potrebbe essere utile, anche per dare un segnale al mercato, controllare con maggior attenzione l’etichettatura d’origine dei prodotti posti in commercio, per evitare danni a carico dei consumatori e azioni lesive del regime di leale concorrenza tra i produttori.
“Ciò che occorre rilevare – dichiara Ercole Zuccaro, direttore di Confagricoltura Piemonte – è che le cause delle tensioni commerciali sulle commodities agricole non possono essere addebitate ai conduttori di seminativi. Il prezzo dei cereali, infatti, che oggi viene considerato eccessivo, ha in realtà recuperato ciò che nell’ultimo decennio gli era stato sottratto. È necessario individuare strumenti che creino i presupposti per lo sviluppo di rapporti di filiera solidi, in grado di consentire alle aziende di reggere a temporanei squilibri di mercato, evitando di passare da una crisi all’altra con il rischio di annientare intere filiere produttive”.
Un altro aspetto – ad avviso di Confagricoltura –  sul quale i consumatori possono svolgere un ruolo importante, è la giusta valorizzazione delle produzioni alimentari. “La distribuzione che offre prezzi super convenienti, scontati o sottocosto per il cibo quotidiano – dichiara Enrico Allasia, presidente di Confagricoltura Piemonte – non rende giustizia a chi produce, trasforma, commercializza e neanche a chi consuma. Non è possibile che ci vogliano tre litri di latte per pagare una tazzina di caffè al banco. Se non ci rendiamo conto che bisogna bloccare queste mortificazioni a danno di chi produce correremo il rischio di mettere a repentaglio la nostra sicurezza alimentare, sia per quanto riguarda la salubrità dei prodotti, sia per il livello degli approvvigionamenti”.
Confagricoltura ha chiesto nei giorni scorsi un intervento della Regione Piemonte per fronteggiare questa situazione e si augura che il dialogo tra le componenti organizzate del mondo agricolo e dell’industria di trasformazione possa portare all’individuazione di un percorso virtuoso, in grado di porre le basi per una ripartenza della zootecnia piemontese.

“Progetto Borghi”, consolidare il boom di presenze turistiche nei piccoli comuni

Le ultime due stagioni estive hanno segnato la riscossa dell’Italia minore. Complice il covid, i viaggiatori hanno indirizzato le loro preferenze verso destinazioni meno note o del tutto sconosciute ai grandi flussi turistici.

 

Un vero e proprio boom in termini di presenze. Anche e soprattutto in realtà tutt’altro che attrezzate per accogliere un numero via via crescente di richieste di soggiorno.

 

Ora è arrivato il momento di consolidare questo trend. Cullarsi su successo che potrebbe rivelarsi effimero, lasciarsi sfuggire un’occasione del genere sarebbe un errore imperdonabile.

 

A maggior ragione se si considera che i centri al di sotto dei 5mila abitanti, autentica spina dorsale del Bel Paese, rappresentano poco meno del 70% del totale dei comuni italiani.

 

Il turismo può e deve riscattare i piccoli comuni da un presente fatto di spopolamento e impoverimento dei servizi essenziali.

 

Le ultime tendenze del segmento “Travel & Hospitality” dicono chiaramente che la strada da seguire è proprio questa.

 

Dal 2020 a oggi – è il caso di ribadire – si registra una forte affermazione del turismo esperienziale e del turismo di prossimità.

 

I viaggiatori vanno alla ricerca di mete distinte e distanti da quelle che attirano il turismo di massa.

 

Sì, ma cosa bisogna fare per intercettare nuovi flussi e per consolidare il buon numero di presenze del biennio 2020-2021? Una prima e importante risposta già c’è.

 

Prendendo spunto da questo nuovo scenario Host B2B – la più grande community del settore extralberghiero – ha lanciato il “Progetto Borghi”, il forum digitale dedicato alla rigenerazione dei paesi italiani.

 

L’evento è in programma il 6 e 7 ottobre 2021.

 

Parteciperanno importanti partner istituzionali. Tra questi: il Touring Club Italianol’Associazione Borghi Autentici d’ItaliaI Borghi più belli d’Italia, i Borghi Marinari d’Italia e l’Associazione Italiana Turismo Responsabile.

 

A queste realtà si aggiungono l’Università della Calabrial’Università degli Studi di Messina e l’Università degli Studi di Cagliari.

 

Un appuntamento di alta formazione che punta a trasformare i piccoli centri in prodotti turistici organizzati, in grado di affermarsi con successo sul mercato.

 

Un’iniziativa ambiziosa che può contare sull’autorevolezza di HOST B2B, un brand che sulla qualità dell’offerta formativa ha costruito il proprio biglietto da visita. Lo confermano i traguardi raggiunti da Younite, prima conferenza italiana dell’extralberghiero. O, ancora, da Extrasud, conferenza digitale dedicata alle aree del Mezzogiorno.

 

L’idea di “Progetto Borghi” è il frutto di un incontro tra Gianpaolo Vairo di Vacation RentalRocket -fondatore di Host B2B insieme a Francesco Mongiello di FormazioneTurismo.com – con Giancarlo Dell’Orco, destination manager e docente universitario.

 

Oltre che ideatore del piano di marketing turistico territoriale per borghi e centri storici denominato “Accoglienza Turistica Diffusa per un Turismo Esperienziale ad Approccio Partecipativo”.

 

Un modello, questo, già attivato e applicato in diverse realtà sul territorio nazionale.

 

L’obiettivo del percorso di rigenerazione e trasformazione è quello di mettere insieme tutte le risorse materiali e immateriali, organizzare un’accoglienza efficace – non più individuale, ma collettiva –  e sviluppare i servizi necessari per una buona fruizione turistica dei piccoli centri e del territorio circostante.

 

Alla base di questo sviluppo locale c’è la comunità dei residenti. Questi ultimi svolgono un ruolo strategico per il futuro del borgo, fungendo da attrattori e attivatori: non solo erogatori di servizi, ma generatori di relazioni e contenuti basati su etica, estetica e benessere.

 

Il momento per puntare sulla riscoperta dei paesi è finalmente arrivato.

Per poterlo cogliere e sfruttarlo appieno bisogna disporre degli strumenti operativi e delle competenze necessarie per trasformare questa opportunità in una possibilità concreta, misurabile in termini economici.

 

Tali competenze le mette a disposizione “Progetto Borghi”.

 

Partendo dalla mappatura dei comuni italiani e del territorio circostante offre gli strumenti e le figure professionali capaci di supportare lo sviluppo di nuove iniziative progettuali.

 

Al tempo stesso si pone come punto di raccordo tra tutte le parti che sono coinvolte, a vario titolo, nel processo di riqualificazione economico-sociale di queste realtà: aziende e imprese, operatori del settore, enti locali, istituzioni, associazioni.

 

Tra i 40 speaker – tutti nomi prestigiosi nel panorama italiano – ci saranno property manager, consulenti di marketing e comunicazione, docenti universitari, imprenditori, amministratori locali, consulenti commercialisti, esponenti delle associazioni territoriali.

 

I webinar sono organizzati in sei differenti aree tematiche:

  • Innovazione e Rigenerazione, incentrata sulle startup e sui progetti capaci di offrire nuove soluzioni;
  • Strategie e Strumenti, focalizzata sui temi dell’accessibilità, della sostenibilità e della formazione;
  • Fondi e Finanza, rivolta ad approfondimenti relativi ai fondi destinati alla stesura a alla realizzazione dei progetti;
  • Reti Territoriali, dedicata sulle associazioni, gli enti territoriali e Dmo;
  • Borghi e ospitalità, riferita ai modelli di ospitalità nei Borghi italiani;
  • Mercati turistici dei borghi, finalizzata ai percorsi tematici e ai flussi turistici.

Accanto all’analisi teorica, ampio spazio sarà dedicato alla presentazione di case history e start up che hanno costruito solide iniziative turistiche in zone poco conosciute dai viaggiatori.

 

La riqualificazione dei paesi, il recupero di un patrimonio unico tutto italiano, è una scommessa che per essere vinta ha bisogno dell’impegno di tutte le parti che compongono la comunità.

 

Proprio per questo il forum digitale di Host B2B è stato pensato come evento trasversale: apre le porte ai professionisti dell’extralberghiero, agli atenei Universitari, agli studenti, agli enti pubblici e privati, alle associazioni, alle istituzioni e soprattutto ai residenti, elementi imprescindibili del tessuto sociale.

 

Tutti sono chiamati a fare la propria parte: un nuovo Rinascimento per i borghi italiani oggi più che mai è davvero a portata di mano.

 

Per partecipare è necessario registrarsi al seguente link https://progettoborghi.host-b2b.com/

5G: in ritardo le applicazioni per imprese e Pa. Il Piemonte punta sul wireless

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Le inchieste del Rapporto Nord Ovest del Sole 24 Ore in edicola venerdì 10 settembre in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta

 

  • L’ultimo miglio del 5G: in ritardo le applicazioni per imprese e Pa. Piemonte punta sul wireless

Il nuovo numero del Rapporto Nord Ovest del Sole 24 Ore in edicola con il quotidiano venerdì 10 settembre in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta dedica l’ampio focus di apertura al 5G in quei territori. Questa tecnologia accelera come rivela l’ultimo report curato da EY: l’area del NordOvest registra una copertura della rete pari al 95%, calcolata in base alla popolazione raggiunta e non al territorio servito, con la Valle d’Aosta che registra la copertura più estesa, al 98%, seguita dalla Liguria (95%) e poi dal Piemonte (92%).  La percentuale media di copertura è cresciuta in maniera significativa nell’ultimo anno e mezzo, merito dell’accelerazione impressa dagli operatori del settore. La sfida, spiega l’inserto del Sole 24 Ore di venerdì 10 settembre, è lo sviluppo di applicazioni destinate al mondo business e delle imprese e ai servizi, ad esempio nella pubblica amministrazione. Proprio all’Innovation Hub Tim di Torino si studiano le applicazioni future del 5G, in Liguria Ericcson sperimenta, agli Erzelli, il 5G per il monitoraggio del territorio con l’uso di droni e rover, controllati da remoto mentre la società Liguria Digital sta lavorando, insieme a Tim, al progetto pilota 5GSmartg, che punta a fornire soluzioni per la sicurezza delle infrastrutture stradali con l’obiettivo di realizzare due use case in linea con le richieste dei bandi emanati dal Mise. Nonostante le percentuali di copertura alta per la popolazione, il tema del digital divide resta sul piatto. In una regione ricca di vallate come il Piemonte, ad esempio, il piano di implementazione della fibra ottica con banda larga è in ritardo di qualche anno tanto che la Regione sta studiando un piano B: puntare su bandi specifici per la copertura delle singole aree con tecnologia Fwa, wireless, che potrebbe accelerare l’infrastrutturazione di aree più complesse.

Per quanto riguarda il 5G in Liguria, è Genova ad aver messo in pista i progetti più avanzati, alcuni dei quali vedono in prima linea, tra i partner privati, Ericsson, con la sua sede sulla collina genovese degli Erzelli, ma anche Liguria Digitale, l’azienda regionale per la digitalizzazione e l’IIt, oltre naturalmente ai grandi operatori di telecomunicazioni. Ericcson, tra l’altro sta sperimentando il 5G per il monitoraggio del territorio con l’uso di droni e rover controllati da remoto; la società Liguria Digitale, da parte sua, oltre a collaborare con Ericsson, sta lavorando, insieme a Tim, al progetto pilota 5GSmartg, che punta a fornire soluzioni per la sicurezza delle infrastrutture stradali con l’obiettivo di realizzare due use case in linea con le richieste dei bandi emanati dal Mise.

Sul Rapporto Nord Ovest del Sole 24 Ore di venerdì 10 settembre anche il caso di Bbbell, società torinese che si occupa di connettività veloce sui territori di Piemonte e Liguria. L’azienda ha messo a punto un progetto da oltre 3,5 milioni d’investimento per cofinanziare la banda ultra larga di circa 1.300 Comuni piemontesi e liguri che ancora ne sono sprovvisti. Il piano – si legge sul Rapporto del Sole 24 Ore – punta ad accelerare il processo di digitalizzazione delle pubbliche amministrazioni (Comuni, Unioni montane, Unioni collinari, scuole, multiutility, enti a partecipazione pubblica) in anticipo rispetto ai piani nazionali esistenti.

Sullo stesso numero il caso del borgo di Portofino dove parte un sistema digitalizzato e integrato tra ospedale, territorio, domicilio e ambiente, già predisposto per il 5G. Si tratta di un progetto di ospedale diffuso, nato da una collaborazione tra pubblico e privato, avviata fra la Regione Liguria, con la Asl4, e Fibering, società di telecomunicazioni rivolta al mercato b2b, con sedi a Milano, Torino e Genova. Un primo step del progetto è già stato realizzato, con l’apertura di Portofino punto salute, un prototipo di ambulatorio digitalizzato che propone un modello integrato con gestione unitaria di diverse funzioni di medicina a distanza: televisita, teleconsulto, telemonitoraggi, teleriabilitazione, sensoristica avanzata domiciliare, sistema multiparametrico di monitoraggio per attività esterne e ambientali.

 

 

 

Moda adattativa, il diritto al bello è di tutti

Sabato 11 settembre 2021 alle ore 17:00 si terrà la sfilata di moda adattativa di presentazione dei risultati della sperimentazione. L’evento è inserito nella programmazione di I INTRODUCE MYSELF, mostra di arte contemporanea con l’esposizione delle opere di Fiber Art della Collezione Civica Trame d’Autore del progetto RestArt del Comune di Chieri. La sfilata Diritti al bello è il frutto di una sperimentazione avviata dai Punti Rete del Consorzio dei Servizi socio-assistenziali di Chieri e Cooperativa Il Raggio, realizzata dall’Associazione Puntoacapo, che vede il coinvolgimento degli utenti con disabilità in tutto il processo creativo di ideazione di abbigliamento a loro dedicato. Il contesto creato garantisce il diritto delle persone con disabilità alla bellezza, alla capacità di scelta, alla creatività, per stimolare il diritto ad investigare, a scoprire, ad apprendere attraverso il loro corpo, i loro occhi, l’interazione con i materiali e con il gruppo di lavoro. La collezione è stata creata con la collaborazione di diversi professionisti e designer, Il lavoro congiunto tra educatori e sarte ha consentito di sperimentare varie tecniche di attività artigianali con gli utenti in un clima stimolante e divertente. E’ stata realizzata una ‘capsule’ caratterizzata da speciali adattamenti che rendano i vestiti facili da mettere o togliere. L’obiettivo generale è quello di arricchire la personalità delle persone con disabilità anche attraverso l’estetica allo scopo di rendere evidente che bellezza e funzionalità sono conciliabili. Il progetto è stato realizzato con la collaborazione della Cooperativa Il Raggio, il Consorzio dei Servizi Socio Assistenziali di Chieri, la Cooperativa La Contrada, il progetto Reborn in Italy, oltre a sarte e creativi, ed è stato sostenuto dalla Fondazione Cattolica Assicurazione e Fondazione CRT. RestArt è patrocinato da Città Metropolitana di Torino, Turismotorino, MAB Unesco Collina Po, Maggior sostenitore Fondazione Compagnia di San Paolo, in collaborazione con Fondazione e Museo del Tessile, Theatrum Sabaudiae, Associazione PuntoAcapo, media partner La Stampa.

In arrivo fondi regionali per i prodotti nelle fiere

Aperto il bando regionale a sostegno dei produttori di qualità che partecipano agli eventi negli anni 2021-2022

In arrivo dalla Regione Piemonte nuove risorse per aiutare a promuovere i prodotti piemontesi ai grandi eventi attraverso l’apertura del bando pubblicato oggi dall’Assessorato regionale all’Agricoltura e Cibo.

Con una dotazione finanziaria complessiva di1,4 milioni di euro, il bando, attivato sulla misura 3.2.1 del Programma di sviluppo rurale, sostiene le associazioni e organizzazioni di produttori piemontesi per la promozione e valorizzazione dei prodotti agroalimentari e vitivinicoli di qualità nelle fiere e manifestazioni internazionali e nazionali ritenute di rilevanza strategica.

I contributi vengono assegnati per la partecipazione alle seguenti fiere in Italia e nella Comunità europea che si svolgeranno negli anni 2021 – 2022:

Cheese Bra settembre 2021 e iniziative nazionali comparto latti ero caseario set 2021

Sana – Bologna ortofrutta set 2021

Vinitaly special edition – Verona ott 2021

ATP Finals Tennis Torino – Torino nov 2021

Golosaria 2021 – Milano e sedi minori nov 2021

Fruit Logistica – Berlino feb 2022

Wine Paris feb 2022

Biofach Vivaness – Norimberga feb 2022

Cibus – Parma mag 2022

MacFrut – Rimini e iniziative nazionali comparto ortofrutti colo set 2022

Fruit A raction Madrid ott 2022

Salone del Gusto Torino e iniziative nazionali regimi di qualità ott 2022

ATP Finals Tennis Torino – Torino nov 2022

Golosaria 2022 – Milano e sedi minori nov-22

Per la richiesta di contributi è necessario effettuare la preiscrizione entro il 30 settembre 2021, mentre il termine ultimo per la presentazione delle domande è il 2 novembre 2021. Gli interventi per i quali si presenta la domanda di contributo devono essere realizzati a partire dalla data di apertura del bando e conclusi entro il 31/12/2022.

L’assessore regionale all’Agricoltura e Cibo Protopapa sottolinea l’importanza di partecipare alle grandi manifestazione di richiamo internazionale attraverso un’azione coordinata e sinergica tra gli operatori dell’agroalimentare e del vitivinicolo per promuovere in modo efficace i prodotti di qualità del Piemonte sul mercato interno e sui mercati esteri. Gli eventi ritenuti strategici sono stati individuati sulla base delle esigenze espresse dai consorzi e dalle associazioni dei produttori.

Il bando è pubblicato sul sito della Regione Piemonte al link https://bandi.regione.piemonte.it/contributi-finanziamenti/psr-2014-2020-operazione-321-informazione-promozione-dei-prodotti-agricoli-alimentari-qualita-bando-1

Pagamenti ai fornitori, il Piemonte al settimo posto tra le regioni

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Con il 38,6% di imprese che pagano alla scadenza i propri fornitori, il Piemonte è al 7° posto della classifica italiana stilata dallo Studio Pagamenti di CRIBIS, aggiornato al 30 giugno 2021.

Rispetto al trimestre precedente, aumentano i pagamenti puntuali (+0,5%) e restano stabili al 10,5% quelli con un ritardo superiore ai 30 giorni.

A livello provinciale, i pagamenti alla scadenza crescono a Novara (+1,7%), Vercelli (+1,5), Cuneo (+1,4%) e Torino (+0,9%). Verbania (-6,6%) e Biella (-4,8%) fanno segnare il decremento più elevato di pagamenti in grave ritardo, che si impennano ad Alessandria (+6,4%), Asti (+3%) e Vercelli (+2,1%).

Asti, Alessandria e Cuneo sono fra le 15 province italiane le cui imprese, a confronto con la fine del 2019, hanno registrato il maggior peggioramento nei pagamenti oltre 30 giorni: Asti è al 3° posto, Alessandria al 10°, Cuneo al 15°.

Per quanto riguarda la classifica delle province, la migliore è Biella (18°), seguita da Verbania (24°), Cuneo (26°), Vercelli (31°), Novara (34°), Asti (36°), Torino (42°) e Alessandria (52°). Rispetto allo scorso marzo, Biella è fra le province italiane che guadagnano più posizioni (4), Vercelli ne guadagna 3, Cuneo e Verbania 2, Novara una; Torino rimane stabile, perdono invece posizioni Asti (4) e Alessandria (una).

PAGAMENTI IMPRESE: A GIUGNO -2,3% DI RITARDI GRAVI,

MA CONTINUA L’IMPATTO NEGATIVO DELL’EMERGENZA COVID-19

Secondo lo Studio Pagamenti di CRIBIS, aggiornato al 30 giugno scorso, rispetto a fine 2019 i pagamenti oltre 30 giorni in Italia sono aumentati del 21,9%. Fra le regioni, colpite soprattutto Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Veneto e Liguria

Continua l’impatto dell’emergenza Covid-19 sulla puntualità dei pagamenti delle imprese: a giugno le aziende italiane che pagano i propri fornitori con un ritardo di oltre 30 giorni sono il 12,8%, un dato in lieve diminuzione rispetto al trimestre precedente (-2,3%), ma in crescita del 21,9% rispetto a fine 2019. È quanto emerge dallo Studio Pagamenti aggiornato al 30 giugno 2021 e realizzato da CRIBIS, società del gruppo CRIF specializzata nella business information.

L’incremento dei ritardi gravi rispetto alla fine del 2019 è particolarmente evidente soprattutto in Valle d’Aosta (+47,9%), Trentino-Alto Adige (+41,2%), Friuli-Venezia Giulia (+40,3%), Veneto (+37,3%) e Liguria (+36,7%), mentre a livello provinciale le più colpite sono Imperia (+76,6%), Belluno (+70,8%), Asti (+60%), Sondrio (+58,5%) e Trento (+54,3%).

“Nonostante i dati sui pagamenti in grave ritardo indichino un peggioramento rispetto alla situazione pre pandemia, un segnale positivo viene dalle imprese che pagano puntualmente i fornitori e che al 30 giugno scorso sono il 36,5%, un numero in aumento sia rispetto a fine 2020 (+2,2%) che in confronto con fine 2019 (+5,2%)”, dichiara Marco Preti, amministratore delegato di CRIBIS.

Il ranking regionale della puntualità è guidato dalla Lombardia (45,7%), seguita da Emilia-Romagna (44,6%), Veneto (44%), Friuli – Venezia Giulia (43%) e Marche (42,6%), mentre in ultima posizione troviamo la Sicilia (19,8%), preceduta da Calabria (20,7%) e Campania (23,3%). Sicilia, Calabria e Campania (nell’ordine) detengono inoltre il primato negativo per quanto riguarda i pagamenti oltre i 30 giorni, rispettivamente con il 22,3, il 22,1 e il 20,1%.

Fra le province, la più puntuale ancora una volta è Brescia, seguita da Sondrio, Bergamo, Lecco e Reggio-Emilia; all’ultimo posto troviamo Trapani, preceduta da Reggio Calabria, Palermo, Crotone e Messina.

Le province che rispetto allo scorso trimestre hanno guadagnato più posizioni sono Monza Brianza, che avanza dal 16° al 12° posto, e Biella (dal 22° al 18°); quelle che ne hanno perse di più sono Belluno, che scende dal 14° al 20°, Bolzano (dal 23° al 28°) e Pesaro Urbino (dall’11° al 16°).

Per quanto riguarda i settori, lo studio di CRIBIS indica quello dei Servizi finanziari come il più puntuale (47,9%), seguito da Costruzioni (43,4%) e Trasporti e distribuzione (41,9%), mentre Commercio al dettaglio (+26,3%), Manifattura (+22,1%), Servizi (+17,2%) e Commercio all’ingrosso (+14%) sono quelli dove si registra la variazione percentuale più elevata nei pagamenti oltre 30 giorni rispetto a fine 2019.

AmbientAzioni, il bando di Iren cerca progetti di sostenibilità

Al via AmbientAzioni, il bando del Comitato Territoriale Iren di Torino per sviluppare nuovi progetti

 

E’  sul sito www.irencollabora.it, il bando AmbientAzioni, promosso dal Comitato Territoriale Iren di Torino, che anche questanno si propone l’obiettivo di selezionare progetti di sostenibilità ambientale e sociale meritevoli di finanziamento.

Il bando si rivolge alle giovani e ai giovani tra i 18 e i 26 anni di età, invitando loro a proporre un progetto inerente a uno o più dei seguenti ambiti: il risparmio di risorse energetiche e idriche; la riduzione della produzione di rifiuti; la riduzione della produzione di CO2 e la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici.

Il Bando si inserisce nellambito delle attività del Comitato territoriale di Torino che si propone di favorire la partecipazione della comunità locale nella realizzazione di iniziative di sostenibilità per generare una migliore qualità della vita ed è coerente con il nuovo concetto di multicircle economy sviluppato da Iren, nella quale le differenti aree di attività condividono il valore dell’utilizzoresponsabile delle risorse.

I progetti presentati devono rispondere ad una serie di requisiti: essere originali, dimostrare benefici per lacollettività, avere ricadute sul territorio della Città Metropolitana, poter essere replicati in altri contesti, essere immediatamente realizzabili e avere un costo direalizzazione non superiore ai 12.500 euro. In aggiunta a questi criteri, si sottolinea linvito a formulare iniziative chepossano mitigare gli effetti negativi della crisi generata dalCovid-19 e comunque che si possano realizzare anche in presenza di vincoli di distanziamento causati dalla emergenza sanitaria.

La partecipazione è gratuita e aperta a coloro che abbiano un’età compresa tra i 18 e i 26 anni e siano residenti o studenti nell’area della Città Metropolitana di Torino.

La richiesta di partecipazione, compilata in tutte le sue parti, dovrà essere inviata entro e non oltre il 20 novembre 2021 tramite la piattaforma dei Comitati Territoriali Iren www.irencollabora.it, previo caricamento di tutto il materiale richiesto, seguendo le istruzioni previste.

Per maggiori informazioni www.irencollabora.it comitatiterritoriali.to@gruppoiren.it

Anteprima Torino Fashion Week al Teatro Sociale di Pinerolo

Dal 5 al 26 settembre 2021. In mostra lo stile italiano indipendente tra arte, cibo e colori

Le sfilate della TFW, in digital streaming, si svolgeranno a Palazzo Madama | Torino | 15-21 novembre

Taglio del nastro venerdì 10 settembre ore 18 per la Rassegna “Artigianato Pinerolo”

TModa, CNA Torino e CNA Federmoda, con il supporto della Camera di commercio di Torino, sono orgogliosi di portare a Pinerolo in occasione della Rassegna dell’Artigianato l’Anteprima della Torino Fashion Week 2021, l’evento più importante a livello piemontese per la promozione del made in Italy nel comparto moda-accessori che ha saputo affermarsi anche nel panorama internazionale.

La sesta edizione della TFW si terrà anche quest’anno in versione 100% digital a causa della pandemia di Coronavirus dal 15 al 21 novembre. Un’edizione che avrà però due anteprime «reali»: la prima a Pinerolo attraverso la mostra “La moda tra arte, cibo e colori. Peccati di gusto e per gli occhi”, fruibile da tutti; e la seconda, su inviti, il 13 novembre alle ore 19, nella Sala Grande del Circolo dei lettori, in via Bogino 9 a Torino, con un defilé in presenza e la premiazione degli stilisti.

La sala “Caramba” del Teatro Sociale di Pinerolo, accoglie dal 5 al 26 settembre gli abiti e gli accessori moda che solcheranno in modalità virtuale la catwalk di Palazzo Madama, una sfilata che sarà possibile vedere in diretta streaming sul sito www.torinofashion­week.eu


CNA Torino nel presentarli in anteprima, ha deciso di giocare con i colori delle mele, frutto tipico del territorio, e di tutte le altre eccellenze enogastronomiche del Pinerolese, e di far incontrare questi colori e le emozioni che in noi suscitano con altri colori, quelli dei tessuti e degli accessori moda, per realizzare una grande mostra che è al tempo stesso vetrina e provocazione.
Una vetrina di bellezza e di bontà firmata dalla scenografa Eleonora Rasetto per la curatela di Vitaliano Alessio Stefanoni che diventa provocazione per gli occhi e per i sensi, con le creazioni a tema food di Non Mangiarlo by Crisiplastica, le immagini del fotografo pubblicitario Guido Siviero e le poltrone progettate e realizzate interamente in Italia dal designer italo­iracheno Hussain Harba progettate e realizzate interamente in Italia e l’abito scultura creato con le stoffe di Tessitura Corte dall’Istituto di Taglio e Confezione Ferrero Floriana di Pinerolo che accoglie i visitatori all’ingresso della mostra.

Come una grande tavola imbandita, questa sala propone al pubblico un menù d’eccezione i cui ingredienti non sono soltanto i frutti della terra e della sapiente trasformazione delle mani degli artigiani, ma anche i tessuti e le loro forme eleganti che gli stilisti della edizione 2021 della Torino Fashion Week hanno saputo loro attribuire con talento e creatività.

 

Orari:

venerdì, 15­-20
sabato, 10­-13 e 15­-20
domenica, 10­-13 e 15-­20
Ingresso gratuito

 

Elenco degli stilisti associati a CNA Federmoda
protagonisti della “Sfilata made in Italy” a La Rinascente nell’ambito della Torino Fashion Week e partecipanti all’Anteprima al Teatro Sociale di Pinerolo:
Adelyur Fashion by Adele Vasilache
Anyta Style by Sara Marrari
Cristina Doneddu
Soho by Daniela Bosco
Verman Style by Mioara Verman

Special Guest:
Hussain Harba

 

Informazione promozionale

Turismo, parliamone per svilupparlo

Congresso Festival ” E’VENTO di TURISMO “

Si è conclusa poche ore fa la conferenza stampa organizzata da Antonio Chiarenza per il lancio del Congresso-Festival E’ VENTO di TURISMO, da lui stesso fortemente voluto. L’evento si è tenuto, rispettando ogni parametro di sicurezza, nelle prestigiose sale di Palazzo Birago di Borgaro, sede della CCIAA di Torino. Presenti giornalisti di diverse testate di informazione e un parterre di grande rilievo tra i relatori. Antonio Chiarenza nell’incipit ha illustrato il pensiero che muove l’iniziativa; intervallati dal moderatore Michele Franco, divulgatore/critico d’arte e attore, si sono poi succeduti gli interventi del Dr. Guido Bolatto Segretario Generale CCIAA, della Dott.ssa Mariella Mengozzi Direttrice del prestigioso MAUTO di Torino, del dott. Gianni Vidoni in rappresentanza dello sponsor Treccani, del dott. Mel Menzio rappresentante del consorzio Pianalto e direttore de “Il mercoledì”, della dott.ssa Alessandra Siviero consigliere Fondazione per l’architettura, della dott.ssa Alessia Orofino per Culturalway turismo legato alle eccellenze locali. L’insieme degli interventi ha allargato l’orizzonte, con aperture di possibili sinergie ed interventi creabili con lo scambio di competenze e capacità tra istituzioni, cittadinanza, volontari, specifiche professionalità territoriali. La mattinata ha regalato ai convenuti uno sguardo intenso e carico di energie verso le enormi potenzialità e prospettive del turismo in Piemonte, ed ha costituito un piccolo prodromo di quello che avverrà, in modo più approfondito e con un grande numero di relatori sempre di alto profilo, nella giornata del Festival-Congresso E’ VENTO di TURISMO che si terrà presso il MAUTO, Museo dell’Automobile di Torino, il prossimo venerdì 17 settembre dalle ore 9,00 alle 13,00. Ringraziamo gli sponsor tra cui il ristorante LA RUSTICA per l’ottimo rinfresco, gli enti patrocinanti, i giornalisti, le Sig.re Relatrici e i Sig.ri Relatori, e vi diamo appuntamento a Venerdì 17 per un Festival che vuole porre domande sullo stato dell’arte del turismo piemontese offrendo nuove risposte alle sfide che il futuro riserva alla nostra amata Regione. Un Piemonte che ha in sé, nel suo territorio e nelle sue genti, gigantesche capacità attrattive per ogni tipologia di turismo.

 

Congresso Festival “E’ VENTO di TURISMO “in Piemonte –
Venerdì 17 Settembre 2021 ore 9.00-13.00 Turismo è …visto a 360° parliamone per svilupparlo!
Museo dell’Automobile di Torino Corso Unità d’Italia, 40
Esposizione di Stands importanti per il Turismo

La Giornata dell’aria e dei cieli puliti

Il 7 settembre ricorre la seconda Giornata internazionale dell’aria pulita per i cieli blu, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite con la risoluzione A/RES/74/212 del 19 dicembre 2019.  

Il Coordinamento Nazionale dei Docenti della disciplina dei Diritti Umani celebra la giornata ed accoglie l’invito dell’ONU all’azione per allineare i nostri sforzi e rivendicare il nostro diritto all’aria pulita.

Il tema del 2021 è “Aria sana, pianeta sano” per dare la priorità alla necessità di aria sana per tutti, nell’ambito degli obiettivi di lotta al cambiamento climatico, della tutela della salute umana e planetaria, nonché degli obiettivi di sviluppo sostenibile.

La pandemia che stiamo ancora attraversando ha insegnato che l’inquinamento è una questione sanitaria e la cronaca nazionale ci dimostra quanto possa essere pericoloso respirare aria inquinata.

Il Rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) sulla qualità dell’aria in Europa, pubblicato il 23 novembre 2020, infatti,  stima che in Italia siano 52.300 le morti premature ogni anno causate da elevati livelli di particolato fine (PM2,5), 10.400 quelle dovute al biossido di azoto (NO2) e 3.000 quelle per l’ozono (O3). Un simile impatto sulla premorienza della popolazione è legato al mancato rispetto da parte del Nostro Paese dell’obbligo sancito dal combinato disposto dell’articolo 13 e dell’allegato XI della direttiva 2008/50/CE del 21 maggio 2008 del Parlamento europeo e del Consiglio relativa alla “qualità dell’aria ambiente e per un’aria più pulita in Europa” per la cui violazione siamo stati condannati dalla Corte di giustizia europea con sentenza del 10 novembre 2020.

Il Rapporto realizzato dalla Procura di Napoli Nord e dall’Istituto Superiore di Sanità sulle insorgenze di malattie nella «Terra dei Fuochi» come tumore al seno, l’asma, varie forme di leucemie e le malformazioni congenite ha confermato il loro nesso di causalità, o concausalità, con lo smaltimento illegale dei rifiuti e con i roghi con cui quotidianamente la cittadinanza è costretta a convivere.

Ed ancora questa estate abbiamo assistito ad una vera e propria aggressione di intere aree geografiche con incendi dolosi. La devastazione subita dai nostri territori è impressionante, secondo le stime di Coldiretti su dati Effis sono stati registrati il 256% di incendi in più rispetto alla media storica del periodo 2008-2020 che hanno riguardato decine di migliaia di ettari di boschi e macchia mediterranea, con un pesantissimo costo in termini di vite umane, di campi, animali selvatici, pascoli, ecosistemi e in termini economici. Ener2Crowd.com, inoltre, ha quantificato l’incidenza degli incendi di questa estate sulla concentrazione di Co2 nell’aria in un aumento del 7%.

È una situazione allarmante.

Le nuove linee guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità hanno ridotto il limite consentito di particolato di biossido di zolfo, ozono e biossido di azoto nell’aria portandolo da 70 a 20 microgrammi per metro cubo. Tale contenimento, se adottato da tutti gli stati, potrebbe ridurre la mortalità del 15% e ridurre l’incidenza delle malattie dovute a infezioni respiratorie, delle malattie cardiache e dei tumori al polmone.

Tali azioni volte alla diminuzione dell’inquinamento atmosferico contribuirebbero, inoltre, ad un calo nelle emissioni di gas che influiscono sui cambiamenti climatici. Fenomeni, quest’ultimi, ormai notoriamente legati alla nostra salute ed alla civiltà umana, sia perché accelerati dalle attività umane sia perché possono costituire una concreta causa di estinzione di massa del genere umano.

Uno studio del National Center for Climate Restorationaustraliano ha individuato nel 2050 l’anno dell’inizio dell’irreversibile collasso degli ecosistemi della Terra con l’aumento della temperatura globale di 3 gradi per raggiungere i 5 gradi nel 2100. In un simile scenario non sarà la Terra a rischiare concretamente la distruzione, ma l’umanità. La terra vive da quattro miliardi di anni, durante i quali ha attraversato fasi di surriscaldamento anche più drastici di quello a cui ci accingiamo ma mai lo ha fatto negli ultimi duecento mila anni da quando, cioè, esiste l’uomo sulla Terra.

La crisi climatica, dunque, non va affrontata come una questione solamente ambientale ma come una questione principalmente umanitaria.

È per questo motivo che riteniamo che ogni crimine perpetrato contro l’ambiente e gli ecosistemi debba considerarsi un crimine contro l’umanità e la pace.  

Il CNDDU sostiene vivamente l’introduzione dell’ecocidio nel novero dei crimini della giurisdizione della Corte penale internazionale per assicurare una fondamentale garanzia per la tutela ambientale e per le future generazioni.

Come riconosciuto dal Rapporto del segretario Generale dell’ONU UN SG A/73/419, infatti, il regime legislativo ambientale internazionale esistente è frammentato, incompleto, poco chiaro e poco reattivo, per cui urge un intervento legislativo armonizzato tra tutti gli Stati al fine di perseguire l’ecocidio nella più ampia scala possibile.

Le studentesse e gli studenti si apprestano ad affrontare il nuovo anno scolastico con le rinnovate incertezze dovute alla diffusione dei contagi avendo, oggi più che mai, bisogno di aria pulita nelle aule, nelle case, nelle città.

Le aule non hanno ricevuto interventi strutturali di adeguamento alle nuove esigenze anticontagio, né è stato ridotto il numero degli alunni, pertanto, ancora una volta, è affidato agli insegnanti il compito di assicurare la salubrità dell’aria nelle aule scolastiche attraverso la frequente areazione degli ambienti.

Per l’avvio dell’anno scolastico invitiamo le studentesse e gli studenti a riflettere sull’importanza di respirare aria pulita per sensibilizzare la loro attenzione sulle scelte quotidiane di tutta la comunità che possano compromettere tale diritto. Dopo un confronto peer to peer, potranno realizzare un “piano strategico per l’aria pulita per il cielo blu della propria città” da inviare alle autorità comunali che possano recepirne le proposte.

Concludiamo con un monito molto significativo del professor Telmo Pievani (Dipartimento di biologia dell’Università degli studi di Padova): Serve un’azione politica che azzeri il debito ambientale che stiamo lasciando ai nostri figli.

Ispirandoci a quanto sopra lanciamo per la giornata due hashtags: azzera il debito ambientale ed ecocidio crimine contro l’umanità.

#azzeraildebitoambientale

#ecocidiocriminecontrolumanità

prof.ssa Veronica Radici

CNDDU