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Legambiente: “Servono impianti di recupero materia, non nuovi inceneritori”

DAL PIEMONTE 

Riceviamo e pubblichiamo 


Novi Ligure: Il capogruppo della Lega annuncia l’incarico per uno studio preliminare per la realizzazione di un nuovo termovalorizzatore.

Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta: “Costruire impianti di incenerimento laddove non si raggiungono nemmeno i modesti obiettivi previsti dal Piano Regionale è una scelta miope che allontana dall’obiettivo di una gestione virtuosa dei rifiuti.

La Provincia di Alessandria nemmeno si avvicina agli obiettivi di raccolta differenziata e produzione rifiuti previsti dalle norme nazionali e regionali.

Si investa, da subito sul raggiungimento degli obiettivi (modesti) del vigente piano regionale. Ed eventualmente su impianti di recupero materia, laddove necessari

 

L’amministrazione di Novi Ligure ha annunciato di voler incaricare Acos SpA (società a partecipazione pubblica che si occupa di energia, acqua e servizi ambientali) di uno studio preliminare per la realizzazione di un nuovo inceneritore di rifiuti sul territorio comunale, a servizio dell’area vasta.

La pianificazione impiantistica è in capo alla Regione Piemonte e, in assenza di una posizione ufficiale dell’Ente regionale, non si comprende come un Comune possa fare una fuga in avanti di questo genere.

 

Secondo gli ultimi dati ufficiali pubblicati a fine 2021, la Regione Piemonte (unica regione del Nord Italia con Valle d’Aosta e Liguria) ancora non raggiunge gli obiettivi di raccolta differenziata (65%) fissati per il 2012 ed è decisamente lontana dagli obiettivi di produzione (455 kg di rifiuti/anno pro capite, 159 kg/anno di rifiuto indifferenziato) che essa stessa si era prefissata per il 2020 con il Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti licenziato nel 2016. La Provincia di Alessandria, dove si vuole costruire il nuovo impianto, con il suo 61% di raccolta differenziata (45% nel capoluogo) e i suoi 209 kg/anno pro capite di rifiuti indifferenziati prodotti (311 nel capoluogo) nemmeno si avvicina agli obiettivi di raccolta differenziata previsti per il 2012 dalla norma nazionale e successivamente dal piano regionale per il 2020.

Se il Piemonte raggiungesse gli obiettivi del suo Piano Regionale al 2025 ci troveremmo a gestire 520.000 tonn/anno di RSU, per i quali sarebbe ampiamente sufficiente l’impianto del Gerbido.

Obiettivi regionali che, come denunciato da Legambiente alla sua approvazione sono comunque molto timidi e comunque inferiori ai risultati già ottenuti nel 2019 da Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia.

 

“Nella situazione in cui ci troviamo – dichiara Giorgio Prino, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – sembra francamente poco previdente pensare a un nuovo, ventilato, impianto di incenerimento da affiancare a quello del Gerbido e da posizionare nel territorio dell’alessandrino. Sarebbe il secondo totem all’inefficienza di un sistema di gestione che graverebbero per decenni sull’ambiente e sulla salute dei piemontesi, zavorrando lo sviluppo di una gestione sostenibile dei rifiuti, proprio là dove ci sarebbe bisogno di un’ulteriore spinta verso l’implementazione di sistemi di raccolta differenziata efficienti ed efficaci. E, dati i dieci anni in media necessari per la costruzione di un impianto in Italia, arriverebbe ampiamente fuori tempo massimo.

In epoca di lotta ai cambiamenti climatici, inoltre, la costruzione dell’impianto prima e il funzionamento dello stesso in un secondo tempo, rappresenterebbero una fonte di CO2 aggiuntiva con un impatto estremamente significativo sul bilancio delle emissioni, contrariamente a quanto richiesto dalle norme europee e nazionali che puntano ad una decarbonizzazione veloce. L’inceneritore del Gerbido, ad esempio, è la prima fonte di emissioni di CO2 della città di Torino”.

 

“I tre anni che ci separano dalla presunta emergenza – continua Giorgio Prino – vengano utilizzati per lavorare, in accordo con la normativa europea, su riduzione, riuso e raccolta differenziata. Lo stesso Piano Regionale Di Gestione Dei Rifiuti indica al 2025 come obiettivo il 70% di raccolta differenziata ed una produzione di 420 kg per abitante all’anno. E come sempre si tratta di obiettivi minimi. In quattro anni, volendolo fare, si può andare ben oltre e lo stesso Piano regionale indica chiaramente la strada per perseguire risultati di eccellenza: raccolta porta a porta e tariffazione puntuale. La metodologia che, anche secondo AGCM (IC 49 2016), garantisce risultati di eccellenza in termini di performances ambientali, economiche e occupazionali”.

 

Il Piemonte continua a scegliere l’energia del sole

Elmec Solar presenta la quarta edizione del Barometro del Fotovoltaico in Italia che tratteggia l’ulteriore crescita nell’adozione di impianti fotovoltaici nel terzo trimestre del 2021

Accanto allo sviluppo del solare si inserisce il nuovo trend emergente basato sulla condivisione dell’energia pulita: lo sviluppo delle comunità energetiche. Le regioni protagoniste di questo nuovo fenomeno sono la Sardegna, la Puglia e la Sicilia

 Il terzo trimestre del 2021 vede un cambiamento nelle posizioni di vertice della classifica delle province italiane che hanno maggiormente adottato il fotovoltaico: Padova, Brescia e Roma conquistano le prime tre posizioni prendono il posto di Roma, Brescia e Treviso, le tre province più solari del primo trimestre del 2021. Questa è la prima evidenza che emerge nella quarta edizione del Barometro del Fotovoltaico di Elmec Solar,  l’azienda di Brunello (VA) del gruppo Elmec che si occupa di progettare, realizzare e manutenere impianti fotovoltaici residenziali e industriali chiavi in mano.  Oltre a stilare la classifica delle 10 province italiane che hanno registrato il maggior incremento di impianti fotovoltaici nei mesi di luglio, agosto e settembre 2021, Elmec Solar, vuole porre l’attenzione su un nuovo fenomeno, ancora in fase embrionale, ma che porterà ulteriori vantaggi in termini di approvvigionamento sostenibile: lo sviluppo delle comunità energetiche sul territorio italiano.

“Un incontro tra Nord e Sud quello presentato con questa quarta edizione del Barometro del Fotovoltaico che vuole mettere in luce come la scelta di modelli di approvvigionamento sostenibili per gestire il proprio fabbisogno energetico sia un fenomeno che, con il passare dei mesi, sta convincendo un numero di italiani sempre più elevato” afferma Alessandro Villa, AD di Elmec Solar“A settembre 2021 sono 989.687 gli impianti fotovoltaici installati nel Bel paese e, risultati altrettanto incoraggianti, sono attesi nella prossima edizione del Barometro del Fotovoltaico”.

Secondo la rielaborazione da parte di Elmec Solar dei dati pubblicati da Italia Solare, complessivamente, sono 10 le province d’Italia che hanno registrato il maggior incremento di impianti fotovoltaici nei soli mesi di luglio, agosto e settembre 2021. Le 10 province sono rispettivamente: Padova (+860 impianti), Brescia (+804 impianti) , Roma (+790 impianti) , Venezia (+781 impianti), Treviso (+662 impianti), Torino (+590 impianti) , Vicenza (+572 impianti) , Bergamo (+557 impianti) , Milano (+549 impianti)  e Varese ( +418 impianti). Facendo un confronto con la terza edizione del Barometro del Fotovoltaico, nei soli mesi di luglio, agosto e settembre 2021, in Italia c’è stato un incremento di 20.984 impianti in più, rispetto all’aumento registrato nel secondo trimestre del 2021, pari a 18.655 impianti.

Di seguito la classifica delle 10 province italiane che hanno registrato il maggior incremento di impianti fotovoltaici nei mesi di luglio, agosto e settembre 2021.

CLASSIFICA PROVINCIA Numero di impianti in più da giugno 2021 a settembre 2021
1 Padova + 860
2 Brescia + 804
3 Roma + 790
4 Venezia + 781
5 Treviso + 662
6 Torino + 590
7 Vicenza + 572
8 Bergamo + 557
9 Milano + 549
10 Varese + 418

*La classifica completa di tutte le province italiane è disponibile in calce alla nota stampa.

Da non dimenticare è il dato sul potenziale fotovoltaico che, anche in questa quarta edizione del Barometro del Fotovoltaico, vuole mettere in luce le province con maggiore potenziale in termini di numero di impianti fotovoltaici realizzabili. Le aree a maggior potenziale (inespresso) di adozione del fotovoltaico sono state individuate analizzando la percentuale di edifici privi di impianti solari sul totale di quelli a 1,2,3 e 4 piani, ovvero di quelli che hanno facilmente l’ opportunità di installare un impianto fotovoltaico. Sul podio Verbano Cusio Ossola, Palermo e Genova.

Di seguito la classifica delle 10 province italiane con maggiore potenziale fotovoltaico nei mesi di luglio, agosto e settembre 2021.

CLASSIFICA PROVINCIA TASSO DI ADOZIONE POTENZIALE (edifici non dotati di impianti solari sul totale degli edifici disponibili)
1 Verbano Cusio Ossola 97,40%
2 Palermo 97,19%
3 Genova 97,05%
4 Napoli 96,97%
5 Imperia e Isernia 96,79%
6 Reggio di Calabria 96,77%
7 Messina 96,75%
8 Crotone 96,69%
9 Enna 96,62%
10 Sassari 96,44%

Il fenomeno nascente delle comunità energetiche

Una comunità energetica, detta anche CES, è un modello energetico diffuso basato su autoproduzione autoconsumo e condivisione di energia da fonti rinnovabili, elettriche e termiche, che si integra con i più grandi impianti a tecnologie pulite, in grado di contribuire alla lotta contro l’emergenza climatica. Secondo i dati di Legambiente[1], ad oggi, sono 2 le comunità energetiche realizzate in Italia: la prima, chiamata “Comunità energetica e solidale di Napoli Est” sorge nel quartiere di San Giovanni a Teduccio, in provincia di Napoli, mentre la seconda, denominata “City Hall”, si trova a Magliano Alpi, in provincia di Cuneo. Altre 16 comunità energetiche sono in  fase di progettazione e, altre 7, in movimento, ovvero ancora nelle primissime fasi preliminari che vedono coinvolti Comuni, imprese e cittadini.
Stando alle previsioni di Legambiente, il 2022 sarà quindi l’anno decisivo per l’implementazione delle comunità energetiche in Italia che vede in prima linea, per la difesa dell’ambiente, Sardegna Puglia e Sicilia, le tre regioni in cui stanno prendendo il via la maggior parte di questi progetti.

 

“Lo sviluppo delle comunità energetiche costituisce il segno di un’importante presa di coscienza da parte degli italiani della convenienza delle energie rinnovabili. Grazie a questa nuova modalità di approvvigionamento energetico infatti, il fotovoltaico, non resta più confinato alle iniziative di un singolo utente o di una singola azienda ma diventa una valida alternativa da pianificare e adottare per una intera comunità o territorio”conclude Alessandro Villa, AD di Elmec Solar.

Di seguito un elenco completo delle comunità energetiche nascenti nelle regioni di Sardegna, Puglia e Sicilia.

REGIONE NOME DELLA COMUNITÁ ENERGETICA
Sardegna Comunità energetica rinnovabile di Ussaramanna
Sardegna Comunità energetica rinnovabile di Villanovaforru
Sardegna Le 3 case dell’energia di Serrenti
Puglia Comunità energetica rinnovabile di Biccari
Puglia PAN – Puglia Active Network
Puglia Comunità energetica rinnovabile di Roseto Valfortore
Sicilia Comunità energetica rinnovabile “Common light”
Sicilia Comunità Energetica di Ragusa

*CLASSIFICA COMPLETA DELLE PROVINCE

CLASSIFICA REGIONE PROVINCIA TOTALE EDIFICI UTILIZZATI TOTALE IMPIANTI GIUGNO 2021 TOTALE IMPIANTI SETTEMBRE 2021 INCREMENTO DA GIUGNO A SETTEMBRE POTENZA TOTALE 2021
1 Lazio ROMA 454749 38818 39608 790 504,73
2 Lombardia BRESCIA 258139 31357 32161 804 544,64
3 Veneto TREVISO 218209 31326 31988 662 393,49
4 Veneto PADOVA 215374 29135 29995 860 391,12
5 Veneto VICENZA 216709 25577 26149 572 345,63
6 Piemonte TORINO 384198 24533 25123 590 476,91
7 Lombardia BERGAMO 202300 22132 22689 557 362,21
8 Veneto VERONA 192147 22063 22620 557 422,86
9 Lombardia MILANO 279574 21142 21691 549 384,93
10 Veneto VENEZIA 180409 21315 22096 781 242,7
11 Friuli Venezia Giulia UDINE 173042 20027 20326 299 322,55
12 Trentino Alto Adige TRENTO 140099 18348 18708 360 202,98
13 Emilia Romagna BOLOGNA 142362 18501 18884 383 374,29
14 Puglia LECCE 348483 17689 18059 370 710,89
15 Emilia Romagna MODENA 136272 17782 18150 368 297,73
16 Umbria PERUGIA 171635 17180 17477 297 371,57
17 Puglia BARI 198112 15964 16352 388 527,53
18 Piemonte CUNEO 200054 15410 15740 330 589,92
19 Lombardia VARESE 186567 15626 16044 418 167,48
20 Emilia Romagna RAVENNA 102172 12332 12546 214 403,63
21 Emilia Romagna REGGIO EMILIA 109589 12188 12436 248 191,47
22 Sicilia CATANIA 258487 11744 12021 277 239,51
23 Friuli Venezia Giulia PORDENONE 97612 11498 11720 222 178,69
24 Sardegna SASSARI 319316 11138 11371 233 247,67
25 Calabria COSENZA 228602 10935 11257 322 268,7
26 Emilia Romagna FORLI’ 95884 10833 11072 239 245,49
27 Marche ANCONA 94773 10294 10491 197 310,05
28 Sardegna SUD SARDEGNA 146879 10049 10155 106 204,57
29 Lombardia MANTOVA 105206 10107 10335 228 250,46
30 Lombardia MONZA E DELLA BRIANZA 123881 9909 10156 247 124,21
31 Campania NAPOLI 330226 9746 9999 253 195,07
32 Lombardia COMO 135890 9701 9909 208 109,56
33 Campania SALERNO 233060 9578 9796 218 274,03
34 Lombardia CREMONA 81714 9489 9736 247 258,97
35 Lazio LATINA 137850 9237 9406 169 268,93
36 Trentino Alto Adige BOLZANO 90910 9030 9139 109 264,1
37 Campania CASERTA 198304 8974 9144 170 272,96
38 Sicilia PALERMO 313961 8629 8826 197 192
39 Lombardia PAVIA 155888 8618 8914 296 203,4
40 Toscana FIRENZE 160530 8065 8232 167 125,77
41 Emilia Romagna PARMA 102658 8035 8244 209 212,91
42 Emilia Romagna FERRARA 99727 7846 7979 133 207,52
43 Sardegna CAGLIARI 84623 7732 7892 160 246,65
44 Toscana AREZZO 87790 7436 7579 143 179,47
45 Marche PESARO E URBINO 88851 7405 7567 162 262,91
46 Puglia TARANTO 153472 7413 7567 154 386,42
47 Emilia Romagna RIMINI 74578 7437 7628 191 102,91
48 Lazio VITERBO 82267 7319 7481 162 485,24
49 Sicilia SIRACUSA 133134 7308 7463 155 212,62
50 Abruzzo CHIETI 117033 7197 7319 122 241,72
51 Marche MACERATA 81277 7236 7344 108 320,59
52 Sardegna NUORO 85997 7066 7152 86 141,53
53 Piemonte ALESSANDRIA 145244 6989 7111 122 277,66
54 Toscana PISA 94658 7047 7210 163 107,32
55 Piemonte NOVARA 91760 7017 7177 160 113,8
56 Sicilia MESSINA 215680 6868 7008 140 71,45
57 Sicilia AGRIGENTO 177994 6818 6944 126 232,06
58 Sicilia TRAPANI 182771 6801 6926 125 165,59
59 Sicilia RAGUSA 134456 6790 6966 176 225,77
60 Toscana LUCCA 150162 6548 6736 188 75,11
61 Lazio FROSINONE 164843 6409 6546 137 189,68
62 Puglia BRINDISI 143834 6277 6395 118 503,88
63 Abruzzo TERAMO 78898 6301 6436 135 255,73
64 Calabria CATANZARO 119778 6174 6296 122 143,62
65 Calabria REGGIO DI CALABRIA 195875 6194 6328 134 79,56
66 Basilicata POTENZA 126318 6070 6163 93 196,23
67 Emilia Romagna PIACENZA 84558 6132 6283 151 200,19
68 Puglia FOGGIA 134664 5938 6032 94 626,45
69 Campania AVELLINO 137624 5721 5825 104 93,67
70 Abruzzo L’AQUILA 129312 5396 5481 85 174,64
71 Veneto BELLUNO 79846 5205 5266 61 53,39
72 Veneto ROVIGO 78696 5100 5220 120 330,85
73 Piemonte ASTI 76861 4973 5062 89 95,42
74 Lombardia LECCO 69950 5024 5141 117 59,95
75 Sardegna ORISTANO 77389 4510 4554 44 142,83
76 Friuli Venezia Giulia GORIZIA 34636 4539 4611 72 44,67
77 Campania BENEVENTO 91121 4453 4505 52 70,92
78 Lombardia LODI 40342 4493 4616 123 134
79 Toscana LIVORNO 58750 4383 4494 111 81,67
80 Lombardia SONDRIO 76672 4294 4363 69 56,4
81 Abruzzo PESCARA 68018 4282 4404 122 96,85
82 Sicilia CALTANISSETTA 102543 4203 4284 81 99,41
83 Umbria TERNI 56296 4161 4227 66 139,06
84 Toscana PISTOIA 77094 3887 3947 60 44,66
85 Toscana GROSSETO 58407 3862 3912 50 87,56
86 Marche ASCOLI PICENO 43860 3721 3799 78 126,31
87 Toscana SIENA 60054 3637 3715 78 79,15
88 Molise CAMPOBASSO 80598 3359 3418 59 138,12
89 Piemonte BIELLA 61627 3262 3314 52 97,77
90 Liguria GENOVA 110928 3222 3275 53 31,99
91 Piemonte VERCELLI 56184 3211 3276 65 93,39
92 Marche FERMO 42410 3223 3278 55 112,23
93 Lazio RIETI 71965 3192 3251 59 29,83
94 Basilicata MATERA 49624 3032 3101 69 189,66
95 Toscana MASSA CARRARA 66961 2957 3000 43 26,33
96 Puglia BARLETTA-ANDRIA-TRANI 61656 2846 2929 83 178,31
97 Liguria SAVONA 68207 2777 2825 48 34,83
98 Calabria VIBO VALENTIA 71284 2724 2755 31 43,48
99 Valle d’Aosta AOSTA 51352 2650 2698 48 25,94
100 Sicilia ENNA 75483 2516 2548 32 77,43
101 Liguria LA SPEZIA 54385 2440 2476 36 26,64
102 Toscana PRATO 50385 2384 2415 31 84,02
103 Friuli Venezia Giulia TRIESTE 35809 2200 2224 24 31,45
104 Calabria CROTONE 65185 2097 2156 59 39,54
105 Liguria IMPERIA 64147 2020 2057 37 30,57
106 Piemonte VERBANO-CUSIO-OSSOLA 67162 1711 1747 36 19,99
107 Molise ISERNIA 38408 1222 1233 11 41,58

Prosegue la Giornata di raccolta del farmaco

 


SI SVOLGERÀ DA MARTEDÌ 8 A LUNEDÌ 14 FEBBRAIO 2022

 

Si va in una delle 5.000 farmacie che aderiscono in tutta Italia, e si donano uno o più medicinali da banco che saranno consegnati a 1.800 realtà assistenziali. La Raccolta dura una settimana per consentire di aiutare il maggior numero possibile di famiglie e persone indigenti. Nel 2021, 600.000 persone non hanno potuto acquistare medicinali per ragioni economiche. Il loro numero, rispetto al 2020, è cresciuto del 37% (+163.000 persone) a causa della crisi economica provocata dalla pandemia

 

 

Anche quest’anno, si svolgerà la GRF – Giornata di Raccolta del Farmaco. Durerà una settimana, da martedì 8 a lunedì 14 febbraio. In 5.000 farmacie che aderiscono in tutta Italia (espongono la locandina dell’iniziativa e l’elenco è consultabile su www.bancofarmaceutico.org), sarà chiesto ai cittadini di donare uno o più medicinali da banco per i bisognosi. I farmaci raccolti (465.019 confezioni, pari a un valore di 3.640.286 €) saranno consegnati a 1.800 realtà assistenziali che si prendono cura delle persone indigenti, offrendo gratuitamente cure e medicine. Si invitano i cittadini ad andare apposta in farmacia per donare un farmaco.

 

A Torino e provincia, la Raccolta si svolgerà in 256 farmacie. I farmaci raccolti sosterranno 56 realtà del territorio che si prendono cura dei bisognosi. Durante l’edizione del 2021, sono state raccolte 28.145 confezioni di farmaci (pari a un valore di 210.242 euro) che hanno aiutato 20.162 assistiti di 56 enti.

In Piemonte, nel 2021, sono state raccolte 49.286 confezioni di farmaci in 523 farmacie, pari a un valore di 375.723 euro. I medicinali raccolti hanno contribuito a curare 36.030 persone aiutate da 147 realtà caritative del territorio regionale.

La GRF si volge con il patrocinio di AIFA e in collaborazione con Cdo Opere Sociali, Federfarma, Fofi, Federchimica Assosalute, Egualia – Industrie Farmaci Accessibili e BFResearch. La GRF è realizzata grazie all’importante contributo incondizionato di IBSA Farmaceutici e Teva Italia e al sostegno di EG Stada Group, DOC Generici, DHL Supply Chain, Bausch&Lomb, Unico – La Farmacia dei Farmacisti S.p.A. e Gruppo Comifar, Unifarma Distribuzione.

La Raccolta è supportata da Responsabilità Sociale Rai, Mediafriends, La7, Sky per il sociale, e Pubblicità Progresso.

L’iniziativa è possibile grazie al sostegno di oltre 17.000 farmacisti (titolari e non) che oltre a ospitare la GRF la sostengono con erogazioni liberali. Anche quest’anno, sarà supportata da più di 14.000 volontari, nel rispetto delle norme a tutela della salute di tutti.

 

C’è un’emergenza che, con o senza Covid, si protrae da anni, ma con la pandemia si è aggravata: si tratta delle persone in condizione di povertà sanitaria. Nel 2021, erano 597.560, 163.387 in più rispetto alle 434.173 del 2020. Si è registrato, quindi, un incremento del 37,63% delle persone indigenti che hanno chiesto aiuto a 1.790 realtà assistenziali convenzionate con Banco Farmaceutico per farsi curare. Per dar loro sostegno, tali realtà hanno chiesto al Banco 980.562 confezioni di medicinali. Attraverso la GRF, è stato possibile coprire il 47,4% del loro fabbisogno.

 

«La speranza per il nostro Paese è anche responsabilità di ognuno di noi, e si alimenta anche con piccoli gesti di gratuità. Invitiamo chiunque può permetterselo a donare uno o più medicinali per chi ha bisogno. Perché c’è l’esigenza delle persone indigenti, a cui possiamo rispondere in maniera concreta partecipando alla GRF. E perché compiere un semplice atto di altruismo come questo, andando apposta in farmacia per donare un farmaco, è un modo per farci carico ciascuno di una parte della speranza di tutti», ha dichiarato Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus.

 

“Mai come quest’anno – commenta Gerardo Gatto, presidente del Banco Farmaceutico Torino – le persone e le famiglie in difficoltà sanitaria hanno bisogno di farmaci, visto il perdurare della pandemia e l’aggravarsi della crisi economica e sociale che ne consegue. Mai come quest’anno c’è bisogno dell’aiuto di tutti, di un piccolo gesto concreto come la donazione di un farmaco che, grazie ai volontari del Banco Farmaceutico e delle associazioni che operano sul territorio, andrà ad aiutare una persona che non può permettersi quella spesa. Un farmaco cura il corpo, ma il gesto di solidarietà che c’è dietro la donazione cura la mente, il cuore e l’anima delle persone, di chi riceve e anche di chi dona. Donare un farmaco è  un gesto di gratuità che dona speranza.

 

 

Alcotra, sei progetti tra Italia e Francia

Sono sei i progetti con un capofila piemontese approvati nell’ambito del progetto Alcotra, per il territorio alpino tra la Francia e l’Italia.

 

Dal 1990, il programma “Alpi Latine Cooperazione Transfrontaliera” ha finanziato quasi 600 progetti per circa 550 milioni di euro di sovvenzioni comunitarie. Alcotra punta a migliorare la qualità di vita delle popolazioni e lo sviluppo sostenibile dei territori e dei sistemi economici e sociali transfrontalieri attraverso una cooperazione che coinvolge economia, ambiente e servizi ai cittadini. Le tematiche affrontate sono l’innovazione applicata, l’ambiente sicuro, l’attrattività del territorio, l’inclusione sociale e la cittadinanza europea. Beneficiari del progetto sono Amministrazioni pubbliche, piccole e medie imprese, enti di formazione, università e centri di ricerca, associazioni, parchi, camere di commercio, centri di innovazione e cluster di imprese.

Nella riunione svoltasi il 18 gennaio a Torino nella suggestiva cornice del Museo del Risorgimento, il Comitato di Sorveglianza Alcotra è stato presieduto dal vice presidente della Giunta regionale del Piemonte, Fabio Carosso. La riunione ha rappresentato un momento di particolare importanza, segnando la conclusione del Programma 2014-2020, con la selezione dei progetti presentati sull’ultimo bando, ed il via libera alla proposta di Programma 2021-2027, che sarà trasmesso alla Commissione europea per la decisione. L’approvazione della versione finale del nuovo Programma Alcotra relativo al periodo 2021-2027, da sottoporre al vaglio della Commissione europea, è il frutto dell’intenso lavoro che le Amministrazioni partner hanno portato avanti negli ultimi mesi, condividendo gli obiettivi di un’Europa più intelligente, più verde, più sociale e più vicina ai cittadini.  La prosecuzione del programma per il periodo 2021-2027 garantirà nuove importanti risorse per i territori frontalieri per un totale di circa 228 milioni di euro.

La strategia di fine programma per il periodo 2014-2020 ha invece consentito di selezionare i migliori progetti presentati sui bandi “Rilancio” e “Ponte”, destinati i primi al rilancio dell’economia dei territori transfrontalieri colpiti dalla pandemia ed anche dalla tempesta Alex dell’ottobre 2020, gli altri alla prosecuzione ed integrazione di progetti già realizzati in precedenza.

Con le risorse residue è stato possibile finanziare 17 progetti dislocati sull’intero territorio di frontiera, per un totale di circa 19 milioni di euro. In particolare, 11 progetti approvati interessano direttamente il territorio del Piemonte e mirano a sostenere attività legate ad un vasto ventaglio di settori, tra cui il turismo sostenibile, la transizione ecologica, la cultura ed il recupero delle aree fortemente colpite dai grandi eventi climatici del 2020.

Questi i sei progetti guidati da un capofila piemontese, con i seguenti obiettivi:

* la valorizzazione del territorio attraverso l’arte contemporanea (progetto “Prospettive”), con capofila l’Ente Turismo Alba Langhe Roero e due partner, per un totale di un milione e 495 mila euro (di cui un milione e 270 mila finanziati tramite Fesr);

*la promozione dell’offerta enoturistica (progetto “Vi.A Tour”), con capofila la Città Metropolitana di Torino, con capofila la Città Metropolitana di Torino e 5 partner, per un totale del progetto di 509 mila euro (di cui 433 mila finanziati tramite Fesr);

*la fruizione turistica delle stazioni lungo la linea ferroviaria Cuneo-Nizza (progetto “Vermenagna-Roya II”), con capofila il Comune di Borgo San Dalmazzo ed 11 partner, per un totale del progetto di un milione e 236 mila euro (di cui 1 milione e 51 mila finanziati tramite Fesr);

* la sensibilizzazione sul tema del rapporto tra biodiversità e nutrizione (progetto “Biodiversità stellata”), con capofila il Comune di Alba e 4 partner, per un totale del progetto di 430 mila euro (di cui 365 mila finanziati tramite Fesr);

* lo sviluppo di un modello di gestione dei servizi di igiene urbana innovativo e sostenibile (progetto “In.Te.Se.Plus”), con capofila il Consorzio Servizi Ecologia Ambiente di Saluzzo e 4 partner, per un totale del progetto di 999 mila euro (di cui 849 mila finanziati tramite Fesr);

* la realizzazione di un festival di letteratura, filosofia e arti (progetto “Vis-à-Vis”), con capofila la Fondazione Circolo dei Lettori di Torino ed un partner, per un totale del progetto di 260 mila euro (di cui 221 mila finanziati tramite Fesr).

Dei rimanenti cinque finanziamenti approvati, due hanno come obiettivo l’attrattività del territorio tramite il patrimonio naturale e culturale (il progetto “Amb.Enis”, con partner l’Unione Montana Alta Valle Susa ed il Comune di Giaglione ed il progetto “Recovalx”, con partner l’Ente di Gestione delle aree protette delle Alpi marittime ed il Parco Fluviale Gesso e Stura – Ente gestore Comune di Cuneo). Gli altri tre hanno come obiettivi l’inclusione sociale e la cittadinanza europea (progetto “Dac, Developing Active Citizen”, con partner il Gal Valle del Canavese ed il Gal Valli di Lanzo, Ceronda e Casternone); l’innovazione applicata (progetto “Antes”, con partner Le Terre dei Savoia, Unito, Centro di sperimentazione e assistenza agricola) e l’ambiente sicuro (progetto “Rita”, con partner il Politecnico di Torino ed il Consiglio nazionale delle ricerche per la protezione idrogeologica).

«In questa fase delicata, che si inserisce tra la chiusura della stagione 2014-2020 e l’inizio della nuova programmazione 2021-2027 – ha spiegato Fabio Carosso, vice presidente della Regione Piemonte -, l’armonia in seno al Comitato e la disponibilità al confronto dei suoi membri hanno contribuito a trovare una buona sintesi per il finanziamento dei progetti e gettato solide basi per un proficuo lavoro sulla futura programmazione».

Nuova partnership strategica tra Fondazione Torino Wireless e Confindustria Piemonte

Rinnovata la partnership strategica tra Fondazione Torino Wireless e Confindustria Piemonte, che prevede una road map condivisa di azioni accompagnamento e supporto alle imprese piemontesi nei processi di trasformazione digitale, nel supporto alla crescita del comparto ICT piemontese e nel maggiore coinvolgimentro delle imprese in percorsi di trasferimento tecnologico. Centrali sono la collaborazione con i grandi atenei del territorio e la partecipazione ai progetti europei, anche attraverso Enterprise Europe Network (EEN) di cui Torino Wireless e Confindustria Piemonte sono partner.

Il rinnovo del partenariato strategico con Confindustria Piemonte è un passo importante perché rafforza la vocazione regionale di Torino Wireless ed è sinergico con il rilancio del ruolo di ente strumentale che si sta ridefinendo proprio in queste settimane con i soci fondatori, a partire da Regione Piemonte, Città di Torino, Città Metropolitana di Torino, Camera di commercio di Torino, Unione Industriali di Torino, Politecnico di Torino, Università di Torino e Links Foundation” sottolinea Massimiliano Cipolletta, presidente della Fondazione.

 

La trasformazione tecnologica e digitale è un passaggio fondamentale per migliorare la produttività, competere e rafforzare le filiere piemontesi. Il rinnovo dell’accordo con Torino Wireless va in questa direzione. Insieme alla programmazione 2021-2027 e ai bandi del PNRR le imprese della nostra regione saranno in grado di creare valore partendo dalla nostra capacità industriale, così il Piemonte potrà concretizzare questo cambiamento storico” evidenzia Marco Gay, presidente di Confindustria Piemonte.

 

Giachino: “Valutare l’ingresso di Cdp nell’azionariato di Stellantis”

 Vista la preoccupante relazione Copasir, e tenuto conto delle possibili pesanti ricadute della transizione tecnologica , il Governo valuti la possibilità che CDP entri nell’ azionariato di Stellantis.

Con la creazione del gruppo europeo automobilistico Stellantis si registra uno spostamento del baricentro di controllo del neo costituito gruppo sul versante francese , con ricadute già evidenti nel settore dell’indotto connesso con le linee di produzione degli stabilimenti italiani”, così la relazione COPASIR al Governo. 
Nel settore Auto , che ha caratterizzato e guidato la industrializzazione del nostro Paese nel 900 e che ha trainato insieme alla edilizia la economia italiana prima al Boom economico , dando al popolo italiano un benessere come mai si era avuto nella Storia del nostro Paese , è in atto una grande trasformazione tecnologica che rischia di causare, se non gestita da una politica industriale intelligente , la perdita di tante aziende e di oltre 70.000 posti di lavoro. 
Il nostro Paese può seguire questo processo solo da spettatore pagante con la perdita di tanti posti di lavoro e di tante aziende?
Vista la presenza nello azionariato di Stellantis dello Stato francese , Valuti il Ministro dell’Industria ora Ministro dello Sviluppo Economico se non sia opportuna una presenza nel capitale della CDP.
Mi appello ai parlamentari delle Regioni dove vi sono stabilimenti ex FIAT e importanti aziende dell’indotto di firmare con le opportune integrazioni la Mozione Molinari Riccardo di cui e calendarizzata la discussione alla Camera o di presentare proprie Mozioni a difesa di un patrimonio industriale, produttivo e lavorativo unico.
Abbiamo difeso vittoriosamente la TAV per dare un futuro di crescita a Torino e al Nord del Paese così dobbiamo difendere il settore auto che rappresenta ancora tanto per il patrimonio produttivo torinese.
 
Mino GIACHINO 
SILAVORO

Decolla l’e-commerce di Ferrero

Nel 2021 Ferrero ha scelto Deliverti per lo sviluppo e la gestione del proprio canale e-commerce, partendo con Nutella e Kinder: dopo la fase di lancio durante le feste natalizie, si conferma un percorso condiviso nel 2022 con nuovi obiettivi di crescita

 

Ferrero, la storica multinazionale piemontese specializzata in prodotti dolciari, nel 2021 ha incaricato Deliverti di sviluppare il proprio canale e-commerce inaugurando una partnership che ha condotto a risultati significativi nell’anno appena concluso. L’obiettivo della collaborazione è lo sviluppo dello shop online di Ferrero (shop.ferrero.it/) coordinando ogni aspetto del flusso di vendita, dallo sviluppo dell’applicativo utilizzato per consentire la personalizzazione dei prodotti a quello di gestione delle attività di magazzino, e ancora, dal packaging degli articoli alla fatturazione, incassi e reportistica.

Deliverti ha massimizzato la copertura della customer care nello shop Ferrero, prevedendo inoltre l’integrazione di un servizio di live chat oltre che un supporto via mail e telefonico, mirato a rendere l’esperienza di acquisto ancora più user centred. La partnership tra Ferrero e Deliverti – azienda leader nel settore delle strategie in ambito e-commerce – nasce nel 2021, anno in cui il fenomeno degli acquisti online è protagonista di una crescita esponenziale, legata in parte anche all’attuale momento socio economico. Nel corso del 2021, il comparto del retail online in Italia ha confermato una crescita del +18% rispetto all’anno precedente. Forte dei successi già ottenuti con le esperienze di collaborazione con marchi del settore come Parmalat e Coca-Cola, Deliverti ha confezionato per lo store digitale di Ferrero una strategia di vendita user-centred in grado di rispondere al meglio alle nuove esigenze di consumo espresse dagli utenti. “L’innovazione di questo progetto sta nel rendere unico il prodotto per il lancio di un nuovo canale distributivo, disintermediando il rapporto con il consumatore.  Mi ha colpito la capacità di Ferrero di interpretare in un modo così efficace il tema dell’e-commerce, utilizzando una strategia di personalizzazione che esalta l’univocità del prodotto.” commenta Fabio Scalet, CEO di Deliverti. “La partnership con Ferrero siglata nel 2021 ha rappresentato per noi una grande opportunità di consolidare ulteriormente la nostra presenza sul mercato e soprattutto di curare lo sviluppo di strategie e-commerce in full outsourcing sempre più ambiziose.”, aggiunge Giulio Cupini, General Manager della società. Deliverti ha lavorato nell’anno per tradurre i valori e l’offerta Ferrero in una user experience completa, fortemente improntata alla funzionalità e alla personalizzazione del prodotto. Partendo da un approccio focalizzato sulla creazione di un’interfaccia user friendly e sulla semplificazione del processo di navigazione, Deliverti ha successivamente concentrato i propri sforzi sulla gestione ottimale della customer journey creando esperienze su misura per ogni consumatore. In linea con l’intento di personalizzare alcuni prodotti del catalogo Ferrero, Deliverti ha curato, durante il periodo delle festività natalizie, il lancio di campagne basate sulla customizzazione di prodotti come la Nutella o le confezioni personalizzate Kinder. Il progetto di personalized marketing ha consentito all’azienda Ferrero di lavorare sulla fidelity e grazie anche all’offerta esclusiva di prodotti non disponibili presso i canali tradizionali di vendita della gdo. La partnership tra Ferrero e Deliverti proseguirà nel nuovo anno con l’obiettivo condiviso di migliorare i risultati ottenuti nel 2021 e di collaborare allo sviluppo di strategie innovative per ampliare ulteriormente le prospettive di crescita e di fatturato dello shop online.

Torino Airport sa ascoltare i clienti

PRIORITÀ ALL’ASCOLTO DEI PASSEGGERI.

RICEVUTO PER LA SECONDA VOLTA IL RICONOSCIMENTO ‘THE VOICE OF THE CUSTOMER”

Torino Airport è stato insignito da parte di ACI World, l’associazione mondiale degli aeroporti, di uno speciale riconoscimento nell’ambito dell’iniziativa ‘The Voice of the Customer’ per l’attività di ascolto dei passeggeri svolta nel 2021.

 

Con questa attribuzione che l’Aeroporto di Torino riceve per il secondo anno consecutivo, l’Airports Council International riconosce a livello mondiale l’impegno degli scali che, nonostante il perdurare delle difficoltà dovute alla situazione pandemica, nel 2021 hanno continuato a dare priorità ai propri passeggeri e alla loro esperienza aeroportuale, garantendo che le loro istanze fossero ascoltate.

 

ACI World ha infatti riconosciuto che l’Aeroporto di Torino, pur in un contesto sfidante a causa delle difficoltà dovute al Covid-19, ha continuato a compiere sforzi significativi per raccogliere il feedback dei passeggeri attraverso il programma Airport Service Quality (ASQ): tale programma ha l’obiettivo di comprendere meglio i propri clienti, acquisendone le opinioni ed ascoltandone le esigenze, al fine di fornire sempre un servizio di eccellenza.

 

‘The Voice of the Customer’ è un riconoscimento che ACI World ha aggiunto ai premi annuali per la Qualità del servizio aeroportuale, sulla base del programma specifico introdotto nel 2006 e attesta l’impegno degli aeroporti di tutto il mondo per migliorare continuamente la passenger experience.

 

Andrea Andorno, Amministratore Delegato di Torino Airport, ha dichiarato: “Siamo lieti di ricevere per il secondo anno consecutivo questo riconoscimento da parte di ACI World, che testimonia il costante impegno del nostro team nell’ascolto dei passeggeri: nonostante le circostanze difficili, il miglioramento dell’esperienza del cliente rimane uno dei nostri obiettivi prioritari, coniugando qualità ed efficienza insieme all’attenzione per la sostenibilità”.

 

La Mostra Regionale di San Giuseppe è rinviata al prossimo anno

DAL PIEMONTE

Il Palafiere Riccardo Coppo di Casale ancora destinato a Centro Vaccini

Anche l’edizione 2022 della Mostra Regionale di San Giuseppe di Casale Monferrato sarà rinviata. La sofferta decisione è stata presa nei giorni scorsi a seguito della prosecuzione della campagna vaccini al Polo Fieristico Riccardo Coppo, storica sede della San Giuseppe.

«Purtroppo a un anno di distanza – ha spiegato il vicesindaco Emanuele Capra – ci ritroviamo, a malincuore, a dover rinviare ancora una volta la San Giuseppe. Il Palafiere è ancora sede del Centro Vaccini di Casale Monferrato e, anche dovesse essere chiuso nelle prossime settimane, non si potrebbe assolutamente garantire il pieno svolgimento della Mostra che, grazie all’impegno e alla professionalità della D&N Eventi Srl, organizzatrice dell’evento, negli ultimi anni era tornata ad essere una delle più importanti del Piemonte, e non solo».

Padel per le gang, attesa per i poveri. I dubbi di Torino

Le gang di giovani, spesso immigrati di prima e seconda generazione, che imperversano nelle periferie di Torino (ma anche in centro, dove le stesse bande rapinano coetanei isolati) stanno cominciando a diventare un problema anche per i politici della Ztl, dei “quartieri bene”, del politicamente corretto. 

Non che siano davvero interessati alla sorte dei sudditi torinesi costretti a convivere con spacciatori, rapinatori, violenti di ogni tipo. Ma anche i sudditi di periferia possono votare e, ogni tanto, bisogna dare un contentino anche a loro.

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