ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 191

Confagricoltura Piemonte: “Avanti con l’abbattimento dei cinghiali”

Chiediamo alla Regione di non limitare la caccia al cinghiale; le operazioni di costruzione della recinzione per contrastare la diffusione della peste suina vanno a rilento e questo problema, in alcuni territori, diventa addirittura un motivo per bloccare gli abbattimenti. Il mondo agricolo è esasperato e non può più subire ulteriori danni”. È questo l’appello lanciato dal presidente di Confagricoltura Piemonte Enrico Allasia in seguito alle decisioni della Regione  di bloccare la caccia al cinghiale in alcune aree della provincia di Alessandria.

La Regione Piemonte – precisa Confagricoltura in una nota –  nel mese di agosto aveva autorizzato l’esercizio venatorio al cinghiale con l’utilizzo di cani in zona di restrizione I e II, nei soli territori in cui fosse stata completata la recinzione e all’esterno della stessa; all’interno della barriera era invece consentito praticare caccia di selezione al cinghiale in forma singola senza cani ed interventi di controllo ai sensi dell’articolo 19 della legge 157/1992.

Tuttavia da settembre, a seguito di una precisa richiesta di alcuni Ambiti territoriali di caccia della provincia di Alessandria (ATC AL4 e AL3), le direzioni regionali competenti in materia hanno comunicato che, dal 2 ottobre, in tutto il territorio dell’ATC AL4 (zona di restrizione I e zona di restrizione II esterne alla recinzione) non è più consentita l’attività venatoria al cinghiale con utilizzo di cani, ad eccezione dei territori ricadenti nelle aziende faunistiche venatorie e nelle aziende agrituristico venatorie. Invece nel comprensorio dell’ATC AL3, in accoglimento della relativa richiesta, non è permessa l’attività venatoria al cinghiale in tutte le sue forme. Analogo divieto vige anche per le aziende faunistiche venatorie e aziende agrituristico venatorie ricomprese nell’ATC AL3.

Per quanto riguarda il restante territorio dell’ATC AL2 in zona di restrizione II a nord della recinzione, della barriera autostradale A26 e del raccordo autostradale, e nel comune di Mombaldone, ricadente nell’ATC AT2 (in provincia di Asti), in deroga a quanto stabilito dal calendario venatorio regionale 2022/2023, sempre dal 2 ottobre 2022 è autorizzata l’apertura dell’attività venatoria al cinghiale in forma di caccia programmata.

Nel territorio intercluso tra la recinzione ovest, le barriere autostradali A26 del raccordo autostradale e dell’A7, compresi i territori ricadenti nelle aziende faunistiche venatorie e nelle aziende agrituristico venatorie, è invece consentita, come da precedente delibera di agosto, la caccia di selezione al cinghiale in forma singola senza l’ausilio di cani, nonché gli interventi di controllo ai sensi dell’articolo 19 della legge 157/1992.

A est della barriera autostradale A7 (zona di restrizione I e zona restrizione II), compresi i territori ricadenti nelle aziende faunistiche venatorie e nelle aziende agrituristico venatorie, dove lo sbarramento provvisorio è ancora da terminare, non è autorizzata alcuna attività venatoria al cinghiale salvo eventuali interventi di controllo d’urgenza disposti dalla Provincia di Alessandria. La caccia, sia in forma programmata sia in selezione, sarà possibile solo dopo la comunicazione di completamento della posa della recinzione.

Siamo spiacevolmente sorpresi da questa decisione – afferma Enrico Allasia – perché dopo le nostre ripetute sollecitazioni, che avevano portato nei mesi scorsi la Regione ad assumere provvedimenti finalizzati a dare impulso all’attività di depopolamento dei cinghiali, ci troviamo ora di fronte a una battuta di arresto francamente poco comprensibile e assolutamente non condivisibile. Porre limitazioni all’attività venatoria non aiuterà certo a migliorare le percentuali di abbattimento, che al momento sono totalmente insoddisfacenti e a risolvere il problema della Psa”.

“Io non rischio”, una campagna contro le calamità naturali

Diffondere la cultura della prevenzione e laconoscenza delle buone pratiche di Protezione civileaccrescendo al contempo la consapevolezza dei rischi naturali presenti sul nostro territorio sono gli obiettivi di “Io non rischio”, la campagna di comunicazione nazionale che torna sabato 15 e domenica 16 ottobre anche in 25 piazze di 17 Comuni del Piemonte: Acqui Terme, Asti, Canelli, Alba, Cuneo, Novara, Carmagnola, Ciriè, Druento, Giaveno, Moncalieri, Orbassano, Pianezza, Rivoli, Torino, Volpiano e Verbania (consulta l’elenco completo).

Una due-giorni che vede l’impegno di oltre 200 volontari di Protezione civile, formati con corsi ad hoc, al fianco delle istituzioni e del mondo della ricerca scientifica, nei punti informativi “Io non rischio” per sensibilizzare i cittadini sul rischio sismico e sul rischio alluvione. Fondamentale per la campagna è il ruolo attivo dei cittadini che possono informarsi e confrontarsi nelle piazze fisiche e digitali dove, con l’ausilio di contenuti interattivi e dirette streaming sui social media, si forniscono spunti e approfondimenti sui rischi e sui comportamenti utili da adottare per proteggere se stessi e l’ambiente in cui si vive.

“Abbiamo imparato in questa estate – dichiara l’assessore alla Protezione civile della Regione Piemonte Marco Gabusi – quanto sia importante la risorsa idrica. Profonda è invece l’esperienza degli eventi alluvionali che, purtroppo, continuano ad affliggere il nostro Paese. Raggiungere un elevato grado di consapevolezza del rischio da parte di tutti i cittadini è fondamentale. Più riusciremo a diffondere la conoscenza e le buone pratiche, più le nostre comunità saranno in grado di prevenire ed affrontare i rischi a cui siamo inevitabilmente sottoposti. Ringrazio, a nome mio e del presidente Alberto Cirio, tutti coloro che ogni giorno prestano il loro servizio per il nostro Piemonte”.

Gli eventi in Piemonte possono essere seguiti sui canali social della Regione (Twitter: @protcivpie, @piemonteinforma e @regionepiemonte. Facebook @regione.piemonte.official; @urp.regionepiemonte. Instgram: @regionepiemonte.official)

 

Lode della manualità

Non sono un nostalgico dei tempi andati, ma spesso nel confronto tra ieri e oggi quest’ultimo esce perdente su molti aspetti.

Uno di questi sono gli effetti del periodo del boom economico, del benessere degli anni ’60 che ci hanno portato ad uno stile di vita al quale non eravamo preparati, con il risultato che ora non siamo più abituati alle restrizioni attuali.

Mi riferisco, per esempio, alle riparazioni domestiche sia intese come interventi su impianto elettrico ed idraulico, serrande e serramenti, sia come riparazione di elettrodomestici o mobili e tinteggiatura.

Un tempo era molto più comune di ora mettere le mani quando qualcosa non andava, salvo chiamare l’artigiano se proprio era un problema irrisolvibile da noi: nella mia famiglia, sia da parte di mamma che di papà, tutti tinteggiavano le pareti di casa, sostituivano un interruttore, montavano un lampadario o sostituivano lo scarico del lavandino. E se proprio non potevano (assenza, impedimento fisico, urgenza) c’era, comunque, qualcuno degli amici in grado di farlo. Non parliamo poi di traslochi: si noleggiava un furgone (e prima ancora lo si chiedeva al fruttivendolo o al meccanico) e ci si organizzava, magari impiegandoci il triplo del tempo.

L’avvento dell’elettronica nelle automobili (che rende impossibile il 90% delle riparazioni se non sei un ingegnere e soprattutto se non hai le apparecchiature adatte), la costruzione di elettrodomestici che non si riparano più (provate ad aprire un TV attuale), le norme che quasi ogni anno rendono le apparecchiature in tuo possesso energeticamente obsolete (fra un po’ dovranno allungare le etichette per farci stare tutte i + della lettera A) hanno reso le riparazioni domestiche una pratica per pochi addetti ai lavori. Per le riparazioni che ancora potremmo fare, invece, non abbiamo più tempo perché tra ufficio, prendere i figli a scuola, andare in palestra e poi il calcetto alla sera siamo stravolti. Tanto c’è l’artigiano che, entro 15-20 giorni arriverà.

Ma la manualità porta con sé due importantissimi fattori: da un lato realizzare o aggiustare qualcosa (che ci appartenga o no) contribuisce ad aumentare la propria stima ed aumenta la creatività. Quanti di noi si lamentano perché il proprio lavoro non è tangibile? Immaginate un informatico che crea pagine web, programmi per PC o app, ma fisicamente non c’è traccia del suo impegno. Certo, riceverà la giusta ricompensa (o, almeno, dovrebbe) per il lavoro svolto ma presto il suo lavoro verrà sostituito da nuove versioni, da upgrade, o abbandonato.

Altro fattore non meno importante è il contatto con l’oggetto creato, la scelta del materiale, la rifinitura, la colorazione: pensate alla Pietà del Bernini, o al Davide di Michelangelo o al Perseo che decapita Medusa del Cellini o, molto più modestamente ma non per questo immeritatamente, ai lavori di ebanisteria che il falegname in paese realizza su richiesta.

Personalmente sono convinto che trasporre in un oggetto ciò che si sente, ciò che si vuole comunicare predisponga l’individuo verso toni più dolci, verso disposizioni d’animo migliori. Concentrarsi per trasformare un pensiero, un concetto in un oggetto aiuta a migliorare anche se stessi, in un gesto quasi catartico.

Lasciare una traccia, piccola o grande che sia, del proprio passaggio in questo mondo, da una casa realizzata bene ad una scultura che testimonia a distanza di secoli le fattezze di un eroe, da una cassapanca intarsiata alla riparazione della carrozzeria di un’automobile sono, ognuno a modo suo, piccoli gesti che migliorano un po’ il nostro mondo.

Non è insolito vedere persone fragili migliorare il proprio handicap se adibiti a lavori creativi manuali, dalla riparazione di biciclette alla costruzione di bambole, dal restauro di mobili e oggetti antichi e moderni alla pittura su vetro, ceramica o altro materiale ma è altrettanto vero che negli ultimi anni più di prima cerchiamo tutti un passatempo, un hobby per quando andremo in pensione o per i momenti di stress: dal bricolage, al giardinaggio, al collezionismo vedere crescere sotto i nostri occhi ciò che abbiamo contribuito, giorno dopo giorno, a creare è una soddisfazione impareggiabile.

Se, in più, abbiamo risolto subito il problema senza aspettare per giorni che l’artigiano fosse libero ed abbiamo risparmiato cifre non indifferenti abbiamo quasi raggiunto il nostro ikigai.

Sergio Motta

Un aiuto alle piscine del Piemonte

Il presidente Cirio e l’assessore Ricca: “Affianchiamo alle misure per aiutare famiglie e imprese, un altro scudo contro l’emergenza sanitaria ed energetica”

La Regione Piemonte ha deliberato lo stanziamento di 840 mila euro per sostenere le spese che gli impianti con piscine coperte hanno dovuto affrontare nel periodo di emergenza pandemica, con un particolare riferimento alla voce di spesa legata all’energia. Il contributo è a favore dei soggetti gestori di impianti sportivi con piscina situati in Piemonte, con almeno una vasca coperta. Le richieste dovranno contenere i dati riferiti alle spese energetiche (elettriche e termiche) a carico dei gestori.

Questo stanziamento per le piscine si aggiunge alle risorse destinate a sostenere il mondo sportivo piemontese dallo scoppio della pandemia. Nel corso del biennio 2020-2021, infatti, la Regione Piemonte ha erogato agli operatori del settore circa 12,5 milioni di euro e oggi di fronte alle ulteriori difficoltà per i rincari dei costi dell’energia, arriva un ulteriore aiuto per sostenere l’impiantistica sportiva territoriale.

“Per il mondo dello sport l’emergenza Covid è stata un terremoto drammatico che ha rischiato di compromettere gravemente persino la sopravvivenza di molte realtà del territorio – affermano il presidente della Regione Alberto Cirio e l’assessore regionale allo Sport Fabrizio Ricca -. Oggi, davanti a noi, da affrontare c’è una nuova enorme difficoltà causata dal rincaro dell’energia. Ci siamo già attivati per essere al fianco delle famiglie e delle imprese che non possono essere lasciate sole in questa nuova emergenza. Accanto a loro c’è anche il nostro tessuto sportivo che rappresenta un patrimonio da tutelare a servizio del territorio. Per questo tra le risorse per sostenere lo sport di base abbiamo destinato una misura anche alle piscine, strutture tra le più energivore nel comparto sportivo. Ad oggi abbiamo investito più di 12 milioni di euro in ristori dedicati a chi lavora in questo settore, un impegno che ha avuto anche il merito di velocizzare la ripartenza dell’intero comparto e di prepararlo al grande anno di eventi inaugurato con la vittoria del titolo di Regione Europea dello Sport”.

 

“Vorrei esprimere soddisfazione per l’apertura dello sportello Finpiemonte che curerà l’erogazione delle risorse messe a bando dalla Regione Piemonte per gli impianti natatori piemontesi – sottolinea Alessandra Biletta, vicepresidente della Commissione Sport del Consiglio regionale e prima firmataria di diversi provvedimenti sul tema -.Il comparto è uscito fortemente provato dalle conseguenze dell’emergenza sanitaria e da quelle del conflitto russo ucraino che ha portato ad un rincaro smisurato del costo dell’energia. Non potevamo lasciare queste attività da sole perché il rischio era che gran parte di esse chiudessero i battenti. Raccogliamo i frutti del lavoro sinergico fatto in accordo con il presidente Cirio, l’assessore Ricca ed il Comitato regionale del Piemonte della Federazione Italiana Nuoto”.

Per accedere al sostegno piscine è necessario presentare istanza tramite la compilazione del form disponibile su
piattaforma digitale regionale. Le domande possono essere inviate via Internet, fino alle ore 12 del 28 ottobre 2022, compilando il modulo telematico disponibile sul sito: https://servizi.regione.piemonte.it/catalogo/bandi-cultura-turismo-sport-finanziamenti-domande

Per facilitare la compilazione della domanda, alla pagina
https://servizi.regione.piemonte.it/catalogo/bandi-cultura-turismo-sport-finanziamenti-domande
nella sezione “documentazione bandi”, è disponibile un tutorial che supporta nella comprensione di tutte le fasi della procedura informatica di compilazione.

Bonus 150 euro a novembre: chi ne ha diritto

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori.

L’indennità da 150 euro per i lavoratori dipendenti, gli autonomi, i pensionati, i disoccupati e i percettori di reddito di cittadinanza introdotta dal governo Draghi con il decreto Aiuti ter è in dirittura di arrivo. L’importo sarà infatti accreditato nel mese di novembre o nel mese di dicembre, in base alla categoria.

Per i lavoratori dipendenti, fatta eccezione per quelli con rapporto di lavoro domestico, il principale requisito è avere una retribuzione imponibile nel mese si novembre 2022 non superiore a un importo di 1.538 euro. È riconosciuta dai datori di lavoro nella busta paga che riguarda tale mese (per alcuni arriverà alla fine di novembre, per altri a inizio o metà dicembre).

Arriverà anche ai lavoratori dipendenti con rapporto di lavoro domestico che hanno già ricevuto il precedente bonus da 200 euro. Per loro sarà corrisposta automaticamente dall’Inps nel mese di novembre.

Il bonus da 150 euro spetta una tantum. Non è cedibile, né sequestrabile o pignorabile, non costituisce reddito ai fini fiscali né ai fini della corresponsione di prestazioni previdenziali e assistenziali.

Su richiesta l’Inps eroga l’indennità anche ai titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa (Co.Co.Co.) e agli assegnasti di ricerca con contratti attivi ala data dell’entrata in vigore del decreto legge 17 maggio 2022 n. 50 iscritti alla gestione separata. L’indennità è corrisposta esclusivamente ai soggetti che hanno reddito derivante dai suddetti rapporti di lavoro non superiore ai 20 mila euro per il 2021.

Rientrano nella misura dell’Inps, su richiesta, anche i lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti e ai lavoratori iscritti al Fondo pensione lavoratori dello spettacolo che nel 2021 hanno totalizzato almeno 50 giornate lavorative con reddito inferiore ai 20 mila euro.

L’indennità una tantum da 200 euro per i lavoratori autonomi prevista da dl 15 luglio 2022 di cui vi abbiamo parlato qua è maggiorata di 150 euro a condizione che nel periodo d’imposta 2021 abbiano percepito un reddito complessivo non superiore ai 20 mila euro.

Il bonus da 150 euro spetta anche ai pensionati titolari di uno o più trattamenti previdenziali o sociali, di invalidità, di accompagnamento alla pensione con decorrenza entro il 1° ottobre 2022 e di reddito personale assoggettabile a Irpef non superiore per l’anno 2021 a 20 mila euro. Viene erogato dall’Inps o dagli altri enti previdenziali nell’assegno del mese di novembre 2022.

L’indennità spetta anche ai titolari di disoccupazione Naspi e disoccupazione Dis-Coll a novembre 2022, disoccupazione agricola di competenza del 2021. Il bonus da 150 euro è erogato anche ai nuclei beneficiari del reddito di cittadinanza, in automatico, con la rata di novembre 2022.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Il mental coaching approda a Palazzo Lascaris

Incontro  con le mental coach Irma Battista e Amanda Gesualdi

 

Il mental coaching può diventare uno strumento molto utile in questa fase post pandemica.

Hanno illustrato l’importanza della disciplina del mental coaching, a Palazzo Lascaris, in Sala Viglione, nell’ambito di un evento patrocinato dal Consiglio Regionale del Piemonte e dall’associazione AZIMUT, giovedì 13 ottobre scorso, due mental coach professioniste, Irma Battista e Amanda Gesualdi. All’incontro ha anche partecipato Fabrizio Vespa, alla guida dell’Associazione Azimut, che si occupa di trovare spazi espositivi e gallerie, promuovendo un lavoro di tutoraggio nei confronti dei giovani che si affacciano sul versante dell’arte.

 

Il mental coaching si propone di portare un contributo fondamentale in sostegno al mondo adolescenziale,  dopo i due anni bui della nostra storia umana, dovuti al Covid 19.

“L’adolescenza oggi risulta un lasso di tempo che va dai dodici ai venti anni – spiega Amanda Gesualdi – e la stessa pubertà sta anticipando sempre di più la sua comparsa.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha parlato di “trauma collettivo da Covid 19”, vale a dire l’emergenza sanitaria ha provocato traumi di natura psicologica soprattutto negli adolescenti, costretti al lockdown e a rimanere per ore di fronte agli schermi del pc”.

“Il 30% dei genitori – aggiunge Amanda Gesualdi – ha riscontrato nei figli un uso eccessivo dei social network e la stessa organizzazione ‘Save the children’ ha elaborato un rapporto dal titolo ’Riscriviamo il futuro’. I giovani adolescenti hanno mostrato una difficoltà crescente nella concentrazione e nel far ritorno a una vita sociale normale; solo il 59% di essi comunica queste sensazioni negative in famiglia. Un adolescente su 4 presenta i sintomi tipici della depressione e dell’ “ essere costantemente sotto tono”. Risulta fondamentale intercettare il disagio mentale nei ragazzi e intervenire utilizzando strumenti adeguati”.

“Un altro fenomeno estremamente preoccupante rilevato nel 51 per cento dei bambini e adolescenti – ha precisato Amanda Gesualdi – è stato quello del bullismo, diffuso anche a scuola.

La scuola non è soltanto sede di didattica, ma deve svolgere un importante ruolo educativo, ma non sempre riesce in questo delicato compito. Il mental coaching può essere uno strumento fondamentale per far riaffiorare e educare gli adolescenti alle emozioni”.

“Ogni epoca ha avuto bisogno di supereroi – spiega Irma Battista, che ha scelto di specializzarsi in questa disciplina perché appassionata dallo studio della mente e dei rapporti umani anche a seguito della sua storia personale – ma spesso questi hanno mostrato traumi e hanno conosciuto una caduta. Sono gli “Avengers”.

“Ogni Avenger presenta delle problematiche molto rappresentative del mondo adolescenziale – aggiunge Irma Battista – Doctor Strange, un medico che resta vittima di un tragico incidente, viene aiutato da uno stregone che lo inizia alle arti magiche, grazie alle quali riesce a redimersi e combattere le forze oscure che minacciano l’umanità. Questo è simbolo della nausea, insonnia, sbalzi d’umore, senso di tristezza e perdita del piacere. Non è raro che la paura di sbagliare possa portare alla immobilizzazione. Collaboriamo con loro per entrare nella logica delle loro paure e dar spazio alle loro emozioni. Un altro Avenger che può ben rappresentare le problematiche degli adolescenti è Hulk, alter ego di Robert Bruce Banner, personaggio immaginario dei fumetti, creato nel 1962, simbolo della propensione degli adolescenti per l’alcool e la droga.

L’abuso di alcool rappresenta una dipendenza e risulta fondamentale non interrompere il dialogo genitore-figlio. Un altro Avenger è rappresentato da Loki, un antieroe che vuole con sé un esercito per sopraffare i più deboli, individuando il tipico atteggiamento del branco. La migliore strategia per combattere il bullismo risulta la prevenzione. Risulta fondamentale aumentare la loro autostima e spingerli a sviluppare caratteristiche positive, tali da incoraggiarli a non isolarsi dalle relazioni con i coetanei.

Black Widow, la Vedova Nera, individua la depressione e il suicidio. Il suicidio di Natasha rappresenta un evento tragico che lascia un vuoto dentro a tutti i suoi amici. È il simbolo dei disturbi del sonno e dell’appetito, del rallentamento del pensiero, della difficoltà  di concentrazione e dei pensieri di morte e di suicidio. Fondamentale risulta il dialogo costante tra genitori e figli e la richiesta di aiuto a un professionista, per agire su quei blocchi che devono essere eliminati”.

I quindici e venti anni rappresentano un salto generazionale. Dal 2010 sono sette le generazioni che convivono su questo pianeta, con stili di comunicazione e linguaggi diversi gli uni dagli altri.

La prossima generazione sarà figlia della pandemia, dei cambiamenti climatici e gli adolescenti saranno più  ossessivi e compulsivi, mostrando un pericoloso blocco delle emozioni”.

Il mental coach è un professionista che aiuta le persone a raggiungere i propri obiettivi, portando alla luce le potenzialità migliori e migliorando le loro performance.

Il mental coaching risulta un metodo  moderno e di avanguardia per migliorare anche le difficoltà  e problematiche della comunicazione, in famiglia, nelle relazioni interpersonali.

Nel caso degli episodi di bullismo spesso la famiglia preferisce allontanare i figli dalla scuola e, quando capita ciò, è il branco che è risultato vincitore.

Mara Martellotta 

Nursing up, infermieri: “Servono nuove assunzioni”

Nursing Up: oggi il convegno regionale di Piemonte e Valle d’Aosta del sindacato di categoria che sta facendo la grande differenza

 

Il segretario Piemontese Nursing Up, Claudio Delli Carri: “Una massiccia campagna di nuove assunzioni è vitale per le sfide che ci attendono”

 

 

Si è tenuto oggi, a Cascina Ranverso, a Buttigliera Alta, in provincia di Torino, il convegno regionale per il Piemonte e Valle d’Aosta del Nursing Up, sindacato degli infermieri e delle professioni sanitarie, punto di riferimento nazionale per la categoria.

L’evento ha radunato gli iscritti, i dirigenti sindacali, gli eletti Rsu e gli attivisti del sindacato, che si sono trovati per confrontarsi sulle sfide affrontate da infermieri, professionisti della sanità e operatori, in questi difficilissimi anni.

La riunione, che ha visto gli interventi qualificati degli esponenti del Nursing Up del territorio, è stata presieduta dal Segretario Regionale Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta, Claudio Delli Carri.

Durante i lavori è stata effettuata un’analisi della situazione nelle varie realtà delle due regioni, nelle quali permane la necessità urgente di provvedere a nuove assunzioni di infermieri, professionisti della sanità e personale di supporto, assieme alla necessità non negoziabile di rinnovo di tutti i contratti in scadenza o a termine in tutte le aziende sanitarie piemontesi.

Il problema della carenza di personale, e il conseguente continuo sacrificio in termini di carichi di lavoro e orari impossibili di chi è in servizio, non può avere altra soluzione se non una immediata, grande campagna di nuove assunzioni, che possa stabilizzare gli organici per avere turni accettabili e di conseguenza personale più efficiente e non sempre portato al limite personale e fisico.

 

Cuore della discussione, poi, è stata l’analisi sul percorso di rinnovo del Contratto Nazionale di categoria, che proprio in questi giorni ha compiuto passi avanti significativi con il via libera del Mef.

 

Altro punto focale degli interventi a Cascina Ranverso, sono stati i primi 25 anni di storia del Nursing Up, dalla sua nascita alla sua crescita costante, sia come iscritti sia come battaglie vinte, dai risultati ottenuti a quelli futuri che verranno: un sindacato agile e moderno che ha saputo maturare e progredire al fianco di una professione che, anch’essa, è cresciuta ed è cambiata profondamente.

Spiega il segretario Nursing Up Piemonte e Valle d’Aosta Claudio Delli Carri “Se il quadro generale del Contratto della nostra categoria è stato ridefinito, con un contratto nuovo nel suo genere e innovativo nei contenuti, purtroppo manca ancora parte della concretizzazione economica che permetta di dare benzina all’accordo. Senza un chiaro quadro delle risorse a disposizione che verranno destinate, come si potrà provvedere al massiccio piano di assunzioni di infermieri e professionisti della sanità necessario sia alla nostra realtà, sia a livello nazionale? Va tenuto bene a mente che il contratto non è solo un accordo economico, ma è uno strumento fondamentale per valorizzare le competenze e le responsabilità, quantificando anche il disagio del professionista. E i soldi per la sua concretizzazione sono indispensabili anche su base regionale per rendere adeguati gli organici.

Tra le sfide da affrontare, ricordiamo la questione della medicina territoriale, dell’infermiere di famiglia, che pare sia stato del tutto dimenticato perché in nessuna azienda o realtà territoriale è stato attivato. E poi la reinternalizzazione delle attività sanitarie nelle varie aziende. Ma, soprattutto, ripeto, vanno dati corpo e gambe ad un Contratto che senza l’adeguata copertura economica è come una scatola vuota”.

“Alla luce di tutto ciò – ha proseguito Delli Carri – è chiara la grande utilità e necessità di compattezza che il nostro sindacato sta dimostrando, portando avanti le nostre giuste rivendicazioni e argomentazioni nelle battaglie vinte nell’ultimo anno, pensiamo ad esempio alle aperture ottenute nei confronti avuti con i governi regionali sui rinnovi dei contratti in scadenza. Si tratta della stessa compattezza che oggi abbiamo dimostrato con la grande partecipazione al nostro convegno.

Incontrarsi e confrontarsi sui temi della nostra professione, dialogando con tutti, dai sostenitori e militanti ai dirigenti, è la dimostrazione del patrimonio costruttivo che la nostra realtà sindacale rappresenta e mette ogni giorno in campo in ogni struttura sanitaria dove è presente un nostro iscritto, sempre a disposizione dei colleghi, di tutti i colleghi, e, indirettamente, di chi fruisce i servizi della sanità.

La grande partecipazione di oggi mi inorgoglisce e mi fa guardare con fiducia alle battaglie che ci attendono, sempre dalla parte di tutti gli infermieri e di tutti i professionisti e operatori che ogni giorno si dedicano con coraggio e abnegazione al loro lavoro, per una sanità più efficiente, moderna, adeguata alle sfide che la nostra epoca ci pone, a tutto vantaggio dei pazienti”.

Per fare un albero bastano 3500 bottiglie

L’8 dicembre 2022 sul Piazzale della Cappella dei Caduti di Alpignano (To) verrà allestita con il contributo dei borghi di Alpignano la casa di Babbo Natale con ad un abete costruito interamente con bottiglie di plastica.

L’Idea dell’abete fatto con bottiglie di plastica, per un’altezza massima di circa 4 metri vogliamo diventi un simbolo del percorso di rispetto e salvaguardia dell’ambiente.

Si chiederà ai Cittadini di Alpignano di contribuire alla realizzazione di questo albero portando bottiglie vuote in due centri di raccolta appositamente individuati.

L’iniziativa prende il nome di “Per fare un albero ci vogliono … 3500 bottiglie”.

La Pro Loco ha bisogno di tutti i cittadini alpignanesi! Dobbiamo raccogliere 3500 bottiglie di plastica da 1,5 litri pulite e con il tappo.

Realizzeremo un grande albero di Natale con queste bottiglie.

Un albero ecologico, rispettoso dell’ambiente, originale, coinvolgente.

Forza, ricicliamo insieme un po’ di plastica dandole nuova vita per Natale. !!!

PUNTI E ORARI DI RACCOLTA DAL LUNEDI’ Al VENERDI:

Studio Danza Visconi dalle 17.00 alle 19.30
Via Valdellatorre, 25, 10091 Alpignano TO

Asilo Nido “Don Minzoni” dalle 08.00 al e 18.00
Via Francesco Baracca, 14, 10091 Alpignano TO

A scuola in sicurezza

Attivare un Tavolo di lavoro con l’obiettivo di trovare soluzioni tecniche per realizzare “zone scolastiche” in corrispondenza di quegli istituti in cui sono state individuate gravi carenze per la sicurezza di bambine e bambini negli orari di entrata e uscita dalla scuola.

E’ il testo di una mozione presentata dalla consigliera Dorotea Castiglione (M5S) e approvata all’unanimità dal Consiglio comunale che impegna sindaco e assessore competente ad avviare al più presto la sperimentazione di zone scolastiche da realizzare attraverso l’utilizzo di barriere fisiche e la riduzione della carreggiata per chiudere al traffico motorizzato e alla sosta temporanea il tratto di strada prospiciente l’ingresso delle scuole selezionate.

Nel testo della mozione, la consigliera Castiglione fa notare come la segnaletica stradale, orizzontale e verticale, venga costantemente ignorata e non sia garanzia sufficiente di una effettiva e concreta separazione dell’area di ingresso delle scuole dal traffico dei veicoli motorizzati.

Va ricordato, infine, che la zona scolastica è stata individuata con apposita Legge, la numero 120 del 2020, e viene definita: zona urbana in prossimità della quale si trovano edifici adibiti ad uso scolastico, in cui è garantita una particolare protezione dei pedoni e dell’ambiente, delimitata lungo le vie di accesso dagli appositi segnali di inizio e di fine

C’è il mitico robottino e.DO di COMAU al Campus Wins

WINS OPEN DAY | OPEN LABS

Sabato 15 ottobre 2022, dalle ore 10

Campus WINS, Via Traves 28, Torino

Laboratori artistici, creativi e musicali, workshop di coding con il mitico robottino e.DO di COMAU, baby gym e molto altro… Sono tante le attività che WINS – World International School of Torino propone sabato 15 ottobre in occasione dell’open day dedicato a ragazzi e genitori.

Una giornata all’insegna di divertimento e scoperta che WINS organizza per presentare la struttura e la sua offerta formativa.

Bambini e ragazzi avranno la possibilità di partecipare a laboratori e attività completamente in inglese per sperimentare l’approccio e il metodo accademico di WINS, accompagnati dagli insegnanti internazionali della scuola.

Dai laboratori creativi per costruire il corpo umano a quelli di scrittura e lettura in inglese; dai workshop di robotica per imparare le basi del coding secondo una logica induttiva con i robot e.DO di Comau, alle attività musicali e sportive di Baby Gym.

I genitori potranno conoscere gli spazi e l’offerta formativa di WINS. World International School offre infatti un percorso di studi internazionale, dalla scuola dell’infanzia al diploma, attraverso tutti i programmi dell’International Baccalaureate con docenti internazionali e madrelingua.

Le lezioni e le attività si svolgono all’interno di un campus innovativo dotato di aule, biblioteche, laboratori, piscina, palestra, un’area esterna attrezzata per lo sport e il gioco con campo polivalente, e di una residenza per studenti.

Per partecipare all’Open Day |Open Labs di WINS è necessario iscriversi al form: https://blog.worldinternationalschool.com/wins-open-day-15-ottobre

Due le fasce orarie disponibili:

Ore 10:  Scuola dell’Infanzia e Primaria

Ore 11.30: Scuole Secondarie (medie e superiori)

https://worldinternationalschool.com/