ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 186

A scuola di montagna con Uncem

I paesi e la montagna da scoprire, accanto alle grandi capitali del turismo.
Per le scuole. Dall’infanzia alla secondaria di secondo grado. I territori montani sono protagonisti del nuovo catalogo del turismo scolastico 2022/2023 realizzato da BusCompany Linea Verde Viaggi, con il supporto e la collaborazione di Uncem. Il tour operator torinese, con il quale Uncem e molte Unioni montane di Comuni collaborano ormai da quindici anni, ha lanciato le nuove proposte per le scuole di ogni ordine e grado, da scoprire qui: https://www.lineaverdeviaggi.it/index.php?linea=01&option=com_content&view=article&id=7

Un’offerta ampia che Emanuela Galleano di BusCompany e lo staff del tour operator hanno sviluppato unendo percorsi “tradizionali” a Torino e in altre grandi città italiane, “mete storiche” dei viaggi di istruzione, ai paesi e alle eccellenze dei territori montani e rurali piemontesi. Accanto a Museo Egizio e Museo del Cinema, docenti e dirigenti scolastici possono così trovare, ad esempio, i Ciciu di Villar San Costanzo, Venasca e la Fabbrica dei Suoni, la castagna di Nomaglio, le dighe di Ceresole Reale ed Entracque, Ostana e la rinascita alpina, Scopriminiera di Prali, il Museo del Sapone di Pietraporzio, oltre a Susa e Novalesa, le arpe di Piasco, le Grotte di Bossea, la filiera del legno di Brossasco e della Val Varaita e tanto altro nelle vallate alpine. Percorsi da uno a tre giorni, a prezzi anticrisi e misurati sulle esigenze delle scuole in collaborazione con Enti e associazioni del territorio. Una formula apprezzata da Uncem che anche questa volta ha dato volentieri il suo patrocinio, promuovendo il catalogo e le sue opportunità. Perché se ci vai con la classe, con le insegnanti, ci torni con le famiglie.

Arte, storia, ambiente, tradizioni, musica, tecnologia, gusto: ce n’è per tutti, in tutte le valli. L’applicazione della cultura diventa conoscenza. E le “gite” non sono più solo in città, nelle tradizionali mete del turismo scolastico. Andare “a scuola di montagna” è possibile e consente attività formative in classe prima e dopo il viaggio. Per imparare divertendosi, in sinergia con i territori e la loro vitalità.

Che Italia ci attende, ne parla oggi Patrizia Polliotto a ‘Radio Radio TV’

SOCIETA’/

Ospite in diretta di Francesco Vergovich alle ore 13.35 con il giornalista cattolico Maurizio Scandurra per fare il punto sulla situazione attuale del Paese.

Oggi Lunedì 31 Ottobre, all’interno della seguitissima trasmissione del mattino ‘Un Giorno Speciale’ di e con Francesco Vergovich sulle frequenze della nota emittente nazionale ‘Radio Radio’ (anche in streaming sul sito www.radioradio.it e in tutta Italia sul canale digitale terrestre 253), in diretta dalle 13.35 alle 14.00 con il giornalista Maurizio Scandurra interverrà anche Patrizia Polliotto.

Il noto legale torinese, specializzata in diritto d’impresa con studio a Torino, Pinerolo, Milano e Roma, parlerà in qualità di Presidente dell’IRCCS Istituto Ortopedico ‘Galeazzi’ di Milano per fare sullo scenario nazionale in corso. E disegnare anche una previsione dei mesi che attendono l’Italia al giro di boa del 2023, tra una Legge di Bilancio da fare in fretta e furia e il contrasto alla straziante crisi energetica per famiglie e imprese.

L’avvocato torinese, spesso anche opinionista in tv a ‘Canale Italia’ nella sua veste di Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, dal 1955 a oggi la prima, più antica e autorevole associazione consumeristica italiana, ricopre incarichi di prestigio in primarie realtà societarie nazionali tra cui ‘Juventus’, ‘Compagnia di San Paolo’, ‘Zucchi’ e ‘Reply’, quest’ultima tra le imprese a maggior tasso di crescita nel Paese.

Patrizia Polliotto annovera altresì in curriculum anche posizioni al vertice in altri contesti di grandissimo spessore quali ‘Iren’, ‘NB Aurora’, ‘Engineering’, ‘Viasat Group’ e moltissimi altri.

Opere nei Comuni, 7 milioni dalla Regione

IN 11 COMUNI DEL TORINESE E NELL’UNIONE MONTANA DEL PINEROLESE

Il presidente Alberto Cirio con gli assessori Tronzano, Ricca e Marrone:

L’obiettivo è rendere più veloce la realizzazione di interventi di estrema importanzaper i singoli centri e spesso attesi da anni”

La Regione Piemonte ha firmato con 11 Comuni del Torinese e con l’Unione Montana del Pinerolese le intese per avviare le procedure degli accordi di programma che prevedono un contributo complessivo di quasi 7 milioni di euro per realizzare la prima tranche di opere e progetti di interesse pubblico.

A sottoscrivere ogni documento il presidente della Regione Alberto Cirio con i sindaci dei Comuni interessati e con l’assessore Mauro Vignola dell’Unione Montana del Pinerolese.

“Questa operazione – commenta il presidente Cirio con gli assessori Andrea Tronzano, Fabrizio Ricca e Maurizio Marrone – rappresenta il risultato di una manifestazione di interesse per il finanziamento da parte della Regione, con risorse proprie, dello Stato e del Fondo di sviluppo e coesione, di opere già dotate del progetto definitivo e di un contributo stanziato dal Comune interessato. L’obiettivo è rendere più veloce la realizzazione di interventi di estrema importanza per i singoli centri e spesso attesi da anni”.

Questi gli interventi finanziati:

– riqualificazione urbana dell’area circostante il Municipio di Buttigliera Alta (320.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 106.700 euro)

– progetto “Il borgo e il pittore” a Frassinetto (1.242.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 138.000 euro)

– restauro della torre porta e la ripavimentazione del Ricetto di Oglianico (197.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 50.000 euro)

– completamento e il miglioramento a Pinasca dell’area mercatale di piazza Imi e realizzazione di un nuovo parcheggio (176.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 44.000 euro)

– riqualificazione energetica della bocciofila comunale di San Giorgio Canavese (500.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 310.000 euro)

– risanamento conservativo e l’efficientamento energetico di un edificio in frazione Fondo a Traversella (108.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 27.000 euro)

– efficientamento energetico della scuola primaria “Guglielmo Marconi” di Villafranca Piemonte (1.200.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 300.000 euro)

– ristrutturazione dell’ex scuola elementare “Gianni Rodari” a San Gillio da adibire a nuovo palazzo municipale (872.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 218.000 euro)

– restauro delle facciate di Palazzo d’Oria e del palazzetto di Ciriè (488.000 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 122.000 euro)

– secondo lotto del Parco della Seta di Bruino mediante rifunzionalizzazione dell’area naituralistica e delle presenze monumentali del Castello dei Malines (426.270 euro dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 106.570 euro)

– progetto UPSLOWTOUR dell’Unione Montana del Pinerolese (1.000.000 di euro dalla Regione più un cofinanziamento dell’Unione di 460.000)

– realizzazione a Mappano di un Centro polifunzionale per fasce giovanili, famiglie e soggetti socialmente fragili (400.000 dalla Regione più un cofinanziamento del Comune di 100.000 euro).

AWorld, sostenibili per natura

La challenge, direttamente connessa al bando “Sportivi per Natura” promosso nel mese di febbraio 2022 dalla Fondazione torinese, partirà nel mese di novembre 2022 e punta a raggiungere, in sei mesi, 100.000 azioni positive a favore dell’ambiente e del benessere delle persone.

AWorld, l’App ufficiale dell’ONU per la campagna contro il cambiamento climatico ActNow, e la Fondazione Compagnia di San Paolo, lanciano una campagna per stimolare competitività positiva e generare iniziative misurabili in termini di impatto su una fra le sfide più urgenti in senso globale: la salvaguardia dell’ambiente attraverso il coinvolgimento attivo del singolo nella sua quotidianità.

L’iniziativa è legata a “Sportivi per Natura”, il bando lanciato dalla Fondazione Compagnia di San Paolo nel febbraio del 2022 con lo scopo di sensibilizzare la cittadinanza sulla pratica dell’attività fisica a contatto con la natura e di contribuire ad accelerare la ripresa delle associazioni sportive del proprio territorio di riferimento nel periodo post – pandemico. Con un budget dedicato di oltre 1 mln di euro, la Compagnia ha selezionato 18 progetti di organizzazioni no profit di Piemonte e Liguria che hanno partecipato al bando e che sono volti a generare un impatto collettivo sul benessere delle persone, aumentando e promuovendo l’offerta di attività fisica e sportiva e la cultura dell’ambiente e del capitale naturale, incentivandone la fruizione consapevole.

Siamo molto soddisfatti dell’avvio di questa partnership” – ha dichiarato Alberto Anfossi, Segretario Generale della Fondazione Compagnia di San Paolo – “condividiamo con AWorld intenti e obiettivi. Da un lato sentiamo la necessità di valorizzare i progetti sostenuti in questi anni dalle Missioni Proteggere l’Ambiente e Promuovere il Benessere, che fanno parte dell’Obiettivo Pianeta e che da tempo mettono in campo azioni multidisciplinari e integrate per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza delle attività fisiche e sportive a contatto con la natura e sui relativi benefici per l’ambiente. Dall’altro lato, anche alla luce del nostro Piano strategico 2021-2024, vogliamo impostare una metrica condivisa per misurare l’impatto del nostro operato e contribuire in modo più efficace al raggiungimento degli Obiettivi dello sviluppo sostenibile indicati nell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite, sulla quale abbiamo impostato il nostro agire. Per questa ragione abbiamo lanciato la challenge ‘Sostenibili per Natura’ che siamo certi sarà un successo”.

“Siamo davvero orgogliosi di aver costruito una partnership insieme a Fondazione Compagnia di San Paolo. L’aver trovato una base valoriale comune, fatta di attività e best practices rivolte alla salute delle persone e dell’ambiente, ci ha permesso di avere una visione condivisa orientata al lungo periodo, per raggiungere un futuro sempre più consapevole. Grazie a “Sostenibili per Natura” intendiamo ristabilire un legame diretto con il territorio – attraverso gli enti che lo tutelano – e le persone che lo vivono. L’obiettivo è grande, ma essere supportati da una Fondazione come Compagnia di San Paolo ci dà la forza di proseguire con i nostri intenti.” – afferma Marco Armellino, Presidente e co-fondatore di AWorld.

La campagna, lanciata sulla piattaforma di AWorld con il nome “Sostenibili per Natura”, verrà attivata in formato digitale a partire da giovedì 3 novembre e sarà impostata come sfida tra i vari progetti selezionati nel bando “Sportivi per Natura”, con l’obiettivo di coinvolgere il maggior numero di persone possibili. I partecipanti potranno accedere a contenuti formativi, missioni di engagement e stimoli quotidiani focalizzati su sport e sostenibilità ambientale.

L’obiettivo è di registrare sull’app le azioni virtuose e in grado di generare un impatto collettivo sul Benessere delle persone e sull’Ambiente. All’interno del team “Sostenibili per Natura” ciascun ente avrà la possibilità di prendere parte con il proprio gruppo a un torneo digitale che premierà l’ente che avrà coinvolto una community più ampia, generato più azioni e letto più contenuti, a supporto della creazione di una vera e propria Cultura della Sostenibilità.

Scaricando l’App di AWorld potrai unirti alla challenge: www.aworld.org

Piccola ricezione turistica, in arrivo i fondi regionali

Sei milioni di euro a fondo perduto per le piccole e medie imprese e gli enti no profit che si occupano di ricezione turistica. Lo prevede la proposta di delibera della Giunta regionale, che ha ottenuto parere favorevole all’unanimità in Terza commissione (presidente Claudio Leone).

La cifra, proveniente dal fondo regionale per lo sviluppo e la coesione, va a integrare gli stanziamenti statali, in primo luogo quelli del Pnnr. Gli interventi ammessi sono quelli in sintonia con la programmazione regionale, nell’ottica di favorire e sostenere sviluppo e offerta turistica con servizi e strutture sempre più all’avanguardia, rilanciando il settore dopo la pandemia e fornendo nel contempo un sostegno nell’attuale momento di crisi energetica.

Come ha spiegato l’assessore Vittoria Poggio, sono due le linee di erogazione, concordate con le varie Associazioni e i soggetti interessati: tre milioni a sostegno del miglioramento della qualità e dell’offerta finalizzata alle attività outdoor, i rimanenti tre milioni per gli interventi di riqualificazione e ammodernamento delle strutture.

Per chiarimenti sono intervenuti Matteo Gagliasso (Lega) e Alessandria Biletta (Fi).

Ognissanti da tutto esaurito negli hotel di Torino

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Dematteis presidente di Vol.To Ets

IL CENTRO SERVIZI PER IL VOLONTARIATO DI TORINO E PROVINCIA “DOPO OLTRE 50 ANNI DI VOLONTARIATO, QUESTA È UN’ALTRA SFIDA CHE VOGLIO VIVERE”

Venerdì 28 ottobre l’Assemblea Elettiva dei Soci ha rinnovato le sue cariche sociali: i Vicepresidenti sono Gerardo Gatto (vicario), Francesca Bisacco, Stefano Lergo
e Maria Luisa Reviglio Della Veneria
Luciano Dematteis è il nuovo Presidente del Centro Servizi per il Volontariato Vol.To ETS, Gerardo Gatto è stato eletto Vicepresidente Vicario; Stefano Lergo, Francesca Bisacco e Maria Luisa Reviglio Della Veneria sono gli altri Vicepresidenti. Sono queste le nomine del nuovo Consiglio Direttivo, votato ieri sera in occasione dell’Assemblea Elettiva dei Soci svoltasi al Teatro San Giuseppe a Torino (presenti 100 soci su 144 aventi diritto), chiamata a rinnovare le cariche sociali.
I 15 eletti al Consiglio Direttivo sono Marco Bani, Francesca Bisacco, Francesco Cuoco, Onofrio Di Gennaro, Maria Teresa Wally Falchi, Giovanni Ferrero, Gerardo Gatto, Stefano Lergo, Silvio Magliano, Silvia Meacci, Stefano Meneghello, Maria Luisa Reviglio Della Veneria, Vincenzo Sciortino, Vilma Soncin. Emanuela Glerean e Andrea Toffoletto sono stati confermati per acclamazione come revisori dei conti.

Luciano Dematteis, nato a Torino nel 1942, già Vicepresidente Vicario e Vice Presidente Centro Servizi Volontariato Torino Vol.To dal 2015, una vita spesa nel mondo del Volontariato, è stato anche Presidente e Vice Presidente Nazionale ANPAS dal 1994 al 1996, Presidente e Consigliere Comitato Piemontese ANPAS dal 1996 al 2011, Presidente Centro Servizi per il Volontariato UNIVOL dal 2000 al 2002 e Presidente Centro Servizio Volontariato Idea Solidale dal 2003 al 2014.

Luciano Dematteis, appena eletto nuovo Presidente del CSV Vol.To ETS, ha così voluto commentare l’incarico: “Il mio è un ritorno, ma questa che inizia è completamente una nuova esperienza. A differenza del periodo inziale, adesso quello dei Centri Servizio è un lavoro fatto dal volontariato: non si improvvisa più come capitava un tempo. Oggi è prioritario operare in conformità alle leggi e, soprattutto, è necessario operare perché le nostre attività favoriscano coloro a cui i soldi sono destinati. E poi bisogna essere sempre più attenti ai fondi, cercandone possibilmente anche di nuovi per dare sempre più servizi. Questa carica mi riempie di orgoglio: dopo più di 50 anni di volontario è una sfida che voglio ancora vivere”.

 

Quando al lavoro manca l’etica

Chi abbia almeno la mia età ricorderà senz’altro i consigli dei più anziani, secondo i quali un lavoro andava finito a regola d’arte, occorreva un certo modo di rapportarsi con il committente (o con il cliente se si trattava di vendita). Il guadagno era si determinante ma non era l’unico fattore da considerare.

Purtroppo l’acquisizione di culture che non ci appartengono in materia di economia, di imprenditoria, di organizzazione del lavoro hanno portato ogni settore dell’attività umana a uniformarsi, dovendo ognuno rendere conto solo a tabelle impersonali, schemi predisposti spesso da chi non svolge quell’attività (e, forse, nessun’altra); l’aumento smisurato del ricorso al volontariato ha poi dato il colpo di grazia all’etica.

Mi spiego meglio: ogni professionista, ogni dipendente, ogni artigiano ha diritto alla giusta ricompensa per le attività svolte, su questo non ci sono dubbi. Così come il committente ha diritto a vedersi consegnare una prestazione o una merce corrispondente alla richiesta, del valore pattuito, rispondente ai requisiti di legge se vi siano, durabile nel tempo tipico di quel prodotto.

A quanti di voi è capitato che un lavoro consegnato abbia manifestato in breve tempo difetti che non erano visibili alla consegna? O che, ad un’analisi più accurata, risultasse che erastato realizzato con materiali più scadenti, utilizzando tecniche meno costose, ecc?

Nei casi limite subentra l’aspetto penale perché si parla di vera e propria frode, se non addirittura di truffa ma nei casi più semplici è la mancanza di etica del professionista ad aver fatto la differenza.

Ricordo ancora, quand’ero bambino, che il medico dei miei nonni passava o telefonava anche al sabato o alla sera per sapere se fossero arrivati gli esiti di un esame o se il farmaco prescritto stesse producendo gli effetti attesi; così facendo soddisfaceva due fattori: incrementava la sua esperienza, verificando se la sua diagnosi fosse stata corretta, se i farmaci prescritti fossero stati adatti  per quella patologia e, non meno importante, curava quella che dovrebbe essere, nei medici ed in altre professioni, il motivo principale della scelta: la passione per quel lavoro.

Quanti casi di malasanità si verificavano all’epoca e quanti ora?  Quando esistevano le casse mutua (MALF, INAM, INADEL, ecc) ogni cassa mutua sceglieva i propri medici, l’ambito era più ristretto rispetto a quello attuale di un’intera regione, ed il codice paziente era prioritario rispetto all’IBAN della struttura.

Ora si è solo dei numeri, che non devono consumare più di un tot, altrimenti non si ha più diritto alla terapia: è successo ad un mio parente, affetto da amiloidosi (malattia degenerativa incurabile a carico del cuore), al quale la Regione Piemonte ha sospeso la cura perché con quanto avrebbe speso per lui si sarebbero potuti curare altri pazienti per altre patologie. Però le tasse le versiamo tutti indipendentemente dalle prestazioni che (non) ci erogheranno.

E che dire di artigiani che lavorano in modo approssimativo, utilizzando materiali di scarto facendoli pagare per buoni o dei commercianti di auto che ritoccano al ribasso i chilometri percorsi?

Quando si pensa al malcostume sul lavoro il pensiero corre agli enti pubblici, perché è maggiormente grave la colpa di chi sbaglia, ma anche nelle aziende private non mancano episodi consueti di scorrettezza: la giustificazione è che pochi euro sono niente in confronto al fatturato dell’azienda.

Se modifichi (ed è un reato) i chilometri dell’auto che vendi, prima o poi qualcuno se ne accorgerà (un bravo meccanico sa valutare anche l’usura degli organi in movimento per determinare l’utilizzo di un veicolo) e, se sei il titolare dell’autosalone rischi di chiudere.

Mi viene in mente un allievo che incontrai nella Casa circondariale di Torino: veniva arrestato 1-2 volte l’anno per furto di autoradio; siccome fu lui a parlarmene osai iniziare un discorso in merito. Gli chiesi se avesse mai calcolato, tra quanto guadagnava da ogni autoradio (20 euro all’epoca) e quanto gli costava un avvocato, se fosse davvero proficua come attività? Lo mandai in crisi, perché non si era mai fatto quei calcoli.

L’etica nello svolgimento delle proprie mansioni, però, dev’essere innanzitutto un qualcosa che parte da sé stessi, in chi fa, non un esame che chi riceve effettua al prestatore di opera.  Quando faccio una cosa, quando realizzo un manufatto dev’essere realizzato a regola d’arte, non realizzato alla carlona perché “tanto, chi se ne accorge? “.

Quando anni fa collaborai con l’Opus Dei per un progetto, conobbi gli insegnamenti di Josemaria Escrivà de Balaguer che insegnava a santificare la vita di tutti i giorni, ad essere corretti sempre, sul lavoro come in casa: se sono dipendente di un’azienda non devo fare fotocopie, telefonate (anche se ora sono comprese nel canone) o usare il pc per pratiche private, anche se economicamente il danno è lieve, o portarmi a casa le penne a sfera perché “ce ne sono tante”.

Allo stesso modo un elettricista non deve risparmiare sul diametro dei cavi per guadagnare qualcosa in più, perché dalla sua condotta potrebbe scaturire un pericolo per gli utenti di quell’impianto.

Purtroppo, in una società dove pare valere più chi sa usare la furbizia rispetto alla perizia, tali atteggiamenti sono non soltanto accettati ma quasi incentivati.

Come ho avuto modo di dire in alcune mie conferenze, e come scrivo nel mio libro “Ventiquattro sfumature di vita” è necessariodistinguersi dagli altri, non sentirsi inferiori perché nella nostra onestà siamo una mosca bianca, distinguersi perché ognuno di noi è diverso dagli altri, con le proprie peculiarità.

Sergio Motta

Guerra e pace, intervista all’analista Paolo Magri (Ispi)

C’è spazio per la pace?

“Non è un momento in cui le ragioni della pace hanno molto spazio, credo certamente alla pace, ma fotografo con realismo una fase in cui si parla più di armi che di disarmo, si parla più di guerra che di negoziato ma non dobbiamo smettere di crederci e rimanere idealisti con i piedi per terra e realisti senza sprofondare nel cinismo”. È pessimista Paolo Magri, vicepresidente e direttore dell’Ispi, l’Istituto per gli studi di politica internazionale, analista e noto opinionista televisivo su scenari globali, politica estera americana, Medio Oriente e terrorismo. È pessimista ma lascia aperta la porta alla speranza quando si rivolge ai giovani del Sermig che l’hanno invitato a discutere sul tema “Le ragioni della pace”, una serie di incontri promossi dall’Università del Dialogo.
D Gli scenari di crisi che spaventano il mondo, in particolare la guerra in Ucraina, riecheggiano con forza proprio al Sermig, una vecchia fabbrica di armi che negli anni Ottanta migliaia di persone hanno trasformato in Arsenale della Pace, in un luogo di incontro e di dialogo
R Dobbiamo essere onesti, stiamo vivendo una stagione di grande riarmo, l’obiettivo finale è chiaro, basta vedere il riarmo della Germania e della Gran Bretagna e la stessa Italia si pone il problema di riarmare. L’Europa parla di esercito europeo, il dibattito da mesi è su questo, parliamo di rinascita della Nato e di sviluppo della difesa europea, ma tutto ciò non sarà possibile perché non abbiamo abbastanza denaro da investire nella difesa nei prossimi anni
D  E poi c’è una grave crisi economica mondiale, le prospettive non sono rosee
R Il clima è davvero cupo. I grandi economisti del mondo riuniti di recente a Washington hanno detto che l’ora più buia deve ancora arrivare nell’economia per le tensioni internazionali nel mondo e per il concatenarsi delle crisi che avvolgono il pianeta. Si fa una grande fatica in questo momento a parlare e a pensare alla pace perché siamo nel pieno della tragedia ucraina nel cuore dell’Europa senza tralasciare il fatto che ci sono tante altre guerre in corso nel mondo, con un Medio Oriente in perenne fibrillazione, dalla Siria allo Yemen e alle guerre africane
D È un momento molto complicato…
R Lo stesso Papa ha parlato più volte di guerra mondiale a pezzi con tutti in conflitti ancora in corso e oggi c’è una guerra in più in cui, da una parte, c’è una potenza nucleare che attacca un Paese indipendente e dall’altra parte ci sono la Nato e l’Europa che armano il Paese aggredito e quindi in qualche modo sono in guerra contro la Russia che ha attaccato l’Ucraina con il rischio di una guerra nucleare per cui le ragioni della pace vanno sottolineate con più forza e con un po’ di ottimismo
D Un’altra guerra, dove sono finite le Nazioni Unite?
R L’Onu, in modo clamoroso, ma non è questa la prima volta, interviene solo sulla questione del grano e dei cereali, dimostrando tutta la sua impotenza nell’imporre la pace tra i belligeranti e lasciando a uno come Erdogan, non proprio così affidabile, il ruolo di mediatore tra le parti
D Ma è giusto armare l’Ucraina?
R Una guerra di aggressione è immorale, ha detto il Segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin, “chi è aggredito ha il dovere di organizzare la difesa anche usando le armi ma il ricorso alle armi non provochi però mali e disordini più gravi”. Secondo il cardinale Parolin quindi armare gli ucraini è giusto ma la sua è una posizione un po’ diversa da quella del Papa che non ha mai negato il diritto degli ucraini a difendersi ma ha sottolineato con forza l’importanza di arrivare a una soluzione pacifica e a tenere una posizione più equilibrata tra russi e ucraini nonostante tutto
D C’è la guerra, un giorno tornerà la pace ma resteranno le conseguenze del conflitto Ucraina
R Una Russia anche clamorosamente sconfitta potrebbe continuare a creare problemi in nord Africa e in Medio Oriente. Sperando ovviamente che una terza guerra mondiale sia da escludere malgrado i folli pensieri atomici di Putin, uno scenario probabile potrebbe essere una seconda guerra fredda con un mondo nuovamente diviso tra blocchi, da un lato le democrazie e dall’altro i sistema non democratici. Quindi un mondo più regionalizzato anche a livello economico e non globalizzato dove si fanno affari con tutti.
                                       Filippo Re

L’aria in Piemonte, la situazione. Accordo tra Legambiente e Arpa

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Il 2022 si sta concludendo come un anno negativo per la qualità dell’aria in Piemonte.

Ad oggi i superamenti di PM10 a Torino e in tutta la regione registrano un peggioramento rispetto agli anni scorsi, anche se il trend di miglioramento, se paragonato ai primi anni 2000, continua ad esserci.

I dati
Il numero di giorni/anno di superamento a Torino al 27 ottobre 2022

Torino Grassi al 3 ottobre scorso aveva 69 superamenti. A differenze delle altre stazioni citate che dispongono di misuratori automatici disponibili in continuo, il dato della stazione Torino Grassi è aggiornato al 3 ottobre in quanto dati rilevati con campionatori gravimetrici sono determinati con analisi di laboratorio che richiede tempistiche di produzione del dato più lungo.
Complice di questo stato della qualità dell’aria è certamente l’anomalia climatica che ci ha colpito da inizio anno con scarsità di precipitazioni e temperature quasi sempre sopra la media.

Lo studio scientifico
Arpa Piemonte, con uno studio scientifico pubblicato a inizio anno sulla rivista “atmosphere”, ha analizzato il rapporto tra qualità dell’aria della Pianura Padana, e quindi dei dati del Piemonte, con altre realtà critiche europee.
L’articolo pubblicato analizza nel dettaglio il perché, pur a fronte di un nettissimo miglioramento emissivo ottenuto negli ultimi decenni attraverso la applicazione diffusa delle migliori tecniche disponibili, ancora oggi il rispetto dei limiti per il PM10 e gli ossidi di azoto non è garantito sul territorio, ed il Piemonte (Torino in particolare) è ancora molto distante dal rispetto delle normative europee.

Lo studio riporta che, nelle stagioni fredde, la velocità del vento, l’altezza dello strato rimescolato e la pressione atmosferica che si verificano nel bacino del Po sono da tre a cinque volte meno efficiente nel diluire e disperdere gli inquinanti rispetto alle regioni a nord delle Alpi, causando la stagnazione degli inquinanti e la trasformazione chimica dei precursori gassosi in particolato” spiega il Direttore Generale di Arpa Piemonte Angelo Robotto.

La APP Aria Piemonte
Arpa Piemonte ha realizzato una App, per diffondere i dati di qualità dell’aria prodotti dall’Agenzia attraverso le misurazioni delle stazioni del Sistema Regionale di Rilevamento della Qualità dell’Aria e le simulazioni modellistiche prodotte dal Sistema Modellistico Regionale di Qualità dell’Aria.
Sono riportate le informazioni giornaliere sullo stato di qualità dell’aria osservato negli ultimi trenta giorni e previsto per il giorno in corso ed i due giorni successivi sul territorio regionale. Le informazioni riguardano gli inquinanti a maggiore criticità in Piemonte, ovvero:

  • il particolato PM10, di cui viene visualizzata la concentrazione media giornaliera (il valore limite è 50 μg/​m³, da non superare per più di 35 giorni per anno solare)
  • il biossido di azoto NO₂, di cui viene visualizzato il valore della massima media oraria (il valore limite è 200 μg/​m³, da non superare per più di 18 ore per anno solare)
  • l’ozono O₃ di cui viene visualizzato il valore della massima media mobile su otto ore (il valore obbiettivo è 120 μg/​m³, da non superare per più di 25 giorni per anno solare)

Inoltre, sono visualizzati i livelli del protocollo operativo per l’attuazione delle misure urgenti antismog (semaforo) adottato dalla Regione Piemonte per prevenire l’eventuale occorrenza dei superamenti del valore limite giornaliero di PM10.

Chiunque può scaricare l’applicazione ai link:
o   web: https://webgis.arpa.piemonte.it/aria_piemonte
o   android: https://play.google.com/store/apps/details?id=it.piemonte.arpa.aria
o   ios: https://apps.apple.com/us/app/aria-piemonte/id1634624529

Il Protocollo d’Intesa
Ieri è stato siglato il Protocollo d’Intesa tra Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta e Arpa Piemonte: firma unica in Italia.
Legambiente e Arpa, tenendo conto della distinzione dei rispettivi ruoli e delle competenze istituzionali, intendono realizzare questo rapporto di collaborazione e confronto sulle tematiche ambientali per avviare attività in comune volte all’obiettivo che accomuna entrambi: migliorare ancora di più la tutela dell’ambiente e la conseguente difesa della salute pubblica.
Gli ambiti di collaborazione saranno ad esempio: partecipazione a eventi e progetti comuni, partecipazione a bandi di finanziamento per progetti di tutela ambientali, corsi di formazione o condivisione di dati e informazioni ambientali.

La situazione ambientale piemontese, come noto, ha delle criticità che non possiamo assolutamente sottovalutare e sottostimare – dichiara Giorgio Prino, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – A partire dalla qualità dell’aria per arrivare all’inquinamento delle acque (pensiamo in particolare alla situazione legata all’emissione di PFAS dalla Solvay di Spinetta Marengo); da una gestione dei rifiuti deficitaria ad un territorio particolarmente esposto ad eventi estremi e ad alto rischio idrogeologico. Questo protocollo d’intesa è firmato nell’ottica di una collaborazione che possa permettere una maggiore condivisione dei dati, così da meglio comprendere i processi in corso e mettere in campo le soluzioni più adatte in tempi rapidi”.

Analisi dei dati e volontariato ambientale possono dare un contributo molto importante alla conoscenza del territorio, con campagne di raccolta dati e azioni di sensibilizzazione, come dimostrano le tante esperienze che Legambiente PVDA ha già messo in campo in questi anni – ribadisce Alice De Marco, direttrice di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta – Aumentare la consapevolezza riguardo l’ambiente che ci circonda, inoltre, ci aiuta a prendercene cura e a sentirlo nostro, rafforzando il senso di comunità e soprattutto di corresponsabilità, fattore indispensabile”.

Il protocollo d’intesa, unico in Italia, sigla una collaborazione in essere già da anni – conclude Angelo Robotto – Mettere a fattor comune le conoscenze, le iniziative, le metodologie, le ricerche, i dati, nel rispetto dei diversi ruoli, darà al Piemonte la possibilità di avere una uno sguardo attento sull’ambiente non solo a 360° ma ancora più coordinato e quindi sempre più efficace ed efficiente