ECONOMIA E SOCIETA'- Pagina 148

Dalla Regione 80 milioni per digitalizzare le imprese

Digitalizzazione ed efficientamento sostenibile

Gli assessori Marnati e Tronzano: «Obiettivo, accompagnare le imprese alla transizione ecologica, renderle autonome e competitive abbattendo costi energetici e produttivi»

 

Dopo il bando da 92 milioni di euro per l’efficientamento energetico, via libera dalla Giunta a un’altra misura dedicata alle imprese per la digitalizzazione e l’efficientamento produttivo che guardi con attenzione alla sostenibilità.

Il bando, del valore di 80 milioni di euro, è dedicato non solo alle piccole e medie imprese piemontesi, ma potranno parteciparvi anche le grandi imprese, quelle che dispongono fino a 3mila dipendenti, con progetti volti alla riduzione della CO2, all’efficienza energetica e all’utilizzo produttivo delle risorse.

Duplice l’obiettivo di questa misura che, da una parte cercherà di favorire la digitalizzazione per rendere le aziende più competitive cogliendo le opportunità e i vantaggi che arrivano dall’utilizzo di nuove tecnologie e della digitalizzazione, con un occhio di riguardo all’occupazione incentivata grazie agli investimenti; dall’altro a promuovere i processi produttivi sostenibili, più efficienti, sia sotto il profilo energetico che ambientale, realizzando di fatto una vera e propria economia circolare.

Si tratta di un intervento che può contare su una dotazione finanziaria di 80 milioni di euro dei Fondi Europei di Sviluppo Regionale (Fesr) 21-27 e che sarà articolato su due linee: una, con 50 milioni di euro, destinati alla digitalizzazione, l’altra, con ulteriori 30 milioni di euro, per l’efficientamento sostenibile della produzione.

Dopo il bando da 92 milioni di euro per l’efficientamento energetico, il cui sportello aprirà il prossimo 30 marzo, e che è stato presentato recentemente nel roadshow organizzato con la collaborazione di Unioncamere Piemonte, si tratta della seconda misura attivata sulla programmazione 21-27 dei fondi europei, dedicata al mondo delle imprese.

«Un’altra fondamentale misura per supportare le nostre imprese in un periodo storico particolare – commenta l’assessore regionale all’Ambiente ed Energia Matteo Marnati – Un sostegno, quello di Regione Piemonte, che va nel solco tracciato dagli obiettivi dell’Agenda ONU 2030. Dopo il primo bando da 92 milioni di euro prosegue dunque la nostra strategia di mettere in salvaguardia le nostre imprese dai rischi che il mercato globale potrebbe riservare. L’obiettivo è quello di accompagnare le imprese alla transizione ecologica con intelligenza e con metodo e di renderle autonome e competitive abbattendo costi energetici e produttivi».

«Sostenere il sistema delle imprese piemontesi con misure efficaci che prendano in considerazione aspetti importanti come la digitalizzazione e l’efficientamento energetico significa programmare e rendere competitivo il futuro del sistema piemontese – aggiunge l’assessore regionale allo Sviluppo e Attività produttive Andrea Tronzano – L’attenzione che da sempre questa Regione manifesta per il sistema produttivo si traduce con questi fondi in un’occasione fondamentale per farlo crescere»

L’apertura dello sportello è prevista a metà maggio.

ColtivaTo: Con i piedi per Terra. A Torino il Festival Internazionale dell’Agricoltura

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Venerdì 31 marzo, a Torino alla Cavallerizza Reale, inaugura con Ilaria Capua e Antonio Pascale la prima edizione di

 

ColtivaTo
Con i piedi per Terra

 

Il Festival Internazionale dell’Agricoltura

 

31 marzo – 2 aprile

 

Il programma completo del Festival su www.coltivato.com

La cartella stampa completa a questo link 

 

 

Torino, 27 marzo 2023. Inaugura venerdì 31 marzo 2023, a Torino alla Cavallerizza Reale, con Ilaria Capua e Antonio Pascale, la prima edizione di ColtivaTo, il Festival Internazionale dell’Agricoltura: tre giorni di incontri, conferenze, dibattiti, tavole rotonde, visite guidate, interviste, workshop, spettacoli teatrali, concerti e una rassegna cinematografica, per raccontare l’agricoltura in un grande evento scientifico-divulgativo con cadenza biennale.

 

Alle ore 16.00, dopo la presentazione a cura di Maria Lodovica Gullino, fitopatologo, imprenditore e responsabile scientifico del Festival, che condurrà l’evento, e i saluti istituzionali di Francesco Lollobrigida (Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste), che interverrà con un videomessaggio, Alberto Cirio (Presidente della Regione Piemonte), Paolo Chiavarino (Assessore al Commercio e ai Mercati della Città di Torino), Stefano Geuna (Rettore dell’Università degli Studi di Torino) e Fabrizio Galliati (Membro della Giunta della Camera di commercio di Torino), Ilaria Capua, Senior Fellow of Global Health presso la sede europea della Johns Hopkins University SAIS interverrà sul tema Salute Circolare, la salute del futuro; seguirà l’intervento Il grano e la pietra diAntonio Pascale, direttore artistico del Festival, scrittore e ispettore presso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.

 

Ilaria Capua ci spiegherà perché la salute degli esseri umani è strettamente legata a quella delle altre creature della terra quali animali e piante, ma anche alla salute degli altri elementi dell’ambiente. La pandemia, l’emergenza climatica e la crisi alimentare ci hanno mostrato che la salute va affrontata come un sistema integrato: per sviluppare tale prospettiva è necessario un approccio allo studio della salute che sia più ampio e che includa le scienze sociali e le discipline umanistiche. A seguire, Antonio Pascaleracconterà una entusiasmante, divertente storia della natura umana attraverso il grano, che in qualche modo ha formato la civiltà, ed è simbolo di vita e protezione dalla morte.

 

ColtivaTo proseguirà nel corso della giornata con una proiezione cinematografica e un concerto: al Cinema Massimo, che ospita la rassegna cinematografica Dalla Terra alle stelle, alle ore 20.45 si terrà la proiezione del film  Koyaanisqatsi di Godfrey Reggio, un collage di vari filmati, spesso accelerati o rallentati, che vogliono principalmente raffigurare lo sviluppo della civiltà attuale così come la conosciamo noi. Al Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi”, alle 20.30, sarà possibile assistere a Elfi, Acqua e Giardini, il concerto dei migliori diplomati della Scuola, con brani di David Friedman, Casey Cangelosi, Carlo Boccadoro, Gioacchino Rossini, Pietro Mascagni, Wolfgang Amadeus Mozart, Franz Lehár, Claude Debussy.

 

Il Festival sarà anticipato da un evento ospitato al Circolo dei lettori, il 29 marzo alle ore 10.00: i LIII Incontri Fitoiatrici, intitolati Cambiamenti climatici e malattie delle piante, con Elisa Palazzi (Università di Torino), Federico Spanna (Regione Piemonte), Massimo Pugliese, Giovanna Gilardi, Maria Lodovica Gullino, Angelo Garibaldi (tutti Università di Torino) e Lorenzo Marini (Università di Padova).

 

Il Festival, nato da un’idea di Antonio Pascale, scrittore e ispettore presso il Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, e di Maria Lodovica Gullino, fitopatologo e imprenditore, che ne sono rispettivamente direttore artistico e responsabile scientifico, si propone di parlare della “vera” agricoltura, spesso diversa da quella immaginata, bucolica, in modo rigoroso, basato su fatti e numeri, da un punto di vista di economia e lavoro, di innovazione, scienza e tecnologia, senza dimenticare ilcambiamento climatico e la sostenibilità, che all’agricoltura sono strettamente (inter)connessi. Il tutto con spirito critico ma aperto, rivolgendosi a un pubblico eterogeneo e affiancando a eventi di carattere strettamente scientifico, come seminari, interviste e tavole rotonde, momenti puramente divulgativi, come concerti e spettacoli teatrali, visite guidate, incontri tra giovani e imprenditori. Perché raccontare l’agricoltura significa coltivare conoscenza e da qui nasce anche il nome del Festival –ColtivaTo.

 

Il Festival ColtivaTo è patrocinato dal Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, da Regione Piemonte e dalla Città di Torino. È sostenuto da Bayer Italia, New Holland, Intesa Sanpaolo, Camera di commercio industria artigianato e agricoltura di Torino, SMAT, Agroinnova, Fondazione Agritech, Unioncamere Piemonte, Reale Mutua, Turismo Torino, in collaborazione con Università degli Studi di Torino, Fondazione CRT, Biennale Democrazia, Biennale Tecnologia, weTree.

 

Promotore e organizzatore di ColtivaTo è l’Associazione Comitato per la organizzazione del Festival Internazionale dell’Agricoltura, fondata nel 2022 da Maria Lodovica Gullino, Mariagrazia Pellerino e Luca Remmert. Fanno parte del Comitato dei Garanti dell’Associazione Stefano Geuna, Guido Saracco, Matteo Lorito, Sergio Foà, e del Comitato scientifico Maria Caramelli, Luca Simone Cocolin, Danilo Ercolini, Debora Fino, Paolo Inglese, Antonio Pascale, Maria Lodovica Gullino.

 

ColtivaTo sarà un Festival diffuso in numerose sedi della città di Torino, cornice ideale: Torino e il Piemonte sono infatti un importante punto di riferimento nel settore agroalimentare, sia nel comparto produttivo che in ambito scientifico. Il Circolo dei lettori, il Museo Egizio, il Museo Nazionale del Risorgimento Italiano, la Cavallerizza Reale e il Palazzo Civico ospiteranno le diverse sessioni del Festival, mentre il Cinema Massimo e il Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” saranno sede di spettacoli teatrali, concerti e proiezioni cinematografiche. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti, salvo dove diversamente indicato.

PH MANUELA GOMEZ

 

 

Dichiarazione dei redditi e cripto valute: quale rapporto?

Di Patrizia Polliotto, Avvocato, Fondatore e Presidente del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori

Le rappresentazioni virtuali di valore, conosciute anche come valute virtuali, possono essere definite, nella prassi quotidiana, come criptovalute.

Gli users hanno la possibilità di acquistare le criptovalute o scambiarle, anche con dei soggetti non professionali.

Sicuramente in questo contesto, il capitolo più importante è quello costituito dalla dichiarazione de redditi. Di particolare importanza sono le novità introdotte recentemente dalla Legge di Bilancio 2023.

Di particolare importanza, in questo senso, è l’articolo 1, comma 126, della Legge n. 197/2022 – anche conosciuta come Legge di Bilancio 2023 – che è andata a ridefinire la normativa fiscale relativa alle valute virtuali, che sono detenute da soggetti fiscalmente residenti in Italia.

La nuova norma, in estrema sintesi, ha fatto rientrare nei redditi diversi di natura virtuale le eventuali plusvalenze e tutti gli altri proventi, che possono derivare dal rimborso o dalla cessione a titolo oneroso, permuta o detenzione di una qualsiasi cripto-attività, indipendentemente dalla loro denominazione.

A disciplinare i criteri, che devono essere adottati in fase di compilazione della dichiarazione dei redditi, sono stati definiti dalla Legge n. 197/22. In questo caso il legislatore ha fornito precise indicazioni per i contribuenti che hanno effettuato degli investimenti speculativi nelle criptovalute. Sicuramente la novità più importante rispetto al passato, riguarda il fatto che i proventi, che vengono realizzati tramite il rimborso, la cessione, la permuta o la detenzione delle criptovalute, debbano rientrare direttamente nella categoria dei redditi diversi ex articolo 67, comma 1, lettera c-sexies del TUIR.

Il successivo articolo 68, comma 10 del TUIR prevede che queste plusvalenze siano costituite, in estrema sintesi, dalla differenza tra il corrispettivo che è stato percepito l’eventuale valore nominale delle criptovalute permutate e il costo o valore iniziale di acquisto. Le plusvalenze, che si determinano in questo modo, devono essere sommate alle minusvalenze.

Nel caso in cui le minusvalenze dovessero risultare superiori alle plusvalenze, per un importo superiore a 2.000 euro, il contribuente ha la facoltà di portare in deduzione integrale all’ammontare delle plusvalenze, nel corso dei successivi periodi fiscali.

Ma non deve andare oltre il quarto. Per poter ottenere questa deduzione, è necessario che le minusvalenze vengano dichiarate all’interno della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta nel quale si sono realizzate.

Per queste e altre esigenze è possibile contattare dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 18 lo sportello del Comitato Regionale del Piemonte dell’Unione Nazionale Consumatori, con sede a Torino in Via Roma 366 ed a Pinerolo, in Viale Cavalieri d’Italia n. 14, al numero 0115611800 oppure scrivendo una mail a uncpiemonte@gmail.com, o visitando il sito www.uncpiemonte.it compilando l’apposito format.

Il cibo è territorio. Verso politiche del cibo partecipate

La Regione incontra le comunità locali

Lunedì 3 aprile 2023 alle ore 17, a Pinerolo presso la sede del Circolo Sociale, Via Duomo 1 (fronte Municipio), la Regione Piemonte incontrerà, nell’ambito del ciclo “Il cibo è territorio. Verso politiche del cibo participate”, le comunità locali per discutere e condividere con i partecipanti i contenuti delle politiche alimentari territoriali .

La Regione Piemonte, da sempre particolarmente attenta ai temi connessi al cibo, ha fatto proprie le istanze internazionali che pongono il cibo al centro di un complesso sistema di relazioni e sinergie, sociali, ambientali ed economiche. Infatti sia il Green Deal Europeo, con la strategia “Farm to fork” in particolare, sia naturalmente la nuova Politica Agricola Comune, sottolineano l’importanza di avvicinare l’offerta alimentare alle esigenze reali delle comunità e delle persone in materia di alimentazione e salute. Rendere disponibili ai consumatori alimenti sani, nutrienti e sostenibili, agire per ridurre gli sprechi alimentari, migliorare il benessere degli animali sono ritenuti obiettivi imprescindibili per la transizione verso un sistema agroalimentare meno impattante.

Per dare concreta attuazione a quanto previsto in ambito europeo, la Direzione Agricoltura e Cibo della Regione Piemonte – in coordinamento con le altre Direzioni coinvolte nelle politiche del cibo, oltre che con il supporto di numerosi soggetti pubblici e privati del territorio piemontese e nazionale – si è dotata delle Linee Guida regionali “Educazione al cibo e orientamento ai consumi”. Le Linee guida sono il frutto di un’approfondita ricognizione sul territorio regionale ed extra regionale che ha voluto non solo “fotografare” la realtà esistente, ma anche intercettare le esigenze e le problematiche delle comunità locali, oltre che le buone pratiche già in essere.

Il Documento, approvato dalla Giunta lo scorso settembre 2022 è stato individuato come punto di partenza per la definizione di un Piano operativo triennale di interventisul tema delle Politiche alimentari locali, che è stato approvato presso la Giunta regionale lo scorso febbraio 2023.

Con il piano operativo triennale – sottolinea l’Assessore regionale all’Agricoltura e cibo Marco Protopapa – la Regione pone le basi per lo sviluppo di politiche del cibo partecipate e rispondenti alle esigenze delle comunità locali, che coinvolgeranno i diversi soggetti della filiera agroalimentare, dal produttore, al trasformatore, al consumatore”.

Per presentare, discutere e condividere con le realtà locali i contenuti del Piano operativo triennale, la Direzione Agricoltura e Cibo ha pianificato una serie di incontri sul territorio che, nei prossimi mesi, porteranno ad un confronto diretto con tutti gli interessati.

L’appuntamento di Pinerolo, che segue quelli di Cisterna d’Asti (novembre 2022) e di Ivrea (febbraio 2023), fa parte delle attività di Animazione territoriale previste dal Piano operativo triennale: si tratta di un passaggio fondamentale per avviare la costruzione di un progetto partecipato, che porti non solo alla condivisione di strategie per la conoscenza, la valorizzazione e l’utilizzazione dei prodotti locali, delle filiere agricole corte, delle produzioni a qualità certificata, ma dia anche stimolo alla valorizzazione dell’agricoltura come generatrice di cultura, saperi, tradizioni, al rapporto tra turismo, territorio e cibo e via via, fino alla conoscenza delle implicazioni ambientali, etiche e sociali legate alla filiera del consumo alimentare.

Obiettivo finale è la creazione di vere e proprie Comunità del cibo a livello locale, con il contributo di tutti i diversi soggetti del territorio: agricoltori, trasformatori, distributori, ristoratori, istituti scolastici, enti di ricerca, enti locali, soggetti del terzo settore e forme organizzate di consumatori al fine di fare scelte consapevoli e condivise.

L’ingresso è gratuito, l’iscrizione obbligatoria. Maggiori informazioni e modalità di iscrizione nel volantino allegato. Referente: tiziana.pia@regione.piemonte.it011/4322085

Accesso al credito: per le imprese 60 milioni

L’assessore Andrea Tronzano: «Un’operazione che va a supporto dell’accesso ai finanziamenti da parte del sistema delle imprese»

 

Attenzione al mondo delle imprese attraverso un’azione che sostiene il miglioramento dell’accesso al credito con l’ausilio di uno strumento finanziario di garanzia calibrati sulla base delle peculiarità del tessuto produttivo e delle caratteristiche dimensionali delle imprese.

 

La misura che dispone di 60 milioni di euro favorisce l’accesso al credito per le imprese piemontesi mediante l’attivazione di una sezione regionale presso il Fondo di garanzia, operativa su due linee di intervento: a) integrazione alla garanzia diretta fornita dal Fondo di garanzia relativamente a finanziamenti concessi alle imprese piemontesi; b) integrazione alla riassicurazione/controgaranzia a favore di finanziamenti concessi alle imprese piemontesi coperti da garanzia da parte dei Confidi.

 

Sono ammissibili le garanzie volte a sostenere imprese che hanno attivato operazioni finanziarie, di importo non inferiore a 75.000,00 in garanzia diretta e non inferiore ad euro 25.000,00 in riassicurazione e controgaranzia, finalizzate al finanziamento di investimenti in beni materiali e immateriali ovvero delle esigenze di capitale circolante dei soggetti beneficiari che si prevede siano finanziariamente sostenibili e che non reperiscono finanziamenti sufficienti da fonti di mercato.

 

L’intervento della Sezione speciale Regione Piemonte presso il Fondo di garanzia, rispettivamente per la linea a) e la linea b), in relazione alle tipologie di operazioni selezionate al sostegno incrementale, innalza la percentuale di copertura sulle garanzie fornite sino a: – un massimo del 80% (in caso di garanzia diretta); – un massimo del 90% (in caso di riassicurazione/controgaranzia); ovvero fino alla misura massima prevista dalla specifica normativa vigente. Le operazioni finanziarie devono essere riferite ad investimenti o progetti attivati nel territorio regionale, presso la sede principale o l’unità locale dell’impresa beneficiaria

 

Quindi facendo un esempio concreto se un’impresa chiede un finanziamento di 100 mila euro, la banca deve accantonare una quota del suo capitale legato al rischio di mancate restituzioni; l’intervento del fondo di garanzia regionale riduce la quota di accantonamento da parte della banca rendendo più agevole l’erogazione del finanziamento e l’accesso al credito per l’impresa.

  

Un’operazione che va a supporto dell’accesso ai finanziamenti da parte del sistema delle imprese – commenta l’assessore allo Sviluppo Economico Andrea Tronzano – dedicata alle PMI incluse le microimprese fornendo loro le garanzie necessarie al sistema creditizio. Una misura che dimostra come, a volte, serva un aiuto per intraprendere un’attività e per rilanciarsi sul mondo del mercato. Da sempre la Regione è al fianco del sistema produttivo basti vedere anche l’ultima misura dedicata alla digitalizzazione e all’efficientamento produttivo il tutto per aumentarne la competitività.”

 

Burberry sceglie Torino per progettare i suoi capi di alta moda

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Il celebre brand di moda Burberry progetterà a Torino i propri prodotti. L’azienda inglese acquisirà da Pattern la Business Unit dello stabilimento torinese che si occupa di progettazione e produzione.

Alla Pattern arriveranno 21 milioni di euro e l’operazione coinvolgerà circa 70 persone dello stabilimento torinese.

Nei prossimi due anni vedrà la luce  il nuovo headquarter del Gruppo.

Mercato immobiliare in crescita Le compravendite aumentano anche a Torino

L’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa ha analizzato i dati diramati dall’Agenzia delle Entrate relativi alle compravendite immobiliari. Il dato a chiusura 2022 vede una crescita del 4,8% rispetto all’anno precedente. L’anno 2022 registra 784.486 transazioni. L’analisi limitata al quarto semestre vede però un calo del 2,1%.

I comuni capoluogo chiudono con 247.263 compravendite in aumento del 5,6% rispetto al 2021 mentre i comuni non capoluogo invece fanno +4,4% passando da 514.435 a 537.223. Si inverte così la tendenza registrata nel 2021 che vedeva invece un migliore risultato di questi ultimi sulla scia di alcuni cambiamenti abitativi indotti dal Covid.

Tra le grandi città è Bari che mette a segno il risultato migliore nell’anno: +25,3%, seguita da Palermo con +11,4%. Seguono Milano con +6,2% e Torino con +5,9%. Fanalino di coda Firenze con +2,2%.

Se si limita l’analisi al quarto trimestre Bologna registra il calo più importante con -12,6% mentre Bari spicca con un +18,1%.

Città 2021 2022 Var % 2022/2021
Bari 4.183 5.243 +25,3%
Bologna 6.559 6.787 +3,5%
Firenze 5.433 5.551 +2,2%
Genova 8.886 9.182 +3,3%
Milano 26.923 28.595 +6,2%
Napoli 8.096 8.314 +2,7%
Palermo 6.088 6.785 +11,4%
Roma 38.841 40.064 +3,1%
Torino 15.224 16.125 +5,9%
Verona 3.784 3.936 +4,0%
ITALIA 748.523 784.486 +4,8%
Fonte: elaborazione Ufficio Studi Tecnocasa su dati Agenzia delle Entrate

 

Fonte: Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa

Agricoltura, commercio e turismo Ecco le risorse della Regione per il rilancio del territorio

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Nel sottolineare come il comparto stia patendo il cambiamento climatico e l’aumento dei prezzi dovuti anche alla guerra in Ucraina, Protopapa ha spiegato che è sempre più viva l’attenzione per un’agricoltura sostenibile e utile allo sviluppo dei territori rurali, dove attualmente sono attive circa  52 mila aziende.Proseguono poi le attività di valorizzazione dei prodotti agroalimentari e vitivinicoli di qualità attraverso il sostegno ai Consorzi di tutela ed alle associazioni di produttori per la promozione del cibo e vino made in Piemonte. A difesa delle colture si intensificano poi le attività di ricerca del Settore fitosanitario della Regione nella lotta agli organismi nocivi che colpiscono diversi comparti produttivi.Per chiarimenti sono intervenuti Matteo Gagliasso e Paolo Demarchi (Lega) e Monica Canalis (Pd).

A margine dell’illustrazione è poi stata approvata una modifica allo statuto dell’Associazione consorzio d’irrigazione di secondo grado “Bealera Maestra – Destra Stura” di Bene Vagienna (Cn).

 

Emigrazione piemontese

L’assessore Maurizio Marrone ha spiegato che la Regione Piemonte continuerà a sostenere le attività del Museo regionale dell’emigrazione dei Piemontesi nel mondo (attualmente in fase di ristrutturazione), che ha sede a Frossasco (To) e del Museo regionale dell’emigrazione vigezzina nel mondo situato all’interno del parco di Villa Antonia, nel Comune di Santa Maria Maggiore (Vco) con due contributi di 18mila euro ciascuno.

Verranno poi stanziati 200 mila euro per la legge regionale sui movimenti migratori, che permette anche di sostenere le varie Associazioni di piemontesi nel mondo.

È intervenuta per delucidazioni Canalis.

 

Commercio e turismo

Per il commercio nel 2023, come ha riferito l’assessore Vittoria Poggio, si potrà contare su un budget di 6 milioni 482mila euro.

Si stanno superando le misure emergenziali adottate nel periodo della pandemia per non fare morire il settore e, per rilanciare il comparto, l’assessore ha sottolineato l’importante strumento dei Distretti del commercio, che attualmente sono 77 per una copertura di circa 800 Comuni.

Per l’istituzione di nuovi 12 Distretti sono stati stanziati circa 240 mila euro, mentre la dotazione per i progetti è di circa 2,5 milioni annui.

Per il turismo, invece, si potrà contare su circa 21 milioni e 800 mila euro annui. Nella ripartizione dei fondi spiccano 500 mila euro per la promozione internazionale, 500 mila euro per le strade di montagna, 5 milioni per la promozione degli eventi strategici come le fiere, 90 mila euro riservati agli Enti locali, 550 mila alle associazioni. Per le Agenzie turistiche (Atl) sono disponibili oltre 6 milioni e mezzo, per i Consorzi 1 milione 400 mila, mentre alle pro loco tocca la cifra di 615 mila euro.

Ha espresso soddisfazione per il raddoppio della dotazione alle pro loco, rispetto allo scorso anno, Federico Perugini.

La Commissione ha poi votato, a maggioranza, parere preventivo favorevole al provvedimento per gli indirizzi per la revisione dei criteri di riconoscimento dei Consorzi di rilevante interesse turistico.

Sono intervenuti CanalisSilvana Accossato (Luv), Gagliasso e Perugini.

Al termine dei lavori, la commissione ha quindi espresso a maggioranza parere consultivo favorevole al bilancio per tutte le materie di competenza.

Transizione ecologia dei veicoli e agenti di commercio

FNAARC, l’organizzazione di categoria degli Agenti e Rappresentanti di Commercio, segue da vicino la discussione in corso sulla transizione ecologica dei veicoli. «Per la categoria il passaggio all’elettrico rischia di tradursi in un aggravio di costi insostenibile – spiega Gino Mattiolo – : le automobili elettriche sono molto costose e agli agenti di commercio non è consentito di portare in detrazione l’intero costo del bene strumentale primario, cioè l’automobile. Fino all’anno 2002 gli agenti di commercio potevano portare in detrazione l’80% del costo dell’automobile del valore di 50milioni di lire. Con l’avvento dell’euro questo tetto si è attestato a 25mila euroÈ evidente che tale importo è molto lontano dal costo di un’auto elettrica.

Non siamo contrari all’elettrico, ma chiediamo che si ponga attenzione al processo di transizione in modo che non penalizzi le imprese, ricordando che ogni agente di commercio è un’impresa. È necessario prendere in considerazione i meccanismi di ammortamento dei veicoli acquistati in modo da non danneggiare non solo gli agenti di commercio, ma anche la catena della produzione e della distribuzione».

Il Terrore corre sul Web 

IL PUNTASPILLI di Luca Martina

 

Le banche sono indispensabili alla crescita dell’economia. 

Raccogliendo il denaro in eccesso (non utilizzato per vivere, dalle famiglie, o per essere investito da parte delle imprese), attraverso i depositi, e rendendolo disponibile a chi ne ha necessità (per acquistare una casa o per finanziare la propria azienda) un sistema finanziario efficiente consente all’economia di allocare al meglio le proprie risorse, distribuendole a seconda delle necessità e delle capacità di utilizzarle. 

Nella realtà il meccanismo può incepparsi per una serie di motivi. 

Innanzitutto i clienti che hanno affidato la loro liquidità ai conti correnti bancari possono improvvisamente decidere di riavere indietro il proprio denaro e questo, come visto nelle ultime settimane, può fare precipitare le banche coinvolte in una severa crisi di liquidità e, in ultimo, costringerle al fallimento (o al salvataggio in extremis, come avvenuto in Svizzera con il gruppo Credit Suisse). 

Un altro brutto incidente che può funestare la vita di una banca è l’incapacità dei propri debitori di ripagare i finanziamenti ed i mutui ricevuti: la crescita incontrollata delle insolvenze e dei crediti “incagliati” rappresenta spesso uno degli effetti collaterali delle recessioni.  

Gli azionisti/investitori, poi, possono perdere la fiducia (o anche solo la pazienza) nelle banche e iniziare a venderne le azioni causandone così il loro crollo, con la conseguente impossibilità di ottenere nuovi capitali per fronteggiare le situazioni di difficoltà. 

La crisi attuale è del primo tipo (con il conseguente crollo dei titoli in borsa) e riguarda, per ora, essenzialmente le banche statunitensi. 

La riduzione dei depositi è iniziata quando i tassi d’interesse offerti dai titoli governativi sono tornati ad essere positivi, dopo essere rimasti inchiodati allo zero per diversi anni, grazie all’aumento inaugurato dalla Fed un anno fa ma la fuga si è fatta precipitosa solo negli ultimi mesi. 

In sostanza il “parcheggio” infruttuoso sui conti correnti ha perso completamente il suo appeal (le somme possono essere utilizzate in qualunque momento senza dovere effettuare dei disinvestimenti) quando il tasso a breve termine (direttamente legato a quello ufficiale stabilito dalla Federal Reserve) si è avvicinato al 4%. 

A quel punto l’attrazione esercitata dai titoli di stato, privi di rischio, è diventata irresistibile e i deflussi dei conti correnti si sono moltiplicati. 

Le banche non sono attrezzate a fronteggiare prelievi massicci dai propri clienti e questo fenomeno può risultare letale per quelle che non sono in grado di rendere liquidi, o lo possono fare solo con pesanti perdite, gli investimenti nei quali hanno investito il denaro dei risparmiatori. 

Le più colpite sono state le banche locali americane, meno solide e meno controllate dei grandi gruppi, che stanno fronteggiando una violentissima ondata di prelievi a favore dei fondi monetari (investiti in titoli governativi a breve termine) e delle banche maggiori (ritenute più solide ed affidabili per accogliere la liquidità). 

Il fenomeno non è certamente nuovo: la fuga dei clienti è storicamente il principale fattore che conduce, alla fine, persa la fiducia dei propri clienti, alla scomparsa delle banche. 

Il fattore di novità è la velocità con la quale ciò può avvenire.  

Il fattore tempo è diventato sempre più cruciale in tutte le attività economiche: compriamo ormai sempre di più “online” senza doverci alzare dalla nostra sedia per spostarci negli affollati centri commerciali (o, sempre più raramente, nel nostro negozio di fiducia) e, similmente, utilizziamo questa modalità anche per movimentare, spinti anche dalle banche (colpevolmente inconsapevoli del rischio che corrono), i nostri conti correnti. 

Diventa così estremamente facile svuotare il nostro conto con un semplice click. 

Se poi a questo aggiungiamo il fatto che nell’era dei social network il passaparola/terrore corre sul WEB/filo, è facile immaginare come la situazione possa avvitarsi molto, molto rapidamente. 

L’amministratore delegato di Citigroup, una delle maggiori banche americane ha così sintetizzato il dramma della Silicon Valley Bank (SVB):  “Ci sono stati un paio di tweet e poi c’è stata una accelerazione come mai visto prima nella storia. In passato si aveva più tempo per rispondere a problemi di questo genere. Francamente penso che i regolatori abbiano fatto un buon lavoro nel rispondere rapidamente”. 

Per fortuna le autorità si sono mosse con grande rapidità e la crisi di liquidità è stata fronteggiata rendendo disponibili tutto quanto necessario per fronteggiare le richieste dei clienti terrorizzati e questo potrebbe riportare la calma sui mercati e la fiducia nel settore (i tremori si sono avvertiti anche da noi). 

L’acquisto “pilotato” dalla banca centrale svizzera di Credit Suisse da parte di UBS (ad una minuscola frazione del valore che la banca aveva pochi mesi fa) e quello, spinto dal tesoro statunitense, dei prestiti e dei depositi della SVB da parte della First Citizens BancShares  vanno nella direzione auspicabile per evitare che la situazione vada fuori controllo.  

Uno degli sgraditi effetti degli ultimi eventi è stato infatti l’aumento del costo al quale le banche possono finanziarsi sul mercato, emettendo obbligazioni, o dai propri depositanti (che chiedono a gran voce di essere remunerati per quanto dispongono sui conti correnti) e questo porterà certamente ad una stretta creditizia che contribuirà a rafforzare il rallentamento economico già in atto.  

Ma se una riduzione della crescita è esattamente quanto desiderato dalle banche centrali per potere ridurre l’inflazione (la minore domanda di beni e servizi si traduce in un abbassamento del loro prezzo) altra cosa sarebbe l’arresto brusco e disordinato del credito bancario, in grado di produrre una vera e propria recessione, dalle conseguenze difficilmente immaginabili. 

Di tutto questo sono consapevoli i governatori delle banche centrali che continueranno a fare quanto è nelle loro possibilità per fornire al sistema bancario liquidità a sufficienza e per evitare che questa stagione sia ricordata solo come una maledetta (e terribilmente siccitosa) primavera.