Dall Italia e dal Mondo- Pagina 76

All’ospedale un 45enne tenta di violentare donna di 84 anni

DALLA LOMBARDIA

E’ entrato di nascosto nella notte in una camera del reparto di degenza del Policlinico San Matteo di Pavia e ha cercato di avere un rapporto sessuale con una donna di 84 anni,  che era ricoverata nella stanza. Le  urla della donna hanno allertato gli  infermieri e i carabinieri di turno, che hanno fermato il molestatore, un italiano  di 45 anni, arrestato con l’imputazione di tentata violenza sessuale.

Risse nei supermercati francesi per la Nutella scontata del 70%

DALLA FRANCIA

L’annuncio di uno sconto del 70% del barattolo di Nutella Ferrero da parte di una nota catena di supermercati francesi ha scatenato scene isteriche e vere e proprie risse fra i clienti che cercavano di accaparrarsi il maggior numero di vasetti prodotti dall’azienda dolciaria piemontese. In rete circolano i video  con grida, corse fra gli scaffali e  tafferugli.  La promozione propone oltre un milione di barattoli da 950 grammi a 1,41 euro anziché a  4,70. 

“Non mi faccio visitare da un negro”

DALLA LOMBARDIA

Una paziente che si era presentata nell’ambulatorio della guardia medica di Cantù, alla vista di un medico di colore ha detto: “Non mi faccio visitare da un negro” , e se n’è andata. Lui è il dottor Andi Nganso, di 30 anni, originario del Camerun e da 12 anni in Italia. Il medico ha postato su Facebook: “Ti ringrazio. Ho un quarto d’ora per bere un caffè”.

Ragazzo sale sul treno in corsa ma cade e muore a 16 anni

DALLA CAMPANIA

E’ rimasto vittima di un incidente Ciro Ascione, il ragazzo di 16 anni, di Arzano nel Napoletano, scomparso alcuni  giorni fa e trovato senza vita  ieri pomeriggio vicino ai binari della ferrovia Napoli-Caserta, vicino alla stazione di Casoria. In base alle immagini di alcuni video acquisiti dalla polizia giudiziaria si ritiene che il giovane non sia riuscito a salire sul convoglio e per non  perdere il treno e si sia appoggiato sul predellino aggrappandosi in maniera precaria all’esterno di una carrozza e sia poi caduto.

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Uccide a colpi di mannaia la moglie e un bimbo di tre anni

DALLA LOMBARDIA

Dramma della follia questa mattina a Cremona, dove una donna di 46 anni è stata uccisa dal marito 51enne a colpi di mannaia nella loro abitazione. La vittima  è di nazionalità cinese come il consorte. La polizia ha trovato un bimbo di 3 anni agonizzante, il figlio di amici della coppia. Il bambino è  stato portato in condizioni disperate all’ospedale Maggiore di Cremona dove è morto poco dopo l’arrivo.  Gli agenti chiamati dai vicini sono entrati in casa e hanno visto l’uomo che impugnava ancora la mannaia. E’  stato ammanettato e portato in carcere.

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Morti e maltrattati: quella casa di riposo era un lager

DALLA SARDEGNA

Una condanna a cinque anni di reclusione per R. S. e per G. L. M. , la direttrice e il presidente della casa di riposo di Nuoro, accusati di abbandono di incapace, somministrazione di farmaci scaduti e omicidio colposo. Così ha deciso la Corte d’Assise. Nell’istituto di ricovero di via Aosta si erano verificati diversi casi di maltrattamenti agli anziani e alcune morti sospette. Per abbandono sarebbero morti  una pensionata, gettatasi da una finestra, e un anziano all’ospedale San Francesco per disidratazione. Invece un altro ospite riportò un trauma al bulbo oculare.Il Pm ha sottolineato  la carenza di personale, causa principale  delle condotte negative sugli ospiti. I 44 pazienti erano assistiti da 3 o 4 operatori, per legge dovevano essere 7.

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Professore colto da infarto muore davanti agli studenti

DAL FRIULI VENEZIA GIULIA

Un insegnante di disegno, l’architetto Stefano Tessadori, 64 anni, colpito da infarto è morto nell’atrio del liceo scientifico “Grigoletti” di Pordenone, dove insegnava da anni. E’ successo davanti ad alcuni bidelli e agli studenti, nel cambio d’ora e nella ricreazione. Soccorso dal personale sanitario e dai vigili del fuoco, la cui caserma confina con l’istituto superiore, il professore è rimasto in arresto cardiaco per più di mezz’ora, prima di essere trasferito in ambulanza in ospedale, dov’è morto pochi minuti dopo.

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(foto archivio)

Ciò che resta di Aleppo

FOCUS INTERNAZIONALE  di Filippo Re

Aleppo distrutta, devastata dalla guerra come molte città europee nella seconda guerra mondiale, lentamente rinasce. Ma è una rinascita difficile dopo la demolizione totale della parte orientale della città. Capire il dramma degli aleppini, che erano quasi due milioni prima del conflitto, significa comprendere che ciò che fino al giorno prima era una normalità, come uscire di casa, fare la spesa, andare al ristorante o al cinema, incontrare gli amici o fare sport, nell’arco di poche ore e di pochi giorni è diventato impossibile. La città è stata sepolta da un diluvio di bombe ed è iniziata la lotta per la sopravvivenza. Una catastrofe si è abbattuta su una delle località più importanti della Siria, il centro economico e finanziario del Paese, lasciando solo distruzione e morte. Partendo dalle sofferenze quotidiane degli aleppini e dal dramma della guerra, il giornalista e scrittore Domenico Quirico, testimone oculare della tragedia di Aleppo, ha trasformato per una volta i suoi lavori letterari sulla guerra siriana come l’ultimo libro, “Succede ad Aleppo”, (Laterza 2017) in una mostra sulla città distrutta, allestita a Palazzo Mazzetti ad Asti, e rivolta soprattutto agli studenti, affinchè sappiano cos’è l’orrore della guerra e si fermino a riflettere di fronte a tali immagini di morte e devastazione. Aleppo come Dresda nel 1945, o più recentemente, come Hama nella stessa Siria, fatta parzialmente spianare da Hafez al Assad, padre di Bashar, nel 1982 per soffocare nel sangue la rivolta armata dei Fratelli Musulmani o come Grozny, la capitale cecena, seppellita dalle bombe di Putin alla fine degli anni Novanta per eliminare i terroristi islamici. Benvenuti nella tragedia quotidiana di Aleppo. Un percorso multimediale, costruito con video, installazioni, poche fotografie, angoli della città siriana ricreati nei sotterranei dell’antico palazzo astigiano, tra calcinacci e muri scrostati, in modo da immergere il visitatore tra le macerie delle case degli aleppini che, con le voci di attori, raccontano la tragica realtà del conflitto vissuto ogni giorno. C’è il cecchino che spara nel mucchio, le donne velate che fanno la fila per il pane, studenti e insegnanti tra banchi di scuola recuperati in mezzo alle rovine, migliaia di famiglie in fuga dalle bombe e dai massacri. “Ecco come si uccide una città intera, spiega Quirico, smontandola a poco a poco, tagliando le vene delle strade e schiacciando sotto le macerie le piazze, le botteghe, i caffè, le moschee. Gli abitanti di Aleppo hanno vissuto ogni giorno sofferenza e dolore, un rapporto quotidiano, continuo e martellante tra la propria vita e la paura di morire da un momento all’altro”. Come raccontare tutto questo? Come trasferire ai visitatori il senso di sofferenza e di dolore vissuto dagli aleppini? L’unico modo possibile, secondo Quirico, era quello di far entrare direttamente le persone nella fotografia della sofferenza e immergerle in questa storia di orrore e brutalità. “Uscendo dalla mostra non bisogna provare indifferenza ma, al contrario, rabbia, ripugnanza e vergogna per quel che è accaduto e che non siamo riusciti a impedire, sentire dentro di noi quel dolore e quel tormento che hanno marchiato gli aleppini per cinque lunghi anni di guerra. La storia di Aleppo è una storia tremenda ed è difficile capire come gli uomini di questo tempo sono riusciti a sopportare questa immane tragedia”. La mostra, promossa dalla Fondazione Palazzo Mazzetti insieme al Comune di Asti e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Asti, è stata creata da Domenico Quirico su progetto di Federico Bollarino. É aperta al pubblico a Palazzo Mazzetti ad Asti fino al 20 maggio con orario 10.30-18.30 (dal 1 marzo gli orari varieranno).

Filippo Re

 

AUTO SFONDA ROTONDA E FINISCE CONTRO UN MURO, MUORE 35ENNE

DALL’EMILIA ROMAGNA

Un altro incidente mortale sulle strade italiane. Nella notte sulla Strada Provinciale 51 in località Salvaterra nel comune di Casalgrande, nel Reggiano un 35enne di Rubiera è morto  finendo con la propria Ford Focus contro il muro di una azienda dopo avere sfondato  una rotonda. E’ stato colpito violentemente dei cartelli e ha continuato  la marcia per  un’ottantina di metri fino  a schiantarsi contro il muro. L’uomo è morto sul colpo per le gravi lesioni riportate. Aperta una inchiesta dalla Procura reggiana.

Donna investita non ce la fa: muore dopo due giorni di agonia

DALLA LIGURIA

La  donna di 70 anni investita  a Campomorone, in Liguria è morta dopa 48 ore. Stava camminando in strada quando una vettura l’ha investita scaraventandola sull’asfalto. I medici del 118  l’hanno trasferita al pronto soccorso dell’ospedale Galliera in condizioni critiche. Sotto inchiesta il conducente, un uomo di 57 anni.