Dall Italia e dal Mondo- Pagina 76

E’ morto frate Eusebio, segretario di Padre Pio

DALLA PUGLIA

È morto a 86 anni, nell’infermeria provinciale dei Frati Minori Cappuccini, presso il convento di San Giovanni Rotondo, frate Eusebio Notte da Castelpetroso (Isernia). Per cinque anni, dal 1961 al 1965, fu assistente personale di Padre Pio. L’ufficio Stampa dei Frati Minori scrive in un comunicato che con Padre Pio  frate Eusebio “stabilì un rapporto di profondo affetto filiale e grande confidenza”. I funerali si tengono oggi nel santuario di Santa Maria delle Grazie con la funzione religiosa celebrata da frate Maurizio Placentino, ministro provinciale dei Frati Minori Cappuccini della Provincia religiosa di Sant’Angelo e Padre Pio.

Molestie vere, presunte, stalker e ricordo di “Magda”

Di molestie sessuali vere e presunte la cronaca degli Usa, ma anche di Casa nostra, ne hanno parlato e ne parleranno a lungo e tutti si esprimono con i giudizi più disparati fino ad arrivare ad un manifesto di 124 Donne Vip contro le molestie sessuali

Certo il mondo è pieno di relazioni nate nel luogo di lavoro, delle scuole, ospedali, nei giornali e uffici vari, casi di innamoramento e di corteggiamento che non sono sfociati in molestie, abusi e azioni di stalker. Tuttavia la distinzione e confine fra molestia e corteggiamento sono chiari e invalicabili .Il luogo sul quale avviene il comportamento è determinante e fa la differenza. Per esempio, una battuta pesante fatta durante una cena tra amici è cosa diversa dal caso in cui te la fa il tuo capo mentre stai lavorando.La normativa vigente definisce la molestia un comportamento indesiderato che ha l’effetto di produrre un clima intimidatorio, offensivo e umiliante. È fondamentale capire il punto di vista di chi lo subisce, non di chi lo compie che potrebbe non avere scopi molestatori. Quindi vale l’effetto e non l’intenzionalità.Il caso eclatante di corteggiamento tra Bigitte e Emmanuel Macron, diventato in seguito il presidente francese, è uno di questi; potevano essere molestie, ma è ricaduto tutto nell’ambito dell’amore reciproco. Un rapporto tra insegnante e studente con 24 anni di differenza che non è diventato prevaricazione e abuso sessuale perché c’era il consenso e l’età.

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Se non fosse abbastanza chiaro, non sarebbe male, ricorrere all’ausilio della Treccani che alla parola corteggiare, riporta: “cercare di conquistare l’attenzione e l’affetto di qualcuno con gentilezze, complimenti e simili”. Sempre in tema di Donne , fino ad arrivare alle vittime di stalker, è morta l’icona delle donne oppresse, rappresentata nel film di Carlo VerdoneBianco Rosso e Verdone”, dall’attrice russa Irina Sanpiter che interpretava il ruolo di Magda. Indimenticabile, nel suo ruolo di donna esasperata, è morta all’età di 60 anni, al Policlinico Umberto I, a causa della leucemia che l’aveva colpita da giovane. Solidarietà alle donne, tutte, ma in modo particolare a “Magda” e a quelle che rappresenta, più che alle molestate Uma Thurman e Julianna Luisa Marguelies. Non ce la faccio più… Non ce la facciooo proprio più…” è il grido di liberazione da parte di tutte le Magde del mondo dalle vessazioni continue di compagni e mariti. Un manifesto ci sarà mai anche per loro o basterà quello di Verdone?

Tommaso Lo Russo

 

A Mosca si mobilita l’esercito per la nevicata del secolo

Mosca e’ Stata colpita dalla nevicata più forte degli ultimi 100 anni. Letteralmente paralizzato il traffico,  una persona è morta e cinque sono ri feriti. Le truppe sono state mobilitate per le operazioni di smaltimento e il sindaco, Serghei Sobyanin, ha annunciato che non sarà obbligatorio portare  i bambini a scuola. La neve caduta e’ il doppio rispetto agli indicatori degli anni precedenti.

Mostra i genitali alla fiera del santo patrono e rischia il linciaggio

DALLA CALABRIA

Se l’è vista brutta l’uomo, completamente ubriaco, che ha molestato i visitatori della fiera di San Biagio a Lamezia Terme, compresi  alcuni minorenni,  mostrando i genitali. Il cittadino marocchino di 37 anni, O.B., è stato portato al comando e denunciato per atti osceni dalla Polizia municipale che l’ha pure salvato dal linciaggio, infatti in molti si stavano avventando minacciosi contro di lui.

Auto nel torrente dopo lo scontro: morti due ragazzi

DALLA TOSCANA

Due  ragazzi sono morti per lo scontro tra  la loro auto con un’altra vettura. La macchina dei giovani è finita nel canale Scolmatore a Calambrone, tra Pisa e Livorno. L’incidente si è verificato  sul ponte dell’Arno nella notte . I vigili del fuoco  sommozzatori  hanno estratto  le due vittime. L’altra auto è rimasta sulla carreggiata, a bordo altre due persone, 26 e 25 anni, una  estratta sempre dai vigili del fuoco.

 

(foto archivio)

Licenziata la maestra che scriveva “squola” e “sciaquone”

DAL VENETO

La maestra scriveva “squola” e  ”sciaquone”, e dove ci volevano  le doppie le toglieva, aggiungendole  invece nelle parole che non le hanno. L’insegnante “didatticamente incapace”, dopo l’allontanamento dalla scuola di Santa Maria di Sala, Venezia,  è stata definitivamente licenziata dal giudice del lavoro di Venezia. Lei insegnava fino a tre anni fa e  – scrive l’agenzia Ansa – aveva fatto ricorso al giudice del lavoro contro la decisione del Ministero dell’istruzione, che l’aveva lasciata a casa su  segnalazione della preside. anche i genitori dei bimbi delle due classi di prima elementare si erano lamentati per gli strafalcioni della maestra.

La storia di una città non si affronta con le censure postume

IL COMMENTO di Pier Franco Quaglieni

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Il Sindaco-magistrato  di Napoli Luigi de Magistris  intende eliminare dalla  toponomastica partenopea il nome di Vittorio Emanuele III. E’ una scelta sicuramente dettata o almeno indotta dal ritorno della sua salma in Italia e dalle proteste suscitate dal  suo ritorno. Abbiamo più volte evidenziato il modo improvvisato e dilettantantesco di una traslazione non adeguatamente preparata. Il sindaco di Napoli aveva già avanzato la sua proposta prima delle polemiche di dicembre e gennaio,ma sicuramente le polemiche incandescenti suscitate e il processo al re imbastito a Roma ha ulteriormente rafforzato l’idea del sindaco  di Napoli.
L’aver concentrato tutto l’interesse sulle leggi razziali,definite recentemente razziste,ha impedito una riflessione storica di più ampio respiro. Le leggi razziali del fascismo vanno senza incertezze condannate perché in profondo,inequivocabile contrasto con i diritti fondamentali e irrinunciabili dell’uomo a cui,tra l’altro,era ispirato lo stesso Statuto di Carlo Alberto che garantiva parità di diritti agli ebrei che si integrarono pienamente nel regno di Sardegna prima e in quello d’Italia dopo.Gli stessi ebrei furono partecipi attivi del Risorgimento e della Grande Guerra  e molti di loro furono fascisti.Questa e’ la storia che le leggi razziali tentarono di cancellare.Le responsabilità del re Vittorio Emanuele sono un dato oggettivo che non si può disconoscere.Non vale  a questo proposito il discorso sciocco del vero promotore del ritorno della salma del re in Italia il quale sostiene che un re costituzionale avrebbe dovuto firmare leggi votate dal Parlamento perché nel 1938 in Italia non esisteva più un libero Parlamento.

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Ma scaricare sul solo sovrano la responsabilità di quelle leggi appare ingiusto sia perché finisce di ridurre le responsabilità stesse di Mussolini e del fascismo, sia perché ,ad esempio, nel Senato del Regno i senatori nominati durante l’età giolittiana non si opposero alle leggi razziali ,limitandosi a disertare i lavori del Senato. Le responsabilità di quelle leggi barbare sono di molti e non solo del re ,come sembrerebbe leggendo le polemiche che lo hanno riguardato e che mancano del necessario distacco storico. Quel re fu anche il re del suffragio universale, delle conquiste sociali e della legislazione sul lavoro nel quindicennio giolittiano. Non riconoscerlo appare storicamente sbagliato e profondamente ingiusto. Le recenti polemiche sul re hanno condotto ad un rinnovato interesse dell’opinione pubblica sul sovrano del tutto superficiale se e ‘ vero ,come e’ capitato  di ascoltare a chi scrive, che c’è stato chi ,visitatore occasionale del Museo centrale del Risorgimento al Vittoriano di Roma, si è detto sorpreso di vedere un busto del re nella sezione dedicata alla Grande Guerra .Quel signore ignorava il ruolo del re nella IV Guerra per l’indipendenza che concluse  il Risorgimento, condizionato dal fatto che di oltre 45 anni di regno si sia parlato solo delle leggi razziali che, certo, ripeto, vanno condannate senza se e senza ma. Il sindaco di Napoli non considera il fatto che l’intitolazione al terzo re di una via di Napoli non è un fatto casuale, ma da inserire nella storia della città . Non si possono, dimenticare tre fatti inoppugnabili : quel re era nato a Napoli   e  fu il primo principe di Napoli , i napoletani votarono al referendum del 2 giugno 1946 al 79,99% per la monarchia, ci fu un decennio tra gli anni 50 e 60  del secolo scorso in cui a governare la città’  fu un partito dichiaratamente monarchico . Poi il giudizio politico  su come governò e’ un altro discorso e  il giudizio storico sul sindaco Achille Lauro , per tanti versi anticipatore del partito personale della seconda repubblica, difficilmente potrebbe essere  anche solo parzialmente positivo. Ma il dato di fatto non discutibile e’ che i napoletani sono stati monarchici nella loro stragrande maggioranza . La storia di una città non si affronta con le censure postume.

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Totò ,ad esempio, che fu  fieramente nostalgico del re ,sicuramente non apprezzerebbe la scelta del sindaco de Magistris  che forse ignora che nel giugno 1946 subito , dopo il referendum istituzionale, tra gli undici morti in via Medina durante una manifestazione monarchica  ci fu anche la diciannovenne Ida Cavalieri che manifestava avvolta nel tricolore e che fu travolta barbaramente da un’ autoblindo della Celere. La Cavalieri era ebrea e monarchica. Così accadeva a Napoli che si liberò dai tedeschi già nel settembre 1943  durante le quattro giornate e che non conobbe quindi gli orrori della dominazione tedesca e repubblichina di Roma e del Nord Italia . Quegli undici caduti monarchici indussero sicuramente il re Umberto II ad affrettare la sua partenza da Roma per risparmiare all’Italia una seconda, sanguinosa guerra civile .Il referendum non fu una prova di democrazia e la Repubblica nacque nel peggiore dei modi possibili con un paese diviso a me. Il re Umberto II disse che le monarchie non potevano reggersi su esili maggioranze e ne trasse le conclusioni storiche,malgrado le ombre sul voto referendario. Non senza ragione ci fu chi, parlò di brogli e di irregolarità .Forse ce ne furono da ambedue le parti, ma è fuor di dubbio che al Nord la propaganda monarchica sia stata spesso impedita .Il clima avvelenato dalla guerra civile impedì un confronto secondo le regole della democrazia .A Napoli le cose andarono diversamente e quindi una via dedicata al re Vittorio ebbe una ragion d’essere perché i sentimenti della maggioranza dei napoletani era per la monarchia . Non riconoscerlo significa violentare la storia di Napoli. Nessun  sindaco comunista, da Valenti  a Bassolino, ebbe l’idea di cancellare quel nome. Sarebbe assai più opportuno che de Magistris si occupasse dei problemi di Napoli che, dopo otto anni di sindacatura, si sono aggravati. Napoli e’ una città abbandonata a se’ stessa e al degrado. Il disordine e la sporcizia regnano sovrane, forse persino più che a Roma. Lavorare per la città sarebbe il compito del suo sindaco che dovrebbe lasciare la storia agli storici. Magari potrebbe farsi promotore di una targa in via Benedetto Croce 12 sul palazzo Filomarino dove insegno ‘ Gian Battista Vico e visse Benedetto Croce, potrebbe onorare degnamente il centenario della nascita di Alda Croce che si è battuta per la tutela del centro storico di Napoli. Il sindaco de Magistris non può ignorare che proprio sul municipio di Napoli c’è una lapide che riporta le parole  di Vittorio Emanuele III tratte dal proclama del 24 maggio 1915  poste a fianco del bollettino della Vittoria di Armando Diaz del 4 novembre 1918.Proprio nel centenario della fine della Grande Guerra cancellare il nome del re soldato dalla toponomastica appare un gesto giacobino che offende la storia di Napoli.

Esce il nuovo numero della rivista “Il dialogo-al hiwar”

“Noi amiamo la morte , voi amate la vita”. La famosa frase di Bin Laden rilasciata in un’intervista al giornalista Peter Arnett nel lontano 1997 ci ricorda che il jihad non è un fenomeno nuovo nell’islam ma nuovo è il legame tra jihadismo, suicidio e gioventù violenta. Un ampio Focus su jihadismo tra terrorismo, ricerca della morte e islamizzazione della radicalità apre il nuovo numero della rivista “Il dialogo-al hiwar” del Centro torinese Federico Peirone. Tra gli altri argomenti trattati, i cristiani e i mistici sufi nel mirino degli integralisti islamici in Egitto mentre si avvicinano le elezioni, un’intervista al Patriarca copto-cattolico dopo la visita di Papa Francesco, la regione del Sahel, a sud del Sahara, diventata un luogo di rifugio dell’estremismo religioso e politico. E ancora, il nuovo rapporto sulla libertà religiosa nel mondo dell’Acs, come si vive a Damasco dopo la guerra tra attentati e razzi ribelli provenienti dai sobborghi della capitale, otto secoli di presenza francescana in Terra Santa e l’esperienza di suor Angela Pozzoli che a Torino dirige i centri di accoglienza per donne straniere, tra cui molte musulmane, che arrivano da Paesi poveri o in guerra. Sono questi alcuni dei temi sviluppati nella rivista “Il dialogo-al hiwar” del Centro Federico Peirone di studi sui Paesi arabo-islamici, una sorta di Istitut du Monde Arabe parigino all’ombra della Mole, scritta da islamologi e specialisti del settore. Per ricevere la rivista e per informazioni su abbonamenti ci si può rivolgere al Centro Peirone, via dei Mercanti 10, Torino, telefono 011- 5612261

f.r.

 

Attraversa la statale e muore sul colpo travolto da un camion

DALLA SARDEGNA

Dopo aver parcheggiato l’auto è sceso dal veicolo per attraversare la statale 131 a piedi ed  è stato travolto da un camion morto sul colpo. L’automobilista, di cui non si conosce ancora l’identità,  è morto sul colpo. L’incidente  è avvenuto sulla statale che collega Cagliari a Sassari, in territorio di Oristano, al km 118.900.  Sul posto sono intervenute  le forze dell’ordine.

(foto: archivio)

Contromano in autostrada: due morti, uno nel giorno del compleanno

DALLA CAMPANIA

Sono due gli uomini  morti in un incidente stradale sulla corsia nord dell’A/2, l’autostrada del Mediterraneo,  tra gli svincoli di Pontecagnano Nord e San Mango Piemonte, in direzione nord. Le vittime un 25 enne di Salerno che oggi avrebbe celebrato il compleanno e un 68enne di Battipaglia. Le  due auto si sarebbero scontrate frontalmente: uno dei veicoli era quindi contromano. Sul posto si sono recati gli agenti della Polstrada e i vigili del fuoco.