Dall Italia e dal Mondo- Pagina 5

“L’ultimo re” di Fabio Lucchetta, storie di guerra e di coraggio ai tempi di Augusto

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Sanguinosi scontri e cruente battaglie si susseguono, fino a sancire la sconfitta dei Salassi. I Romani riprendono la loro inarrestabile conquista e il compito di vigilare sui territori viene affidato a Lucio Valerio Fausto, centurione dotato di grande coraggio e forza d’animo

IL LIBRO

Durante il principato dell’imperatore Augusto, nel 25 avanti Cristo, le legioni avanzano lungo la Via delle Gallie agli ordini del console Aulo Terenzio Varrone Murena. Il Princeps Augusto gli ha ordinato di giungere fino ai valichi alpini e di sottomettere tutti i barbari lungo il suo cammino. I Salassi, un popolo celto-ligure, non hanno scelta: combattere per la propria libertà o soccombere. Sanguinosi scontri e cruente battaglie si susseguono, fino alla caduta di Cordelia, la loro capitale, al giorno d’oggi ormai dimenticata. Dalle sue rovine sorgerà Augusta Pretoria Salassorum, l’odierna Aosta. I Romani riprendono la loro inarrestabile conquista e il compito di vigilare sui territori viene affidato a Lucio Valerio Fausto, centurione dotato di grande coraggio e forza d’animo, ormai prossimo al congedo. La calma che ora regna nella valle e lungo i valichi alpini, però, è solo apparente: in gran segreto, i Salassi e i loro alleati stanno formando un grande esercito

 

L’AUTORE

Fabio Lucchetta nasce a Milano il 3 dicembre 1961. Vive con la compagna a Gassino Torinese, non troppo distante dai luoghi in cui è ambientato il libro. Ha un diploma di Perito Tecnico in Arti Grafiche e dall’età di 18 anni si è sempre occupato di stampa, svolgendo incarichi di responsabile commerciale per il mercato estero.

Appassionato di Storia, è un avido lettore di libri del genere. Il suo sogno è sempre stato quello di rinascere legionario agli ordini di Giulio Cesare, durante l’assedio di Alesia. Da poco in pensione, ha trovato il tempo per scrivere il romanzo che avrebbe sempre voluto leggere.

“L’Ultimo Re” di Fabio Lucchetta è disponibile su Amazon e in libreria

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LINK DELL’EDITORE

L’ultimo Re – Fabio Lucchetta

“Tensioni mnemoniche”, Federico Montesano alla galleria Malinpensa by La Telaccia 

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Si inaugura presso la galleria torinese Malinpensa by La Telaccia, giovedì 23 gennaio, aperta fino al 5 febbraio prossimo, la mostra curata da Monia Malinpensa e dedicata all’artista Federico Montesano, dal titolo “Tensioni mnemoniche”.

L’artista descrive i suoi paesaggi metafisici con un grande rilievo sia di preparazione tecnica sia di stesura pittorica, e raggiunge una narrativa stilistica evidente in cui convergono una completa libertà espressiva e una profonda ricchezza di sentimento.

Le sue opere, perfettamente sintonizzate con lo spessore umano e spirituale, si intessono in una resa comunicativa poetica capace di tradurre la realtà in una visione fantasiosa ricca di forza evocativa. La sua è una ricerca molto coinvolgente dettata da un’intensa esecuzione e da una personale sensibilità dove le riflessioni e i valori dell’esistenza alimentano una pittura altamente interpretativa vibrante di sentimenti e di simbologia.

La natura è la fonte ispiratrice che si rinnova continuamente nel suo iter e ispira l’artista nel creare un processo formale di grande suggestione, e evoca una dimensione figurale intrisa di slanci emozionali lirici, che ne costituiscono uno stile unico e originale.

La serie intitolata “Transito metafisico” costituisce il motivo tematico prevalente nelle opere di Montesano e viene realizzata con un ritmo armonioso della materia e con una strutturazione segnica dal forte impatto visivo.

L’acrilico viene steso magistralmente sulla superficie e regala allo spettatore costanti vibrazioni ritmiche del colore, descrivendo una composizione dall’attenta analisi, che vive di una propria espressione artistica. Si osservano, nelle suggestive visioni della terra e del cielo, sia l’aspetto delle luci che quello del colore, ben equilibrato e ben distribuito sulla tela, che evidenzia un segno sicuro e una costante meditazione del soggetto.

All’interno dell’opera i volumi, le forme, i contrasti timbrici e le dinamiche chiaroscurali conferiscono pienezza al soggetto e lo rendono tangibile di tecnica e di sintesi estetica.

L’artista ci sorprenderà con la mostra “Tensioni Mnemoniche” anche per via delle nuove vivacità e per gli accostamenti cromatici uniti alla costante contemplazione e sensibilità che contraddistinguono la sua immediatezza contenutistica.

Federico Montesano è nativo di Monza, nel 1990, e ha frequentato il Triennio e il Biennio specialistico in Scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, diplomandosi con lode in Scenografia per il Teatro. Ha poi frequentato il corso di scenografia dell’Accademia del Teatro alla Scala. Opera nel campo delle arti visive spaziando tra disegno, pittura e installazione, e nel campo della scenografia. Il lavoro artistico di Federico Montesano è riconoscibile per alcuni tratti distintivi ed essenziali tra cui le tematiche trattate quali la resilienza, le radici, l’identità e l’introspezione, e per le scelte stilistiche, come disegno, tratto, colate e materia.

Galleria Malinpensa by La Telaccia, corso Inghilterra 51

Orario 10.30-12.30, 16-19 ( chiusura lunedì e festivi)

Tel 0115628220

 

Mara Martellotta

 

 

 

 

 

 

 

“Lo sport, un patrimonio per i giovani e il Canavese”

Il Consigliere Regionale Sergio Bartoli all’evento schermistico di Agliè

 

Il Consigliere Regionale Sergio Bartoli ha preso parte questa mattina all’evento dedicato alla 2ª Prova di Qualificazione Assoluti di spada e al Campionato Regionale a squadre GPG di fioretto e sciabola, presso lo spazio polivalente Pluriuso di Agliè, un importante appuntamento sportivo che proseguirà domani con il 1° Trofeo dei Bimbi.

Nel suo intervento, il Consigliere ha portato i saluti del Consiglio Regionale del Piemonte e del Governatore Alberto Cirio, sottolineando il valore dello sport come strumento di crescita e inclusione:
“Queste manifestazioni non sono solo un momento di competizione e sportività, ma un’occasione per i nostri giovani di crescere, imparare e confrontarsi, rappresentando un esempio per il nostro territorio e per la comunità.”

Un plauso e un ringraziamento speciale al Sindaco di Agliè, Marco Succio, e tutta l’Amministrazione Comunale per aver accolto con entusiasmo eventi di questa rilevanza presso la struttura Pluriuso Salone Comunale Arch.Franco Paglia:
“Eventi di questo genere rappresentano una grande opportunità per valorizzare il nostro Canavese e rafforzarne il ruolo centrale nello sport regionale.”

L’occasione è stata anche un momento di incontro e confronto con il Sindaco di Bairo, Claudio Succio, con il quale il Consigliere ha condiviso l’importanza di promuovere il Canavese attraverso appuntamenti che portino visibilità e coinvolgano la comunità locale.

Un ringraziamento particolare è stato rivolto agli organizzatori, alle società sportive, agli arbitri e ai volontari che, con il loro lavoro e passione, rendono possibile una manifestazione così importante per il territorio.

“Un pensiero speciale – ha aggiunto il Consigliere – va ai giovani atleti che parteciperanno domani al 1° Trofeo dei Bimbi, una straordinaria occasione per divertirsi, crescere e iniziare a conoscere i veri valori dello sport.”

Dario Galimberti torna con “Una lezione di rivalsa”

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Un atroce delitto porterà il delegato Beretta nel cuore delle tenebre, dove la verità è più oscura delle montagne che la circondano

Una lezione di rivalsa”, in uscita il 9 gennaio per Indomitus Publishing, segna il ritorno di Dario Galimberti con il quinto, attesissimo capitolo della serie gialla noir dedicata al delegato di polizia Ezechiele Beretta. Un successo consolidato che, con ogni nuova uscita, conquista il cuore degli appassionati di gialli storici e noir, confermandosi come una delle serie più amate del panorama letterario italiano.

Sembra essere una giornata tranquilla a Lugano quando, in una lussuosa residenza di via Bossi, viene scoperto un cadavere quasi decapitato con una scure a fianco, una scena che sembra uscita direttamente dalle pagine tormentate di Dostoevskij. Il delegato Ezechiele Beretta, poliziotto che ben conosce Delitto e castigo, si trova di fronte a un caso che rispecchia il dramma di Raskol’nikov, ma questa volta il movente potrebbe essere una distorta giustizia personale.

La vittima è un uomo avvolto nel mistero, arrivato da poco nello stabile, tant’è che l’interrogatorio degli inquilini offre poche informazioni e lascia il Beretta e il suo fedele appuntato Tranquillo Bernasconi con una manciata di indizi criptici. Le loro indagini li portano a percorrere la storica e pericolosa strada della Tremola, dove un incidente stradale forse nasconde più di quanto non sembri. Qui, tra le montagne del San Gottardo e il vicino Canton Nidvaldo, scoprono che la vittima aveva un ambizioso progetto da realizzare sul lungolago di Lugano e che potrebbe avergli procurato nemici letali.

Ma quando il Beretta e il Bernasconi tentano di scavare nel passato della vittima, si scontrano contro un muro: l’uomo sembra non essere mai esistito. Con un intreccio che si infittisce come la nebbia sopra il lago e che sembra volerli bloccare in un vicolo cieco dopo l’altro, i due poliziotti si troveranno a dover dipanare una matassa di inganni, ambizioni e vendette inaspettati. E ogni passo verso la verità li immergerà sempre più in un passato mai davvero morto, dove la giustizia ha il sapore amaro della rivalsa.

Quando lessi Delitto e Castigo di Fëdor Dostoevskij rimasi intrigato da alcuni aspetti del romanzo tanto da farmelo ritenere – oltre a tutto quello che era già stato detto sul capolavoro russo – anche un grande giallo – ha dichiarato Galimberti.

Nel romanzo, rispetto al poliziesco classico, sappiamo subito chi è l’assassino e siamo interessati a come verrà scoperto. Inoltre, l’assassino ha ucciso perché riteneva fosse giusto farlo, non per vendetta ma per una sorta di dovere verso l’umanità. I temi del capolavoro di Dostoevskij si prestano a innumerevoli varianti e trovano il suo apice nella nostra contemporaneità con il famosissimo tenente Colombo.

L’idea che qualcuno uccida qualcun altro per una sorta di bene superiore è il tema di Una lezione di rivalsa, la vicenda si sviluppa di vita propria tra le antiche vie di Lugano e i meandri della Tremola, la vecchia strada del san Gottardo. Anche la scena del crimine di Delitto e Castigo è una referenza, che coinvolge da subito il Beretta e che l’allaccerà a un fatto realmente accaduto dalle nostre parti, ma questo è tutto da scoprire”.

In questa nuova avventura, Galimberti dimostra ancora una volta la sua maestria: uno stile di scrittura elegante e riconoscibile, un intreccio avvincente e una tensione narrativa che avvolge il lettore fin dalle prime pagine – ha spiegato l’editore Davide Radice. Ambientato tra le atmosfere suggestive e inquietanti del Canton Ticino, Una lezione di rivalsa trascina in un’indagine che si snoda tra misteri del passato, giustizia personale e paesaggi montani intrisi di oscurità.

La serie di Ezechiele Beretta ha sempre ottenuto recensioni altissime grazie alla sua capacità di unire il fascino dei gialli classici a tematiche moderne calate in un mondo inquieto all’alba della Seconda Guerra Mondiale, con personaggi complessi e indagini ricche di colpi di scena. Non sorprende, quindi, che i libri di Galimberti si posizionino costantemente ai vertici delle classifiche di genere”.

Dopo il successo, sempre per Indomitus Publishing, di “L’angelo del lago”, “Un’ombra sul lago”, “La ruggine del tempo” e “Il dubbio del delegato”, con “Una lezione di rivalsa” Dario Galimberti ribadisce il suo posto tra gli autori di riferimento per i lettori di gialli e noir, regalando una nuova avvincente pagina alla saga del delegato Beretta, che si conferma un eroe intramontabile della narrativa contemporanea. Un libro imperdibile per chi cerca intrighi appassionanti, atmosfere cariche di tensione e una scrittura di altissima qualità.

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DATI TECNICI

Titolo: Una lezione di rivalsa

Autore: Dario Galimberti

Casa editrice: Indomitus Publishing

Pagine: 280

Data di pubblicazione: 9 gennaio 2025

Costo: ebook € 4,99 (in esclusiva su Amazon, incluso in Kindle Unlimited) / paperback € 15,99 su tutti gli store online e in libreria

Link al sito: https://www.indomitus-publishing.it/product/una-lezione-di-rivalsa-dario-galimberti/ e https://www.amazon.it/dp/B0DKFX8HXL

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BIOGRAFIA  DELL’AUTORE

Dario Galimberti è architetto e vive a Lugano in Svizzera. Già responsabile del corso di laurea in Architettura della Scuola Universitaria Professionale della Svizzera Italiana e professore in progettazione architettonica.

Ha vinto nel 2019 il Premio letterario “Fai viaggiare la tua storia” e nel 2020 il “Premio laghi”. Il suo sito web è https://galimberti.vitruvio.ch

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CASA EDITRICE

Indomitus Publishing è una casa editrice alternativa, indipendente e attenta nello scegliere accuratamente storie avvincenti per il mercato editoriale dando fiducia ai bravi Autori italiani e rispettando la natura grazie ad un’attenta pianificazione delle tirature per evitare sprechi.

Incontro con il console Biedallah, Bartoli: “Un passo importante verso una rinnovata collaborazione tra Piemonte e Marocco”

L’iniziativa fa seguito alla visita del console fatta tempo fa al presidente Cirio

“Oggi siamo stati ricevuti dal Console del Marocco, Sidi Mohammed Biedallah, presso la sede consolare, per un incontro che segna l’avvio di un nuovo percorso di dialogo e collaborazione tra il nostro territorio e il Marocco”.

Così il consigliere regionale Sergio Bartoli, presidente della Commissione Ambiente della Regione commenta l’incontro avvenuto oggi a Torino. Erano presenti diversi rappresentanti istituzionali del Canavese, tra cui la Sindaca di San Giusto, Giosi Boggio, il Sindaco di Castellamonte e Consigliere della Città Metropolitana, Pasquale Mazza, il Vicesindaco di Ozegna, Federico Pozzo, il Sindaco di Lusigliè, Angelo Marasca, il Consigliere Comunale di Favria, Gianluca Bruno, Affaoui Abdelatif, Presidente dell’Associazione degli Immigrati nel Canavese e Coordinatore dell’Unione Marocchini all’Estero in Italia e il segretario generale dell’unione Marocchini all’Estero in Italia Belguiz Hamid.


Durante il confronto, si è discusso della volontà comune di riprendere un progetto interrotto dalla pandemia, con l’obiettivo di rafforzare i legami culturali, economici e istituzionali tra Piemonte e Marocco. Nei mesi scorsi, accompagnato dal consigliere Bartoli, il console aveva già incontrato il presidente Cirio presso il grattacielo della Regione.
“La visione condivisa emersa in questo incontro – prosegue Bartoli – si collega al colloquio che ho avuto con il Presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, il quale si è espresso favorevolmente per supportare queste iniziative e promuovere nuove opportunità di collaborazione. Tra le proposte più significative, si è parlato della possibilità di organizzare una delegazione piemontese in Marocco, un viaggio che potrebbe rappresentare un momento chiave per sviluppare ulteriormente questo dialogo e costruire progetti concreti”.

“Ho voluto sottolineare che la comunità marocchina rappresenta la presenza extracomunitaria più numerosa in Piemonte, con oltre 51.000 residenti. Inoltre, le relazioni tra Piemonte e Marocco si fondano su interessi comuni in settori strategici, come l’agricoltura e l’industria. Il Console ha evidenziato come il Marocco abbia messo in atto piani di sviluppo per incentivare l’industria, l’agricoltura e i servizi, promuovendo nuove opportunità commerciali e di investimento .Un ringraziamento speciale al Console Sidi Mohammed Biedallah per la calorosa accoglienza e per l’impegno nel costruire insieme nuove prospettive di crescita e cooperazione”, conclude Bartoli.


I sindaci presenti all’incontro hanno espresso il loro pieno supporto a questo rinnovato rapporto di collaborazione, sottolineando l’importanza di sviluppare progetti condivisi che possano apportare benefici reciproci. Da parte sua, il Console Sidi Mohammed Biedallah ha manifestato grande disponibilità nell’avviare questo percorso, ribadendo l’importanza di consolidare i legami tra le nostre comunità.

Tina Modotti, un percorso emozionale a Camera Torino

LA MOSTRA 

300 fotografie per raccontare l’opera e la vita di una delle più importanti fotografe rivoluzionarie del XX secolo: Tina Modotti. In esposizione a Torino fino al 2 febbraio 2025 presso il Centro Italiano per la Fotografia- CAMERA a Torino (Via delle Rosine, 18), il racconto dell’eccezionale percorso di vita di una donna dal talento multiforme, che visse in otto paesi diversi, parlando cinque lingue ed che fu attrice di cinema, attivista politica, combattente, pittrice oltre a straordinaria fotografa.

 

Armata della sua sola Graflex, la Modotti- in soli 46 anni di vita- riuscì a raccontare la cruda realtà di un continente fondamentale per lei -il Messico- e a dare vita ad una narrazione cruda e veritiera della realtà politica e culturale che la circondava, senza mai scordarsi “degli ultimi” della società .Una donna libera, colta e dal talento poliedrico che in riuscì ad affermarsi e tessere relazioni importanti tra cui Frida Kahlo e Diego Rivera, Robert Capa, Ernest Hemingway solo per citarne alcuni. Importantissimo per la sua formazione umana e professionale fu anche l’incontro con alcuni uomini tra cui Roubaix de l’Abrie Richey (Robo)- suo primo marito- e Edward Weston amante e maestro della Modotti.

 

Un’artista vera e straordinaria il cui unico desiderio era “fotografare ciò che vedo, sinceramente, direttamente, senza trucchi e questo è il mio contributo ad un mondo migliore”.

 

VIAGGIO NEL MONDO DELLA MODOTTI

CAMERA ci accompagna alla scoperta della Modotti attraverso un percorso geografico della vita dell’artista, sviluppato in diverse sezioni. Ricco di dettagli, la mostra è una lunga passeggiata emozionale che parte dagli arbori della vita della fotografa- nata ad Udine e ben presto emigrata negli Stati Uniti con la famiglia- dove troviamo alcuni scatti inediti che la ritraggono, ancora giovanissima, insieme alla sua famiglia. Particolarmente significativo è la fotografia realizzata dal suo amante e fotografo Weston che scriverà a tal riguardo “solo perché mi hai fatto tali ritratti, immortali, dimostri la tua capacità di tirare fuori il meglio che c’è in me” (da Newhall, The Daybooks of Edward Weston, Aperture, NW 1973, vol. I, p. 49). E’ proprio negli Stati Uniti, a San Francisco, che la Modotti viene a contatto con il fervore culturale della città che la spinge a trasferirsi a 21 anni a Los Angeles con il primo marito Robo in un contesto bohemien ricco di stimoli. Inizia così la sua carriera cinematografica, dove si afferma come prima attrice protagonista del cinema muto americano, carriera che lascerà ben presto per dedicarsi completamente alla fotografia. A segnare una svolta della sua vita sarà la prematura morte del marito, che la porta al successivo incontro con Weston nel 1923. Lo stesso, già fotografo affermato, insegna a Tina le basi della fotografia e ben presto il suo talento supererà quello del maestro. Sarà proprio con Weston che la Modotti deciderà di trasferirsi a Città del Messico.

 

MESSICO, TERRA DELL’ANIMA

 

Il Messico è Tina Modotti e viceversa”. Nell’immaginario comune la figura di Tina Modotti è strettamente legata a questo Paese e a tutto quello che esso rappresentò per lei. Una terra di contrasti, dove si contrappone la vivacissima Città del Messico, già centro culturale del mondo, e la sconvolgente realtà di Tehuantepec: la Modotti le racconta in grado entrambe, con equilibrio e profondità. Il Messico, terra che dovette in seguito abbandonare, fu anche il posto che la consacrò definitivamente come artista internazionale nel 1929 con la Grande Mostra presso l’Atrio dell’Università Nazionale: 60 scatti inediti che furono palese testimonianza del suo manifesto artistico. La stanza dedicata alla grande esibizione ci riporta direttamente dentro a quell’atmosfera latinoamericana di un tempo, complici le musiche di sottofondo di Concha Michel.

DONNE E ATTIVISMO POLITICO

 

Da quel momento fu vivacissima anche la sua attività politica che la portò a girare il mondo e a battersi in prima linea per il Supporto Rosso Internazionale, sempre accanto degli ultimi, ai deboli e agli umili.

 

La mostra da ampio spazio anche alle numerose donne, madri, figlie raffigurate dalla Modotti: bellissime e dallo sguardo profondo, in grado di fare riconnettere lo spettatore con l’animo profondo dell’artista.

 

Per ultimi i ritratti ed in particolare la “galleria dei ritratti“, attività remunerativa a cui si dedicò a lungo con il marito Weston, nel quale non manca il tocco umano e vivace della Modotti nell’ eclettica rappresentazioni delle più disparate personalità.

 

Tina Modotti fu una donna il cui valore, come per molte, venne alla ribalta mondiale molti anni dopo la sua scomparsa ma in grado, già in vita, di rendersi immortale.  Questa capacità è da attribuire oltre che al suo immane talento, anche alla sua umanità che traspare vividamente dai suoi scatti e dalle sue parole di cui abbiamo ancora traccia nella sua corrispondenza: “lotterò per trovare la mia strada, ho abbastanza fiducia in me stessa e non devo sottovalutare le mie capacità. So che ci sono dei momenti quando tutto sembra nero, ma forse il giorno dopo il sole spende e gli uccelli cantano, il panorama cambia come per magia“.

 

E forse, da queste mostra, capiamo che ci sono delle possibilità per dare spazio al talento di tante donne incredibili, come fu Tina Modotti.

 

Valeria Rombolà

copyright foto: Camera Torino

 

CAMERA Torino- Centro Italiano per la Fotografia

Via delle Rosine,18- Torino 

Fino al 2 febbraio 2025

 

Ristoranti etnici a Torino, un assaggio di sapori e gusti unici

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Il nostro quotidiano, Il Torinese, esplora il ricco patrimonio culturale ed enogastronomico della città, fatto di sapori, tradizioni e gusti di qualità.

Torino vanta un’ampia offerta di ristoranti etnici, sempre più apprezzati dalla clientela. L’amore per la cucina internazionale, inizialmente introdotto dalla ristorazione cinese, si è nel tempo ampliato verso orizzonti più vasti, abbracciando piatti e tradizioni di Cina, Corea, Giappone, Thailandia, India, Spagna, Messico, Grecia e persino Africa.

Che sia per effetto della globalizzazione o per il desiderio di rompere la monotonia delle abitudini alimentari tradizionali, la passione per le cucine etniche è ormai una tendenza inarrestabile. Negli ultimi anni, questa curiosità gastronomica ha continuato a crescere, conquistando il palato degli italiani da nord a sud.

Per voi lettori, Il Torinese ha selezionato alcuni ristoranti etnici che si distinguono per qualità e personalità. Vi invitiamo a scoprirli e a lasciarvi tentare dall’esperienza unica che offrono.

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Dawat Ristorante Indiano

 

VIA MILANO 8/H TORINO

TEL 3381125890

www. dawattorino.it

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Dawat ristorante indiano, eccellenza e qualità delle materie prime

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2018 Ristorante CHENRONG via Goito4 /f 

 Ristorante cinese
 Aperto dal martedì alla domenica ore 12:00 – 15:00 e 18:30 – 00:00

Chengioni97@gmail.com – 3392670532

SU INSTAGRAM:

  https://www.instagram.com/2018ristorante/

Leggi l’articolo:

2018 Ristorante CHENRONG, autentica cucina cinese: dove il cibo unisce

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Quinoa Cafè & Pastry LAB


Via Madama Cristina, 52 – 10125 Torino 
011 056 8505
https://quinoacafe.qromo.it/

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Quinoa Cafè & Pastry LAB, il gusto della pasticceria asiatica e del buon caffè

 

 

 

Noleggio PC portatili e altre tecnologie: ecco come l’azione favorisce la crescita delle start-up italiane

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Negli ultimi anni, il noleggio PC portatili e di altri strumenti tecnologici in diverse realtà aziendali sta giocando un ruolo molto importante per favorire la crescita del proprio business.

L’ecosistema delle start-up in Italia ha registrato una crescita significativa, in particolar modo in città come Milano, Roma, Torino e Napoli che si stanno affermando come hub di innovazione e imprenditoria.

Questo trend è alimentato da una combinazione di fattori, tra cui l’accesso a tecnologie avanzate, politiche di sostegno all’innovazione e una crescente attenzione alla formazione professionale.

Tra le strategie più efficaci per supportare questa crescita emerge il noleggio PC portatili, una soluzione che permette alle imprese di ottimizzare le risorse e concentrarsi su aspetti strategici come il reclutamento e lo sviluppo delle competenze.

Leggiamo di seguito un’analisi interessante emersa grazie a uno studio di Noleggio operativo iphone.

Perché la maggior parte delle start-up italiane scelgono il noleggio PC

Il noleggio PC è diventata una scelta popolare per molte start-up italiane. Questa soluzione offre numerosi vantaggi che vanno ben oltre il semplice risparmio economico, rappresentando un’opportunità per migliorare l’efficienza e la produttività aziendale.

Riduzione dei costi iniziali grazie al noleggio pc per aziende ( e altre tecnologie)

Uno dei principali vantaggi del noleggio cellulari e noleggio pc per aziende è la significativa riduzione dei costi iniziali.

Per una start-up, l’acquisto di attrezzature informatiche può rappresentare una spesa elevata, spesso incompatibile con i budget limitati. Con il noleggio, invece, è possibile accedere a dispositivi moderni e performanti senza dover investire ingenti somme in un’unica soluzione.

Questo permette di destinare risorse finanziarie ad altre priorità, come il marketing o l’assunzione di personale qualificato.

Flessibilità operativa che il noleggio pc portatili offre

Molte realtà aziendali hanno dichiarato che ricorrere alle soluzioni di noleggio pc portatili e altre tecnologie in merito offre garanzie davvero utili nel contesto lavorativo.

Ad esempio, una start-up in crescita può rapidamente aumentare o ridurre il numero di dispositivi in base alle esigenze, senza dover gestire l’obsolescenza o lo smaltimento dei vecchi dispositivi. Questa flessibilità è particolarmente utile in città come Milano, dove il dinamismo del mercato richiede rapidità di adattamento.

L’importanza di investire in formazione e sviluppo

Risparmiare sui costi delle attrezzature informatiche grazie al noleggio PC portatile consente alle start-up di reinvestire le risorse in ambiti strategici come la formazione e lo sviluppo delle competenze.

Le start-up italiane stanno sempre più comprendendo l’importanza di avere team altamente qualificati.

I risparmi derivanti dal noleggio PC portatili e altre attrezzature possono essere utilizzati per finanziare workshop e corsi di formazione, che migliorano le competenze tecniche e trasversali dei dipendenti.

Ad esempio, a Torino, città nota per il suo ecosistema di start-up tecnologiche, molte imprese stanno investendo in programmi di formazione per sviluppatori software e data scientist, sfruttando la flessibilità offerta dal noleggio PC per aziende.

Investimenti mirati alla crescita e sistemi operativi MacBook

Dotati di sistemi operativi Macbook o altre soluzioni avanzate, grazie al noleggio PC portatili, è possibile fornire ai partecipanti dei corsi dispositivi performanti. Questo contribuisce a creare un ambiente di apprendimento stimolante e allineato alle esigenze del mercato.

Il noleggio Pc portatili e di altre tecnologie consente alle start-up di concentrarsi su strategie di crescita a lungo termine, perché, riducendo le spese operative, è possibile reinvestire in settori cruciali come lo sviluppo di nuovi prodotti, la ricerca di mercati internazionali e la collaborazione con partner strategici.

Focus sulle principali città: Milano, Torino, Napoli e Roma

Il successo delle start-up italiane è particolarmente evidente in alcune delle principali città del Paese. Ognuna di esse presenta caratteristiche uniche che favoriscono l’adozione del noleggio PC come strategia per la crescita.

Noleggio pc portatili Milano: il cuore dell’innovazione

Milano si conferma il principale hub tecnologico in Italia. Qui, il noleggio pc portatili Milano è particolarmente diffuso tra le start-up che operano nel settore fintech, marketing digitale e design. La città offre un contesto dinamico e competitivo, dove accedere a tecnologie di ultima generazione è fondamentale per restare al passo con i trend globali.

Noleggio pc portatili Torino: il polo tecnologico e industriale

Il Noleggio pc portatili Torino nelle aziende è una soluzione apprezzata soprattutto nel settore della tecnologia industriale e per chi lavora in smart working per conto di aziende di altre regioni appartenenti ad altre regioni.

Inoltre, la presenza di importanti centri di ricerca e incubatori rende questa città un terreno fertile per l’innovazione. Il noleggio pc e il noleggio iphone aziendali permettono alle start-up torinesi di investire maggiormente in ricerca e sviluppo senza dover rinunciare a dispositivi di qualità.

Noleggio pc portatili Napoli: creatività e innovazione

Il noleggio pc portatili Napoli è un esempio di come creatività e innovazione possano andare di pari passo. Il noleggio PC portatile e il noleggio di smartphone sono particolarmente utili per le realtà che operano nei settori del turismo, della cultura e delle arti digitali.

La flessibilità e i costi contenuti del noleggio pc per aziende rappresentano un vantaggio competitivo in un mercato in continua evoluzione.

Noleggio pc portatili Roma: il centro delle start-up istituzionali

Infine, occupiamoci della capitale italiana!

Il noleggio pc portatili Roma. Qui, molte start-up che collaborano con istituzioni pubbliche e private trovano in un noleggio PC portatile una soluzione pratica ed efficiente. Questo consente loro di affrontare progetti complessi e di gestire al meglio le risorse tecnologiche da qualunque parte di Roma e oltre.

Nonostante le differenze, tutte queste città condividono un elemento comune: il bisogno di soluzioni tecnologiche efficienti come il noleggio PC portatile. L’adozione di questo approccio consente alle start-up di affrontare le sfide del mercato in modo innovativo e flessibile.