Dall Italia e dal Mondo- Pagina 21

La Guardia costiera salva un uomo colto da malore sulla barca a vela

“Nella giornata di sabato 1 giugno 2019, la Sala operativa della Guardia costiera di Genova riceveva la segnalazione dal Numero Unico di Emergenza – 112 – di una richiesta di soccorso da parte di un’imbarcazione a vela in navigazione nelle acque antistanti Genova-Sturla, per la presenza a bordo di una persona colta da malore.  Sul posto veniva immediatamente inviata la motovedetta CP830 in servizio di soccorso che, una volta intercettata l’imbarcazione, procedeva al trasbordo del diportista per consentire l’affidamento a terra alle cure del personale sanitario del servizio 118. Durante la navigazione verso la darsena della Fiera di Genova, tuttavia, la persona soccorsa perdeva improvvisamente conoscenza andando in arresto cardio-circolatorio. Considerata l’emergenza, i 3 militari di equipaggio della Guardia costiera prestavano, quindi, le manovre di primo soccorso impiegando, per la gravità della situazione, anche il defibrillatore semi-automatico in dotazione al fine di rianimare l’uomo. La procedura d’emergenza veniva applicata sulla base dell’addestramento di primo soccorso sanitario che viene appositamente fornito e certificato, ogni anno, a tutto il personale impiegato nell’operazione Mare Sicuro. Il diportista, un giovane italiano di 33 anni, veniva così consegnato in vita alle cure del personale del 118, che provvedeva all’immediato ricovero presso l’Ospedale Galliera. Nella stessa giornata, sempre tramite del NUE 112, si procedeva a soccorrere un turista francese  infortunatosi sulla spiaggia di San Fruttuoso di Camogli. Sul posto operava il battello B76 della Guardia costiera sul quale era veniva appositamente imbarcato personale sanitario. L’infortunato veniva evacuato dalla spiaggia via mare e condotto a Camogli, dove era affidato al personale di terra del 118 per il trasferimento all’Ospedale San Martino di Genova. L’avvio dell’operazione “Mare Sicuro” è stata, quest’anno per la prima volta, anticipata al 1° giugno e, fino al 15 settembre, vedrà un importante rafforzamento di tutti gli assetti operativi in mare per garantire la tutela di bagnanti e diportisti, nonché la corretta fruizione delle spiagge e del mare. L’operazione, giunta quest’anno alla 28^ edizione, esprime la prima vocazione della Guardia costiera per garantire, nell’intero arco dell’anno e a qualsiasi ora del giorno e della notte, la sicurezza della navigazione e la salvaguardia di bagnanti, diportisti e subacquei nell’intera Liguria
 

ARESE (MILANO), DECINE DI CONCORRENTI E TRE OSPITI D'ECCEZIONE AL “DOG SHOW”

Tre ospiti d’eccezione dalla Sicilia e tantissimi concorrenti, piccoli, medi o grandi, ma tutti ugualmente simpatici: sono stati veramente numerosi i partecipanti al Dog Show della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, andato in scena oggi al centro commerciale Il Centro di Arese (Milano). Madrina d’eccezione l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’associazione, che ha presentato tutte le decine di meravigliosi quattro zampe intervenuti alla manifestazione.

“Vorrei ringraziare – ha esordito l’on. Brambilla – la Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, presente questa mattina con tutti i suoi bravissimi volontari che si dedicano ogni giorno alla difesa di tutti gli animali, nessuno escluso: non solo quelli d’affezione, ma anche quelli brutalmente definiti ‘da reddito’, che purtroppo finiscono sulle tavole degli italiani, o quelli sfruttati nella sperimentazione o sotto i tendoni del circo”. Nell’occasione sono stati presentati anche tre cuccioli provenienti dal canile di Termini Imerese (Palermo), in cerca d’adozione. “Questi cuccioli – ha precisato l’ex ministro del Turismo – fanno parte di una cucciolata di sei bimbi e arrivano da un canile che non ha alcun tipo di sostegno. Sono certa che fra tante persone che amano gli animali ci sarà qualcuno che deciderà di aprire loro le porte della propria casa e del proprio cuore”.
L’evento è cominciato in mattinata, con le iscrizioni aperte per tutti i cani, di razza o meticci – dalle 9,30 alle 14 – affiancate da un banchetto informativo della LEIDAA per informazioni, consigli, supporto, segnalazioni di eventuali casi di maltrattamento e per illustrare le campagne dell’associazione e per il tesseramento. Sempre nella mattinata si sono tenuti inoltre tre stand tematici con avvocato, veterinario ed esperto in terapie con gli animali per rispondere alle domande dei cittadini su assistenza legale, salute dei nostri piccoli amici e pet therapy. Istruttori cinofili ed esperti di pet therapy hanno tenuto inoltre vere e proprie dimostrazioni delle incredibili potenzialità degli animali.
La sfilata vera e propria, cominciata alle 15, ha avuto una giuria d’eccezione formata da rappresentanti dall’associazione, esperti legali, educatori cinofili. Ogni cane, come un divo che si rispetti, ha sfilato su un vero e proprio “red carpet” insieme al proprio compagno di vita. Tutti hanno ricevuto un bel riconoscimento (un kit con cibo e prodotti per animali),mentre una medaglia è andata ai primi classificati delle categorie “mini”, “medi” e “maxi” e ai primi classificati nelle categorie speciali: “il bullo”, dedicata al cagnolone più sbarazzino, “la pupa”, alla più dolce e poi lo “smilzo”, il “pacioccone”, il “baby”, il “nonnetto”, “la coppia” e il “mesedoz” (il “pasticciato”), termine dialettale che identifica l’incrocio di più razze.
Di seguito la lista completa dei vincitori
Categorie principali: 

  • Categoria mini: 1° Tiago, chihuahua, accompagnato da Desirée Lanza; 2° Rocco, carlino toy, accompagnato da Alessandra Lezzi; 3° Betty, bichon frisé, accompagnata da Maurizio Vignati

  • Categoria medi: 1° Greta, meticcia, accompagnata da Elena Sorrentino; 2° Nur, pit bull, accompagnato da Melissa Cornaci; 3° Bella, barboncino, accompagnata da Giuseppe Di Blasio

  • Categoria maxi: 1° Connie, meticcio, accompagnato da Domenico Giglio; 2° Kiss, golden retriever, accompagnato da Mirko Virtuani; 3° Wendy, pastore australiano, accompagnato da Ludovica Vanni
    Categorie speciali:

  • Pacioccone: Thor, rottweiler, accompagnato da Iride Suisenti

  • Lo Smilzo: Spenk, meticcio, accompagnato da Fabio Casadei

  • Il Bullo: Leo, accompagnato da Vincenzo Virgilio

  • La Pupa: Candy, yorkshire, accompagnata da Lewer Yauri Huamancha

  • Il Baby: Lion, Rhodesian ridgeback, accompagnato da Vlada Kurilova

  • Mesendoz: Nutella, meticcia, accompagnata da Sonia Baldo

  • Coppia: Spenk, già vincitore della categoria “Smilzo” e Tommy, Jack Russel accompagnato da Jonathan Ortoleva

  • Nonnetto: Sandy, meticcia, Luciano Colombo

ARESE (MILANO), DECINE DI CONCORRENTI E TRE OSPITI D’ECCEZIONE AL “DOG SHOW”

Tre ospiti d’eccezione dalla Sicilia e tantissimi concorrenti, piccoli, medi o grandi, ma tutti ugualmente simpatici: sono stati veramente numerosi i partecipanti al Dog Show della Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente, andato in scena oggi al centro commerciale Il Centro di Arese (Milano). Madrina d’eccezione l’on. Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’associazione, che ha presentato tutte le decine di meravigliosi quattro zampe intervenuti alla manifestazione.

“Vorrei ringraziare – ha esordito l’on. Brambilla – la Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente, presente questa mattina con tutti i suoi bravissimi volontari che si dedicano ogni giorno alla difesa di tutti gli animali, nessuno escluso: non solo quelli d’affezione, ma anche quelli brutalmente definiti ‘da reddito’, che purtroppo finiscono sulle tavole degli italiani, o quelli sfruttati nella sperimentazione o sotto i tendoni del circo”. Nell’occasione sono stati presentati anche tre cuccioli provenienti dal canile di Termini Imerese (Palermo), in cerca d’adozione. “Questi cuccioli – ha precisato l’ex ministro del Turismo – fanno parte di una cucciolata di sei bimbi e arrivano da un canile che non ha alcun tipo di sostegno. Sono certa che fra tante persone che amano gli animali ci sarà qualcuno che deciderà di aprire loro le porte della propria casa e del proprio cuore”.

L’evento è cominciato in mattinata, con le iscrizioni aperte per tutti i cani, di razza o meticci – dalle 9,30 alle 14 – affiancate da un banchetto informativo della LEIDAA per informazioni, consigli, supporto, segnalazioni di eventuali casi di maltrattamento e per illustrare le campagne dell’associazione e per il tesseramento. Sempre nella mattinata si sono tenuti inoltre tre stand tematici con avvocato, veterinario ed esperto in terapie con gli animali per rispondere alle domande dei cittadini su assistenza legale, salute dei nostri piccoli amici e pet therapy. Istruttori cinofili ed esperti di pet therapy hanno tenuto inoltre vere e proprie dimostrazioni delle incredibili potenzialità degli animali.

La sfilata vera e propria, cominciata alle 15, ha avuto una giuria d’eccezione formata da rappresentanti dall’associazione, esperti legali, educatori cinofili. Ogni cane, come un divo che si rispetti, ha sfilato su un vero e proprio “red carpet” insieme al proprio compagno di vita. Tutti hanno ricevuto un bel riconoscimento (un kit con cibo e prodotti per animali),mentre una medaglia è andata ai primi classificati delle categorie “mini”, “medi” e “maxi” e ai primi classificati nelle categorie speciali: “il bullo”, dedicata al cagnolone più sbarazzino, “la pupa”, alla più dolce e poi lo “smilzo”, il “pacioccone”, il “baby”, il “nonnetto”, “la coppia” e il “mesedoz” (il “pasticciato”), termine dialettale che identifica l’incrocio di più razze.

Di seguito la lista completa dei vincitori

Categorie principali: 

  • Categoria mini: 1° Tiago, chihuahua, accompagnato da Desirée Lanza; 2° Rocco, carlino toy, accompagnato da Alessandra Lezzi; 3° Betty, bichon frisé, accompagnata da Maurizio Vignati

  • Categoria medi: 1° Greta, meticcia, accompagnata da Elena Sorrentino; 2° Nur, pit bull, accompagnato da Melissa Cornaci; 3° Bella, barboncino, accompagnata da Giuseppe Di Blasio

  • Categoria maxi: 1° Connie, meticcio, accompagnato da Domenico Giglio; 2° Kiss, golden retriever, accompagnato da Mirko Virtuani; 3° Wendy, pastore australiano, accompagnato da Ludovica Vanni

    Categorie speciali:

  • Pacioccone: Thor, rottweiler, accompagnato da Iride Suisenti

  • Lo Smilzo: Spenk, meticcio, accompagnato da Fabio Casadei

  • Il Bullo: Leo, accompagnato da Vincenzo Virgilio

  • La Pupa: Candy, yorkshire, accompagnata da Lewer Yauri Huamancha

  • Il Baby: Lion, Rhodesian ridgeback, accompagnato da Vlada Kurilova

  • Mesendoz: Nutella, meticcia, accompagnata da Sonia Baldo

  • Coppia: Spenk, già vincitore della categoria “Smilzo” e Tommy, Jack Russel accompagnato da Jonathan Ortoleva

  • Nonnetto: Sandy, meticcia, Luciano Colombo

Quando i turchi terrorizzavano il Friuli

FOCUS INTERNAZIONALE / STORIA  Di Filippo Re
Hanno sofferto talmente tanto le invasioni e le scorrerie dei turchi che i friulani le ricordano ancora oggi, a distanza di 500 anni, con libri, convegni e rievocazioni storiche. “I turcs tal Friul”, dramma scritto in friulano da Pier Paolo Pasolini nel 1944 e pubblicato solo nel 1976, un anno dopo la morte dello scrittore e poeta, trae spunto dall’invasione dei turchi in Friuli che nel 1499 devastarono gran parte del territorio sfiorando anche Casarsa della Delizia, il paese di sua madre, in provincia di Pordenone e a poca distanza dal Tagliamento. Nel 1944, nel Friuli invaso dalle truppe tedesche e bombardato dall’aviazione anglo-americana, il giovane Pier Paolo Pasolini scrisse un dramma che ricorda l’improvvisa e sanguinosa irruzione dei turchi in Friuli, testimoniata da una lapide che lo scrittore vide in una chiesa di Casarsa. In questi giorni la Chiesa di Santa Croce di Casarsa ha fatto da cornice alla presentazione della nuova edizione del dramma teatrale “I Turcs tal Friul” (I turchi in Friuli), nel quale un Pasolini appena ventiduenne descrive il Friuli devastato dalla guerra rievocando le terribili invasioni del 1499. L’editore Quodlibet lo ha pubblicato come opera di una nuova collana dedicata alla poesia in dialetto. Pasolini scrisse i “Turcs” nel 1944 a Casarsa, dove abitava la madre, sotto le bombe che cadevano anche sul Friuli, ispirandosi a un fatto storico che aveva sconvolto questa terra alcuni secoli prima, ovvero la tragica invasione della cavalleria musulmana proveniente dai Balcani. All’interno della chiesa di Santa Croce si trova una lapide votiva realizzata nel 1529 dagli abitanti di Casarsa in segno di gratitudine per aver evitato il saccheggio dei turchi trent’anni prima. A questa iscrizione votiva è ispirato il dramma teatrale “I Turcs tal Friul”, un atto unico in dialetto friulano scritto da Pasolini negli ultimi anni della guerra. Il testo spazia dagli eventi di fine Quattrocento storicamente documentati, con Casarsa risparmiata dalla furia degli invasori forse, come recita una leggenda, per l’improvviso alzarsi di un polverone che ha impedito ai turchi il passaggio in questo paese, fino ai fatti della seconda guerra mondiale che vide anche Casarsa invasa dai tedeschi, attaccati dai partigiani e bombardati dagli alleati anglo-americani che miravano ai ponti e alla ferrovia sul Tagliamento. È la storia di una piccola comunità agricola costretta a fare i conti con la violenza degli aggressori, la tragedia della guerra, i lutti e le sofferenze. L’incursione turca in Friuli nell’autunno del 1499 si è profondamente saldata nella memoria dei friulani, all’epoca sotto il dominio di Venezia. Camarcio, Cervignano, Strassoldo, San Giovanni, Cusano, Fiume Veneto, San Floriano, Pordenone, Cordenons, Roveredo, Aviano, Spinazzedo….è lungo l’elenco delle devastazioni e delle crudeltà compiute dai turchi che giunsero perfino a poche decine di chilometri da Treviso e Mestre dove gran parte della popolazione fuggì in preda al panico. È utile per conoscere queste vicende storiche il libro di Roberto Gargiulo “Mamma li turchi, la grande scorreria in Friuli” (edizioni Biblioteca dell’Immagine) in cui l’autore, friulano, ricostruisce quel drammatico periodo sul finire del XV secolo. L’impero dei sultani stava attraversando un periodo di grande espansione dopo la conquista di Costantinopoli bizantina nel 1453 e l’occupazione, seppure temporanea, di Otranto nel 1480 con le armate inviate da Maometto II con l’obiettivo di risalire la penisola e prendere la capitale della Cristianità. In realtà i turchi erano già penetrati in Friuli nel 1472 e nel 1477 con distruzioni sistematiche e incendi di villaggi per poi ritirarsi con molti prigionieri. Comandati dal pascià bosniaco Iskender Beg (nulla a che vedere con Giorgio Castriota Skanderbeg) oltre 15.000 akingy, spietati incursori a cavallo, giunsero sull’Isonzo e invasero la pianura arrivando a Udine. Nel 1479 la Repubblica di Venezia stipulò un trattato di pace ventennale con i turchi. Vent’anni di tregua, poi ci fu l’invasione più terribile, nel 1499. Un flagello, con oltre 130 paesi distrutti, rasi al suolo e dati alle fiamme, chiese profanate e incendiate e migliaia di friulani uccisi o fatti prigionieri. Tra le macerie di paesi e cittadine mucchi di cadaveri maleodoranti, bambini lasciati vivi o morti per le strade, pochi i superstiti. Felice per il risultato della campagna militare, Iskender inviò al sultano 300 friulani prigionieri come regalo personale mentre la regione si presentava come sfigurata da una furiosa grandinata.

MArteLive apre le porte a operatori culturali in tutte le regioni

In vista della Biennale MArteLive 2019, continua la selezione di nuclei organizzativi per la realizzazione delle finali regionali. Il modo migliore per promuovere l’arte e la cultura nel proprio territorio


Ecco l’occasione per operatori, organizzatori e associazioni culturali di crescere professionalmente, promuovendo l’arte e la cultura nella propria regione. MArteLive, infatti, sta selezionando nuclei organizzativi locali capaci di dare vita alle finali regionali del suo storico concorso multiartistico.
MArteLive è il festival che da 18 anni continua a rivoluzionare il modo di concepire l’arte in Italia e che nel 2011 è stato premiato come miglior Festival italiano dal MEI-Meeting delle Etichette Indipendenti. Dal 3 all’8 dicembre 2019 a Roma, la Biennale MArteLive coinvolgerà giovani artisti emergenti, divisi in 16 diverse sezioni, che si esibiranno in circa 300 spettacoli tra concerti, performance, rappresentazioni teatrali e di danza, proiezioni, installazioni e reading. L’obiettivo è quello di raddoppiare gli oltre 40mila spettatori dell’edizione 2017. Prima di arrivare a questo evento colossale, lo staff MArteLive valuterà e selezionerà migliaia di giovani artisti attraverso le finali regionali su tutto il territorio nazionale. Il modello è quello sperimentato con successo nel corso degli ultimi anni e valorizzato, in particolare, lo scorso dicembre a Roma con la finale laziale: una tre giorni di “spettacolo totale”, in cui le arti si sono mischiate in un’esperienza sensoriale unica nel suo genere. Per questo motivo è ancora in corso la selezione di nuclei organizzativi autonomi capaci di realizzare, con il supporto del nucleo centrale, altre finali di MArteLive nella propria regione di appartenenza. Un modo unico per contribuire alla crescita artistica e culturale del proprio territorio, valorizzando i migliori talenti locali e permettendo loro di partecipare a un evento di portata nazionale come la Biennale MArteLive 2019. I requisiti per il riconoscimento di organizzatore MArteLive sono semplici: si cercano operatori e associazioni culturali che siano già attivi nel territorio e che siano in grado di creare uno staff che possa organizzare eventi live all’interno di locali o spazi dedicati all’arte. A guidarli in tutte le fasi ci sarà lo staff romano di MArteLive, che fornirà tutto il necessario in termini di strumenti e know how, organizzando corsi di formazione gratuiti svolti direttamente sul territorio. In questo modo ogni nucleo organizzativo sarà in grado di portare avanti il progetto indipendentemente, per far sì che la magia de “Lo spettacolo totale” si ripeta in tutta Italia. Come, d’altronde, è già accaduto nell’edizione del 2017 con nuclei organizzativi che si sono attivati su tutto il territorio italiano, isole comprese. Nel frattempo, gli artisti interessati a partecipare potranno continuare a iscriversi a una o più delle 16 categorie che vanno dalla musica al teatro, passando per arti circensi, artigianato, moda, cinema, arti visive e tanto altro ancora. Una volta superata la prima selezione, avranno la possibilità di esibirsi live o di esporre all’interno delle finali organizzate nella propria regione o macro-area di appartenenza, passaggio essenziale per condurli all’attesissimo main event, la Biennale MArteLive 2019. Per i finalisti numerosissimi premi in palio, come il premio speciale della Fondazione Film Commission Roma e Lazio del valore di €2000l’inserimento nel cartellone degli eventi organizzati dall’ATCL (Associazione Teatrale fra i Comuni del Lazio), un contratto di management con l’etichetta MArteLabel del valore di €20.000, l’inserimento nelle Scuderie MArteLive che apre alla partecipazione a vari festival (Busker in town, Tolfarte, Carpineto Buskers Festival) e poi ancora produzioni, visibilità, ingaggi e borse di studio. Grazie alla sua ramificazione nazionale, MArteLiveItalia si configura come una delle più grandi reti italiane di operatori culturali e artisti. Un’occasione imperdibile per partecipare alla crescita creativa e culturale del proprio territorio con il supporto di una realtà rodata da quasi vent’anni di esperienza nell’organizzazione e nella promozione di eventi. Il percorso che porta alla Biennale MArteLive 2019 è ormai avviato: ora tocca a chi crede nell’arte e nella cultura mettersi in gioco e portarlo a compimento. Per candidarsi come nucleo organizzativo inviare un Curriculum Vitae o una presentazione dell’organizzazione all’indirizzo curriculum@martelive.itspecificando nell’oggetto “Candidatura Organizzazioni MArteLive Italia”.
Per iscriversi al concorso consultare il seguente link: https://concorso.martelive.it/sezioni

“USURA E ANATOCISMO BANCARI, POSSIBILE CAUTELARSI”

L’efficacia di strumenti legali ancora poco conosciuti per chiamarsi fuori da critiche situazioni economiche di difficile gestione

Negli ultimi 11 anni, a partire dal disastroso default americano del 2008, anche in Italia assistiamo piuttosto tristemente e ricorrentemente a episodi di cronaca che vedono protagoniste, loro malgrado, le banche: ree di aver letteralmente polverizzato i risparmi di migliaia e migliaia di connazionali, attraverso l’operato infausto di management a dir poco disastrosi, determinando anche il crollo degli istituti di credito stessi. E la crisi versione 2019 non sembra tantomeno agevolare di certo una già di per sé complicata e difficile situazione.Da qui, il fenomeno per lo più tutto italiano di una serie di fusione a catena fra gruppi diversi per cercare di stare a galla. E ripartire, spesso e volentieri, grazie ai soldi dello Stato, o per mezzo di consistenti operazioni di ricapitalizzazione condotte soprattutto attraverso nuove richieste di fiducia in denaro proprio a quegli stessi correntisti–azionisti: ai quali, invece, andrebbero fatte mille e più scuse, e restituite somme cospicue. A partire dal 1999, e più precisamente da quando Piero Calabrò, famosissimo e stimato Magistrato, ottenne in tribunale la prima pronuncia storica in materia di anatocismo e usura bancaria, per i sempre più numerosi e onesti consumatori italiani si è aperto uno scenario nuovo grazie al quale poter ottenere giustizia dalle banche. Un’attività, questa, che ha fatto della celebre società bresciana ‘SDL Centrostudi SPA’ il punto di riferimento indiscusso nel nostro Paese per quanto riguarda la verifica dei possibili vizi usurari e anatocistici che spesso inquinano la bontà e la salute dei conti correnti. Fondata nel 2010 dal geniale Serafino Di Loreto, in passato stimato avvocato e tuttora imprenditore di successo, l’azienda offre ai consumatori preanalisi gratuite dei loro conti correnti: e persino una polizza che, in caso di soccombenza in tribunale, copre l’intero importo delle spese legali sostenute.
A oggi, ‘SDL Centrostudi SPA’ (www.sdlcentrostudi.it) si è rivelata un partner efficace ed efficiente nella gestione anche di altre problematiche di primaria importanza connesse all’avanzare della crisi: tra queste, in primis, il cosiddetto ‘sovraindebitamento,’ alias il superamento delle pendenze economiche sostenibili da consumatori e imprese che sono alla base della cosiddetta ‘morte civile’, recuperando nel complesso dei primi nove anni di attività oltre 250 milioni di euro indebitamente sottratti alle tasche delle fasce deboli, tra cui cittadini, correntisti, famiglie, privati, consumatori e piccole e medie imprese.

PERFORMING + più competenze a sistema

3 regioni e 6 città, 6 incontri, 87 enti, 27 relatori, 40 ore di formazione e confronto, 1050 km percorsi

Questi alcuni dati che provano a raccontare in maniera sintetica il primo anno di Performing+, progetto triennale promosso da Compagnia di San Paolo e Fondazione Piemonte dal Vivo, in collaborazione con l’Osservatorio Culturale del Piemonte, per rafforzare le competenze dei soggetti del Terzo Settore attivi nello spettacolo dal vivo in Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. La scelta di lavorare congiuntamente nasce dalla comune convinzione che il ruolo generativo del comparto nello sviluppo culturale, sociale ed economico di un territorio necessiti di essere potenziato investendo nelle competenze e nella costruzione di relazioni, per una comunanza di pratiche, obiettivi, ragionamenti ed esperienze sempre più efficace ed estesa. “La Compagnia di San Paolo, in particolare con il suo Piano Strategico 2017-2020, a fronte delle domande crescenti da parte del territorio, propone una strategia e co-progetta con la comunità, ponendosi sempre di più come soggetto che diventa moltiplicatore di risorse e fattore abilitante per il territorio. In quest’ottica, con Performing+ la Compagnia affianca, all’erogazione di contributi economici, azioni di capacity building che nascono dal dialogo con altre istituzioni, vengono definite a partire dai bisogni del contesto e maturano con esso, condividendo percorsi capaci di portare valore aggiunto agli enti che lavorano nel settore dello spettacolo dal vivo” afferma Alberto Anfossi, Segretario Generale della Compagnia di San Paolo. “A fronte di una società in trasformazione per abitudini, aspettative e bisogni, come fondazioni culturali siamo chiamati a ripensare il nostro modello di azione: oggi l’innovazione culturale deve passare necessariamente per la costruzione di un capitale culturale collettivo che faccia sì che best practise e modelli proficui diventino scalabili e migrabili verso comunità sempre più ampie. Il tutto sapendo coniugare qualità artistica, sviluppo locale e impatti sociali” commenta Matteo Negrin, Direttore di Fondazione Piemonte dal Vivo. “Il valore che Performing+ assume per l’Osservatorio è quello insito nel dare avvio a un processo di capacitazione dei singoli professionisti e del settore nel suo complesso, che pur nutrendosi della condivisione di buone pratiche, messa a sistema di conoscenze, metodi, relazioni nazionali e internazionali, va oltre e si spinge a progettare insieme un percorso per rendere l’esperienza di Performing+ una policy, alla quale si chiede di dare un contributo importante di ispirazione e orientamento ai singoli e al sistema intero. Uno degli effetti a cui si mira esplicitamente consiste nella costruzione di una comunità professionale intessuta di legami anche deboli tra gli operatori, per costruire quel tessuto che è il terreno di base per future possibilità e per costruire atmosfere creative” dichiara Luca Dal Pozzolo, direttore dell’Osservatorio Culturale del Piemonte.

Il primo anno, strutturato in sei giornate itineranti nelle tre regioni da novembre a maggio 2019, è stato dedicato al tema dell’audience development, per agire prima di tutto sullo sviluppo della domanda e sulla connessa capacità dei soggetti di interpretarsi e operare come fattori di crescita degli individui e della comunità di appartenenza. Il comitato scientifico – composto da Sandra Aloia, Compagnia di San Paolo; Luisella Carnelli, Osservatorio Culturale del Piemonte; Mara Loro, Fondazione Piemonte dal Vivo – ha ideato un percorso che ha visto l’alternarsi di relatori da tutta Italia, con consolidate esperienze nell’ambito dello spettacolo dal vivo e della progettazione culturale: Lucio Argano, Alessandro Bollo, Giuliana Ciancio, Emanuele Masi, Agostino Riitano, Pierluigi Sacco, Rosa Scapin, Catterina Seia sono alcuni dei nomi che hanno incontrato le realtà culturali durante Performing+. Obiettivo del percorso triennale è, da una parte, rafforzare la consapevolezza delle organizzazioni culturali sul loro ruolo chiave per lo sviluppo sostenibile della società e, dall’altra, accompagnarle e facilitarle nella ricerca della loro personale dimensione di sostenibilità, attrezzandosi per gli scenari che si troveranno di fronte e che dovranno necessariamente affrontare. L’appuntamento con Performing + è per l’autunno 2019, con il nuovo ciclo dedicato alla sostenibilità organizzativa, gestionale, economica e ambientale.

Sposato e padre di due figli ricattava le donne dopo i rapporti sessuali


DALLA CALABRIA
Contattava le sue  vittime  su Internet con una falsa identità e, dopo avere avuto rapporti sessuali con loro le ricattava. E’ stato arrestato un pensionato di 56 anni, di Reggio Calabria, con l’accusa di violenza sessuale, tentata estorsione e circonvenzione di incapace. L’uomo è sposato e padre di due figli. Due le donne che, dopo avere avuto rapporti sessuali con lui, gli avevano dato dei soldi  e, in un caso, erano state ricattate sotto la minaccia di diffondere un video sui loro rapporti sessuali. Le due vittime, dopo avere consegnato alcune somme di denaro, hanno presentato un esposto in Procura.

BAROMETRO SULL’AFFITTO DI CASE PER VACANZA IN ITALIA

CRESCE LA VOGLIA DI VIAGGIARE: L’87% DEGLI INTERVISTATI HA FATTO UNA VACANZA DI ALMENO 4 NOTTI, CON UN INCREMENTO DEL +12% RISPETTO AL 2018

 

In un mercato sempre più fluido, nascono precisi profili dei viaggiatori moderni – gli alternativi e gli esclusivisti – con diversi comportamenti e attitudini di spesa. Chi sceglie le case vacanza genera un impatto economico sul territorio pari a 2,9 miliardi di euro

  HomeAway®, esperto globale delle case per vacanza, e CISET, Centro Internazionale sull’Economia Turistica fondato da Università Ca’ Foscari di Venezia e Regione Veneto, presentano i dati della seconda edizione del barometro sull’affitto di case per vacanza in Italia*.

Emerge in generale un cauto ottimismo rispetto alla propensione di viaggio degli italiani che sembrano disposti a viaggiare di più. L’87% della popolazione – tra i 18 e i 65 anni – ha infatti potuto godere di una vacanza lunga, superiore alle 4 notti, in aumento rispetto a quanto registrato nel 2018 sul periodo aprile 2016-2018.

Ottimistiche anche le previsioni di vacanza per il 2019, anno in cui l’89% degli italiani ha in programma almeno un soggiorno fuori casa tra aprile e dicembre.  Di questi, il 43% opterà sicuramente per unalocalità dove sia garantita un’offerta di case vacanza, altrimenti cambierà destinazione.

In questo scenario generale, che sottende ad un mercato sempre più fluido in cui anche il turista si sente “residente temporaneo” del luogo scelto per le proprie vacanze, si inserisce l’indagine commissionata da HomeAway che, quest’anno, presenta un’importante novità. Sono stati infatti tracciati il profilo dell’utente italiano che sceglie la casa vacanza e il profilo di coloro che invece prediligono l’hotel, analizzandone per la prima volta i diversi comportamenti in termini di abitudini di viaggio e di spesa. L’analisi ha portato a delineare così precisi segmenti di viaggiatori: gli “alternativi” (chi utilizza sia case per vacanza che hotel) e gli “esclusivisti”, che includono sia coloro che utilizzano solo case per vacanza sia coloro che utilizzano solohotel.

“Gli alternativi”, chi sono?

I dati più interessanti di questo studio emergono proprio dal campione di indagine di chi sceglie sia case per vacanza che hotel. Questo segmento è composto per la maggior parte da giovani (il 40% ha < 34 anni) e adulti (il 23% ha 35-44 anni), risiede soprattutto al Nord (il 45%) o al Sud (24%) e ha uno status socioeconomico medio-alto, sia in termini di istruzione che di ceto sociale. Rispetto agli altri profili ha una maggiore propensione al viaggio: quasi l’80% di loro ha fatto almeno 2 vacanze lunghe e 2 short break negli ultimi due anni e, tra le due tipologie di alloggio (case per vacanza e hotel), il 56% di loro valuta e sceglie la prima.

Dove, come, quando, perché e con chi viaggiano gli alternativi?

Dove? Le destinazioni preferite da questo segmento di viaggiatori sono in assoluto le località balneari, che registrano il 47% delle preferenze, seguite dalle città d’arte (22%) e dalla montagna (11%). L’appartamentoè la tipologia di alloggio più gettonata, scelta dal 52% degli intervistati, seguita dalla casa indipendente/villetta (25%). Le altre tipologie di alloggio legate alla vacanza scelta (ad es. bungalow per le vacanze al mare, baita per la montagna, etc.) contano per il 20%.

Quando? L’estate è senza dubbio la stagione prediletta, in particolare il periodo giugno-agosto è preferito dal 56%, con un picco ad agosto (25%). L’autunno, e in particolare settembre, è scelto dal 16%, seguito dalla primavera, in particolare maggio (15%) e infine dall’inverno (gennaio soprattutto), che chiude con il 13%.

Perché? Gli alternativi amano viaggiare soprattutto per rilassarsi ed evadere dallo stress quotidiano (voto 4 su 5), godersi il meritato riposodivertirsi con i compagni di viaggio (voto 3,8 su 5) e infine per conoscere nuovi luoghi (voto 3,7 su 5) e nella scelta della destinazione, danno importanza anche all’offerta della stessa (enogastronomia 3,6, risorse culturali 3,5, naturali 3,3).

Con chi? Il gruppo è formato in media da 3 persone, con la maggioranza che decide di viaggiare in famiglia(partner e figli) o in coppia (entrambi al 36%). A seguire troviamo i gruppi numerosi, formati da partner/famiglia e parenti o amici (12%), gruppi di amici (11%) e infine chi sceglie di viaggiare da solo (2%).

Dove prenotano e come scelgono una casa per vacanze?

Le piattaforme online specializzate in affitti turistici sono il principale canale di informazione e prenotazione (37%), seguito dalle OTA e dai portali delle destinazioni turistiche, che registrano il 32% e il 30% delle preferenze, rispettivamente. Il passaparola tradizionale è ancora scelto dal 29% degli intervistati, mentre il 13% è un repeater (sceglie, cioè, sempre lo stesso alloggio). Chiudono le agenzie di viaggi (8%) e le agenzie immobiliari (7%).

La prima caratteristica presa in considerazione in fase di valutazione dell’alloggio è la posizione e il prezzo(voto 4 su 5), seguito dall’ambiente e i dintorni della casa (voto 3,8 su 5) e infine le recensioni su internet e il contatto diretto con i proprietari e i gestori di case vengono valutati con un voto di 3,6 su 5.

“In Italia il mercato degli affitti ad uso turistico è in crescita costante ed è uno dei più attivi in Europa, sia dal lato dell’offerta che della domanda, grazie alla diffusione di piattaforme e siti web specializzati in affitti – ha sottolineato Valeria Minghetti, Chief Senior Researcher di CISET -Da qualche anno a questa parte la figura del viaggiatore si è evoluta: la vacanza di stampo tradizionale esiste sempre di meno e ormai è pensata come esperienza per vivere i luoghi. In un mercato sempre più fluido e mutevole, abbiamo individuato quindi una tipologia di turista ‘ibrido’, che cambia le sue scelte e i suoi comportamenti in base alle sue molteplici individualità”.

 

“Gli esclusivisti”, chi sono?

E gli altri due segmenti? La ricerca ha tracciato anche il profilo degli esclusivisti. Coloro che hanno scelto di soggiornare solo in case per vacanza sono per la maggior parte adulti o maturi (il 47% ha più di 45 anni) e risiedono in prevalenza nel Nord Italia (57%). La loro vacanza ideale è tradizionale, prevalentemente al mare (45%) e in montagna (14%). Amano viaggiare in famiglia (42%) o in gruppi numerosi (15%) e in gruppo di amici (13%) per la prenotazione utilizzano sia le piattaforme specializzate in affitti brevi (32%) sia le OTA e altri intermediari (30%).

Diverse invece sono le abitudini di chi sceglie solo l’hotel; il target di riferimento ha un’età media più elevata (il 51% ha > 45 anni) e risiede un po’ in tutta Italia, ma con una maggiore concentrazione al Centro. Viaggia soprattutto in coppia (44%) o in famiglia (27%) e opta per una tipologia di vacanza più eterogenea: il 39% sceglie un soggiorno nelle città d’arte, mentre il 32% va al mare. Le cosiddette “bed banks” (i portali specializzati nella prenotazione di camere) sono il tool di riferimento per il 50% degli intervistati, seguiti dai portali delle località turistiche (27%).

 

Spese extra e impatto economico, i target a confronto

 

Ma veniamo alle spese extra: il barometro HomeAway/CISET indica che gli “alternativi” spendono in media € 573 per l’affitto e una cifra più che doppia in spese extra – € 1.165 Euro – per tutto il soggiorno, per un totale di € 1.738. Delle spese extra, la maggior parte è destinata alla ristorazione (40,4%).

Tra gli “esclusivisti”, sono i sostenitori delle case vacanza a spendere di più, non tanto in termini di affitto, quanto in attività da svolgere durante il proprio soggiorno, con un miglior indotto per il territorio (€ 766contro € 664 sostenuto da chi alloggia solo in hotel), dato un gruppo di viaggio più numeroso e una maggiore durata del soggiorno.

In generale, il fatturato generato da chi utilizza case per vacanza (esclusivisi e alternativi) si aggira intorno ai € 2,9 miliardi, di cui poco meno di € 1 Mld è dovuto alle spese di affitto e € 1,9 Mld sono le spese extra a destinazione.

A chiusura della presentazione dei risultati, Gualberto Scaletta, Country Manager Italy Vrbo, ha così commentato: “Siamo contenti di aver rinnovato anche quest’anno la nostra collaborazione con il CISET per la realizzazione di questo studio che quest’anno si è ulteriormente arricchito di importanti novità, Questa seconda edizione, infatti, fornendo diversi profili e comparandoli tra loro, ci offre molti dettagli interessanti per conoscere meglio, e per la prima volta, in maniera così dettagliata, quelli che abbiamo definito “Gli alternativi”, un profilo di turista, più fluido, consapevole e che sceglie sia l’hotel che la casa per vacanze, confermandoci ancora una volta quanto oramai siano due soluzioni di alloggio a tutti gli effetti complementari. In un contesto, anche se lieve, di ripresa economica – aggiunge il manager – in cui il viaggiatore diventa sempre più esigente e quindi più “fluido”, credo sia strategico ascoltarne più attentamente i bisogni e ad anticiparne le esigenze e per farlo è sempre più utile realizzare indagini come questa, che ci aiutano a tracciarne un profilo preciso, al passo con i tempi e non limitativo”.

* Definizione generica non corrispondente ad alcuna definizione legale

**Metodologia di analisi

  • Indagine CAWI condotta da SWG su un panel di 60.000 persone rappresentative della popolazione italiana
  • Intervistati Italiani 18 – 65 anni che hanno fatto almeno 1 vacanza/breve soggiorno (almeno 1 notte fuori casa) in Italia nel corso degli ultimi 2 anni (marzo 2017-aprile 2019)
  • Periodo: prima metà di aprile 2019
  • I campioni intervistati:

– Turisti in case per vacanza: 1.300 interviste a persone che negli ultimi 2 anni hanno trascorso almeno 1 notte in un alloggio in affitto e che hanno utilizzato anche altre tipologie di alloggio (hotel)

– Turisti in hotel, che NON utilizzano case per vacanza: 600 interviste a persone che negli ultimi 2 anni hanno trascorso almeno 1 notte in hotel, ma non in un alloggio in affitto

Morta donna accoltellata dal marito dentista

DALLA LIGURIA
E’ morta la donna di 60 anni accoltellata dal marito dentista, nel corso di una lite nella loro abitazione a Bolano, in provincia di La Spezia. L’aggressione, scaturita da una lite per il malfunzionamento di una caldaia, avvenne il 20 marzo. Il marito, coetaneo, l’aveva ferita con un coltello da cucina. La donna era stata operata e ricoverata in terapia intensiva, ma  non si era mai ripresa. Era stato il coniuge a chiamare i soccorsi.