CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 9

La notte nera – Jazz a Corte

 

Il Moncalieri Jazz Festival apre la sua XXVII edizione con un evento tanto atteso dal pubblico, diventato ormai un appuntamento fisso, la Notte Nera, anche quest’anno denominata “Jazz a Corte”.

Sabato 2 novembre 2024, a partire dalle ore 17, la musica risuonerà in cinque Corti, tre piazze, tre vie e sei locali del centro storico di Moncalieri, per un totale di 18 concerti con più di 100 musicisti provenienti da tutta Italia. Il tema principale di questa edizione è il saxofono, per festeggiare i 210 anni dalla nascita del suo inventore Adolf Sax.

Proprio per questo motivo si è scelto di intitolare le cinque Corti a cinque saxofonisti che hanno segnato la storia del Jazz, il grande piemontese Gianni Basso, il leggendario Charlie Parker, l’americano Jerry Mullighan, il recentemente scomparso Wayne Shorter e la prima saxofonista donna al mondo Madame Elise Hall, di cui ricorre quest’anno il centenario. Il tema della figura femminile continua. Numerose sono le donne che partecipano a questo evento, provenienti da tutta Italia. Tre dei gruppi che si esibiranno nelle Corti saranno capitanati da saxofoniste donne, e torna la tanto amata Marcin’ Band, che quest’anno sarà tutta al femminile con le Girlesque Street Band. Si inizierà alle ore 17 con il primo set nelle cinque Corti contemporaneamente, dopodiché si continuerà a passeggiare per le vie della città seguendo i suoni della Marcin’ Band, per arrivare a fare aperitivi jazz nei vari locali alle ore 19. Alle ore 21 ci sarà il secondo set nelle varie Corti, per arrivare tutti insieme alle ore 22 in piazza Vittorio Emanuele II, in attesa del grande concerto dedicato ai The Blues Brothers, con la Riot Blues Band e la partecipazione straordinaria di Roberta Bacciolo. La musica non finisce qui, perché alle 23.30 ci saranno altri due palchi con i concerti conclusivi, in via San Martino e via Santa Croce. Il centro storico, con le sue meravigliose strutture architettoniche, tra cui il Castello Reale di Moncalieri (Patrimonio UNESCO dal 2007) con il Giardino delle Rose, il Palazzo Comunale ed altre Corti private della città, saranno la vera cornice di questa giornata, dove si potrà respirare profumo musicale e in ogni angolo qualcosa di unico e narrativo. Gli artisti esprimeranno la propria idea riguardo la parola “improvvisazione” in chiave jazz, ricercando nella trasversalità e contaminazione gli elementi che permetteranno di vivere una giornata dedicata al viaggio e all’esplorazione.

Servizio navetta gratuito della ditta Linea Azzurra a partire dalle ore 16 fino alle ore 2, con cadenza ogni 20 minuti e la valenza per la sola giornata di sabato 2 novembre – partenza da piazza Panissera, arrivo piazza Baden Baden e ritorno.

 

Mara Martellotta

Svelati i vincitori del bando per giovani artisti di Guido Gobino

In occasione del sessantesimo anniversario, Guido Gobino ha celebrato il talento e la creatività delle nuove generazioni con Gug Art³, bando culturale dedicato ad artisti emergenti. L’evento di premiazione si è tenuto mercoledì 30 ottobre scorso negli spazi di via Modena 62, e sono stati annunciati i vincitori per le categorie Musica, Scrittura e Arti visive.

Alla presenza di Pietro e Guido Gobino e dei giurati, da Mir Ivic per la Musica, Nicola Lagioia per la scrittura e Marinella Senatore per le arti visive, è stata inaugurata la mostra dedicata ai lavori dei finalisti della categoria Arti visive, ispirata alle storie, ai suoni e ai profumi dell’azienda torinese. Sono risultati vincitori Marta Ciolkowska, Lorenzo Gnata e Chiara Nicoletti. Tutti i progetti esprimono un dialogo profondo tra sostenibilità, tradizione e innovazione, e hanno condiviso la vittoria per la categoria Arti visive. Le opere rimarranno esposte iIvica Modena 62 fino al 2 novembre, dalle 16.30 alle 19.30 con ingresso libero.

Marta Ciolkowka ha realizzato “Whispering the Future”, un’installazione sensoriale che invita a riflettere sulla sostenibilità e sulle condizioni lavorative del mondo del cacao; Lorenzo Gnata con “Sogno di polvere, fango, inchiostro” presenta un nastro di tulle sospeso con parole in 3 D, un’opera che interpreta la storia della famiglia Gobino e la tradizione cioccolatiera. Chiara Nicoletti, attraverso l’opera “Mano a mano” esplora il valore della manualità con un’opera collettiva, realizzata insieme ai dipendenti della cioccolateria.

Per la categoria Musica, il trio composto da Edmondo Annoni (tromba, sound, Design), Camilla Battaglia (voce processata) e Francesca Remigi ( batteria elettronica) ha stabilito anticipatamente di competere in gruppo, realizzando la performance dal titolo “Viaggio di una fava di cacao”. Composto da tre elementi sonori ispirati alla filiera del cioccolato, il brano offre un’esperienza immersiva tra jazz, ambient e field recording, evocando profumi e atmosfere della cioccolateria.

Per la categoria Scrittura la vincitrice è risultata l’irpina Michela Iannella, con il racconto “Per finta”, che evoca la magia dei ricordi d’infanzia nella cioccolateria del nonno di Pietro, Beppe.

Durante l’evento l’azienda ha presentato un cofanetto celebrativo del 60esimo anniversario in edizione limitata, da oggi disponibile nelle botteghe di Torino e Milano. Ricette iconiche, innovative e inedite, che raccontano le tre generazioni della famiglia Gobino e il loro impegno nella produzione di cioccolateria di eccellenza. GugArt3 è un progetto dedicato ad artisti e creativi under 35 per promuovere l’arte e la cultura per le nuove generazioni. I nove finalisti hanno avuto l’opportunità di immergersi nell’atmosfera del Laboratorio di produzione, ascoltando e incontrando i collaboratori di oggi e quelli di ieri, assaggiando le materie prime e i prodotti finiti, riempiendosi dei profumi di cacao. Dopo questa esperienza hanno realizzato le loro opere valutate da una giuria di eccezione.

Mara Martellotta

RivoLibri, il festival dedicato alla lettura

 Dal 7 al 24 novembre 2024

Ingresso gratuito 

 

Il festival letterario “RivoLibri”, organizzato dal Consorzio TurismOvest e dalla Città di Rivoli in collaborazione con la Libreria Ubik di Rivoli, in programma a Rivoli dal 7 al 24 novembre, è un evento pensato per abbracciare la città intera, dalle sue strade ai suoi quartieri, e portare la cultura ovunque.

Spaziando attraverso una vasta gamma di generi, dalla narrativa al giallo, al recente fenomeno del romance, l’intento è quello di coinvolgere lettori di ogni fascia d’età.

«Ogni cittadino potrà sentirsi parte di questa grande festa dedicata ai libri», auspica il Sindaco Alessandro Errigo. «Credo  che una città viva e vitale come la nostra debba investire nella cultura, elemento fondamentale per il benessere della comunità. È proprio attraverso iniziative di questo genere che continuiamo a costruire una Rivoli sempre più ricca di stimoli e di opportunità per tutti: una forte opportunità per crescere attraverso la cultura» e pensando ai giovani il primo cittadino aggiunge: «La lettura non è solo un mezzo per stimolare la nostra conoscenza, ma un’occasione per aprirci agli altri, alle loro storie e ai loro mondi».

«Come Consorzio TurismOvest – spiega la Direttrice Simona Pravato – siamo felici di accogliere a Rivoli importanti autori che ci permettono di ampliare le proposte culturali della nostra città».

L’edizione di quest’anno nasce anche grazie al supporto del Gruppo Ubik: «Questo festival non si limiterà a un solo palco ma si snoderà in tutta la città – afferma la libraia Antonella, con Cristina e Laura – a diventare luoghi di incontro saranno, oltre alla libreria, gli istituti scolastici (Scuola San Giuseppe e Fondazione Istituti Riuniti Salotto e Fiorito ETS), palazzi storici (Villa Cane d’Ussol in via Capra), sedi di quartiere (Centro d’Incontro Don Puglisi di Piazza della Repubblica)».

Ad inaugurare “RivoLibri” sarà Valentina D’Urbano che giovedì 7 novembre alle 21 presenterà in libreria “Figlia del temporale”, il suo nuovo romanzo con al centro il tema del desiderio femminile. Sabato 9 novembre sarà la volta del romance con Karim B che firmerà le copie del suo romanzo “Limitless” e a chiudere gli eventi della settimana Maurizio Carucci, cantante della band Ex-Otago, presenterà il suo esordio letterario dedicato alla magia del camminare a piedi “Non esiste posto al mondo”.

 Il festival avrà tante storie: il mito raccontato da Paola Mastrocola nel suo nuovo libro dedicato a Efesto “Il dio del fuoco”, la commovente storia della malattia di Cesare che la mamma Valentina Mastroianni racconta sulla propria pagina social e nel nuovo libro “E voleremo sopra la paura”, la cura di sé con la psicologa Ameya Canovi e il suo libro “Dentro di me c’è un posto bellissimo”.

Una particolare attenzione sarà data agli autori locali: Roberto Morra, Marco Pastore, Francesca Mogavero e il Collettivo PseuDomino per valorizzare il territorio e le sue espressioni.

Nicolò Govoni, domenica 24 novembre nella giornata conclusiva della rassegna, sarà al centro di un evento organizzato in collaborazione con la Scuola San Giuseppe di Rivoli, così da coinvolgere gli studenti e le loro famiglie per una riflessione sul suo nuovo libro “Un mondo possibile”, edito da Rizzoli.

Per info e prenotazioni: 011/9532152 – rivoli@ubiklibri.it.

Programma completo, fb e Ig: TurismOvest; Città di Rivoli; Libreria Ubik Rivoli www.turismovest.itwww.comune.rivoli.to.it;

Oggi al cinema. Le trame dei film nelle sale di Torino

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A cura di Elio Rabbione

L’amore secondo Kafka – Drammatico. Regia di Judith Kaufmann e Georg Maas, con Sabin Tambrea e Henriette Confurius. Il 1923, l’ultimo anno di vita di Franz Kafka. In vacanza sul mar Baltico con la famiglia della sorella, lo scrittore incontra una ragazza, Dora Diamant, di famiglia ebrea, che sogna il mondo della danza e un’esibizione a Berlino. Kafka, già malato di tubercolosi, contro il parere dei suoi si trasferisce nella capitale, innamoratosi di Dora e desideroso di trascorrere del tempo con lei. Con il precipitare degli eventi e della malattia, Dora accudirà sino alla morte Franz, in un sanatorio austriaco. Durata 98 minuti. (Fratelli Marx sala Chico)

Berlinguer – La grande ambizione – Drammatico, Storico. Regia di Andrea Segre, con Elio Germano, e Paolo Pierobon, Roberto Citran ed Elena Radonicich. Una parte della vita del politico italiano, la vita privata e pubblica dal viaggio a Sofia del 1973 fino al discorso della Festa Nazionale dell’Unità di Genova del 1978. Durata 123 minuti. (Eliseo Grande, Massimo, Nazionale sala 1, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Finalement – Commedia. Regia di Claude Lelouch, con Kad Merad, Sandrine Bonnaire e Françoise Fabian. Ancora un film sui sentimenti da parte del regista di “Un uomo una donna”, classe. La storia di Lino, che ha preso a girare per tutta la Francia, da Nord a Sud, raccontando a chi lo accoglie in auto un po’ di sé. Avvocato di successo, una lunga carriera alle spalle, una bella famiglia che ama e da cui è amato, un uomo che una malattia improvvisa spinge ad un comportamento che lo mette di fronte alle proprie responsabilità. Non riesce più a mentire agli altri come a se stesso. Incontrerà nuove persone tra cui una donna di cui si innamorerà e una nuova passione: suonare la tromba. Il sottotitolo originale suona “La folie des sentiments”, quello italiano “Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte”. Durata127 minuti. (Romano sala 3)

Fino alla fine – Drammatico. Regia di Gabriele Muccino, con Elena Kampouris e Lorenzo Richelmy. Una trama sviluppata nell’arco di 24 ore durante le quali succede di tutto, compresa una rapina. Una turista californiana, Sophie, conosce in spiaggia tre giovani che promettono di farle conoscere il capoluogo siciliano, ma in realtà hanno un debito da pagare e coinvolgono la ragazza. Durata 90 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi sala 3, Romano sala 1, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Iddu – Commedia drammatica. Regia di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia, con Toni Servillo e Elio Germano. Durata 122 minuti. Liberamente ispirato al periodo della latitanza di Matteo Messina Denaro, in particolar modo ai suoi scambi epistolari con l’ex sindaco di Castelvetrano, Antonino Vaccarino. La Sicilia dei primi anni del nuovo secolo, quando Catello, detto “il preside”, esce dal carcere, condannato per concorso esterno in associazione di tipo mafioso, è contattato dai servizi segreti che gli propongono di prendere contatto con il vecchio boss, suo figlioccio. Ha inizio di qui una fitta corrispondenza epistolare, con la speranza che in uno dei tanti pizzini Messina si spinga a rivelare per errore il proprio nascondiglio. Presentato in concorso a Venezia. (Reposi sala 4)

Joker: Folie à deux – Drammatico. Regia di Todd Phillips, con Joaquin Phoenix, Lady Gaga e Brendan Gleeson. Ancora sulle orme di Arthur Fleck, noto come Jocker, il serial killer che ha terrorizzato Gotham City, recluso nell’ospedale psichiatrico di Arkham in seguito al suo arresto. Lì conosce Harley Quinn, un incontro che cambia la sua vita. I due si riconoscono e si comprendono perfettamente, Arthur trova in Harley la sperato che ha sempre sperato di incontrare. Tra i due nasce una sintonia straordinaria e quando vengono rilasciata al termine della detenzione, ormai inseparabili, sono pronti a intraprendere una nuova tragica e folle avventure. Durata 138 minuti. (The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Madame Clicquot – Drammatico. Regia di Thomas Napper, con Haley Bennet e Sam Riley. Dopo la prematura morte del marito, Barbe-Nicole Ponsardin Clicquot sfida le convenzioni assumendo le redini dell’azienda vinicola che i due coniugi avevano da poco avviato insieme. Guidando l’azienda attraverso vertiginosi rovesci politici e finanziari, la protagonista resiste alle critiche, rivoluziona l’industria dello champagne e diventa una delle prime grandi donne d’affari nel mondo. Durata 89 minuti. (Greenwich Village sala 3)

Il maestro che promise il mare – Drammatico. regia di Patricia Font, con Enric Auquer. Nel 1935, il maestro Antoni Benaiges accetta l’incarico come insegnante in un piccolo villaggio nella provincia di Burgos, in Spagna. Qui il giovane maestro instaura un intenso legame con i suoi studenti, bambini tra i sei e i dodici anni, ai quali fa una promessa: portarli a vedere il mare per la prima volta nella loro vita. Ma i metodi di insegnamento innovativi del maestro non incontrano il consenso del governo dell’epoca, che inizia una dura opposizione nei confronti dell’insegnante e dei suoi ideali. Settantacinque anni dopo, la nipote di uno di quegli alunni ricostruisce la meravigliosa storia vera nascosta dietro la promessa del maestro. Una storia di coraggio, dedizione e resistenza che rischiava di rimanere sepolta dalle ombre del regime franchista. Durata 105 minuti. (Greenwich Village sala 2)

Megalopolis – Drammatico. Regia di Francis Ford Coppola, con Adam Driver, Jon Voigt, Talia Shire e Dustin Hoffman. Il geniale architetto Cesar Catilina cerca di far balzare la città di New Rome in un futuro utopico e realistico, mentre il suo oppositore, il sindaco Franklyn Cicero, rimane impegnato in uno status quo regressivo, perpetuando l’avidità, gli interessi particolari e la guerra di parte. Tra i due c’è Julia Cicero, la figlia del sindaco, il cui amore per Cesar ha diviso la sua lealtà, costringendola a scoprire cosa crede che l’umanità meriti veramente. Durata 138 minuti. (Due Giardini sala Ombrerosse, Fratelli Marx sala Harpo, Ideal, Reposi sala 4, Romano sala 3)

La misura del dubbio – Drammatico. Regia di e con Daniel Auteuil. Da quando ha fatto assolvere un assassino recidivo, l’avvocato Jean Monier non accetta più casi di giustizia penale. L’incontro con Nicolas Milik, padre di famiglia accusato dell’omicidio della moglie, lo tocca profondamente e fa vacillare le sue certezze. Convinto dell’innocenza del suo cliente, è disposto a tutto pur di fargli vincere il processo in corte d’assise, ritrovando in questo modo il senso della sua vocazione. Durata 115 minuti. (Eliseo)

I morti non soffrono – Drammatico. Di e con Viggo Mortensen, con Cicky Krieps e Danny Huston. I temi del western coniugati al femminile. Vivienne è figlia di immigrati francesi, vive in Canada, cresce forte e risoluta della propria indipendenza. Cambia paese, porta avanti la sua vendendo fiori e rifiutando un matrimonio borghese. Tutti possono acquistare i suoi fiori, uno soltanto la colpisce per la gentilezza e la dolcezza con cui l’avvicina e la tratta. Anche lui è un immigrato, è Holger Olsen, è arrivato dalla Danimarca, è un soldato che ha combattuto per anni e se una seconda patria lo chiama lui si sente ancora in obbligo di rispondere. Sarà un volontario nordista, dopo aver messo su casa con Vivienne, lasciando la donna sola di fronte a ogni sorta di pericolo, il rampollo di un boss locale che ne abusa, il sindaco corrotto che protegge i fuorilegge. Ci sarà un ritorno ma anche la morte che metterà una parola fine. Durata 129 minuti. (Classico)

Parthenope – Drammatico. Regia di Paolo Sorrentino, con Celeste Dalla Porta, Gary Oldman, Stefania Sandrelli, Isabella Ferrari, Silvio Orlando e Luisa Ranieri. La vita di Partenope, che si chiama come la sua città, ma non è né una sirena né un mito. Dal 1950, quando nasce, fino ai giorni nostri. Dentro di lei, tutto il lunghissimo repertorio dell’esistenza: la spensieratezza e il suo svenimento, la bellezza classica e il suo cambiamento inesorabile, gli amori inutili e quelli impossibili, i flirt stantii e le vertigini dei colpi di fulmine, i baci nelle notti di Capri, i lampi di felicità e i dolori persistenti, i padri veri e quelli inventati, la fine delle cose, i nuovi inizi. Gli altri, vissuti, osservati, amati, uomini e donne, le loro derive malinconiche, gli occhi un po’ avviliti, le impazienze, la perdita della speranza di poter ridere ancora una volta per un uomo distinto che inciampa e cade in una via del centro. Sempre in compagnia dello scorrere del tempo, questo fidanzato fedelissimo. E di Napoli, che ammalia, incanta, urla, ride e poi sa farti male. Durata 136 minuti. (Centrale, Massaua, Due Giardini sala Nirvana, Eliseo, Fratelli Marx sala Groucho, Ideal, Lux sala 1, Nazionale sala 2, Reposi sala 2, Romano sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

La storia di Souleymane – Drammatico. Regia di Boris Lojkine, con Abou Sangare. Souleymane proviene dalla Guinea e abita a Parigi, dove si guadagna da vivere consegnando cibo in bicicletta. Ora ha solo due giorni di tempo per prepararsi alla perfezione e superare il colloquio di richiesta asilo: il problema è che ha deciso di raccontare una storia che non è la sua. Durata 93 minuti. (Nazionale sala 3)

The Apprentice – Alle origini di Trump – Drammatico. Regia di Ali Abbasi, con Sebastian Stan, Jeremy Strong e Maria Bakalova. New York, anni Settanta. Determinato a uscire dall’ombra del potente padre e a farsi un nome nel settore immobiliare di Manhattan, l’aspirante magnate Donald J. Trump agli inizi della sua carriera incontra l’uomo che diventerà una delle figure più importanti della sua vita: il faccendiere Roy Cohn. Vedendo del potenziale in Trump, il controverso avvocato – che aveva ottenuto le condanne per spionaggio contro i Rosenberg e aveva investigato sui sospetti comunisti insieme al senatore McCarthy – insegna al suo nuovo allievo come accumulare ricchezza e potere con l’inganno, l’intimidazione e la manipolazione mediatica. Il resto è storia. Durata 120 minuti. (Nazionale sala 4)

The Substance – Drammatico. Regia di Coralie Fargeat, con Demi Moore, Margaret Qualley e Dennis Quaid. Elizabeth, un’attrice hollywoodiana finita nel dimenticatoio, è stata licenziata dal programma di aerobica che conduceva per aver superato i 50 anni di età. La donna decide di rispondere a un annuncio in cui cercano persone su cui sperimentare un misterioso siero che ringiovanisce. Somministratale la sostanza, la donna si rende conto che il siero agisce in maniera differente da come lei si aspettava, perché la porta a dare vita per partenogenesi a una versione più giovane e bella di lei di nome Sue. Durata 140 minuti. (Centrale V.O., Massaua, Due Giardini sala Ombrerosse, Fratelli Marx sala Harpo anche V.O., Greenwich Village sala1, Ideal, Lux sala 2, The Space Torino, Uci Lingotto, The Space Beinasco, Uci Moncalieri)

Trifole – Drammatico. Regia di Gabriele Fabbro, con Umberto Orsini, Margherita Buy, Enzo Iacchetti e Ydalie Turk. Dalia, una giovane donna cresciuta a Londra, non ha alcuna aspettativa per il futuro e non è per nulla motivata. Sua madre le chiede di prendersi cura di suo nono Igor, affetto da demenza senile, che vive in un piccolo paesino delle Langhe, nella speranza che stare in mezzo alla natura possa aiutarla a fare chiarezza e trovare la sua strada. Arrivata in casa del nonno, Dalia scopre che l’uomo, che peggiora di giorno in giorno, ha ricevuto una notifica di sfratto a causa delle aziende vinicole locali, che stanno espandendo i loro territori e sono interessate a impossessarsi anche dei terreni destinati un tempo ai vecchi trifulau. La giovane deve trovare in breve tempo la somma di denaro che copra il pagamento dell’abitazione mentre Igor condivide con lei i segreti dei trifulau e la manda per i boschi con la cagnolina Birba, alla ricerca di qualcosa di inestimabile valore: il grande tartufo bianco, che potrebbe salvare la loro casa. Durata 100 minuti. (Greenwich Village sala 3)

Vermiglio – Drammatico. Regia di Maura Delpero, con Tommaso Ragno, Sara Serraiocco, Roberta Rovelli, Martina Scrinzi e Orietta Notari. In quattro stagioni la natura compie il suo giro. Una ragazza può farsi donna. Un ventre gonfiarsi e divenire creatura. Si può smarrire il cammino che portava sicuri a casa, si possono solcare mari verso terre sconosciute. In quattro stagioni si può morire e rinascere. “Vermiglio”, ambientato tra le montagne della Val di Sole, in Trentino, racconta dell’ultimo anno della Seconda Guerra Mondiale in una grande famiglia e di come, con l’arrivo di un soldato rifugiato, per un paradosso del destino, essa perde la pace, nel momento stesso in cui il mondo ritrova la propria. Leone d’Argento alla Mostra di Venezia, scelto a rappresentare l’Italia ai prossimi Oscar quale migliore film straniero. Durata 119 minuti. (Eliseo, Nazionale sala 4)

Andrea Marchesini alla Tait Gallery

Venerdì 1 novembre si presenta la Tait Gallery di via San Quintino 1, durante l’art Week di Torino, in una mostra a cura di Matteo Scavetta, l’artista Andrea Marchesini. Dalle ore 20.30 le opere dell’artista vicentino saranno accompagnate da open bar e dj set.

L’artista è lo Sciamano dispensatore di ordine, e sottraendo e scavando fa luce verso il pensiero puro che si materializza sulla tela attraverso l’assemblaggio di diversi tessuti e materiali. Come testimonianza di reminiscenze, il pensiero si compone su uno sfondo neutro, luminoso e determinato da campiture decise, vivendo lo spazio in cui l’idea pure si palesa e si ripropone all’artista e a noi, spettatori di questa trasmutazione. Marchesini è un mediatore di pensieri puri, insaziabile esploratore alla ricerca della miglior rappresentazione della propria visione dell’Io e delle sue sfaccettature. Il tessuto, in ogni opera dell’artista, è selezionato e applicato, adagiato sulla preparazione pittorica, protagonista del processo mentale che estrapola i dolori e i desideri di rinascita. Le sue materie sono la testimonianza della rinascita dell’individuo, cucire e incollare sono azioni simbolo del cambiamento, una mutazione di stato e di dimensione, riflessione di come il tempo lenisca il dolore e crei, modelli, smussi, amplifichi, diminuisca, attivi e inevitabilmente modifichi. La matrice rimane e il resto evolve. Marchesini accetta questa condizione, la rende a noi palese, ci fa capire che non è uno sbaglio accettare e lo scendere a patti di non essere più ciò che si è stati; la bellezza sta nell’essere puri, chiari, le nostre azioni devono essere il suono dei nostri segni interiori. I damaschi, le stoffe preziose, le passamanerie, le ruvide tele sono la traslazione di questi codici sommersi, i nostri sogni realizzati, quelli ancora da realizzare, le nostre paure e gioie da far esplodere l’universo della vita. Marchesini rappresenta la vita cristallizzandola nei quattro bordi della sua tela, lo sfondo monocromatico ci ricorda di quanto sia importante focalizzare e non perdere mai di vista la forza del pensiero, l’importanza del ricostruire per sentire dal profondo la vita e il suo sapore.

Marchesini nasce nel dicembre del 1973, compie studi scientifici e umanistici, mostrando un interesse per la cultura europea soprattutto in campo artistico. Perfezione le sue conoscenze in città come Londra, Dublino, Barcellona e Roma. Nel corso della sua attività artistica ha esposto a Venezia, Verona, Vicenza, Padova, Milano, Torino, Roma, Bologna, Madrid, Firenze, Seul, Amburgo, Stoccarda e ai Magazzini del Sale alla 57esima Biennale di Venezia. Nella sua pittura emergono tratti espressionistici, la cui forza segnica richiama la formazione sui modelli del passato. L’energia comunicativa esplode nell’alternanza e sovrapposizioni coloristiche dove i tracciati interiori si impongono sull’esteriorità della pittura, attraverso la sintesi sostanziale del gesto energico. Pittura ed emozione gestuale, forte e decisa, predisposta ad affascinare lo sguardo dello spettatore.

 

Mara Martellotta

Un mondo fuggevole e transitorio

La mostra dal titolo “Paesaggio” rende omaggio a Franco Montanari a cui si deve l’importante collezione di stampe e dipinti giapponesi raccolti con fiuto di intenditore d’arte e gusto di esperto collezionista durante il 1953-54, periodo in cui si trovava a Tokyo come ambasciatore.

Il fondo, considerato il quarto per valore in Italia, lasciato in eredità al museo di Moncalvo, permette una visione del cosiddetto “mondo fluttuante” fuggevole e transitorio ossia tutto quanto appartiene alla natura, dai boschi alle montagne, dai fiumi alle cascate, dai laghi agli stagni rivelatori non solo di armoniosa bellezza ma anche di rappresentazione dei Kumi, divinità che dimorano nei luoghi sacri che, secondo il shintoismo, sono simbolo di purificazione.


Immergendosi nella natura ci si appropria della sua forza vitale, come bene intuì un simbolista quale Vincent Van Gogh nell’asserire poeticamente che l’artista giapponese, davanti ad un filo d’erba, si sente egli stesso fiore come anch’egli sentì nell’immedesimarsi nell’iris bianco dipinto in un suo quadro famoso.

Soprattutto furono gli impressionisti a rimanere affascinati da quest’arte delicata ed elegante affine al loro sentire nel cogliere l’attimo fuggente prima che si dissolva, a cominciare da Claude Monet che creò il proprio giardino identico a quello giapponese con ponticelli, stagni e ninfee e tappezzò le pareti della sua casa con stampe che, dopo l’apertura nel 1854 dei rapporti commerciali tra Giappone e occidente, circolavano in Francia.

In mostra sono esposte diverse opere che rappresentano il Monte Fuji, luogo di culto dedicato al sole e alla dea Amaterasutanto trattato da Hokusai e Hiroshige.

Lo troviamo protagonista ne “Il monte Fuji e le nere colline” a “inchiostro su seta”, di Kawabata Gyokusetsu, bellissimo paesaggio che evidenzia la bianca purezza del monte sovrastante gli scuri e grigi colli.

Allo stesso modo il kakemono del XVII secolo “Paesaggio innevato del monte Fuji” di Kano Masunobu rappresenta la sacrale purezza del monte che sorge, come apparizione, presso un tempio circondato di fiori.

Così pure si coglie il senso di purificazione nel dipinto “Monaco che contempla il Fuji” di scuola Kano di ispirazione cinese.

Come non pensare alla stessa venerazione di Paul Cezanne per la montagna Saint Victoire dipinta ossessivamente una cinquantina di volte, in un solo anno, quale luogo dell’anima che dona serenità.

“Il ponte Nihon di Edo” di Utagawa Kunisada, autore dei famosi dipinti delle cascate di Saga, ci ricorda la suggestione esercitata sulle Japoneseries di Van Gogh e di Gauguin che in Polinesia si era portato stampe giapponesi da cui trarre ispirazione.


Tante le delicate scene notturne come “Dama con lanterna sotto la luna” di
Utagawa Hiroshige, in bianco-nero con due pennellate rosse a vivacizzare il pallido chiarore lunare ed i fiori bianchi creando un’atmosfera intima.

“Volpe bianca sotto la luna”,  kakemono della scuola UedaKochu, è invece legato alla simbologia beneaugurante in quanto l’animale è il messaggero di Hinari, dio shintoista della fertilità e dell’agricoltura.

Legato al simbolismo anche il dipinto “Jurojin e cervo sotto un pino” di  Maeda Chodo che ritrae il vecchio saggio appoggiato ad un pino tra i bambù e un cervo che alludono alla longevità.

Sintetico il raffinatissimo Kakemono del XX secolo “Le tre foglie rosse” di Ikegami Shuho che rende magistralmente,  purnell’essenzialità, l’idea della tradizione Momijigari ossia la caccia delle foglie rosse nel visitare i luoghi in cui gli aceri cambiano colore nell’autunno.

Con significati meno profondi ma intriganti, le due xilografie “Salendo sulla scala in giardino” e  “Caccia alle lucciole presso lo stagno” da originali di Suzuki Harunobu, appartenenti al genere popolare  di scenette quotidiane richieste dalle masse urbane.

Più impegnativo e sottilmente filosofico l’emakimono del XVII secolo di Kano Tan’yu “Paesaggio hatsuboku”, a inchiostro su seta, che presenta ben sette paesaggi distinti tra spazi vuoti, legato al minimalismo dei monaci Chan, genere allora ritenuto eccentrico e minore poiché astratto ma in seguito rivalutato,  durante il periodo Edo dai giapponesi che ne capirono lo spirito ispiratore del buddismo con la consapevolezza che la realtà è illusione.

Tutto ciò ha portato ad un percorso di illuminazione che coinvolge anche l’artista nella sua creazione ed è evidente, a distanza di secoli, come le avanguardie dell’astrattismo e dell’espressionismo astratto moderno e contemporaneo siano strettamente legate a queste precedenti ispirazioni.

Giuliana Romano Bussola

Frankenstein. Ritorna il mito dell’ “horror – fantascientifico”

Alla “Libreria Bodoni” di Torino, presentazione del nuovo libro e dell’EP dedicati alle figure letterarie protagoniste del romanzo di Mary Shelley

Sabato 2 novembre, ore 17

Composto a soli diciannove anni, fra il 1816 e il 1817, dalla scrittrice britannica Mary Shelley, pubblicato nel 1818 e modificato dall’autrice per una seconda edizione del 1831, “Frankenstein o il moderno Prometeo” o, più semplicemente “Frankestein”, non è soltanto il gotico capostipite dell’“horror fantascientifico”, ma anche “una profetica anticipazione delle ansie contemporanee sul destino dell’ambiente”: a questo classico della letteratura occidentale, “OHT – Office for a Human Theatre” (studio di ricerca, fondato a Rovereto – Trento nel 2008 dal regista teatrale Filippo Andreattaha dedicato lo spettacolo teatrale Frankenstein”, che si conclude con la pubblicazione “FRANKENSTEIN  – if you love solitude, you don’t love freedom” (“bruno editore”, 2024), in cui si raccolgono la ricerca e i viaggi dello stesso Filippo Andreatta nei luoghi in cui si svolge il romanzo.

Della pubblicazione di Andreatta, insieme al progetto teatrale “FRANKENSTEIN” di “OHT-Theatre”, si parlerà sabato 2 novembreore 17, in un incontro presso la “Libreria Bodoni” (via Carlo Alberto 41, SpazioB) di Torino, in cui il regista teatrale e curatore Filippo Andreatta ed il produttore, compositore e sound designer Davide Tomat racconteranno genesi ed identità delle due produzioni.

“Attraverso la frenetica sperimentazione del dottor Viktor Frankenstein e della sua creatura – dichiara Andreatta – ho vissuto anch’io un esperimento estremoIl progetto ha preso diverse forme: un’installazione, uno spettacolo, una reading session e un EP. L’ultima è stata il libro. Un libro che comprende tutti questi esperimenti e i viaggi che ho fatto nei luoghi del mostro, che è esso stesso un esperimento, una creatura prodotta dall’assemblaggio della ricerca di ‘OHT’ con la narrazione di Mary Shelley”Il volume ripubblica l’edizione del romanzo del 1831 innestando sopra le sue parole contributi della curatrice Lucrezia Calabrò Visconti, della filosofa e docente Dehlia Hannah, della guida di aree polari Kelsey Camacho, dello stesso regista Filippo Andreatta, e i materiali prodotti dal progetto.

Anche l’’EP (“Extendend Play”) OHT Frankenstein di Davide Tomat, come il testo, si sviluppa in un percorso personale e soggettivo, empatizzando con lo spettatore e la narrazione. Frutto diretto della scena e delle azioni dei performer, è stato scritto, eseguito e registrato durante le prove. E il suono appena nato, proprio come il protagonista del romanzo, impara a muoversi nel mondo, prendendo coscienza di sé attraverso l’interazione con gli esseri umani.

Spiega lo stesso compositore, Davide Tomat“Per la realizzazione del suono dello spettacolo, ho utilizzato principalmente sintetizzatori analogici polifonicisistemi modulari ‘Eurorack’, strumenti ad aria, campionamenti di elementi scenici e registrazioni sonore dei movimenti e dei respiri del ‘performer’. La mia intenzione era quella di sfruttare il più possibile ‘VCO’ analogicipresenti nei sintetizzatori e modulari analogici, che nascono e si modulano direttamente attraverso l’elettricità, arricchendoli con elementi acustici e naturali della scena e dei ‘performer’, per poi trasformarli tramite tecniche di ‘ri-sintesi’ e processi digitali. Il mio obiettivo era ricercare la scintilla elettrica ancestrale che dà vita alla materia e, attraverso il respiro ed il corpo, creare un essere contemporaneo capace di un’esistenza autonoma”.

 

Per info: “Libreria Bodoni”, via Carlo Alberto 41, SpazioB, Torino; tel. 011/5834491 o www.libreriabodoni.it o www.oth.artg.m.

Nelle foto: “Frankenstein” Libro, ph. Filippo Andreatta; Davide Tomat, Cover EP “OHT Frankenstein”

Ritorna Umbertissima alla sua seconda edizione nella galleria Umberto I

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Due giorni di arte, moda, design, musica e letteratura

Venerdì 1 e sabato 2 novembre, in concomitanza con il weekend dell’arte, la galleria Umberto I, ex ospedale di via della Basilica, a Torino, ospiterà per il secondo anno consecutivo la rassegna d’arte Umbertissima. Si tratta di due lunghe serate organizzate da JK’s Gallery e Cristinai & Co, dedicate ad arte, fotografia e design, moda, talk, musica classica, elettronica e jazz. Venerdì prenderà il via la rassegna alle 18 con le mostre “I Love You, Fuck You! Dedicated to…”, “Gallery friends”, “Galerie des Refusès”, “Gallery Face”, set fotografico e shooting di Gianni Oliva e Michele Rubino, “Fai un salto in galleria”, fotografie di Michele d’Ottavio. Alle 19.30, alla JK’s Gallery si aprirà uno spazio dedicato ai libri, che avrà un appuntamento importante alle 21 con “Boom del bookparty-quando la lettura diventa gesto sociale” con Abracabook. Sabato 2 novembre, alle 19.30, al fianco delle presentazioni librarie, ci saranno le performance di moda, che vedono in scaletta Cristina Pistoletto Parade, “Instant Collage Composition”, performance dell’artista, danzatrice, creatrice di moda Samanta Lai, in collaborazione con Belfiore Danza Contemporanea. L’atmosfera di Umbertissima sarà accompagnata da una colonna sonora composta da musicisti Jazz di musica classica e di set di Franco B.E. Non mancherà l’arte anche sotto forma di luci d’artista, in quanto la galleria accoglie la luce d’artista di Marco Gastini dal titolo “L’energia che unisce si espande nel blu”. 

Mara Martellotta 

Foto: Museo Torino

Villa Felice, altre serate oltre Halloween

Ballerine succinte, Drag Queen saccenti, Maghi sedicenti e ciarlataneria assortita a Villa Felice, spettacolo del Piccolo Teatro Comico che ha ottenuto un ottimo riscontro la sera di Halloween.  E per gli spettatori sopra i 16 anni d’età  domenica alle  ore 21  una edizione ancora più piccante.

“Se volete mascherarvi con stile, la nostra costumista troverà il vestito dei vostri sogni e vi creerà un
look da Halloween indimenticabile. Chiamate il 347.6127776”, suggeriscono gli organizzatori degli spettacoli.

Il “PICCOLO TEATRO COMICO” costituito nel febbraio del 2002, è la continuazione di un
progetto artistico e di una poetica teatrale iniziata precedentemente nel 1988 con uno stesso staff
allora denominato “Canovaccio”. Obiettivo artistico e di programmazione del “PICCOLO TEATRO
COMICO”: la rivalutazione del concetto teatro partendo dalla commedia e dal “classico” da
proporre nella sua essenza primordiale, fino a performances di spettacolo eterogeneo dalla danza, al
cabaret, al teatro multietnico e di genere, creando uno spazio organico, vivo che possa raggiungere
un pubblico eterogeneo che viva lo spazio del PTC, proponendo anch’esso idee e spettacoli per ogni
fascia di età, status e cultura.

La Notte delle Arti contemporanee alla Gam e al Mao

Apertura straordinaria fino alle 23 e ingresso a 1€dalle 18 alle 23. La biglietteria chiude alle 22

GAM e MAO aderiscono alla Notte delle Arti Contemporaneein programma per sabato 2 novembre 2024 e, per l’occasione,propongono l’ingresso alle collezioni permanenti alla tariffa speciale di 1€ dalle ore 18 fino alle ore 23. Aggiungendo 1€ si potranno anche visitare le mostre temporanee in corso (Mary Heilmann e Maria Morganti alla GAM, Rabbit Inhabits the Moon al MAO).

La mostra Berthe Morisot. Pittrice impressionista con display di Stefano Arienti si può visitare alla Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea con tariffa ridotta di 5€.

Cosa si può visitare

Alla GAM

Ingresso alla tariffa speciale di 1€ per il nuovo allestimento delle collezioni permanenti e il Deposito Vivente; aggiungendo 1€ si potrà accedere anche alle mostre temporanee Mery Heilmann e Maria Morganti.

Ingresso ridotto a 5€ per la mostra Berthe Morisot. Pittrice impressionista.

Al MAO

Accesso con biglietto unico a 1€ alle gallerie delle collezionipermanenti, alla presentazione del progetto Declinazioni Contemporanee, che porta al MAO le installazioni site specific di Qiu Zhijie e Charwei Tsai e la luce d’artista di Patrick Tuttofuoco, e alla performance Things that Death Cannot Destroy, dell’artista Linda Fregni Nagler.

Per prendere parte alla performance, che sarà ripetuta alle 18.45, 19.45 e 20.45, è obbligatoria la prenotazione all’indirizzo internmao@fondazionetorinomusei.it.

Aggiungendo 1€ si potrà visitare anche la mostra temporanea Rabbit Inhabits the Moon. L’arte di Nam June Paik allo specchio del tempo, recentemente inaugurata, dedicata all’opera dell’artista coreano Nam June Paik in dialogo con artisti contemporanei e antichi manufatti coreani.