CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 8

Accademie in Valle, cultura e scenari

L’Associazione Musicante e il Comune di Chiusa di Pesio annunciano la 18ª edizione di Accademie in Valle, la rassegna musicale estiva sotto la direzione artistica di Angelo Vinai, che arricchisce il panorama culturale della Valle Pesio con eventi di qualità, ospitati in suggestive location del territorio. Sostenuta dalla Fondazione CRC, dalla Fondazione CRT e dalla BCC Pianfei e Rocca de’ Baldi, la rassegna propone tre appuntamenti che uniscono musica, cultura e scenari di grande fascino.

Sabato 26 luglio – Paolo Fresu e Daniele Di Bonaventura alla Certosa di Pesio

L’inaugurazione della rassegna si terrà sabato 26 luglio alle 21:15 nella straordinaria cornice della Certosa di Pesio. Protagonisti della serata due giganti della scena musicale internazionale: Paolo Fresu (tromba) e Daniele Di Bonaventura (bandoneon).

Il concerto, tra gli eventi più attesi dell’anno, offrirà al pubblico un’esperienza sonora intensa e raffinata, frutto dell’incontro tra le sonorità liriche e l’intesa profonda del duo. Un viaggio musicale che dialoga con la bellezza architettonica e l’acustica naturale del monastero certosino.

Biglietti disponibili online: bit.ly/fresu-di-bonaventura
Ingresso gratuito per bambini fino a 4 anni, persone con disabilità e accompagnatori (prenotazione obbligatoria)

Venerdì 1° agosto – Il flamenco di Garcia Lorca con il Gruppo Mediterranea

Il secondo appuntamento è in programma venerdì 1° agosto alle 21:15 in Piazza Oreglia con lo spettacolo “Il flamenco di Garcia Lorca”, portato in scena dal Gruppo Mediterranea.

Un trio d’eccezione composto da Andrea Candeli (chitarra), Corrado Ponchiroli (voce, ballo e percussioni) e Chiara Guerra (ballo e palmas), guiderà il pubblico in un percorso che intreccia musica, danza e poesia, tra brani tradizionali come Zorongo Gitano, La Tarara, Sevillana e le celebri composizioni di Manuel De Falla.

Ingresso libero e gratuito

Venerdì 8 agosto – Brava! Omaggio a Mina con Elena Giardina & Extras

La rassegna si chiude venerdì 8 agosto alle 21:15 in Via Roma con Brava!, uno spettacolo-tributo alla grande Mina, interpretato dalla cantante Elena Giardina e dalla band Extras.

Musica dal vivo, racconti, video e aneddoti ripercorreranno la carriera della leggendaria artista italiana, con una scaletta che include successi senza tempo come Le mille bolle blu, Se telefonando, oltre a celebri duetti con Lucio Battisti e Adriano Celentano. Un evento coinvolgente e nostalgico, con arrangiamenti originali e musicisti di grande esperienza.

Ingresso libero e gratuito

“Voci dal Bosco” a Chiusa Pesio

Si fa spettacolo e laboratorio teatrale immersi nella natura, parte viva del racconto scenico

Domenica 20 luglio, dalle 17,30

Chiusa Pesio (Cuneo)

Palcoscenico e posti a sedere? Tutto lì. Nel “bosco”. Fra piante secolari e l’erba del prato. Perché è da lì, dal bosco, che tutto nasce e prende forma. Gesti, narrazione, emozioni, sogni, fantasia, immaginazione. Il bosco è, ad un tempo, pagina narrata e pagina narrante. Il bosco è lui stesso attore. E lo é da sempre. La prova? Eccola! Ben bene servita, la prossima domenica 20 luglio, a partire dalle 17,30, presso il “Bosco de le Moie”, all’interno dell’azienda agricola “Lungaserra – La Terra dei Muli”, a Chiusa Pesio (all’ingresso dell’omonima Valle che, in altitudine va 575 metri del capoluogo fino agli oltre 2600 delle cime più alte), dov’è in programma “Voci dal bosco”, spettacolo, ma anche “laboratorio” teatrale di e con Elena Borgna, antropologa regista attrice e “teatrautrice”, come lei stessa ama definirsi.

L’iniziativa, adatta alle famiglie e aperta a tutte le età, è il primo appuntamento pubblico del progetto “Alberi Maestri”, della “Società Cooperativa Sociale Etic.a” (impegnata in attività per il “Sociale”), nato nel 2025 grazie al contributo della “Fondazione CRC” e in collaborazione con la cuneese “Noau officina culturale”.

Per partecipare all’evento è richiesta la prenotazione, scrivendo a coopsocetic.a@gmail.com o chiamando il numero 333/7460163 (Daniela).

L’ingresso è ad offerta libera.

 “Lo spettacolo – sottolineano gli organizzatori – vuole essere un viaggio comico e poetico nella dimensione vegetale, un tentativo immersivo di sintonizzazione inter-specie. Lo ‘spirito del bosco’ si manifesta all’assemblea dei viventi, gli alberi prendono la parola per deliberare sul destino dell’umanità e partecipare alla creazione di mondi: punti di vista che si incontrano, si scontrano, si fraintendono e si trasformano. In un gioco di metamorfosi successiva l’attrice si fa così portavoce di relazioni, racconti, miti e leggende che legano da sempre gli uomini, le piante, i funghi e tutti i piccoli esseri brulicanti”.

Spettacolo e “laboratorio” teatrale, si diceva. Al termine del primo, infatti, il pubblico potrà prendere parte ad un “laboratorio” scenico guidato dalla stessa Elena Borgna che cercherà di portarvi ad una piena sintonizzazione con le molteplici specie vegetali del bosco, dove, alle 20, sarà di scena la “musica” con il Trio acustico “Rhythm Travellers” e, nel contempo, ci si potrà rifocillare con un “aperitivo vegetariano” curato da “Atelier Mal’Erba” e ammirare le opere in argilla dell’artista cubano Orlando Quinones.

L’appuntamento, come detto, si tiene all’interno de “La Terra dei Muli” (una fattoria didattica, guidata da Luciano Ellena, mastro mulattiere, e Daniela Turco, arte terapista, operatrice di “pet therapy” e guida turistica) dove i muli e gli asini vengono allevati e impiegati durante l’anno in “trekking someggiati” per il rifornimento dei numerosi rifugi della zona o per “attività di formazione” e dove nel 2024, grazie ai contributi di “Fondazione CRC”, nell’ambito dei bandi “Percorsi di sostenibilità” ed “Impegnati nei diritti”, la Cooperativa “Etic.a” ha iniziato un percorso di bonifica e di ripristino del cosiddetto “Bosco de le Moie”, per “ridare alla collettività un luogo immerso nella natura dove vivere esperienze di benessere fisico e mentale”. Per “staccare la spina” da routines quotidiane defaticanti e logoranti consigliere ai passi benefici (?) cui si affidano ripetitivamente le nostre comuni giornate.

g.m.

Nelle foto: Elena Borgna in scene dallo spettacolo “Voci da Bosco” (credits Davide Commandù)

La strage di San Bartolomeo, c’era anche un astigiano

Un libro indaga

C’era anche un astigiano tra gli autori della strage di San Bartolomeo. In quella terribile notte, il 24 agosto del 1572, a Parigi, gruppi di sicari cattolici massacrarono migliaia di ugonotti durante le guerre di religione tra cattolici e protestanti in Francia. E che astigiano! Si tratta del conte Annibale Radicati di Cocconato, appartenente a un’antica e nobile casata di feudatari che si insediarono, fin dal X secolo, tra il Marchesato del Monferrato e il Ducato di Savoia. La tradizione lo elenca tra gli esecutori della strage di San Bartolomeo ma il conte Annibale Radicati di Cocconato fu davvero quel mostro descritto dagli studiosi? Il personaggio vissuto cinque secoli fa è al centro del libro di Massimo Novelli “Annibale Radicati di Cocconato. Il cavaliere senza testa” (edizioni Settecolori). Scrittore e giornalista, Novelli ricostruisce la vera esistenza di una delle figure più controverse della nobile famiglia dei conti Radicati con carte e testimonianze inedite. La casata aveva giurisdizione su un vasto territorio del nord astigiano e su alcuni territori in provincia di Torino tra XIV e XV secolo. Riuscirono a mettere in piedi una sorta di “staterello” che godette di autonomia fino al 1586, anno della loro definitiva sottomissione ai Savoia.
Di Annibale Radicati scrisse Carlo IX, re di Francia: “era un gentiluomo valoroso e un coraggioso capitano ma malvagio, uno dei più malvagi che ci sono stati nel mio regno”. Sulla sua vita le notizie sono scarse ma il conte fu comunque un personaggio importante, poco conosciuto, ma pur sempre un conte Radicati, protagonista della storia di Francia. Se n’è occupato perfino Alexandre Dumas che ne ha fatto uno dei protagonisti del suo romanzo “La regina Margot”. Annibale Radicati nacque nel 1534, forse nel borgo astigiano di Cocconato, uno dei feudi della potente casata dei Radicati. La sua è una storia avventurosa e tragica anche perché il 30 aprile del 1574 fu decapitato. Avventuriero e coraggioso soldato, Annibale Radicati fu cacciato dal Piemonte, fuggì in Francia, e alla corte di Caterina de’ Medici trovò ospitalità. Mescolatosi nelle lotte interne della Francia e nelle guerre di religione del Cinquecento prese parte al terribile massacro della notte di San Bartolomeo in cui diede prova di grande crudeltà. “Vita breve e maledetta quella del conte, scrive Novelli, tra amori, tradimenti, duelli e spionaggio, che ebbe fine quando fu decapitato a Parigi con l’accusa di avere complottato contro il re”. Accadeva sotto il regno di Carlo IX anche se il potere era nelle mani della madre, Caterina de’ Medici. Nel 1572 risulta essere uno dei più crudeli persecutori di ugonotti nella notte di San Bartolomeo. Fu accusato di un accanimento così efferato da risultare persino poco credibile. In ogni caso sussistono dubbi anche sulla colpevolezza dei congiurati, dato che in seguito, sia Radicati di Cocconato che gli altri cospiratori furono del tutto riabilitati.                                                             Filippo Re
Nelle foto, il libro di Massimo Novelli e il conte Annibale Radicati di Cocconato                                               

Cinema sulla Pista 500 del Lingotto

Tornano le proiezioni da martedì 1° a domenica 20 luglio

 

Torna, dopo la prima edizione dell’anno scorso che registrò tutti gli appuntamenti sold out, la rassegna di cinema all’aperto sulla Pista 500 del Lingotto di Torino, firmata da Distretto Cinema e Pinacoteca Agnelli. Da martedì 1° a domenica 20 luglio, 15 serate, sempre alle 21,30: i lungometraggi vengono proiettati sul maxischermo montato sulla Pista 500 che ospita un’arena da 170 posti. Si tratta di una proposta nel segno del cinema d’autore, con anteprime e grandi classici restaurati che hanno fatto la storia della settima arte.  Un viaggio attraverso generi, epoche e sguardi.

IL PROGRAMMA

Storie di resilienza e metamorfosi: tra guerra e incanto

La rassegna si arricchisce con la sezione “Storie di resilienza: donne e bambini in tempi di guerra”, che vede mercoledì 16 luglio il capolavoro neorealista “Roma città aperta” di Roberto Rossellini, presentato nella versione restaurata da CSC-Cineteca Nazionale, Istituto Luce Cinecittà, Cineteca di Bologna e Coproduction Office, introdotto da Ludovica Poli, docente di diritto internazionale al Dipartimento diGiurisprudenza dell’Università di Torino e dalla lettura di un testo di Anna Magnani con l’attrice Beatrice Modica. Un momento di profonda riflessione sulla storia e sull’umanità.

Poi l’omaggio a Maura Delpero con giovedì 17 luglio “Vermiglio“, introdotto da film Marcella Filippa, direttrice della Fondazione Vera Nocentini.

Infine, il ciclo “Metamorfosi”condurrà in mondi fantastici e interiori. Sabato 19 luglio, lasciatevi trasportare dalla magia de “La città incantata” di HayaoMiyazaki, preceduto dal cortometraggio animato vincitore del David di Donatello 2024, “The Meatseller”di Margherita Giusti, presente alla serata. E per chiudere in bellezza, domenica 20 luglio, l’emozionante e commovente “The Elephant Man” di David Lynch, presentato in un restauro di StudioCanal a partire dal negativo originale con la supervisione di David Lynch.

Il biglietto per l’accesso è di 7 euro, con riduzione a 5 per gli under 12 e per i caregiver; sarà possibile usufruire anche dei servizi del FIATCafé500 sino alle 21,30. L’accesso alle proiezioni avviene dalla biglietteria della Pinacoteca Agnelli all’interno del Centro Commerciale Lingotto.

PROGRAMMA

Apertura

martedì 1 luglio

Il cielo sopra Berlino di W. Wenders (RFT-Francia 1987, 128’) v.o. sott. it

Con Bruno Ganz, SolveigDommartin, Peter Falk, Otto Sander

Restauro 4K realizzato dalla Wim Wenders Foundation a partire dal negativo originale, con la supervisione di Wim Wenders e Donata Wenders

 

Anteprima Nazionale

mercoledì 2 luglio

La famiglia Leroy di F. Bernard (Fr. 2024, 102’) v.o. sott. it

Con Charlotte Gainsbourg, José Garcia, Lily Aubry

 

Umano (dis)umano

A cura di Giampiero Frasca

giovedì 3 luglio

BladeRunner di R. Scott (Usa 1982, 118’)

Con Harrison Ford, RutgerHauer, Sean Young

Introduce il film Giampiero Frasca

sabato 5 luglio

2001 Odissea nello spazio di S. Kubrick (Usa, 1968 148’) v.o. sott. it

Con KeirDullea, Gary Lockwood, William Sylvester

Introduce il film Giampiero Frasca

domenica 6 luglio

Herdi S. Jonze (Usa 2013, 126’)

Con Joaquin Phoenix, Amy Adams, Rooney Mara

Introduce il film Giampiero Frasca

 

Spazio Film Commission Torino Piemonte

martedì 8 luglio

Canone effimero di G. e M. De Serio (It. 2025, 105’)

Introducono il film Gianluca e Massimiliano De Serio in dialogo con Paolo Manera, direttore di Film Commission Torino Piemonte e Alessandro Gaido, presidente di Piemonte Movie

Mercoledì 9 luglio

The Lost Legacy of Tony Gaudio di A. Nucci (It. 2024, 73’)

Introducono il film Steve Della Casa in dialogo con il regista Alessandro NucciPaolo Manera, direttore di Film Commission Torino Piemonte e Alessandro Gaido, presidente di Piemonte Movie

Il  documentario è preceduto dalla proiezione del cortometraggio vincitore del David di Donatello 2025  Domenica sera di Matteo  Tortone (It. Fr. 2024, 16’) presentato dall’autore.

Giovedì 10 luglio

Italo Calvino nelle città di D. Ferrario (It. 2024, 80’)

Con Valerio Mastandrea, Violante Placido, Alessio Vassallo, Filippo Scotti
introduce il film Davide Ferrario in dialogo con Paolo Manera, direttore di Film Commission Torino Piemonte e Alessandro Gaido, presidente di Piemonte Movie

 

I restauri del Museo Nazionale del Cinema

Sabato 12 luglio

Santa Maradona di M. Ponti (It. 2001, 95’)

Con Stefano Accorsi, Libero De Rienzo, Anita Caprioli, Fabio Troiano

Introduce il film il regista Marco Ponti

Domenica 13 luglio

Mimì metallurgico ferito nell’onore di L. Wertmuller (It. 1972, 121’)

Con Giancarlo Giannini, Mariangela Melato, Agostina Belli

Introduce il film Stefano Boni, Responsabile del Patrimonio del Museo del Cinema

Martedì 15 luglio

L’uomo dei cinque palloni di M. Ferreri  (It. 1965, 85’)

Con Marcello Mastroianni, Catherine Spaak, Ugo Tognazzi

Storie di resilienza: donne e bambini in tempi di guerra

Mercoledì 16 luglio

Roma città aperta di R. Rossellini (It. 1945, 100’)

Con Anna Magnani, Aldo Fabrizi, Marcello Pagliero

Versione restaurata da CSC-Cineteca Nazionale, Istituto Luce Cinecittà, Cineteca di Bologna e Coproduction Office

Precede il film l’intervento di  Ludovica Poli, docente didirittointernazionale presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Torino e la lettura di un testo di A. Magnani con l’attrice Beatrice Modica

Giovedì 17 luglio

Vermiglio di M. Delpero (It. 2024, 119’)

Con Martina Scrinzi, Giuseppe De Domenico, Tommaso Ragno, Roberta Rovelli

Introduce il film Marcella Filippa, direttrice della Fondazione Vera Nocentini

Metamorfosi

Sabato 19 luglio

La città incantata di H. Miyazaki (Giappone 2001, 125’)

Il film è preceduto dalla proiezione del cortometraggio di animazione vincitore del David di Donatello 2024

The Meatseller di Margherita  Giusti (It. 2023, 17’) presentato dall’autrice.

Domenica 20 luglio

The Elephant man di D. Lynch (GB/Usa 1980, 124’) v.o. sott. it

Restaurato  da StudioCanal a partire dal negativo originale con la supervisione di David Lynch

 

 

 

 

UTILITA’

Biglietto 7 euro. Ridotto under 12 e caregiver: 5 euro.

Biglietti in vendita alla cassa e online su webtic.it

L’accesso alle proiezioni avviene dalla biglietteria della Pinacoteca Agnelli all’interno del Centro Commerciale Lingotto.

CONTATTI PER LA STAMPA

Distretto Cinema

Chiara Priante | stampa@distrettocinema.com | T. +39 3281767403

Pinacoteca Agnelli

PCM Studio di Paola C. Manfredi

Via Farini, 71 | 20159 Milano | www.paolamanfredi.com

Francesca Ceriani | francesca@paolamanfredi.com | T. +39 340 9182004

 

Flow. Un mondo da salvare: Cinema nel Parco del Castello di Miradolo

Giovedì 17 luglio, ore 21.30

 

La proiezione del miglior film d’animazione agli Oscar 2025

 

 

Flow. Un mondo da salvare è il film d’animazione del 2024 diretto dal giovane regista Gints Zilbalodis che ha già segnato dei record. È stato infatti il primo film lettone a venire candidato all’Oscar come miglior film internazionale e il primo film indipendente a vincere come miglior film d’animazione ai premi Oscar 2025. Flow è un film senza dialoghi: il regista spiega che la sua forza sta nel raccontare storie per immagini e non per parole.

 

In un mondo in cui gli esseri umani sembrano essere scomparsi, l’arrivo di un’inondazione costringe un gatto a mettersi in salvo su una barca insieme a un variopinto gruppo di animali. Tra paesaggi di abbagliante bellezza e pericoli imprevisti, il viaggio farà capire a tutti che l’unione è la loro vera forza.

 

CINEMA NEL PARCO

Cinema nel Parco è un’immersione totale nella natura, al centro di un’arena di oltre 2mila metri quadrati disegnata da sette maxi-schermi, nel prato centrale del Castello di Miradolo (TO). Per non disturbare l’equilibrio del parco, l’audio è udibile solo attraverso cuffie silent system luminose.

In programma 8 appuntamenti, dal 26 giugno al 14 agosto, tutti i giovedì alle ore 21.30. I film si possono ascoltare anche in lingua originale, multilingua e/o sottotitolati in italiano per ampliare le possibilità di fruizione. Non ci sono sedie, né posti assegnati: ogni spettatore dovrà portare da casa un plaid per sedersi sul prato e assistere alla proiezione dal proprio angolo preferito. In programma film d’animazione per famiglie (Cattivissimo Me 4, Prendi il volo, Flow. Un mondo da salvare, Inside Out 2, Oceania 2) film drammatici (Trifole. Le radici dimenticate) e documentari (Fiore mio, Il tempo dei giganti). Dalle ore 19.30 pic-nic sul prato.  

INFO

Castello di Miradolo, via Cardonata 2, San Secondo di Pinerolo (TO)

Giovedì 17 luglio, ore 21.30

Flow – Un mondo da salvare (Teodora Film, 2024) 

Biglietti: 8,50 euro a persona; ridotto 0-5 anni 3 euro; gratuito per i bambini che non vogliono la cuffia

Prenotazione obbligatoria al n. 0121 502761 e-mail prenotazioni@fondazionecosso.it

www.fondazionecosso.com

 

Dalle 19.30 è possibile fare un pic-nic nel Parco con i cesti di Antica Pasticceria Castino. È possibile ritirare i cesti direttamente nella Caffetteria del Castello, previa prenotazione. Menù differenziato per adulti e per bambini.

Cesto bimbi: rosetta con prosciutto cotto e mozzarella – 2 quadrotti di pizza – Dolce dell’Antica Pasticceria Castino – bibita o acqua

Cesto adulti: guacamole e chips di mais – sandwich del castello prosciutto cotto, formaggio, uovo, insalata dell’orto e senape al miele – Dolce dell’Antica Pasticceria Castino – birra o bicchiere di vino o succo bio

Cesto adulti veg: guacamole e chips di mais – sandwich dell’orto con hummus di ceci, verdure grigliate, insalata dell’orto e brie – Dolce dell’Antica Pasticceria Castino – birra o bicchiere di vino o succo bio

Costo: 10 euro cesto bimbi, 16 euro cesto adulti.

Non è consentito il pic-nic libero. La prenotazione è obbligatoria: 0121 502761 prenotazioni@fondazionecosso.it

www.fondazionecosso.com

Un’estate speciale al Museo Egizio di Torino: serate estive gratuite

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Visto il successo delle precedenti edizioni, ritorna lo “Speciale Estate al Museo Egizio”, che aprirà le porte al pubblico gratuitamente ogni sabato, dal 5 luglio al 9 agosto. Le serate gratuite estive del Museo Egizio sono in programma dalle 18.30 alle 22.30 e gli ingressi sono offerti da Francorosso e disponibili esclusivamente tramite prenotazione online, necessaria per accedere al percorso museale. Nel corso delle serate, sarà possibile approfittare di una pausa alla caffetteria del museo, dove sarà servito un aperitivo a prezzo promozionale: 6 euro per un calice di prosecco accompagnato da salatini. Inoltre, i visitatori potranno usufruire gratuitamente dell’audioguida tramite il proprio smartphone, semplicemente scansionando un QR code. A luglio, agosto e settembre il Museo Egizio proporrà anche 6 concerti speciali, in programma la domenica alle ore 11, a cura dell’Orchestra Filarmonica di Torino, del Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino e di Fondazione Merz. Il pubblico potrà assistere ai concerti e visitare gratuitamente la Galleria delle Sekhmet, in Galleria dei Re. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria sul sito della Biglietteria Online.

Brava gente: teatro di vite ai margini secondo Margherita Oggero

TORINO TRA LE RIGHE

Dovete sapere che in piemontese l’espressione “brava gente” ha un significato tutto suo, quasi opposto a quello che ci si aspetterebbe: non indica persone oneste e perbene, ma individui che vivono ai margini, in quel confine sfumato e instabile tra legalità e illegalità. È proprio questo il mondo che Margherita Oggero ci racconta nel suo romanzo Brava gente, edito da HarperCollins: una periferia torinese viva, pulsante, sgangherata e umanissima, dove ogni personaggio è una maschera e insieme una verità.
Margherita Oggero è nata e vive a Torino. Ha svolto l’attività di insegnante nei più svariati tipi di scuole e in seguito si è dedicata a scrivere a tempo pieno. Il suo primo romanzo, pubblicato da Arnoldo Mondadori Editore nel 2002, è stato La collega tatuata (da cui è stato tratto nel 2004 il film Se devo essere sincera, di Davide Ferrario, con Luciana Littizzetto). Tra le altre sue opere i romanzi pubblicati con Mondadori Una piccola bestia ferita (2003), L’amica americana (2005), Qualcosa da tenere per sé (2007), che hanno ispirato la fortunata serie televisiva della Rai Provaci ancora prof, con Veronica Pivetti come protagonista. Ancora per Mondadori ha pubblicato, tra gli altri, L’ora di pietra (2011), La ragazza di fronte (2015, premio Bancarella 2016) e La vita è un cicles (2018).Con Einaudi ha pubblicato Così parlò il nano da giardino (2006), Il compito di un gatto di strada (2009), Non fa niente (2017, vincitore del Premio Maria Teresa Di Lascia) e Il gioco delle ultime volte (2021). Il suo ultimo romanzo è Brava Gente (2023), pubblicato con HarperCollins.
Siamo a Barriera di Milano, quartiere a nord di Torino, dove convivono disperazione e voglia di riscatto, degrado e solidarietà, truffe improvvisate e sogni a occhi aperti. Un luogo reale, duro, ma anche narrativamente fertile, che la penna di Oggero sa trasformare in teatro, nel vero senso della parola: prima ancora che la storia abbia inizio, l’autrice presenta l’elenco dei personaggi come in un copione, pronti a salire sul palcoscenico di una quotidianità che sa di noir e commedia sociale.
C’è Deborah, detta Debby, quindici anni e già più disillusa di quanto dovrebbe. Ha lasciato la scuola, fa la baby-sitter e la badante “a ore”, e tra le sue fantasie c’è anche quella – tutt’altro che innocua – di uccidere il padre Oreste, ex bellone ora camionista, colpevole di aver dilapidato il patrimonio di sua moglie Linda. Linda, madre immatura e svampita, vive in un mondo tutto suo, dove la realtà si tinge di illusioni mai sopite.
E poi c’è lei, Caterina Mazzacurati, anziana vedova energica e indimenticabile, che Debby accudisce e rifornisce abitualmente di cannabis. Una figura ironica, tenera e ribelle, che lotta con le unghie e con i ricordi contro l’idea di finire in una casa di riposo. Sarà Arturo, vecchio amore riapparso dal passato, a cambiare le carte in tavola?
Intorno a loro si muove un microcosmo di anime: Florin, giovane camionista rumeno con la nonna da mantenere in patria e il sogno di un appartamento tutto suo; Albachiara, la cartolaia/edicolaia/souvenirista in perenne battaglia con la vanitosa Giuseppina-Vanessa Delice, manicurista e amante del parrucchiere Alexander The Best; fino a una Lana Turner in versione fantasmatica che compare, in bilico tra memoria e immaginazione, come simbolo di un passato glamour e irreale.
Oggero ci regala una carrellata continua di personaggi e situazioni, in un tempo narrativo che salta avanti e indietro, seguendo i fili intrecciati delle vite di “brava gente” che cerca di cavarsela tra uno scivolone e un colpo di fortuna. Nessun giudizio morale, nessuna forzatura: solo l’osservazione precisa, affettuosa, a volte tagliente di una realtà periferica raccontata senza pietismi.
Il quartiere di Barriera si rivela un set perfetto: ci sono bande, traffici, sparatorie, furti, ma anche momenti comici e slanci generosi, l’aria satura di smog e l’umanità densa che si respira in ogni riga. Perché qui, dove nulla è scontato, anche una vecchia auto può diventare il luogo di un incontro, e ogni piccolo furto è una forma di resistenza o una rivendicazione.
Brava gente è un romanzo corale, una mappa emotiva delle nostre periferie e delle loro mille contraddizioni. Un libro che intrattiene, fa riflettere e racconta Torino da una prospettiva vera, marginale forse, ma più che mai centrale. Come sempre, Margherita Oggero si conferma una voce lucida, elegante, profondamente radicata nel territorio e capace di dar voce agli invisibili con grazia e intelligenza.
MARZIA ESTINI
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Conti Langosco di Langosco. L’espansione torinese

I conti Langosco di Langosco discendono da un ramo dei conti di Lomello e Pavia, nominati dall’imperatore Ottone III. Come i conti Sannazzaro di Giarole e i marchesi Faà di Bruno, fanno parte delle 100 famiglie italiane ed europee dalla storia millenaria, dai Longobardi al Sacro Romano Impero, dalle lotte tra comuni e signorie medievali ai nostri giorni. Oltre al feudo pavese di Langosco in Lomellina possedevano le contee di Stroppiana, Pavia, Carisio, Caresana, Motta dei Conti, Villarboit, Castelgrana, Borgomale e il marchesato di Ticineto. Importante la loro espansione nel territorio torinese con le contee di Caselle, Borgaro Torinese e il marchesato di Pianezza, proprietà della marchesa Beatrice di Langosco alla fine del 1500.
La nobile famiglia si scompose nel XIII secolo in tre rami, i Langosco di Stroppiana, Motta dei Conti e Langosco, ramo principale. Edificarono nel 1742 il loro palazzo in stile tardo barocco a Vercelli, oggi sede del Museo Leone e nel 1776 il complesso di Santa Croce a Casale, ex convento degli Agostiniani sede del Senato, palazzo dei Gonzaga duchi di Mantova e Monferrato e sede della biblioteca civica. Ricordiamo le loro parentele monferrine con i conti Sannazzaro e Pico Gonzaga, cognati del conte Luigi Teofilo Langosco sposato con Giuseppina Callori del conte Giulio Cesare Federico di Vignale, marito di Eleonora Ricci dei marchesi di Cereseto e conti di Piová Massaia.

Teresa Gozzani, contessa di Monromeo di Serralunga di Crea figlia di Giovanni Battista e Petronilla Callori del conte Camillo e Maria Teresa Pateroni, proseguì la parentela con i conti di Vignale tramite il matrimonio con Giulio Cesare, figlio di Luigi Teofilo Langosco. Giuseppina Callori, il marito Luigi Teofilo Langosco e il figlio Giulio Cesare con la moglie Teresa Gozzani furono sepolti nella chiesetta della tenuta Regina di Langosco, proprietà di famiglia. Alla vendita della tenuta Regina, le tombe furono translate nel cimitero di Langosco dal conte Guglielmo Langosco (1843-1895) marito di Giuditta Mascazzini (1854-1934).

Giovanni Battista Gozzani, capitano nella battaglia di Austerlitz a fianco di Napoleone,  maggiore nel reggimento di Cuneo e colonnello comandante di Vercelli e Casale, fu promosso maggiore generale dopo Austerlitz con 3000 lire di pensione più 981 franchi francesi. L’attuale discendente della casata nobiliare conte Riccardo Langosco ha partecipato nel 2018 all’inaugurazione del gonfalone comunale e all’intitolazione dell’area di fronte alla chiesa dedicata alla propria famiglia. Nel 2022 ha presenziato con l’amministrazione comunale e l’ANPI provinciale alla posa della pietra d’inciampo davanti al municipio dedicata all’antenato Luigi Langosco di Langosco nato nel 1876, colonnello in pensione domiciliato a Milano e patriota della valle varesina di Olona, cuore del Contado di Seprio luogo d’origine delle nobili famiglie Contin-Gozzano di Cereseto, Venezia e Roma.

Deportato in Germania come detenuto politico dall’organizzazione criminale nazista delle SS il 13-3-1944 a Mauthausen e nel castello di Hartheim, campo di sterminio per malati convalescenti allestito per mascherare le operazioni di eutanasia di oltre 30000 persone provenienti dai vicini campi di concentramento, morì il 18-7-1944. Lo stemma dei conti Langosco con il motto “Cum mero et mixto imperio” ossia con governo puro e misto, diretto richiamo alle funzioni sovrane del conte Palatino, è rappresentato dalla giustizia vestita di rosso e azzurro con spada e bilancia, visibile nella cappella gentilizia del cimitero di Casale situata accanto a quelle dei cognati Gozzani e Savio. Nel cimitero di Langosco sono conservate le lapidi e lo stemma in marmo della nobile famiglia. Il conte Riccardo Langosco vive a Genova con la moglie Maria Clarice.
Armano Luigi Gozzano 

Sauze d’Oulx, le serate del Cai

Nove tappe, nove giorni di cammino, quasi 200 chilometri da Palermo ad Agrigento: è la lunghezza della “Magna Via Francigena” siciliana, un percorso tra campi, strade e luoghi di passaggio, tracciato con la segnaletica convenzionale europea, la figura del pellegrino con mantello, bisaccia e bastone, il simbolo ufficiale dei cammini storici, culturali e religiosi francigeni. Certo, anche la Sicilia ha la sua Via Francigena, l’antica via di pellegrinaggio che attraversava l’Europa fino a Roma e poi nelle Terre d’Oltremare, fino a Gerusalemme. Disegnata dai normanni siculi mille anni fa è andata via via scomparendo nei secoli ma di recente è stata riscoperta grazie a nuove ricerche sulle antiche topografie. La “Magna Via Francigena” siciliana è solo una delle tante conferenze organizzate dal Cai, Club alpino italiano, a Sauze d’Oulx, la tradizionale rassegna di incontri culturali e informativi che si tiene, tra luglio e agosto, al bar Scacco Matto (da Paola) sul piazzale Miramonti, a Sauze, con ingresso gratuito. Ecco, di seguito, la locandina con le conferenze.                                                 Filippo Re