CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 8

“Equilibrio spirituale tra luci e forme”, Rabarama alla galleria Malinpensa by La Telaccia

Dall’8 al 23 novembre prossimi, curata da Monia Malinpensa

L’artista, ricca di un’energia instancabile e di un lessico formale decisamente personale, è capace di trasmettere all’osservatore una tematica di forte valenza simbolica, sociale e psicologica altamente rappresentativa. Ogni personaggio vive attraverso una dinamicità spaziale di originale interpretazione che travalica l’aspetto estetico. È un linguaggio di straordinaria energia vitale che si evolve, impreziosito costantemente da una profonda interiorità che conquista lo spettatore dal di dentro, perché da esso si libera un incredibile senso della vita umana. L’essere umano acquista una profonda intensità dello sguardo e una notevole luce spirituale, diventa pura espressione di sensazioni e stati d’animo.

Rabarama conduce una ricerca assoluta in cui il processo emotivo e quello concettuale sono dominanti nel suo iter creativo, tanto da trasformare la materia in pura emozione. Le sue sculture bronzee, nate da un’interpretazione di indiscutibile impegno progettuale, sono l’evidente risultato di un grande valore artistico, culturale, e di un significato esistenziale ricco di studi e contenuti. Rabarama plasma la materia e colma gli spazi interiori dell’uomo con una ricchezza d’animo autentica. È un’artista capace di dar vita alle sue opere, non dimenticando mai i veri valori della vita.

Rabarama, alias Paola Epifani, nata a Roma nel 1969, vive e lavora a Padova, ha seguito l’Accademia di Belle Arti di Venezia, dove si è diplomata con il massimo dei voti.

Crea sculture con donne, uomini e figure ibride, la cui pelle è sempre decorata di simboli, lettere, geroglifici e altre figure in una varietà di forme.

La membrana, il mantello che sembra avvolgere queste figure muta costantemente, arricchendosi di nuovi segni, simboli e metafore. L’alfabeto indica il limite interno presente nel linguaggio e indica il nostro essere entità singolari e plurali; geroglifici, puzzle e nidi d’ape sono la visualizzazione del genoma, le infinite combinazioni e varietà possibili insite nell’umanità e visualizzate nei labirinti mentali in cui è materializzatala multiforme complessità dell’Io. Spesso le mostre delle opere di Rabarama sono presentate in collaborazione con altri artisti, interpreti della pittura del corpo, della danza e delle acrobazie, e sono arricchiti da proiezioni di video e audio. Il suo lavoro è considerato suggestivo e emozionante, descrive tutti i dolori e le gioie degli esseri umani, dalla schiavitù alla libertà.

“L’arte di Rabarama è spesso molto aggressiva, non solo per lo spettatore ma anche per il creatore – ha affermato George S. Bolge, direttore esecutivo del Museum of Art di Boca Raton, a Miami, negli USA, commentando le opere dell’artista – questo lungo percorso costellato di successi l’ha portata a essere presente al 54⁰ Biennale di Venezia con l’opera monumentale “Abbandono”, realizzata interamente in marmo di Carrara. Oltre a questo fondamentale riconoscimento, le sue opere sono state esposte nelle più grandi capitali della scena artistica, come Parigi, Cannes, Firenze e Shangai. Numerose e importanti sono le acquisizioni  delle sue opere da parte di istituzioni pubbliche e private, come il Museo d’Arte della Biennale di Pechino, lo Scultures Space di Shangai e il Copelouzos Museum di Atene, senza dimenticare le tre opere monumentali acquistate dal Comune di Reggio Calabria ed esposte presso il lungomare Falcomatà”.

 

Galleria Malinpensa by La Telaccia, corso Inghilterra 51, Torino

Ingresso libero – orari: 10.30/12.30 – 16/19, chiuso lunedì e festivi

Tel. 011 5628220

 

Mara Martellotta

 

“Che fine ha fatto Dio o l’eminenza spaziale?”

Music Tales, la rubrica musicale

Che fine ha fatto Dio o l’eminenza spaziale?

Forse sta dietro alla luna e resta lì a guardare

Che ormai non sa più che fare, ormai non sa più che farne

di noi”

Diodato ha 38 anni, è nato ad Aosta, ma è cresciuto a Taranto.

Diodato, infatti, tra un progetto da cantante e l’altro, è anche, insieme a Michele Riondino e Roy Paci, il direttore artistico del concerto del Primo Maggio di Taranto, un evento che ogni anno (da 7 anni a questa parte) vuole sensibilizzare sulla situazione che vive la città. Quando ha vinto a Sanremo 2020 il suo pensiero e il suo desiderio è andato dritto lì “Vorrei poter aiutare il Primo Maggio di Taranto, coinvolgendo altri artisti per aiutare una città che vive una situazione inaccettabile, oltre che insostenibile”.

Un atto di rivoluzione” di Diodato è un brano che si distingue per la sua produzione raffinata e la sua interpretazione emotiva. La produzione del singolo è stata curata da Diodato stesso insieme a Tommaso Colliva ed è stata registrata in uno studio di Milano, dove l’autore ha potuto provare i migliori strumenti e arrangiamenti per ottenere il suono desiderato. “Un atto di rivoluzione” è caratterizzato da una melodia avvolgente e una struttura orchestrale che combina elementi di pop e rock con influenze classiche, la canzone si sviluppa gradualmente, partendo da un’introduzione delicata per poi crescere in intensità fino a raggiungere un climax emotivo.

Diodato interpreta il brano con la sua voce potente e carica e riesce a trasmettere il senso di urgenza e la passione che dovrebbero contraddistinguere ognuno di noi in questo periodo. Diodato, attraverso un crecendo e diminuendo vocale, ha descritto un atto di rivoluzione come una canzone che vuole essere un inno alla capacità di emozionarsi e di condividere le proprie emozioni, tema che si riflette nella sua interpretazione intensa e nella ricca orchestrazione del brano.

Si domanda “ che fine ha fatto Dio” quasi a far intendere che anche Lui, come noi, oramai è sfinito al punto da quasi non riuscire più a salvarci.

Fa tremare, almeno me, questo brano, che é solo il continuo di altri brani meravigliosi e potenti.

Noi siamo come farfalle che battono le ali per un giorno pensando che sia l’eternità.”

Spero vi piaccia, un buon ascolto

https://www.youtube.com/watch?v=DTyIftZg1EM

CHIARA DE CARLO

Chiara vi segnala i prossimi eventi… mancare sarebbe un sacrilegio!

 

scrivete a musictales@libero.it se volete segnalare eventi o notizie musicali!

Rock Jazz e dintorni a Torino: Steve Hackett e Edoardo Bennato

Gli appuntamenti musicali della settimana

Martedì. Allo Ziggy si esibiscono gli Hyper Gal. Al Blah Blah suonano i Hackedepicciotto. Al Jazz Club suona il Lucil Acoustic Duo. Al Teatro Colosseo arriva Steve Hackett (ex Genesis).

Mercoledì. Al Jazz Club The Chicago Blues Jam!. All’Osteria Rabezzana si esibisce il B.I.T Duo. Al Teatro Colosseo le colonne sonore di Hans Zimmer eseguite dall’Orchestra Sinfonica di Kiev Lords Of Thr Sounds.

Giovedì. Al Magazzino sul Po suonano i Tanz Akademie. Allo Spazio 211 si esibiscono gli Starsailor. Al Blah Blah sono di scena i Proliferhate. Al Jazz Club suonano i Beat In 2. All’Osteria Rabezzana blues con i Blancos. Al Cafè Neruda si esibisce Maria Luisa Malafarina. Alla Divina Commedia è di scena la House Band. Al Centro Commerciale Moncalieri omaggio a Fred Buscaglione con i “Noi Duri “2.0”.

Venerdì. Al Jazz Club suonano gli Zero Infinito. Al Capolinea si esibisce la Not Very Blues. Al Magazzino sul Po sono di scena i Sabbia. Al Blah Blah suonano gli Scat. Al Folk Club si esibisce Egberto Gismonti.

Sabato. Al Capolinea 8 suona il Michele Bozza Hammond Quartet. Al Teatro Colosseo arriva Edoardo Bennato. Al Magazzino sul Po suonano gli Electric Circus + Best Before. Allo Spazio 211 è di scena la cantautrice Marta Del Grandi.

Domenica. Al Jazz Club suona il RRB Trio. Alla Divina Commedia è di scena il Girinsoliti Trio.

Pier Luigi Fuggetta

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

SOMMARIO: Emilio Germano “Giusto tra le nazioni” – Il voto in Liguria e il condominio Italia – I fischietti di Moncalieri – Lettere 

Emilio Germano “Giusto tra le nazioni”
Verrà  conferito alla memoria di Emilio Germano la più alta onorificenza di Israele, quella di “Giusto tra le nazioni” per il suo coraggioso impegno nel salvare Ebrei braccati da nazisti e fascisti. Germano lo fece per la sua innata e intrepida  dolcezza di sentimenti, lui autentico cristiano e filantropo. Scrisse Galante Garrone all’atto della sua morte: “Moltissimi torinesi hanno conosciuto Germano e lo ricordano per una sua caratteristica (piuttosto rara , specialmente al giorno d’oggi): una illimitata bontà ingenua e piuttosto disarmata.”
La morte di un figlio ancora bambino lo colpì provocandogli un dolore indicibile. Da allora si dedicò con passione alla causa delle adozioni, dando un grande contributo umano e giuridico per affrontare un problema ancora non risolto negli Anni Cinquanta. Questo suo impegno lo fece passare come un sostenitore dei diritti civili propri del mondo laicista.  Ma la sua natura era altra. E gli va resa giustizia. Aiutò ,a rischio della vita, molti partigiani. Valdo Fusi nel suo “Fiori Rossi al Martinetto” scrisse di lui, anche se il suo operato fu diuturno e dicerto. Aiutò anche dei fascisti in pericolo di vita alla Liberazione di Torino, impedendo gesti efferati: una sensibilità, anch’essa nobilissima, che andò oltre la politica dell’odio di parte e della vendetta. Lo conobbi quando Arrigo Olivetti lo invitò al Centro Pannunzio nella sede “catacombale” di piazza Castello. Mentre stava tenendo una magistrale lezione, irruppero in sala dei goliardi che non osarono interromperlo, ma iniziarono a lanciargli in testa e attorno al palco degli aeroplanini di carta. Era il 1971. La goliardia sembrava morta, ma in quella occasione fece capolino. E ogni mio intervento per correre ai ripari fu inutile. Germano continuò a parlare imperterrito, indifferente alla stupida provocazione del tutto inspiegabile. Da vero signore egli non fece cenno all’incidente, mentre Olivetti tentò di scusarsi senza riuscirci. Lo vidi altre volte  e un magistrato così non lo conobbi mai più : un uomo disponibile a capire gli altri, ad interessarsi dei loro problemi, privo totalmente di quella  boria accigliata che spesso caratterizza certe toghe.
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Il voto in Liguria e il condominio Italia
Il voto in Liguria che ha registrato la vittoria del Sindaco di Genova Bucci ha ulteriormente messo in evidenza il forte astensionismo della maggioranza degli aventi diritto al voto. Un dato che evidenzia una democrazia malata che può portare al tracollo per consunzione del sistema. Una democrazia a cui manchi la partecipazione, si svuota.  Le elezioni diventano “ludi cartacei”, come li definiva Mussolini. Andare a votare diventa una finzione , non è   più  un diritto – dovere la cui mancata ottemperanza veniva e dovrebbe essere sanzionata per legge. Posso capire il fatto che i partiti – compreso il Pd , l’unico che mantiene un consenso significativo – non siano più attrattivi da tempo.
La presenza di liste civiche non riesce a bilanciare la situazione. In crisi è la politica nel suo insieme perché conta sempre più un personalismo che a sua volta è entrato in crisi. Si vota con una certa  convinzione solo contro qualcuno e non per qualcuno. La crisi della democrazia imputabile ad un attacco neo-fascista non convince più. Essa è in crisi perché l’assenteismo dal voto  le toglie legittimità. Avere la maggioranza, neppure così marcata, di una minoranza appare paradossale. Di fronte a questa drammatica situazione ogni altro commento passa in secondo piano. I politici devono fare una riflessione profonda sui loro errori che hanno generato la sfiducia tra i cittadini. Non pare che essi siano preoccupati perché sembra contare solo  l’elezione  e non lo scollamento che si crea tra eletto ed elettore. Ma va anche evidenziata la mancanza di senso civico di molti elettori che non fanno neppure la fatica di recarsi al seggio. Per altri versi anche le opzioni politiche più alternative appaiono poco convincenti. I grillini si sono drasticamente ridimensionati come i qualunquisti di Giannini dopo il 1948. Neanche il voto di protesta riesce a catalizzare consenso perché i grillini hanno clamorosamente fallito. Una democrazia vera non può comunque cullarsi, come se niente fosse facendo affidamento su quella che è ,a tutti gli effetti, una minoranza che esprime degli eletti delegittimati  . Se ci fosse il quorum previsto per i referendum le elezioni sarebbero nulle. Anche i referendum indetti è  probabile che non riusciranno ad ottenere il quorum. Una democrazia senz’anima non può reggersi a lungo. Dire che il calo dei votanti è proprio di una democrazia matura equivale a dire una sciocchezza. Stiamo arrivando ad una oligarchia senza qualità, composta da politicanti di mestiere eletti da una oligarchia che erode le basi stesse della democrazia. Tentare la scorciatoia del voto elettronico per far aumentare il numero dei votanti non appare una soluzione e può costituire un qualche pericolo. Siamo all’assurdo che difficilmente un condomino non partecipa all’assemblea di condominio, mentre rinuncia al condominio Italia, il più importante in assoluto.
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I fischietti di Moncalieri
Il 31 ottobre avrei partecipato alla manifestazione di protesta a Moncalieri  contro la ztl  in piazza Vittorio Emanuele e contro il sindaco che  forse si crede un podestà. I cittadini ricorrono ai fischietti, riprendendo ironicamente una tradizione  tipicamente moncalierese: la fiera dei fischietti.
Sembrava una fiera dimenticata invece la protesta popolare l’ha fatta rinascere. A volte  ci sono segnali  che ci dicono che non bisogna disperare sulle  sorti della democrazia. Già a Firenze nel Medio Evo ci fu il tumulto dei Ciompi. Per restare nella democrazia ci sarà modo per mandare a casa il Sindaco non rieleggibile per fine mandato e impedire che la “casta” dei suoi sostenitori prenda un’altra volta il Comune. In tal caso potrebbe esserci come vicesindaco egemone  o Assessore l’ex Sindaco: una sciagura.
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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Cultura di destra
La prova offerta dalla destra al governo non è certo emozionante, anzi molto deludente. Mancano le donne e gli uomini all’altezza della situazione. Anche nel campo editoriale non ci siamo. Perché tutta questa impreparazione?  Gino Rapelli
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Le ragioni  sono molte. Innanzi tutto una classe di governo non si improvvisa. Per altri versi in quasi tutti i ministeri della cultura  anche con altri governi sono stati messi ministri di serie b o addirittura c. La comparsa di Spadolini fu una meteora passeggera. I professori a destra non sono amati. Nel campo editoriale siamo forse peggio. Case editrici come quelle di Giovanni Volpe o di Federico Gentile (ambedue figli dei grandi Gioacchino e Giovanni) non esistono.  Uno come Leo Longanesi è  impensabile.  Il “Borghese” attuale fa pena. La cultura conservatrice è una chimera. Eppure la destra governa. Sui tempi brevi è  possibile, sui tempi lunghi dovrà attrezzarsi perché senza un’anima intellettuale il potere diventa demoniaco o comunque sciatto esercizio di forza privo di lungimiranza.
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Il rifiuto di Elkann
Il rifiuto di Elkann di presentarsi in audizione in Parlamento a riferire sul presente e sul futuro di Stellantis appare davvero un gesto indegno che rivela come gli eredi Agnelli siano caduti in basso.     I. P. Ex operaio Fiat
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Sono d’accordo  il gesto di Elkann rivela arroganza assoluta e mancanza di rispetto verso lo Stato che ha finanziato la Fiat in tutte le occasioni. Oggi quel poco che resta della Fiat non è più italiano come non è italiano l’ing . Elkann . E’ la fine di un mito caduto in basso ed evaporato totalmente. La probabile chiusura di Stellantis rappresenterà un’ultima mazzata a Torino e ai torinesi. Un danno che può determinare un ulteriore sconvolgimento sociale. Colpevoli insieme ad Elkann ci sono anche i sindacati che nei decenni passati fecero di tutto per massacrare la Fiat. I sindacati che oggi scendono in campo in difesa della Fiat appaiono ridicoli, se la situazione occupazionale non fosse drammatica.

Apart, fino a domenica 3 novembre: una delle fiere di antiquariato più ricche d’Italia

 

Ancora una giornata, domenica 3 novembre 2024, per visitare la rassegna Apart Fair 2024, che ha introdotto la settimana dedicata alle arti a Torino.

Giunta alla sua ottava edizione, la mostra si è dimostrata come il più importante appuntamento in Piemonte per il mondo dell’antiquariato e tra i più rilevanti a livello nazionale. Nella storica palazzina della Promotrice delle Belle Arti, quaranta galleristi hanno portato le loro opere che spaziano dell’archeologia al design contemporaneo, dall’Europa, all’Asia e all’America.

L’impegno della Associazione Piemontese Antiquari, organizzatrice della mostra, ha portato ad avvalersi per il controllo delle opere esposto dal Comitato Scientifico dalla Federazione Italiana Mercanti d’Arte, coordinato dal Presidente Fabrizio Pedrazzini. Apart Fair è una mostra, tra le poche a livello nazionale, che garantisce l’autenticità delle opere, esaminate attentamente prima dell’apertura.

 

All’interno della mostra si possono ammirare contaminazioni contemporanee, grazie alla collaborazione della galleria Lunetta 11 per l’inserimento di un grande dipinto di Ismaele Nones, che dialoga con un altrettanto grande dipinto di Georg Speyer del 1894 (Alberto Savio, Antichità, Trino Vercellese). All’interno è presente inoltre una mostra collaterale di vari manifesti cinematografici degli anni Trenta e Quaranta e dei film di Sherlock Holmes.

Tra le opere in mostra, sicuramente di interesse il ritratto della signora Martinez de Hoz, di Giovanni Boldini, databile tra il 1907 e il 1910. Altre opere di rilievo sono un busto di Giovanni Battista Trucchi delle Valdigi, realizzato da Bernardo Falconi tra il 1664 e il 1668 nella galleria Bertola di Torino, e una lampada di Emil Gallè del 1920, molto ammirata dal pubblico e presentata dalla galleria Liberty e Decò Alessandro Macrì, di Torino.

Non mancano opere che piaceranno agli amanti del Futurismo come un acquerello di Umberto Bonetti, uno studio per la copertina del Popolo d’Italia di Marcello Nizzoni e l’aeropittura su un giornale degli anni Trenta, di Michele Falanga. Per gli amanti del jukebox, nel salone centrale fanno mostra di sé anche i sei jukebox più rari al mondo, costruiti dalla Wurlitzer tra il 1939 e il 1941 (casa museo De Angelis, Torino).

La mostra è organizzata da Associazione Piemontese Antiquari APA, in collaborazione con ASCOM Confcommercio Torino e Provincia, e Federazione Italiana Mercanti d’Arte FIMA. Domenica 3 novembre la mostra sarà aperta dalle 10.30 alle 19.30.

Biglietto intero 10€ – ingresso ridotto 5€ – Tessera abbonamento musei, visitatori Artissima muniti di biglietto, abbonati annuali e plurimensili GTT.

Mara Martellotta

The Others Art Fair, ecco i premiati

 

 

Tra gli appuntamenti più attesi che hanno animato i primi due giorni di apertura di The Others Art Fair 2024, l’assegnazione dei primi importanti Premi della tredicesima edizione, proposti con i partner Zenato Academy, progetto dell’azienda vinicola fondata da Sergio Zenato per promuovere la riflessione sui temi e i valori che animano il mondo del vino attraverso la ricerca fotografica e Operæ, il più diffuso sistema di archiviazione e gestione su smartphone e tablet per collezionisti. Nel corso del primo pomeriggio è stato inoltre assegnato il premio di residenza Prospettiva Insulare.

 

PREMIO ZENATO ACADEMY PER LA FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA

 

È stato consegnato il Premio Zenato Academy per la fotografia contemporanea all’artista cinese Lu Yidan per l’opera “Chinese Garden” (2021), della galleria milanese BianchiZardin, in occasione della Fiera d’arte contemporanea The Others a Torino.

 

La giuria del Premio, composta dal direttore artistico di The Others Lorenzo Bruni, dal critico d’arte Luca Panaro e dall’imprenditrice Nadia Zenato ha premiato l’opera della giovane artista cinese Lu Yidan «per la capacità di distinguersi per ricerca formale e originalità visiva, in continuità con le opere della collezione Zenato Academy. La ricerca di Yidan Lu è una registrazione di memorie e vissuti lontani che attiva riflessioni sul presente, attraverso una ricerca di espressione fotografica al di fuori delle convenzioni».

 

La fotografia “Chinese Garden” è stata scattata nella città natale dell’artista, Luoyang, dopo essere rientrata in Cina dagli Stati Uniti durante l’epidemia di Covid-19. Il luogo delle riprese sono le rovine della dinastia Sui Tang costruite nel primo anno dell’imperatore Yangdi di Sui (605) per promuovere lo sviluppo economico e rafforzare la centralizzazione.

 

Il Premio Zenato Academy per la fotografia contemporanea nasce nel 2019 in occasione della Fiera torinese per ufficializzare il dialogo con il pubblico interessato all’arte contemporanea, in un contesto in cui confrontarsi con le espressioni artistiche più innovative e sperimentali del settore, con il triplice intento di sostenere i giovani artisti che si esprimono con il linguaggio fotografico, collaborare con le gallerie che portano avanti un’attività di ricerca e sperimentazione, arricchire la collezione con nuove opere che siano interpreti della cultura visiva contemporanea.

 

«Un percorso che ci ha portato negli anni a sostenere artisti, ospitare mostre, performance, installazioni nelle nostre Tenute – racconta Nadia Zenato, titolare dell’azienda vitivinicola veneta nota per i suoi Lugana e rossi della Valpolicella, in primis l’Amarone – fino ad arrivare ad istituire nel 2018 la Zenato Academy, con l’obiettivo di divenire luogo ideale in cui sostenere giovani artisti e promuovere una visione nuova, uno sguardo libero, disincantato, capace di proporre immagini inedite della nostra realtà».

 

Lu Yidan è un’artista multimediale. Nata in Cina, attualmente vive negli Stati Uniti. Ha trascorso i primi anni della sua formazione nel campo della scenografia presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano. Successivamente si è trasferita negli Stati Uniti per conseguire un secondo Master in fotografia. Il lavoro di Yi-Dan si ispira alle tecnologie più recenti per riflettere sulla struttura profonda della società umana. Le sue opere esplorano spesso i paradossi ambientali, etici e morali fondamentali, e sono visivamente costruite con l’estetica dell’arte scenica.

 

PREMIO OPERÆ PER L’ARTE CONTEMPORANEA

 

La terza edizione del “Premio Operæ per l’Arte Contemporanea è stato assegnato ex aequo a “Strombolicchio” dell’artista Godot presentato da Studio Godot (PI), e alle due opere dell’artista Giorgia Mascitti, proposta dalla galleria Ceravento (PE). La prima opera è stata scelta con la seguente motivazione: «per la forza comunicativa dell’opera, connotata da un’attitudine romantica ed ottimistica. Il sapiente gioco di luci e di ombre fa risaltare la bellezza in notturna di un paesaggio mozzafiato, sospeso nel mare come simbolo di speranza, capace di trasferire forte empatia nei confronti dello spettatore». I due dipinti di Giorgia Mascitti sono stati selezionati «per la loro aura magica. Le paure vengono affrontate con il sorriso, il gatto come amuleto, simbolo di speranza e felicità, personaggio ritratto in maniera ironica, nella sua semplicità e nel suo essere buffo».

 

L’individuazione delle opere vincitrici del Premio Operæ è avvenuta attraverso la votazione di una giuria composta dal Coordinatore del Board Curatoriale di The Others, Lorenzo Bruni, dal fondatore di Operæ, Emilio Bordoli e dal CEO di Operæ Gloria Amorena. Le opere scelte verranno inserite nella “Collezione Operæ”.

 

PREMIO PROSPETTIVA INSULARE

 

Il Premio di residenza Prospettiva Insulare” è stato assegnato all’artista slovacca Lucia Tallová, nata del 1985 e presentata dalla galleria Tomas Umrian di Bratislava, con la seguente motivazione: «Lucia Tallová è stata scelta per il premio di residenza “Prospettiva Insulare” per la sua abilità di esplorare memoria e tempo attraverso pittura, installazione e fotografia, creando narrazioni che intrecciano realtà e immaginazione creando una vertigine tipica dei luoghi di confine – spiega Giovanni Ozzola, ideatore del Premio insieme a Silvia Ballario – L’idea di confine si riflette nelle Isole Canarie che si caratterizzano come luogo d’incontro. Le Canarie sono infatti geograficamente africane, amministrativamente europee e con un’anima del Caribe che si avverte anche nel lavoro di Lucia».

L’artista sarà ospitata per tre settimane nello spazio che l’artista Giovanni Ozzola ha realizzato a Santa Cruz de Tenerife.

 

La notte nera – Jazz a Corte

 

Il Moncalieri Jazz Festival apre la sua XXVII edizione con un evento tanto atteso dal pubblico, diventato ormai un appuntamento fisso, la Notte Nera, anche quest’anno denominata “Jazz a Corte”.

Sabato 2 novembre 2024, a partire dalle ore 17, la musica risuonerà in cinque Corti, tre piazze, tre vie e sei locali del centro storico di Moncalieri, per un totale di 18 concerti con più di 100 musicisti provenienti da tutta Italia. Il tema principale di questa edizione è il saxofono, per festeggiare i 210 anni dalla nascita del suo inventore Adolf Sax.

Proprio per questo motivo si è scelto di intitolare le cinque Corti a cinque saxofonisti che hanno segnato la storia del Jazz, il grande piemontese Gianni Basso, il leggendario Charlie Parker, l’americano Jerry Mullighan, il recentemente scomparso Wayne Shorter e la prima saxofonista donna al mondo Madame Elise Hall, di cui ricorre quest’anno il centenario. Il tema della figura femminile continua. Numerose sono le donne che partecipano a questo evento, provenienti da tutta Italia. Tre dei gruppi che si esibiranno nelle Corti saranno capitanati da saxofoniste donne, e torna la tanto amata Marcin’ Band, che quest’anno sarà tutta al femminile con le Girlesque Street Band. Si inizierà alle ore 17 con il primo set nelle cinque Corti contemporaneamente, dopodiché si continuerà a passeggiare per le vie della città seguendo i suoni della Marcin’ Band, per arrivare a fare aperitivi jazz nei vari locali alle ore 19. Alle ore 21 ci sarà il secondo set nelle varie Corti, per arrivare tutti insieme alle ore 22 in piazza Vittorio Emanuele II, in attesa del grande concerto dedicato ai The Blues Brothers, con la Riot Blues Band e la partecipazione straordinaria di Roberta Bacciolo. La musica non finisce qui, perché alle 23.30 ci saranno altri due palchi con i concerti conclusivi, in via San Martino e via Santa Croce. Il centro storico, con le sue meravigliose strutture architettoniche, tra cui il Castello Reale di Moncalieri (Patrimonio UNESCO dal 2007) con il Giardino delle Rose, il Palazzo Comunale ed altre Corti private della città, saranno la vera cornice di questa giornata, dove si potrà respirare profumo musicale e in ogni angolo qualcosa di unico e narrativo. Gli artisti esprimeranno la propria idea riguardo la parola “improvvisazione” in chiave jazz, ricercando nella trasversalità e contaminazione gli elementi che permetteranno di vivere una giornata dedicata al viaggio e all’esplorazione.

Servizio navetta gratuito della ditta Linea Azzurra a partire dalle ore 16 fino alle ore 2, con cadenza ogni 20 minuti e la valenza per la sola giornata di sabato 2 novembre – partenza da piazza Panissera, arrivo piazza Baden Baden e ritorno.

 

Mara Martellotta

Svelati i vincitori del bando per giovani artisti di Guido Gobino

In occasione del sessantesimo anniversario, Guido Gobino ha celebrato il talento e la creatività delle nuove generazioni con Gug Art³, bando culturale dedicato ad artisti emergenti. L’evento di premiazione si è tenuto mercoledì 30 ottobre scorso negli spazi di via Modena 62, e sono stati annunciati i vincitori per le categorie Musica, Scrittura e Arti visive.

Alla presenza di Pietro e Guido Gobino e dei giurati, da Mir Ivic per la Musica, Nicola Lagioia per la scrittura e Marinella Senatore per le arti visive, è stata inaugurata la mostra dedicata ai lavori dei finalisti della categoria Arti visive, ispirata alle storie, ai suoni e ai profumi dell’azienda torinese. Sono risultati vincitori Marta Ciolkowska, Lorenzo Gnata e Chiara Nicoletti. Tutti i progetti esprimono un dialogo profondo tra sostenibilità, tradizione e innovazione, e hanno condiviso la vittoria per la categoria Arti visive. Le opere rimarranno esposte iIvica Modena 62 fino al 2 novembre, dalle 16.30 alle 19.30 con ingresso libero.

Marta Ciolkowka ha realizzato “Whispering the Future”, un’installazione sensoriale che invita a riflettere sulla sostenibilità e sulle condizioni lavorative del mondo del cacao; Lorenzo Gnata con “Sogno di polvere, fango, inchiostro” presenta un nastro di tulle sospeso con parole in 3 D, un’opera che interpreta la storia della famiglia Gobino e la tradizione cioccolatiera. Chiara Nicoletti, attraverso l’opera “Mano a mano” esplora il valore della manualità con un’opera collettiva, realizzata insieme ai dipendenti della cioccolateria.

Per la categoria Musica, il trio composto da Edmondo Annoni (tromba, sound, Design), Camilla Battaglia (voce processata) e Francesca Remigi ( batteria elettronica) ha stabilito anticipatamente di competere in gruppo, realizzando la performance dal titolo “Viaggio di una fava di cacao”. Composto da tre elementi sonori ispirati alla filiera del cioccolato, il brano offre un’esperienza immersiva tra jazz, ambient e field recording, evocando profumi e atmosfere della cioccolateria.

Per la categoria Scrittura la vincitrice è risultata l’irpina Michela Iannella, con il racconto “Per finta”, che evoca la magia dei ricordi d’infanzia nella cioccolateria del nonno di Pietro, Beppe.

Durante l’evento l’azienda ha presentato un cofanetto celebrativo del 60esimo anniversario in edizione limitata, da oggi disponibile nelle botteghe di Torino e Milano. Ricette iconiche, innovative e inedite, che raccontano le tre generazioni della famiglia Gobino e il loro impegno nella produzione di cioccolateria di eccellenza. GugArt3 è un progetto dedicato ad artisti e creativi under 35 per promuovere l’arte e la cultura per le nuove generazioni. I nove finalisti hanno avuto l’opportunità di immergersi nell’atmosfera del Laboratorio di produzione, ascoltando e incontrando i collaboratori di oggi e quelli di ieri, assaggiando le materie prime e i prodotti finiti, riempiendosi dei profumi di cacao. Dopo questa esperienza hanno realizzato le loro opere valutate da una giuria di eccezione.

Mara Martellotta

RivoLibri, il festival dedicato alla lettura

 Dal 7 al 24 novembre 2024

Ingresso gratuito 

 

Il festival letterario “RivoLibri”, organizzato dal Consorzio TurismOvest e dalla Città di Rivoli in collaborazione con la Libreria Ubik di Rivoli, in programma a Rivoli dal 7 al 24 novembre, è un evento pensato per abbracciare la città intera, dalle sue strade ai suoi quartieri, e portare la cultura ovunque.

Spaziando attraverso una vasta gamma di generi, dalla narrativa al giallo, al recente fenomeno del romance, l’intento è quello di coinvolgere lettori di ogni fascia d’età.

«Ogni cittadino potrà sentirsi parte di questa grande festa dedicata ai libri», auspica il Sindaco Alessandro Errigo. «Credo  che una città viva e vitale come la nostra debba investire nella cultura, elemento fondamentale per il benessere della comunità. È proprio attraverso iniziative di questo genere che continuiamo a costruire una Rivoli sempre più ricca di stimoli e di opportunità per tutti: una forte opportunità per crescere attraverso la cultura» e pensando ai giovani il primo cittadino aggiunge: «La lettura non è solo un mezzo per stimolare la nostra conoscenza, ma un’occasione per aprirci agli altri, alle loro storie e ai loro mondi».

«Come Consorzio TurismOvest – spiega la Direttrice Simona Pravato – siamo felici di accogliere a Rivoli importanti autori che ci permettono di ampliare le proposte culturali della nostra città».

L’edizione di quest’anno nasce anche grazie al supporto del Gruppo Ubik: «Questo festival non si limiterà a un solo palco ma si snoderà in tutta la città – afferma la libraia Antonella, con Cristina e Laura – a diventare luoghi di incontro saranno, oltre alla libreria, gli istituti scolastici (Scuola San Giuseppe e Fondazione Istituti Riuniti Salotto e Fiorito ETS), palazzi storici (Villa Cane d’Ussol in via Capra), sedi di quartiere (Centro d’Incontro Don Puglisi di Piazza della Repubblica)».

Ad inaugurare “RivoLibri” sarà Valentina D’Urbano che giovedì 7 novembre alle 21 presenterà in libreria “Figlia del temporale”, il suo nuovo romanzo con al centro il tema del desiderio femminile. Sabato 9 novembre sarà la volta del romance con Karim B che firmerà le copie del suo romanzo “Limitless” e a chiudere gli eventi della settimana Maurizio Carucci, cantante della band Ex-Otago, presenterà il suo esordio letterario dedicato alla magia del camminare a piedi “Non esiste posto al mondo”.

 Il festival avrà tante storie: il mito raccontato da Paola Mastrocola nel suo nuovo libro dedicato a Efesto “Il dio del fuoco”, la commovente storia della malattia di Cesare che la mamma Valentina Mastroianni racconta sulla propria pagina social e nel nuovo libro “E voleremo sopra la paura”, la cura di sé con la psicologa Ameya Canovi e il suo libro “Dentro di me c’è un posto bellissimo”.

Una particolare attenzione sarà data agli autori locali: Roberto Morra, Marco Pastore, Francesca Mogavero e il Collettivo PseuDomino per valorizzare il territorio e le sue espressioni.

Nicolò Govoni, domenica 24 novembre nella giornata conclusiva della rassegna, sarà al centro di un evento organizzato in collaborazione con la Scuola San Giuseppe di Rivoli, così da coinvolgere gli studenti e le loro famiglie per una riflessione sul suo nuovo libro “Un mondo possibile”, edito da Rizzoli.

Per info e prenotazioni: 011/9532152 – rivoli@ubiklibri.it.

Programma completo, fb e Ig: TurismOvest; Città di Rivoli; Libreria Ubik Rivoli www.turismovest.itwww.comune.rivoli.to.it;