CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 745

My songbook: Enrico Pieranunzi-Simona Severini duo

AL JCT – JAZZ CLUB TORINO IN ANTEPRIMA ESCLUSIVA 
 
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Pieranunzi autore di songs e addirittura di un intero songbook?… Novità sorprendente, certo, ma non per chi segue da vicino le vicende musicali dell’eclettico pianista italiano. Da tempo infatti Pieranunzi ama musicare testi poetici (la poesia è una sua grande passione) o scrivere lui stesso parole da unire ai suoni delle sue composizioni strumentali. Nel corso degli anni poi numerose sue melodie si sono arricchite di “lyrics” dovute alla penna di cantanti attratte dal particolarissimo mélos del pianista. Il risultato finale è il raffinato songbook che per la prima volta Pieranunzi e i suoi partners presentano al pubblico. Ad impreziosire l’evento la voce della giovane e talentuosa Simona Severini, capace di interpretare con estrema musicalità e buon gusto i brani di questo originale percorso sonoro.

 
Possibilità di prenotare per la cena o solo per il concerto lasciando un messaggio allo 011.882939  o direttamente dall’apposito form sul sito www.jazzclub.torino.it

All'Auditorium Rai il Festival di Primavera

Protagoniste le voci di Dmitry Beloselsky, Maria Agresta, Rachel Harnisch, Orla Boylan e Brenden Gunnell. La chiusura affidata al tenore Juan Diego Florez

auditorium rai

Prende il via da giovedì 19 maggio all’ Auditorium Rai di Torino il Festival di Primavera ” La voce e l’orchestra” dell’Orchestra Sinfonica della Rai, comprendente alcune delle pagine più celebri del repertorio operistico e sinfonico-vocale, dalle arie di Mozart a quelle di Puccini, passando per brani di Musorgskij, Wagner e Richard Strauss. Si tratta di quattro concerti in programma fino al 16 giugno, con il fuori programma del 24 giugno, tutti trasmessi in diretta su Radio3, dove è la “voce” a fare da protagonista insieme all’orchestra.

Nel primo concerto, previsto per giovedì 19 maggio alle 20.30, il grande basso russo Dmitry Beloselsky interpreta Canti e danze della morte di Modest Musorgskij. Sul podio il Direttore principale dell’Orchestra Rai Juraj Valčuha, che propone Una notte sul Monte Calvo e i Quadri di un’esposizione, sempre del compositore russo. Il materiale sinfonico del poema di Musorgskji, la cui versione originale fu scoperta nel 1968, subì numerosi cambiamenti e orchestrazioni durante gli anni da parte del compositore. Dopo la sua morte Rimskij Korsakov riprese l’ultima versione del poema, cui stava lavorando il musicista, e la fece eseguire. Il poema esprime la lotta tra il male e il bene. Il primo è simboleggiato dalla notte, cioè da creature diaboliche e anime sepolte in terra sconsacrata; il secondo dal suono delle campane che riportano le anime nelle viscere del monte Calvo, da identificarsi con il monte Lysa Hora dell’Ucraina o con quello di Triglev nella Russia meridionale.

La primadonna del secondo appuntamento, dedicato alle più celebri pagine peristiche di Giacomo Puccini, è invece Maria Agresta, tra i soprani lirici oggi più richiesti al mondo. Il suo recital, dedicato alle eroine di Manon Lescaut, Turandot, Suor Angelica, Tosca, La rondine e Madama Butterfly, è in programma giovedì 26 maggio alle 20.30, con la direzione di Stefano Ranzani. Completano il concerto l’Intermezzo da Manon Lescaut, l’Intermezzo da Le Villi, il Capriccio sinfonico e il Preludio sinfonico.

Il terzo appuntamento della rassegna sarà giovedì 9 giugno alle 20.30 e vedrà salire sul palco il soprano Rachel Harnisch, impegnata in una scelta di pagine mozartiane tratte da Idomeneo, Lucio Silla, Il re pastore e Don Giovanni. Già interprete di riferimento di Claudio Abbado, Rachel Harnisch ha fatto di Mozart uno dei punti cardine della sua carriera internazionale. Sul podio dell’Orchestra Rai Hansjörg Albrecht, che di Mozart propone anche la Sinfonia n. 34 in do maggiore KV 338 e la Sinfonia n. 39 in mi bemolle maggiore KV 543.

Il programma del quarto concerto, previsto per giovedì 16 giugno prossimo alle 20.30 e affidato alla bacchetta del grande direttore inglese Jeffrey Tate, sul palco insieme al soprano Orla Boylan e al tenore Brenden Gunnell, prevede pagine dal grande repertorio tedesco e di compositori come Richard Wagner (Parsifal e Die Walküre) e Richard Strauss (Intermezzo e Ariadne auf Naxos).

Le poltrone numerate, da 30 a 15 euro (ridotto giovani Under 30), sono in vendita sia online sia presso la biglietteria dell’Auditorium Rai. Un’ora prima dei due concerti sono messi in vendita gli ingressi non numerati a 20 e 9 euro.

 

Chiude la rassegna, venerdì 24 giugno alle 19, un quinto appuntamento straordinario e fuori  abbonamento; sempre all’Auditorium Rai di Torino, arriva la star del belcanto Juan Diego Flórez, con un recital che mette insieme arie mozartiane e verdiane, pagine del repertorio francese, canzoni italiane e arie da zarzuelas. Sul podio il direttore d’orchestra americano Christopher Franklin.

Programmato nel giorno di San Giovanni, patrono della Città di Torino, lo spettacolo farà precedere i tradizionali fuochi d’artificio sul Po, con quelli vocali del tenore peruviano Flórez.

Mara Martellotta

I biglietti – da 40, 60 e 80 euro – sono in vendita presso la biglietteria dell’Auditorium Rai di Torino.

Informazioni: 011.8104653 – biglietteria.osn@rai.it – www.osn.rai.it.
 
 

Librolandia 2016, che successo! 126 mila i biglietti venduti

salone chiusura 16Si è conclusa ieri sera, la XXIX edizione del Salone Internazionale del Libro di Torino. Alla conferenza stampa conclusiva, tenutasi presso l’Arena Bookstock, sono intervenuti Giovanna Milella Presidente della Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura; Ernesto Ferrero Direttore Editoriale del Salone Internazionale del Libro; Giuseppe Culicchia curatore di Officina. Editoria di Progetto; il Direttore Generale Gl events-Lingotto Fiere Régis Faure; Antonella Parigi Assessore alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte e Gianguido Passoni Assessore al Bilancio della Città di Torino.

Con un incremento del 3,1 % rispetto al 2015 (i dati sono certificati fino alle ore 16 in cui si registrava già un più 2 %, mentre i 126 mila complessivi sono frutto di una proiezione da quell’ora fino alle 22), il Salone chiude questa edizione con 126. 406 biglietti venduti, rispetto ai 122. 638 del 2015. Ottimi risultati anche per il biglietto serale ridotto a 5 euro, che con il suo debutto, ha fatto registrare un incremento del 240 % dei biglietti staccati dopo le ore 18.ferrero milella salone

Una grande soddisfazione dunque per tutti coloro che hanno creduto e lavorato a questa edizione del Salone e tra loro ovviamente c’è anche il direttore Ernesto Ferrero che, giunto alla sua ultima edizione di Librolandia e salutato con un lungo ed emozionante applauso, dichiara : “Questa manifestazione ha saputo arrivare a un grande risultato nonostante tutto. Ha vinto la squadra che si è dimostrata più forte di invidie e critiche anche eccessive, e delle enormi difficoltà finanziare e burocratiche che potevano bloccarla”. Prima di salutare e ringraziare tutti i suoi collaboratori si è sentito anche di dare anche qualche consiglio ai suoi successori : “A chi prenderà le redini, raccomando di andare piano e di documentarsi sui dossier, perché questa è una formula che funziona. Sicuramente da ammodernare, ma ben funzionante. E’ una creatura partecipata, vissuta, voluta e attesa. Questo Salone è molto social nel vero senso del termine; qui non vi è nessun autismo digitale ma al contrario, c’è la creazione di un vero dialogo. Qui si crea la capacità di ascoltare, capire e condividere, una risorsa molto rara e preziosa”.

salone 12Si può affermare quindi che il Salone del Libro 2016 ,partito con un po’ di amaro in bocca a causa delle difficoltà economiche e delle inchieste giudiziarie si è concluso nel migliore dei modi, andando anche oltre le previsioni e le aspettative di molti. Forse mai come in questa edizione è emersa la “doppia anima” di Librolandia che ha visto ore e ore di coda per personaggi quali Checco Zalone e Ligabue, ma che ha anche visto sale gremite di persone per ascoltare ad esempio docenti universitari che parlavano di letteratura, autori arabi che raccontavano il “loro” islam in un momento di “islamofobia” dilagante, ricercatori e filosofi come Adonis.

Se si sono sempre fatte considerazioni sul successo o meno degli editori partecipanti al Salone, quest’anno merita forse la stessa attenzione anche il suo pubblico che in un momento un po’ particolare come questo che stiamo vivendo, ha mandato un messaggio di maturità, civiltà e voglia di conoscere e comprendere.

Un’ attenzione particolare è stata riservata all’opera di Michelangelo Pistoletto “Terzo Paradiso”,salone 13 diventato un po’ il simbolo di questa ventinovesima edizione. Significativo e bello da vedere, a fine conferenza, è stata la distribuzione al pubblico presente -composto soprattutto da molti giovani- dei 10.000 libri che componevano l’opera : ciascun volume era contrassegnato da un adesivo che ne indicava l’appartenenza all’opera di Pistoletto che si ispirava al simbolo dell’infinito. Tutti insieme quei diecimila libri hanno composto quel simbolo in versione gigante, rappresentando – secondo l’intento di Pistoletto – la capacità dell’umano e del naturale di convivere insieme armoniosamente. Portandosi via un pezzo dell’opera, ciascun individuo si è assunto la responsabilità di diffondere e far suo questo messaggio.

Oggi, chiusi i battenti di questa ventinovesima edizione, non resta che attendere l’arrivo del 2017, augurandoci che Librolandia possa continuare ad essere un grande successo “torinese” ma soprattutto italiano.

(foto: il Torinese- essepiesse)

Simona Pili Stella

“Torino e la Grande guerra" fino al 22 gennaio

risorgimento1Prorogata fino al 22 gennaio 2017 la mostra “Torino e la Grande guerra 1915-1918” è stata visitata finora da più di 110.000 persone, suscitando grande interesse nel pubblico. Si tratta infatti di una delle principali iniziative organizzate a Torino e in Piemonte per ricordare il centenario della Prima guerra mondiale

 

Visto il grande interesse suscitato nel pubblico, la mostra “Torino e la Grande guerra 1915-1918”, aperta dal 18 settembre scorso al Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino viene prorogata fino al 22 gennaio 2017 (si sarebbe dovuta chiudere domenica prossima 22 maggio 2016). Finora sono stati registrati oltre 110.000 visitatori e tutti hanno espresso grande apprezzamento per questa che è senza dubbio una delle principali iniziative organizzate a Torino e in Piemonte per ricordare il centenario della Prima guerra mondiale.

Allestita nel corridoio monumentale della Camera dei deputati italiana dove sono esposti circa 300 pezzi tra fotografie, tempere, manifesti, giornali e cartelloni pubblicitari, la mostra descrive in particolare la propaganda bellica e l’assistenza umanitaria  ai profughi e alle famiglie in difficoltà che la città seppe organizzare in quegli anni.

Due le sezioni della mostra. Da una parte viene illustrata la guerra in trincea e l’eroismo dei soldati al fronte. Dall’altra si presenta invece il volto umano e assistenziale di Torino, la città più neutralista d’Italia allo scoppio del conflitto, diventata poi una zona nevralgica sia per esercitare la mobilitazione e la propaganda a favore della guerra, sia per l’assistenza ai civili e a quanti scappavano dalle zone del fronte. Con la guerra inoltre Torino confermò la sua vocazione industriale e plasmò il suo futuro profilo socio-economico nel comparto metalmeccanico.

La mostra “Torino e la Grande guerra 1915-1918” è organizzata dal Museo nazionale del Risorgimento Italiano in collaborazione con l’Archivio Storico della Città di Torino.

Foto: il Torinese

Titolo: Torino e la Grande guerra 1915-1918
Sede: Museo Nazionale del Risorgimento Italiano di Torino, piazza Carlo Alberto 8
Periodo: 18 settembre 2015 – 22 gennaio 2017, dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle ore 18 (ultimo ingresso ore 17) 
Biglietto unico mostra + museo: 10 euro (ridotto 8 euro)
Info: www.museorisorgimentotorino.it

Il coraggio di Shirin Ebadi, premio Nobel per la Pace

Il-Premio-Nobel-per-la-Pace-Shirin-Ebadi-Finché-non-saremo-liberi-Bompiani-editore (2)In un Salone del libro che ha dato spazio alle “Anime arabe” non poteva mancare l’iraniana Shirin Ebadi, Premio Nobel per la Pace nel 2003 -prima musulmana a riceverlo- che ha dedicato la sua vita alla lotta per i diritti umani e pagato di persona il coraggio delle sue idee.

In “Finché non saremo liberi” (Bompiani) racconta quello che ha subito per anni nel suo paese: minacce di morte, intercettazioni, soprusi e intimidazioni.

Prima donna iraniana a diventare magistrato, con la Rivoluzione Islamica del 1979 la sua carriera è irrimediabilmente stroncata e lei si vede retrocessa a semplice segretaria del tribunale.

Non ci sta, apre a fatica un bugigattolo-studio di avvocato e difende donne vittime della Sharia, bambini, prigionieri politici, chiunque venga perseguitato dal potere. Strada rischiosa, tutta in salita. Il regime mette sotto torchio lei, la sua famiglia, collaboratori ed amici. Quando nel 2009 sale al potere Ahmadinejad -con l’appoggio della Guida Suprema, l’ayatollah Khamenei- la repressione dei dissidenti diventa feroce e non c’è più limite a incarcerazioni, torture, omicidi. Mentre è all’estero per una conferenza, viene a sapere che nella lista delle persone da eliminare c’è anche lei. E’ la strada senza ritorno (almeno fino ad oggi) del difficile esilio volontario, ma di fatto obbligato.

Dal 2009 non è più riuscita a tornare in Iran.

Per 10 mesi all’anno viaggia ed incontra la stampa internazionale per fare arrivare la voce del popolo iraniano a tutto il mondo. Il resto del tempo si divide tra le due figlie; una docente universitaria a New York e l’altra avvocato a Londra.

In Iran la libertà è ancora un’utopia?

«Non siamo sulla buona strada e voglio che si sappia cosa fa il regime ai suoi cittadini. La costituzione iraniana concentra tutti i poteri nelle mani del leader supremo che è anche un capo religioso: può annullare qualunque legge, rinchiudere in carcere chiunque senza processo, fare ciò che vuole in nome di Dio».

Con l’accordo sul nucleare e il riavvicinamento tra Rohani e l’occidente cosa cambia?

«La situazione non è migliorata. Sono stati firmati un centinaio di contratti con l’Italia, tutti per beni di consumo: dalle auto agli abiti firmati, con show rom di alta moda che aprono a Teheran. Ma nel paese la corruzione è elevata e solo il 5% della popolazione, ricchissima, può permettersi il lusso: case e macchine rare perfino in Europa. Poi ci sono tutti gli altri, sempre più poveri, soprattutto i lavoratori dipendenti e giovani».

Allora cosa servirebbe?

«Più investimenti; ma nessuno ha il coraggio di farli perché l’ Iran è un paese in cui non c’è sicurezza né politica, né economica.

Sul fronte dei diritti civili, gli altri paesi come possono spingerlo verso un’era democratica?

«Quando si stipulano accordi commerciali, si chiudono gli occhi su molte cose. Invece sarebbe fondamentale non aiutare il regime a diventare più forte. Per esempio: in Iran i programmi televisivi, anche in lingua straniera, sono tutti controllati dallo Stato che li usa per la sua propaganda. La domanda è: perché permettete l’uso dei satelliti europei, perché prendete petrolio e ci vendete armi e vestiti?»

Quando pensa che ci saranno le condizioni per il suo rientro in patria?

«L’Iran è il paese delle situazioni inaspettate, accadono cose che neanche gli esperti di politica riescono a prevedere. Noi iraniani siamo abituati a pensare che ogni giorno potrebbe capitare qualcosa di nuovo».

Ha affermato che saranno le donne e i giovani a cambiare l’Iran, in che modo?

«Le donne sono le più istruite, con la presenza di moltissime docenti ed oltre il 60% di studentesse. Combattono il potere in prima linea; ecco perché il regime ha tentato di riportarle indietro di 14 secoli e tiene in carcere le migliori femministe del paese. Poi ci sono i giovani che lottano perché la disoccupazione è elevata e, se anche hanno un lavoro, il guadagno è così misero che non ce la fanno “

Chi appoggia il regime?

«Solo il 15% di iraniani lo difende e lo fa per evidenti interessi economici. E’ una minoranza, ma ha soldi e armi; e con quelli si controllano anche 800milioni di persone».

Pensa che oserebbero davvero uccidere un Premio Nobel?

«Non in modo evidente e diretto. Ma le strade sono piene di persone che lavorano per il governo e se 100 persone ti attaccano ed ammazzano, difficile poi individuare il colpevole. Poi il regime mente su tutto. Nel 2009, quando un’auto della polizia travolse un manifestante, ebbero il coraggio di dire che era stata rubata per girare una scena studiata apposta per alimentare la propaganda contro il regime».

Lei in cosa crede?

«Sono musulmana e praticante. Ma quando la religione arriva al potere usurpa le chiavi del paradiso e dell’inferno. In nome dell’Islam stanno combattendosi anche tra di loro, rovinando tutto l’oriente»

Laura Goria

 

Cast d'eccezione in "Come vi piace"

Leo Muscato, noto regista di prosa, dirige una commedia tra le più leggiadre di Shakespeare, che  ha anche una valenza politica

 torino teatro

” Come vi piace” approda dal 17 maggio al 5 giugno al teatro Carignano con un cast d’eccezione, formato da Eugenio Allegri e Michele di Mauro, diretti da Leo Muscato, regista molto noto nella prosa e nella lirica. Commedia scritta da Shakespeare nel 1599, ” As you like it” è sicuramente tra le più amate e rappresentate in tutto il mondo, ma, inspiegabilmente, una delle meno rappresentate in Italia, in base a un pregiudizio letterario che l’ha relegata al genere pastorale. Quest’opera è, invece, una delle macchine teatrali più poetiche e divertenti che Shakespeare abbia scritto, ma anche la più “politica”. Vi emerge la contrapposizione tra il mondo avvelenato della corte e dei suoi intrighi e quello puro e semplice della foresta, capace di stemperare gli animi malvagi e l’ambizione degli uomini. Grazie a Rosalind, l’eroina benefica intorno a cui ruotano tutte le altre figure, alla fine il duca spodestato riprenderà il suo trono e tutti i tasselli amorosi condurranno a una serie infinita di matrimoni, tra cui quello di Rosalind con Orlando. Il ducato appare come un mondo in cui domina un’atmosfera di intrighi e diffidenza reciproca, un totalitarismo capace di soffocare la libertà. Di fronte a tale realtà l’unica soluzione pare la fuga. Quelle che parrebbero le premesse per una tragedia in realtà non lo sono, perché chi fugge a un certo punto approda a Arden, un luogo in cui le situazioni si ribaltano. In questa commedia Shakespeare è riuscito a condensare i personaggi più belli del suo repertorio, dalla coraggiosa Rosalind, l’unico vero personaggio femminile che si può definire protagonista, a Touchstone, cortigiano dai giochi di parole fulminanti, fino al misantropo e malinconico Jaques, un Amleto ante litteram.

Mara Martellotta

Al Salone la Puglia conquista Torino

Il Presidente Emiliano incontra Roberto Saviano: “Vengo ad ascoltarla”

 zalone2Archiviati i due tornado Al Bano e Luca Medici alias Checco Zalone, la Puglia prosegue il suo percorso e rimane protagonista della XXIX edizione del Salone del Libro di Torino.

Terminati gli impegni sul palco,  il Presidente Emiliano ha colto l’occasione per una visita dalla manifestazione incontrando editori e scrittori. Tra questi non poteva mancare Nicola Lagioia, che proprio nel capoluogo ha ambientato il suo romanzo La ferocia (Einaudi) che gli è valso il Premio Strega nel 2015. L’autore pur vivendo a Roma, non manca di sottolineare con fierezza la sua origine e il suo legame con le radici mediterranee.

Altro incontro intenso è stato quello con Roberto Saviano, al Salone per i dieci anni di Gomorra. Scortato dall’immancabile cordone di polizia che lo segue ovunque, lo scrittore si è fermato davanti allo spazio della Puglia incontrando il Presidente per un breve scambio di battute concluso con la promessa di Emiliano: “Vengo ad ascoltarla”.

Sempre molto fotografato è lo stand, che ospita un fitto il calendario di incontri a cui ha preso parte anche lo stesso Governatore. Tra gli altri eventi della giornata di ieri: la presentazione della prima edizione del premio letterario promosso dai Presidi del Libro, quella dell’evento Libri nel borgo antico che si svolgerà a fine agosto a Bisceglie e la jam session letteraria intitolata Il lato oscuro e promossa da Besa editrice con ospite a sorpresa Cristiano De Andrè che ha commentato il tema dell’appuntamento “Fare la pace col proprio passato, anche con chi involontariamente ci ha fatto soffrire, aiuta a fare pace con se stessi”.

All’esterno del Salone continuano anche le attività del Villaggio Puglia che fino a oggi ha realizzato oltre 800 mini panini gourmet al gusto di Puglia: dalla michetta con tonno crudo, friarelli e maionese di peperone fino al panino al nero di seppia con gambero rosa, bietola e salsa tartara, le realizzazioni mignon dello chef di Cerignola Rosario Di Donna sono uno stuzzicante assaggio della grande varietà enogastronomica della Regione.

In progress anche la libreria ideata dal giovane artista Agostino Iacurci, celebre per le sue opere di street art e per la sua trasversalità. Le due grandi teste che si guardano hanno raccolto finora un centinaio di volumi, che saranno donati alla Città di Torino insieme all’opera. Le due teste, intanto, continuano a riempirsi di libri…zalone3

Infine un dato: a oggi il download della guida Edt dedicata alla Puglia ha raggiunto e superato quota 10.000, un risultato notevole che riflette il gradimento del pubblico nei confronti della Regione e della sua presenza al Salone del Libro di Torino 2016. La pubblicazione sarà scaricabile gratuitamente fino al termine della manifestazione.

Tra gli appuntamenti in programma, domani alle 11 presso lo Spazio autori si parlerà della Divertimappa, realizzata da Pugliapromozione per il Museo Archeologico di Taranto, una delle venti realtà rese recentemente autonome dalla riforma Franceschini e che oggi rappresenta una delle eccellenze di una città che sta vivendo un momento di rinascita legato alla cultura e al paesaggio. Interverranno Serena Riglietti, Dario Mezzolani; coordina Eva degli Innocenti.

 
Pugliapromozione 
www.agenziapugliapromozione.it

Chiusa la 15a edizione dell'International Book Forum

salone 12Moresco, Agnello Hornby, Simoni fra gli autori più richiesti

Si è conclusa  sabato 14 maggio la quindicesima edizione dell’Ibf  International Book Forum, l’area b2b del Salone Internazionale del Libro di Torino dedicate alla vendita e allo scambio di diritti di traduzione. Un’edizione da record. Presenti quest’anno oltre 700 operatori – tra editori e agenti letterari – da tutto il mondo, di cui 620 preaccreditati online e un centinaio direttamente al Salone. Sono stati oltre 250 gli operatori stranieri giunti al Centro Congressi del Lingotto, per un totale di 41 Paesi rappresentati, dato che stabilisce un record per l’Ibf. Fra le new entries, Taiwan eArmenia. Spagna, Francia e Germania sono stati i Paesi con il maggior numero di delegati, con 27 rappresentanti dalla Francia, tra cui Flammarion, Gallimard e Xo; 33 dalla Germania, tra cui Piper,Suhrkamp, Kunstmann, Hanser e Alexander e 32 dalla Spagna, tra cui Anagrama, Narcea, Sexto Piso. Non è mancata una nutrita delegazione di editori turchi, con 8 rappresentanti tra cui Kalem Agency, Everest Publishing e Tudem Publishing Group.Grande soddisfazione è stata espressa dalla Presidente del Salone, Giovanna Milella: «Più Paesi e più operatori presenti, sia italiani sia stranieri, per una letteratura senza frontiere che realmente aiuta ad avvicinare i popoli e le culture».

Gli affari

Nato per favorire gli incontri tra i grandi player dell’editoria, l’Ibf nel corso degli anni si è rivelato una significativa occasione di contatti internazionali anche per la piccola editoria indipendente, contribuendo alla crescita dei volumi di vendita di diritti editoriali di titoli italiani all’estero. Numerosissime le trattative concluse nei 3 giorni di evento, che ha visto oltre 6.000 incontri in formula speed date, preorganizzati grazie a un’agenda online che ottimizza automaticamente le disponibilità e gli interessi di ciascun partecipante. Un software sviluppato appositamente per la kermesse dalla società torinese Risolviamo e ancora oggi unico in Europa, invidiato da tutte le maggiori fiere internazionali, London Book Fair e Buchmesse comprese. Carmen Prestia, dell’agenzia letteraria Alferj e Prestia, ha annunciato che i diritti di traduzione del nuovo libro di Simonetta Agnello Hornby, Caffè Amaro (Feltrinelli, uscito il 28 aprile) sono già stati venduti in 20 Paesi tra cui Spagna, Francia, Germania e Albania. Mentre La tempesta di Sasà diSalvatore Striano (Chiarelettere) è stato venduto in Francia, Germania, Spagna e Lituania. Il romanzoterzo paradiso pistoletto contemporaneo La collezionista di libri proibiti di Cinzia Giorgi (Newton Compton, in uscita nelle prossime settimane) è già stato trattato con editori francesi, spagnoli e olandesi. LeeAnn Bortolussi, rights manager di Giunti, è entusiasta dell’iniziativa: “Qui si incontrano agenti che a Londra e Francoforte non si trovano. L’Ibf per noi è l’appuntamento più importante d’Europa” Giunti all’Ibf 2016 ha venduto alla danese Forlaget Palomar Come fossi solo di Marco Magini, titolo che ha vinto il premio Italo Calvino ed è arrivato 3° al Premio Strega giovani”.  Dall’agenzia letteraria francese Mon agent et compagnie si dicono molto soddisfatti perché hanno ricevuto offerte da parte di una casa editrice olandese per la traduzione del libro La petit boutique japonaise di Isabelle Artus, titolo già acquistato in Italia da La Nave di Teseo e in uscita nel 2017. Bene anche la sezione audiolibri: Roberta Oliva dell’agenzia Natoli & Oliva ha chiuso un accordo con la tedesca Emons per la vendita dei diritti di un audiolibro di Marcello Simoni. Sabine Schneider, agente tedesca della ScoutingLiteraturAgentur ha avviato trattative molto avanzate con 10 Paesi per la vendita di due libri di Carlo Grande (Terre Alte – Ponte alle Grazie e La via dei Lupi – Tea Libri) e delle opere di Antonio Moresco. Malpaso, editore spagnolo, è in trattativa avanzata per oltre 10 titoli di editori italiani; gli egiziani diOsiris sono molto interessati ai titoli delle case editrici Minimum Fax, Sosia e Pistoia, Giunti e Il Castoro. I turchi di Tudem hanno in corso trattative avanzate con gli italiani di Ampi Margini e con i francesi di Ed. Denoel.

L’International Book Forum 2016 è una iniziativa del Salone Internazionale del Libro di Torino, realizzata dalla Fondazione per il Libro, la Musica e la Cultura e sostenuta dalla Regione Piemonte, che può contare, anche per questa edizione, sul supporto e la collaborazione di ICE-Agenzia.

Il Terzo Paradiso di Pistoletto al Salone, 10 mila libri lo compongono

Come ci spiega lo stesso artista, durante l’incontro nella sala azzurra del Salone, il Terzo Paradiso rappresenta la creazione. I due cerchi agli estremi sono le diversità, la tesi e l’antitesi ad esempio, mentre il cerchio centrale è l’elemento che unisce, la sintesi

terzo paradiso pistoletto

Il Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto è approdato al Salone Internazionale del Libro di Torino e la sua anima è fatta di oltre 10 mila libri. I volumi sono stati salvati dal macero e regalati dalla Cooperativa Arcobaleno, dal fondo editoriale della Regione Piemonte e dal Dipartimento Educazione del Castello di Rivoli, quest’ultimo ha collaborato alla realizzazione del Terzo Paradiso. Ad ospitare l’installazione è l’area dedicata ai più giovani, il Bookstock Village, la locazione potrebbe non essere un caso se ripercorriamo il significato del simbolo pistolettiano.  Il Terzo Paradiso nasce nel 2003 dalla manipolazione, nel senso buono del termine, del simbolo dell’infinito. Come ci spiega lo stesso artista, durante l’incontro nella sala azzurra del Salone, il Terzo Paradiso rappresenta la creazione. I due cerchi agli estremi sono le diversità, la tesi e l’antitesi ad esempio, mentre il cerchio centrale è l’elemento che unisce, la sintesi. Quindi il Terzo Paradiso del Salone cos’è se non un inno alla vita, alla cultura, ai giovani. A supportare questa tesi è una performance che avverrà lunedì e chiuderà il Salone smantellando l’opera e donando ogni pezzo, cioè un libro, a ciascun presente. Ed ecco che il cerchio della creazione si chiude, si compie per poi avere una nuova avventura nella vita di ciascuno di noi. Ma c’è di più ed è lo stesso Michelangelo Pistoletto a spiegarcelo, l’installazione al Salone presenta delle affinità con la “Venere degli Stracci”. Se nella Venere erano gli stracci a rinascere grazie alla bellezza della donna, in questo Terzo Paradiso i libri destinati al macero attraverso la partecipazione avranno nuovi occhi che li leggeranno e nuovi posti che li ospiteranno.

Federica Monello

 

Donne spettinate che sanno di Barolo (e di molto altro)

donne baroloDal 7 al 27 maggio Rita Barbero, in arte Purpleryta, espone per la prima volta a Torino, in centro, da EnneGi di Nadia Giacometti

Dopo l’esperienza espositiva nelle Langhe e nel Monferrato, l’artista presenta una nuova collezione di opere dipinte con la tecnica del vino sulla carta dal titolo “Donne spettinate che sanno di Barolo (e di molto altro)”.

“Le donne spettinate sono più interessanti delle donne pettinate e sempre a posto racconta Purpleryta perché hanno sempre qualcosa di più importante da fare o di più appassionante. Sono donne che vivono intensamente le emozioni, hanno il senso dell’umorismo e sanno prendersi in giro, sono naturali, dirette, curiose, a volte maleducate e politically scorrect. Sono donne libere, anche se hanno una vita impegnata; amano la leggerezza, anche se sono consapevoli delle proprie responsabilità; giocano, anche se fanno sul serio!”

La seconda parte del titolo della mostra gioca sul doppio significato della parola “sanno”: da una parte spiega che le donne spettinate sanno perché conoscono bene l’ambiente in cui vivono, il mondo del Barolo e tutto quello che vi ruota intorno. E poi sanno perché profumano di Barolo.

Ogni opera è unica e irripetibile: tutto parte dalla macchia che diventa la capigliatura spettinata. Da qui la creatività e l’interpretazione dell’artista completano l’opera che assume forme oniriche dai tratti a volte alieni.

Attraverso l’uso di tecniche e carte diverse Purpleryta scopre e rivela effetti visivi sorprendenti del pigmento che dall’uva passa al vino ponendo così al centro dell’attenzione il primo elemento osservato durante l’analisi sensoriale in fase di degustazione: il colore.

Le teste spettinnate di Purpleryta compariranno fra le borse e gli accessori dello shop EnneGi di Nadia Giacometti, dove nei week end sarà possibile incontrare l’artista. L’inaugurazione sarà l’occasione per brindare insieme a Purpleryta e Nadia sabato 7 Maggio dalle ore 17 alle 20.

PurpleRyta vive e lavora nelle Langhe. Da due anni ha deciso di seguire la sua innata passione per l’arte e di esprimersi attraverso la pittura e la creazione di gioielli con tappi, capsule, etichette, vere e proprie “creazioni artistiche che danno forma alla vostra felicità”, come recita lo slogan di Purpleryta, tutto rigorosamente a tema vino.

A stretto contatto con il mondo del vino ogni giorno da esso trae ispirazione in un rapporto di interscambio attivo e rigenerazione interiore, applicando due imperativi che da sempre animano la sua passione per l’arte: semplificare la realtà e colorare il mondo. “Possibilmente di viola!”

Sede: ENNEGI di Nadia Giacometti Via XX Settembre 65 10122 Torino
Orari: 10.00 20.00 TUTTI I GIORNI