CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 745

Baciava e abbracciava gli anziani per derubarli

ANZIANI 25A Luserna San Giovanni

 

Baciava e abbracciava affettuosamente gli anziani, ma era una scusa per rubare il loro portafoglio. Una donna italiana di 48 anni è stata scoperta e arrestata dai carabinieri a Luserna San Giovanni. L’accusa è di avere effettuato perlomeno tre furti, ed è sospettata di altre decine di colpi, Tra le vittime un 70enne che camminava per strada. E’ stata condannata ai domiciliari per sette mesi.

 

(Foto: il Torinese)
   

In un libro il mondo fantastico delle leggende delle Alpi

Crosa alpiAlpi CrosaStreghe e folletti, uomini selvatici, peccati e peccatori

 

La fiamma scoppietta per legna odorosa. “Su,cara vecchietta,non dici qualcosa? Sei stanca? Coraggio…io voglio leggende soavi o tremende”. Paolo Crosa Lenz non poteva scegliere testo migliore di questa frase del poeta don Remigio Biancossi, sacerdote bognanchese, per  aprire il suo libro “Leggende delle Alpi. Il mondo fantastico in Val d’Ossola”. Il volume, edito dal domese Grossi, raccoglie duecento fiabe e leggende delle valli ossolane, frutto di trent’anni di ricerca da parte dell’autore. Un lavoro, come ricorda lo scrittore-alpinista “di ricerche d’archivio e di peregrinazioni sui monti, parlando con la gente e leggendo antiche carte”.La ricerca, utilizzando la metodologia della “storia orale”, è avvenuta tra il 1979 e il 1981. “ Tutti gli informatori non ci sono più, ma il loro contributo (fissato su nastro magnetico e trascritto dal dialetto) rimane nel tempo”, sottolinea Crosa Lenz. “Erano tutti gente di montagna, che non aveva visto il ‘grande mondo’ (al massimo Roma per il Giubileo del 1950 con il pellegrinaggio parrocchiale), ma pure, ad un giovane ricercatore, quel loro mondo interiore pareva ‘grande’. La raccolta è continuata per tre decenni, scrivendo la memoria di uomini e donne incontrati in peregrinazioni per boschi ed valli, chiedendo conferme a dicerie di paese o storie di alpeggi, di boschi e di animali, mettendo sempre da parte, come un bene prezioso, un vecchio articolo di giornale, una fotocopia di rivista o una nota bibliografica”. Così la ricerca so è trasformata in un atto d’amore verso questa terra di confine, di alte montagne, boschi e alpeggi, valli profonde e villaggi di legno e pietra. Portando in se un segno, una dichiarazione di rispetto profondo per le Alpi e la sua gente, che per secoli ha modellato la montagna e costruito un paesaggio rurale che oggi sta sbiadendo. In questo catalogo del mondo fantastico della montagna la memoria storica degli alpigiani, di pastori e boscaioli, costruisce l’identità di un territorio. “Niente è inventato, è la cultura tradizionale degli uomini delle Alpi che parla con la voce dei narratori”, afferma Paolo Crosa Lenz. Così, letti attraverso la lente della fantasia e dell’immaginario popolare, prendono corpo i sogni e le paure dei montanari, le diffidenze e un antico senso di solidarietà comunitaria, ma anche lo sguardo divertito verso la vita, l’accettazione di fatiche e sofferenze che  comporta il vivere nelle “terre alte”, seguendo i ritmi delle stagioni. Un elemento comune alle fiabe popolari – ricordano autore ed editore – è il “senso del meraviglioso”, proprio della cultura contadina (la “magia” sempre nuova di un seme che diventa frutto), che appare chiaramente nelle fiabe sui folletti e gli “uomini selvatici” dove la natura misteriosa dei boschi e delle montagne si anima e si personifica per entrare in contatto di incontro e di scambio con i protagonisti reali di questo ambiente, i montanari nei loro vari mestieri e attività. Così, attraverso il filtro della memoria, si sente l’eco profondo che viene da secoli di vita in montagna, di eventi realmente accaduti che – attraverso le memorie e la trasmissione orale dei racconti – si sono trasformati in leggende. Un patrimonio da non  disperdere e che può “aiutare a dare un senso e uno scopo al nostro vivere turbinoso”.

 

Marco Travaglini

 

Un velo di stupidità: se Rohani arrivasse a Torino quali statue "osé" copriremmo?

dora palloniIn attesa che si trovi il “colpevole” del giallo sulla copertura delle statue capitoline, in occasione della visita a Roma del presidente iraniano Hassan Rohani (che anche il ministro per i beni culturali, Dario Franceschini ha definito “scelta incomprensibile”) facciamo un gioco

 

In attesa che si trovi il “colpevole” del giallo sulla copertura delle statue capitoline, in occasione della visita a Roma del presidente iraniano Hassan Rohani (che anche il ministro per i beni culturali, Dario Franceschini ha definito “scelta incomprensibile”) facciamo un gioco.Se il leader iraniano fosse giunto in visita a Torino, quali statue avrebbero potuto urtare la sua sensibilità? Quali opere d’arte raffiguranti nudità classiche sarebbero state velate dalla pudicizia censoria della municipalità torinese?matisse torino2

 

quattro stagioni venariaPer esempio, le settecentesche “Quattro Stagioni” di Simone Martinez, nipote di Filippo Juvarra, sculture ora esposte alla Reggia di Venaria, dopo una permanenza ultrasecolare ai Giardini reali.

 

E che dire delle statue celebrative del Ponte Umberto I di corso Vittorio, con il seno prosperoso benpnte umberto I visibile nel gruppo bronzeo della Pietà, oltre alla presenza di numerosi nudi virili?

 

O dei dipinti “licenziosi” esposti alla Mostra di Matisse a palazzo Chiablese, e delle nudità imponenti che rappresentano in stile littorio il Po e la Dora in piazza Cln? Stendiamo anche qui un velo pietoso.

 

Abbiamo citato solo alcune opere d’arte “osé” presenti a Torino, le prime che ci sono venute in mente. Chiediamo ai lettori di indicarcene altre che un velo (di stupidità) potrebbe coprire in caso di visita ufficiale del presidente iraniano sotto la Mole.

No Zoo, megastriscione in piazza Castello

zoo 2RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO

 

Il Coordinamento No Zoo  invita a partecipare alla manifestazione che si svolgerà

 

Sabato 30 gennaio 2016 dalle ore 15,30 alle 18
in Piazza Castello a Torino

 

per dire NO alla privatizzazione del Parco Michelotti e

NO all’introduzione di alcun animale.

 

In piazza i manifestanti esporranno uno spettacolare megastriscione.

 

 

 

 

 

Evento facebook
https://www.facebook.com/events/466523950221675/

 

La semplicità delle piccole cose nello Scrigno di Angela

Lalterio leoLe poesie di Angelina Barbera Smith sono state lette al pubblico in sala dalla bravissima Vanessa Giuliani, attrice poliedrica, capace di spaziare con disinvoltura dal Cabaret, al Cinema, alla Televisione, dove recentemente è stata protagonista su RaiUno, al fianco di Alessandro Preziosi, della fiction “Tango per la libertà”

 

Si è svolta, presso il Circolo dei lettori, la presentazione del libro “Lo scrigno di Angela”, che raccoglie una parte delle poesie di Angelina Barbera Smith, scrittrice di grande talento, che amava la semplicità delle piccole cose e della vita di tutti i giorni, e la cui sensibilità emerge chiaramente dalla lettura dei suoi scritti.

 

Questo libretto, edito da Nuova Trauben, è nato dal desiderio di Helen Alterio di omaggiare la sua amatissima mamma, autrice di numerosi componimenti, non solo poetici – tra le sue opere spiccano infatti i pensieri filosofici – che saranno pubblicati in seguito. L’Alterio ha ricordato con affetto la figura della madre, raccontando un episodio a lei particolarmente caro: anni fa, quando era una giovane studentessa prossima alla laurea in Lettere Moderne, accompagnò Angelina al Teatro Carignano, e lì incontrò lo scrittore Giovanni Arpino, personaggio a cui Helen dedicò – per prima in Italia – la sua tesi di laurea. Questo incontro segnò la vita delle due donne, e per questo la presenza del figlio di Arpino alla presentazione del volume è stata particolarmente toccante.alterio libro

 

Le poesie di Angelina Barbera Smith sono state lette al pubblico in sala dalla bravissima Vanessa Giuliani, attrice poliedrica, capace di spaziare con disinvoltura dal Cabaret, al Cinema, alla Televisione, dove recentemente è stata protagonista su RaiUno, al fianco di Alessandro Preziosi, della fiction “Tango per la libertà”, la miniserie girata qui a Torino, co-prodotta da Rai Fiction e Film Commission. Ospiti d’eccezione della serata anche Bruno Quaranta, stimato critico letterario, e Giampiero Leo, Vice Presidente del Comitato Diritti Umani della Regione Piemonte, autore della Prefazione del volume.

 

Leo, grande amico di Helen Alterio, ha commentato così la serata: “Sono davvero lieto di aver partecipato alla presentazione del libro di poesie scritte dalla mamma della mia carissima amica Helen: una grande donna, che tutti ricordiamo con affetto e stima. I suoi scritti rivelano una sensibilità particolare e un amore per le cose semplici della vita. E, senza dubbio, troviamo una traccia evidente della grande cultura dell’autrice nella personalità e nell’impegno sociale di sua figlia Helen, a cui vanno i miei più vivi complimenti, per aver raccolto i componimenti in questo volumetto, da lei fortemente voluto, quale tributo alla figura eccezionale di sua madre. Ed ora aspettiamo i pensieri filosofici!”

 

Claudia Caci

#CORAGGIOCONIGLIO, sei uno di famiglia!

conigliMILLE SOFFERENZE E ZERO DIRITTI: GLI APPUNTAMENTI A TORINO PER PROMUOVERE LA CAMPAGNA DELLA LAV 

 

 

La LAV sarà presente sabato 30 gennaio e tutti i sabati di febbraio, dalle ore 10 alle 18, in Via Roma angolo Piazza Castello a Torino, a sostegno della campagna nazionale #CORAGGIO CONIGLIO. L’iniziativa è volta ad informare i cittadini sulle condizioni di vita dei conigli negli allevamenti e a raccogliere le firme per proporre una legge che riconosca questi soggetti senza diritti come animali familiari, al pari del cane e del gatto, a partire dal divieto di allevamento, macellazione e vendita.

 

La campagna, inaugurata lo scorso dicembre, nasce dopo anni di investigazioni in alcuni allevamenti di conigli in Italia da parte di LAV e Animal Equality, per la prima volta insieme. Le immagini e i documenti raccolti hanno smascherato le mille sofferenze che si celano dietro all’industria che sfrutta questi animali.

 

E’ ormai noto che sempre più italiani ospitano un coniglio come animale domestico, per via della socievolezza e delle dimostrazioni di affetto di cui questi potenziali compagni di vita sono capaci. Anche grazie a questo rapporto, sempre più affettivo e sempre meno strumentale,  la petizione in Italia ha già raccolto 50.000 firme in meno di un mese.

 

Nell’ambito della campagna, la LAV a Torino sollecita le forze dell’ordine a compiere azioni di contrasto al ricorrente utilizzo di cuccioli di coniglio nel centro città, che avviene spesso sotto i portici di Via Roma, nei pressi di Piazza Carlo Felice, da parte di soggetti che li usano abitualmente per raccogliere denaro suscitando l’attenzione e la tenerezza dei passanti.

 

«Riteniamo che i cuccioli di coniglio esposti sui tavolini di chi li usa per ricevere denaro dai passanti siano animali maltrattati – dichiara Gualtiero Crovesio, responsabile della LAV a Torino. Il caos circostante può infatti generare in loro un forte stress, data l’impossibilità di

 

trovare un riparo, reazione insita nella loro natura. Inoltre, trattandosi spesso di cuccioli usati per la questua, si tratta di un’attività palesemente illegittima anche ai sensi del Regolamento n. 320 della Città. Chiediamo quindi che le forze dell’ordine, da noi più volte sollecitate in tal senso, possano colpire queste attività illecite e mettere in salvo gli animali».

 

La LAV invita i cittadini a sostenere la campagna sul sito www.coraggioconiglio.it, dove è possibile firmare la petizione online e trovare informazioni sulla breve esistenza dei conigli negli allevamenti. L’associazione: «Per rendere efficace la nostra proposta, già depositata in Parlamento, c’è bisogno dell’aiuto di tutti: firma anche tu per dare ai conigli il diritto alla vita che meritano».

Le Unioni Montane nello Statuto regionale

concerto in montagnaIl provvedimento, approvato in prima lettura lo scorso 11 novembre, prende atto che nella legislazione piemontese non ci sono più le Comunità Montane

 

L’Assemblea regionale ha approvato in seconda lettura all’unanimità, il 19 gennaio, la modifica statutaria che sostituisce, nella Carta fondamentale della Regione, le Comunità Montane con le Unioni montane e le forme associative comunali. Il provvedimento, approvato in prima lettura lo scorso 11 novembre, prende atto che nella legislazione piemontese non ci sono più le Comunità Montane.

 

In particolare, l’articolo 1 della legge modifica il comma 2 dell’articolo 3 dello Statuto, identificando nelle Unioni montane e nelle forme associative comunali, oltre che nelle Province e nei Comuni, i destinatari della collaborazione istituzionale finalizzata alla realizzazione di un coordinato sistema delle Autonomie locali.

 

L’articolo 2 modifica il comma 2 dell’articolo 4 dello Statuto disponendo la necessità del raccordo tra gli strumenti di programmazione della Regione, delle Province, dei Comuni, delle Unioni montane e delle forme associative comunali.

 

L’articolo 3, che modifica il comma 2 dell’articolo 8 dello Statuto, ribadisce la specificità dei territori montani e  collinari, individuati quali destinatari di specifiche politiche di intervento, ed individua nelle forme associative montane e collinari il livello ottimale di gestione di tali misure di sostegno.

 

Infine, l’articolo 4 modifica l’articolo 97 dello Statuto, affermando il ruolo della Regione quale promotore dei rapporti con i Comuni, le Province le Unioni montane e le forme associative comunali.

 

www.cr.piemonte.it

Piemonte secondo nella classifica delle truffe agli anziani

anziani panchina

 La triste graduatoria è guidata dall’ Emilia Romagna

 

Nella graduatoria nazionale delle truffe agli anziani il Piemonte è secondo. La triste classifica è guidata da Emilia Romagna (642), seguono Piemonte (616) e Liguria (613), ultima chiude la Basilicata (144). A rendere nota la situazione dei  reati e anziani  e’ il Centro studi di Confartigianato, su dati del Ministero dell’Interno e dell’Istat.

Willie Peyote, l'educazione sabauda del torinese Doc

peyotr 2La nostra intervista prima del concerto di lancio del nuovo disco

 

Venerdì 22 gennaio, il Cap 10100 di Corso Moncalieri ha ospitato il concerto di lancio del cd “Educazione Sabauda” di Willie Peyote, il cui riscontro è stato entusiastico e ha garantito il sold out. Subito prima, la nostra intervista:

 

Allora, partiamo dall’inizio: come hai cominciato a scrivere?

Sai che non lo so quando esattamente ho cominciato? Mi ricordo però quando ho scritto per la prima volta qualcosa che mi è piaciuto sul serio! Avevo circa diciotto anni, ed era una brutta serata; rientravo a casa da una brutta esperienza e ho scritto direttamente in macchina, di getto, ho buttato giù quelle righe, e mi piacevano, erano fighe! Però ho pensato anche che era un peccato, che la cosa già partiva male, nel senso che, ho avuto poi il dubbio spesso, riesco a scrivere solo quando sto male, e diventa un po’ una gabbia, significa che per fare il mio lavoro devo star male…

 

Il mal de vivre dell’artista…

Eh, sembra una stronzata, però è assolutamente vero che nel malessere si scrive meglio, credo che accada un po’ a tutti quelli che scrivono…

 

Però adesso sei qui, con “Educazione Sabauda”: quanto ha influito Torino nella formazione del tuo cinismo e della polemica?

Beh, sicuramente ha influito molto sulla mia persona, però avrei detto più su altri aspetti: sulla sobrietà, sulla non voglia di apparire troppo…su quel non voler andare mai sopra le righe, che poi non sembra da quello che scrivo, ed è comunque parte del controsenso infinito che credo di essere; sul cinismo, direi più la città che non l’educazione sabauda, perchè la mia famiglia non è così cinica e negativa; Torino è bella ma austera, un po’ distaccata, ecco. Però poi quando la conosci meglio è molto accogliente…solo che è un po’ freddina. Eh, io sono molto freddo, di primo acchito: non mi piace molto il contatto fisico, sarà un po’ una cosa della mia famiglia, cioè, io e mio padre ci abbracciamo molto raramente, magari quando torna dalle trasferte ci stringiamo la mano…Che poi ci vogliamo un bene dell’anima, mio padre è nel mio disco ed è una delle più grandi soddisfazioni che la musica mi ha dato fino ad oggi, però ci è difficile esternarlo…

 

Da Torinese doc!

Esatto! L’ho chiamato educazione sabauda anche per reiterare il fatto che sono uno dei pochi torinesi torinesi rimasti…e non perchè sia un vanto, è solo parte di me, ma è quasi strano per gli altri; diciamo che in qualche modo avvalora ulteriormente la teoria dell’eccezione: l’ho scritto anche in una canzone apposta (Peyote 451 L’eccezione), con cui ho voluto dare la mia definizione di me.

 

Bene, e invece, prospettive per il futuro?

Prospettive per il futuro? Non lo so, e la cosa comincia a preoccuparmi, perchè sono in un’età in cui bisognerebbe cominciare ad avere qualche programma…è che non mi sono mai piaciute le aspettative, ho sempre avuto paura a crearmene temendo potessero essere disattese, però cerco di lavorare bene, al meglio delle mie possibilità, in modo che se andasse male non possa recriminarmi di non aver fatto abbastanza! Credo che però, il lavoro paghi: aveva ragione Frank che mi ha incentivato a licenziarmi, perchè certe cose vanno fatte a tempo pieno, mentre io invece avevo un po’ di paura…però aveva ragione lui, bisogna lavorare sul serio, e la musica è un lavoro, diverso, ma è un lavoro!

 

L’ultima domanda: c’è una domanda che hai sempre voluto ti ponessero e non ti hanno mai chiesto?

Eh, avere la risposta perfetta e non poterla dare! Però in realtà no, non c’è nulla che vorrei che mi chiedessero, perchè non c’è nulla che vorrei raccontare che non abbia già fatto nei testi!

 

Veronica Bosco

NASCE EUSALP, LA MACROAREA ALPINA DI 48 REGIONI

montagneE’ la prima volta che i temi della montagna e delle Alpi entrano nel ‘software’ europeo

 

Nasce a Brdo, in Slovenia, la macroregione alpina Eusalp. Ne fanno parte 48 Regioni di 7 stati con 70 milioni di abitanti. Secondo il presidente Uncem, Borghi, si tratta della prima volta che i temi della montagna e delle Alpi “entrano nel ‘software’ europeo, e in omaggio al principio di sussidiarietà molta responsabilità verrà data alle Regioni per attuare misure nel campo dello sviluppo sostenibile, della connettività, della tutela culturale e ambientale”.
  

(Foto: il Torinese)