CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 747

“Art’Ecò: l’ecologia nel tuo spazio”

con reg lascaris A Palazzo Lascaris premiazione del Concorso promosso dalla Consulta regionale Giovani e dall’Accademia Albertina

 

La Consulta Giovani del Consiglio regionale Piemonte premia la giovane creatività con un concorso di idee, che ha preso il via nel maggio scorso in collaborazione con l’Accademia Albertina di Belle Arti, per la realizzazione di opere e manufatti sulla tematica ambientale “Art’Ecò : l’ecologia nel tuo spazio” rivolto agli studenti dell’Accademia. Sono 20 i lavori pervenuti, tutti ispirati alle tematiche ambientali, che abbracciano diverse discipline artistiche: 10 sculture, 2 pitture, 2 installazioni, 2 opere grafiche, 4 tra video, opere e proiezioni fotografiche.

 

Mercoledì 19 novembre, alle ore 10, presso la sala Viglione di Palazzo Lascaris (Torino, via Alfieri 15) si terrà la cerimonia di premiazione, alla quale interverranno: Mauro Laus, presidente del Consiglio regionale del Piemonte; Alessandro Benvenuto, consigliere segretario delegato alla Consulta regionale dei Giovani; Fiorenzo Alfieri e Salvatore Bitonti, rispettivamente presidente e direttore dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino; Laura Valle, docente e coordinatrice del progetto “Art’Ecò: l’ecologia nel suo spazio”. Modera Alessandra Comazzi, giornalista e critico televisivo de “La Stampa”.

 

Le opere selezionate saranno esposte nel porticato d’onore di Palazzo Lascaris da mercoledì 19 a lunedì 24 novembre e, in seguito, presso i locali dell’Edisu e del Campus universitario Einaudi.  Verrà inoltre pubblicato un catalogo di tutte le opere in concorso, a cura del Consiglio regionale del Piemonte e della Consulta Giovani.

 

 

Info: Consulta Giovani del Consiglio regionale tel. 0115757.079 consulta.giovani@cr.piemonte.it

 

(Foto: il Torinese)

Spose etniche o Anni Ruggenti?

wedd scarpeLa tendenza nasce da Idea Sposa, la fiera tenutasi al Lingotto di Torino

 

Wedding planner, preparatevi: nel 2015  sarà lo stile etnico a dominare i matrimoni,  affascinato da cultura e colori dell’India. La tendenza nasce da Idea Sposa, la fiera tenutasi al Lingotto di Torino. Protagonista la fantasia, con le nozze ispirate alle favole di Disney o agli Anni ruggenti del Grande Gatsby.

Torino fashion per turisti ma non solo

Guida ai fashion designer sotto la Mole, distribuita gratuitamente in 70 hotel e bed and breakfast cittadini (da 3 a 5 stelle) e nel punto Informazioni sul Turismo di Piazza Castello

 

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Per i turisti che vogliono scoprire la Torino “da indossare” ora c’è “Fashion tour”, la guida a 10 atelier e fashion designer all’ombra della Mole; distribuita gratuitamente in 70 hotel e bed and breakfast cittadini (da 3 a 5 stelle) e nel punto Informazioni sul Turismo di Piazza Castello.

 

L’iniziativa è un progetto pilota dell’Associazione Culturale Arte in Voce che ha pensato di tracciare una mappa del lato fashion del capoluogo subalpino, aggiungendo così un tassello glamour alle altre attrattive turistiche; in collaborazione con l’Associazione Regionale dei Portieri d’Albergo le Chiavi d’oro e con Turismo Torino e Provincia.

 

Vediamo allora chi sono i 10 fashion designer di questa prima edizione di “Fashion tour”.

 

-“Bibi Gramaglia selezione”, piccolo select shop in cui trovare gioielli unici e collezioni di  accessori e abbigliamento di alto artigianato, in edizioni  limitate.

 

-“Na2Rale”, brand che combina sartorialità  italiana e look metropolitano in un nuovo concetto di lifestyle, con polo, camicie, felpe e Hydro jackets a km zero.

 

-“Walter Dang”, stilista franco-ispano-vietnamita che ha mosso i primi passi nell’haute couture parigina con Pierre Cardin.  Ha scelto Torino per fondare la sua Maison di abiti femminili, accessori e gioielli che esprimono il suo spirito cosmopolita.

 

-“Mariateresa Grilli Atelier”, nel quartiere Gran Madre, in cui la couturier di origine napoletana crea abiti sartoriali e accessori artigianali con materie prime naturali e pregiate, capi di maglieria unici, innovativi per stile e tecniche di  lavorazione.

 

-Capi unici e prêt- ã- porter contemporaneo anche  nell’”Atelier Ombradifoglia” della stilista Elena Pignata. Le sue collezioni sono realizzate con tessuti pregiati, hanno forme ricercate e non convenzionali.

 

-“Born in Berlin” nel centro storico è negozio e atelier insieme in cui trovare collezioni  uomo-donna, accessori, borse e capispalla in pelle di fattura artigianale.

 

-Borse e accessori anche da “Trakatan”, brand dal design essenziale, con pelli conciate al vegetale, cuciture a mano e il timbro marchiato a fuoco sulla pelle.

 

-“Diderot Maison”, a due passi dal Duomo, è specializzato in coloratissimi ed eccentrici papillons: ogni pezzo è unico, fatto a mano con tessuti pregiati.

 

-Occhiali su misura nel laboratorio “Turineyes”che fonde manualità dell’artigianato e tecnologia di precisione in occhiali pensati e modellati sui lineamenti  del cliente, originali nella forma e nella personalizzazione.

 

-Gioielli interamente fatti a mano, secondo antiche tecniche, da “Jamais Sans Toi”, delle sorelle Gallo che uniscono i loro talenti. Valentina, diplomata in restauro e scultura della ceramica, incontra la passione per il design del gioiello di Camilla, diplomata in arte orafa: ed ecco le loro creazioni dallo spirito  contemporaneo.

 

Per  ora sono 10, ma il numero è destinato a crescere e la guida a diventare sempre più punto  di riferimento per turisti informati, che vogliono andare a colpo sicuro; ma anche occasione per i torinesi  di  scoprire nuovi indirizzi  fashion nella loro città.

 

(Nella foto la copertina della guida)

 

Laura Goria

 

Il Gran Paradiso entra nella “lista verde”

GRAN PARADISOSi tratta della prima certificazione su scala  mondiale che esamina efficacia ed equità nella gestione dei Parchi

 

Importante riconoscimento per il  Parco Nazionale del Gran Paradiso: da oggi entra nella ‘Green List’ delle aree protette. Si tratta della prima certificazione su scala  mondiale che esamina efficacia ed equità nella gestione dei Parchi. Il congresso internazionale dei Parchi di Sidney ha sancito l’ingresso del parco italiano. La certificazione Green List d’ora in poi sarà considerata in tutto il mondo punto di riferimento per identificare i parchi che operano nel rispetto delle regole ambientali e a favore del territorio.

Quegli animali “indesiderabili”

Alcuni animali sono maltrattati, allontanati, osteggiati perché considerati pericolosi, perfino nocivi

maiali

Da lunedì 17 novembre, nella Sala Incontri dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico di Via Arsenale 14/g a Torino, è esposta la mostra “Gli indesiderabili”, dedicata agli animali con i quali è possibile convivere. Alcune specie di animali sono maltrattati, allontanati, osteggiati perché considerati pericolosi, perfino nocivi. Questa mostra offre un piccolo spunto di riflessione per una convivenza rispettosa, poiché migliaia di animali vengono uccisi ogni anno nel nostro Paese, senza alcuna necessità, a volte per una malsana intolleranza. Sarà possibile visitare l’esposizione fino al 17 dicembre 2014 (lunedì-venerdi 9-13 / 14-16)

 

(www.cr.piemonte.it)

Can you Elpe us? 120 secondi con l’anima

contestUn contest finalizzato alla produzione di cortometraggi lunghi non più di 120 secondi che esprimano l’anima di Elpe attraverso cinque concetti che hanno contraddistinto i primi 20 anni di attività del Gruppo: Spirito di squadra, Passione, Altruismo, Coraggio e Persone che muovono aziende

 

Raccontarsi attraverso il talento e la voglia di emergere dei giovani studenti universitari del corso di laurea in Dams(Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo). In un periodo sempre più delicato per gli atenei e i giovani che vogliono accedervi (problemi nel reperire fondi da una parte, famiglie italiane sempre più in difficoltà ad affrontare le spese per l’istruzione dall’altra), il Gruppo Elpe ha scelto di offrire un’importante opportunità agli studenti del Dams.

 

Nasce con questo presupposto “Can you Elpe us?”, un contest finalizzato alla produzione di cortometraggi lunghi non più di 120 secondi che esprimano l’anima di Elpe attraverso cinque concetti che hanno contraddistinto i primi 20 anni di attività del Gruppo: Spirito di squadra, Passione, Altruismo, Coraggio e Persone che muovono aziende.

 

L’obiettivo è realizzare un video virale, capace di coinvolgere lo spettatore e indurlo a condividerlo con i suoi amici. Per far questo dovrà far ridere, emozionare, stupire, riflettere, o tutte e tre le cose assieme. Di certo non dovrà conformarsi ai classici video aziendali: in questo concorso al centro del progetto ci dovrà essere l’idea creativa, la
qualità della sua realizzazione (sceneggiatura, riprese, ecc.) e l’emozione che riesce a trasferire.

 

«Abbiamo individuato nel Dams, e nei suoi studenti, un partner ideale per comunicare i nostri valori – spiega Giuseppe Gibin, presidente del Gruppo Elpe – Elpe è un’azienda che dimostra concretamente ogni giorno di credere nelle qualità dei più giovani. Lo scopo di questo concorso è duplice: avere un punto di vista sul nostro Gruppo con un linguaggio anticonvenzionale e adatto ai new media, e sostenere un’istituzione come l’Università degli Studi di Torino che rappresenta una vera e propria eccellenza piemontese».

 

La professoressa Giulia Carluccio, Presidente del Corso di Studi in Dams, ha accolto con entusiasmo il progetto di Elpe anche e soprattutto perché rientra nella logica laboratoriale che è uno dei punti di forza dell’organizzazione formativa del Dams. «La sinergia fra Università e aziende rappresenta un terreno fertile nel quale articolare delle esperienze pratiche che avvicinano il mondo degli studenti a quello del mercato dell’audiovisivo, oggi più che mai diffuso in differenti piattaforme. Il Corso di Studi in Dams è convinto che questa iniziativa sia solo la prima di una collaborazione con Elpe che si strutturerà in diverse occasioni».

 

A determinare i primi dieci classificati e i vincitori sarà una giuria di esperti qualificati selezionati dal Dams (giornalisti, registi, attori, docenti, personaggi di rilievo del mondo della cultura). La premiazione avverrà in una serata di gala dove verranno proiettati i video finalisti e dove saranno consegnati i riconoscimenti del valore totale di
5.350,00 euro.

 

DURATA
Data di inizio del contest: 8/10/2014
Data di fine del contest: 8/12/2014

 

COMPENSI
1° posto: € 2.500,00
2° posto: € 1.500,00
3° posto: € 1.000,00
Dal 4° al 10° posto: € 50,00

 

INFO
elpe.it
contest@elpe.it
ufficiostampa@elpe.it
dams.unito.it

 

 

Il Gran Ballo della Venaria Reale

debuttantiE’ preceduto dalla Cerimonia di apertura, dove le ragazze accompagnate dagli Ufficiali della Scuola di Applicazione di  Torino, vivono il sogno coltivato sin dall’infanzia

 

L’evento Vienna sul Lago nasce nel 1995 a Stresa ove la serata di gala si è svolta fino al 2008 presso il Regina Palace Hotel. Dopo 17 edizioni, la Regione Piemonte ha ritenuto di offrire  la straordinaria location della Reggia della Venaria Reale, nei pressi di Torino, rendendo l’iniziativa semplicemente unica in Europa.Gli obiettivi principali di tale manifestazione sono la cultura e la solidarietà: infatti, l’intero ricavato della serata di gala viene devoluto in favore di associazioni benefiche, quali il Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta.

 

Numerose sono state le occasioni culturali come la conferenza del Prof. Antonino Zichichi, dell’astronauta Paolo Nespoli, la visita al Centro Ricerche di Ispra ed al Museo della Scienza della tecnica di Milano. In questi anni, sono stati molti i riconoscimenti conferiti a Vienna Sul Lago per il suo  continuo e attivo impegno verso la solidarietà: tra tutti citiamo una medaglia di benemerenza per  gli importanti progetti realizzati concessa dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e la Goldene Ehrenzeichen für Verdienste um die Republik Osterreich conferita dal Presidente della Repubblica Austriaca per l’opera di promozione a favore dei rapporti tra Italia e Austria.

 

Anche quest’anno, dopo tanta attesa, il sogno di giovani ragazze provenienti da tutta Italia si realizza, vivendo un’esperienza unica e magica come quella della XX edizione del Gran Ballo della Venaria Reale, serata di gala benefica del più articolato evento “Vienna sul Lago” .Vienna sul Lago18 ragazze provenienti da diverse località italiane danno vita al ‘Ballo delle debuttanti’, dopo  un’intensa settimana di prove avvalendosi non di una sola “Fata Madrina” ma di un team  composto dalla coreografa Ida Pezzotti, dallo staff di acconciatori di Franco Curletto e dai  truccatori dell’Accademia italiana della bellezza ” l’Estetica”, in uno scenario straordinario accompagnate dalle musiche dell’Orchestra ‘Mozart’ di Torino che rievocano atmosfere da sogno.Il Gran Ballo della Venaria Reale è preceduto dalla Cerimonia di apertura, dove le ragazze accompagnate, dopo 19 anni, dagli Ufficiali dell’Esercito Italiano della Scuola di Applicazione di  Torino, iniziano il sogno coltivato sin dall’infanzia sulle note dell’Orchestra ‘Mozart’ indossando un abito esclusivo firmato dal noto stilista Domenico De Santis realizzato esclusivamente in 18 esemplari, che resterà a loro come ricordo della serata.

 

Dopo il Ballo di apertura inizieranno le danze per tutti gli ospiti intervenuti da ogni parte  d’Italia per vivere una serata emozionante in un capolavoro dell’ingegno e dell’arte italiana. La serata, che prevede una cena di gala servita dagli Allievi della prestigiosa Scuola  Alberghiera di Stresa e dai Sommelier dell’A.I.S. e preparata dagli chef della Top Food di Torino, accompagnata dalle note dell’ensemble “L’Incanto Armonico”, finirà alle prime luci del mattino  dopo che, passata la mezzanotte, cominceranno danze moderne con la band “Le Ali della Musica”. Le aspiranti debuttanti, dai 17 ai 23 anni possono partecipare compilando la scheda scaricabile dal sito www.granballodellavenariareale.it e seguendo le istruzioni relative mentre per  tutti gli ospiti che avranno voglia di vivere una serata magica potranno contattare il Comitato
Organizzatore che darà delucidazioni in merito.

 

 Organizzazione: Comitato Vienna sul Lago
 tel. 0321.391850

Dalla Fiat alle favelas, quando la rivoluzione è possibile

brasile1La straordinaria vicenda umana del giovane e brillante dirigente torinese che negli anni 70 ha attraversato l’oceano ed è stato presidente Fiat in Brasile e America del sud, artefice della fabbrica di trattori e dello stabilimento auto di Belo Horizonte nel Minas Gerais; ma soprattutto ha dedicato la sua vita ai diseredati delle favelas che sorgevano di fianco alla sua abitazione a Rio de Janeiro

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Quella che sto per raccontarvi è una bellissima storia di coraggio e generosità. Potete leggerla e approfondirla voi stessi nel libro “Una rivoluzione possibile: 50 anni in Brasile tra grande industria e favelas” scritta da Franco Urani, curata dalla figlia Lidia e dal suo compagno Mauro Villone, (Effatà Editrice).

 

E’ la straordinaria vicenda umana del giovane e brillante dirigente torinese che negli anni 70 ha attraversato l’oceano ed è stato presidente Fiat in Brasile e America del sud, artefice della fabbrica di trattori e dello stabilimento auto di Belo Horizonte nel Minas Gerais; ma soprattutto ha dedicato la sua vita ai diseredati delle favelas che sorgevano di fianco alla sua abitazione a Rio de Janeiro. A loro ha portato case, istruzione, sanità; molti li ha strappati a un destino bastardo, intriso di droga, prostituzione, delinquenza e morte. Tutto è iniziato da una frana, vicino a Villa Urani, che ha travolto le baracche e fatto perdere il poco che avevano a 80 famiglie. Altri si sono girati dall’altra parte, lui no. Ha iniziato ad ospitarli, aiutarli, ha creato l’ONG “Para Ti” e il suo lavoro a Vila Canoas, è diventato un progetto pilota a livello internazionale, che ha coinvolto Stati Uniti e Unione Europea. Un modello da imitare, con la realizzazione di: un immenso piano di urbanizzazione, ristrutturazione di oltre 400 case, costruzione di asilo, doposcuola, centro salute, biblioteca e molto altro. Franco Urani  è morto nel 2009, seguito poco dopo dalla moglie (senza il suo sostegno e l’attiva partecipazione nulla sarebbe stato possibile) e dal figlio Andrè, famoso economista.

 

Oggi a raccogliere il testimone è la figlia Lidia, insieme al giornalista, fotografo, fotoreporter e operatore umanitario Mauro Villone. In questo periodo sono a Torino per raccontare quello che fanno nella e per la favelas, raccogliere aiuti e presentare il libro.

 

-Lidia Urani: «Mio padre ci teneva molto, credo sentisse la fine vicina e l’ha scritto negli ultimi tre mesi di vita; come l’ha finito è morto. E’ diviso in 4 parti: infanzia e adolescenza a Torino, e le prime esperienze di lavoro; la sua crescita professionale in Brasile; l’esperienza umanitaria che ha coinvolto tutta la famiglia; mentre l’ultima parte è un contributo di mia madre Giuliana. Non siamo  riusciti a pubblicarlo prima perché sono successe tante cose e poco dopo sono morti anche mia mamma e mio fratello. Ma forse questo è proprio il momento giusto, la Fiat è cambiata e credo assuma un valore in più la parte storica del libro, che ricostruisce le vicende dell’azienda in quegli anni. Però, fondamentale è la rivoluzione umana compiuta da mio padre».

 

-Le principali sfide che ha vinto?

L.U. «Fondare la Fiat Brasile praticamente da solo non è stato certo facile. Per ogni progetto sociale ha imparato a dialogare con le persone, le istituzioni e la Prefettura. Negli ultimi 10 anni ha vissuto la malattia in modo incredibile; con grandissimo coraggio, accettazione e senza mai farla pesare agli altri. Ed amava la montagna, che scalava e arrampicava fin sulle cime più alte, sfidando la natura e la stanchezza. Perché lui le sfide se le metteva sempre davanti».

 

-Un bilancio delle cose più importanti fatte in tutti questi anni?

L.U. «Vila Canoas  ha dato a moltissime persone la possibilità di possedere una casa, prima erano  abusive; e non c’erano vie, rete fognaria, idrica, nessuna infrastruttura. L’istruzione è  stata fondamentale: mandare i bimbi a scuola, seguirli e con loro aiutare intere famiglie. Mio padre ha formato tantissime persone, creato lavoro, fatto frequentare dei corsi professionali e per tutte le opere di risanamento sono stati impiegati gli abitanti della favela».

 

– Le cose più urgenti, ora?

Mauro Villone: «Andare avanti con il progetto, trovare i fondi e seguirlo. Oggi la priorità è occuparci degli adolescenti, i più a rischio. Quelli che di colpo, a 12-14 anni, si ritrovano a lavorare nella prostituzione e nel narcotraffico. Ci sono 7 milioni di bambini di strada; il crack si sta diffondendo come un’epidemia e sta devastando interi villaggi. Le crackolandia si stanno espandendo: basta farne uso una volta per assuefarsi e morire nel giro di un anno e mezzo, perché non si avverte più fame, sete, né dolore. In Brasile, poi, muoiono 50mila bambini  all’anno stuprati e  uccisi. Le emergenze sono ancora tante».

 

-L’elite e i ricchi brasiliani fanno qualcosa?

L.U. «Oggi, nel bene e nel male, c’è un governo di sinistra e più assistenzialismo. Prima c’erano grande chiusura e paura; ora, i nostri vicini iniziano a fare timide azioni di beneficenza, ma senza un coinvolgimento personale. Poi ci sono anche grandi disponibilità: come il giovane volontario brasiliano, artista ed attore, che ci sta aiutando molto con i corsi di meditazione per i bambini».

 

-Le favelas quanto stanno cambiando?

L.U. «Ultimamente ci sono interessi economici più forti nei confronti delle favelas: il mercato immobiliare di Rio è molto quotato e parte della classe media ci va a vivere perché costa un po’meno. Arrivano anche stranieri e nascono locali, bar, spazi nuovi».

 

-Tra le vostre tante iniziative, l’anno scorso avete aperto la Guest house “Para Ti” e promosso i viaggi solidali di “Unaltrosguardo”; come sta andando?

M.V. «Il bilancio è positivo, in poco tempo avevamo il tutto esaurito. Quasi 15mila turisti all’anno arrivano in Brasile per i “favelas tour”: un tipo di viaggio solidale, responsabile, molto delicato. Non la visita ad uno zoo di persone, ma un’esperienza culturale ben fatta e di alto livello. Ora stiamo partendo con viaggi di studio e residenze d’artista; è benvenuto chiunque voglia aiutarci e fare attività con i bambini della favela».

 

– Chi vive a Torino e magari non può muoversi, in che modo può contribuire?

M.V.«Aiutandoci a fare presentazioni, perché non vogliamo solo raccogliere fondi, ma creare interesse e partnership con strutture, aziende, organizzazioni. Vorremmo trasmettere  “un’idea”: i nostri progetti non aiutano solo i poveri, ma moltissimo anche noi stessi. Chi dà una mano e fa volontariato riempie la sua vita e lo dico per esperienza».

 

L.U. «Non sempre è facile, ma è stimolante e non potrei più avere un altro tipo di vita. Non inseguiamo un’utopia: “ParaTi” ha davvero migliorato la vita di tante persone. Si può fare; se tutti pensassimo in modo diverso e fossimo più disposti ad aiutare chi non ha nulla, a qualunque latitudine del mondo».

 

Tra le loro iniziative in questi giorni a Torino, anche la Mostra fotografica di ritratti di sciamani  “Huni Kui: il cammino  incantato” (foto di Lidia Urani, curatore Mauro Villone)  a GO-TO GALLERY, Via Bidone 16, Torino, prorogata fino al 20 novembre.

 

Laura Goria

 

Per conoscere tutte le attività sociali di Para Ti: www.parationg.org; Per contatti, email: lidiaurani@hotmail.com  mauro.villone@libero.it

 

Alla libreria “L’ibridabottega”, Via Romani 0/A, Torino  trovate:

-Il libro di Franco Urani “Una rivoluzione possibile: 50 anni in Brasile tra grande industria e favelas” (Effatà Editrice).

-le agende e i quaderni di “13sedicesimi” con le foto di Rio Unaltrosguardo.

-borse, pochette, porta-cellulari ed altri articoli fatti dagli abitanti della Favela con le linguette delle lattine, per il progetto “Madeinfavela-Fashion for change” (apparse su molte riviste di moda).

 

 

 

Federanziani migliora la qualità della vita

Promuovere una cultura che valorizzi l’anziano come una risorsa insostituibile per la famiglia e per la società

 

anziani parcoanzianiFederAnziani è un’associazione senza fini di lucro fondata nel 2006. Nasce con lo scopo di tutelare i diritti e promuovere la qualità della vita degli anziani. Opera a livello nazionale ed ha come primaria finalità quella di federare tutti i soggetti che si occupano della tutela sociale, sanitaria, economica dei soggetti anziani. Promuove la collaborazione con le Federazioni dei paesi membri dell’Unione europea.
L’impegno di FederAnziani è quello di:

 

    tutelare la categoria degli anziani con ogni mezzo e forma;
    valorizzare ed accrescere il ruolo degli anziani nella società;
    promuovere una cultura che valorizzi l’anziano come una risorsa insostituibile per la famiglia e per la società;
    orientare l’opinione pubblica a considerare l’invecchiamento della popolazione come una positiva conquista della nostra società;
    orientare le politiche sociali per gli anziani a sviluppare programmi improntati a una visione positiva della terza età e che favoriscano la promozione del benessere lungo tutto l’arco della vita.

 

Le attività

 

FederAnziani, attingendo alle specifiche competenze istituzionali e/o professionali degli associati, si concretizza sul territorio attraverso l’adeguamento delle attività alle specifiche priorità e potenzialità territoriali e l’organizzazione di risposte mirate alle diverse domande che arrivano da questa specifica fascia di età.

 

In particolare, FederAnziani realizza le sue finalità attraverso:

 

    la promozione di incontri con altre organizzazioni italiane e straniere, aventi le medesime finalità;
    l’organizzazione di convegni e simposi nazionali ed internazionali;
    la promozione di adeguate forme di rappresentanza sociale nei confronti degli organismi pubblici e privati che operano, a livello nazionale e locale, nelle politiche sociali e sui temi della salute, dell’assistenza, dei servizi sociali e del tempo libero;
    la collaborazione con le istituzioni e le associazioni interessate ai problemi inerenti alla tutela della salute pubblica e dell’invecchiamento umano;
    la pubblicazione di opere divulgative a favore degli anziani e non;
    la divulgazione della cultura di un nuovo stile di vita che favorisca un sano invecchiamento, attraverso tutti i mezzi di comunicazione;
    la formazione e l’aggiornamento di personale parasanitario, sanitario o socio-assistenziale destinato alla gestione delle problematiche della terza età;
    la promozione della costituzione di organismi (associazioni, cooperative, ecc.) destinate alla assistenza sociale o sanitaria di soggetti anziani, soggetti parzialmente disabili e disabili;
    la promozione all’interno dei centri anziani ogni attività volta alla socializzazione e al benessere degli stessi come il turismo sociale, la prevenzione, formazione e informazione nell’ambito sanitario, tecnologico, delle attività fisiche ed intellettuali.

 

Info: Anteas Torino
via Madama Cristina 50

Scusa, ci sto “quasi” provando

bremer3Il modo migliore per “provarci” con una ragazza? Farle capire che non si è davvero capaci…

 

Con questo nuovo e divertente “esperimento sociale”, i nostri due amici di NoiCiMettiamoLaFaccia Nicola Bremer e Marco Gili, tornano a far parlare di loro continuando a sfornare video che diventano veri e propri fenomeni virali.

 

Capaci di mischiare, amalgamando in modo perfetto, ilarità e serietà (si sono prestati per temi seri come ad esempio la violenza sulle donne e la campagna per la prevenzione del tumore al seno), questi due ragazzi continuano a stupirci creando nuovi video simpatici ed originali.

 

E se questa volta (quasi) provandoci con alcune ragazze sono addirittura riusciti a rimediare il numero di telefono, ci domandiamo cosa saranno capaci di fare nei loro prossimi filmati.

 

Bravi ragazzi! Continuate a “metterci la faccia”.

 

http://www.youtube.com/watch?v=EW2zkW2EDFc

Essepiesse