Nel momento della scomparsa di Dario Fo, uno dei massimi protagonisti del teatro della seconda metà del Novecento a livello mondiale, il Teatro Stabile di Torino – Teatro Nazionale ne ricorda lo straordinario talento di attore e drammaturgo coronato nel 1997 dal premio Nobel per la letteratura. Anche se quasi tutta l’attività di Dario Fo si è svolta fuori dell’orbita dei teatri stabili, lo Stabile di Torino è tra i pochi a poterlo annoverare nell’albo d’oro della propria storia grazie a due eccezionali allestimenti. Nella prima fase di attività il direttore Gianfranco De Bosio chiamò il giovane Dario Fo che arrivava dal cabaret ad affiancarlo nella regia di Comica finale, un’antologia di farse “all’antica italiana” riscritte e interpretate dallo stesso Fo. Lo spettacolo, in cui già compariva Franca Rame come protagonista femminile, inaugurò la stagione 1958/59 al Teatro Gobetti. Molti anni dopo, nel 1981, fu Mario Missiroli che offrì a Fo l’opportunità di realizzare con lo Stabile di Torino L’Opera dello sghignazzo, una riscrittura in chiave rock dell’Opera da tre soldi di Bertolt Brecht. In seguito Dario Fo tornò ancora nel cartellone dello Stabile con Johan Padan a la descoverta de le Americhe da lui allestito per i 500 anni dell’impresa di Colombo.
La compagnia Autoportante (Italia/Argentina) narra una storia d’amore e di equilibrio, basato sulla fiducia e sull’essere sostenuti l’un l’altro
Domenica 16 ottobre alle 16.00 Living Circus, il festival diffuso di arte performativa contemporanea curato da Cirko Vertigo con la direzione artistica di Paolo Stratta, propone alle Fonderie Limone di Moncalieri (Via Pastrengo 88, prenotazioni 327.7423350, cirkovertigo.com) la compagnia Autoportante in “Fuori al Naturale”. Lo spettacolo è ad ingresso libero.
Lo spettacolo “Fuori al naturale” scritto e interpretato da Edvige Ungaro e Damian Elencwajg narra una storia d’amore e di equilibrio, basato sulla fiducia, sull’essere sostenuti l’un l’altro. Racconta la storia di un uomo che ogni mattina si sveglia e aspetta la donna della sua vita, la cerca tra gli sguardi e i corpi di tutte le donne che incontra, finché un giorno lei appare; é lei che indosserà il vestito che lui porta sempre con sé , è a lei che calzeranno le scarpe che lui conserva con cura. Lui invita lei nel suo mondo, i due personaggi si conoscono, si innamorano su di un filo, un mondo parallelo alla realtà, sarà la forza e la voglia di stare insieme che li terrà in equilibrio. Guardando fisso avanti a sé e ricordandosi che potrà sempre esserci lì qualcuno al nostro fianco pronto a darci la mano e percorrere parte del cammino insieme, anche se in un mondo totalmente al di fuori della realtà, un mondo fuori …ma al naturale!
La compagnia Autoportante è stata fondata tre anni fa da Emma Edvige Ungaro e Damian Elencwajg (Argentina), entrambi diplomati presso la Scuola di Cirko Vertigo specializzandosi nella disciplina dell’equilibrio al filo teso seguendo gli insegnamenti del maestro Arian Miluka.
La terza edizione di LIVING CIRCUS prosegue fino al 29 ottobre 2016 proponendo eventi (indoor e en plein air) con oltre 150 artisti internazionali nei centri storici e nelle sale teatrali del nord Italia e della Francia. Teatrodanza, circo contemporaneo, teatro di strada, performance e spettacolarità nelle piazze, nelle strade, sotto le stelle, a contorno di manifestazioni popolari, ma anche in spazi verdi o all’interno di Musei.
Info e prenotazioni 327.7423350. Per informazioni www.cirkovertigo.com .
16 ottobre h. 16.00
Compagnia Autoportante (Italia/Argentina)
Fuori al naturale
Virtuosi equilibri di coppia
Moncalieri (TO)
Fonderie Limone
Via Pastrengo, 88
Ingresso libero
Riprendono oggi, giovedi 13 ottobre, alle 18.30, le attività culturali promosse da Intesa San Paolo, nel Grattacielo di corso Inghilterra, con un nuovo ciclo di incontri di carattere storico, dopo quello dedicato a Natalia Ginzburg, che aveva visto anche la partecipazione straordinaria di Toni Servillo. Ora gli incontri, curati da Giulia Cogoli, vedranno la partecipazione come relatore dello storico Alessandro Barbero, anche noto scrittore italiano, specializzato in storia militare e storia del Medioevo, che sarà protagonista di tre lezioni-conferenze dal titolo “La storia passa da Torino”.
Il ciclo narra tre momenti cruciali della storia subalpino, di cui due ben conosciuti dai torinesi, anzi centrali nella memoria e nella leggenda della città, l’assedio di Torino del 1706 e il Risorgimento, e un terzo che racconta il passaggio storico a lungo occultato, vale a dire il rapporto tra Torino e il fascismo. Ognuno dei tre incontri conferenze è incentrato su una figura protagonista dell’evento o della fase storica rievocata: il principe Eugenio, Camillo Benso conte di Cavour e Mussolini.
Oggi la conferenza si concentrerà sul tema del principe Eugenio e l’assedio di Torino. Il 1706 rappresentò una data decisiva nella storia di Torino. La sconfitta dei francesi consolido’ l’immagine del Piemonte come unica regione a vocazione militare e permise ai duchi di Savoia di ottenere, alla conclusione della guerra, il titolo di re. Il protagonista di quella vittoria rimane ancora oggi un personaggio in parte misterioso. Apolide, italiano di origine, ma cresciuto a Parigi, comandante dell’esercito austriaco, era un raffinato collezionista d’arte, ma anche uomo di guerra spietato e crudele. Non si sposo’ mai ed è noto alle cronache del tempo come un uomo che amava vestirsi da donna.Il secondo incontro, giovedi 20 ottobre, alle 18.30, sarà sul tema “Cavour e l’Unità d’ Italia”; il terzo, giovedì 27 ottobre alle 18.30, sarà sul tema “Monsu’ Cerutti: Mussolini, il fascismo e Torino”.
Mara Martellotta
Sapevate che esiste un asteroide che porta il nome di un paesino del torinese, Angrogna? E sapevate che qualcuno ci ha fatto sopra un disco? Il disco porta il nome dell’asteroide, 8420 Angrogna, gli autori sono i ragazzi della band Piccolo Circo Barnum. Per saperne di più gli ho fatto un paio di domande.
Che cos’è e come nasce Piccolo Circo Barnum ?
Davide per Piccolo Circo Barnum: “Il Piccolo Circo Barnum è la sintesi delle urgenze espresse e condivise dai suoi componenti: Davide Bertello (voce, chitarra acustica), Alessandro Savino (chitarra elettrica, slide, e-bow, cori) e Andrea Astesana (basso acustico fretless, stomp box). Siamo un trio dedito a fondere sonorità acustiche ed elettriche dai tratti western-psichedelici, con sguardi intimi e visioni collettive, che affiorano tra le suggestioni evocate dai testi. Ma potrebbe essere altro. Una seconda vita, custodita su un palmo, alla pioggia e alle stelle. Il nostro progetto nasce per consolidare unità di intenti e per dar seguito a precedenti esperienze. Su tutte, il percorso affrontato con il Grande Circo Barnum, rock band spontanea e rumorosa che chiuse il suo ciclo con l’album (d’esordio e di commiato) “L’ascesa incontrastata e poi subita della maschera di pluto“, pubblicato nel 2007 per Baracca&Burattini, distribuito da Audioglobe. Ripartirà successivamente, sotto traccia, il cammino che condurrà al Piccolo Circo Barnum e più recentemente alla pubblicazione di “8420 Angrogna“, EP ispirato ai cieli stellati, e ai cambi di prospettiva che sanno suscitare”.
Non sapevo che esistesse un asteroide con il nome di un paesino del torinese! Mi racconti la storia di Angrogna? dell’asteroide e del vostro disco, ovviamente!
“La copertina del disco ritrae gli alberi che circondano la casa in cui vivo, rivoltati al contrario ed immersi nel cielo stellato “di Angrogna”. Per dire come il più ampio contesto che ci ospita non preveda rimandi a concetti o convenzioni rapportabili al basso o all’alto. Quando mi trovai ad osservare le immagini prodotte dal telescopio spaziale Hubble che svelano la nascita di nuove stelle (riproducono le colonne di gas interstellare ora note come “pilastri della creazione”) potei percepire che in un altrove lontanissimo, ma realmente esistente e a noi contemporaneo, la vita si ricrea. E questo accade proprio mentre noi ci interroghiamo (o non ci interroghiamo) su quale possa essere la chiave con cui interpretare il mistero, dando risposte cieche e talvolta scontate.
La scelta del titolo trae spunto dall’omonimo asteroide “8420 Angrogna”, frammento di unità annoverabile tra i cosiddetti pianeti minori e localizzabile nel “nostro” sistema solare o più precisamente nella fascia principale degli asteroidi, tra le orbite di Marte e di Giove. E’ stato scoperto e classificato nel 1996 presso l’Osservatorio Astronomico di Prescott (USA) da Paolo Gustavo Comba, matematico ed astronomo italiano originario di Angrogna, “small mountain village situated on Cottian Western Alps”, come citato sulle note biografiche riportate sul certificato di attribuzione della sigla astronomica. Mi sono inoltre imbattuto in un dettaglio curioso: nei periodi più impegnativi e prolifici, P.G. Comba (ha scoperto circa 1000 corpi celesti!) trascorreva nel suo osservatorio di Prescott ben 13 notti al mese, dedicate ad osservazione e analisi. Anche noi crediamo di aver sfiorato ritmi simili durante la fase di concepimento del disco. Non è una magnifica attrazione, la notte?”
Maria Cristina Strati
Riparte il 22 ottobre la nuova stagione teatrale di Schegge al Cubo Teatro di Via Pallavicino 35, un’edizione che mira alle nuove modalità di fare teatro, senza tuttavia perdere il contatto con le proprie origini: “INforOUT”, aprirsi senza snaturarsi. La rassegna teatrale Schegge, organizzata dall’Associazione Il Cerchio di Gesso con il contributo della Compagnia San Paolo (Maggior sostenitore) nell’ambito della Scadenza Unica 2016 Performing Arts, e il sostegno di Piemonte Dal Vivo (all’interno del progetto Corto Circuito Torino) e Fondazione CRT, giunge alla settima edizione e marca una netta crescita rispetto agli anni precedenti, raddoppiando il numero degli spettacoli, ma mantenendo gli stessi obiettivi e la stessa linea delle precedenti stagioni: portare proposte teatrali incentrate su tematiche civili e contemporanee, spettacoli che possano offrire al pubblico uno spaccato della società attuale, e che spazino per la tipologia dei linguaggi (prosa, teatro di figura, reading musicali, danza, e teatro/danza). Un’edizione che si prospetta quindi molto ricca, a partire dai 12 spettacoli di cartellone, che vedranno protagoniste alcune delle compagnie più interessanti e promettenti del nostro paese, e l’importante presenza in programma di due titoli di Concentrica, il festival del Teatro della Caduta. Ad arricchire il programma di Schegge IN, si aggiunge la fitta programmazione di Schegge OUT, ricchissima di iniziative, a partire da quelle formative: workshop teatrali di livello nazionale con maestri di comprovata fama; progetti internazionali di collaborazione e co-produzione avviati con il Teatrul Eugene Ionesco (Chisinau, Moldavia) e il Teatr Odwròcony (Cracovia, Polonia); la collaborazione con la Crikoteka di Cracovia per la retrospettiva video sugli spettacoli del grande maestro polacco Kantor, con la regia video, tra gli altri, di Andrzej Wajda; e Crime, un progetto di teatro, video e scienza sulle nuove frontiere della Psicologia Forense. Tra i protagonisti inoltre anche Massimiliano Loizzi con una reinterpretazione drammaturgica dei “Grandi Classici”, tra cui Star Wars e i classici Scespiriani. Da segnalare anche il progetto BLATTE, vincitore del Bando ORA! di Compagnia di San Paolo e la co-produzione di ENTUSIASMOZERO di Fabio Marchisio, con Lorenzo Bartoli.
E ancora, la seconda edizione del progetto “La Corte Aperta”, Festival di teatro popolare andato in scena con grande successo presso i cortili delle case ATC di Corso Farini 32, accanto al Cubo Teatro. Infine rientrano in Schegge Out anche le produzioni e le residenze in cui il Cubo collaborerà alla produzione di opere teatrali e coreutiche interne ed esterne mettendo a disposizione il proprio spazio e le proprie attrezzature.
“Eccoci, ancora. Sono passati 7 anni dalla prima edizione di Schegge – racconta Girolamo Lucania – Anni intensi, carichi di passione e di un modo di fare teatro che nel tempo è cresciuto e maturato, attento alle tendenze della scena nazionale, ai linguaggi e ai temi del contemporaneo, e allo stesso tempo attento al pubblico, propellente con cui dialogare, agire e condividere. La 7° edizione di Schegge è ricca di proposte dentro e fuori dal Cubo. Gli spettacoli passano da 7 a 12, con una selezione eclettica che affianca artisti affermati a giovani compagnie di talento, a cui si aggiungono due titoli che fanno parte di Concentrica, il Festival del Teatro della Caduta, a sottolineare una bella collaborazione con uno dei teatri del nostro territorio. Oltre a Schegge, il Cubo si arricchisce di altri progetti, che vi invitiamo a seguire: la 2° Edizione della Corta Aperta, i Grandi Classici dei Mercanti di Storie, i Racconti d’Inverno, le residenze, le produzioni, la proposta formativa, e molto altro. In for Out significa questo: aprirsi senza snaturarsi, immaginare nuovi modi di fare teatro utili e necessari, dialogare con il pubblico e con chi ci sta intorno. Tutto questo sarà possibile grazie alla Compagnia di San Paolo, maggior sostenitore di Schegge, e alla Fondazione Piemonte dal Vivo che ci sostiene per il 4° anno. E naturalmente grazie al nostro pubblico, fondamentale in questa crescita con la sua presenza e il suo calore. Si prospetta un anno pieno, intenso. Insieme. Vi aspettiamo!”
Donne in prima linea a Palazzo Madama
CONTEMPORANEA / Di Maria Cristina Strati
Quando si parla di sguardo femminile sulle cose, una visione tradizionale ma del tutto limitata del mondo fa subito venire in mente immagini rassicuranti, legate a temi come la maternità o la famiglia e collocate in atmosfere alternativamente sdolcinate o superficiali, da pubblicità. Le cose però non sempre stanno così, anzi, quasi mai. Esiste una capacità di testimoniare, leggere e affrontare la realtà concreta, anche e soprattutto nei suoi aspetti più duri, a volte persino cruenti e disperati, che è propria del femminile. Esiste una forza, nel combattere le avversità, che è propria delle donne e ha a che fare con la pietas, la solidarietà, la capacità di partecipare e condividere anche il dolore altrui senza tirarsi indietro, senza voltare lo sguardo, che non si arrende mai e cerca ovunque bene e bellezza.
Fino a metà novembre, la corte medievale di Palazzo Madama a Torino ospita una mostra dedicata alle donne fotoreporter di guerra. Sono esposte circa settanta immagini fotografiche, opera di quattordici donne che lavorano documentando situazioni umanitarie tragiche ed estreme in luoghi di guerra.
Le autrici delle opere selezionate dai curatori sono: Linda Dorigo, Virginie Nguyen Hoang, Jodi Hilton, Andreja Restek, Annabell Van den Berghe, Laurence Geai, Capucine Granier-Deferre, Diana Zeyneb Alhindawi, Matilde Gattoni, Shelly Kittleson, Maysun, Alison Baskerville, Monique Jaques e Camille Lepage. L’esposizione porta il titolo In prima linea, e di questo si tratta. Gli scatti nascono tutti da situazioni di prima linea, in cui le fotoreporter lavorano calandosi nelle situazioni di crisi concreta, testimoniando attivamente ciò che accade anche a costo di mettere a rischio la propria personale incolumità. Nonostante la crudezza dei temi, tuttavia, l’impegno e la serietà rappresentate dalle opere in mostra non pregiudicano, ma anzi esaltano la qualità artistica e la bellezza delle immagini.
Così l’arte entra in gioco nell’universo della guerra e del dolore umano, che giocoso certo non è. Lo sguardo di chi fotografa rende paradigmatico il dolore, e in tal modo gli restituisce appieno la dignità e il profondo valore che la sofferenza rischierebbe di appannare. Il soldato, il profugo, la vedova,una volta ritratti diventano tutti i soldati, i profughi, le vedove del mondo. In senso concreto o metaforico, i loro sentimenti, le loro paure e il loro dolore acquistano un senso universale, divenendo paradigmatici. Ma la fotografia non si ferma qui. L’obiettivo è sempre tenacemente volto a scovare corrispondenze, armonie, coerenze di luci e spazi, e procede scovando la bellezza dove essa si nasconde, nelle pieghe dei volti o nei paesaggi desolati, donando una visione e una voce a coloro che visione e voce non hanno o non possono avere.
La mostra, che inaugura dopo quella fortunata su Marylin Monroe, s’inscrive nel progetto più ampio di una serie di visioni sul femminile, cercando di cogliere ed esaltarne alcune delle varie e diverse sfaccettature . In questo caso, si può certo dire che la femminilità dello sguardo di chi fotografa si coglie nel fiero rispetto, nell’attenzione profondamente umana alla relazione. E il bello è che la capacità di guardare l’altro dritto negli occhi qui si gioca sul duplice piano: tra chi fotografa e i chi o che cosa viene fotografato, ma anche tra chi fotografa e chi le immagini le guarda e le fruisce.
Così, in questo incrocio di sguardi, il terreno delle coscienze troppo spesso addormentate, senza retorica, si fa fertile e fecondo. Le testimonianze che fino a troppo pochi anni fa sarebbero rimaste per forza taciute, rivendicano diritto di parola e parlano di una possibilità di relazione tra persone, mondi, situazioni storiche e politiche. Insomma, ciò che nel nostro mondo contemporaneo post-globalizzato e profondamente in crisi, non solo economica, non possiamo non avvertire come una profonda e urgente necessità.
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Le foto, dall’alto:
Matilde Gattoni © donne siriane fuggite in Libano
© ANNABELL van den Berghe Syria
© Maysun – Egitto
In prima linea – Donne fotoreporter in luoghi di guerra
a cura di Andreja Restek, Stefanella Campana e Maria Paola Ruffino
Corte medievale di Palazzo Madama
Piazza Castello, Torino
7 ottobre 2016 – 13 novembre 2016
Orario visite: lun-dom 10.00-18.00, chiuso il martedì. La biglietteria chiude 1 ora prima
Biglietto mostra: intero 10 euro, ridotto 8 euro
Biglietto mostra+museo: intero 14 euro, ridotto 12euro
Visite guidate: domenica 23 ottobre ore 15.30 – singoli
Sabato 29 ottobre ore 15.30 – Abbonati Musei Torino Piemonte (info e prenotazioni: tel. 800.329.329)
Domenica 6 novembre ore 15.30 – singoli
Costi: visita guidata euro 4 + ingresso alla mostra
Info e prenotazioni: tel. 011.5211788; prenotazioniftm@arteintorino.com
I Musei Reali come non li avete mai visti! Ogni mercoledì alle 17 i Musei Reali propongono una visita guidata speciale che porta il pubblico alla scoperta del meglio di ambienti, collezioni, personaggi e storie raccolti al suo interno.
La visita è l’occasione per approfondirne la conoscenza o per osservarli da un punto di vista inconsueto, accompagnati dal personale interno al museo. I percorsi, della durata di 60 minuti circa, si svolgono ogni mercoledì pomeriggio alle ore 17. È possibile prenotare le visite in altri giorni e orari, per un numero minimo di cinque partecipanti, al costo di euro 5 a persona oltre il prezzo del biglietto. Per prenotazioni via e-mail: pr-to.info@beniculturali.it
IL CALENDARIO
I capolavori della Galleria Sabauda
Galleria Sabauda, mercoledì 12 ottobre, con Alessandro Uccelli Il percorso, ideato per chi vuole conoscere con un solo colpo d’occhio l’eccezionale valore delle collezioni museali, seleziona ed illustra in 90 minuti i maggiori capolavori dell’arte italiana ed europea che scandiscono il lungo percorso attraverso le oltre 500 opere esposte nei quattro piani della Galleria.
“Sullo scudo divino sono effigiate molte storie”: il mito e la poesia nell’Armeria Reale
Armeria Reale, mercoledì 19 ottobre, con Fabio Uliana. La lettura dei versi tratti da testi classici e moderni vi accompagna nella ricerca degli eroi, dei miti e dei racconti letterari che hanno ispirato le decorazioni delle armi e negli apparati decorativi dell’Armeria.
Da Augusta Taurinorum a Torino: archeologia della città
Museo di Antichità, mercoledì 26 ottobre, con Patrizia Petitti Dalle prime scoperte casuali ai più recenti scavi, i ritrovamenti archeologici torinesi tracciano storia e vicende della città e del suo territorio dall’età preromana al XIX secolo.
Le informazioni e il calendario delle attività dei Musei Reali si trovano su www.museireali.beniculturali.it
(foto: il Torinese)
I Musei Reali sono aperti dal martedì alla domenica dalle 9 alle 19.
Biglietti Musei Reali
Intero Euro 12
Ridotto Euro 6 (ragazzi dai 18 ai 25 anni).
Gratuito per i minori 18 anni / insegnanti con scolaresche / guide turistiche / personale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali / membri ICOM / disabili e accompagnatori / possessori dell’Abbonamento Musei e della Torino+Piemonte Card.
L’ingresso per i visitatori over 65 è previsto secondo le tariffe ordinarie.
Biglietteria presso Palazzo Reale, Piazzetta Reale 1 (dal martedì alla domenica dalle 9 fino a un’ora prima della chiusura).
Le Rockstar non sono morte
A poco più di dieci anni dalla ristrutturazione e riapertura del Mausoleo della Bela Rosin a Torino( al civico 148 in strada Castello di Mirafiori ) che fu “provocata” dall’attenzione indotta con lo spettacolo “Pazze Regine” realizzato nel 1998 da Assemblea Teatro nell’allora fatiscente giardino, proprio la compagnia guidata da Renzo Sicco torna nel parco con un progetto più ampio che, con il sostegno di Compagnia di San Paolo e in collaborazione con le Biblioteche civiche torinesi, è stato pensato per valorizzare lo storico spazio del Mausoleo, potenziando la vocazione di punto di lettura all’aria libera e non solo. Così, giovedì 13 ottobre, prenderà il via “Le Rockstar non sono morte”, un ciclo di incontri sui grandi “assenti” della musica. Infatti se il rock è stato per diversi decenni un riferimento centrale della cultura giovanile, oggi è giunto anagraficamente ad un capolinea della sua prima generazione vedendo così la scomparsa di molti tra i suoi miti. Ciò che non può più essere consumato “live” può, però, raccogliere attenzione ed emozione attraverso un ricordo e un approfondimento guidato da bravi conduttori, capaci di raccontare i percorsi degli artisti che verranno affrontati. Nello svolgersi del progetto si incontreranno autori, si leggeranno libri in differenti lingue originali, senza dimenticare i più piccoli e la letteratura di fantasia. Ecco il programma delle prime serate: Giovedì 13 ottobre, ore 21.00, “Le Rockstar non sono morte”, incontro con Valerio Piperata ,autore dell’omonimo libro. Partecipa il cantautore Andrea Fardella; Sabato 15 ottobre, sempre alle 21.00, Edoardo Cerea in “L’aria triste che tu amavi tanto – omaggio a Luigi Tenco”; Domenica 23 ottobre, alle 16.00,Vittorio Nocenzi ricorda Keith Emerson(prenotazione obbligatoria, tel. 0113042808) e, infine, domenica 30 ottobre, ancora alle 16.00, con Marco Basso e Franco Vassia che ricordano Francesco Di Giacomo, indimenticabile voce solista del Banco del Mutuo Soccorso ( anche qui prenotazione obbligatoria , tel.0113042808).
L’immagine guida della 34ma edizione del Torino Film Festival (18 – 26 novembre 2016) si ispira a uno dei personaggi più eclettici della cultura contemporanea: David Bowie.
Grande musicista e interprete, attore cinematografico e teatrale, pittore, Bowie, da Ziggy Stardust a Black Star, ha segnato l’evoluzione dell’immaginario e dello stile collettivo degli ultimi cinquant’anni. Per quanto riguarda il cinema, è apparso in una quindicina di film, come protagonista o in significativi cammei. L’immagine scelta dal TFF è tratta da uno di questi film: una scena di Absolute Beginners, diretto da Julien Temple nel 1986, rielaborata dall’agenzia creativa Independent Ideas. Il Torino Film Festival nella sua immagine guida vuole da sempre racchiudere i significati, le diverse espressioni artistiche, le tendenze contemporanee… ma TFF vuol dire prima di tutto ‘’cinema’’ e quindi film, documentari, cortometraggi e altro ancora. E così, ecco di seguito alcune anticipazioni:
SULLY, Clint Eastwood (USA, 2016)
distribuzione Warner Bros. Pictures
INTOLERANCE, D. W. Griffith (USA, 1916)
ABSOLUTELY FABULOUS: THE MOVIE, Mandie Fletcher (UK/USA, 2016)
distribuzione 20th Century Fox
LA FELICITÀ UMANA, Maurizio Zaccaro (Italia, 2016)
Notevole successo per passeggiate, incontri, spettacoli e animazione, questo weekend, per “Portici di Carta”, che ha compiuto 10 anni di vita. Tanti espositori in via Roma, piazza San Carlo e piazza Carlo Felice, in un percorso di due chilometri di letture. In totale sono stati coinvolti oltre 120 librai e editori. Un apposito spazio è stato dedicato allo scrittore Umberto Eco, con le passeggiate sulle tracce del grande studioso piemontese. Gli incontri con gli autori si sono tenuti all’Oratorio di San Filippo e lo “Spazio Bambini” era allestito in piazza San Carlo, dove sabato si è svolto un open party, con musica live e dj set per i dieci anni di Circolo dei lettori e Portici di Carta.La Città di Torino ha deciso inoltre di donare libri ai paesi terremotati dell’Italia centrale.
(Foto: Antonello Preteroti)
Qualche dato su Portici di Carta 2016
Due chilometri di libri in via Roma, piazza San Carlo e piazza Carlo Felice. Oltre 120 librai ed editori.
Umberto Eco, gli anni torinesi: due eventi e le Passeggiate sulle tracce del grande scrittore.
Gli incontri con l’autore all’Oratorio San Filippo e al Gazebo Sambuy.
Le Passeggiate di Portici di Carta.
I 70 anni di Neri Pozza Editore.
Lo Spazio Bambini in piazza San Carlo: Lapis editore ospite.
Gli spettacoli e le animazioni del Centro Interculturale Torino.
La Città di Torino dona libri ai paesi marchigiani terremotati
La caccia al racconto del Concorso Nazionale Lingua Madre.
Sabato sera 2006_2016, 10 anni di libri, 1 notte di festa, open party in Piazza San Carlo con musica live e dj set per i dieci anni di Circolo dei lettori e Portici di Carta. In diretta streaming su porticidicarta.it.