CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 674

Amir Issaa, la voce degli italiani inespressi

 
LUNEDI’ 5 GIUGNO, ORE 17.00
FIOR FOOD
Galleria San Federico 26, Spazio Lux- primo piano Fiorfood. Per informazioni: Tel. 011. 511 771. Ingresso libero fino a esaurimento posti
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Chi è Amir Issaa?

Un rapper nato da coppia mista, madre italiana e padre egiziano, in una borgata romana difficile. Spesso in prima linea come portavoce dei ragazzi G2, Amir è uno dei protagonisti della scena hip hop italiana. Da oltre 15 anni “spinge” la cultura urban nel nostro paese e ha all’attivo parecchi dischi e soprattutto la colonna sonora del film “Scialla!” che gli è valsa una nomination al David di Donatello. Ma Amir, oltre ad essere un musicista che ha collaborato con tutti i colleghi noti della scena, è probabilmente uno dei massimi esperti della cultura hip hop in Italia e ha dalla sua una storia interessantissima che è stata raccontata nel libro “Vivo per questo” in uscita per Chiarelettere (collana Reverse).  Amir Issaa sarà a Torino, allo Spazio Lux di Fiorfood al primo piano di Galleria San Federico, 26, il prossimo 5 giugno alle ore 17.00 Oltre a presentare il suo libro, un romanzo hip hop di iniziazione, il ritratto di una generazione di “Italiani inespressi”, il manifesto di una controcultura travolgente che è stata in grado di liberare le vite di tanti adolescenti dai pericoli del caos, Amir Issaa conduce il laboratorio di scrittura  “Power to the people”, in cui i partecipanti vivranno un’esperienza diretta che li metterà subito all’opera, svelando l’immediatezza e l’efficacia del linguaggio dell’hip hop. Un laboratorio a ingresso gratuito e a partecipazione libera.

La musica popolare, i volti e le voci

Un percorso alla scoperta di abbazie, musei, castelli, colline del Piemonte, accompagnati dalla musica popolare di tutto il mondo

La rassegna

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ha preso il via il 23 maggio e si concluderà quattro mesi dopo, il 24 settembre, al termine di un “viaggio” tra arte e tradizione. Un percorso che porterà artisti internazionali della musica popolare in luoghi dall’alto valore culturale del territorio piemontese. Voci e Volti visiterà con gli spettatori, tra gli altri, il Castello di Moncalieri, il Castello di Masino, il Castello della Manta, l’Abbazia di Vezzolano, l’Abbazia di Santa Maria a Cavour, Infini.To Planetario, il Filatoio di Caraglio. Voci e Volti ospiterà artisti provenienti da Finlandia, Senegal, Tunisia, Argentina, Brasile, Canada e da diverse regioni d’Italia. Sonorità, volti, etnie, simbolo ed espressione di tradizioni musicali che variano enormemente fra di loro inviteranno il pubblico a un viaggio unico: dalle torride strade africane ai racconti dei vecchi gitani, dai ritmi del sud Italia alle ballate nord europee, dalle sfumature occitane al calore del tango argentino. La direzione artistica di Voci e Volti è affidata ai componenti dell’Orchestra Multietnica MOM che accompagneranno gli artisti ospiti durante l’intera rassegna. Il progetto nasce dall’esperienza pluriennale della Fondazione Dravelli in ambito interculturale.

I concerti sono tutti ad ingresso gratuito e si svolgeranno anche in caso di pioggia.

​I PROSSIMI APPUNTAMENTI​

 

Sabato 3 giugno, ore 21.00 – Almas Calientes in concerto

Chiesa di Santa Maria Maddalena Borgata Tetti Rolle, via Tetti Rolle 21, Moncalieri (TO)

Con musiche che spaziano da sonorità profonde e ricercate a ritmi istintivi e primordiali, ascoltare il duo Almas Calientes è un’esperienza al confine tra l’estasi e l’entusiasmo. Il duo Almas Calientes, composto da Jose se Fuè e Simone Moccia, è conosciuto principalmente per l’originalità con cui interpreta le melodie dell’hand pan, uno strumento etnico e tradizionale, proveniente dalle verdeggianti montagne svizzere e ricavato da grossi bidoni metallici. Si tratta essenzialmente di una struttura metallica curva che viene suonata con le mani e che produce un suono metallico ma allo stesso tempo morbido, che inspira un immenso fascino meditativo. Lo spettacolo proposto dagli Almas Calientes è un’occasione unica per immergersi in melodie piacevoli e rilassanti, in cui la particolarità di questo strumento si unisce al brio e al virtuosismo dei due artisti combinandosi in un’interazione inedita di ritmi, strumenti e modalità musicali.

Il duo Almas Calientes, composto da Jose sé Fuè e Simone Moccia, è nato dalla sperimentazione di ritmi e melodie influenzate dall’amore per le sonorità africane e salentine. Simone Moccia nasce a Giaveno, nei pressi di Torino. Fin da giovanissimo si appassiona alla musica popolare del sud Italia e inizia a immergersi nei ritmi dei tamburi a cornice. Tutto ciò fa si che il suo cammino incroci le sonorità dell’Hang drum e l’amicizia con José, con cui inizia a collaborare. Josè se Fuè nasce a Buenos Aires, Argentina, paese da cui trae le prime fonti d’ispirazione per ’infinita ricerca ancora in corso di suoni e culture da scoprire.

Domenica 4 giugno, ore 21.00 – The Magical Box

Cortile di Casa Cavassa, Via Valobra angolo via Benso, Carmagnola (TO)

Possibile passeggiata culturale del centro storico a cura dell’Associazione MuseInsieme.Per info e prenotazioni: tel: 3338894508 mail: associazionemuseinsieme@gmail.com

Due eclettici chitarristi, Gian Giacomo Parigini e Davide Sgorlon, si incontrano per un appuntamento fra suono e immagini. Mondi apparentemente lontani come il FLAMENCO, la CLASSICA e il FINGERSTYLE, si uniscono in un canto corale che diventa colonna sonora di un racconto fra sogno e realtà. Le musiche sono accompagnate da oniriche video-in​stallazioni.

La loro tendenza a intrecciare nel modo più spregiudicato partiture originali con un acceso sperimentalismo, ma sempre secondo i canoni di un linguaggio iper-romantico, suggerisce un minimalismo rivissuto con grande fervore melodico. Il duo trasporta il pubblico in una dimensione silente che permette all’udito di acuirsi fino ad arrivare ad immaginare nuvole che scorrono quiete e maestose mentre, sulla linea dell’orizzonte, si stagliano alte montagne; piogge, rintocchi e lune di un paesaggio lontano eppure che è dentro ciascuno. Le immagini sonore generate riordinano il caos primordiale fra fuoco e aria, acqua e terra: elementi che possono esistere solo grazie all’esistenza degli altri, in un continuo mutare. Alimentandosi delle tradizioni, forme, stili e ritmi musicali più diversi – dalla classica alla bossa nova, dall’impressionismo francese alla musica elettronica, dal folklore al minimalismo anglosassone – le due chitarre diventano un’orchestrazione composita in cui archi, arpe, legni e percussioni sono riconoscibili e divengono pura narrazione.

Calvino made in China

Quindici giovani artisti della China Academy of Art di Hangzhou esporranno le loro opere ispirate a Le città invisibili di Italo Calvino in una mostra ospitata, dal 7 al 14 giugno, dall’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino e promossa dall’Istituto Italiano di Cultura di Shangai insieme al Premio Italo Calvino, in occasione dell’ultima edizione del concorso Arte chiama arte.

All’inaugurazione del 7 giugno (ore 17) – a cui sarà presente il primo classificato ZHAO Binglin 赵冰林 – interverranno il Presidente dell’Accademia Albertina Fiorenzo Alfieri, il Direttore dell’Accademia Albertina Salvo Bitonti, il Presidente del Premio Calvino Mario Marchetti e Stefania Stafutti, in rappresentanza dell’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai. I lavori degli studenti sono il frutto del concorso artistico Arte chiama arte che l’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai organizza in collaborazione con la China Academy of Art di Hangzhou e con lo sponsor ContestaRockhair. Da diversi anni, a dei giovani artisti cinesi viene proposta un’opera di letteratura italiana come fonte di ispirazione per realizzare moderne opere d’arte. La formula intende così promuovere l’incontro tra le due culture, incoraggiando i giovani cinesi a leggere con attenzione un’opera importante della letteratura italiana, e favorendo la conoscenza dell’arte cinese attraverso l’esposizione in Italia delle migliori opere in concorso.

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Questa edizione, iniziata nel 2016, è dedicata a Le città invisibili: in questo libro, Italo Calvino immagina che Marco Polo descriva a Kublai Khan le molte città dello sterminato impero da lui visitate su ordine del sovrano, e ripercorre, così, l’antico incontro tra cultura italiana e cultura cinese che ebbe luogo grazie all’avventuroso viaggio dell’autore de Il Milione. Interpretare Le città invisibili significa, così, parlare della moderna e ancora oggi attualissima problematica della nostra concezione della città: del nostro modo di concepire e realizzare il vivere insieme, la socialità, il rapporto tra essere umano e ambiente.

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La China Academy of Art di Hangzhou (Zhejiang Province), fondata nel 1928, è stata la prima istituzione artistica in Cina a offrire un programma accademico completo. Opera attualmente in tre grandi campus, due a Hangzhou (Nanshan e Xiangshan) e uno a Shanghai (Zhangjiang). L’ampiezza della gamma delle discipline offerte è testimoniata dalle quattro grandi scuole di dottorato, frequentate da oltre 1200 studenti: teoria dell’arte, belle arti, design, dramma e film. Oltre 8.000 studenti sono iscritti ai molti corsi di laurea. Il primo Presidente è stato il pittore Lin Fengmian (1900 – 1991). Attuale Presidente è Xu Jiang, uno dei maggiori pittori cinesi dei nostri tempi. L’evento rientra nelle celebrazioni del trentesimo anniversario del Premio Italo Calvino che, nel corso di un anno così importante, ha voluto promuovere una lunga serie di attività per ricordare il proprio nume tutelare.

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CALVINO MADE IN CHINA

Gli studenti dell’Accademia di Hangzhou immaginano Le città invisibili

Sala Azzurra dell’Accademia Albertina di Belle Arti

dal 7 al 14 giugno, inaugurazione mercoledì 7 giugno 2017, ore 17 – Salone d’Onore e Sala Azzurra dell’Accademia Albertina

Orari della mostra: dall’8 al 14 giugno – nei giorni feriali dalle 10 alle 18

ingresso dalla Pinacoteca dell’Accademia Albertina – via Accademia Albertina 8 Torino

 

 

 

 

“La grande invasione” chiude domenica

Reduce dal successo del concerto del 2 giugno, che ha visto Nada applauditissima sul palco di piazza Ottinetti, La grande invasione prosegue con numerosi eventi in calendario. 

Da segnare in agenda sicuramente la mostra al Museo Civico Garda di Ghirlanda e altri mondi di Lorenzo Mattotti. Disegnatore, pittore, illustratore, viaggiatore e molto altro ancora, l’artista, attraverso le sue opere in bianco e nero o le sue tavole coloratissime, trasporta spesso il visitatore in mondi eclettici e surreali.

Il percorso dell’esposizione si articola in quattro sezioni legate proprio a questi mondi, le prime due sono incentrate su classici della letteratura italiana L’Orlando Furioso e Pinocchio. Si prosegue col mondo fantastico del Mistero delle Antiche Creature e si conclude il percorso con la sezione dedicata all’ultimo sforzo creativo di Mattotti durato ben dieci anni Ghirlanda, dove i disegni in bianco e nero dell’illustratore si uniscono ai testi di Jerry Kramsky.

La mostra è realizzata in collaborazione con la Galerie Martel di Parigi e sarà ospitata al Museo Garda fino al 9 dicembre 2017.

Sale l’attesa per la lettura di Sonia Bergamasco del romanzo Memorie di ragazza del Premio Strega  Europeo in carica Annie Ernaux, una delle grandi ospiti internazionali presenti al festival.

La giornata di domenica inizia con la lettura dei giornali a colazione, diventato ormai un rito: al Bar Roma, alle 8.45, il giornalista Jacopo Iacoboni commenterà col pubblico le principali notizie della giornata.

Alle 10, in Santa Marta, Luca Scarlini racconterà storie rocambolesche di opere d’arte rubate e poi restituite. Parallelamente all’Officina Morenica i lettori più giovani, a cui è dedicata La piccola invasione,  incontrano Roberto Zanello per il laboratorio Inventa la tua città.

Diego De Silva e Marcello Fois saranno i protagonisti de La nostra carriera di lettori, confrontandosi alle 12.15 sul palco del  Cortile del Museo Garda sui libri che li hanno formati come scrittori.

I libri rimangono i protagonisti indiscussi del festival anche all’ora di pranzo: nei locali della città si  mangia e si ascoltano racconti, letti da alcuni degli ospiti, da Fabio Geda a Elena Varvello.

Il pomeriggio si fa decisamente internazionale, con gli incontri delle americane Elisa Albert e Alexandra Kleeman (Santa Marta, 16.15) e con lo svedese Fredrik Sjöberg sul suo ultimo romanzo L’arte della fuga (Cortile del Museo Garda, 17.30).

Anche per i bambini la domenica pomeriggio si snoda tra letture, favole, laboratori e incontri come quello delle 17 al Museo Garda, dal titolo Bestiari. Incontri fantastici al museo (7 euro, su prenotazione) o quello dell 17.30 al Museo Tecnologic@mente La favola di Medusa e di Perseo.

Chiude la quinta edizione del festival della lettura La grande invasione la musica dei Gomma, gruppo emergente che sempre di più si sta affermando sulla scena nazionale (ZAC!, 22.30).

Il programma è scaricabile dal sito, qui il link: http://www.lagrandeinvasione.it/wp-content/uploads/2017/05/Programma_INVASIONE17.pdf

Info e biglietti disponibili su www.lagrandeinvasione.it

 

www.lagrandeinvasione.it

I 26 scatti lucani di Henri Cartier-Bresson

Le immagini del celebre fotografo sono state messe a disposizione dal Comune di Tricarico e dal Centro di documentazione “Scotellaro” in occasione del  Salone del Libro di Torino

Resterà aperta fino al prossimo 2 giugno la mostra fotografica “LA LUCANIA DI HENRI CARTIER-BRESSON. 1951-1952, 1973” inaugurata a Torino lo scorso 18 maggio nell’ambito delle iniziative fuori Salone organizzate dalla Fondazione Matera-Basilicata 2019 per il XXX Salone Internazionale del Libro di Torino. L’esposizione, ospitata presso la Cripta della Chiesa di San Michele Arcangelo in Via Giolitti 44, è  promossa dal Centro di documentazione “Rocco Scotellaro” e dal Comune di Tricarico (MT), con il patrocinio della Città di Torino.

Ad inaugurare la mostra  –  nella quale sono esposte 26 fotografie di Henri Cartier-Bresson, da lui donate al Comune di Tricarico nel 1985 tramite Rocco Mazzarone, nel ricordo del giovane poeta e intellettuale lucano Rocco Scotellaro, che il fotografo aveva conosciuto nel suo primo viaggio in Basilicata – sono stati  la dott.ssa Carmela Biscaglia, direttrice del Centro “Scotellaro”,  Pancrazio Tedesco, Assessore alla cultura del Comune di Tricarico, Aurelia Sole e Paolo Verri, Presidente e Direttore della Fondazione Matera-Basilicata 2019, Stefano Benedetto e Francesco De Biase della Direzione Cultura, Educazione e Gioventù del Comune di Torino.

Il corpus fotografico si completa con un testo di commento dello stesso Mazzarone, il quale aveva accompagnato il fotoreporter nei suoi due soggiorni in Lucania nel 1951-1952 e nel 1973, corrispondenti alle due fasi cruciali della storia regionale del XX secolo. Fu il geniale imprenditore piemontese Adriano Olivetti, vice presidente dell’Unrra Casas e presidente dell’Istituto Nazionale di Urbanistica, giunto a Matera nel 1950, ad invitare Cartier-Bresson a collaborare con la “Commissione per lo studio della città e dell’agro di Matera”, a cui aveva dato vita e che dal 1951 al 1952 elaborò analisi complete sulla città in previsione di interventi urbanistici per la popolazione sfollata dai Sassi, di cui resta esemplare il borgo rurale La Martella, progettato da Ludovico Quaroni.

Nel primo reportage fotografico, che si ascrive all’itinerario umano, professionale e artistico di Cartier-Bresson confluito nel volume del 1955 Les Européens, egli coglie, con grande rispetto degli uomini e dei luoghi, la Lucania di Carlo Levi con particolare riferimento alla città di Matera nelle due articolazioni del Piano e dei Sassi, e alle dure condizioni di vita della popolazione lucana specie in Val d’Agri. Tornando in Lucania a vent’anni di distanza, Cartier-Bresson avrebbe ritratto una realtà economica e sociale profondamente cambiata, anche per effetto dei nuovi insediamenti industriali nella valle del Basento, ove erano stati scoperti giacimenti di metano. Con la sua Leika fissò dighe e strade in costruzione, il ponte Musmeci di Potenza (oggi monumento dichiarato di interesse storico dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali), le nuove colture nel Metapontino, il contrasto tra vecchi e nuovi costumi, la mescolanza di miti pagani e tradizioni cristiane, la compresenza di strumenti di lavoro arcaici e l’introduzione degli elettrodomestici. Fissò pure le nuove masse di giovani delusi nelle loro aspirazioni lavorative e pronti ad un rinnovato esodo migratorio verso le regioni industrializzate del Nord, una classe dirigente che continuava a distribuire favori, sindacati deboli e partiti politici che altro non erano che “aggregati di famiglie e di clientele migranti, – come scrive Mazzarone – dal momento che le grandi decisioni continuavano ad essere compiute altrove”.

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FINO AL 2 GIUGNO A TORINO LA MOSTRA “LA LUCANIA DI HENRI CARTIER-BRESSON. 1951-1952, 1973”

I 170 anni del Circolo degli Artisti

di Pier Franco Quaglieni

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Il Circolo degli Artisti,la storica istituzione culturale nata nel 1847 a Torino,festeggia oggi l’ambito anniversario nella sua sede storica del Palazzo Graneri della Rocca. Tutta la storia torinese è punteggiata dalla presenza della attività vivace e poliedrica del Circolo,dei suoi autorevoli presidenti e dei suoi soci. E’ impossibile ripercorrere le tappe del Circolo che nacque ed ha saputo vivere all’insegna dell’indipendenza,una scelta difficile e coraggiosa , sia quando venne costituito ,sia oggi che trova nel suo attuale presidente,l’autorevole avvocato Luigi  Tartaglino, la più alta espressione della sua storia e del suo presente sempre fervido di grandi iniziative al servizio delle arti e della cultura in generale. Per mantenere questa indipendenza, il Circolo ha saputo affrontare coraggiosamente ogni difficoltà,pagando anche in termini di sacrificio,pur di mantenere la sua identità. L’associazione nacque nel 1847 , un anno di difficile crisi economica in tutta Europa dovuto alla sovrapproduzione di beni e alla mancanza di un mercato adeguato. Una crisi terribile che ebbe grandi conseguenze nella storia immediatamente successiva. Nel 1847 vanno infatti cercate le radici dell’esplosione del 1848,quando si manifestò , in termini sociali in Francia e in termini nazionali in Italia, il grande moto rivoluzionario vagheggiato e preparato dai carbonari di Santorre di Santarosa e da Giuseppe Mazzini. Il Piemonte si stava avviando ad un lento,ma inarrestabile rinnovamento sotto la guida di Carlo Alberto che aveva scelto una politica di riforme che porterà nel 1848 allo Statuto e, con la I Guerra di indipendenza, all’inizio della stagione risorgimentale preparata da uomini come d’Azeglio,Balbo, Gioberti. Il 1847 è l’anno in cui a Genova venne cantato per la prima volta l’Inno di Mameli che diventerà il nostro inno nazionale e venne sventolato il tricolore italiano, diventato da quel momento simbolo del riscatto risorgimentale.

Nel dicembre dello stesso anno Cavour fondava a Torino il suo giornale “Il Risorgimento” che tanta parte ebbe nella storia dell’Italia nascente e del rinnovamento del Regno di Sardegna:Quel giornale accompagnò il passaggio,per dirla con parole di Rosario Romeo, il grande biografo di Cavour, dal Piemonte sabaudo all’Italia liberale. Un tassello importante di questa grande stagione fu il Circolo degli Artisti che ebbe tra i suoi soci lo stesso Cavour, Massimo d’Azeglio , Urbano Rattazzi e tante altre personalità importanti. Un Circolo a metà strada tra borghesia,nobiltà ed artisti. Un uomo che brucerà la sua vita(morì appena cinquantenne nel 1861 ) nel lavoro massacrante di creare l’Italia ,si occuperà appassionatamente anche del Circolo degli Artisti che, per desiderio di Cavour, ebbe la sua sede nel palazzo che ancora oggi lo ospita. Tra Cavour e Rattazzi anche in quelle sale nacque l’idea del famoso connubio tra “centro e sinistro ” che avrebbe dato al Parlamento subalpino una maggioranza stabile per dar vita al “decennio di preparazione “ sfociato nella II Guerra per l’indipendenza del 1859. Con l’accordo tra Cavour e Rattazzi venne sacrificata la carriera politica di d’Azeglio che,va ricordato,fu anche un grande pittore e in quanto tale partecipò alla vita del Circolo che seppe radunare i migliori artisti piemontesi e italiani.Sono 170 anni di storia che non rendono il Circolo l’istituzione aulica di un passato glorioso, ma lo rendono artefice vivo, direi unico e sempre attuale, della vita culturale subalpina ed italiana. Un classico, direi,perché non schiavo delle mode,ma fedele a valori che non passano con il tempo e restano i cardini di quella che Mario Soldati definiva la “civiltà” italiana e torinese. Non a caso, tra l’avvocato Tartaglino e chi scrive si è stabilita da tempo una simpatia umana,una collaborazione disinteressata e una consonanza di idee che profumano di libertà. Una parola importante più che mai oggi.

TORINO: ESTATE, AL VIA Il 9 GIUGNO LA RASSEGNA ‘#PARCO DORA LIVE’

 

Due mesi di grandi concerti e spettacoli di cabaret gratuiti con volti noti del firmamento artistico nazionale tra i più amati dal pubblico.

E’ un giugno ed un luglio ricco di nomi di spicco della canzone e della risata quello in programma a Torino al Centro Commerciale Parco Dora, prestigiosa rassegna nazionale di spettacolo promossa nella piazza antistante il Centro Commerciale ‘Parco Dora’ (in via Livorno angolo Via Treviso), negli ultimi anni sempre più spesso punto di riferimento in città per i firmacopie e la presentazione dei nuovi album dei principali big della musica italiana. A partire dalle 20.30 ogni venerdì spazio al cabaret, e ogni domenica, invece, appuntamento con i live di noti artisti del pop italiano, all’interno di una prestigiosa area spettacolo con palco coperto e posti a sedere gratuiti comodamente prenotabili presso l’Info Point del Parco Dora: il ticket dà inoltre diritto a uno sconto del 10% presso i punti ristorazione presenti all’interno della piazza. Sul versante del cabaret, ‘#Parco Dora Live’ debutta venerdì 9 giugno con lo show di Marco Berry. Si prosegue poi con Enzo Iacchetti (16/06), Paolo Migone (23/06), Gabriele Cirilli (30/06). A luglio, invece, sono attesi sul palco artisti quali Marco & Mauro (07/07), I Panpers (14/07), Max Cavallari (21/07) e gran finale il 28/07 con Marco ‘Baz’ Bazzoni. A condurre, sul palco, Gianpiero Perone, noto attore comico torinese. Il calendario della musica, invece, si inaugura domenica 11 giugno con Paolo Vallesi, reduce da Sanremo 2017. Segue il 18/06 Alan Sorrenti, il 25/06 Francesco Baccini. A luglio, invece, sono di scena rispettivamente Mario Venuti (02/07), Donatella Rettore con il suo ‘On Rage Tour’ (09/07), Marco Ferradini (16/07), l’ex voce dei Matia Bazar Silvia Mezzanotte (nelle foto)  con il suo ‘Regine Acoustic Live’ (23/07) e gran finale con la grinta di Alexia domenica 30 luglio. Media Partner: Radio ‘GRP’. Presentano Carlotta Iossetti e Dj Gino Latino. Così Emanuele Manca, patron di ‘#Parco Dora Live’: “Una rassegna che si pone quali obiettivi primari l’incontro equilibrato di settori diversi della cultura come la musica e il cabaret, attraverso una selezione di artisti di primaria importanza tutti nel loro genere, confermando la naturale vocazione di ‘Parco Dora’ quale primario punto di incontro, socializzazione e promozione eventi gratuiti dell’estate torinese”.

Parella, le acrobazie di Sonics per il castello rinato

A poche ore dall’apertura delle prenotazioni, è già tutto esaurito per lo spettacolo Osa degli Acrobati Sonics al Castello di Parella (TO) che giovedì 1 Giugno si esibiranno per festeggiare la riapertura del Castello dopo il lungo e attento restauro curato del Gruppo Manital.

Alle ore 21 leggiadri e formidabili acrobati appesi ad una grande piramide di acciaio a 20 metri di altezza, si esibiranno in strabilianti e poetiche acrobazie aeree da lasciare col fiato sospeso, regalando un’ora di puro stupore e magia.
Felice connubio tra atmosfere fiabesche, design e tecnologia, lo spettacolo Osa è una vera e propria sfida alle leggi di gravità e un invito all’uomo ad andare oltre i propri limiti. 
Lo spettacolo è creato e diretto da Alessandro Pietrolini mentre le coreografie aeree e i costumi sono di Ileana Prudente. La produzione e la distribuzione è affidata a Fanzia Verlicchi per Equipe Eventi Sas.

I Sonics – compagnia torinese stabile dalla caratura internazionale composta da ginnasti, acrobati e ballerini – sono attualmente impegnati in una fittissima tournée nazionale estiva che, dopo Parella, li porterà a Imola, Firenze, Modena, Lucca, Roma e in tante altre località italiane (maggiori informazioni e aggiornamenti sul sito www.sonics.it ). 
La compagnia è inoltre al lavoro sulla nuova produzione de La Fura dels Baus.

Da anni trasformano passione e sogni in spettacoli aereo-acrobatici, dimostrando che un solido gioco di squadra e un duro allenamento possono portare a risultati inimmaginabili. I SONICS disegnano coreografie calandosi e interagendo con macchine e attrezzi di scena di propria invenzione, appesi ad autogru, americane o al graticcio di un teatro. 
Vantano nel loro curriculum la partecipazione a grandi eventi mediatici e festival di rilievo internazionale in tutto il mondo: con i loro spettacoli hanno sorvolato i cieli, le piazze e i teatri di molte città e località del mondo, da Miami a Dubai, da Patrasso a Mumbai, passando per Atene, Beirut, Kiev e Rio de Janeiro.

A Emanuela Canepa il XXX Premio Calvino

Emanuela Canepa è la vincitrice della trentesima edizione del Premio Italo Calvino con il romanzo L’animale femmina. Tre le menzioni speciali assegnate, a pari merito, dalla Giuria: Luca Mercadante, per Presunzione; Serena Patrignanelli, per La fine dell’estate; Roberto Todisco, per Jimmy Lamericano.

Il romanzo vincitore e le tre menzioni speciali sono stati proclamati martedì 30 maggio al Circolo dei lettori di Torino dalla Giuria formata, quest’anno, da: Rossana Campo, Franca Cavagnoli, Mario Desiati, Marco Missiroli e Mirella Serri.

L’animale femmina di Emanuela Canepa a cui i giurati, preso atto del buon livello medio dei testi, hanno deciso di assegnare all’unanimità il Premio è «un romanzo compiuto, maturo, di esemplare nitidezza nella struttura e incisivo nella lingua, che mette in campo uno spiazzante gioco di seduzione senza sesso e che, pur attento alla psicologia maschile, dà in particolare voce, con stringente analitica, alla forza carsica del femminile.» Per quanto riguarda le tre menzioni speciali a Luca Mercadante, Serena Patrignanelli e Roberto Todisco, queste le motivazioni dei cinque giurati: «In Presunzione l’autore, con lingua viva, getta uno sguardo disincantato sulla società del Sud di fine millennio delineando l’attuale e inedito ritratto di un giovane che vive con aspra tensione la propria crescita in uno smarrito paesaggio ideale. Nella Fine dell’estate, romanzo di ampio respiro e di grande potenziale, l’autrice crea − sul filo della memoria e di un alluso sfondo di borgata e di guerra − un proprio originale universo narrativo, in bilico tra realtà e fantasia, dominato dai ragazzini. In Jimmy Lamericano, un testo dall’efficace montaggio, l’autore con tocco lieve e ironico, racconta una godibile storia segnata da un appassionato amore per il cinema che insieme inscena una singolare forma di resistenza al fascismo dell’autarchia.»

Emanuela Canepa (Roma, 1967) si è laureata a Roma in Storia Medievale, specializzandosi poi in Paleografia e Diplomatica. Dal 2000 vive a Padova, dove lavora per il Sistema Bibliotecario dell’Università, occupandosi di ricerca bibliografica per la Facoltà di Psicologia. Ha frequentato a Rovigo la scuola di scrittura Palomar.

Luca Mercadante (Caserta, 1976) è laureato in Giurisprudenza e lavora per la Regione Campania. Si è dapprima formato in ambito teatrale e ha poi frequentato la scuola di scrittura diretta da Antonella Cilento. Ha partecipato al Festival di Certaldo e ha pubblicato racconti su Colla, Cadillac, L’inquieto d’ansia, Granta Italia.

Serena Patrignanelli (Roma, 1985) è laureata in Arte e Spettacolo e si è poi diplomata alla Scuola Holden di Torino, città in cui ha vissuto cinque anni. Ha lavorato come sceneggiatrice e redattrice per la tv, e ha collaborato con Luca Rastello al reportage Dizionario per un lavoro da matti. Oggi vive a Roma, occupandosi per Rai Cultura di divulgazione scientifica.

Roberto Todisco (Napoli, 1982) è laureato in Lettere Moderne e ha svolto attività di giornalista “aerospaziale”. Attualmente lavora nella comunicazione digitale. È anche attivo nell’associazionismo sul territorio. Nel 2011 ha pubblicato, per l’editrice napoletana Nuvole di Ardesia, un volume di poesie, Fino alla soglia e ritorno. È appassionato di cinema.

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Il Premio Italo Calvino è stato fondato a Torino nel 1985, poco dopo la morte di Italo Calvino, per iniziativa di un gruppo di estimatori e di amici dello scrittore, tra cui Norberto Bobbio, Natalia Ginzburg, Lalla Romano, Cesare Segre, Massimo Mila. Ideatrice del Premio e sua animatrice e Presidente fino al 2010 è stata Delia Frigessi, studiosa della cultura italiana tra Ottocento e Novecento. Il Premio, giunto alla sua trentesima edizione, segnala e premia opere prime inedite di narrativa.

LÜMO vince Pagella non solo Rock

La band vincitrice dell’edizione 2017 di Pagella Non Solo Rock è LÜMO, che si è esibita insieme ad altri gruppi sabato scorso allo sPAZIO211 in via Francesco Cigna 211. Pagella Non Solo Rock è uno storico concorso musicale dedicato agli studenti delle scuole superiori di Torino e provincia.La giornata di musica e arte, che ha chiuso l’edizione 2017 di Pagella Non Solo Rock, ha ottenuto un’entusiastica partecipazione di pubblico, sia nella zona concerti e sia negli spazi all’aperto messi a disposizione dall’organizzazione. Dopo le esibizioni live del secondo classificato – sezione fuori concorso ABISSO 04 – e dei gruppi finalisti di Pagella, l’headliner della serata “E N S I”, noto artista rap/hip hop e riconosciuto come il miglior freestyler italiano, è intervenuto per festeggiare la chiusura della manifestazione proponendo un live inedito che ha molto coinvolto il pubblico di sPAZIO211.

Questa la classifica dell’edizione 2017:

1)          LÜMO
2)          FRAN E I PENSIERI MOLESTI
3)          FLATMATES 205
4)          GOOD MUFFIN
5)          THE RIGLETS
6)          DISTHURBIA

 

P R E M I:

1)   LÜMO: viaggio/soggiorno a FAENZA ed esibizione al M.E.I. – Meeting delle Etichette Indipendenti (dal 29 settembre al 1° ottobre 2017)

2)   FRAN E I PENSIERI MOLESTI: realizzazione di un videoclip musicale ( by OMAGE VIDEO PRODUCTION )

3)   FLATMATES 205: registrazione di due brani in studio professionale ( by 211db )

4)   GOOD MUFFIN: buono acquisto del valore di 300 € presso negozio di strumenti musicali ( by SCAVINO )

5)   THE RIGLETS: sedici ore gratuite di sala prova ( by sPAZIO211 )

6)   DISTHURBIA: dieci ore gratuite di sala prova ( by sPAZIO211 )

PREMIO SPECIALE RADIOOHM

RadioOhm in collaborazione con Balla Coi Cinghiali ospiterà le prime 3 band finaliste sul palco RadioOhm Stage del Festival Balla coi Cinghiali 2017 in calendario dal 24 al 26 agosto al Forte di Vinadio