direttore del Centro “Pannunzio”
Torino,20 giugno,festa della Consolata
Venerdi’ 23 giugno 2017 alle ore 20,45 presso la Sala Esposizioni Panizza di Ghiffa ( Vb), l’Officina di Incisione e Stampa in Ghiffa “il Brunitoio” propone un incontro con il cantautore Massimiliano Cremona che presenterà il suo secondo disco,“L’Inverno è passato”. In veste di chitarrista, il verbanese Massimiliano Cremona ha suonato e suona tuttora in alcune significative formazioni artistiche del Lago Maggiore: “se madama” (rock alternativo italiano, un album omonimo), “Il Vile” (stoner rock, l’album “Insonne” e due minitour in Spagna), “Los Borrachos” (rock’n’roll, il live “Ubriachezza molesta”, l’album “Verso est” e innumerevoli concerti dal vivo). Nel 2014 ha fondato, insieme a Enrico Sempavor Gerosa, gli “Animali Acustici”, con i quali ha un’intensa attività live (compreso un minitour in Germania). A inizio 2015 ha esordito in veste di cantautore pubblicando il disco “Canzoni dalla nebbia”. “L’inverno è passato”,secondo album, in parte registrato presso lo studio di Giuliano Dottori, prodotto e arrangiato da Marco Kiri Chierichetti, masterizzato da Steve Corrao tra basso, chitarre elettriche, flauti, armoniche, batteria, banjo per un rock intimista per riempire lo spazio lasciato dai pensieri, perchè “la vita a volte è una strega.. prima ti malmena e poi ti lega” .Un album malinconico ma anche forte, pieno di riflessioni e sentimenti.
M.Tr.
Giovedì 22 giugno 2017, ore 21 Auditorium “Antonio Vivaldi”
Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino – Piazza Carlo Alberto 3, Torino
L’Associazione Amici dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI organizza “Vivaldi, corrispondenze e trascrizioni”, concerto del pianistaGianluca Luisi in programma giovedì 22 giugno alle ore 21 presso l’Auditorium “Antonio Vivaldi” della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino in Piazza Carlo Alberto 3.
Gianluca Luisi, considerato dalla critica internazionale come uno dei migliori pianisti italiani del nostro tempo, eseguirà per l’occasione musiche di Johann Sebastian Bach (anche nelle trascrizioni di Ferruccio Busoni), Georg Friedrich Händel, Domenico Scarlatti, Antonio Vivaldi, FranzSchubert e Franz Liszt.
Il concerto è uno degli appuntamenti inseriti nel calendario dei Giovedì vivaldiani, rassegna di eventi collaterali promossa dall’Associazione Amici della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino nell’ambito della mostra “L’approdo inaspettato. I manoscritti torinesi di Antonio Vivaldi”, e intende sottolineare la presenza dell’Associazione Amici dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI all’interno del panorama culturale di Torino, offrendo al pubblico un evento che chiude idealmente l’omaggio stagionale della città ad Antonio Vivaldi proprio nel luogo in cui è custodita gran parte dei suoi manoscritti.
***
Ingresso gratuito dalle ore 20:30 fino ad esaurimento posti.
Per informazioni: informazioni@amiciosnrai.it
–
Gianluca Luisi è considerato dalla critica internazionale uno dei migliori pianisti italiani del nostro tempo. Si è esibito in sale prestigiose ed in importanti associazioni come la Carnegie Hall, il Musikverein, la Toyota Concert Hall, lo Schleswig-Holstein Musik Festival, il Festival di Husum, il Festival Bach di Lipsia ed in molte altre istituzioni musicali italiane e straniere. Diplomatosi con il massimo dei voti e lode al Conservatorio di Pesaro e si è perfezionato all’Accademia di Imola e con Aldo Ciccolini. È risultato vincitore di numerosi concorsi tra cui il primo premio del 4° concorso Internazionale J. S. Bach di Saarbrücken-Würzburg, ed è stato acclamato dalla critica tedesca come un nuovo interprete di J. S. Bach. Il suo repertorio è vasto e spazia da Bach ai contemporanei. Gianluca Luisi è Bösendorfer Artist e Naxos Recording Artist. È stato in giuria al prestigioso concorso Tschaikowsky e dal 2011 è direttore artistico del concorso storico marchigiano “Coppa Pianisti” di Osimo.
L’Associazione Amici dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai raccoglie appassionati musicofili che oltre alla finalità di vicinanza alla grande orchestra italiana organizzano incontri, concerti e numerose attività culturali anche in rete con i teatri e i festival tra i più importanti in Europa.
PROTAGONISTI D’ECCEZIONE JOSÉPHINE DI LORENA ARMAGNAC, PHILEAS FOGG, DON CHISCIOTTE
Musica e teatro, arte e storia trasformano il castello ed il suo parco romantico in un palcoscenico di enorme fascino, con proposte perfette per grandi e piccoli:
SABATO 17 GIUGNO dalle 14,30 alle 18 il parco si animerà con I GIARDINI DELLA PRINCIPESSA spettacolo teatrale itinerante dedicato ad una delle figure che più hanno amato il castello dedicandosi alla trasformazione del giardino. I gruppi storici Historia Subalpina e Borgo Talle di Alpignano proporranno una serie di rappresentazioni per illustrare la trasformazione del giardino formale alla francese nel parco romantico all’inglese voluta da JOSÉPHINE DI LORENA ARMAGNAC, principessa di Carignano. Lungo il percorso si potrà incontrare la principessa mentre passeggia col cagnolino Werter o discute con il paesaggista Giacomo Pregliasco la nuova sistemazione del parco, e poi danze e momenti di svago della corte, ma anche maestranze impegnate nei lavori di risistemazione del giardino e nelle danze popolari per festeggiare la fine dei lavori.
Spettacoli della durata di circa 40 minuti, replicati nel corso del pomeriggio. Evento gratuito previo pagamento del biglietto parco.
DOMENICA 18 GIUGNO nuova tappa del programma “C’era una volta nel giardino del Re: fiabe, racconti e musica” proposto da Casa Teatro Ragazzi, ancora sul tema del viaggio: il parco accoglierà infatti a partire dalle ore 14, animazioni per i bambini e alle ore 15 e alle ore 17 IL GIRO DEL MONDO IN 80 GIORNI, uno spettacolo dinamico, ricco di suggestioni gestuali e musicali, provenienti da vari continenti. Gli spettatori saranno coinvolti in una grande favola moderna attraverso terre lontane e luoghi misteriosi.
Regia Luigina Dagostino. Con Daniel Lascar, Claudio Dughera, Claudia Martore, In collaborazione con la Fondazione Bottari Lattes. Evento gratuito previo pagamento del biglietto parco.
Inoltre dalle 16 alle 18,30 nel piazzale antistante il castello, RADUNO BANDISTICO con 8 complessi bandistici, majorettes e sbandieratori: oltre 300 artisti da tutto il nord Italia. Si comincerà dal mattino per le vie e le piazze racconigesi con esibizioni dei gruppi folckloristici e con un concerto di 2 Bande in Piazza Carlo Alberto. Nel pomeriggio dalle 15,30, sempre in Piazza Carlo Alberto, esibizioni di 8 complessi bandistici che preceduti dalla Marching Band, dagli Sbandieratori e dalle Majorettes sfileranno dalle 16,30 nel cortile del Castello per esibirsi nel concerto finale.
MERCOLEDI 21 GIUGNO alle ore 21.15 il castello accoglie un nuovo appuntamento con la musica in un “concerto narrante” dedicato a DON CHISCIOTTE: la Zero Emission Baroque Orchestra propone le avventure dell’ultimo cavaliere errante. Le letture dell’opera di Cervantes si intrecciano con le note dedicate dal Rinascimento al Settecento a Don Chisciotte, cui fanno da sipari brani dell’opera di G.P.Telemann intitolata all’”homme armè”. Dopo lo spettacolo, degustazione di vini a cura della cantina Conterno Fantino.
Ingresso allo spettacolo € 5, prenotazione obbligatoria Circuito Piemonteticket www.ticket.it o box office c/o La Feltrinelli piazza CLN 251 Torino. Info 393 6899470
FINO AL 25 GIUGNO sarà inoltre possibile visitare la mostra I GIARDINI ARTIFICIALI. Dipinti di Santo Tomaino, a cura di Enzo Biffi Gentili. Esposte per la prima volta al pubblico,spettacolari anche nelle dimensioni, le opere in mostra, affollate di una flora e di una fauna stupefacenti e magistralmente rese e tra le quali spicca l’omaggio al castello Iris bianchi per Racconigi, sono affiancate da un percorso olfattivo curato da MÚSES Accademia Europea delle Essenze che riprende le varietà botaniche rappresentate dall’Artista. L’esposizione è arredata coi pouf floreali Magnolia e Hortensia progettati dal designer olandese Marcel Wanders e realizzati in serie limitata da GUFRAM, manifattura piemontese celebre a livello internazionale nel campo del design. Se le opere di Tomaino si inseriscono nell’illustre e antica tradizione di rappresentazione dei giardini nella storia dell’arte, la personale interpretazione dell’artista arricchisce una pittura apparentemente e magistralmente figurativa di oniriche alterazioni della percezione. Ed è proprio a questa caratteristica, oltre che all’interesse dell’Artista per la letteratura, che rimanda il titolo dell’evento, evocando esplicitamente a I paradisi artificiali di Charles Baudelaire. Si tratta di un’interessante rentrée, un’occasione preziosa, frutto della collaborazione con l’Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Cuneo ed il MIAAO di Torino. La mostra è, anzi, anche un laboratorio didattico sperimentale a latere del seminario dedicato ai contributi delle arti nella cultura del progetto del paesaggio e del giardino. In occasione della mostra sarà editata una plaquette che rende anche omaggio al piemontese Paolo Paschetto artista, decoratore, illustratore e grafico tra liberty e déco.
Aperture (mattino con orario 10.30-13.30; pomeriggio con orario 14.30-18.30): 9 giugno, pomeriggio; 10-11 giugno, mattino e pomeriggio. A partire da giovedì 15 giugno sarà aperta dal giovedì alla domenica, mattino e pomeriggio.
Luogo di grande fascino, il castello di Racconigi ed il suo parco sono la meta ideale per chi nel corso ha voglia di immergersi nelle suggestioni della natura e della storia. Riprendendo l’atmosfera spensierata delle villeggiature reali, si può trascorrere una magnifica giornata all’aperto con i bambini, con la famiglia, con gli amici in un’atmosfera romantica e suggestiva.Nella quiete del parco si possono fare riposanti passeggiate in carrozza, gite in bici, e poi picnic all’ombra degli alberi secolari, una sosta relax nella caffetteria allestita nella Dacia russa, una camminata col proprio amico a quattro zampe (benvenuto, purché al guinzaglio) osservando le maestose cicogne e le altre specie protette che abitano il parco. Visitando il castello si vive l’emozione di una amatissima dimora di villeggiatura, una casa che affianca agli ambienti aulici quelli più intimi e privati, nei quali tutto sembra sospeso ad attendere il ritorno dei principi.
Non solo golf. Non solo sport, relais e alta cucina. Dal 10 giugno scorso, il “Golf & Relais Feudo di Asti” (Frazione Mombarone, 160), presieduto da Marco Sutter, è anche “FeudArte”. Immerso in un mirabile anfiteatro naturale “che ipnotizza occhi e anima”, nel cuore vivo del Monferrato, il “Golf Feudo” s’è infatti dato un nuovo obiettivo, certamente un importante “valore aggiunto” rispetto alla sua già ampia gamma di offerte: quello di “diventare luogo ideale – sottolinea la General Manager Pamela Raeli – dove creare una sinergia perfetta tra natura ed arte”, organizzando periodici eventi artistico-culturali di prestigio e di interesse per i propri associati e per gli appassionati d’arte in genere. Ambizioso il programma e ottime le premesse, il progetto ha preso il via, per l’appunto, il 10 giugno scorso con una prima collettiva – 36 le opere esposte – che mette insieme ben 11 artisti di consolidato mestiere e indubbia notorietà (torinesi, astigiani e una bresciana), dal titolo “Arte in libertà 10 + 1” – dieci “maschietti” e una “femminuccia” – e che si protrarrà fino al 15 settembre prossimo. Un ruolo fondamentale nell’organizzazione dell’evento va attribuito a Pippo Leocata, non solo socio del “Feudo” ma soprattutto pittore e scultore di lunga geniale e multiforme militanza. Origini siciliane, ma torinesissimo d’adozione, è lui stesso presente in parete con le ultime sue opere ispirate alla grande letteratura – pittura e poesia come un unicum di toccante valore emozionale – ai versi di Montale, di Pavese o di Quasimodo (da quest’ultimo la suggestiva “Tramontata è la luna”) in cui il segno il colore la luce e le ombre diventano palpitanti scenografie di liriche narrazioni che sono voci e incontro di anime “altre” unite dai comuni valori del cuore. Di grande interesse e frutto di sperimentazioni linguistiche che non lesinano spazio al mestiere, sono anche i “dischi” ( Diametro 41) appartenenti alla serie de “Il tempo come metafora” di Luciano Cappellari, docente all’Accademia di Belle Arti di Torino; così come i singolarissimi “ondulati” paesaggi agresti di Giulio Agostino (operante a Cantarana, nell’astigiano), realizzati su fondo materico con materiale edile colorato a olio.
Di Massimo Ghiotti, presente in decine di Musei e Fondazioni internazionali e le cui opere scultoree, secondo Maurizio Calvesi, “rappresentano quanto di più inedito ed originale abbia proposto la scultura degli ultimi decenni”, la rassegna propone un “Volo rosa” (colori industriali su acciaio inox) di eccezionale bellezza con graffi e nervosi guizzi di colore svolazzanti su solide forme astratte, immagini-simbolo di “un nuovo umanesimo post-industriale”. La ricerca della dimensione quotidiana, la natura e il gusto delle piccole realtà capaci di svelare la suggestione e il sottile fascino di quanto ci sta intorno, raccontato per segni e colori che parlano di armonia, di equilibrio compositivo e di profonda “sapienza” pittorica, accomunano le “Tre mele” di Italo Gilardi (allievo di Felice Casorati), alla “Fontanella” di Luciano Spessot – raffinato e certosino cantore di “quel senso di poesia che, a ben guardare, c’è ancora in ogni cosa, da un bel tramonto a un frutto bacato…”– così come alle nitide e rigorose vedute montane realizzate da Vinicio Perugia nel suo atelier dell’Avigliana medievale. Perfettamente contestualizzata allo spazio ospitante é la china e gomme liquide su carta – dal segno libero, veloce e di singolare intuizione compositiva – dal titolo “Green” di Guido Giordano, che già anni fa, sul tema del Golf ebbe a realizzare 99 dipinti per il Circolo “Castellaro” ad Arma di Taggia; mentre la bresciana Laura Massardi presenta quadri che prediligono i colori della terra o il nero accompagnati da una tecnica povera di materiali (gesso, pigmenti e pochi colori ad olio) e fortemente caratterizzati da tematiche psicoanalitiche attente agli imprevedibili linguaggi dell’inconscio. Allievo di Filippo Scroppo, il torinese Sergio Scanu porta in parete quadri di robusta definizione scenica dove la matrice fauve-espressionista convive alla perfezione con annotazioni non lontane da una vena surrealista di grande fascino e misterica suggestione. Un che di “magico realismo” (si veda il tecnicamente perfetto acquarello “Tutto a posto”) che troviamo anche nei dipinti di Sandro Lobalzo, dove le immagini sono segni “di una realtà – scrive Angelo Mistrangelo – rivisitata e reinterpretata con le cadenze di una ‘scrittura’ estremamente limpida ed evocatrice”.
Gianni Milani
***
“Feudarte. Arte in libertà 10 + 1”
“Golf & Relais Feudo di Asti”, Frazione Mombarone 160; tel. 0141/294230; www.golffeudoasti.it
Fino al 15 settembre
–
Nelle immagini:
– Pippo Leocata: “Tramontata é la luna”, tecnica mista (olio, acrilico, matite su carta)
Riapre al pubblico domani, giovedì 16 giugno, dopo 13 anni, l’Appartamento del Re nella Palazzina di Caccia di Stupinigi, restituito al suo originario splendore grazie a 10.000 ore di lavoro. L’intervento è stato interamente finanziato dalla Fondazione CRT, storicamente il principale sostenitore privato del grande progetto di recupero e valorizzazione della Residenza Sabauda con un investimento complessivo di circa 20 milioni di euro, e realizzato in collaborazione con la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino.
foto Vincenzo Maiorano
.
“Oggi la Fondazione CRT riconsegna alla fruizione di tutti la bellezza dell’Appartamento del Re della Palazzina di Caccia di Stupinigi – spiega il Presidente della Fondazione CRT Giovanni Quaglia –. Questo nuovo traguardo, dopo il recente recupero dell’Appartamento della Regina, è l’ultimo tassello di un più ampio intervento avviato 30 anni fa dalla Cassa di Risparmio di Torino e portato avanti dalla Fondazione CRT, per salvare una Reggia Sabauda che è patrimonio dell’umanità. Abbiamo la responsabilità di tutelare l’eredità che viene dal passato, trasformandola in un bene contemporaneo e vivo”.
“La sinergia tra soggetti privati non profit, come la Fondazione CRT e la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, ha consentito ancora una volta il raggiungimento di un obiettivo di interesse per la collettività: la tutela e la promozione di un bene artistico e storico di forte significatività per il territorio e per l’Italia – afferma Massimo Lapucci, Segretario Generale della Fondazione CRT –. Restituire al pubblico la Palazzina di Caccia di Stupinigi nella sua bellezza originaria significa aprire maggiormente il nostro territorio al mondo, farlo conoscere ancora di più in Italia e all’estero per la sua rilevanza anche come destinazione turistica”.
“L’intervento di restauro dell’Appartamento del Re nella Palazzina di Caccia di Stupinigi conclude il recupero di tutti gli ambienti del corpo centrale della residenza sabauda – dice Adriana Acutis Presidente di Consulta –. Un passo importante nel cammino di recupero della Palazzina reso possibile dalla collaborazione fra Imprese, Istituzioni e Soprintendenza, finanziato dalla Fondazione CRT, socio fondatore di Consulta. Consulta, incaricata della progettualità e della gestione dell’intervento, è lieta di questa collaborazione costante nel tempo finalizzata alla rinascita della residenza, Patrimonio Unesco dell’Umanità, consapevole delle grandi potenzialità ancora inespresse a favore del territorio di questo gioiello sabaudo”.
“Con il restauro dell’Appartamento del Re si aggiunge un nuovo, essenziale tassello al lungo percorso di recupero e valorizzazione della Palazzina di Caccia di Stupinigi – dichiara Luisa Papotti, Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Torino –. Ci viene restituito nella sua interezza il fastoso corpo centrale, ideato da Juvarra per essere un ‘luogo magnifico’, una cornice di respiro teatrale adatta ad accogliere sia le feste ed i balli della corte, sia la vita segreta dei sovrani, in un’ariosa sequenza di sale e gabinetti via via più nascosti. Lo splendore delle sale restituite testimonia oggi non soltanto delle invenzioni juvarriane, ma anche dell’impegno che la Fondazione CRT ha posto da molti anni nell’azione di salvaguardia della Palazzina. Un impegno fattivo e continuo, che si è rivelato fondamentale per la sua rinascita ed oggi si conferma determinante per riportarla ad essere centrale nel circuito delle residenze sabaude”.
“Questo importante intervento – ricorda Cristiana Maccagno, in rappresentanza dell’Ente proprietario – è ulteriore testimonianza del trentennale sostegno dedicato al recupero e alla valorizzazione del Tesoro mauriziano dalla Fondazione CRT, sin dalla costituzione della Fondazione Palazzina Mauriziana e dal 2007 in sinergia con Consulta. Una attenzione che si conferma ben riposta, in prossimità dell’adozione delle nuove regole di governo della Fondazione Ordine Mauriziano, erede riconosciuta del secolare Ordine e della valenza costituzionale delle sue funzioni. L’intervento premia la riconquistata dignità museale della Residenza, il costante successo di pubblico e la reputazione internazionale dei valori storici e culturali del Sito monumentale e delle complessive sue valenze territoriali”.
L’intervento sull’Appartamento del Re ha riguardato il restauro degli apparati decorativi fissi, in particolare dei dipinti murali delle volte e delle pareti, delle boiserie dipinte e dorate, della tappezzeria novecentesca, della carta da parati, dei serramenti, dei camini e della pavimentazione in seminato alla veneziana.
Il restauro sugli sguinci delle aperture dell’Anticamera ha riportato alla luce l’originaria decorazione settecentesca, di grande impatto formale e cromatico. Le indagini conoscitive eseguite sulle volte dell’Anticamera e della Camera da letto, dipinte dal 1737 al 1739 da Michele Antonio Milocco, il cui restauro è stato completato unitamente a quello sui cornicioni, hanno fornito interessanti informazioni sullo stato di conservazione e sulla tecnica esecutiva.
Riportata al suo splendore anche tutta la boiserie dell’Appartamento, in gran parte di fattura settecentesca, che presentava in particolare sulle porte gravi problemi conservativi con sollevamenti importanti. Si è proceduto alla pulitura e al consolidamento delle superfici in legno dipinto e dorato – che ha riportato cromie e dorature all’antico fulgore – e all’esecuzione di piccole stuccature e integrazioni cromatiche della foglia d’oro.
Sono inoltre stati restaurati tutti i dipinti su tela delle sovrapporte: le opere di Domenico Olivero dell’Anticamera e quelle della Galleria e del Gabinetto da toeletta.
Di particolare pregio il Pregadio nella Camera da letto realizzato da Piffetti nel 1762. L’intervento ha interessato anche la tappezzeria in seta con motivo a catenelle. Singolare il piccolo locale adibito a servizio igienico, dove la pulitura dei dipinti murali ha fatto emergere la cromia delle piastrelle bianche e azzurre dipinte, e dove la scelta è stata quella di conservare le rifunzionalizzazioni subite nel tempo da questo piccolo ambiente.
Gli interventi sul Gabinetto da toeletta hanno comportato la pulitura e il consolidamento dei dipinti murali opera di Giovan Francesco Fariano, il restauro delle Angoliere di Servozelli.
Gli interventi sulla Galleria verso il Salone centrale, completamente dipinta da Pietro Antonio Pozzo, hanno permesso di ritrovare le cromie originali e il loro scenografico rapporto con la grande architettura del Salone juvarriano.
Il restauro ha interessato inoltre le pavimentazioni in seminato alla veneziana dell’Anticamera, della Camera da letto e del Gabinetto da toeletta, riportando la superficie all’unitarietà e ai colori originali, i serramenti di tutte le aperture, che sono stati dotate di pellicole anti raggi u.v. al fine di preservare quanto restaurato, i camini in marmo.
Sono stati inoltre ricollocati i tre grandi lampadari già restaurati e gli arredi mobili dell’intero Appartamento.
—————————————————————————————————————
INFORMAZIONI SULLA PALAZZINA DI CACCIA DI STUPINIGI:
ORARI
dal martedì al venerdì
dalle 10.00 alle 17.30 (ultimo ingresso ore 17.00)
sabato, domenica e festivi
dalle 10.00 alle 18.30 (ultimo ingresso ore 18.00)
BIGLIETTERIA
tel. +39 011 6200634
Prosegue la seconda settimana della rassegna ‘#Parco Dora Live’, che sino a fine luglio offre concerti e spettacoli di cabaret gratuiti di gradi artisti italiani nella piazzetta esterna del Centro Commerciale ‘Parco Dora’ a Torino in Via Livorno angolo Via Treviso. Dopo la partenza alla grande con gli show di Marco Berry e di Paolo Vallesi, venerdì 16 giugno, presentato dal noto attore comico torinese Gianpiero Perone, sarà di scena Enzo Iacchetti, volto tra i più amati della tv. Domenica 18 giugno, invece, presentato da Gino Latino di Radio GRP (media partner dell’evento) e Carlotta Iossetti, sarà la volta del concerto di Alan Sorrenti, storico protagonista degli anni ’70 e ’80 della musica italiana. Attesi inoltre nelle prossime settimane anche i cantanti Francesco Baccini, Silvia Mezzanotte, Donatella Rettore, Alexia, Mario Venuti e Marco Ferradini. Tutti gli spettacoli sono gratuiti e iniziano alle 20.30. Per informazioni,www.parcocommercialedora.it.
Il 7 giugno all’Accademia Albertina è stata inaugurata ,alla presenza di Fiorenzo Alfieri, Salvo Bitonti, Mario Marchetti, Presidente del Premio Calvino, Stefania Stafutti, rappresentante dell’Istituto Italiano di Cultura di Shanghai, un’interessantissima mostra dal titolo”Calvino made in China”,che riunisce 20 lavori ispirati al romanzo “Le città invisibili” di Italo Calvino. La collettiva è rimasta aperta fino al 14 giugno, riscontrando un grande successo. Zhao Binglin, studente della China Academy of Art di Hangzhou è risultato il vincitore del concorso “Arte chiama arte”, promosso dall’Istituto italiano di cultura di Shanghai, in collaborazione con il Premio Calvino.
La sua opera, un disegno a matite colorate, esposta insieme alle altre 19 nella Sala Azzurra dell’Accademia, si ispira a Diomira, una delle “Città invisibili” , descritte da Marco Polo all’imperatore dei Tartari Kublai Khan : ” la città con sessanta cupole d’argento, statue in bronzo di tutti gli dei, vie lastricate in stagno, un teatro di cristallo, un gallo d’oro che canta ogni mattina su una torre”.
Il concorso Arte chiama arte, da alcuni anni propone a dei giovani artisti cinesi un’opera di letteratura italiana come fonte di ispirazione per realizzare moderne opere d’arte. La formula intende promuovere l’incontro tra le due culture, incoraggiando da una parte giovani cinesi a leggere con attenzione un’opera importante della letteratura italiana, dall’altra parte favorendo la conoscenza dell’arte cinese in Italia attraverso l’esposizione in Italia delle migliori opere in concorso. Questa edizione, iniziata nel 2016, è per l’appunto dedicata alle Città invisibili di Italo Calvino. Nel romanzo Calvino ripercorre l’antico incontro tra cultura italiana e cultura cinese, ” un’affascinante convergenza tra Oriente e Occidente, un incrocio di immaginari” come ha sottolineato Mario Marchetti, Presidente del Premio Calvino, in occasione dell’inaugurazione della Mostra. Un’occasione per parlare della moderna e ancora oggi attualissima problematica della nostra concezione della città , cioè del nostro modo di concepire e realizzare il vivere insieme , la socialità, il rapporto tra essere umano e ambiente. Come nel disegno di Wu Jiayl, ispirato al tema dello scontro tra natura e urbanizzazione.
Helen Alterio