CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 668

Pinocchio al castello di Racconigi

Ultimo appuntamento con Casa Teatro Ragazzi nel parco del castello

DOMENICA 2 LUGLIO Il parco accoglierà a partire dalle ore 14, animazioni per i bambini e alle ore 15 e alle ore 17 lo spettacolo PINOCCHIO. I LIKE dedicato alle avventure del burattino ribelle che vuole fuggire dalla condizione di diversità, per diventare una “persona vera”. Un percorso tra innumerevoli episodi del personaggio di Collodi: i più conosciuti e quelli meno noti in in un mondo che per lui tutto è da scoprire. Lo spettacolo si svolge all’interno di una scatola magica da cui fuoriescono personaggi, oggetti, stoffe colorate e musiche che rappresentano il mondo del protagonista. Liberamente ispirato alla meraviglia delle immagini in cui Emanuele Luzzati ha inserito il suo Pinocchio, lo spettacolo contamina il mondo di Pinocchio di “elementi materici” come ruote di biciclette, carriole, scheletri di ombrelli, tubi e oggetti riciclati che diventano elementi scenografici e luoghi della storia.

Esce «Studi Piemontesi»

Da quarantasei anni, tra la festa di San Giovanni e quella dei Santi Pietro e Paolo, si verifica puntuale un evento bibliografico, la pubblicazione del primo fascicolo semestrale di «Studi Piemontesi», la rivista di storia, arti, lettere e varia umanità edita dal Centro Studi Piemontesi.

Nel numero uscito in questi giorni la notizia, minima per sé, che può incuriosire i lettori riguarda RousseauLuisa Clotilde Gentile prova che non nel palazzo di via San Domenico 11, come credeva il Cibrario, ma nel palazzo Trucchi all’angolo tra via Alfieri e via XX Settembre (oggi sede della Banca Nazionale del Lavoro) Rousseau servì nel 1730 in casa Solaro di Govone. E proprio a Luigi Cibrario (1802-1870), a come si venne formando nel decennio dopo la morte il suo personaggio di uomo del Risorgimento, storico devoto della monarchia sabauda, è dedicato il saggio di Pierangelo Gentile. Ancora in ambito risorgimentale si muovono Rosanna Roccia (Direttore della rivista) che pubblica due lettere inedite di Quintino SellaCarlo M. Fiorentino che delinea alcuni tratti del carteggio dei fratelli Visconti Venosta e Stefano Apostolo che rievoca la partecipazione alla prima guerra d’Indipendenza dello scrittore renanoFriedrich Wilhelm Hackländer.

Dagli eroi all’antieroe: Matteo Traverso mostra come Giorgio Orsolano (1803, impiccato nel 1835) divenne nella letteratura dei frenologi la «iena di San Giorgio». Simonetta Tombaccini ricostruisce gli ultimi mesi di vita di Paganini a Nizza e le penose vicende che tormentarono le sue spoglie. Alessandro Zussini tratta di Gaspare Deabbate, primo Console (1819-1825) del re di Sardegna negli Stati Uniti. Quando Napoleone arruolava i soldati dell’armée, un benestante poteva sottrarsi alla coscrizione pagando qualcuno che lo sostituisse: Ferdinando Sobrero presenta due lettere di unremplaçant, Carlo Domenico Bosio di Baldissero. Cecilia Russo delinea la figura dell’ambasciatore Benoît Cise de Grésy e pubblica una sua lettera nella quale informa Maria Cristina di Francia in merito all’incontro con Mazzarino.

Quasi una rubrica, le schede di onomastica piemontese a cura di Rossebastiano-Papa-Cacia, sono questa volta dedicate ai vari esiti del latino caudaStefano Baldi illustra l’opera di ricerca di Alberto Basso sulla musica e gli spettacoli nella Torino di Antico Regime, ora riunita nei due monumentali volumi L’Eridano e la Dora festeggianti. Nel settore della storia dell’arte, varie ‘riscoperte’: Roberto Antonetto informa sul ritrovamento di una favolosa gabbia per uccelli, dono per le nozze fra il secondogenito di Carlo Alberto, Ferdinando di Savoia, ed Elisabetta di Sassonia nel 1850; la descrive e ne ricostruisce le vicende. Arabella Cifani e Franco Monetti presentano un dipinto sconosciuto di Angelo Bartolomeo Vaccasenior (1746-1834) e nuovi documenti per la biografia. Thomas Wilke illustra alcuni disegni di Ascanio Vittozzi per la cappella della Sindone, ritrovati nello Staatliche Graphische Sammlung di Monaco di Baviera. Francesca Favaro descrive l’appartamento dei bagni del castello di Agliè e Paolo San Martino si sofferma sulla valenza scenografica dello scalone juvarriano di Palazzo Reale e le sue suggestioni interpretate dal cinema moderno: Craig, Hitchcock, Greenaway.

Alla scultura del primo Novecento sono dedicate le pagine di Alice Guido che pubblica documenti relativi al tentativo fallito di acquisire al Museo Civico di Torino il Pensatore di Rodin; e diChiara A. Lanzi su due cere di Edoardo Rubino (1871–1954) conservate alla GAM, preparate per la fusione poi non realizzata.Gian Savino Pene Vidari ricostruisce la storia dell’edizione 1978 (integrale) dei disegni ottocenteschi di Clemente Rovere e presenta quella (selettiva) edita recentemente dall’Artistica Savigliano, Viaggio in Piemonte di paese in paese.

Il settore letterario offre lo studio di Gianna Cerutti sulla figura femminile nella narrativa di Sebastiano Vassalli, e la presentazione di un mannello di lettere di Giovanni Bernardo De Rossi a Tommaso Valperga di Caluso, a cura di Milena Contini. Infine, i profili: Paolo Bagnoli illustra la formazione del pensiero politico di Alessandro Passerin d’Entrèves; e i congedi: Pietro Terna e Renata Allìo ricordano Sergio Ricossa (1927-2016);Laura Gallo la figura di Gianni Carlo Sciolla (1940-2017). Chiudono il fascicolo le fitte pagine dedicate al «Notiziario bibliografico», allo spoglio delle riviste, all’informazione sull’attività del Centro Studi Piemontesi, alle notizie di mostre convegni e altre iniziative riguardanti la cultura regionale.

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giugno 2017, vol. XLVI, fasc. 1, pp.  390, ill.

 

 

“Bret Slater. Solo Show”

Il titolo è, quanto meno, bizzarro: “Porta Scusa”. L’opera é un acrilico su tela, un 40 per 40 di raffinata armonia e bellezza. Forse é il più interessante fra i quadri presenti in mostra, per quella pura essenzialità di forma e colore, con quel bianco candore che sulla bianca parete della Galleria compie un autentico miracolo di eleganza visiva e che riassume nell’astrazione di uno spazio relativamente esiguo – attraverso il gesto, ripetitivo qui come in molte altre opere, di sottrazione e sovrapposizione, sottrarre e aggiungere – la grande capacità dell’artista di creare a un tempo solida fisicità e intima, folgorante spiritualità. “E’ un titolo che nasce per caso”, racconta il giovane trentenne Bret Slater (americano del Bronx, ma oggi residente a Brooklyn), secondo artista degli States – dopo Eric Shaw – ad usufruire di un soggiorno gratuito a Torino, ospite della “Privateview Gallery”, dove oggi, e fino al 23 settembre, espone una trentina di pezzi tutti prodotti sotto la Mole e realizzati in esclusiva per gli spazi della Galleria di via Goito 16. Ironico, gentile, un filo di barba che s’accoppia perfettamente ai lunghi capelli neri e una cifra industriale di tatuaggi, racconta Slater in un italiano raffazzonato alla bell’e meglio: “I primi giorni che mi trovavo a Torino non facevo altro che chiedere ‘scusa’ per ricevere le informazioni che mi occorrevano e mio principale punto di riferimento per muovermi in città era la stazione di Porta Susa, che sentivo spesso citare anche nella voce preregistrata della metro”. Di qui l’abbinamento spontaneo di “Scusa” e “Porta Susa”, diventato per gioco quel tutt’uno di “Porta Scusa” appioppato come titolo e con arguzia a uno dei quadri certamente più belli concepiti da Bret nella casa-studio torinese messa a sua disposizione in piazza Peyron.

Lì – attraverso tecniche singolari e di indubbio effetto che uniscono, all’uso dell’olio e dell’acrilico tradizionali, vinili e resine di nuova generazione – nascono altri pezzi di ispirazione prettamente subalpina o, più genericamente legati alla cultura italiana: da “Personna non grazie” ( sic! acrilico su tela, dal titolo italiano ancora molto bislacco e sempre giocato su una candida tavolozza monocromatica pur se integrata da alchemiche certosine manipolazioni), fino al piacevolissimo “Bollicine”, piccola tela omaggio al mitico album di Vasco Rossi in cui bianco e arancione (il colore dei Mets, la squadra di baseball adorata da Bret) si contendono uno spazio di pura astrazione che fortemente rispecchia la cifra stilistica di Otis Jones, fra i grandi post-minimalisti americani di cui Bret è stato assistente a Dallas per oltre tre anni.

Curata da Mauro Piredda, direttore artistico della Galleria di San Salvario, la rassegna vede in parete opere di grande formato, accanto a piccole tele tridimensionali e a un’inedita serie di dipinti “acquerellati” su carta. Lavori astratti. Che a tratti cedono alla virulenza dell’informale o dell’action painting. Forme geometriche singolari, iconiche e maniacali e perfino un po’ sciamaniche. Spesso circolari (“the circles” o “the eyes”), realizzate in punta di fioretto come la famosa “O” di Giotto, artista particolarmente amato – insieme al Rinascimento italiano – da Bret che a lui dedica il titolo di una sua “maschera” abbinandola all’indirizzo della Galleria ospitante: “Giotto, via Goito 16”. Su questa linea può leggersi la grande multicromatica tela rotonda “The island at the center of the world”, ispirata al celebre libro di Russell Shorto sulle origini olandesi di New York City. Più attratte dalle voci di un espressionismo astratto alla Kenneth Noland, appaiono invece la tela “Amores Perros” – omaggio all’omonimo film messicano di Guillermo Arriaga, in cui il viola e l’orange creano effetti paesistici inquietanti caratterizzati da lingue di fuoco infernali dominanti sull’armonica precisione del segno – e “Where the sun ends and the darkness begins” (“Dove finisce il sole e inizia il buio”), grande tela nera con volute “sbavature” cromatiche e le immancabili maschere iconiche, in memoria della Torino “diabolica” e “nera” dell’esoterica piazza Statuto. “Forma, colore e materia – scrive bene Piredda diventano più forti di qualsiasi parola. L’obiettivo massimo è colpire l’inconscio…. Il monolito a forma di parallelepido è un’entità divina ed aliena, un modo per rappresentare in maniera ‘anonima’ l’inconoscibile”. A chi osserva questi quadri, il ghiribizzo (non il dovere) di suggerire significati. A Bret il dovere (non il ghiribizzo) di farti volare a un metro da terra – o anche più – per guadagnare i cieli alti e liberi dell’emozione.

Gianni Milani

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“Bret Slater. Solo Show”

“Privateview Gallery”, via Goito 16, Torino; tel. 011/6686878 – www.privateviewgallery.com

Fino al 23 settembre. Orari: mart. – sab. 15/19; al mattino su appuntamento

Le immagini:

– Bret Slater: “Porta Scusa”, acrilico su tela, 2017
– Bret Slater: “Bollicine”, acrilico su tela, 2017
– Bret Slater: “The island at the center of the world”, acrilico su tela, 2017
– Bret Slater: “Amores Perros”, acrilico su tela, 2017
– Bret Slater: “Where the sun ends and the darkness begins”, acrilico su tela, 2017
– Scorcio di Galleria

 

Slavika Summer Fest conquista Torino

DOMENICA 9 LUGLIO

@ BUNKER

Via Paganini 0/200, Torino

Dalle 12.30 fino a tarda notte!

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Dopo un anno di faide e battaglie all’ultima tromba, Slavika Festival e Gipsy Party uniscono le proprie forze per invadere Torino e portare il fresco vento dell’Est in questa calda estate: Slavika Summer Fest! Una giornata intera, organizzata dall’associazione Polski Kot e dalla cooperativa C.IT.A., dedicata alle culture slave, con concertilaboratoricibo e spettacoli dedicati ai paesi d’Oltrecortina. Si inizia alle 12.30, con una grigliata a base di cevapcici, le famose salsicce tipiche dei Balcani, accompagnati da pane, cipolle e dalla salsa ajvar, come impone la tradizione (o verdure grigliate). Dal pomeriggio in poi sono davvero tanti i laboratori e le attività in programma, aperti anche ai bambini: danze tribali, balli slavi, giocoleria, cartomanzia, giochi di prestigio e la proiezione in pellicola, alle 17.00, di “Underground”, capolavoro cinematografico del regista Emir Kusturica (a cura dell’archivio Marco Tealdi).

 

Dalle 18.00 inizia invece la musica, con l’aperò-retrò dj set firmato Donna Camillo (imperdibile esibizione a bordo di un vecchio Ape car!), il passaggio della marching band 88 Folli (proprio come al mitico festival della tromba di Guca!) e il concerto gipsy-jazz dei Blue Mustache, quartetto musicale ispirato alle sonorità dell’immortale Django Reinhardt (ore 21.00).

In serata il gran finale, con il live della Bandaradan (22.00), fanfara torinese dallo spirito gitano, che propone un repertorio originale ispirato alla musica balcanica, klezmer e circense. Insieme a loro, sul palco, uno strepitoso corpo di ballerine trasformerà il palco del Bunker in una grande festa da matrimonio, in puro stile Gipsy Party! A seguire, dopo il concerto, via al party vero e proprio con il dj set dei Sweet Life Society (00.00): il celebre duo electro-swing torinese (in questi anni ospite di alcuni festival europei come Glastonbury, Bestival, Boomtown e molti altri) avrà l’occasione di far ascoltare il nuovo singolo “Hard On”, oltre ad un repertorio danzereccio che varia tra i classici dei ruggenti Anni 50 e l’elettronica in chiave balcanica firmata Balkanbeats.A fine serata, dal tramonto fino alle prime luci del mattino chiudono l’evento i Dj So Pijani (1.30), letteralmente “I dj sono ubriachi”: a loro il compito di far risuonare le hit dei migliori club a Est di Trieste, tra punk-rock jugoslavo e grandi classici della tradizione balcanica.

PROGRAMMA

Piazza Slavika (esterno):

– 12.30 Cevapcici Balkan Grill / veg-friendly: panino con cipolle, carne/verdure grigliate e salsa ajvar = 4 euro
– 16.00 Laboratorio Giocoleria
– 18.00 Donna Camillo (dj set aperò retrò)
– 20.00 88 Folli (marching band)
– 21.00 Blue Moustache (jazz manouche)

Gipsyteca (interno):

– 15.00 Laboratorio Tribal Dance (a cura di Nabhi Tribe)
– 17.00 Underground di Emir Kusturica (proiezione in pellicola a cura di Archivio Marco Tealdi)
– 22.00 Bandaradan (balkan brass)
– 00.00 The Sweet Life Society + Ornella Peroni (balkan-elettroswing dj set)
– 01.30 Dj So Pijani (disko slavika dj set)

Ingresso:

Adulti: 7 € (fino alle 16.00) / 10 € (dalle 16.00 in poi)

Minori 12 anni: 5 €

 

Contatti

Davide Agazzi – 3331158107

slavikafestival@gmail.com

www.slavika.it

 

Conto alla rovescia per l’Anima Festival

Appuntamento lunedì 3 luglio alle 19 (riservato a giornalisti e invitati) con tanti ospiti. I fratelli Chiarlo, ideatori dell’evento, presenteranno in anteprima anche il programma della dodicesima edizione di “Santità sconosciuta – Piemonte terra di Santi”

Manca davvero poco al debutto della seconda stagione dell’Anima Festival all’Anfiteatro dell’Anima di Cervere/Fossano. Il prossimo 3 luglio, alle 19, il grande evento ideato dai fratelli Ivan e Natascia Chiarlo, musicisti e rispettivamente presidente e vicepresidente dell’associazione culturale Arturo Toscanini di Savigliano, sarà presentato ufficialmente in una conferenza stampa al Circolo dei Lettori di Torino.  Per il lancio, saranno presenti Antonella Parigi, Assessore alla Cultura della Regione Piemonte, il Presidente della Fondazione CR Torino Giovanni Quaglia, Giandomenico Genta, Presidente della CR Cuneo, il Consigliere Regionale Franco Graglia, i Sindaci di Cervere e Fossano, Corrado Marchisio e Davide Sordella e i due fratelli Chiarlo, appassionati di musica ed eventi, gli artefici di un Festival che di anno in anno, grazie anche alla splendida location-immaginata e costruita proprio da loro  – una fedele ricostruzione di un teatro greco circondato da campi di grano e pendii verdeggianti, tra la maestosità del Monviso e la dolcezza delle colline di Langa – e alla qualità dell’offerta proposta, sta diventando uno degli eventi di punta dell’estate cuneese e non solo.

La conferenza sarà l’occasione per ricordare i tre grandi ospiti attesi all’Anfiteatro dell’Anima. Si parte l’11 luglio con Fiorella Mannoia, già praticamente sold out; il secondo evento vedrà protagonista Nek il 18 luglio, anche lui gettonassimo, e infine, a chiudere la rassegna, Francesco Renga, atteso il 21 luglio.

Ma le sorprese non sono finite, perché durante la conferenza stampa verranno annunciate altre nuove serate: il 13 luglio, ospite Jhonson Righeira con la sua “Vamos a la playa” e l’altra il 17, con Dario Vergassola.

La conferenza sarà l’occasione, per i fratelli Chiarlo, di presentare in anteprima anche la dodicesima edizione de “La Santità Sconosciuta – Piemonte terra di Santi”,  manifestazione autunnale che si fregia della direzione artistica del Maestro Uto Ughi.

Il debutto sarà il prossimo 7 ottobre con un Recital di Pianoforte: Andrea Bacchetti suona Bach- Commento introduttivo del M° Uto Ughi, nel luogo che da sempre è cuore nevralgico di questa manifestazione, l’Abbazia cistercense di Staffarda. Ma sono davvero tanti gli appuntamenti della dodicesima edizione di questa manifestazione che punta alla diffusione e sensibilizzazione verso la musica e l’arte, concepite nella loro totalità e specialmente indirizzate alle nuove generazioni.

Il 3 luglio verrà lanciato il ricco programma di concerti, spettacoli artistici, teatro, musica, danza, dibattiti culturali, convegni tematici, con una particolare attenzione ad argomenti legati spiritualità e all’umanesimo attraverso riflessioni sui temi più profondi dell’esistenza, il confronto tra coscienze, l’incrocio di fedi, lo scambio tra idee, culture e religioni provenienti da ogni parte del mondo.

‘La magia della danza’ del Ballet Nacional de Cuba

Tutto pronto per la prima edizione di Torino Estate Reale che prenderà il via sabato 1 luglio, con lo spettacolo  in piazzetta Reale

 

Il cartellone, presentato dalla Città di Torino all’interno di Palchi Reali(http://www.palchireali.it), va in scena dall’1 al 16 luglio. Un’ideale staffetta attraverso i diversi generi artistici – danza, voci e musica classica – intratterrà il pubblico di piazzetta Reale (dalle 21.30), traghettandolo tra passato e presente per tutta la prima metà del mese.

 

QUATTRO RAPPRESENTAZIONI DEDICATE ALLA DANZA:

 

Si parte sabato 1 luglio, alle 21.30, con ‘La magia della danza’ del Ballet Nacional de Cuba. In unico spettacolo va in scena la ricchezza del balletto classico: un’antologia dei momenti salienti dell’arte coreografica del XIX secolo, rivisti secondo i canoni della scuola cubana di balletto. Giselle (scene dal secondo atto) da Jean Coralli e Jules Perrot, musica di Adolphe Adam; La Bella Addormentata (scene dal terzo atto) da Marius Petipa, musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij; Lo Schiaccianoci (scene dal secondo atto) da Lev Ivanov, musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij; COPPÉLIA (scene dal primo e terzo atto) da Arthur Saint-Léon e da Marius Petipa, musica di Léo Delibes; Don Chisciotte (scene dal primo e terzo atto) da Marius Petipa e Alexander Gorski, musica di Ludwig Minkus; Il lago dei cigni (scene dal secondo atto) da Lev Ivanov, musica di  Pëtr Il’ič Čajkovskij e Sinfonia di Gottschalk
di Alicia Alonso, musica di Louis Moreau Gottschalk.

Martedì 4 luglio il festival prosegue con lo spettacolo acrobatico del Cirko Vertigo che, con il suo Cirque Royal, impegnerà equilibristi, giocolieri e danzatrici in un vertiginoso gioco tra cielo e terra capace di coinvolgere non soltanto i più piccoli ma anche i loro più cresciuti accompagnatori.

Dalla collaborazione tra Aterballetto e Johan Inger, coreografo del Nederlands Danse Theater dal 2009 al 2015, nasce Golden Days, lo spettacolo di martedì 11 luglio. Il creatore di diversi balletti per le più importanti compagnie internazionali proporrà un evento speciale che comprende il materiale coreografico di lavori già affidati alla Compagnia: Rain Dogs (2013) su musiche di Tom Waits e Bliss (2016), vincitore del Premio Danza&Danza 2016 come produzione italiana dell’anno, sul famoso concerto di Colonia al pianoforte del M° Keith Jarrett. Inger ne ridisegna l’insieme legandoli con la creazione di un assolo: Birdland, sulle note dell’omonimo brano di Patty Smith.

Torino Estate Reale saluterà il pubblico con il canto, la danza e la musica della Compagnia di flamenco di Manuel Liñán, pluripremiato coreografo. Domenica 16 luglio, Nómada celebrerà l’instancabile migrazione creativa dell’uomo moderno. Un viaggio nel flamenco rivisitato in chiave contemporanea, con un’esibizione in cui Liñán, artista e bailaór eclettico,  sarà accompagnato da tre bailaóras, due bailaóres, tre voci e due chitarre.

foto V. Maiorano

CINQUE APPUNTAMENTI CON LE GRANDI VOCI:

 

Domenica 2 luglio a esibirsi sul palco di piazzetta Reale è Paola Turci, una delle artiste più apprezzate del panorama musicale italiano. Grinta, talento e determinazione sono le qualità che hanno sempre contraddistinto la cantautrice romana nei 30 anni di una carriera che si è evoluta brillantemente seguendo diverse fasi artistiche, corrispondenti ognuna a una continua ricerca personale. Dopo il grande successo sanremese “Fatti bella per te”  la Turci torna live sul palco con Il Secondo Cuore Tour che fa tappa nel centro di Torino. Accompagnata dalle note di Pier Paolo Ranieri, Fernando Pantini, Fabrizio Fratepietro e Roberto Procaccini, la voce di Paola Turci regalerà alla notte torinese le suggestioni di Volo così, Mani giunte, Bambini, Questione di sguardi e di molte altre interpretazioni.

Giovedì 6 luglio, Peppe Servillo renderà omaggio a Lucio Battisti. Lo spettacolo Pensieri e Parole reinterpreta il protagonista più intimo, lirico e personale della canzone italiana. Gli arrangiamenti di Javier Girotto e la voce di Servillo prenderanno per mano chiunque abbia desiderio di ripercorrere le tappe più emozionanti della nostra comune identità musicale. Un viaggio suggestivo ed evocativo, colonna sonora della nostra storia collettiva ma, al tempo stesso, legata ai ricordi e al personalissimo vissuto di ciascuno.

Sabato 8 luglio il tour Diventi Inventi 1997-2017 di Niccolò Fabi farà tappa in Piazzetta Reale. Il cantautore romano racconterà dal vivo il suo percorso artistico e musicale celebrando il ventennale della sua carriera. Fabi torna a Torino per una data estiva, unica in Piemonte dopo la festa di chiusura del tour Una somma di piccole cose, disco grazie al quale ha vinto alcuni tra i più importanti premi italiani. Una festa per ripercorrere tutta la storia musicale di un artista considerato tra i massimi esponenti della musica cantautorale italiana. Vent’anni celebrati attraverso canzoni, parole, arrangiamenti nuovi e inediti. Un legame molto forte con la nostra città è testimoniato dai compagni di viaggio di Fabi che compongono la band interamente sabauda

Domenica 9 luglio, Hindi Zahra calcherà le scene torinesi con la sua musica trasversale e inafferrabile, talmente ricca, libera e vitale da sfuggire a ogni tentativo di imbrigliarla in una qualsivoglia definizione. Homeland segna il gradito ritorno dell’artista di origini marocchine lungo le sponde del Po. La critica la definisce la “Patti Smith del deserto”. Tante lingue, stili musicali, atmosfere e luoghi dell’anima. Hindi Zahra non fa musica solo col suo groove, la fa con i suoi occhi intensi, con le sue mani che volteggiano, con i suoi lunghi capelli che come fili magici legano tromba, flauto, percussioni, campanelli, basso, chitarre, batteria, tessendo un arazzo indimenticabile.

Come una specie di sorriso è l’omaggio che Neri Marcorè renderà, venerdì 14 luglio, all’indimenticato Fabrizio De Andrè. Insieme aGnuQuartet, un singolare organico strumentale di violoncello, violino, flauto e viola, il poliedrico artista, attore di cinema, teatro e televisione, si incamminerà insieme al pubblico sulle orme di uno dei più grandi poeti del cantautorato italiano. In Come una specie di sorriso ritroveremo il Fabrizio De Andrè noto al grande pubblico ma anche quello meno conosciuto che Marcorè, qui nelle vesti di cantante e chitarrista, più ama. Un repertorio impreziosito dagli arrangiamenti sofisticati di Stefano Cabrera (GnuQuartet), che trascinerà il pubblico in un emozionante viaggio musicale, lungo le meravigliose rotte tracciate da Faber e  dai suoi versi immortali.

TRE CONCERTI DI MUSICA CLASSICA ESEGUITI DALLE ORCHESTRE TORINESI:

Bernstein e Gershwin saranno i protagonisti del Sogno Americano proposto dall’Orchestra del Teatro Regio di Torino guidata per l’occasione dal giovane direttore Sesto Quatrini, attuale direttore musicale de Les Voix Concertantes di Parigi e direttore principale della Bare Opera di New York. Da Rhapsody in blue a West Side Story, da Candide ouverture a Un americano a Parigi, due dei più famosi compositori americani rivivrannovenerdì 7 luglio grazie alle note del pianoforte solista della pluripremiata Mariangela Vacatello.

L’appuntamento con Note di mezza estate è giovedì 13 luglio. L’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, sotto la guida del suo Direttore principale James Conlon, proporrà una scelta di brani che spazia da alcune tra le più celebri pagine verdiane al Sogno di una notte di mezza estatedi Felix Mendelssohn Bartholdy, musiche di scena composte nel 1843 per l’omonima commedia shakespeariana. Conlon, che è anche Direttore musicale dell’Opera di Los Angeles e del Cincinnati May Festival, il più antico festival corale degli Stati Uniti, dirigerà l’Orchestra lungo un percorso musicale suggestivo e trasversale capace di coinvolgere un pubblico eterogeneo.

Sabato 15 luglio il pubblico verrà catapultato dalle sponde del Po alle rive del Tamigi, nella Londra settecentesca di Georg Friedrich Haendel e delle sue Water Music. L’Orchestra Filarmonica di Torino, guidata per l’occasione da Giampaolo Pretto, eseguirà una selezione dalle tre suite del compositore di origine tedesca naturalizzato inglese che divenne il musicista di riferimento della famiglia reale d’oltremanica. Il programma proseguirà con l’ascolto della Settima Sinfonia di Ludwig van Beethoven, definita da Wagner “la danza nella sua suprema essenza, la più beata attuazione del movimento del corpo quasi idealmente concentrato nei suoni.” Sarà dunque una serata di danze sull’acqua lungo un suggestivo percorso dalla musica barocca al classicismo viennese.

La prima edizione di Torino Estate Reale è resa possibile grazie alla fiducia con cui partner e sponsor, Intesa Sanpaolo, Iren, Alfa Romeo e Relais San Maurizio hanno voluto sostenerlo.

Tutti i dodici spettacoli avranno inizio alle 21.30.

Il costo dei biglietti è 12 euro (posti numerati Settore A), 8 euro (posti numerati Settore B) e 5 euro (posti numerati per i nati dal 2003). Sono inoltre previsti sconti per i possessori di abbonamenti e biglietti Trenitalia.

Dalle 20 alle 21.30 – prima di ogni spettacolo – sarà possibile visitare l’appartamento della Regina Elena, recentemente reso accessibile al pubblico. La proposta di Musei Reali Torino prevede un aperitivo più visita al costo di €20. Prenotazione obbligatoria:estatetickets@comune.torino.it        

Per la prima volta, Regione Piemonte e Città di Torino realizzano, in una sinergica collaborazione, un’importante azione di valorizzazione territoriale, coniugando, nel programma condiviso di Palchi Reali, l’offerta di cartelloni culturali di eccellenza con la bellezza delle nostre Regge. L’iniziativa mette in rete cinque prestigiose sedi – Musei Reali, Reggia di Venaria, Palazzina di Caccia di Stupinigi, Castello di Racconigi, Castello di Agliè riunendo in un unico cartellone le attività di Torino Estate Reale, Sere d’Estate Reale, Teatro a Corte, C’era una volta nel giardino del re, Nozze Combinate. Un risultato più che mai positivo, che riesce a fare dell’unione e del lavoro di squadra un’occasione di reciproco arricchimento.

La scelta del magnifico contesto architettonico, oltre alla valorizzazione dei Musei Reali, è stata anche logisticamente dettata dall’esigenza di creare un vero teatro all’aperto per vivere un’offerta variegata che soddisfi i gusti più diversi in un contesto prezioso, raccolto e accessibile. La piazza sarà chiusa solo per il tempo strettamente necessario allo svolgimento degli spettacoli.

 

I biglietti saranno in vendita attraverso i seguenti canali:

  • biglietteria in piazza Castello vicino alla cancellata di ingresso a piazzetta Reale – dalle 19.30 (tutte le sere)
  • via San Francesco da Paola 6: lunedì – sabato 10.30/18.30; da lunedì 26 giugno, lunedì – domenica 10.30/18.30 – info: 011 011 24777estatetickets@comune.torino.it
  • Infopiemonte – via Garibaldi angolo piazza Castello – tutti i giorni 10.00 / 17.00 pagamenti accettati esclusivamente con Carta di Credito o Bancomat                  numero verde 800329329
  • Box biglietteria fronte Piazzetta Reale dalle ore 19.30 nelle sere di spettacolo
  • Online: www.vivaticket.it
  • Paola Turci anche su www.ticketone.it

 

Per ulteriori informazioni e dettagli è possibile consultare il sito www.torinoestate.it

social: #TorinoEstateReale – www.facebook.com/TorinoEstateReale – @TorinoEstateReale

 

Oggi al cinema

Tutte le trame dei film nelle sale di Torino

A cura di Elio Rabbione

 

A casa nostra – Drammatico. Regia di Lucas Belvaux, con André Dussolier e Émilie Dequenne. In una piccola città del Nord della Francia, la storia di Pauline, una infermiera a domicilio, divorziata, con due figli e vecchio padre a carico. Un partito di estrema destra la vorrebbe capolista alle municipali, lei, convinta per l’occasione di poter fare del bene alla sua gente, accetta. Tema attualissimo, racconto, nelle corde del regista, per scoperchiare i falsi metodi di rispettabilità e buone maniere che stanno da una certa parte politica: all’uscita francese ne febbraio scorso, grandi rimostranze nella destra; da noi “la Repubblica” gli ha riconosciuto uno sguardo “preciso e clinico” senza tuttavia nascondere il difetto “di essere troppo dimostrativo, troppo didascalico”. Durata 95 minuti. (Classico)

 

All’ombra delle donne – Commedia drammatica. Regia di Philippe Garrel, con Clotilde Courau, Antoinette Moya, Stanilas Merhar e Jean Pommier. Non se la passano troppo bene Pierre e Manon e per sopravvivere nella vita quotidiana girano dei documentari con pochi mezzi e svolgono piccoli lavori. Pierre una giovane regista, Elisabeth, che diverrà la sua amante; ma l’uomo non vuole abbandonare Manon e preferisce mantenere entrambi i rapporti. Un giorno Elisabeth scopre che anche Manon ha un amante. Durata 73 minuti. (Classico V.O.)

 

Le Ardenne – Oltre i confini dell’amore – Drammatico. Regia di Robin Pront, con Jeroen Perceval, Kevin Janssens e Veerle Baetens. Film belga candidato all’Oscar 2017, opera prima. Dave scampa a una rapina finita male, suo fratello Kenneth no, sarà lui ad essere arrestato e a farsi quattro anni di galera. L’unica cosa che lo sostiene è uscire di lì per poter ritrovare Sylvie: ma che farà quando vedrà che il fratello e la ragazzo hanno iniziato una vita insieme? Durata 96 minuti. (Centrale V.O., F.lli Marx sala Harpo)

 

Aspettando il re – Commedia drammatica. Regia di Tom Tykwer, con Tom Hanks e Tom Skerritt. Periodo non felice per Alan Clay (ha appena divorziato dalla moglie, è senza casa e non ha il becco di un quattrino per pagare la retta della scuola della figlia, rischia persino il lavoro se non porterà a casa in grosso contratto) è inviato dalla sua società di informatica in Arabia Saudita per ottenere l’appalto dei servizi telematici nella città che si sta costruendo nel deserto. La burocrazia temporaggia e il sovrano imprenditore si fa attendere. Alan avrà così tutto il tempo per fare un bilancio della propria esistenza. Durata 98 minuti. (Massaua, Greenwich sala 2)

 

Baywatch – Commedia. Regia di Seth Gordon, con Zac Efron e Dwayne Johnson. Al cinema i vecchi quanto gloriosi telefilm con il divo David Hasselhoff e la procace Pamela Anderson (dal ’93 al 2001 sui teleschermi di casa nostra), tra sole e spiagge, muscoli e bikini ridotti, avventure e indagini in cui cui si misurano Mitch, capitano dei lidi di Santa Monica, e le giovani reclute alle sue dipendenze. Durata 116 minuti. (Uci)

 

Bedevil – Non installarla – Regia di Abel e Buriee Vang, con Saxon Sharbino. Mai si dovrebbe scaricare sul proprio smartphone l’app “Bedevil”: cinque ragazzi subiranno tutte le conseguenze delle loro scelte. (Massaua, The Space, Uci)

 

Civiltà perduta – Avventura. Regia di James Gray, con Charlie Hunnam, Robert Pattinson e Sienna Miller. L’autore mai troppo lodato di film intimisti o immersi in un ambiente noir ottimamente descritto come “I padroni della notte” e “Two lovers” si affida oggi ad un diverso genere cinematografico, quello dell’avventura, ma anche qui quell’”avventura” che mina allo stesso tempo il corpo e la mente. La storia di Percival Fawcett, ufficiale di carriera britannico, che all’inizio del Novecento ha l’incarico dalla Società Geografica Reale di recarsi al confine tra Brasile e Bolivia per effettuale importanti rilievi cartografici. La società, la famiglia, le difficoltà, la malattia, l’ossessione della ricerca di una città perduta, tutto contribuisce a rendere un ritratto e un film forse d’altri tempi ma comunque autentico, avvincente, degno della storia di un regista che amiamo. Durata 141 minuti. (Ambrosio sala 2, Eliseo Blu, Uci)

 

Codice criminale – Drammatico. Regia di Adam Smith, con Michael Fassbender e Brendan Gleeson. Uno sguardo sulla comunità dei nomadi irlandesi, ormai per la maggiorate del tempo stanziali se non fosse per certi ordini a lasciare le piazze occupate, visti i disordini e i furti che i loro soggiorni portano con sé. Il vecchio Colby, capo riconosciuto della comunità, deve fare i conti con la decisione del figlio Chad di cambiar vita, considerando anche il cambio di vita che si vorrebbe prospettare alle generazioni future. Il tutto nella lotta continua tra un padre e un figlio, tra chi vorrebbe mantenere ben ferme certe tradizioni e un comportamento di vita del tutto discutibile e chi sente ancora saldi quei rapporti di affetti e di complicità che inviluppano du persone delle stesso strettissimo sangue. Durata 99 minuti. (Massaua, Lux sala 1The Space, Uci)

 

2:22 – Il destino è già scritto – Thriller. Regia di Paul Currie, con Michael Huisman e Teresa Palmer. Il controllore del traffico aereo Dylan Boyd si ritrova a veder ripetere strani eventi che sempre eguali a se stessi culminano alle 2:22 in punto alla stazione ferroviaria di New York. Tutti quei fatti prendono il via da un significativo accadimento avvenuto sul luogo di lavoro, ovvero la collisione tra due aerei turistici evitata all’ultimo momento. Tra coloro scampati all’incidente Sarah, una bellissima ragazzata cui Dylan si sente attratto. Durata 99 minuti. (Massaua, Greenwich sala 1, Ideal, The Pace, Uci)

 

L’infanzia di un capo – Drammatico. Regia di Brady Corbet, con Bérénice Bejo, Liam Cunningham e Robert Pattinson. Nella Francia postbellica del 1919, in una gran de villa alle porte di Parigi, il giovanissimo Prescot vive con la madre che per lui non sente affetti, autoritaria, dura nelle sue espressioni materne e con il padre, consigliere del presidente americano Wilson. È un’infanzia, la sua, che lo porterà di lì a qualche anno ad essere pronto per divenire un importante esponente del partito nazista. Tratto da un racconto di Jean-Paul Sartre. Durata 89 minuti. Massimo sala 2 V.O.)

 

Io danzerò – Commedia drammatica. Regia di Stéphanie Di Giusto, con Soko e Gaspard Ulliel e Lily-Rose Depp. La vicenda di Loïe Fuller, nella Parigi dei primi del Novecento, protagonista di quelle danze che, sempre composte e ricomposte ai limiti di un perfezionismo pronto a raggiungere quei risultati che mettevano in serio pericolo la salute della donna, il pubblico seguiva con estrema passione, rimanendone come ipnotizzato. Fu simbolo di un’epoca e di una generazione e la sua vita non soltanto artistica venne fortemente cambiata dall’incontro con Isadora Duncan. Durata 108 minuti. (Ambrosio sala 3, Due Giardini sala Ombrerosse)

 

Lady Macbeth – Drammatico. Regia di William Oldroyd, con Florence Pugh, Christopher Fairbank e Cosmo Jarvis. Una delle opere più belle e convincenti viste all’ultimo Torino Film Festival, che fortunatamente la distribuzione di Teodora ha portato nelle sale. Ricavandone la vicenda dal romanzo “Lady Macbeth nel distretto di Mtsensk” scritto dal russo Nikolaj Leskov e portato poi nel mondo lirico da Shostakovich, qui trasportata da quei panorami alle brughiere dell’Inghilterra del 1865, la diciassettenne Katherine è costretta dalla volontà del padre a un matrimonio senza amore con un uomo più anziano di lei, che non la desidera e apertamente la trascura. Soffocata dalle rigide norme sociali dell’epoca, all’allontanamento del marito per questioni di lavoro, inizierà una relazione clandestina con un giovane stalliere alle dipendenze del marito, ma l’ossessione amorosa la spingerà in una spirale di violenza dalle conseguenze sconvolgenti, nell’eliminazione di chiunque voglia cancellare quella passione. L’autore è un giovane, trentasettenne, drammaturgo che ambienta la sua storia nel chiuso opprimente nelle stanze del grande palazzo, con pochissime concessioni all’esterno, scavando appieno ed egregiamente nei tanti caratteri, in specialmente in quello della sua protagonista, anti-eroina perfettamente lucida e sanguinaria. Durata 89 minuti. (Nazionale sala 1)

 

La mummia – Avventuroso. Regia di Alex Kurtzman, con Tom Cruise, Russell Crowe, Sofia Boutella e Annabelle Wallis. Nell’antichità, una principessa egizia in odore di divenire faraone fino al giorno in cui il padre ebbe generato il figlio maschio: grande ecatombe e vendetta della suddetta ma anche vendetta dei dignitari di corte che la seppelliscono viva e la trasportano in una sontuosa tomba al centro del lontano territorio persiano. Nei tempi nostri, la sempre suddetta principessa Ahmanet si risveglia tra gli sconquassi delle guerre orientali e porta distruzione sino a Londra, tra pugnali e pietre preziose e riti che coinvolgono l’appassito e rintontito ex eroe Tom Cruise che per stare a galla dello star system è costretto ancora una volta a ingarbugliarsi nelle sue solite mission impossible, in una lotta tra bene e male che cerca di nobilitarne il personaggio di soldato fanfarone e truffaldino. Il bello (si fa per dire) della storia affidata per il 99% alle dinamiche dei computer e per il restante all’espressività degli attori è di prendere la decisione sul finale di tener aperta la porta di un sequel che se ancora interesserà il pubblico potrà riempire un’altra volta le tasche di divo e divette. Durata 107 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

La notte che mio padre ammazzò mio padre – Drammatico. Regia di Inés Paris, con Eduard Fernandez e Belen Rueda. Campione d’incassi in Spagna. Una cena tra amici, una tavolata attorno alla padrona di casa, un’attrice quarantenne, che ha invitato tra gli altri un famoso attore argentino nella speranza di spingerlo a partecipare ad un importante film. Ma nel corso della serata un omicidio verrà ad agitare ferocemente la serata. Durata 94 minuti. (Centrale V.O.)

 

Nerve – Azione. Regia di Henry Joost e Ariel Schulman, con Juliette Lewis, Emma Roberts e Dave Franco. Il titolo del film si ricollega ad un gioco, uno di quei giochi clandestini che spopolano su Internet, cui quasi per scommessa s’affida la giovane e problematica Vee. Imprese che mettono alla prova il tuo coraggio e cascate di dollari in caso di vittoria. All’inizia tutto sembra indicare la vittoria finale ma man mano che la sfida prosegue non tutto ha l’odore del successo. Durata 96 minuti. (Reposi, The Space, Uci)

 

Parigi può attendere – Commedia drammatica. Regia di Eleanor Coppola, con Diane Lane, Arnaud Viard e Alec Baldwin. L’americana Anne accetta un passaggio in macchina da Cannes a Parigi da parte di un socio in affari del marito, troppo preso dal suo lavoro: con il suo nuovo accompagnatore la donna trascorrerà giornate da ricordare, scoprirà ancora una volta (finalmente) luoghi da sogno, non rinuncerà alle tentazioni della buona cucina. Opera prima della ottantenne moglie di Francis Ford Coppola, alle spalle un esclusivo passato di documentarista. Durata 102 minuti. (Nazionale sala 2)

 

Parliamo delle mie donne – Commedia drammatica. Regia di Claude Lelouch, con Johnny Hallyday e Sandrine Bonnaire. Il regista francese (com’è lontano il ’66 quando apparve sulla ribalta internazionale del successo con “Un uomo, una donna”) viaggia da decenni con le sue stelle comete della vita e dell’amore, dell’amicizia, dei piccoli e grandi tradimenti, con gli amori che si ritrovano, della famiglia, tra immagini sontuose e sceneggiature che gironzolano qua e là disseminando sentenze. Prendere o lasciare: ma “Les una et les autres” – “Bolero” da noi” – non si dimentica. Lelouch continua la sua filosofia di vita in questo secolo ormai più che avviato, questa volta radunando, grazie all’amico medico Frédéric, attorno alla tavola del fotoreporter Jacques Kaminsky – un rispolverato Hallyday -, eclissatosi tra i bellissimi panorami delle Alpi, le quattro figlie avuto parecchio distrattamente da altrettante diverse unioni. Il film è del 2014, arriva oggi qui da noi, un’occasione anche per chi ha (persino) dimenticato il nome di Lelouch o chi non lo ha mai scoperto. Durata 124 minuti. (Due Giardini sala Nirvana, F.lli Marx sala Groucho, Massimo sala 1)

 

Pirati dei Caraibi: La vendetta di Salazar – Avventura. Ragia di Joachim Ronning e Espen Sandberg, con Johnny Depp, Javier Bardem, Orlando Bloom e Geoffrey Rush. Cambio di regia e quinto episodio per Jack Sparrow e le sue avventure attraverso i mari, questa volta alle prese con la ricerca di un tridente magico che ha il potere, per chi ne viene in possesso, di assicurargli il comando dell’oceano e di fare piazza puliti di precedenti incantesimi. Se la dovrà vedere contro una squadraccia di letali marinai fantasma fuggiti dal Triangolo del Diavolo e guidati dall’orripilante Capitano Salazar e dovrà chiedere l’aiuto di un’affascinante astronoma e e di un ardimentoso quanto giovane marinaio. Durata 129 minuti. (Massaua, Ideal, Reposi, The Space, Uci)

 

Transformers – L’ultimo cavaliere – Fantasy. Regia di Michael Bay, con Mark Wahrlberg, Stanley Tucci e Anthony Hopkins. L’origine degli alieni e della loro presenza nel nostro mondo sta ben ancorata nel tempo di Re Artù, dei Cavalieri della Tavola Rotonda e di Mago Merlino che ha nascosto nella propria tomba un segreto di cui l’uomo di oggi dovrà venire a conoscenza se vorrà salvare il mondo da creature non poco pericolose. Poi, oggi, ci sono i transformers, coloro pronti a mutarsi in mostruose automobili o in robot altrettanto terrificanti, una colonia di alieni in cui si nascondono buoni e cattivi che l’uomo dovrà comunque conoscere sino in fondo. Durata 150 minuti. (Massaua, Ideal, Lux sala 2, Reposi, The Space, Uci anche in 3D)

 

Il tuo ultimo sguardo – Drammatico. Regia di Sean Penn, con Charlize Theron, Jean Reno e Javier Bardem. La storia d’amore tra il dottor Miguel Leon, un medico impegnato in una missione di aiuto umanitario, e la dottoressa Wren Petersen, direttrice di una organizzazione umanitaria. Sullo sfondo di una Liberia devastata dalla guerra, Miguel e Wren dovranno trovare il metodo per mantenere vivo il loro rapporto in condizioni estremamente difficili e affrontare anche il problema che le loro opinioni per risolvere il conflitto che li circonda sono diametralmente opposte. Durata 130 minuti. (Ambrosio sala 1, Eliseo Grande, Reposi)

 

Tutto quello che vuoi – Commedia. Regia di Francesco Bruni, con Giuliano Montaldo, Donatella Finocchiaro e Andrea Carpenzano. Tratto liberamente dal romanzo “Poco più di niente” di Cosimo Calamini, è la storia del giovane Alessandro, romano di Trastevere, che vive le proprie giornate tra il bar, lo spaccio e l’amante che è la madre di un suo amico. Sarà l’incontro con un “non più giovane” poeta dimenticato a fargli riassaporare socialmente e culturalmente il gusto per la vita, in un bel rapporto che si va a poco a poco costruendo, senza lasciarsi alle spalle tutta la rabbia e quella speranza che i due si portano inevitabilmente appresso. Durata 106 minuti. (Eliseo Rosso, Greenwich sala 3)

 

Una doppia verità – Thriller. Regia di Courtney Hunt, con Keanu Reeves, Jim Belushi e Renée Zellweger. L’avvocato Ramsey ha deciso di difendere il giovane Mike dall’accusa di aver ucciso il padre. Ma il verdetto sembra già scritto, il ragazzo è stato trovato accanto al cadavere con un coltello in mano e ora si trincera dietro un silenzio assoluto. Nuove prove, interrogatori, assolute certezze, la reticenza di una vedova, depistaggi, ambigui personaggi, depistaggi, le regole di quelle storie ambientate in un’aula di tribunale più che rispettate: ma forse quello che appare è ben lontano dalla verità. Diretto dall’autrice dell’indimenticabile “Frozen River” girato otto anni fa. Durata 93 minuti. (Lux sala 3, Uci)

 

Virgin Mountain – Commedia drammatica. Regia di Dabur Kari, con Gunnar Jonsson e Siguriòn Hjartansson. Fùsi è un quarantenne che deve ancora trovare il coraggio di entrare nel mondo degli adulti. Conduce una vita monotona, dominata dalla routine. Nel momento in cui una donna con la sua bambina di otto anni entrano inaspettatamente nella sua vita, Fùsi è costretto ad affrontare un grande cambiamento. Durata 94 minuti. (Classico)

 

Wonder Woman – Fantasy. Regia di Patty Jenkins, con Chris Pine e Gal Gadot. La principessa amazzone Diana passa dalle spiagge dell’isola di Themyscira al conflitto della Prima Guerra mondiale che sta distruggendo l’Europa. Tratto dal fumetto di William Marston. Durata 141 minuti. (Massaua, The Space, Uci)

 

Vignale Monferrato Festival

Continua la terza edizione del Vignale Monferrato Festival. Il secondo weekend è all’insegna del circo contemporaneo, grazie alla presenza di importanti artisti invitati in collaborazione con il Festival Mirabilia. 

Venerdì 30 e sabato 1 luglio due serate a Vignale con compagnie internazionali: i francesi Sacékripa, in Marée Basse nello chapiteau allestito in piazza Mezzadra; Compagnie du Chaos con il nuovo Nonada tra danza, palo cinese, suoni e video; i belgi Garage29 in Copyleft con sette giocolieri e il giapponese Hisashi Watanabe in Inverted Tree, un perfetto mix di contorsionismo, danza, butoh e giocoleria coreografica.

Domenica 2 luglio un evento speciale al Teatro Civico di Moncalvo con il Gran Gala Les Italiens de l’Opéra de Paris, promosso da Orsolina28, in collaborazione con Moncalvo in Danza. Un’antologia di assoli e passi a due estratti dal grande repertorio classico insieme a brani di danza contemporanea, per scoprire la cifra artistica dei danzatori italiani di stanza a Parigi, con una ospite d’eccezione: Marie-Agnès Gillot, étoile dell’Opéra.

 

L’edizione 2017 del Vignale Monferrato Festival, come sottolinea l’assessora alla Cultura e al Turismo della Regione Piemonte, torna ad animare un territorio capace di affermarsi come uno dei più interessanti per la capacità di generare attrattività grazie alla cultura. Una potenzialità che questo festival esprime al meglio, grazie all’indubbia qualità del programma e alla suggestione delle location: un altro tassello importante dell’offerta culturale legata alla danza contemporanea, capace di diventare un punto di riferimento ben al di fuori dei confini regionali.

 

Biglietteria

I biglietti per gli spettacoli sono in vendita online su Vivaticket.it e all’Infopiemonte in via Garibaldi 2 a Torino. Dal 23 giugno sarà, inoltre, attivo un punto vendita presso il Chiosco IAT di Casale Monferrato (piazza Castello). La biglietteria, nelle sedi di spettacolo, aprirà un’ora prima.

“1.23 a.m.”

Le poesie di Alessia Savoini
Bilaterale istante,
a passo sbieco,
dimeno
in procinto di nascere ancora
il pellegrino sguardo
Del mio corpo eterico
Chiuso in un corpo a correre ancora.
S’infila nel petto quando qualcosa s’infrange
Graffia il volto dagli occhi se qualcosa finisce
Risuona nell’eco di un ricordo sbiadito
Poi scompare di nuovo
In un sole che sorge.

GABRIELE CIRILLI E MARIO VENUTI AL ‘PARCO DORA LIVE’

Prosegue con grande successo anche la quarta settimana della rassegna ‘#Parco Dora Live’, che sino a fine luglio offre concerti e spettacoli di cabaret gratuiti di grandi artisti italiani nella piazzetta esterna del Centro Commerciale ‘Parco Dora’ a Torino in Via Livorno angolo Via Treviso. Dopo gli ottimi show di grandi nomi della musica e del teatro comico, venerdì 30 giugno, presentato dal noto attore comico torinese Gianpiero Perone, sarà di scena Gabriele Cirilli, volto tra i più amati della tv. Domenica 2 luglio, invece, presentato da Gino Latino di Radio GRP (media partner dell’evento) e Carlotta Iossetti, sarà la volta del concerto di Mario Venuti, affermato e amato cantautore italiano con all’attivo svariati grandi successi della musica italiana. Attesi inoltre nelle prossime settimane anche l’ex cantante dei Matia Bazar Silvia Mezzanotte, Donatella Rettore, Alexia e Marco Ferradini. Tutti gli spettacoli sono gratuiti e iniziano alle 20.30. Per informazioni, www.parcocommercialedora.it.