La comicità di ieri e di oggi nelle commedie di Plauto
Saranno i Germana Erba’s Talents ad aprire il 4 luglio prossimo, alle 21,15, il 20mo ciclo di “Ferie di Augusto 2025”, nella cornice suggestiva dell’antico teatro romano posto nel sito archeologico di Bene Vagienna, un gruppo di oltre cento cantanti-danzatori-attori-performer di musical che si esibiranno in una serata di sicuro successo, tra titoli collaudatissimi, che già in altre occasioni hanno strappato l’applauso, e le tante nuove creazioni: una squadra di artisti ormai molto seguita nei vari palcoscenici italiani e non soltanto, davvero giovani talenti, ragazze e ragazzi catturati in molti casting e coinvolti in numerose produzioni teatrali e cinematografiche, radiofoniche e televisive. Una serata che sarà piena d’emozioni, collaudata dalla passione e dalla maestria dei tanti insegnanti che operano nelle differenti discipline e che nomineremo al completo: Niurka Naranjo De Saà, Laura Boltri e Laura Fonte, da Silvia Iannoli a Gianni Mancini a Simone Gullì, da Luciano Caratto a Elia Tedesco ad Andrea Beltramo, da Stefano Fiorillo a Gabriele Bolletta per terminare con Girolamo Angione. Un grande evento ad aprire il festival, una eccellente vetrina sulle arti performative del futuro, una messa in scena che s’articola in un susseguirsi di quadri capaci di spaziare, con invidiabile ritmo, dal grande repertorio del balletto classico a divertenti brani di prosa, da spezzoni di alta coreografia e canori tratti da celebri musical alla danza contemporanea. Il pubblico sarà così messo di fronte al “divertimento” dei virtuosismi di “Coppelia” e della “Fille mal gardée” e di uno strepitoso “Concerto danzante” che riunisce musiche di Paganini, Mozart e Mendelssohn; mentre il contemporaneo vedrà gli omaggi a Phil Collins (“Take a Look at Me now”), a René Aubry (“Nuances”) e ai Queen. Le pagine dedicate ai musical sono tratte da “Il mago di Oz”, “Il giornalino di Gian Burrasca”, “Il piccolo principe”, “Seize the Day” e “Flashdance”.
L’incasso della serata sarà devoluto alla creazione di borse di studio che verranno date agli allievi meritevoli in modo da sostenere concretamente il loro immediato futuro. Momento non ultimo certamente è la nascita e la consegna del Premio Gian Mesturino, tra i fondatori del Festival “Ferie di Augusto”, un riconoscimento speciale destinato ai protagonisti dello spettacolo nel ricordo sempre vivo di una straordinaria figura che ha dedicato al teatro l’intera vita, sotto diversissimi ruoli, sulla scena, nell’organizzazione, nella scrittura e nella regia, nell’insegnamento, nella formazione quotidiana dei tanti ragazzi che lo hanno seguito e che, in una unica parola, gli si sono affidati.
Sabato 5 luglio sarà la volta del “Soldato fanfarone”, riaggiornato in passato da Mesturino e da Girolamo Angione, che oggi ne cura anche la regia con il protagonista Elia Tedesco: una modernità che è facile scoprire nella comicità della situazione, nell’invenzione linguistica, nel contributo della musica, nella modernissima lezione della “contaminatio”. Tra gli altri interpreti Stefano Fiorillo, Valentina Massafra ed Enzo Montesano. Sabato 12, sempre con i componenti di Torino Spettacoli, andrà in scena “La commedia delle 3 dracme”, dal “Trinummus” plautino, storia di un giovane scialacquatore che è salvato, grazie a un benevolo raggiro, da un vecchio amico del padre e dall’immancabile servo parassita. Ancora Elia Tedesco protagonista, in compagnia di Massafra e Montesano.
Gli spettacoli, in caso di pioggia, si terranno al coperto nel Palazzetto dello Sport. Costo posto unico Euro 13, abbonamento a 2 spettacoli a scelta del Festival Euro 18. Informazioni e prevendite sul sito www.torinospettacoli.it, presso il teatro Erba di corso Moncalieri 241, tel. 011.6615447 e al numero 320 9050142.
e. rb.
Nelle immagini: Gian Mesturino (foto di Elena Colla), storico fondatore con Germana Erba delle “Ferie di Augusto”; un momento del Galà dei Germana Erba’s Talents e una scena della “Commedia delle 3 dracme”, tratto da Plauto.





Di Riccardo Cordero – ancora una nascita ad Alba, classe 1942, allievo di Cherchi e Garelli – in mostra opere che ricoprono un arco d’anni che va dal 1964 sino ai giorni nostri (progetti eseguiti con grafite, carbone, carbone pressato, sanguigna e rari interventi di spray), dove il visitatore non dovrà lasciarsi sfuggire il “Giocatore di baseball”, carbone e acrilico su carta del 1964, espresso con grande vitalismo nella scelta del bianco nero e grigio, con un nervosismo di tratti che ben lascia individuare il guizzo dinamico del campione; come le linee ricurve e verticali e le semicirconferenze dei progetti “053” e “054” accompagnano facilmente al recente bozzetto in acciaio Corten per la scultura “Aletai”, ispirata all’omonimo meteorite ritrovato nel 1898 nella regione settentrionale dello Zinjiang, in Cina. Sottolineava – e ampliava – Martina Corgnati in occasione della mostra “Giganti dell’età del ferro. 1960 – 2013”, realizzata al Filatoio di Caraglio dodici anni fa: “Non a caso, già nel 1964, si affaccia nella sua elegantissima produzione un interessante elemento di rottura: penso a quei giocatori di baseball, o di football, a quegli astronauti che l’artista realizza per lo più in poliestere, dichiaratamente artificiali e violenti. Questi ometti dotati di elmetti che li rendono simili a guerrieri, sembrano parenti stretti, o meglio eredi, delle creature ‘nucleari’ inventate da Enrico Baj negli anni Cinquanta per rappresentare l’umanità futura. Ecco, ancora una volta, un riferimento alle avanguardie milanesi e anche all’umanesimo implicito in quelle ricerche che risalivano all’inizio del decennio precedente e che attribuivano all’arte una intensa responsabilità dell’uomo, della civiltà e della natura.”



