CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 577

I Carmina Burana di Carl Orff al Castello di Rivoli

“O Fortuna!”

 

Anna Delfino soprano

Giuseppe Veneziano tenore

Bruno Pestarino baritono

 

Coro di Alessandria “Mario Panatero”

 

Coro di voci bianche dell’Istituto Musicale “Alfredo Casella” di Novi Ligure

Raffaella Tassistro maestro coro voci bianche

 

Andrea Stefenell pianoforte

Nikolai Bogdanov pianoforte

Daniele Lunardini, Dario Doriani, Alessandro Cardinali, Enrico Femia percussioni

 

Gian Marco Bosio direttore

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Sabato 30 giugno2018, ore 21.30 Castello di Rivoli Piazza Mafalda di Savoia, Rivoli. Ingresso gratuito

 

Una nuova collaborazione tra Rivolimusica e il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea trasforma Piazza Mafalda di Savoia in un grande teatro all’aperto: sabato 30 giugno l’ultimo concerto previsto dalla Stagione vedrà l’esecuzione dei Carmina Burana di Carl Orff, una delle pagine più suggestive e fortunate della storia della musica novecentesca, capace di appassionare anche i poco avvezzi alle sonorità di genere per la sua travolgente carica ritmica e la straordinaria immediatezza comunicativa. La celebre cantata scenica composta per orchestra da Carl Orff tra il 1935 e il 1936 e basata su 24 poemi tra quelli trovati nei testi medievali omonimi ( i “Carmina Burana”scritti dai clerici vagantes in lingua prevalentemente latina) sarà rievocata in tutta la sua forza in versione cameristica per soprano, tenore, baritono, coro, coro voci bianche, percussioni e due pianoforti: un totale di 120 elementi, a partire dagli 80 del Coro di Alessandria “Mario Panatero”, da più di vent’anni impegnato, con Gian Marco Bosio alla direzione, nell’ambito del repertorio sacro e cameristico. A quest’ultimo si uniscono il soprano Anna Delfino, il tenore Giuseppe Veneziano, il baritono Bruno Pestari nonché il Coro di voci bianche dell’Istituto Musicale “Alfredo Casella” di Novi Ligure, con i 25 bambini diretti da Raffaella Tassistro. Sotto il palco allestito per l’occasione, i due pianoforti a coda suonati da Andrea Stefenell, Nikolai Bogdanov e le percussioni di Daniele Lunardini, Dario Doriani, Alessandro Cardinali, Enrico Femia (Ensemble TinCans) completano l’incanto di questi monumentali Carmina Burana che si inseriscono e si fondono con il belvedere del Castello di Rivoli affacciato alla Città di Torino. Nell’affascinante medioevo sonoro che si schiuderà sulla collina rivolese tra canti goliardici, temi sacri e profani, è proprio il famoso brano “O fortuna” ad a dare inizio e concludere l’assetto ciclico e fatalistico dell’opera di Orff, non a caso orientata verso quella “Ruota della Fortuna” che compare simbolicamente tra le miniature dei testi poetici medievali fonte d’ispirazione per il compositore tedesco.

 

Carmina Burana

“Carmina Burana: Cantiones profanae cantoribus et choris cantandae, comitantibus instrumentis atque imaginibus magicis”

 

Programma

 

Prologo: Fortuna imperatrix mundi (“Sorte imperatrice del mondo”)

 

Prima parte: Primo vere (“Primavera”)

 

Seconda parte: In taberna (“All’osteria”)

 

Terza parte: Cours d’amour (“Le corti dell’amore”)

 

Finale: Fortuna imperatrix mundi

Record di visitatori nei musei. Gli italiani riscoprono l’arte

Parlare di file questa volta ha una connotazione positiva, vedere tante persone in coda per visitare un museo o un sito archeologico diventa un belvedere se pensiamo al rinato interesse per l’arte da parte degli italiani, ad un rinnovato amore in un’era in cui la tecnologia si è appropriata nelle nostre vite, spesso con prepotenza. Gli Italiani stanno rivalutando il loro patrimonio, le loro ricchezze artistiche e dedicano a queste ultime più tempo, molto più tempo. Non è una deduzione o una mera considerazione, sono i dati del Ministero dei Beni Culturali, la riorganizzazione, le domeniche gratuite infatti hanno dato i loro frutti e nel 2017 ci sono stati 50 milioni di visite con un trend del +15,5%. Respirare la cultura, conoscere e ammirare i nostri beni, quelli che ci invidiano in tutto il mondo, sta diventando una attività usuale, uscire di casa per immergersi nella storia, quella storia che ha fatto del nostro paese il luogo della cultura per eccellenza, è di nuovo una consuetudine a cui tanti, grandi e bambini, giovani e meno giovani stanno riservando il loro tempo libero. La tecnologia in questo caso dà il suo buon contributo perché online è possibile trovare musei, mostre, sapere delle giornate di promozione, prenotarsi e perfino pagare, i nostri cellulari, i tablet e i computer sono di supporto nella conoscenza di queste opportunità e nella diffusione di notizie relative agli eventi, quindi al successo delle iniziative. Una cosa non esclude l’altra quindi, modernità e passato sono compatibili e possono dare risultati straordinari, sapere però che gli italiani hanno speso il loro tempo libero persi nella bellezza e nel divino dell’arte mettendo da parte, almeno per un po’, i loro dispositivi ci fa tirare un sospiro di sollievo, e ci dà la speranza che un certo di tipo di cultura fatta di opere meravigliose, scultura, architettura, musica e tutta quella conoscenza che in alcuni momenti abbiamo percepito come superata, retrò, datata stia tornando al centro delle nostre vite Torino è una delle protagoniste di questa tendenza, il Museo Egizio, la Reggia di Venaria e i Musei Reali sono tra i luoghi più visitati della nostra penisola, la visita in musei come il Mao o la Gam a ferragosto costava solo 1 euro e i numeri sono stati da record. Felici di questo risultato e speranzosi che possa migliorare ancora ci auguriamo che i media dedichino sempre più spazio alla pubblicizzazione degli eventi dedicati alla cultura e che attraverso iniziative come le giornate a costo zero l’arte sia più accessibile a tutti.

 

Maria La Barbera

(foto: il Torinese)

Geometria dell’estasi

“Innocenza della materia e conflagrazione del colore” 

Si intitola “Geometria dell’estasi” la mostra personale dell’artista Roberto Demarchi, che si inaugura giovedì 5 luglio prossimo dalle 18.30 nei suoi spazi in corso Rosselli 11. L’esposizione propone oltre venti opere dell’artista torinese realizzate tra il 2001 ed il 2018 e nel titolo riprende la efficace definizione dell’opera data dal poeta Roberto Rossi Precerutti nel dicembre 2003 sulla rivista “Poesia”, recensendo la monografia dal titolo “Perì Physeos”, pubblicata per l’editore Crocetti, in cui venivano presentati 44 suoi dipinti. Rossi Precerutti parlava di “un’energia imbrigliata in una griglia spaziale rigorosissima, di modo che l’innocenza della materia e la conflagrazione del colore diventino disciplina e ragione”, tanto da poter parlare di “una sorta di geometria dell’estasi “. Proprio nel marzo del 2001, appena due anni prima di questo testo critico, prendeva definitivamente corpo quel ciclo fondamentale nel percorso artistico di Roberto Demarchi che assunse il nome di “Perì Physeos “, contraddistinto da un linguaggio pittorico binario ridotto rigorosamente all’uso di quadrati e rettangoli, capace di riflettere sul momento aurorale del pensiero occidentale ed, in particolare, su quello dei filosofi presocratrici. La ricerca di Demarchi, da allora in poi, si sarebbe declinata, oltre che in direzione dell’approfondimento della riflessione sul pensiero presocratrico, anche di quello delle opere del poeta tragico Eschilo e dell’interpretazione di tematiche sacre tratte da Antico e Nuovo Testamento. Antonio Paolucci, già Direttore dei Musei Vaticani, parla, a proposito di Roberto Demarchi, di un’arte capace di partecipare della “linea che altri hanno chiamato della classicità, della linea della ricerca ( e poi della intuizione e della rappresentazione ) dell’ordine, insieme razionale e poetico, che governa il mondo visibile, di una tendenza stilistica riflessiva e speculativa, fondata sulla felicità di rimozione e proporzioni”. Nelle opere di Demarchi il critico d’arte Paolo Levi ha ravvisato la capacità di far sì che il nostro sguardo penetri le ombrosita’ archetipiche, attraverso “spartiti pittorici rivolti alla luminosità dell’inesprimibile”.

Mara Martellotta

 

Giovedì 5 luglio dalle 18.30 in corso Rosselli 11, a Torino.

Tel 3480928218

Mail rb.demarchi@gmail.com

Fantastic Planet. Inferno Purgatorio Paradiso

ANDREA BIANCONI – FINO AL 30 SETTEMBRE La Spezia

Un caldo avviso ai “viaggiatori”. Ovverosia a quanti si avventureranno, armati di immaginazione senza fine, negli spazi del CAMeC (Centro Arte Moderna e Contemporanea) della Spezia, per visitare la suggestiva e coinvolgente mostra di Andrea Bianconi, classe ’74, vicentino di Arzignano, da tempo operante fra New York e Vicenza. Immaginazione, s’è detto. Tanta. Entusiasmo. Anche di più. E, del resto, proprio Andrea è stato di recente definito “ un pusher d’entusiasmo”. E poi, per i “viaggiatori” di cui prima, ecco l’avviso principe: seguire le “frecce”, elemento ricorrente nell’opera di Bianconi e che l’artista, dice bene Vittoria Coen, curatrice della mostra, “cambia a seconda del luogo”. Seguirle virtualmente, ma anche fisicamente. Pedibus calcantibus. Una o più di quelle raccolte nel mazzo che, simbolicamente, lungo le scale del Centro a salire, un uomo nero tiene in mano e che vogliono rappresentare una visione del mondo, in cui–secondo Bianconi– ciascun uomo è artefice del proprio destino, avendo in mano tutte le possibili scelte e direzioni (suggerite dalle “frecce” per l’appunto) che potrà intraprendere. Promossa dal Comune dell’estremo Levante ligure, la rassegna spezzina (che affianca un’altra dell’artista vicentino titolata “alfabeta” in corso a Milano e che fa seguito alla quinta “Biennale” di Mosca con una public performance fra la Piazza Rossa, il Cremlino e il Manege) vuole rappresentare un viaggio allegorico interiore che ciascun visitatore é chiamato a compiere attraverso gli stimoli prodotti dalla creatività dell’artista. Fonte di ispirazione è il viaggio descritto da Dante Alighieri ne “La Divina Commedia” attraverso i tre mondi ultraterreni: Inferno, Purgatorio e Paradiso. Al pari del viaggio compiuto dal Sommo Poeta – che ha una duplice chiave di lettura, letterale e allegorica – anche questo “viaggio” ha un fine: che se per Dante è la purificazione, per Bianconi ( artista di notevoli capacità grafiche e profonda conoscenza dei materiali abilmente giocati di volta in volta in chiave op art o dada o attraverso singolari spaesamenti surreali) è “la scoperta dell’origine dell’immaginazione, elemento che alimenta e genera proprio la voglia stessa del mettersi in cammino”. Alla fine del percorso, lo spettatore si trova dinanzi a un grande muro con sopra disegnato un paesaggio ipotetico composto da frecce, per indicare che l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso sono un po’ ovunque e immediatamente raggiungibili prendendo una qualunque direzione, visitabili in un attimo o in una giornata. O in un tempo senza limiti. Carta bianca al “viaggiatore”. L’Inferno non è “gridato”: vi sono frecce disegnate su quadri neri, visibili solo da vicino, quasi a ironizzare e a giocare un po’ sulla presenza-assenza di predefinite direzioni. “La gabbia con lo specchio, simbolo di introspezione e riflessione molto caro a Bianconi, non poteva che trovare spazio in questo ‘mondo’, dove le domande, i conflitti e le prese di coscienza sono all’ordine del giorno”. L’artista compie, inoltre, un ulteriore viaggio attraverso un medley di brani sonori che narra tappe e momenti particolari della vita dell’artista, un modo per rivivere i propri ricordi attraverso le musiche ad essi legati, “come in un continuum – che sia armonico o no non è dato saperlo – in grado di generare o risuscitare qualunque tipo di emozione”. Un Inferno di colore nero ma che è, a tutti gli effetti, un Purgatorio e un Paradiso in potenza. Sono invece le gabbie sospese e vuote, il simbolo del Purgatorio, luogo per l’appunto sospeso, di transizione, dove non si sa esattamente cosa accadrà. Questo è l’unico “mondo” in cui sono presenti dei disegni e dove il colore predominante è il grigio. Il Paradiso di Bianconi è infine il luogo della creazione, dove predomina il bianco e l’armonia è riscontrabile su una tela piena di frecce, molte delle quali hanno l’aspetto di un fiore. Se per quest’opera l’artista è stato estremamente meticoloso, per l’altra che l’accosta, sempre raffigurante frecce e presente nella stessa sala, ha scelto invece la casualità, disegnando a occhi chiusi, “per far emergere e ribadire il concetto di perfezione intrinseco e connesso a quello di Paradiso”. La meta finale del viaggio si raggiunge in una stanza molto vicina a quella del Paradiso, completamente nera ed oscurata. Qui il motivo della freccia diventa simbolo di salvezza in un’installazione luminosa, che riporta lo spettatore verso un nuovo viaggio; “un percorso – scrive ancora la curatrice Vittoria Coen – che diventa catartico, verso una simbolica elevazione dello spirito” e che ognuno spera di terminare con la visione delle stelle. Proprio come Dante all’uscita dall’Inferno: “E quindi uscimmo a riveder le stelle”.

Gianni Milani

(Foto di Enrico Amici)

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“Andrea Bianconi. Fantastic Planet”

CAMeC (Centro Arte Moderna e Contemporanea), piazza Cesare Battisti 1, La Spezia; tel. 0187/727530  Fino al 30 settembre – Orari: dal mart. alla dom. 11/18, lunedì chiuso

 

Gran Gala della Magia

(Estate Reale – piazzetta Reale fino al 15 luglio) www.torinoestate.it

Sabato 30 giugno, alle ore 21.30, si potrà assistere al Gran Gala della Magia con Masters of Magic. La popolare trasmissione televisiva diventerà uno straordinario show dal vivo in piazzetta Reale. Il grande lavoro di creatività e l’innovazione del pensiero di Walter Rolfo, Presidente di Masters of Magic, hanno rivoluzionato l’arte della magia dando vita a una nuova filosofia di spettacolo che ha portato lo show nei più importanti festival e teatri. Sotto la direzione creativa di Alessandro Marrazzo verrà proposto uno spettacolo di arte magica all’avanguardia che rappresenta un’eccellenza riconosciuta a livello internazionale. Presentati da Walter Rolfo, i migliori illusionisti del pianeta si alterneranno nell’arte della magia per un viaggio nel mondo senza età della fantasia. Grandi artisti di fama mondiale per 100 minuti di incantesimo sul palcoscenico, un live show innovativo in grado di stupire adulti e bambini. Si esibiranno: Viktor Kee, Men in Coats, Ernesto Planas , Alberto Giorgi&Laura, Tony Frebourg, Vertigo ,  Versini e Golden  Power. VIKTOR KEE – Artista ucraino considerato in assoluto il miglior performer al mondo per il suo incredibile stile e per la sua creatività, Le Cirque du Soleil ha costruito attorno a questo talento unico e inarrivabile, un intero spettacolo: Amaluna. Il suo numero è una autentica opera d’arte che lo ha portato a trionfare sui migliori palchi di tutto il mondo come il Moulin Rouge, il Lido di Parigi, il Friedrichstadt-Palast di Berlino, il Mirage e l ‘MGM Grand con Barbra Streisand a Las Vegas. Ha anche lavorato al Teatro Zinzanni di Seattle; alla Royal Albert Hall di Londra; e, con “Voyage de La Vie”, a Singapore e in tutto il mondo con  “Dralion” del Cirque du Soleil. Vincitore della medaglia d’argento e del prestigioso Raspini Award al 17° festival del Cirque de Demain. Nel 2003 Viktor ha vinto il Silver Clown Award al 27° Festival internazionale del Circo di Montecarlo e nel 2004 ha ricevuto una medaglia d’oro all’evento speciale “La Nuit D`Or” del Cirque de Demain consacrandolo di fatto come uno dei migliori artisti al mondo di sempre. La sua abilità artistica è stata riconosciuta da milioni di persone allorché Viktor è entrato nei primi 10 finalisti del più grande concorso televisivo al mondo “America’s Got Talent” 2016.

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MEN IN COATS – Maestri per eccellenza della commedia visiva. Per anni stars del Royal Variety Show e di Just for Laughs una delle più importanti trasmissioni comedy del mondo. Con la loro performance sono stati gli artisti di punta di tanti altri importanti palchi e tv del mondo come il Live Floor Show BBC2; Raymond ist Laat Dutch; La Luna Sin Falta; Un-Dos-Tres; Melbourne Gala Show; Le Plus Grand Cabaret du Monde. Hanno fuso magia, comicità e arti visive creando uno spettacolo pluripremiato: dal primo posto al ’“Hackney New Act of The Year” al prestigioso riconoscimento “Moers Comedy Award”. Recentemente, un video su Youtube della loro performance ha superato l’incredibile cifra di 20 milioni di visualizzazioni, e ora è in cima alla classifica dei cento più visti.

ERNESTO PLANAS – Il più conosciuto e premiato illusionista cubano della storia. Con la sua magia ha girato il mondo, negli ultimi sette anni si è esibito in 32 Paesi diversi. Ha creato una tecnica straordinariamente innovativa che l’ha reso tre volte finalista ai campionati mondiali di magia e vincitore del Grand Prix a Città del Messico. Ha vinto importanti premi sia in Italia che all’estero, quali: il trofeo Alberto Sitta e il trofeo Arsenio e il trofeo a Shenzen, in Cina, nel 2012, dove la sua performance è stata premiata come la migliore in assoluto. Si è aggiudicato per due volte il Merlin Award. Il 31 dicembre 2013, durante l’edizione speciale di Le plus Grand cabaret du monde, il suo numero è stato premiato come uno dei 20 migliori “act” di tutti i tempi. Il suo talento lo conferma uno degli illusionisti più importanti del momento.

ALBERTO GIORGI E LAURA – Uno dei più famosi illusionisti italiani nel mondo e star di punta del cast dell’ultimo campionato mondiale di magia, la sua unicità l’ha portato a vincere i più ambiti premi del settore a livello internazionale. Tra i più importanti il 2° Posto al Shanghai Magic Festival nel 2009 ed il prestigioso “Mandrake d’or” a Parigi nel 2008. Nel 2010 sono insigniti del “Trofeo Magic Stars” nel Teatro Princesse Grace in occasione del 25° Montecarlo Magic Stars, su segnalazione della Principessa Stéphanie di Monaco. Per due anni protagonista nel world tour dello spettacolo di Broadway: The Illusionist. Oltre ai molti premi e passaggi televisivi nazionali e internazionali che hanno segnato la carriera sua e quella della moglie Laura, il loro lavoro stilistico li porta allo sviluppo di un universo unico e magico, costellato di macchine incredibili ispirate dalle più belle fantasticherie di Jules Verne e G.H. Wells. I loro personaggi sembrano uscire dalle prime pagine di un loro romanzo o da un moderno film di Tim Burton, per l’approccio innovativo e visionario. L’eleganza dell’esecuzione e le loro incredibili illusioni, incantano e affascinano.

TONY FREBOURG – Tony Frebourg è una star di punta del Cirque du Soleil. Grazie al suo spettacolo di “diablo”, considerato il più bello del mondo, Tony Frebourg è stato chiamato a partecipare allo show televisivo “Le Plus Grand Cabaret du Monde”. In oltre 20 anni di spettacolo, ha portato il suo show in più di 70 nazioni guadagnando ben 9 incredibili Guinness World Record e una medaglia d’argento del Cirque de Demain. Ha lavorato al Moulin rouge, al Cirque D’Hiver Bouglione, al Circus Roncalli, al Benidorm Palace, al Folies Bergère, al teatro Wintergarten Varieté e al Circus Salto Natale. Il talento di questo artista, fuso con la sue strabilianti capacità acrobatiche, creano uno spettacolo unico, emozionante, di fortissimo impatto scenico.

VERTIGO – Gli show dei Vertigo, gruppo di artisti e creativi fondato da uno dei coreografi del Cirque du Soleil, sono considerati tra i più affascinanti ed emozionanti di tutta Europa. Due volte semifinalisti al celebre programma Czechoslovakia Got Talent, hanno creato performance uniche per alcune delle più importanti cerimonie d’apertura di eventi internazionali quali: la UEFA Football Championship, la European Volleyball championship,

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Longines FEI World Endurance Championships 2016 e la European championship of Hall Athletic in Praga. Per la loro unicità, sono richiesti in tutto il mondo: dalla Cina all’India, dall’Arabia Saudita al Giappone. Dal 2015 i Vertigo aprono tutti gli spettacoli infinity di Masters Of Magic.

VERSINI – Un’artista unico nel suo genere, definito dalla critica internazionale “l’artista delle ombre viventi, dotato di una tecnica straordinaria è considerato uno dei più grandi maestri per la sua arte. In oltre 20 anni di carriera ha presentato il proprio spettacolo in 127 nazioni esibendosi in più di 6.000 palcoscenici contaminando di poesia i più importanti teatri del mondo. È stato ospite in molti Gala Internazionali della magia: dall’“International Magic Day” a Londra, all’“International Magic Congress” a Bruxelles; dal “Wiener Zaubernacht” all’ “International Magic Congress” a Eastbourne. Nasce come illusionista sotto la guida del grande maestro De Mario, per diventare una indefinibile creatura che trasforma in spettacolo tutto quello che tocca… compreso se stesso.

GOLDEN POWER – Da Guinness dei Primati la peculiare lentezza con cui eseguono la loro performance, che trasforma un’esibizione di pura forza fisica in un atto di vera magia. Due leggende viventi del panorama artistico internazionale, il loro originale numero è una delle performance più emulate in tutto il mondo. I Golden Power sono stati per anni special guests al Moulin Rouge, a Le Plus Grand Cabaret du Monde oltre ad essere star indiscusse del Circo di Montecarlo. Nel 2013 hanno ricevuto il premio Bronze Clown al 1 ° International Circus Festival of Zhuhai, in Cina. Dedizione e reciproco sostegno portano ad una sintonia meravigliosa che sfida le leggi della fisica e del corpo umano per un’esibizione da standing ovation.

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PROGRAMMA ESTATE REALE GIORNO PER GIORNO

Domenica 1 luglio sarà Dulce Pontes a calcare le scene. Grazie al suo stile unico, frutto dell’unione delle sonorità piene di saudade del fado con quelle più moderne del pop e del folk, Pontes è considerata una delle star mondiali della world music. A lei si deve il rilancio del fado e delle radici della cultura popolare portoghese ma il suo stile e la sua voce unica, limpida e brillante, non possono essere rinchiusi in nessuno stile predefinito. Un carriera, la sua, che vanta innumerevoli collaborazioni artistiche: dal Maestro Ennio Morricone ad Andrea Bocelli, passando per Caetano Veloso, Estrella Morente e Marisa Monte. La manifestazione proseguirà il 3 luglio con il concerto dell’Orchestra Filarmonica di Torino inSogni Reali, una serata interamente dedicata a Beethoven. Mercoledì 4 luglio si potrà assistere a ‘Bella ciao’, il più grande spettacolo del folk revival italiano riallestito cinquanta anni dopo da un’idea di Franco Fabbri e con un cast formidabile: Lucilla Galeazzi, Elena Ledda, Luisa Cottifogli, Alessio Lega, Maurizio Geri e Gigi Biolcati. Novità di questo riallestimento è il trattamento musicale affidato a un ensemble diretto dall’organettistaRiccardo Tesi, uno dei più brillanti e attenti protagonisti della musica popolare mondiale. ‘Per Lucio è il tributo che Gaetano CurreriPaolo Fresu, Raffaele Casarano e Fabrizio Foschini realizzeranno giovedì 5 luglio a Lucio Dalla. “La prima volta che ho incontrato Paolo Fresu ho capito subito che poteva essere mio amico – dichiara Gaetano Curreri, voce degliStadio – sentirlo suonare faceva venir voglia di stare con lui sul palco. Lucio Dalla è stato il gancio che ha unito la sua cultura musicale con la mia storia. La genialità musicale di Paolo mi ricorda tanto il mood di Lucio, sempre alla ricerca di strade nuove e nuove possibilità che solo la musica ti sa dare. Stare sul palco con Paolo mi fa sentire la stessa magia che respiravo insieme a Lucio. Quando canto le canzoni di Dalla, accompagnato dalla tromba di Paolo, sento che il ‘ragno’ è ancora qui insieme a me“. Noemi, venerdì 6 luglio, porterà il suo tour in supporto al nuovo disco, ‘La Luna’, sul palco dell’Estate Reale. Il sesto album della cantante romana, arriva a due anni di distanza dall’ultimo, ‘Cuore d’artista’, ed è composto da 13 brani inediti, tra cui ‘Non smettere mai di cercarmi’,canzone proposta sul palco della 68^ edizione del Festival di Sanremo. Variegato e versatile, nel suo nuovo lavoro convivono diversi arrangiamenti e generi: il rock, l’elettronica, il blues, il cantautorato e perfino il country. Il 7 luglio i solisti e il corpo di ballo Daniele Cipriani Entertainment si esibiranno in‘Mediterranea’, un inno alla comunione e alle differenze delle culture che si sono confrontate nei secoli da una parte all’altra del Mare Nostrum. ‘Mediterranea’ si pone come un divenire di suggestioni visive, sapientemente evocate da una colonna sonora, curata insieme a Paride Bonetta, in cui musiche popolari si miscelano a trascrizioni colte, da Mozart a Ligeti. Saranno la danza di insieme, i ritmi cadenzati e percossi con tutto il corpo, gli zigzag delle dinamiche, le saette delle braccia e delle gambe che romperanno lo spazio, a creare la tensione energetica di tutto il lavoro. Il Direttore James Conlon, l’8 luglio dirigerà l’Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI in un programma che spazierà da Rossini a Dvožàk. Durante la serata saranno eseguite le sinfonie tratte da tre tra le più importanti opere rossiniane. Martedì 10 luglio con replica mercoledì 11, andrà in scena il Balletto di Stato Accademico di Danza Popolare di Igor Moiseyev, il cui repertorio vanta circa 300 opere tra danze, miniature, quadri coreografici, suite e balletti di un atto su musica di compositori quali: Aleksandr Borodin, Mihail Glinka, Nikolaj Rimskij-Korsakov, Modest Musorgskij e molti altri. Oggi la compagnia è costituita dalla settima generazione di «Moiseevi», ballerini-attori capaci di superare prove coreografiche ed espressive di grande virtuosismo, legate a tutti i generi di danza unendo la spontaneità della tradizione popolare, la tecnica accademica e lo humour. Stefano Bollani sarà ospite in Piazzetta Reale, giovedì 12 luglio. Dopo il grande successo di ‘Carioca’ del 2007, il pianista torna al suo grande amore per le sonorità brasiliane con ‘Que Bom’, album appena uscito, composto di soli brani inediti e originali, realizzato interamente a Rio. Accanto a lui grandi rappresentanti della musica strumentista brasiliana come Jorge Helder al contrabbasso, Jurim Moreira alla batteria, Armando Marçal e Thiago da Serrinhaalle percussioni.

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Torino Estate Reale continuerà il 13 luglio con un concerto di mezza estate eseguito dall’Orchestra e Coro del Teatro Regio con musiche di Mendelsshon e Bizet.

Sarà affidato a Rocco Papaleo, sabato 14 luglio, il penultimo appuntamento della rassegna. Ilnoto attore, regista e musicista lucano, coinvolgerà il pubblico in un viaggio straordinario in cui le parole incontrano la musica, tra canzoni, racconti, monologhi e gag surreali. Uno show fatto di pensieri sparsi, brevi annotazioni e rime lasciate in sospeso; un riuscito esperimento di teatro-canzone con un occhio a Gaber e uno alla Basilicata. Lo straordinario balletto di Eleonora Abbagnato, domenica 15 luglio, concluderà la manifestazione estiva. Lo spettacolo della prima étoile italiana dell’Opéra di Parigi, nonché direttrice del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, dal titolo ‘Puccini’, è dedicato alle eroine tragiche che balleranno sulle note delle aree più belle del compositore: Manon Lescaut, La Bohème, Tosca e Madama Butterfly. Il programma completo di Torino Estate Reale è visibile su: www.torinoestate.it

Tutti gli appuntamenti avranno inizio alle 21.30. Gli allestimenti dell’area spettacoli e la direzione di produzione sono stati curati dalla Fondazione del Teatro Regio di Torino in virtù di una collaborazione ormai consolidata, che utilizza le esperienze e le professionalità presenti in teatro per la produzione di esibizioni dal vivo particolarmente complesse. Il costo dei biglietti è 12 euro (posti numerati platea), 10 euro (posti numerati gradinata) e 5 euro (posti numerati per i nati dal 2004). Sono previsti sconti per i possessori di abbonamenti o biglietti di treni regionali Trenitalia esclusivamente alle biglietterie.

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Vendita c/o

–      Urban Center Metropolitano:

piazza Palazzo di Città 8/F: lunedì – sabato 10.30/18.30; tel.01101124777estatetickets@comune.torino.it;

–      c/o Infopiemonte:

via Garibaldi angolo piazza Castello: tutti i giorni 10/17; tel. 800.329329 pagamenti accettati esclusivamente con bancomat o carta di credito;

–      Box biglietteria

fronte Piazzetta Reale: dalle ore 20.30 durante le serate

L’ingresso alle serate sarà soggetto a controlli di sicurezza

Gli spettacoli avranno luogo anche in caso di maltempo: non è previsto il rimborso del biglietto quando la durata sia stata pari o superiore a 45 minuti.

Online: www.torinoestate.it – www.vivaticket.it

Informazioni accesso disabili: lunedì – sabato 10.30/18.30 tel. 01101124777 estatetickets@comune.torino.it

Caffè libera entrata

Il 19 luglio alle ore 20.30 presso il teatro del carcere “Lorusso Cotugno”, in via Maria Adelaide Aglietta 35 a Torino, si terrà lo spettacolo teatrale “Caffè Libera entrata”, curato dall’Associazione La Brezza in collaborazione con l’Associazione culturale Liberipensatori Paul Valèry e la Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino. L’evento è gratuito. E’ obbligatorio prenotare entro il 30 giugno. (inviare un’e-mail all’indirizzo labrezzatorino@gmail.com con codice fiscale, nome, cognome, luogo e data di nascita).

 

Lo spettacolo teatrale ricreerà una cena letteraria in un caffè torinese d’altri tempi. Gli attori interpreteranno intellettuali, scrittori e gente comune coinvolti in un dibattito su temi di attualità culturale e politica. Il pubblico verrà invitato anche ad intervenire nel gioco teatrale. La performance è la naturale conclusione del laboratorio teatrale rivolto ai detenuti del “padiglione A” della casa circondariale ed organizzato dall’associazione La Brezza di Torino e dalla compagnia teatrale “Liberipensatori Paul Valèry“. Coordinato dalla regista Stefania Rosso, con la partecipazione di giovani artisti, il laboratorio teatrale è frutto dell’analisi dei testi di illustri autori che hanno frequentato i caffè torinesi e i salotti letterari. In questi luoghi si riunivano periodicamente intellettuali e personaggi più o meno noti alle cronache mondane per dibattere e confrontarsi su argomenti legati all’attualità. L’apertura dei cancelli per l’ingresso del pubblico è prevista alle ore 19.30; gli spettatori dovranno presentarsi muniti di documento di identità e senza borse, cellulari e chiavette usb. Lo spettacolo durerà circa un’ora e mezza. Chi è interessato potrà anche partecipare a un aperitivo organizzato da Liberamensa alle ore 18.30 (prenotazione obbligatoria, euro 10).

Maze 2018: il Festival dedicato alla streetculture torna a Torino

Da venerdì 29 giugno a domenica 1 luglio sfilate, brand e talk si susseguiranno tra piazzale Valdo Fusi e l’edificio Ex Borsa Valori


Dopo il successo dello scorso anno, torna a Torino dal 29 giugno al 1 luglio, il Maze Festival: il primo evento italiano di stampo internazionale, con focus specifico sulla streetculture e sul streetfashion, che ai più potrebbe apparire come uno dei trend più cool del momento, ma che di fatto è una vera e propria porta d’ingresso per accedere alla cultura urbana. Nel corso del Maze Festival, la moda sarà infatti protagonista trasversale, con i fashion shows e con la presenza di alcuni tra i brand più interessanti dello streetwear italiano e mondiale che presenteranno, in anteprima, le nuove tendenze. Marchi iconici del calibro di Fila, Fred Perry, Kappa, Infinite Society (da New York), Daomey (dall’Inghilterra), Italia 90, Mins, Trash and Luxury, Mizuno saranno i protagonisti delle sfilate. Perché proprio la moda? Perché parla un linguaggio universale e diretto, che dice immediatamente chi siamo e da dove veniamo: il MAZE infatti, intende partire dal fashion come guida per condurci nel “labirinto” della cultura urbana. Il format è composto da diverse sezioni affidate a realtà affermate in quel contesto specifico: il fine è quello di unire competenze eterogenee in un’unica rete coesa. “L’idea è quella di creare una occasione di spazio per l’ampia e comunità street che spesso rimane nell’ombra – ci spiega Jennifer Caodaglio, ideatrice del Festival – ma anche un modo per connettere le varie community iterne alla stessa urban culture che dialogano poco tra di loro”. Jennifer è una streetdancer e lavora nel mondo della moda: da qui l’idea di unire queste due passioni per “sfruttare la scia pop della street culture, per poi arrivare a parlare del contesto culturale e dei fenomeni sociali a essa collegati”. Insomma, nel quartier generale del palazzo Ex Borsa Valori e piazzale Valdo Fusi, oltre agli stand espositivi, vi saranno dunque esibizioni e battle di streetdancer, breakdance e beatmaking, contest di skateboard, tornei di streetbasket, mostre, concerti live, party, dj set, live painting, performance di aerosol art, workshop, laboratori e conferenze dedicati alle espressioni contemporanee della cultura urbana. Un evento a ingresso gratuito, per conoscere le diverse sfaccettature e significati di quei simboli nati sulla strada e che stanno riscuotendo sempre più seguito.

 

Romana Allegra Monti

Il Paese delle viole

Al caffè Roberto lunedì 25 giugno all’ora dell’aperitivo si è svolta la presentazione del libro “Il Paese delle viole” di Anna Varello edito da Atene del Canavese.   La copertina del libro riproduce il dipinto le “Washerwomen” di Pierre Auguste Renoir: una scena tranquilla, raffigurante le lavandaie in una quieta campagna. E dalla vita rurale che nasce il romanzo. Una storia di una famiglia contadina piemontese dai primi anni sessanta ai giorni nostri: il passaggio dal mondo contadino a quello operaio. Roberto Tricarico, padrone di casa, dopo aver presentato l’autrice, ha introdotto il libro ed ha sottolineato i valori della tradizione della vita contadina. La realtà urbana della capitale automobilistica italiana non era amica in quegli anni per chi arrivava dalle regioni meridionali o  dalle montagne e campagne piemontesi.  Durante la conversazione  sono stati messi a fuoco i ritmi e la saggezza dell’ esistenza agreste, la natura, con le sue magie che infonde energia alle persone, aiutandole a superare le difficoltà quotidiane. In particolare l’autrice si è soffermata sulla cascina come luogo protettivo e rassicurante come una famiglia accogliente.

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E’ emersa naturalmente la fatica di chi lavora la terra e cerca il riscatto nella fabbrica; e così sono state rievocate le tensioni per migliorare la propria condizione economica e sociale; le proteste operaie e le rivendicazioni sindacali fino ad arrivare allo statuto dei lavoratori del 1970.   Ma nel romanzo ci sono naturalmente i protagonisti con i loro sogni, il carattere, le loro preoccupazioni e le fragilità vissute con grande dignità. Arianna è la narratrice del racconto, la figlia del protagonista principale Lorenzo, anche lei è dotata della sensibilità del bisnonno BON. Nel suo racconto lei presenta i fatti senza seguirne rigorosamente la scansione cronologica. Come spiega nella sua recensione la professoressa Ornella Gadoni:

“Il valore antropologico emerge lungo tutto l’arco della narrazione, la quale si compone di capitoli in cui sono descritti, con maestria, eventi culturali e tradizionali: culinari, religiosi e della pratica contadina, della vita nei paesi del nord ovest dell’Italia della seconda metà del ‘900.  Gli episodi narrati sono caratterizzati dalla semplicità con cui sono esposti e per questo risultano maggiormente comprensibili e impregnati di sentimenti  condivisibili, perché sono descritti con gli occhi e con il cuore di una fanciulla, Arianna”.

Franco Maria Botta

Musica e cabaret al #Parco Dora Live

 TORINO, FUBELLI & IMPASTATO, DADO E JO SQUILLO


Grande musica e cabaret sul palco della rassegna estiva gratuita più grande del Piemonte.Proseguono gli appuntamenti di rilievo a Torino (nell’area eventi tra Via Livorno e Via Treviso) del cartellone di eventi del ‘#Parco Dora Live’, la kermesse estiva di spettacoli gratuiti di musica, teatro e cabaret più grande del Piemonte.Per la quinta settimana (8 weekend in tutto, per un totale di ben 24 shows), venerdì 29 giugno, è atteso l’amatissimo duo Fubelli & Impastato. Sabato 30 Giugno è la volta di Dado.Il 1° Luglio, invece, introdotta e presentata dal conduttore radiotelevisivo Wlady, grande protagonista per la musica di questa settimana è Jo Squillo, icona della migliore pop-dance degli anni ’80-’90, poi affermatasi anche come conduttrice televisiva ed esperta di moda e fashion.La prossima settimana, invece, attesi Pino e Gli Anticorpi, Marta e Gianluca e Antonella Ruggiero. Tutti gli spettacoli sono gratuiti, e iniziano alle 20.30. Informazioni sul sito www.parcocommercialedora.it, e sulla relativa pagina Facebook. La prestigiosa rassegna culturale sostiene il Comitato Locale di Moncalieri della ‘Croce Rossa Italiana’.

“Resistenza Elettrica”. Una notte di musica al Colle del Lys

Sabato 30 giugno, alle 20, il piazzale del Colle del Lys, nel territorio di Viù in provincia di Torino ospiterà la quindicesima edizione di “Resistenza Elettrica,una notte al Colle del Lys”. L’evento è promosso dal Comitato Resistenza e Costituzione del Consiglio regionale in collaborazione con il Comitato Resistenza Colle del Lys, ARCI Piemonte, l’ANPI e con il sostegno del Comune di Bruino. Sul palco nel Gran Bal Dub si esibiranno Sergio Berardo (Lou Dalfn)  e Madaski (Arica Unite). “Resistenza elettrica” è un progetto nato nel 2004 in collaborazione tra il Comitato per la Resistenza Colle del Lys r l’Arci Valle Susa per diffondere tra le giovani generazioni la conoscenza dei valori e dell’esperienza maturati durante la lotta di Liberazione attraverso un concorso musicale rivolto ai giovani musicisti ai quali si chiede di rielaborare un canto partigiano o scrivere una canzone sulla Resistenza o sulla pace. Nella serata di sabato, sul piazzale del Colle del Lys la musica occitana incontrerà l’elettronica. Una nuova mescolanza nata da un’idea di Sergio Berardo, storico esponente della musica occitana con i Lou Dalfn e innumerevoli altre formazioni, e Madaski, co-fondatore degli Africa Unite e tra i più importanti esponenti della musica elettronica nella sua versione dub. Al Colle del Lys la giornata vedrà i giovani impegnati al campeggio internazionale, con le testimonianze sui sentieri partigiani e la tradizionale faccolata in ricordo dei caduti delle cinque valli. E per finire la musica: i giovani vincitori del concorso musicale “Resistenza Elettrica” e il Gran Bal Dub.