CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 55

Vitamine Jazz al 445° concerto. Gli appuntamenti

Gli appuntamenti della settimana all’Ospedale Sant’Anna per la rassegna “Vitamine Jazz” già arrivata al quattrocentoquarantacinquesimo concerto e alla sua ottava, organizzata per la “Fondazione Medicina a Misura di Donna” e curata da Raimondo Cesa.

I concerti avranno inizio dalle ore 10.30 nella sala Terzo Paradiso in via Ventimiglia 3 aperta al pubblico, dedicata alle pazienti e ai loro cari.

Vitamine Jazz n° 445

martedì 11 febbraio

Massimo di Pierro – chitarra
GiIson Silveira – percussioni

“Duo Ritmo e Armonia” è un progetto musicale che unisce la chitarra jazz alle percussioni, creando un dialogo ricco di emozioni e ritmo. Ispirati dalla tradizione jazz e dalla world music, i brani originali del duo spaziano da atmosfere intimiste a ritmi travolgenti, con improvvisazioni che catturano l’essenza del momento. la chitarra, elegante e melodica, si intreccia con le percussioni, vivaci e pulsanti, regalando un sound unico e coinvolgente. Ideale per appassionati di jazz e non solo, il duo trasforma ogni performance in un viaggio sonoro indimenticabile

Vitamine Jazz n° 446

giovedì 13 febbraio

Ponzano Jazz Trio

è formato da Federico Ponzano, sax tenore, Andrea Calvo, contrabbasso e Roberto Reverso, chitarra. Il trio si propone con un jazz accessibile, variegato e di classe.

Monteu da Po, Sold out per  “Na Surpreisa Dòp L’Àutra”

Una grande serata da tutto esaurito al Teatro Comunale di via San Giovanni per il terzo spettacolo della stagione teatrale del Comune di Monteu da Po, con “Na Surpreisa Dòp L’Àutra”, una brillante commedia dialettale di Luigi Oddoero. Una storia spassosa, piena di colpi di scena e situazioni irresistibilmente comiche con La Compagnia Teatrale “Incontri”.

Il Teatro ha accolto numerosissimi spettatori che, sin dai primi minuti, sono stati travolti dalla comicità e dalle situazioni imprevedibili proposte dalla compagnia, che ha portato un’atmosfera di vivacità e risate per tutta la serata, sapendo intrattenere con intelligenza e freschezza.

L’organizzazione è stata a cura di “Officina Culturale” e Associazione “Lewis&Clark” con il patrocinio del Comune, in collaborazione con il Distretto del Commercio “Collina Monferrato Torinese”.

Dal Municipio il primo cittadino Elisa Ghion con la sua Giunta, il vicesindaco Graziella Giacomini e l’assessore Giuseppe Deluca, commentano positivamente: “Tutta la stagione di “Sipari su Monteu” sta ottenendo un grande successo. Le prime tre serate sono andate sold out, testimoniando l’amore e l’interesse del pubblico per il teatro. La risposta straordinaria degli spettatori è un segnale chiaro di come Monteu da Po sia un punto di riferimento sempre più importante per gli appassionati di arte e cultura. Le prime performance, ricche di emozioni e risate, hanno conquistato il cuore di un pubblico variegato, dimostrando che il desiderio di esperienze condivise continua a essere forte. Il Teatro di Monteu da Po si conferma come un luogo dinamico e vitale, capace di raccogliere un pubblico affezionato e di accogliere anche nuove generazioni di spettatori”.

Nel programma della stagione teatrale montuese è prevista una variazione. Infatti lo spettacolo in calendario “Questioni di cuore”, una commedia di Ivan Fabio Perna, previsto per il 28 febbraio si svolgerà sabato 1 marzo alle ore 21. Poi domenica 2 marzo alle ore 16,30 si terrà “C’era una volta…forse!”, spettacolo per bambini e famiglie.

Gli spettacoli si svolgono al Teatro Comunale di Monteu da Po in via San Giovanni 5. Per informazioni www.comune.monteudapo.to.it/bjYlI oppure officinaculturale.chivasso@gmail.com e anagrafe@comune.monteudapo.to.it.

Per prenotazioni è possibile inviare SMS o Whatsapp al 333 424 9498.

 

Rock Jazz e dintorni a Torino. I Rockets e David Ford

GLI APPUNTAMENTI MUSICALI DELLA SETTIMANA 

Martedì. Al teatro Alfieri arrivano i Rockets per festeggiare i 50 anni di carriera con il tour “The Final Frontier”, che è anche il titolo dell’album pubblicato lo scorso ottobre.

Mercoledì. Al Blah Blah suonano i Wormsand.

Giovedì. Al Cafè Neruda si esibisce il trio CLB.

Venerdì. Al Blah Blah suonano gli Avvolte. Al Capolinea 8 sono di scena Pietro Ballestrero & Achille Succi. Alla Divina Commedia  si esibiscono gli Yourmother. All’Hiroshima Mon Amour è di scena Mobb Deep. Al Folk Club suona David Ford.

Sabato. Alla Divina Commedia si esibiscono i The Fabulous Contromano. Al Magazzino sul Po suona Michel Banabila + Carne Tremula. Al Blah Blah sono di scena gli Sludge. Allo Ziggy suonano i Tenebra+Supasonic Fuzz. Al Folk Club si esibisce il trio di Enzo Zirilli. Al Blah Blah è di scena Alessandra Novaga.

Domenica. Alla Divina Commedia suonano i Risonanza Magnetica. Al Magazzino sul Po si esibisce  Nervi + Khamilla.

Pier Luigi Fuggetta

Quando la neve era più soffice e bianca

La Tranquilla, parte alta di Oltrefiume, frazione di Baveno sul lago Maggiore e ai piedi del Mottarone, sotto la neve era uno spettacolo da lasciare senza fiato. I prati e gli alberi, le vie e i tetti innevati rimandavano un’immagine di serenità. Negli anni della gioventù a volte le nevicate duravano giorni e giorni e il ricordo è rimasto vivido perché, come diceva Mario Rigoni Stern, “i ricordi sono come il vino che decanta dentro la bottiglia: rimangono limpidi e il torbido resta sul fondo. Non bisogna agitarla, la bottiglia”. Rammento quelle nevicate e io e mio fratello, come gli altri bambini, giravamo su noi stessi con la faccia rivolta al cielo e la bocca aperta; ogni fiocco che si depositava sulle lingue aveva un sapore particolare ed emetteva un lieve, attutito crepitio. Quel suono dell’infanzia è rimasto un ricordo di attese felici. La neve ha sempre rappresentato qualcosa di speciale, ci si buttava di schiena per fare gli omini o la si mangiava con un poco di limone e zucchero alla terza nevicata perché un vecchio detto raccontava che la prima è dei gatti, la seconda dei cani e solo la terza è dei cristiani. Quando stava per nevicare se ne avvertiva nell’aria l’imminente presenza che sapeva ben più che di promessa.

E tutto si faceva silenzio perché quando la neve cade, soprattutto di notte, sembra che ogni cosa trattenga il respiro. “A segnalare l’arrivo dell’inverno, da sempre, è per primo lo scricciolo che si avvicina alle case degli uomini. È il più piccolo degli uccelli europei, un batuffolo raccolto di piume brune con fini striature più scure e una piccola breve coda sempre portata all’insù. Il suo richiamo è come un leggero tocco su un campanellino d’argento: è con questo che chiama la neve”. Così Mario Rigoni Stern raccontava l’arrivo dell’inverno in Stagioni, scritto nel 2006 all’età di 85 anni, due anni prima di morire. Aveva un rapporto speciale, quasi fisico con la neve. Quella degli inverni lontani dell’infanzia, quella dura e gelata della ritirata di Russia, quella dei mille sentieri sotto la neve che raccontò. Come questo: “Arrivammo a una malga dove nel cuore dell’inverno avevo trovato rifugio per una notte quando, ragazzo, ero scappato di casa per uno schiaffo che ritenevo di non aver meritato. Quella notte c’erano certamente più di venti gradi sotto zero e il vento e la neve sferzavano il tetto e si insinuavano fra le travi. Avevo acceso il fuoco ma non riuscivo a dormire; la poca legna era finita molto presto e allora avevo bruciato la panca e il tavolo per non restare assiderato. Al chiarore di quel fuoco lessi Tifone di Joseph Conrad che avevo portato con me dentro lo zaino. (…). Lassù la montagna è silenziosa e deserta. Lungo la mulattiera che gli austriaci costruirono per giungere nei pressi dell’Ortigara, dove un giorno raccolsi la punta ferrata del Bergstock che è qui sulla libreria, ora non passa piú nessuno. La neve che in questi giorni è caduta abbondante ha cancellato i sentieri dei pastori, le aie dei carbonai, le trincee della Grande Guerra, le avventure dei cacciatori. E sotto quella neve vivono i miei ricordi”. L’inverno è probabilmente la stagione più giusta per leggere i racconti di Mario Rigoni Stern che di se diceva “sono nato alle soglie dell’inverno, in montagna, e la neve ha accompagnato la mia vita”. I Erano inverni non molto differenti da quelli di quasi sessant’anni fa che ricordo ancora quando, con i guanti di lana fatti in casa e un poco bucati, si correva in casa a scaldare le mani vicino alla stufa a legna nella cucina della casa di ringhiera che in tempo era stata uno dei magazzini del cotonificio Castiglioni mentre le altre stanze erano gelide e mantenevano anche di giorno i “fiori” che il gelo ricamava sui vetri delle finestre durante la notte. Il freddo di quel tempo è rimasto un ricordo indelebile di stagioni che offrono ancora il ritratto di esistenze vissute secondo ritmi antichi, diversissimi da quelli che oggi caratterizzano questo mondo frettoloso, distratto e materialista. E la neve, oltre ad essere tanta ma tanta davvero, era anche più bianca e più soffice.

Marco Travaglini

 

Massimo Ranieri all’anfiteatro dell’Anima di Cervere 

 

 

Riprede il viaggio di Massimo Ranieri insieme al suo pubblico con il suo spettacolo “Tutti i sogni ancora in volo”, e una tappa sarà a Cervere all’Anima Festival il 30 luglio prossimo alle 21.30.

Pochi dubbi sul fatto che Ranieri rimarrà incantato da quel magico anfiteatro, perfetto per ospitare la sua straordinaria voce e le sue incredibili voci da performer tra canto, recitazione, brani celebri, sketch divertenti e racconti inediti. Questa volta ci sarà un Massimo che al 100% offrirà al suo pubblico tutto il meglio del suo repertorio più amato e prestigioso. Non mancheranno gli inediti scritti per Ranieri da alcuni grandi cantautori italiani, tra cui Pino Donaggio, Ivano Fossati, Bruno Lauzi, Giuliano Sangiorgi e molti altri, canzoni che fanno parte del suo nuovo album, co lo stesso titolo dello spettacolo, uscito il 18 novembre scorso e che porta la firma della produzione musicale di Gino Vannelli. Tra le tante canzoni vi sarà anche il vincitore del Premio della Critica a Sanremo 2022, “Lettera di là dal mare”.

Lo spettacolo indossa una nuova veste scenografica, l’organizzazione generale della produzione è di Marco De Antonis, le luci di Maurizio Fabretti e una band di musicisti inedita tra cui troviamo Sebi Burgio al pianoforte, Giovanna Perna alla voce e alla tastiera, Pier Paolo Ranieri al basso, Luca Troll alla batteria, Arnaldo Vacca alle percussioni, Andrea Pistilli e Tony Puia alle chitarre, Valentina Pinto alla voce e al violino e Max Filosi al Sax, oltre alla voce e al sax Cristiana Polegri.

 

Mara Martellotta

La rubrica della domenica di Pier Franco Quaglieni

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SOMMARIO: Bagarre per Almasri – Il libero scambio e il protezionismo –  Il Circolo e i politici – Lettere

Bagarre per Almasri

La bagarre politica attorno al generale libico accusato di atrocità con cui i nostri governi hanno intrattenuto rapporti, rivela superficialità, inadeguatezza politica da parte di ministri importanti e di oppositori volgari e settari. Quella del generale libico era una questione di Stato da risolvere senza fare speculazioni. Ma il tutto ci rivela pubblici dipendenti che ritengono già il pomeriggio del venerdì di essere nella pausa domenicale e inviano documenti di Stato importanti il lunedì  mattina. Il linguaggio in Parlamento rileva una classe politica ancora una volta inadeguata. E la presidente del Consiglio, degradata presidente del “coniglio” inquisita da un magistrato non proprio noto per la sua imparzialità, non aveva nessun motivo per non riferire in Parlamento. I due ministri in contraddizione uno con l’altro non hanno saputo essere efficaci. Governo e opposizioni riflettono la povertà dei tempi come l’Europa si rivela inesistente con Trump.
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Il libero scambio e il protezionismo 

Il libero scambio è  il sistema proprio delle democrazie liberali. I dazi sono un odioso  retaggio medievale che non favorisce la pace tra i popoli, ma attizza contrasti che potrebbero degenerare in tensioni di guerra. Il Protezionismo è un ferro arrugginito del secolo scorso. Trump è un nazionalista illiberale privo di una condotta politica degna di un grande paese come gli USA. Biden si è rivelato un incapace, l’attuale presidente – sospendo il giudizio finale – una mina vagante che dà speranze di pace attraverso la prepotenza. Un ossimoro strano, ma la politica è realismo e non eticità. Non c’è da fidarsi di un uomo rancoroso come lui, ma non esprimo giudizi, semmai timori e perplessità. Il suo sostenitore più ricco del mondo Elon Musk è un futuro Trump che prima sostenne i democratici ed oggi è passato dall’altra parte. La plutocrazia è inconciliabile con la democrazia, ma il diritto di arricchirsi lecitamente non può essere negato da un pauperismo altrettanto illiberale e antidemocratico. La verità è che siamo mal messi e non sarà la piccola Presidente italiana a salvarci dagli estremismi americani e dal bullismo europeo.
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Il Circolo e i politici

Non mi esprimerò sui veleni interni al circolo dei lettori, un circolo diventato fondazione con denari pubblici verso cui esprimo riserve dalla sua nascita. Beatrice ne diceva delle belle sulla sua origine.
Ma lasciamo andare. Va però ricordato che l’attuale direttrice era stata eletta consigliera  regionale radicale e che il suo seggio venne preso da Chiamparino per cinque anni, come la fondatrice del circolo divenne assessore di Chiamparino. Ciò ci consente di dire che il Circolo è sempre convissuto con la politica, non sempre migliore.  Il presidente del circolo ha continuato a fare il suo mestiere di sempre: il notaio. Esso è diventato quasi  magna pars del Salone del Libro con operazioni forse un po’ azzardate ma per lui fruttuose. E’  diventato un qualcosa di altamente politicizzato.  La cultura è in subordine. C’è chi dall’estrema destra vorrebbe imporre un direttore di estrema sinistra. Una delle tante ambiguità di un carrozzone che monopolizza la cultura torinese con soldi pubblici e ha messo in crisi istituzioni torinesi come i  circoli degli artisti e della stampa. Loewenthal ha lavorato bene, è donna colta e intelligente, ma non basta . Ormai il circolo
è un giocattolo in mano ai politici.
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LETTERE scrivere a quaglieni@gmail.com
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Il Giorno del ricordo  in tono minore?
Ho assistito al Giorno del ricordo on line, collegandomi al sito del Comune di Torino. Un giorno davvero in tono minore con posti vuoti nella Sala Rossa. Il prefetto assente, il sindaco e assessori  e consiglieri vari idem. Parlamentari totalmente assenti anch’essi. Ad officiare la inappuntabile presidente Grippo. Una cerimonia meno partecipata degli anni scorsi con  discorsi  in parte non all’altezza. Peccato!   N. Dosio
Io ero presente in Sala e non ho avuto un’idea così negativa. Anzi vedo con piacere che quest’anno non ci sono state polemiche. Io fui relatore del primo giorno del ricordo insieme a Violante e Missoni. Certo allora palazzo Carignano si riempì.  Ci fu anche un messaggio di Ciampi. Ma ci furono anche i negazionisti a far polemica. Quest’anno forse il basso profilo scelto ha consentito di evitare  almeno per ora  le annose discussioni del passato. La data sta diventando condivisa? Io lo spero.
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Taxi a Torino
Prendo spesso il taxi e noto che a Torino molti taxi sono ormai auto giapponesi basse e scomode . Taxi comodi tipo Mercedes non ne circolano più e spesso gli anziani ( a cui è stata tolta ogni agevolazione del Comune )stentano ad entrare .  Il taxi è un servizio pubblico : deve poter accogliere chi ha più difficoltà a spostarsi. Giulio Preti
Concordo con Lei. Basterebbe una 500 Lunga per risolvere i problemi che Lei indica. Ma la Fiat non la produce più. Certo le auto giapponesi sono scomode . Chi è alto non può trovarsi a suo agio . La crisi dell’auto impone delle scelte che vanno oltre i taxisti che a Torino sono accoglienti e gentili.

Conto alla rovescia per il Torino Jazz Festival

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La tredicesima edizione del Torino Jazz Festival (la cui presentazione stampa avverrà lunedì 10 marzo 2025, ore 11.00, in Sala delle Colonne a Palazzo Civico) si svolgerà dal 23 al 30 aprile 2025, con un’anteprima diffusa nei jazz club della città a partire dal 15 aprile.

 

Il Torino Jazz Festival 2025, diretto da Stefano Zenni, nel corso degli anni ha riscosso grande successo e dedicherà per la sua tredicesima edizione sempre più spazio alle produzioni originali create appositamente per la rassegna, accanto alle esclusive delle star del jazz nazionali e internazionali.

 

Ad aprire il TJF 2025mercoledì 23 aprile alle ore 21 al Teatro ColosseoEnrico Rava con il suo quintetto, fresco del premio ‘Top Jazz’ assegnato dalla rivista Musica Jazz, con il quale si è aggiudicato i titoli per il miglior disco e formazione del 2024. Nel corso della serata, la Città di Torino consegnerà al trombettista la targa Torri Palatine con la dicitura “A Enrico Rava che ha portato il jazz di Torino nel mondo“.

 

Gran finale all’Auditorium Giovanni Agnelli Lingottomercoledì 30 aprile in occasione della Giornata Internazionale Unesco del Jazz, in esclusiva europea, con una star internazionale: Jason Moran, il suo trio e la TJF All Stars, un ampio gruppo di grandi interpreti del jazz italiano, nella produzione multimediale “Il Big Bang del Jazz. L’eroica storia di James Reese Europe”.

 

Il Torino Jazz Festival 2025 è un progetto della Città di Torino realizzato dalla Fondazione per la Cultura Torino con il sostegno di Fondazione CRT, Main Partner Intesa Sanpaolo e Iren.

PH Credit ©️ Enrico Rava by Giorgio Luzi

A San Valentino, le “Promesse” diventano… “da marinaia!”

In mostra, alla Galleria “BI-Box Art Space” di Biella, le ironiche e romantiche opere grafiche di Galassika

Fino a sabato 1° marzo

Biella

“Ma come fanno i marinai, mascalzoni ed imprudenti … Sempre in cerca di una bimba da baciar …”, cantavano insieme, più di quarant’anni fa, Lucio Dalla e Francesco De Gregori (perfino loro!), mettendo, ancora una volta, alla berlina quei “poveri marinai”, errabondi “mascalzoni” collezionisti (secondo secolari vulgate) di promesse d’amore mai mantenute e sfacciatamente buttate a mare ad ogni nuovo ormeggio. Ma meno male che almeno a “San Valentino”, festa degli innamorati e delle vere “verità” in amore, ad una brava artista biellese è venuto oggi in mente (par condicio!?) di chiedersi Ma saranno proprio sempre i marinai a non mantenere le promesse? E perche non inserire nel novero dei “pinocchio amorosi” anche le fanciulle? Evviva! Qualcuno finalmente ci prova a sconvolgere desueti “detti popolari” che durano da secoli e che invece necessitano da un bel po’ di un’“aggiustatina di genere”.

 

La brava artista, grafica con fiocchi e controfiocchi, è la biellese Galassika, al secolo Carola Sagliaschi, che in prospettiva per l’appunto della “Festa di San Valentino” ha inaugurato, in questi giorni e fino a sabato 1° marzo, presso la Galleria “BI-Box Art Space” di via Italia 38, a Biella, una personale dal titolo (ancora evviva!) “Promesse da marinaia”. Con quella “a” finale al posto della “o” che fa proprio piacere. Ironica e fantasiosa narratrice, Galassika possiede la maestria di un segno nitido che mai sbeffeggia il reale, pur addomesticandolo in una sequenza di pagine che trasformano le figure (in questa mostra, “gente di mare”) in protagonisti di storie quasi “fumettistiche”, attrici e attori di mondi in cui marinai, marinaie, creature acquatiche e audaci sirene fanno sberleffi alla consueta inamovibile quotidianità per intrecciarsi fra loro in rocamboleschi giochi grafici di singolare originalità. Ogni pagina grafica presente in mostra profuma di “buona scuola”, il segno è rigoroso, quasi ininterrotto nel suo farsi volo immaginario, di attenta percezione alle cose pur sapendo di imbrigliarle in strane giravolte formali cui solo la luce dell’immaginario può dare un senso e una chiave di lettura e d’accesso.

 

In questa serie “marinaresca”, l’artista “esplora – è stato scritto – il tema delle passioni salate, delle promesse sussurrate al vento e del legame fra il mare e l’amore”. Le sue grafiche danno allora vita a un mondo di simil-sirene, marinaie ardimentose con sigarette in bocca che sputano barchette di carta anziché fumo, di marinai ultratatuati, qualcuno dalla lunga barba che ascolta dall’incavo di una conchiglia-cellulare le promesse (mantenute?) della donna amata, altri ancora – marinaio e marinaia – persi in amore, occhi negli occhi e matasse convulse di capelli in cui paiono farsi spazio chele pronunciate di granchi o tentacoli arricciati di polpi indispettiti e grintosi, con mari in burrasca e barche e navi sulle “montagne russe” che fanno da “quinta” teatrale a palchi su cui devi aspettarti possa accadere di tutto. E di più! Anche che vada a quel paese il secolare motto genovese Passàa a punta de Portofin, addio bella che son fantin! Tradotto: “Dopo la punta di Portofino, ciao bella, sono libero!”

 

Parallelamente, sempre fino a sabato 1° marzo, il pubblico potrà visitare sempre alla Galleria “BI-BOx Art Space” anche la mostra Ritratti urbani” con i dipinti di Beatrice Scaramal e le fotografie di Damiano Andreotti, ogni volto con la propria storia. Contestualmente alle mostre, sono inoltre in programma per sabato 15 febbraio, due laboratori a cura di Beatrice Scaramal. Dalle 10 alle 12, un momento pensato per i più piccoli: ogni bambino potrà immaginare e dare vita a un supereroe con poteri speciali, capace di affrontare le difficoltà e superare le sfide, ma con qualità uniche come la gentilezza, il coraggio o l’immaginazione. Alle 18,30 avrà luogo il secondo laboratorio, riservato agli adulti: con l’aiuto dell’artista verranno esplorati colori, forme e parole “per raccontare sfide, sogni nel cassetto o le vittorie più belle, trasformandole in un ritratto urbano unico e personale”. Il costo per partecipare ai laboratori è di 15 Europrenotazioni e info392 516 6749 o info.bibox@gmail.com.

Gianni Milani

Nelle foto: Galassika “Promessa da marinaia”, “Il marinaio innamorato”, Imprevisti di navigazione” e “Senza scampo”

“Adotta uno scrittore”, il Progetto firmato dal Salone del Libro

Giunge alla sua XXIII edizione  che coinvolgerà ben 40 autori e 40 scuole di 8 Regioni italiane

Partito ad inizio anno si concluderà il prossimo 19 maggio

Notevoli le cifre. Sono 1.006, quest’anno, le studentesse e gli studenti delle Scuole (complessivamente 40) di Piemonte, Liguria, Toscana, Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia coinvolti, da gennaio a maggio, nella XXIII edizione di “Adotta uno scrittore”, progetto didattico e culturale esteso dalle elementari all’università e presente pur anche in classi attive presso “Case di Reclusione” e Case circondariali” (nonché nella Sezione Ospedaliera dell’“Istituto Gobetti Marchesini” presso l’Ospedale “Regina Margherita” di Torino), ideato e organizzato dal “Salone Internazionale del Libro” di Torino, con il sostegno della “Consulta delle Fondazioni di origine bancaria” di Piemonte e Liguria, in collaborazione  con la “Fondazione con il Sud”. Ogni adozione prevede tre appuntamenti in classe per ciascuna autrice e ciascun autore adottato (40 in totale) e il quarto conclusivo lunedì 19 maggio, nell’ambito della XXXVII edizione del “Salone del Libro”. Alle autrici e agli autori è lasciata la libertà di ideare il percorso all’interno delle classi, senza alcun vincolo particolare, se non quello di “partire dai libri e dalla lettura, per offrire opportunità di confronto e riflessione non solo sulla narrazione e la scrittura, ma anche sull’attualità e sui temi della contemporaneità”.

In proposito afferma Annalena Benini, direttrice editoriale del “Salone” di Torino: “Da più di vent’anni ‘Adotta uno scrittore’ non solo crea, ma si prende cura dell’incontro fondamentale: quello sulla cultura, sulla lettura, sullo scambio di esperienze. In tutta Italia, anche nei luoghi più complicati da stimolare e raggiungere, i ragazzi delle scuole primarie fino alle università, i ragazzi ristretti negli istituti minorili, le persone nelle case circondariali e di reclusione hanno un tempo di incontro e di relazione con scrittori, artisti, giornalisti, sui temi che stanno loro a cuore, sulle possibilità e sugli inciampi dell’esistenza … ‘Adotta uno scrittore’ ha costruito fili di seta e di libertà interiore fra chi parla e chi ascolta, fra chi fa domande e chi prova a dare risposte. Non dura qualche minuto, ma tutto l’anno, tutti gli anni. Costruisce tempo, si prende cura, e fa in modo che i libri ci parlino ancora”.

Sono 40, si è detto, le scrittrici e gli scrittori, i fumettisti, le illustratrici e gli illustratori insieme a giornaliste e giornalisti, saggisti e studiosi adottati nel corso di quest’anno: da Daria Bignardi scrittrice e conduttrice, autrice di “Ogni prigione è un’isola” (Mondadori), in cui racconta il sistema carcerario attraverso l’esperienza personale a Francesca Giannone, autrice del bestseller “La portalettere” (Editrice Nord), romanzo italiano più venduto del 2023, tradotto in 30 Paesi via via (per forzata sintesi) fino a Marco Balzano, Premio Campiello con “L’ultimo arrivato” (Sellerio), a Nadeesha Uyangoda, nata a Colombo (Sri Lanka) e in Italia dall’età di sei anni, autrice di “Corpi che contano” (66thand2nd), sul tema del rapporto tra corpo e pratica sportiva a Matteo Bussola, scrittore e conduttore radiofonico, autore del bestseller “La neve in fondo al mare” (Einaudi), sulla fragilità adolescenziale e alla scrittrice Raffaella Romagnolo, autrice di “Aggiustare l’Universo” (Mondadori), romanzo di dolore, rinascita e memoria, finalista Premio Strega 2024. Impossibile citarli tutti.

Basti sapere che, grazie  al progetto, nel corso degli anni sono state portate a termine 545 adozioni per un totale di 15.278 studentesse e studenti, coinvolgendo 380 tra gli autori e le autrici più importanti della letteratura italiana degli ultimi quarant’anni. Cifre da record e anche per il 2025 “Adotta uno scrittore” avrà uno spazio sul “Bookblog”, la piattaforma digitale del “Salone” curata dagli studenti, che insieme agli Autori e ai docenti costruiranno un racconto partecipato, rendendo i contenuti fruibili liberamente su “bookblog.salonelibro.it

Da segnalare, infine, che sul canale “YouTube” del Salone sono disponibili i video “Si fa presto a dire Adotta” 2024 (adotta 2024), a cura della scrittrice Laura Marzi e del regista Fabio Ferrero, e “Si fa presto a dire Adotta” 2023 (playlist “Adotta uno scrittore”), realizzato da Fabio Ferrero con la partecipazione dello scrittore Raffaele Riba e che sempre  su “YouTube” del Salone si può accedere alle video pillole “Si fa presto a dire Adotta” 2022 (realizzate con la scrittrice Giusi Marchetta) che ripercorrono i vent’anni del progetto e un documentario di Fabio Ferrero, che, attraverso le parole e le voci di studentesse, studenti, autori e autrici, ripropone i temi, le atmosfere e le riflessioni scaturite dal confronto e dalla lettura dei libri.

Per info su tutte le “Adozioni” nelle scuole e aggiornamenti sulle date degli incontri, si veda il sito: www.salonelibro.it

g.m.

Nelle foto: Annalena Benini, Daria Bignardi (ph. Riccardo Piccirillo), Nadeesha Uyangoda e Matteo Bussola

Musica Regina in Villa International Music Festival

Dal 28 giugno al 5 luglio 2025 si terrà la quarta edizione consecutiva del festival Musica Regina in Villa International Music Festival, sotto la direzione di Francesco Mazzonetto, a Villa della Regina 

Per il quarto anno consecutivo Musica Regina in Villa International Music Festival verrà ospitato nella residenza sabauda di Villa della Regina, patrimonio UNESCO, dal 28 giugno al 5 luglio prossimo. Una location d’eccellenza per un appuntamento che, nel tempo, ha acquisito sempre maggior peso all’interno del cartellone culturale estivo del capoluogo piemontese, arrivando a contare un pubblico di oltre 3 mila spettatori.

Per il quarto anno consecutivo la direzione artistica è affidata al pianista concertista Francesco Mazzonetto che, dell’evento, è anche l’ideatore.

Il festival è organizzato dall’associazione Apeiron in collaborazione con l’associazione Amici di Villa della Regina  e, come le precedenti edizioni, si fonda sul tema delle Connessioni, che si instaurano tra i venti artisti presenti sul palco nelle diverse serate, ma anche tra generi musicali e tra generazioni.

“Oltre all’importante aspetto performativo, il Musica Regina in Villa International Music Festival vuole riscoprire, attraverso la grande musica, lo spirito creativo e comunitario del recital musicale. Sin dalla sua prima edizione il mio obiettivo è  stato quello di favorire la costruzione di Connessioni durature tra le persone  – commenta Mazzonetto – agevolando lo scambio di idee e di visioni sulle diverse espressioni musicali e artistiche, accrescendo di anno in anno il numero degli artisti presenti al festival a Villa della Regina, un luogo  di estrema meraviglia architettonica e naturale, patrimonio dell’UNESCO. Uno degli obiettivi del Festival è proprio quello di diffondere la conoscenza degli ambienti interni e dei magnifici giardini della villa”.

L’associazione Amici di Villa della Regina, che dal 2022 ospita il festival, nasce con l’intento di salvaguardare e valorizzare il meraviglioso complesso della villa lavorando per sostenere i progetti culturali e artistici che la riguardano. Tra i tanti obiettivi, il festival si pone anche quello di aumentare il pubblico fruitore di questo museo, nel suo genere unico in Italia, per il suo valore architettonico, per la propria storia, nonché per la bellezza paesaggistica, dei giardini e dei giochi d’acqua. 

Mara Martellotta