CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 484

Ci troviamo onLive. Un progetto di Piemonte dal Vivo

Per connettere artisti e pubblici

 

DAL 12 DICEMBRE ARRIVA LA MUSICA CLASSICA DI SHORT TRACK DELL’UNIONE MUSICALE

 

Un ricco palinsesto di contenuti originali, visibili gratuitamente sul sito di Piemonte dal Vivo: dal 27 novembre al 17 febbraio 2021 onLive è la sfida digitale accolta dalla Fondazione, per provare ad abbattere il confine fra onsite e online, superando il distanziamento imposto dallo schermo del computer e per continuare a programmare in questo periodo difficile. Un palinsesto digitale pensato dallo staff della Fondazione, insieme agli artisti, con contenuti originali, proposte multidisciplinari, progetti speciali, fruibili a casa propria in prima visione e on demand, attento ai bisogni della comunità di spettatori. Tre i focus tematici di questo cartellone digitale: PAROLA (con allestimenti dedicati al nuovo format), MUSICA (con le sonorità, tra classico e moderno, dei migliori artisti regionali) e MOVIMENTO (attento alla dimensione coreografica). Il tutto con uno sguardo EDUCATIONAL, per offrire anche nuovi strumenti al mondo della scuola che in questi mesi sta affrontando la sfida della Didattica a Distanza. Un palinsesto che presenta i propri contenuti articolati in forma di serie, ciascuna composta da episodi di circa 20/30 minuti per una narrazione multidisciplinare, con appuntamenti settimanali (tutti i video restano poi visibili in archivio) sul sito di Piemonte dal Vivo.

Dal 12 dicembre (il sabato alle ore 17, fino al 6 febbraio), in collaborazione con l’Unione MusicaleShort Track è un ciclo di sei brevi incontri musicali, per avvicinare gli spettatori alla musica classica, con brani eseguiti da giovani musicisti e introdotti dal prof. Antonio Valentino.

Short Track è un’occasione unica, rilassata e informale, per abbattere le barriere e immergersi nel piacere della musica classica, per chi si avvicina la prima volta e desidera “comprendere di più”. In solo mezz’ora sarà possibile ascoltare alcune delle più celebri pagine del repertorio e conoscere segreti, aneddoti e curiosità sulla musica, raccontati in modo semplice e accattivante direttamente dal pianista Antonio Valentino. Completano il progetto interviste ai musicisti e clip di backstage disponibili sul sito di Piemonte dal Vivo.

Saluzzo si candida a capitale della Cultura

Saluzzo, con le Terre del Monviso, è la prima città alpina candidata a Capitale Italiana della Cultura 2024. L’antica capitale del Marchesato, a cavallo tra Italia e Francia, vuole accendere i riflettori sulla montagna, intesa non solo come meta di svago e loisir, ma come luogo di innovazione e cultura, dalle tante vocazioni e opportunità soprattutto per i giovani.

La candidatura di Saluzzo nasce da lontano ed è la prosecuzione di un percorso avviato da tempo con il progetto Terres Monviso, che ha creato una rete di 68 comuni su un territorio di 2.600 kmq e quasi 136mila abitanti, e VéloViso, che ha unito le valli italiane e francesi del Monviso attraverso la valorizzazione dell’offerta cicloturistica. Cinque anni dopo, Saluzzo punta ad un ancora più ampio rilancio e coinvolgimento del territorio che ha già ricevuto il sostegno delle istituzioni, delle associazioni e dell’intero Piemonte.

 

«La nostra idea – afferma Mauro Calderoni, sindaco di Saluzzo – è di alimentare un processo collettivo, aggregante e condiviso, lavorando con tutti coloro che potranno e vorranno contribuire a costruire un progetto forte ed efficace, a partire dai giovani. Partiamo in anticipo perché vogliamo sfruttare al meglio il tempo che abbiamo e utilizzare il percorso di costruzione del dossier per coinvolgere il territorio e ottenere delle ricadute positive: ogni euro investito in cultura ne genera cinque! Ci serve tempo, infine, perché la nostra visione di cultura è ampia, non solo arte ed eventi culturali in senso stretto, ma cultura dei territori: tradizione, ambiente, storia, paesaggio, lingua e perfino religione».
All’indomani del lockdown, le potenzialità dei piccoli borghi sono state evidenziate da sociologi, urbanisti ed economisti, ma nell’immaginario collettivo la montagna non è ancora considerata un luogo da abitare. Nel 2030, secondo il World Urbanization Prospects 2018 delle Nazioni Unite, il 60% della popolazione mondiale si concentrerà nelle città.

 

«Noi vogliamo vedere oltre il 2030 – spiega Paolo Verri, coordinatore pro bono della candidatura -. La Capitale Italiana della Cultura non è un concorso di bellezza, ma una competizione di progetti e idee che guardano al futuro e raccontano, nei minimi dettagli, come la cultura possa aiutare la crescita di un territorio. L’obiettivo è costruire un piano strategico che guardi al futuro, per questo lavoreremo fin da subito per coinvolgere tutti i soggetti in campo, le capitali della cultura elette e soprattutto i giovani per individuare progetti sostenibili nell’ambito del Next Generation EU. Ci candidiamo ad essere la prima città che mette la montagna e le Alpi al centro di una rete nazionale ed europea».

 

L’annuncio della candidatura, prima ancora della presentazione ufficiale, è stato subito accolto con entusiasmo dal territorio. «C’è più di una ragione – conferma Vittoria Poggio, assessore alla Cultura della Regione Piemonte – per cui appare assolutamente coerente, appropriata e giusta la candidatura di Saluzzo con le Terre del Monviso a Capitale Italiana della Cultura 2024. L’assessorato alla Cultura della Regione Piemonte è a disposizione fin da ora per sostenere questa impresa. Conosciamo l’audacia dei piemontesi e sono convinta che riusciremo, anche questa volta, a fare un buon lavoro, dimostrandoci all’altezza del nostro glorioso passato».
I prossimi passi saranno l’organizzazione di una call nazionale per under 28 e un meeting per sviluppare e approfondire, con tutti gli attori in campo, i contenuti del dossier.

 

Sostengono la candidatura di Saluzzo con le Terre del Monviso a Capitale Italiana della Cultura 2024: Fondazione Cassa di Risparmio di Saluzzo, Diocesi di Saluzzo, Provincia di Cuneo, Regione Piemonte, Unioni Montane delle Terre del Monviso, Uncem, Città di Parma, Città di Verbania, Camera di Commercio di Cuneo, Politecnico di Torino, Università degli Studi di Torino, Università di Scienze Gastronomiche, Fondazione Artea, Compagnia di San Paolo, Fondazione Cassa di Risparmio di Torino, Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo, Salone Internazionale del Libro di Torino, Dmo Piemonte, Fai Piemonte e Valle d’Aosta, Atl del Cuneese, Parco del Monviso/MabUnesco, Igav Istituto – Garuzzo per le Arti Visive, Communauté de Communes du Guillestrois et du Queyras, Communauté de Communes Serre-Ponçon, Communauté de Communes Vallée de l’Ubaye Serre-Ponçon, Mariano Allocco, Stefania Belmondo, Sergio Berardo, Lóránd Hegyi, Paolo Pejrone, Fredo Valla.

 

#saluzzomonviso2024

Quaglieni ricorda Ciampi

Sabato 12 dicembre alle ore 19 sulla pagina centro Pannunzio del Canale Facebook

lo storico prof. Pier Franco Quaglieni ricorderà il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi nel centenario della nascita

Guardiano di stelle e di vacche

Una raccolta di racconti  di Andrea Nicolussi Golo. Un libro che tenta, riuscendovi bene, di  ridare voce, con una capacità narrativa sorprendente, all’antica cultura dei Cimbri,  gli “tzimbar”, i boscaioli

Alle volte ci capita di leggere dei libri che sotto l’aspetto formale sono perfetti, ma, appena chiuse le pagine, non ci importa niente di quello che abbiamo letto e niente conserva la memoria. Non è questo il caso, perché pagina dopo pagina provi emozioni e partecipi ai fatti con ricordi di vita passata che non è poi tanto lontana nel tempo ma che sembra, invece, nei fatti, mille anni lontana”. Con queste parole,  Mario Rigoni Stern , in una delle sue ultime riflessioni  prima di morire, introdusse “Guardiano di stelle e di vacche” (Edizioni Biblioteca dell’Immagine), raccolta di racconti  di Andrea Nicolussi Golo. Un libro che tenta, riuscendovi bene, di  ridare voce, con una capacità narrativa sorprendente, all’antica cultura dei Cimbri,  gli “tzimbar”, i boscaioli,  del suo piccolo paese di Lucerna,  dove si parla questa lingua antica,  oggi ridotto a poche centinaia di abitanti sul versante trentino dell’altipiano di Asiago. L’autore, un racconto dopo l’altro, accompagna chi legge lungo i vicoli acciottolati e tra le  antiche case con le travi in larice di questo paese per ascoltare l’antica lingua dei Cimbri,  piccola minoranza etnica-linguistica , orgogliosamente gelosa della propria storia e cultura antica. Quindici racconti, quindici storie che scaturiscono dai ricordi di Nicolussi Golo e scorrono via con personaggi come Katerj , nata donna e vissuta uomo, donna libera e forte che coinvolge particolarmente l’autore; oppure Franze, donna delicata,  umile, generosa  eppure risoluta, finita vittima del comune pensare di un tempo; e Pirminio Pompeo, nonno materno dell’autore, generoso come i galantuomini di un tempo nel l’essere protagonista di una storia di solidarietà. Lo zio Amando, l’ultimo dei cacciatori, a suo modo ecologista, e Monsù che infranse l’undicesimo comandamento (“non desiderare la legna d’altri”)  rubandola al prete perché era l’unico che non se la sudava nei boschi.  Storie semplici di quando il poco era tutto ed il centro del mondo era la comunità del paese, da leggere una per sera. E’ un libro che aiuta a conoscere, aiuta ad amare realtà marginali, realtà dimenticate: aiuta a capire, come scriveva Mario Rigoni Stern “che cose importanti per vivere bene ci sono anche fuori delle grandi città”.

Marco Travaglini

Il Salone prosegue in 34 librerie

L’iniziativa prosegue fino al 7 gennaio 2021.

 

22 lezioni con 26 autrici e autori italiani e internazionali,

31 eventi complessivi in 5 giorni,

34 librerie torinesi aderenti ospitano 180 editori con oltre 700 titoli,

100 gruppi di lettura delle Biblioteche coinvolti,

20.670 studenti collegati da tutta Italia per le prime 3 lezioni,

3.000 docenti e bibliotecari coinvolti nei primi 2 appuntamenti di Educare alla lettura,

8.000 buoni da leggere già scaricati e 700 già spesi,

oltre 8.000 nuovi iscritti a SalTo+ in soli 5 giorni.

 

 

Vita Nova ha chiuso la sua programmazione di incontri con autrici e autori invitati, in questa particolare occasione, a riconciliare gli opposti. Vita Nova, però, non è nata come semplice rassegna culturale, bensì come l’inizio di un nuovo percorso da condividere con gli editori, le librerie, le biblioteche e la comunità di lettori, insegnanti, studenti.

 

Con Vita Nova, infatti, il Salone Internazionale del Libro di Torino ha voluto dare un segnale concreto di supporto alla filiera del libro e alle scuole, in una contingenza particolarmente complessa: il Salone non è soltanto un’istituzione culturale, ma soprattutto una rete che vive grazie a tante anime, e Vita Nova è stata l’occasione di mettersi al servizio di questa grande e vitale comunità.

 

Per questa ragione, il programma si è aperto con tre lezioni rivolte espressamente alle scuole – con Susanna Mattiangeli e Luca Doninelli, Maura Gancitano e Andrea Colamedici, Roberto Saviano – che sono state seguite da 20.670 studenti collegati da tutta Italia.

Anche il primo modulo di Educare alla lettura, il corso di formazione valido per l’aggiornamento di docenti e bibliotecari – organizzato dal Salone del Libro e dal MIBACT Centro per il Libro e la Lettura in collaborazione con AIB-Associazione Italiana Biblioteche – ha fatto registrare un grandissimo successo, con oltre 3.000 tra docenti e bibliotecari coinvolti nei primi 2 appuntamenti. Gli incontri, occasione di confronto e dialogo con importanti autori e autrici italiani e stranieri, proseguono fino al 16 dicembre con altri 4 appuntamenti che saranno visibili sulla piattaforma SalTo+.

E ancora, per tutto l’arco di Vita Nova, sono stati coinvolti oltre 100 gruppi di lettura, sempre grazie alla preziosa collaborazione dell’AIB, che hanno realizzato contenuti di approfondimento disponibili su SalTo+.

 

La piattaforma SalTo+ è la piattaforma digitale nata per accompagnare la community del Salone durante tutto l’anno. In soli 5 giorni dall’apertura, SalTo+ ha fatto registrare oltre 8.000 iscrizioni.

E sarà proprio su SalTo+ che si potrà continuare a scaricare il Buono da Leggere da spendere nelle 34 librerie torinesi aderenti a Vita Nova fino al 7 gennaio 2021. Grazie al sostegno della Regione Piemonte, infatti, il Salone ha già distribuito oltre 8.000 Buoni del valore di 10€ destinati a docenti, a giovani tra i 14 e i 25 anni residenti o domiciliati in Piemonte, oltre che ai lettori del Salone, sempre domiciliati in Piemonte, che ne facciano richiesta su SalTo+. Al 7 dicembre, sono circa 700 i buoni già spesi nelle librerie torinesi.

 

Sono intervenuti a Vita Nova, tra i tanti: Richard Baldwin, Letizia Battaglia, Mario Calabresi, Romeo Castellucci, Andrea Colamedici, Saverio Costanzo, Emma Dante, Donatella Di Cesare, Luca Doninelli, Mathias Énard, Fumettibrutti, Maura Gancitano, Paolo Giordano, Susanna Mattiangeli, Piergiorgio Odifreddi, Roberto Saviano, Vittorio Sgarbi, Manuel Vilas, Serena Vitale, il Cardinale Matteo Zuppi. Vita Nova ha dato spazio anche a una serie di momenti conclusivi di diversi progetti del Salone del Libro: i tre premi che il Centro per il libro e la lettura dedica alle scuole, il Premio Nati per Leggere, il Silent Book Contest, il Concorso Letterario Lingua Madre; a due iniziative del Consiglio Regionale della Regione Piemonte dedicate a Rodari e agli editori piemontesi, un video dell’Associazione Fiori di Ciliegio in ricordo di Mishima e a eventi di Incipit Offresi e Adotta uno scrittore.

Vita Nova è stata anche l’occasione per siglare nuove importanti collaborazioni con il Parlamento Europeo – Ufficio di Milano, la Fondazione Pavese, l’Accademia del Cinema Italiano – Premi David di Donatello; e confermare storiche collaborazioni del Salone con tanti partner, tra i quali: la Fondazione Compagnia di San Paolo, l’Associazione delle Fondazioni di Origine Bancaria del Piemonte, la Fondazione Collegio Carlo Alberto, il Mibact – Centro per il libro e la lettura, il Premio Strega Europeo.

 

Oggi, martedì 8 dicembre, si tengono gli ultimi appuntamenti del programma online, con le attese lezioni di Petros Markaris ed Eva Cantarella (in collaborazione con il Parlamento Europeo – Ufficio di Milano), Silvia Federici, Giorgio Fontana, Alberto Angela e l’inedito Dialogo su Pavese con Carlo Ginzburg e Giulia Boringhieri (grazie alla collaborazione della Fondazione Pavese).

 

Vita Nova prosegue, poi, con gli incontri di Educare alla lettura su SalTo+, con il dialogo tra Fernando Aramburu e Bruno Arpaia in programma l’11 dicembre in collaborazione con il Premio Strega Europeo, e soprattutto continua nelle 34 librerie torinesi che, insieme ai 180 editori aderenti, sono e rimangono il luogo fisico di incontro tra il Salone e la sua comunità fino al 7 gennaio 2021, in attesa della XXXIII edizione, Vita Supernova.

La mappa delle librerie, con l’elenco degli editori da esse ospitati, è disponibile sul sito www.salonelibro.it nella sezione dedicata a Vita Nova.

 

Vivaldi e l’educazione musicale: dalle Orfane musiciste ai ragazzi della De Sono

Il 10 dicembre un convegno digitale e un concerto celebrano Antonio Vivaldi e lo studioso Alberto Basso.

10 dicembre 2020 ore 15.00 in diretta Facebook e Youtube.
Partecipazione gratuita.

Come sa bene chi conosce l’origine della parola “Conservatorio”, la storia degli istituti di educazione musicale si intreccia con quella degli orfanotrofi e degli enti di pietà, dove i fanciulli venivano formati nella composizione, nel canto e nella “conservazione” dell’antica arte della musica. Antonio Vivaldi tra il 1703 e il 1740 operò proprio in un orfanotrofio femminile, l’Ospedale della Pietà di Venezia, facendo dell’orchestra e del coro dell’Istituto una tra le più importanti realtà musicali nell’Europa del tempo.

A questo tema suggestivo è dedicato il convegno digitale “Vivaldi e le Orfane Musiciste”, organizzato dall’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte come seconda tappa del progetto triennale Vivaldinsieme, realizzato in collaborazione con Lingotto Musica. L’incontro sarà trasmesso in diretta sui canali Facebook e Youtube giovedì 10 dicembre 2020 dalle ore 15.

Sotto la guida di Orlando Perera, giornalista e ricercatore appassionato di Vivaldi, si proverà ad estendere lo sguardo dalla figura del Prete Rosso al contesto di riferimento, quello dei quattro Ospedali veneziani e del loro uso, diffuso fin dalla metà del Cinquecento, di accogliere ragazze senza famiglia dando vita ai cosiddetti “cori delle figlie”, con scopi educativi ma anche di raccolta fondi.

Ad accompagnare il pubblico in questo viaggio alle radici della pedagogia musicale moderna saranno il critico musicale e storico della musica Cesare Fertonani, Bepi Ellero, già archivista dell’Istituto di Ricovero ed Educazione di Venezia, e Pier Giuseppe Gillio, docente di Poesia per musica e drammaturgia musicale al Conservatorio di Novara.

A seguire, Susan Orlando interverrà per presentare il progetto discografico Vivaldi Edition, di cui è direttrice artistica. Un progetto che da 20 anni si occupa di incidere e pubblicare l’intera opera di Antonio Vivaldi contenuta nella grande raccolta di autografi, in gran parte inediti, della Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino.

Sono già 65 i titoli usciti per l’etichetta francese Naïve, presente anche all’incontro del 10 dicembre con un saluto del direttore Pierre-Antoine Devic.

Proprio per aver ideato e coraggiosamente avviato l’ambizioso progetto di Vivaldi Edition, divenuto un punto di riferimento per la musica internazionale, nel corso del pomeriggio sarà conferito il Premio Tedesco della Critica al musicologo Alberto Basso.

La giornata di studi, aperta dal saluto del direttore artistico di Lingotto Musica Francesca Gentile Camerana, si concluderà con la trasmissione del concerto organizzato in collaborazione con la De Sono Associazione per la Musica, registrato il giorno precedente presso l’Auditorium Antonio Vivaldi di Torino. Protagonisti saranno i giovani Niccolò Susanna (flauto), Matteo Forla (oboe), Marco Taraddei (fagotto) e Marco Crosetto (clavicembalo) in un programma che propone pagine cameristiche con organico variabile del compositore veneziano.

Il convegno e il concerto si potranno seguire gratuitamente attraverso la pagina Facebook dell’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte  o su Youtube al link https://tinyurl.com/vivaldieleorfane

Con il sostegno di:

Giornata di studi realizzata dall’Istituto per i Beni Musicali in Piemonte nell’ambito del progetto Vivaldinsieme in collaborazione con

Lingotto Musica e i giovani della De Sono Associazione per la Musica

 

PROGRAMMA

Ore 15,00 Inizio collegamenti, coordina Orlando Perera

  • Saluto di Francesca Camerana Direttrice di Lingotto Musica

Interventi

  • Pier Giuseppe Gillio: “Il ruolo culturale e sociale degli Ospedali di Venezia nel

                                         Settecento”.

  • Bepi Ellero: “La vita quotidiana negli Ospedali veneziani”
  • Cesare Fertonani: “Vivaldi compositore alla Pietà”
  • Susan Orlando: “Vent’anni di Vivaldi Edition” (italiano-inglese)
  • Saluto di Pierre-Antoine Devic responsabile di Naïve Classic per Believe
  • Consegna simbolica al Professor Alberto Basso del PdSK (Preis der deutschen Schallplattenkritik –  Premio della critica discografica tedesca)

 

  • Intervento di Alberto Basso

Ore 17,15 in streaming dall’Auditorium “Vivaldi” di Torino

  • Concerto vivaldiano dei giovani musicisti dell’Associazione De Sono.

Susanna Niccolò, flauto – Matteo Forla, oboe – Marco Taraddei, fagotto – Marco Crosetto, clavicembalo

Antonio Vivaldi (1678-1741)

Sonata in do minore per oboe e basso continuo RV 53

Sonata a 3 in sol minore RV 81

Sonata per flauto, fagotto e basso continuo in la minore RV 86

Concerto per flauto, oboe, fagotto e cembalo in sol minore RV 103

I tarocchi di Serena Zanardo

Il progetto, nato oltre un anno fa da un’idea della pittrice Serena Zanardo e sviluppato in
collaborazione con Luigi Castagna (titolare della galleria “ Arte per Voi” di Avigliana), consistente nella realizzazione di due mazzi di tarocchi artistici (ciascuno corredato da un libretto di ‘suggerimenti’ per gli addetti ai lavori), è stato finalmente portato a termine.
Scrive tra l’altro il critico Carlo Burdet a proposito delle opere: “Che i tarocchi siano stati interpretati
come le pagine di un libro in via di ‘assemblaggio’ è vero, perché è così che, cambiandone sul
tavolo l’ordine, varia anche l’interpretazione di chi li legge. Che si possa fare questo da proposte
completamente diverse dagli stilemi classici, Serena Zanardo lo prova con una certa sicurezza
almeno queste due volte. Nascono così le carte delle Stagioni e quelle della Rinascita.
I tarocchi della Rinascita trovano nelle farfalle le figure emblematiche del loro essere mentre quelli delle Stagioni offrono a volte in dettagli figurativi quasi zoomati le loro suggestioni.
Per il resto anche i Tarocchi di Serena Zanardo si basano sullo stesso numero di quelli classici dei
quali osano tradurre le figure emblematiche con immagini mai prima d’ora raccontate. Così, come
tra le figure fantasiose di una ‘Scuola di Samba’ del Carnevale di Rio de Janeiro, allora, anche i
delicati sfumati di queste tessere cromatiche trovano la loro vitalità… ma non sarà facile per chi,
gettate sul tavolo le carte, dovrà interpretare gli accordi e le assonanze loro, non perdersi tra le
suggestioni visive alle quali l’artista induce con la sua creatività, pur se non ha esitato a intitolare e
dare la descrizione di ogni pezzo. Quelli perciò rimangono lì, delicati e forse un po’ ambigui, a
ritrattare per l’artista attimi di osservazione da riferire ai suoi lettori con il fascino di una prima
lettura…” I due mazzi “ Tarocchi della Rinascita” e “Tarocchi delle Stagioni”, realizzati da Serena Zanardo sono composti ciascuno di 78 carte (22 Arcani Maggiori e 56 Arcani Minori), sono stati pubblicati in lingua italiana e in lingua inglese dalla Casa Editrice “LAlbero” e sono ora disponibili per la visione e l’acquisto.
.
Per informazioni e/o acquisti visitate i siti web:
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https://artepervoi.it
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https://shop.edizionilalbero.it/it/10-carte divinatorie
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oppure inviate un’e-mail a:
·
lcastagna@artepervoi.it
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serealain@gmail.com

Fondazione Torino Musei, riaprono la biblioteca e l’archivio fotografico

Con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri emesso in data 3 dicembre 2020 “sono sospesi le mostre e i servizi di apertura al pubblico dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, ad eccezione delle biblioteche, dove i relativi servizi sono offerti su prenotazione, e degli archivi, fermo restando il rispetto delle misure di contenimento dell’emergenza epidemica”.

Pertanto la Fondazione Torino Musei comunica la riapertura della Biblioteca d’Arte e dell’Archivio fotografico, non più soggetti all’obbligo di chiusura, a partire da mercoledì 9 dicembre.

Il servizio rivolto agli studiosi sarà gestito solo su prenotazione, con modalità di fruizione contingentata.

 

Consulta le REGOLE DI ACCESSO alla Biblioteca d’Arte e all’Archivio fotografico della Fondazione Torino Musei.

 

ORARIO

Dal lunedì al venerdì 10-13;  14-17

Il servizio di distribuzione dei volumi termina alle 16.30

 

Prenotazione / informazioni

Biblioteca d’Arte – Fondazione Torino Musei

Via Magenta, 31

10128 Torino

biblioteca@fondazionetorinomusei.it

011 4429585

 

Informazioni bibliografiche / richieste di prestito interbibliotecario

0114429532 | stefano.musso@fondazionetorinomusei.it

0114429534 | andrea.ferraris@fondazionetorinomusei.it  

 

Informazioni relative all’Archivio storico dei Musei Civici

0114429530 | franco.stella@fondazionetorinomusei.it  

Gli inverni lontani di Rigoni Stern

“Sono nato alle soglie dell’inverno, in montagna, e la neve ha accompagnato la mia vita”

 

A segnalare l’arrivo dell’inverno, da sempre, è per primo lo scricciolo che si avvicina alle case degli uomini. È il più piccolo degli uccelli europei, un batuffolo raccolto di piume brune con fini striature più scure e una piccola breve coda sempre portata all’insù. Il suo richiamo è come un leggero tocco su un campanellino d’argento: è con questo che chiama la neve”. Così Mario Rigoni Stern racconta l’arrivo dell’inverno in Stagioni, scritto nel 2006 all’età di 85 anni, due anni prima di morire. L’inverno è la stagione più giusta per leggere i racconti di Mario Rigoni Stern che di sè diceva “ sono nato alle soglie dell’inverno, in montagna, e la neve ha accompagnato la mia vita”.  Rileggere Mario è un po’ come sognare, immaginando di vederlo con gli sci in spalla in alta Val Formazza o in attesa della partenza per il fronte russo nel silenzio di quello strano e cupo inverno del ’42 quando la cosa più importante era dosare il sale, il tabacco e la grappa, con addosso l’angoscia per il futuro.

Nelle storie di Mario i grandi avvenimenti si collocano accanto alle tante minime vicende personali, in un largo movimento ritmato dal susseguirsi regolare delle stagioni. Con accenti spesso poetici Rigoni Stern ci narra di un mondo che continua a darci il senso e i ritmi del vivere. Offrendo, spesso, anche tante “istruzioni per l’uso” quando , ad esempio, racconta come ci si prepara ai rigori invernali in assenza degli agi messi a disposizione dal progresso. Prima di tutto fare provviste, accumulare e conservare cibo: i prodotti dell’orto, le patate di montagna ammucchiate in cantina, la farina da polenta. E poi badare al freddo: la legna di faggio è la migliore perché non sporca il camino, e la temperatura si tiene d’occhio controllando che l’acqua lasciata in un secchio non geli. Non mancano i consigli per restare in buona salute: la grappa scaccia l’influenza, il miele di salvia fa bene alle vie respiratorie.

Emerge da tanti consigli pratici il ritratto di un’esistenza vissuta secondo ritmi antichi, diversissimi da quelli che oggi caratterizzano questo mondo frettoloso, distratto e materialista. Ritmi che permettono di vivere in armonia con la natura e di dedicarsi allo spirito perché resta il tempo per riflettere e per leggere. In attesa della primavera.

 

Marco Travaglini

“Something TO be”: un ep collettivo, tutto torinese

Un tributo a John Lennon. La pubblicazione a 40 anni dalla sua scomparsa, l’8 dicembre 1980

Verrà pubblicato l’8 dicembre “Something TO be”, un ep collettivo di tributo a John Lennon, a 40 anni dalla sua scomparsa: proprio alle 22,51 dell’8 dicembre 1980, al termine di un pomeriggio trascorso al Record Plant Studio, Lennon fu ucciso da cinque colpi di pistola mentre rincasava.

“Something TO be” è un progetto tutto torinese che porta le firme dell’associazione Soundset Aps, dello studio di registrazione Transeuropa, dove è stato realizzato, e di Indiependence, Magazzino sul Po e Dewrec, realtà attive sul cittadino. Comprende quattro brani del cantautore, paroliere e polistrumentista nato a Liverpool nel 1940:  si tratta di “Imagine”, “GivePeace a Chance”, “Working class Hero” e “Mind Games”, riproposti da artisti torinesi.

A nome di Soundset Aps spiega il senso del progetto Eleonora Cappelluti, organizzatrice d’eventi, tecnica del suono, cantautrice, in arte Ella Nadì: «Questa iniziativa, in un momento in cui ci è chiesto di rinunciare all’arte e alla socialità, ha fatto sì che riuscissimo a dare significato a ciò che più ci rappresenta: la musica. La musica serve oggi, come è sempre servita, ad unire le persone. E non c’è coprifuoco, decreto, virus o malattia che possa cambiare questa sua vocazione – spiega – Nelle canzoni di John Lennon ho trovato tutta la potenza di questo messaggio e far rivivere le sue parole con le nostre voci per fare concretamente del bene sostenendo “fooding” mi sembra il modo migliore per celebrarlo e allo stesso tempo per celebrare l’importanza della nostra professione». John Lennon è stato autore di moltissime canzoni indimenticabili, che hanno segnato indelebilmente il mondo della musica e tracciato un solco profondo nella generazione del suo tempo e quelle a seguire non solo in ambito musicale, ma anche politico e sociale. Nel 1971 Lennon cantava “Imagine”, brano dalla straordinaria potenza emotiva, esortando a vedere il mondo come un unico popolo che vive in pace senza discriminazioni, perché solo se tutti immaginiamo un mondo migliore, sarà possibile raggiungere un futuro migliore.  Oggi il mondo intero sta attraversando un momento difficile ma, adesso come allora, si può superare ogni problema stando uniti, preferendo la strada della collettività  a quella dell’individualismo.  L’obiettivo del progetto è proprio far rivivere attraverso la voce di artisti emergenti,  le parole di un grandissimo uomo  che ha voluto dimostrare l’importanza dell’unione tra le persone, e l’ha fatto col messaggio musicale.

“Something TO be” è stato realizzato al Transeuropa Recording Studio e porta la firma di Fabrizio Cit Chiapello, produttore, arrangiatore, tecnico del suono: «Tanti bravi artisti che vivono a Torino si sono resi disponibili, in mezzo alle mille difficoltà di questo momento, a dare il loro contributo a questo progetto. Ci ha unito l’amore per la musica, per uno dei più grandi artisti del ‘900, per le sue canzoni e i suoi testi che, come ogni vera opera d’Arte del passato, riescono ancora a dare un fortissimo messaggio a questo nostro presente. Ci ha unito un fine di solidarietà, una possibilità di dare il nostro piccolo aiuto a problemi umani e concreti della nostra città. È ciò che la musica e i musicisti sanno fare e fanno da sempre. Amore è una parola che ricorre spessissimo nelle canzoni di John Lennon, un suo brano si intitola proprio così:”Love”. In questo periodo così duro per tutti, anche per i musicisti e lavoratori dello spettacolo, in questi giorni di forti lacerazioni nella società e di paure per il presente e futuro, non potevamo celebrare John Lennon che con un nostro piccolo atto di Amore per qualche  sua canzone e per un fine di solidarietà. “Nothing you can sing that can’t be sung”».

Il Comitato Arci Torino sosterrà il progetto attraverso la creazione di un crowdfunding dedicato sulla piattaforma Produzioni dal Basso: il ricavato sarà destinata a “Fooding – Alimenta la solidarietà”, progetto di Arci Torino, realizzato nell’ambito dei Progetti a Rilevanza Locale del 2018 della Regione Piemonte finanziati con fondi del Ministero del Lavoro e del piano Emergenza Freddo del Comune di Torino. Arci stamperà anche cd dell’Ep “Something TO Be” che verranno consegnati in omaggio come “reward” alle persone che doneranno al progetto Fooding – dal vivo o online – almeno 10 euro. Alice Eugenia Graziano, membro della presidenza del Comitato Arci Torino e coordinatrice di Fooding, afferma: «Something to be è un regalo bellissimo per Fooding, la prova di come tutta Arci Torino sia coinvolta nel progetto. Fin da marzo, con l’inizio del lockdown, abbiamo sentito il supporto di tutte le anime della nostra rete. Con questa iniziativa valorizziamo un ulteriore legame: quello con la scena musicale indipendente di Torino. Si tratta di decine di artiste e artisti, lavoratrici e lavoratori dello spettacolo che oggi regalano alla comunità la loro arte, per sostenere le nostre raccolte fondi e dare visibilità al progetto. Something to be è il primo step di un percorso di coinvolgimento per alcune persone che contribuiranno al progetto e, allo stesso tempo, un’occasione per incontrare di nuovo chi ha partecipato fin da marzo nella preparazione e consegna dei panieri alimentari».

L’ ep sarà caricato sui tutti i digital stores.

 

Elenco degli artisti coinvolti

 

Ella Nadì

Claudio Lo Russo

Nicko

Vea

Bandini

Francesca  (Duopo trio)

Alessandro (Duopo trio)

Protto

Anna Castiglia

Francamente

Andrea (Makepop)

Ivan (The spell of ducks)

Alberto Cipolla

Kawari

Indigo

Nadia (Twee)

Fabrizio Cit Chiapello