In programma all’Auditorium del Sermig l’11 maggio
Sono stati inaugurati nella serata di martedì 3 maggio scorso i nuovi locali della sede del Coro CAI UGET, che si trovano in via Monte Ortigara 95, alla presenza della Presidente della Terza Circoscrizione, Francesca Troise, del vicesindaco della Città Metropolitana di Torino Jacopo Suppo, dell’ex sindaco della Città di Torino Valentino Castellani e del Presidente del Gruppo consiliare dei Moderati in Consiglio Regionale Silvio Magliano.
Per i prossimi anni ospiteranno una realtà importante come quella del CAI UGET che, dal 1947, si fa portatrice di una tradizione di cultura, condivisione e amicizia.
Il prossimo appuntamento del Coro CAI UGET sarà per mercoledì 11 maggio prossimo alle 21, in un luogo assolutamente emblematico quale è l’Auditorium Helder Camara del Sermig, presso l’Arsenale della Pace, in piazza Borgo Dora 61.
L’evento vuole essere la riproposta, dopo l’arresto provocato dalla pandemia, di un momento di svago e di ottimismo in un mare di problemi che, da anni, ormai ci affliggono e ci hanno portato a ragionare sulle nostre fragilità umane.
I canti che fanno parte del repertorio del Coro CAI Uget fanno per lo più riferimento alle due guerre del secolo scorso. Si tratta, infatti, di canti di fredde trincee, ma anche di amori lontani, di partenze improvvise e di morte.
L’interpretazione del coro è a cuor leggero, in quanto, pur nella loro drammatica tragicità, si tratta di momenti del passato, episodi che rimangono scolpiti nella storia, si sperava a sempiterna memoria delle generazioni successive. Purtroppo, invece, ci ritroviamo sommersi in una guerra che ha dell’assurdo, molto più pericolosa, su più fronti, di tante altre guerre e enormemente più presente nella vita delle persone, perché mediatizzata. Sono tremila i chilometri che ci separano dal fronte ma, sicuramente, non devono essere una mera giustificazione per tenere lontana da noi una realtà come questa, quotidianamente vissuta sul campo di battaglia.
Il Coro CAI Uget ha uno strumento prezioso, che è quello del canto. Per questo motivo si è associato ad una realtà torinese che, con il Sermig, si sta prodigando per analizzare le cause e supportare le vittime di questa tragedia. Questa è la motivazione che sta alla base dell’organizzazione del concerto benefico promosso insieme al Sermig, per supportare chi, in questo momento, non trova pace.
L’ingresso al concerto, in programma mercoledì 11 maggio prossimo alle 21, presso l’Auditorium Helder Camara del Sermig, in piazza Borgo Dora 61, è gratuito, anche se si tratta di un concerto di raccolta fondi. Il Coro CAI Uget e il Sermig contano, infatti, sulla generosità di tutti per dare una mano a chi ha profonda necessità in questo periodo.
MARA MARTELLOTTA
E così che la trama, nel succedersi degli eventi, getta luce su dinamiche di coppia – e ancor prima familiari e socio-culturali – improntate su un maschilismo anacronistico che rivela, pagina dopo pagina, tutta la propria inadeguatezza.
Rubrica settinamale a cura di Laura Goria
Scompare Kimmy Diore, influencer di 6 anni, star del canale YouTube “Happy Récré”, in cui sono caricati continuamente video della quotidianità della bimba e del fratello maggiore Sammy.
L’autrice è figlia di uno dei più importanti editori italiani, Valentino Bompiani che, dopo essere stato segretario generale di Arnoldo Mondadori, ha fondato una sua casa editrice nel 1929, con una scuderia di scrittori italiani e stranieri di altissimo livello.
Virginia era solo il primo di ben 7 nomi della Contessa di Castiglione, nata a Firenze il 22 marzo 1837, figlia del marchese Filippo Oldoini e della marchesa Isabella Lamporecchi. Con il matrimonio diventò Virginia Verasis di Castiglione, l’italiana che nell’800 fu una celebrità a Parigi e conosciuta in tutta Europa.
Torna ora in libreria questo romanzo pubblicato per la prima volta nel 1914, racconto raffinato della decadenza delle famiglie di sangue blu e proprietarie terriere. Stirpe alla quale apparteneva l’autore, il tedesco Eduard von Keyserling, nato nel 1855 e morto nel 1918, uno dei maestri del primo Novecento.
A Torino vive un discendente di quei Burdet vissuti quasi mille anni fa. Si chiama Carlo Alfonso Maria Burdet. Architetto, appassionato ricercatore storico, ha svolto studi e ricerche in molti archivi esteri, in Francia, Italia, Portogallo, in Vaticano e in Sud America. “Burdet, genti di Normandia, in Savoia tra XIV e XV secolo” è il suo ultimo lavoro riguardante l’antica dinastia normanna alla quale appartiene il suo casato. Nell’undicesimo secolo importanti famiglie normanne lasciarono i Paesi nordici per stabilirsi in altre regioni europee e tra queste dinastie vi era anche quella a cui appartiene Carlo Burdet. Per la verità già nel Mille scopriamo la patria dei Burdet in Normandia per trovare, nei secoli successivi, testimonianze sulla presenza di vari esponenti di questa famiglia in altri Paesi dell’Europa occidentale. Alcuni di loro erano impegnati nell’amministrazione della giustizia e nel notariato mentre altri si occupavano della riscossione dei tributi. Il cognome Burdet si trova nei primi documenti di storia anglo-normanna. Nel 1066, i Burdet, come detto, erano presenti nella battaglia di Hastings contro re Harold II e due anni più tardi Robert Burdet viene nominato Lord di Lowesby.
