CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 439

Quando la poesia è senza paura

Il 5 novembre 2020 un gruppo di poeti si è riunito a Torino in piazza Carignano per un flashmob prima del ritorno dell’Italia in “zona rossa”.
I poeti, coordinati da Max Ponte e Valerio Vigliaturo, hanno manifestato l’importanza della poesia e dei poeti nella società come espressione artistica e della spiritualità laica, denunciando attraverso lo slogan “I poeti non sono superflui” le incongruenze normative che calpestano i diritti civili sanciti dall’art.4 della Costituzione in cui: “Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”, in antitesi alla dichiarazione del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che aveva dichiarato la necessità di evitare le attività superflue.
Da questa esperienza che unisce poesia e impegno civile è nato il gruppo pubblico su Facebook “Poeti senza paura” coinvolgendo decine di poeti piemontesi e non solo, ed è stato lanciato in questi giorni il concorso “Poesia senza paura“. La partecipazione è gratuita e c’è tempo fino al 10 gennaio 2021 per iscriversi. I poeti sono invitati a postare sul gruppo una poesia di massimo 20 righe con l’hastag #poesiasenzapaura. I temi sono il coraggio, la voglia di vivere e viaggiare, l’insostituibile presenza delle persone care. L’iniziativa, infatti, vuole denunciare le limitazioni arbitrarie della libertà personale e sottolineare la condizione di chi, in ospedale, muore senza vedere i propri cari. La premiazione si svolgerà in una struttura sanitaria, emergenza covid permettendo, in cui verranno premiate, lette e distribuite ai pazienti le poesie migliori.
I giudici saranno Max Ponte, Valerio Vigliaturo e Valentino Fossati, tutti e tre curiosamente ex-allievi del Liceo Scientifico “Augusto Monti” di Chieri. Ponte vive a Villanova d’Asti, Vigliaturo e Fossati a Chieri. Dopo l’Università si sono ritrovati uniti nella “militanza poetica” con all’attivo pubblicazioni ed eventi in Piemonte e in Italia.

Ritrovato lo storico concerto della Resistenza

E’ stato ritrovato nell’archivio del Circolo Arturo Toscanini, ora custodito da Arci Torino
SU SPOTIFY IL CONCERTO DELLA RESISTENZA ANDATO IN SCENA AL GOBETTI IL 14 OTTOBRE 1964
Tre grandi della musica, Giorgio Ferrari, Guido Ferraresi e Carlo Mosso, composero le opere musicali su testi poetici celebri

Una chicca venuta fuori da un archivio. Un pezzo di storia di Torino e della musica che ora sarà disponibile su Spotify. Il Comitato Arci Torino chiude simbolicamente un anno ricco di iniziative sociali e culturali pubblicando su Spotify il “Concerto per la Resistenza”, andato in scena al Teatro Gobetti di Torino il 14 ottobre 1964.
Il nastro del concerto, organizzato e commissionato dal Circolo Arturo Toscanini e dall’Arci di Torino e diretto da Mario Rossi, è stato scoperto a seguito del progetto di riordino e valorizzazione dell’archivio del Circolo Arturo Toscanini da parte dell’Istituto Fondazione Piemontese Antonio Gramsci, realizzato con il contributo della Regione Piemonte.

Il Circolo

Il Circolo Toscanini rappresenta una delle più grandi esperienze culturali della città di Torino nel dopoguerra. Fu fondatore dell’Arci stessa nel 1957 ed era composto da musicisti, amanti della musica, persone di cultura, ex partigiani, giornalisti, lavoratori e lavoratrici, tutti accomunati dalla matrice antifascista, alcuni protagonisti diretti della lotta di Liberazione e ispirati da sempre dai principi della Resistenza.

L’archivio del Circolo, divenuto di proprietà dell’Arci di Torino dopo la chiusura dell’associazione, è stato dichiarato di “interesse storico particolarmente importante” dalla Sovrintendenza archivistica e bibliografica della regione Piemonte e Valle d’Aosta. La Fondazione Istituto Piemontese Antonio Gramsci ha riportato alla luce tanti dei tesori che questo fondo nascondeva, tra i quali questo nastro che oggi, rimasterizzato e distribuito digitalmente, è alla portata delle orecchie di tutti.

 Quel concerto che entrò nella storia
In quel lontano 1964 il Circolo Toscanini invitava tre grandi della musica – Giorgio Ferrari, Guido Ferraresi e Carlo Mosso – a comporre opere musicali sulla Resistenza su testi poetici dei grandissimi della poesia: Giuseppe Ungaretti, Salvatore Quasimodo, Corrado Govoni, Bini (nome da partigiano di Giovanni Serbandini), Alfonso Gatto, Tito Balestra. Questa registrazione è la prima esecuzione assoluta delle opere musicali di questi autori in quel lontano 14 ottobre 1964, esecuzione diretta da Mario Rossi.

 «Un regalo di un’Arci lontana che diventa un regalo dell’Arci di adesso, perché c’è un grande filo rosso che lega la nostra nascita alle avanguardie, alla musica emergente, all’antifascismo, alla cultura popolare. Un filo che attraversa tutta la nostra storia, dall’Associazione Toscanini, circolo da cui è nata l’Arci a Torino, all’esperienza del recentissimo festival Jazz Is Dead – dice Andrea Polacchi, presidente del Comitato Arci Torino – Siamo quindi felici di aver restituito alla città un pezzo dell’incredibile esperienza del Circolo Toscanini, il primo circolo musicale d’Italia e fondatore dell’Arci a Torino».

 «Con il riordino e la digitalizzazione delle carte del Circolo Arturo Toscanini, grazie alla collaborazione tra l’Istituto Gramsci di Torino e l’ARCI, restituiamo alla cittadinanza, agli studiosi e ai musicisti, una straordinaria esperienza di politica culturale al servizio delle classi meno abbienti. Oggi è ormai entrato a far parte del linguaggio comune il concetto di welfare associato alla cultura e sempre più si lavora a progetti che attraverso la cultura, favoriscano la partecipazione attiva dei cittadini, l’inclusione e l’abbattimento delle barriere sociali. Il Circolo Arturo Toscanini lo faceva già oltre sessant’anni fa» spiega Matteo D’Ambrosio, direttore della Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci.

 «E’ un connubio artistico straordinario di parole e musica ed è una “commissione” incredibile da parte dell’Arci di allora che volle unire le avanguardie musicali a quelle letterarie per rivolgersi ad un pubblico popolare, ai soci di un circolo, ai lavoratori e alle lavoratrici a cui quella musica non era destinata perché costosa e riservata alle classi più abbienti. E’ un concerto che rievoca la Resistenza non solo nei suoi contenuti ma nella sua essenza stessa perché vuole essere resistenza nei confronti di un modello culturale dominante e ingiusto» dichiara Massimiliano Borella, componente della presidenza dell’Arci di Torino.

 L’intero fondo sarà consultabile sull’HUB 9centRo, la piattaforma archivistica del Polo del’ 900, di cui l’Istituto Gramsci è ente partner. https://archivi.polodel900.it/

Playlist su spotify  https://open.spotify.com/album/48t7DPVDZ18b3VLQ5gsC1Y?

Spazio web del progetto https://www.arcitorino.it/p/304/archivio-del-circolo-musicale-arturo-toscanini-valorizzazione-e-riordino.html

Track list CD

CONCERTO PER LA RESISTENZA – TORINO 1964

DIRETTO DA MARIO ROSSI


Carlo Mosso
Epigrafi per i Caduti della Resistenza
(testi di Giovanni Serbandini detto “Bini”, Simonide, Giuseppe Ungaretti)

01) Ares selvaggio / Per papà Cervi (Simonide / Bini)

02) Antica epigrafe greca / Per una staffetta      (Sconosciuto / Bini)
03) Ares selvaggio / Per un caduto della rivoluzione   (Simonide / G. Ungaretti)

Guido Ferraresi
La Resistenza
(testi di Alfonso Gatto, Tito Balestra, Corrado Govoni)
04) 25 Aprile                                (A. Gatto)
05) Miscia                          (T. Balestra)
06) Morte del partigiano         (C. Govoni)

Giorgio Ferrari
07) Cantata “Ai Fratelli Cervi, alla loro Italia”
(testo di Salvatore Quasimodo)

Giorgio Federico Ghedini
Concerto funebre in memoria di Duccio Galimberti

08)    I

09)     II

10)     III

11)     IV

Colors. Alla ricerca del colore fra musica e arte

Dall’8 gennaio al 5 giugno 2021  Anche quest’anno, per il terzo anno consecutivo, Fondazione Torino Musei, OFT – Orchestra Filarmonica di Torino e Abbonamento Musei propongono il progetto di collaborazione che avvicina il pubblico dell’arte a quello della musica e viceversa.

Ogni venerdì e ogni sabato precedente i concerti del martedì, i musei organizzano una visita guidata che si ispira alla tematica – COLORS – proposta dall’Orchestra Filarmonica, in un curioso e stimolante intreccio di linguaggi artistici e suggestioni provenienti da ambiti culturali differenti. Proprio il concetto di colore è il fil rouge che unisce i nove concerti della stagione 2021 della prestigiosa Orchestra Filarmonica di Torino e il ciclo di visite a essi ispirato proposto a rotazione dai tre musei cittadiniGAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea, MAO Museo d’Arte Orientale e Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica.

 

Così come per i concerti proposti dalla Filarmonica che, se nei giorni di programmazione le sale e i teatri non fossero aperti al pubblico a causa dalle norme anti Covid-19 saranno trasmessi in streaming, allo stesso modo i percorsi guidati saranno offerti in duplice forma: solo in digitale se il museo è chiuso oppure in digitale e presenza se il museo è aperto. In questo modo saranno disponibili tre appuntamenti per ogni concerto.

 

L’iniziativa è su progetto dei Dipartimenti Educazione della Fondazione Torino Musei e di Abbonamento Musei.
Le visite sono condotte da Theatrum Sabaudiae.

 

Visite guidate a pagamento:

Venerdì precedente ore 21.00 percorso in digitale. Costo 8€ intero; 7€ ridotto (abbonati OFT e possessori di Abbonamento Musei)

Sabato precedente ore 16.00 percorso in presenza. Costo 5€ tariffa unica (attivato solo se il museo è aperto) + biglietto di ingresso al museo secondo regolamento

Sabato precedente ore 18.30 percorso in digitale Costo 8€ intero; 7€ ridotto (abbonati OFT e possessori di Abbonamento Musei)

 

Info e prenotazioni: tel 011 5211788, oppure scrivendo a info@arteintorino.com
Acquisto on-linehttps://www.arteintorino.com/2-visite-guidate-torino/162-connessioni-d-arte.html
Le visite saranno attivate a raggiungimento di un numero minimo di partecipanti

Maggiori info su

www.oft.it

www.fondazionetorinomusei.it

www.abbonamentomusei.it

https://www.arteintorino.com/

 

PRIMO APPUNTAMENTO:

Venerdì 8 gennaio ore 21.00 (percorso in digitale)

Sabato 9 gennaio ore 18.30  (percorso in digitale)

GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea

RED. Energia, vitalità e passione nell’arte

Il primo appuntamento musicale dell’Orchestra Filarmonica di Torino s’intitola Red. Il colore rosso non passa inosservato ed esprime una pluralità di significati, che andremo a indagare attraverso un percorso tra le opere della rinnovata collezione del Novecento. Il rosso come passione, sperimentazione, violenza, sensualità sarà dunque esaminato nelle sue tonalità e gradazioni attraverso esempi importanti tra i quali la Ragazza Rossa di Amedeo Modigliani, Le basier di Francis Picabia, Apocalisse di Scipione o l’insolito omaggio di Pino Pascali alla cantante afroamericana Billie Holiday.

Il Teatro Regio torna in scena con una parata di stelle

“Con emozione finalmente torniamo a parlarvi di quello che amiamo fare: Musica!”

Ed è anche con grande soddisfazione che vi annunciamo gli straordinari compagni che si uniranno a noi: chi per la prima volta, chi dopo una lunga assenza.
«C’è un lusso meraviglioso che regala la musica: l’intensità nella delicatezza, quel saper suonare piano e intenso, a cui invitava Toscanini. È anche un modo di vivere. Sentire la semplice, abissale differenza che passa fra urlare “ti amo” o sussurrarlo».
In queste parole di Riccardo Muti c’è tutta la gioia che proviamo nell’annunciare che il Maestro dirigerà, per la prima volta nel nostro Teatro, l’Orchestra e il Coro del Regio, e che Gianandrea Noseda ritornerà sul podio per il Concerto di Natale. E ancora, Donato Renzetti chiuderà il 2020 con il Concerto di Fine Anno e Daniel Oren inaugurerà il 2021 con La bohème.
Il Teatro Regio può quindi, finalmente, mostrare i muscoli, dopo il fruttuoso “allenamento” con gli streaming di Regio ALive, che hanno dimostrato quanto alta sia l’attenzione per la nostra produzione – seppur on line – e quanto il nostro pubblico ci segua con passione tanto che, da due mesi a questa parte, non è passato giorno senza che qualcuno abbia regalato il proprio voucher o abbia fatto una donazione al Regio. Un gesto che assume ancor più valore dato il momento di grande difficoltà economica. A questo proposito vogliamo ringraziare di cuore tutti coloro che ci sostengono con le donazioni e quelli che ci supportano costantemente come le Istituzioni pubbliche, gli Amici del Regio e i nostri Soci, i quali hanno deciso, anche in questo “annus horribilis”, di non farci mancare l’appoggio. In particolare, per il Concerto di Natale e il Concerto di Fine Anno, possiamo contare sulla partnership di Intesa Sanpaolo, Socio Fondatore del Teatro, che continua il proprio impegno con il Regio nel segno di una lunga collaborazione che vede la Banca al fianco del Teatro nella realizzazione delle sue produzioni.
Giovedì 31 dicembre alle ore 15 sarà ospite del palcoscenico del Regio per il Concerto di Fine Anno in una diretta streaming visibile sempre sul sito del Regio, uno dei più importanti artisti della sua generazione, punto di riferimento indiscusso per molti giovani direttori nonché amico appassionato del nostro Teatro: il maestro Donato Renzetti che, con l’Orchestra del Regio, presenterà un programma ampio e variegato che abbraccia il periodo barocco con Charpentier  e Händel, quello settecentesco con Mozart, l’Ottocento con Rossini, von Suppé, Strauss jr., Bizet, Čaikovskij e Borodin arrivando alle atmosfere novecentesche con De Falla, Warlock e la riorchestrazione di Respighi della rossiniana La boutique Fantasque.
Gennaio sarà invece il mese che segnerà il ritorno dell’opera lirica al Regio e ripartiremo con La bohème di Puccini, la nostra opera simbolo che potremo finalmente vedere nel nuovo allestimento che unisce la regia, firmata da Paolo Gavazzeni e Piero Maranghi, a scene e costumi ripresi dai bozzetti e dai figurini originali di Adolf Hohenstein, disegnati per la prima assoluta torinese del 1896. Come ricorderete, questo allestimento – realizzato dal Teatro Regio –, avrebbe dovuto andare in scena a marzo ed è stato poi riprogrammato in questo mese di dicembre, ma il Covid-19 continua a imporre la chiusura del Teatro. Purtroppo a gennaio non avremo ancora la possibilità di aprire il Regio al pubblico e, quindi, abbiamo deciso di registrare l’opera insieme a Classica HD Canale 136 di Sky, che la manderà in onda sabato 23 gennaio alle ore 21; lunedì 1 febbraio, giorno del 125° anniversario della prima rappresentazione assoluta, sarà invece disponibile in streaming su www.teatroregio.torino.it alle ore 20 al costo di € 5. I biglietti per assistere alla Bohème on line sono in vendita a partire dal 21 dicembre, su www.teatroregio.torino.it; chi è in possesso di un voucher, può utilizzarlo per questo acquisto, scegliendolo come forma di pagamento e inserendo il codice.
Il maestro israeliano Daniel Oren dirigerà l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio. La bohème, l’opera più amata di Giacomo Puccini, sarà interpretata da un cast di voci fresche, adattissime al ruolo, come Maria Teresa LevaIván Ayón RivasPaola AntonucciMassimo CavallettiAlessio CacciamaniTommaso Barea e Matteo Peirone. Questa nuova produzione viene realizzata con il sostegno di Italgas, Socio Fondatore del Teatro Regio oltre che storica Società torinese.
Febbraio porterà una grande e indubbiamente graditissima sorpresa: il maestro Riccardo Muti che, per la prima volta nel nostro teatro, dirigerà l’Orchestra e il Coro del Regio. Siamo onorati di ospitare un “mito della musica”. In scena Così fan tutte di Wolfgang Amadeus Mozart con la regia di Chiara Muti, una coproduzione del 2018 tra il Teatro San Carlo di Napoli e la Wiener Staatsoper. Il sestetto tutto italiano dei protagonisti è composto da Mariangela SiciliaPaola GardinaAlessandro LuongoGiovanni SalaFrancesca Di Sauro e Marco Filippo Romano. Per il Maestro, quest’opera è «un universo misterioso e colmo di ambivalenze, proiettato verso una fine disincantata e cinica»; dal suo canto, la regista interpreta il libretto di Da Ponte come «un testo metafisico sulla questione profonda dell’Io in rapporto all’altro». Le scene sono di Leila Fteita, i costumi di Alessandro Lai.
Speriamo che un avvenimento di così alto prestigio possa essere applaudito dal pubblico in sala; sarebbe questo un vero manifesto di rinascita, un nuovo inizio sotto il segno di una grande stella, l’indice di un ritorno alla normalità che ha sempre più il carattere della straordinarietà.
Dato il perdurare dell’incertezza sull’apertura del Teatro al pubblico, abbiamo lavorato su tre ipotesi: la prima, nel caso fosse possibile disporre della capienza totale della sala, prevede 5 recite a febbraio; la seconda, nel caso di una capienza limitata, alle stesse cinque recite si aggiungerebbe la trasmissione in streaming dell’opera; la terza ipotesi, nel caso ci fosse, purtroppo, ancora imposta la chiusura, alla diffusione in streaming di Così fan tutte si aggiungerebbe un Concerto straordinario diretto dal maestro Riccardo Muti con l’Orchestra del Regio e trasmesso in streaming.
Il 22 e il 23 dicembre avrete un’occasione unica per acquistare regali natalizi per i vostri cari. Con l’iniziativa pop-up, “Regala il Regio”, potrete acquistare bellissimi oggetti firmati Regio, oppure biglietti open per quando sarà possibile ritornare ad assistere agli spettacoli in sala. Gli acquisti potranno essere effettuati presso la Biglietteria del Teatro, in Piazza Castello 215, aperta dalle ore 12 alle ore 18.
È questo solitamente tempo di auguri e, mai come quest’anno, tutti sentiamo di averne bisogno. Vogliate quindi ricevere da parte del Commissario straordinario del Teatro Regio Rosanna Purchia, del Direttore artistico Sebastian F. Schwarz e di tutte le Lavoratrici e i Lavoratori del Teatro Regio i migliori auguri per un sereno 2021.
 
Per tutte le informazioni: www.teatroregio.torino.it.
(foto Vincenzo solano per il Torinese)

Dar corpo allo spazio al castello di Moncalieri

FONDAZIONE EGRI per la DANZA diretta da Susanna Egri e Raphael Bianco #IPUNTIHOME – CASTELLO REALE DI MONCALIERI – DAR CORPO ALLO SPAZIO DIGITAL 28 – 29 – 30 dicembre 2020 ore 20 – www.egridanza.com/ipuntihomedarcorpoallospaziodigital

La Fondazione Egri per la Danza con la Compagnia EgriBiancoDanza da tempo collabora con il Comune di Moncalieri con lo scopo di divulgare l’arte coreutica su tutto il territorio utilizzando come location il Castello di Moncalieri che negli anni ha ospitato molti spettacoli della stagione IPUNTIDANZA oltre a conferenze, incontri e residenze artistiche. Da questa felice e longeva collaborazione nasce il progetto de #IPUNTIHOME / CASTELLO REALE DI MONCALIERI – DAR CORPO ALLO SPAZIO DIGITAL da lunedì 28 fino a mercoledì 30 dicembre che prevede tre appuntamenti online di un video documentario realizzato sull’attività coreutica della Compagnia EgriBiancoDanza al Castello di Moncalieri dal 2015 ad oggi.

I video documentari sono suddivisi in tre capitoli distinti, incentrati sulle location non convenzionali del Castello, alcune delle quali aperte al pubblico solo in occasioni delle performance della Compagnia. Tra queste il Salone della Regina, Lo Scalone Reale, Le Foresterie e gli Infernotti, per terminare nella Cavallerizza Reale. Dal repertorio della Compagnia si potranno vedere filmati di sette spettacoli e backstage da ORLANDO – suggestioni coreografiche sull’Orlando Furioso, LO SPAZIO DELL’ ANIMA, SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE – Bestiario umano dell’amore, Itinerario per una possibile salvezza, Memorie di Pietra, FAUST – deep web e Mystery Sonata.

La Fondazione Egri per la Danza, fin dai primi giorni dell’emergenza sanitaria a marzo 2020, si è immediatamente attivata per poter proseguire la sua attività, compatibilmente con le restrizioni imposte, realizzando sempre nuovi progetti e selezionando dall’ampio archivio degli spettacoli dal vivo presentati nel corso degli anni delle creazioni particolarmente significative per poter comunque offrire al pubblico degli strumenti utili a restare in contatto con le espressioni artistiche che da oltre vent’anni caratterizzano il lavoro e la missione della Compagnia.  Un esempio è il contenitore digitale #IPUNTIHOME. Quest’ultimo ha rappresentato un periodo di programmazione di eventi online per alcuni mesi durante il lockdown, oggi la Fondazione e la Compagnia scelgono di dedicare parte di questo contenitore virtuale al Comune di Moncalieri e al Castello trasmettendo online, in condivisione con gli account del territorio, questi estratti di spettacoli creati o adattati appositamente per gli spazi del castello di Moncalieri.

Tutti i video verranno pubblicati sui social della Fondazione Egri per la Danza e della Compagnia EgriBiancoDanza oltre che su www.egridanza.com/ipuntihomedarcorpoallospaziodigital ed è inserito nel palinsesto web della Biblioteca Arduino.

Per il progetto da #IPUNTIHOME / CASTELLO REALE DI MONCALIERI – DAR CORPO ALLO SPAZIO DIGITAL si ringrazia la collaborazione del 1° Reggimento Carabinieri “Piemonte” e il sostegno di Fondazione Egri per la Danza, Città di Moncalieri, Fondazione Compagnia di San Paolo, Regione Piemonte.

Fontana dei Mesi, dicembre. Fetonte e il domani

Gli uomini fin dall’inizio dei tempi tra le altre cose si sono anche sempre
domandati a proposito del Sole, per molti secoli anche più di quelli che
sarebbero bastati per far cambiare idea a chiunque fosse assennato, hanno
tenuto per una certa credenza cioè che fosse il Sole a girare intorno alla Terra
e non viceversa come oggi è noto e come è stato a lungo raccontato si
pensava che il Sole fosse attaccato al carro di una certa divinità che un po’
come Babbo Natale con le renne- era solito trasportare in giro per il cielo la
palla infuocata durante il dì.

Questa divinità era ben conosciuta con il nome
di Elio e aveva sempre fatto bene il suo tragitto da est a ovest conducendo i
cavalli sul percorso, un arco, ben studiato perché nel momento di massimo
calore il Sole fosse nel punto più alto quindi più distante e senza scordare di
riporlo ad ovest oltre l’orizzonte ogni sera al calar delle ore. Il fatto è che
questo Elio ebbe un figlio da una certa Climene a cui fu dato il nome Fetonte
(per intendere piccolo Elio). Il ragazzo prese in un giorno sfortunato le redini
del carro del padre volendo dimostrare di essere suo figlio e si mise a guidarlo
senza permesso e senza sapienza. Fu una vera e propria bravata, nella
mitologia si legge che nelle sue intenzioni vi era dimostrare agli amici di
essere veramente figlio del dio del Sole e si sottolinea la forte cafonaggine e
maleducazione degli amici che non gli credevano e lo sbeffeggiavano.
Dunque successe che Fetonte prese le redini e dato comando di salpare si
sentì male, ebbe paura, vertigini, strizzoni di pancia, chissà.

D’altra parte
aveva niente meno che il Sole attaccato al carro e il mondo sotto o meglio
d’improvviso si rese conto di avere il vuoto sotto, volava alto nel cielo, ma
spaventato non reggeva bene la guida dei cavalli così il carro e l’astro
infuocato andavano fuori rotta ora su ora giù incendiando dove si avvicinava
e seminando scompiglio tra gli uomini come mai si era visto. Elio pietoso
inviò una saetta sul carro. I cavalli tornarono silenziosi nelle stalle una volta
sciolti dai finimenti, così com’erano potremmo persino immaginarli a muso
chino i quattro cavalli di Elio i magnifici, amatissimi, velocissimi e molto
vivaci Eòo, Etone, Flegone, Piroide al passo e al galoppo rientrare nella stalla
di Elio, intuendo che qualcosa andava storto quel giorno. Fetonte il piccolo
Elio, il figlio di Elio dio del Sole, morì nel cadere dal carro, cascando nel
fiume allora Eridano oggi Po e non ebbe mai più a rialzarsi. Come accade
troppo spesso ancora oggi le burle finiscono in guai e poi talvolta purtroppo
in tragedie e poi guardando indietro purtroppo non resta che volgersi al
futuro. Così avevo promesso di parlarvi di Fetonte nella scorsa uscita in cui si
parlava della serena statua di novembre delle statue allegorie dei quattro fiumi,
del Realismo e del Verismo e di come il corpo e il volto sono espressione
delle emozioni. Avevo promesso perché tra le altre cose si dice anche che fu
lì dove sorge la Fontana dei Mesi che cadde il carro anche se poi pare che la
città di Ferrara un tempo alla foce dell’Eridano sia il luogo dove Fetonte si
schiantò, alcuni certo ricorderanno la domanda rivolta a Ferrara da Giosuè
Carducci nella sua ode.

“[…] terre pensose in torvo aëre greve,/su cui perenne aleggia il
mito e cova/leggende e canta a i secoli querele,/ditemi dove/ rovescio, il crin spiovendogli,
dal sole/ mal carreggiato (e candide tendea/al mareggiante Eridano le braccia)/ cadde
Fetonte/ ardendo, come per sereno cielo/stella volante che di lume un solco/traesi dietro:
chiamano, ed in alto/miran le genti.//Ov’è che prone su ’l fratel piangendo
l’Eliadi suore lacrimâr l’elettro,
e crebber pioppe, sibilando a’ venti/sciolte le chiome?”.

Nella parte qui citata il poeta
Giosuè Carducci si riferisce in ultimo anche alla parte del mito di Fetonte che
riguarda il dolore delle sorelle del ragazzo dette le Eliadi trasformate in pioppi
per pietà del molto dolore che provavano (sarebbero dunque i pioppi sulle
sponde del Po) e le cui lacrime furono così inaudite da divenire di pietra
fulgida e scintillante. La statua di dicembre della Fontana dei Mesi al parco del
Valentino attende i visitatori con la forza di chi conoscendo qualcosa, agisce
di conseguenza, scegliendo di voltare le spalle ai fatti, forte della propria
autonomia intellettuale, deciso alla non-violenza e pronto ad un in qualche
modo nuovo inizio in compagnia di sé stessi.

Elettra ellie Nicodemi

Letture benefiche per Natale e non solo

LIBRI PER CONOSCERE E SOGNARE

Durante i miei frequenti giri per librerie, fonte di benessere e rilassamento, mi sono imbattuta in alcuni titoli che hanno destato la mia curiosità e hanno assecondato il mio desiderio di distrarmi da tutto ciò, importantissimo forse ma oramai un po’ asfissiante, che è virus, cronaca e attualità.

I miei occhi sono caduti, probabilmente in una ricerca inconscia e istintiva di bellezza e gradevolezza, su alcuni scritti interessanti e piacevoli, leggeri e allo stesso tempo affascinanti.

Il primo che ha attirato la mia attenzione è I Grandi Diari, pubblicato da Gribaudo, una bella e avvincente raccolta di diari, lettere, disegni e taccuini di personaggi, artisti, scienziati di varie epoche storiche che ci consente di conoscere, attraverso la scrittura, le memorabili vite di personalità indimenticabili e ci permette di scoprire esistenze d’eccezione che hanno fatto la storia dell’umanità. Il libro è corredato da immagini e illustrazioni eleganti e accurate.

Di sicuro interesse e meritevole di riguardo è Il Gusto della Conversazione. Questo libro di Pierre Sansot, edito da Il Saggiatore ci parla di un’arte tra le più nobili e di utilizzo comune ovvero il dialogo. “Una conversazione di qualità comporta battute, rinunce, aperture impreviste e allo stesso tempo non è disordinata, segue un filo invisibile: non si muove sul ciglio di un burrone” afferma l’autore che ci illustra le caratteristiche e le proprietà di quella formale, quella meno restrittiva, gli importanti preliminari e i suoi ritmi. Ci suggerisce le metodiche per capire gli interessi comuni con i nostri interlocutori, di cosa parlare durante un aperitivo e confessa lo scetticismo rispetto alla mera chiacchera senza progetto. Possiamo considerarlo una “passeggiata filosofica,” una guida in cui si apprende come conversare in maniera proficua e valorizzare una pratica sociale che agevola la relazione tra gli esseri umani.

52 Week End da Sogno di National Geographic invece mi ha proiettato in un futuro vivace, spero prossimo, carico di nuovi posti da esplorare, percorsi e scoperte. La copertina ellenica colorata mi ha conquistata unitamente alla lista di possibili e meravigliosi week end da fare: Lisbona, i Castelli della Scozia, Mosca e l’Anello d’Oro, la Romantische Strasse, Cracovia, Praga e le Abbazie lungo il Danubio, Petra e il Mar Morto, Marrakech, Djerba ma anche le italiane Dolomiti, il Tigullio, Firenze e il Chianti, la Puglia e per chi non l’avesse ancora visitata la nostra meravigliosa Torino e le sue Regge. Ogni capitolo ha una parte introduttiva, indicazioni su come muoversi, box con suggerimenti circa i luoghi da visitare, lo shopping, le feste e le manifestazioni, i tour più curiosi e insoliti, utili paragrafi su dove dormire, mangiare e la nightlife. In attesa di poter viaggiare di nuovo in libertà, questo libro ci aiuta nel frattempo a scegliere le mete da raggiungere e ci fa sognare con bellissime immagini di luoghi incantevoli.

Da appassionata di vino non potevo non notare una pubblicazione molto interessante ad esso dedicata Le Carte del vino – Atlante dei vigneti del mondo di Grant Smith Bianchi, Jules Gaubert-Turpin – Slow Food. Con una grafica elegante e informazioni dettagliate sulla produzione del vino a livello globale, questa raccolta di 56 mappe enografiche e 100 carte geografiche, divisa per paesi come un qualsiasi atlante geografico, segue l’ordine della comparsa degli stessi “sul palcoscenico del vino”. E’ uno strumento utile e interessante per gli appassionati del mosto e della sua lavorazione che racconta 8000 anni di tradizione con i dettagli storici più rilevanti.

Maria La Barbera

Dar corpo allo spazio digital. Al castello di Moncalieri

#IPUNTIHOME CASTELLO REALE DI MONCALIERI – DAR CORPO ALLO SPAZIO DIGITAL

28 – 29 – 30 dicembre 2020 ore 20

www.egridanza.com/ipuntihomedarcorpoallospaziodigital

La Fondazione Egri per la Danza con la Compagnia EgriBiancoDanza da tempo collabora con il Comune di Moncalieri con lo scopo di divulgare l’arte coreutica su tutto il territorio utilizzando come location il Castello di Moncalieri che negli anni ha ospitato molti spettacoli della stagione IPUNTIDANZA oltre a conferenze, incontri e residenze artistiche. Da questa felice e longeva collaborazione nasce il progetto de #IPUNTIHOME / CASTELLO REALE DI MONCALIERI – DAR CORPO ALLO SPAZIO DIGITAL da lunedì 28 fino a mercoledì 30 dicembre che prevede tre appuntamenti online di un video documentario realizzato sull’attività coreutica della Compagnia EgriBiancoDanza al Castello di Moncalieri dal 2015 ad oggi.

I video documentari sono suddivisi in tre capitoli distinti, incentrati sulle location non convenzionali del Castello, alcune delle quali aperte al pubblico solo in occasioni delle performance della Compagnia. Tra queste il Salone della Regina, Lo Scalone Reale, Le Foresterie e gli Infernotti, per terminare nella Cavallerizza Reale. Dal repertorio della Compagnia si potranno vedere filmati di sette spettacoli e backstage da ORLANDO – suggestioni coreografiche sull’Orlando Furioso, LO SPAZIO DELL’ ANIMA, SOGNO DI UNA NOTTE DI MEZZA ESTATE – Bestiario umano dell’amore, Itinerario per una possibile salvezza, Memorie di Pietra, FAUST – deep web e Mystery Sonata.

La Fondazione Egri per la Danza, fin dai primi giorni dell’emergenza sanitaria a marzo 2020, si è immediatamente attivata per poter proseguire la sua attività, compatibilmente con le restrizioni imposte, realizzando sempre nuovi progetti e selezionando dall’ampio archivio degli spettacoli dal vivo presentati nel corso degli anni delle creazioni particolarmente significative per poter comunque offrire al pubblico degli strumenti utili a restare in contatto con le espressioni artistiche che da oltre vent’anni caratterizzano il lavoro e la missione della Compagnia.  Un esempio è il contenitore digitale #IPUNTIHOME. Quest’ultimo ha rappresentato un periodo di programmazione di eventi online per alcuni mesi durante il lockdown, oggi la Fondazione e la Compagnia scelgono di dedicare parte di questo contenitore virtuale al Comune di Moncalieri e al Castello trasmettendo online, in condivisione con gli account del territorio, questi estratti di spettacoli creati o adattati appositamente per gli spazi del castello di Moncalieri.

Tutti i video verranno pubblicati sui social della Fondazione Egri per la Danza e della Compagnia EgriBiancoDanza oltre che su www.egridanza.com/ipuntihomedarcorpoallospaziodigital ed è inserito nel palinsesto web della Biblioteca Arduino.

Per il progetto da #IPUNTIHOME / CASTELLO REALE DI MONCALIERI – DAR CORPO ALLO SPAZIO DIGITAL si ringrazia la collaborazione del 1° Reggimento Carabinieri “Piemonte” e il sostegno di Fondazione Egri per la Danza, Città di Moncalieri, Fondazione Compagnia di San Paolo, Regione Piemonte.

Cinque spettacoli teatrali in streaming per le famiglie

“Eventi & Racconti. Ogni passo una scoperta sotto la neve”. Da sabato 26 dicembre a giovedì 7 gennaio 2021 Moncalieri (Torino)

Grandi classici, fiabe popolari e storie fantastiche. Il meglio per tenere insieme in atmosfere di piacevole serenità adulti e piccini durante queste “strane” festività natalizie, in cui di baci e abbracci è meglio proprio non parlare e “distanziamento” è invece la parola d’ordine da portarsi sempre appresso e da sfoderare ad ogni passo con il massimo della rigorosità.

 

Nasce da qui l’idea della Città di Moncalieri di promuovere un programma di spettacoli teatrali “in streaming” e assolutamente gratuiti per intrattenere le famiglie “con il magico mondo del teatro musicale, nella convinzione che l’atmosfera natalizia vada comunque preservata e coltivata sempre”. In continuità, dunque, con la rassegna estiva “Eventi & Racconti. Ogni passo una scoperta”, da sabato 26 dicembre a giovedì 7 gennaio 2021, sarà di scena “Eventi & Racconti.

 

Ogni passo una scoperta sotto la neve”: cinque spettacoli teatrali “in streaming”, programmati – con la regia di Sandra Bertuzzi e l’allestimento di Federico Zuntini – sul sito www.mymoncalieri.it e che spazieranno dalla fiaba tradizionale dei “Tre Porcellini” all’opera letteraria più venduta al mondo, “Il Piccolo Principe” di Saint-Exupéry. Per proseguire con la favola popolare “Il gatto con gli Stivali” (la cui più antica attestazione, attribuita a Giovanni Francesco Straparola, risale addirittura al 1550), seguita dal più celebre senza limiti temporali romanzo per ragazzi “Pinocchio” di Carlo Lorenzini (Collodi) e, in chiusura, dalla storia fantastica del “Mago di Oz” scritta nel 1900 da L. Frank Baum. Questo il programma, promosso dalla Città di Moncalieri, con il sostegno di Regione Piemonte, Fondazione CRT e il contributo di Iren, in collaborazione con Pro Loco Moncalieri, Circolo culturale Saturnio, Famija Moncalereisa e Reverse Agency:

 

Sabato 26 dicembre, ore 18 – “Tre Porcellini”
Domenica 27 dicembre, ore 18 – “Il Piccolo Principe”
Giovedì 31 dicembre, ore 21.30 – “Il Gatto con gli Stivali”
Domenica 3 gennaio 2021, ore 18 – “Pinocchio”
Giovedì 7 gennaio 2021, ore 18 – “Mago di Oz”

Oltre agli spettacoli teatrali trasmessi online, fino al 10 gennaio il Natale di Moncalieri propone anche quest’anno la tradizionale e suggestiva mostra di “Presepi dal Mondo” allestita nelle vetrine del centro storico e darà ampia voce al concorso musicale di risonanza europeo, “32th European Music Competition”, Premio Speciale 2020 riservato a tutti i Primi Premi Assoluti delle edizioni 2015-2019.

Info: info@mymoncalieri.it
g. m.

 

Nelle foto:
– “Tre Porcellini”, ph.Massimiliano Donati
– “Il Piccolo Principe”, ph. Manuela Abis
– “Il Gatto con gli Stivali”
– “Pinocchio”, ph. Alessandro Corona
– “Mago  di Oz” 

Buon Natale dagli angeli di santa Sofia

Risplendono i cherubini a sei ali sui pennacchi della cupola, sopra la testa dei fedeli musulmani in preghiera dopo il ritorno del tempio al culto islamico. Sono i quattro angeli serafini di Santa Sofia a Istanbul che da mille anni vegliano sul Corno d’Oro, gli angeli biblici più vicini a Dio, secondo la tradizione cristiana, i guardiani del Paradiso, coloro che mantengono acceso il fuoco divino e risiedono nel Cielo supremo.

Sfidando gli anatemi del sultano neo-ottomano e attenti a non mettersi troppo in mostra, quattro mosaici di figure angeliche dalle sei ali escono allo scoperto sperando di non venir nascosti da inconcepibili tendoni. Hanno ancora la forza di ribellarsi e di urlare la loro rabbia nei confronti di un potere sempre più autoritario che cancella tutto ciò che ricorda il cristianesimo. Sembra quasi fatto apposta, sembra uno sgarbo nei confronti delle autorità turche che l’estate scorsa hanno deciso di riconvertire in moschea l’ex basilica cristiana nella città sul Bosforo e coprire con tende e teloni le immagini sacre. Ma i nostri angeli non ci stanno, sono più forti del sultano, si sono scrollati di dosso la calce che li ricopriva e sono venuti alla luce per sbalordire il mondo intero.
“Noi ci siamo e resistiamo, “caro” presidente”! Insomma, la Divina Sapienza continua a stupire. Nascosto dai tempi del sultano ottomano Abdulmecid I è emerso di recente nell’ex chiesa un altro angelo serafino per testimoniare il glorioso passato della chiesa più affascinante del mondo. Durante i lavori di restauro dell’edificio religioso i decoratori hanno rinvenuto un angelo con sei ali, grandi come “vele di bastimento”, scrive il De Amicis. Nella cattedrale di Giustiniano, diventata in seguito moschea e poi museo, i primi serafini erano riapparsi dieci anni fa al termine di un lungo intervento di restauro che riscoprì i colori delle ali e i volti degli angeli. Erano nascosti sotto cinque strati di calce. Mancava il viso di un serafino, quello riapparso di recente, rimasto coperto per 160 anni. Furono i fratelli Fossati, due architetti ticinesi, gli ultimi a vederlo.
A metà Ottocento avevano restaurato l’ex basilica bizantina, come richiesto dal sultano, ma poco dopo quel volto fu subito ricoperto perchè le immagini sacre cristiane dovevano essere nascoste per non urtare la sensibilità dei musulmani. Fortunatamente non scomparvero del tutto. I Fossati fecero il miracolo riproducendo in tempo gli angeli con disegni e acquerelli che rimasero per decenni negli archivi imperiali insieme ai bozzetti di tutti gli altri mosaici. Dalla sommità della cupola i quattro serafini vigilano da sempre su milioni di turisti che ogni anno visitano Santa Sofia. I turisti oggi sono scomparsi per vari motivi ma gli angeli sono tornati, forse per fare un dispiacere a Erdogan. Dalla moschea di Aya Sofya, il San Pietro della Roma d’Oriente, i serafini, pronti a spiccare il volo, augurano un sereno Natale.
Filippo Re