CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 437

Torino a Cielo Aperto: come vivere l’estate dopo il lungo lockdown

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Con Torino a Cielo Aperto – Festival d’Estate si avvia il ricco cartellone di eventi culturali estivi diffusi su tutto il territorio che, dopo il lungo lockdown dovuto all’emergenza sanitaria, oltre a sostenere la ripresa delle attività, permetterà ai cittadini di tornare a partecipare dal vivo alle numerose proposte culturali e di spettacolo in modo sicuro e all’aperto.

Dopo il successo della scorsa edizione quest’anno Torino a Cielo Aperto diventa un vero e proprio festival. Il progetto – proposto dall’assessorato alla Cultura, realizzato da Fondazione per la Cultura Torino e grazie al sostegno di Intesa Sanpaolo e Iren – presenta 12 ‘punti estivi/programmazioni culturali’ dislocati in città.

Il protrarsi dell’emergenza Covid ha colpito duramente i lavoratori della cultura e ha privato per lunghi mesi i cittadini di occasioni di svago e socialità – dichiarano la Sindaca Chiara Appendino e l’Assessora alla Cultura Francesca Leon –Anche quest’anno l’Amministrazione ha lavorato nella prospettiva di una ripresa, parallela alla campagna vaccinale, che permettesse una ripartenza stabile e, speriamo, definitiva. E così torna, dopo il successo del 2020, Torino a Cielo Aperto. Il Festival darà ai cittadini l’occasione di trascorrere un’estate all’aperto, in sicurezza, partecipando a spettacoli, proiezioni, concerti raccolti in un variegato cartellone estivo. Ringraziamo coloro che hanno reso possibile questa ripartenza culturale e auguriamo agli operatori buon lavoro e buona estate”

Spettacoli di teatro, musica, cinema, laboratori per bambini e giovani, attività di wellness e a contatto con la natura, talk e seminari animeranno cortili, parchi, giardini in zone differenti della città, un palinsesto diffuso e multiforme rivolto a tutte le fasce d’età e che saprà incuriosire, coinvolgere e soddisfare interessi diversi.

Gli appuntamenti saranno organizzati nel pieno rispetto delle nuove prescrizioni dettate dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri per garantire al pubblico di assistere in sicurezza e con assoluta tranquillità a tutte le iniziative.

Scarica il programma in pdf 

Sarà un’estate ricca di appuntamenti imperdibili. Cerca tra gli eventi per categoria:
Musica – Cinema– Teatro – Arte – Wellness – Laboratori – Educational – Talk / Conferenze

Incipit offresi, finale live del talent itinerante con Iaia Forte

Giovedì 10 giugno, ore 18

Porticato Museo Risorgimento Torino

INCIPIT OFFRESI

Dopo 17 tappe in diretta streaming dalle biblioteche di Piemonte, Lombardia e Lazio, 7 mesi di selezioni per più di 100 scrittori, giovedì 10 giugno è in programma la finale di Incipit Offresi, la sesta edizione del primo talent letterario itinerante dedicato agli aspiranti scrittori, ideato e promosso dalla Fondazione ECM – Biblioteca Civica Multimediale di Settimo Torinese, in sinergia con Regione Piemonte. L’obiettivo non è premiare il romanzo inedito migliore, ma scovare nuovi talenti. In 5 anni Incipit Offresi ha scoperto più di 40 nuovi autori, pubblicato circa 50 libri e coinvolto 6.000 persone, 30 case editrici e più di 50 biblioteche e centri culturali.

Guidati da Iaia Forte, gli aspiranti scrittori – i 10 finalisti che hanno superato le selezioni e vinto le semifinali – avranno 30 secondi di tempo per leggere o raccontare il proprio incipit con l’obiettivo di catturare l’attenzione della giuria tecnica e del pubblico e aggiudicarsi uno dei premi in palio. I concorrenti provengono da tutta Italia e 9 su 10 sono donne. Da Bologna arriva la più giovane, la 21enne Francesca Giorlando. Valentina Rosselli, Sara Greco e Alessandra Chiti provengono da Torino; Fulvia Niggi da Chieri; Veronica Capriotti da Osimo (Ancona); Marco Nardone da Comano (Trento). Sono milanesi, invece, Sara Calzavacca ed Emilia Covini (Bollate), Marta Scrinzi (Cusano Milanino).

La finale sarà presentata dall’attrice Iaia Forte e animata dagli attori di B-Teatro con le incursioni musicali di Mao e Mattia Martino. Il pubblico potrà partecipare attivamente alla gara per vincere i premi in palio: libri ed oggetti realizzati a mano da “Unico e Irripetibile”, laboratorio artistico del Progetto Ponte, servizio dell’Unione N.E.T. per persone con disabilità gestite dalla cooperativa Il Margine.

Incipit Offresi è un’occasione innovativa per diventare scrittori e promuovere la lettura e la scrittura, una scommessa basata su poche righe, un investimento sulle potenzialità dell’autore. La vera chance dell’iniziativa è la possibilità offerta agli aspiranti scrittori di incontrare e dialogare direttamente con gli editori coinvolti nelle varie fasi del progetto, farsi conoscere e raccontare la propria idea. Incipit Offresi è un vero e proprio talent della scrittura, lo spazio dove tutti gli aspiranti scrittori possono presentare la propria idea di libro. Fino ad oggi sono stati decretati 5 vincitori, uno per ogni edizione, e sono stati pubblicati più di 50 libri dagli editori aderenti all’iniziativa, a dimostrazione che gli scrittori hanno speranza di vedere pubblicato il proprio libro indipendentemente dall’esito della gara.

 

I PREMI

I premi in palio per i vincitori di Incipit Offresi:

Premio Eugenio Pintore del valore di 1.000 euro per il primo classificato

Premio Eugenio Pintore del valore di 500 euro per il secondo classificato

Premio Italo Calvino: il Comitato organizzatore del Premio Calvino selezionerà un candidato tra i finalisti di Incipit Offresi per partecipare alle selezioni del premio assegnato ogni anno ad un manoscritto inedito

Premio Indice dei Libri del Mese: abbonamento gratuito alla rivista “Indice dei libri del mese” e pubblicazione dell’incipit sui canali della rivista

Premio InediTO – Colline di Torino: il comitato di lettura individuerà un autore tra i semifinalisti di Incipit Offresi che accederà di diritto tra i finalisti del concorso letterario giunto alla XX edizione

Premio Golem: contratto di pubblicazione senza alcun onere per l’autore/autrice a uno dei finalisti del concorso

Premio Coop: premio in buoni spesa per un valore di 400 euro assegnato all’autore o autrice più giovane tra quelli arrivati in finale

 

Incipit Offresi è un’iniziativa ideata e promossa dalla Fondazione ECM – Biblioteca Archimede di Settimo Torinese e Regione Piemonte, con la collaborazione della Scuola del Libro di Roma e con la sponsorizzazione di NovaCoop.

Il Premio Incipit e il campionato sono dedicati a Eugenio Pintore, per la passione e la professionalità con cui ha fatto nascere e curato Incipit Offresi.

 

INFO E ISCRIZIONI

 

www.incipitoffresi.itinfo@incipitoffresi.it

tel. 011 80.28.722/588 – cell. 339 521.48.19

Diretta online su www.7web.tv e sui canali Facebook e Youtube

Il tema dell’acqua è il fil rouge della prima personale dell’artista Fabio Perino

E’ ospitata nel nuovo spazio espositivo della galleria d’arte contemporanea Raffaella De Chirico

 

Il tema dell’acqua rappresenta il fil rouge della mostra ospitata nel nuovo  spazio espositivo della galleria di Arte Contemporanea Raffaella De Chirico,  in via  Barbaroux 16, dal titolo “Rain Gun”, personale dell’artista Fabio Perino.

L’esposizione, dopo un ciclo di studio allestito presso la suggestiva casa atelier dell’artista nel corso del 2020, durante il quale è  stato possibile fruire di lavori il cui leitmotiv era incentrato sulle tematiche della linea e del punto, ora presenta un suo nuovo ciclo di lavori. Questi testimoniano un’evoluzione della sua ricerca e del suo pensiero, indagando anche una serie di tematiche inerenti la messa in discussione di verità comunemente accettate. L’elemento della linea risulta materializzato e perde i suoi connotati fisici.

Video, installazione e fotografia vanno a comporre un corpus omogeneo all’interno di una struttura narrativa che fa del corto circuito il suo fil rouge.

Tra i lavori in mostra, particolarmente significativo il Self Self Portrait o Passaporto, composto da neon e foglia di cycas evoluta, in cui la poetica dell’autoritratto si sofferma sull’identità necessaria e imprescindibile, già a partire dal momento della nascita dell’uomo. Un’altra opera particolarmente densa di significati è la Stampa su carta hahnemuhle dal titolo “Filling the sea”, realizzata quest’anno.  Si tratta dello scatto di un’azione documentata sulla spiaggia ligure di Bordighera, attraverso cuiFabio Perino riempie di acqua il mare. L’opera vuole simboleggiare l’incoerenza propria di ogni essere umano, espressa attraverso un’azione del tutto controversa.

Presso la casa atelier dell’artista, in via Gioberti 8, sarà  proiettato su appuntamento il video dal titolo “Dear no one”, della durata di 7 minuti. Qui l’acqua fuoriesce quasi ossessivamente con una precisa ritmicita’. Si tratta di un’allegoria umana, che simboleggia un’energia senza fine e ragione, un’incoerenza destinata ad incontrare lo spettro del reale, che rimane l’unica fonte oggettiva di paragone.

L’opera assume una declinazione audio visiva in cui la stessa scena, ripresa in punti diversi da camere differenti, viene proiettata su tre pareti e accompagnata dal suono naturale prodotto dall’opera medesima. La dimensione performativa è dovuta alla presenza stessa dell’uomo all’interno dell’opera.

MARA MARTELLOTTA 

La mostra è  visitabile fino al 3 luglio con orario giovedì, venerdì  e sabato dalle 15 alle 19.

Gradita prenotazione.

Galleria Raffaella De Chirico Arte Contemporanea

Via Barbaroux 14-16

Tel 3928972581

Matilde Domestico e Luisa Valentini al Mercato Coperto di Ravenna

Due artiste torinesi con opere contro la violenza sulle donne

Due importanti artiste torinesi, Matilde Domestico e Luisa Valentini, sono presenti sino al 5 settembre presso il Mercato Coperto di Ravenna, con le sculture Oggetto domestico e Spirito e bellezza.

L’esposizione curata da Banca Patrimoni Sella & C. in collaborazione di Molino Spadoni è un’altra tappa della mostra itinerante Bottiglie dArtista, che hanno iniziato il loro percorso nel 2014, quando, in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, Palazzo Bricherasio, sede istituzionale di Banca Patrimoni Sella & C., le ha esposte nelle esedre di Via Lagrange 20 a Torino. Nel 2018 diventano soggetto per una mostra itinerante, curata da Daniela Magnetti, direttrice artistica di Banca Patrimoni Sella & C., volta a rimarcare il ruolo sociale dellarte contemporanea. Partita dal Chiostro di San Sebastiano di Biella, in collaborazione con il Museo del Territorio Biellese e il Comune di Biella, la mostra si è spostata nel 2019 nella splendida cornice del Chiostro di San Francesco a Cuneo e nel 2020 nel Palazzo Certosa Cantù, sede del Museo Archeologico di Casteggio (PV), per approdare ora al Mercato Coperto di Ravenna.

Matilde Domestico, con i frammenti di ceramica e le sue tazzine bianche, conduce nella impenetrabilità della vita quotidiana, piena di cose e di eventi che ci rammentano il caos del nostro vivere mentre Luisa Valentini, con la sua bottiglia blu Klein, in cui infila un ramo di acciaio fiorito di erotiche orchidee bianche di feltro chiaro riferimento alla sessualità femminile , restituisce un mondo mediterraneo ed esotico ormai artificiale e stanco.

Decontestualizzate da quei parametri museali che a volte sono percepiti come barriere insormontabili, la fruizione di queste opere in luoghi non canonici si è rivelata un passe-partout efficace e vincente per abbattere pregiudizi e stimolare dibattiti, offrendo allarte contemporanea un momento di riflessione su un tema, quello della violenza di genere, che purtroppo fa parte ogni giorno delle pagine della nostra cronaca.

Arte e bellezza – spiega Beatrice Bassi, Amministratore Delegato di M.C. SRL, la società di gestione del Mercato Coperto – creano cultura e la cultura consente di mettere luomo al centro in una nuova e moderna forma di umanesimo nella quale crediamo”. E ancora: “Siamo felici sottolinea Federico Sella, Amministratore Delegato di Banca Patrimoni Sella & C. – di questa nuova tappa per le Bottiglie dartista, perché Banca Patrimoni Sella & C., che ha tra le sue mission il valore della cultura del patrimonio, esprime in questo modo anche il forte impegno a sostegno di quellarte contemporanea che svolge un ruolo sociale di primo piano”.

L’esposizione, gratuita, è visitabile fino al 5 settembre, dalle 9.00 alle 18.00.

Nelle immagini, Matilde Domestico, “Oggetto domestico” e Luisa Valentini, “Spirito e bellezza”

Jurij Ferrini come Willy Loman, il disfacimento del sogno americano

Sino a domenica, alle Fonderie Limone, “Morte di un commesso viaggiatore”

Sta al centro della schiera dei vinti il Willy Loman che Arthur Miller “inventò” (ma dove stava poi l’invenzione, se il libro aperto di simili personaggi mostrava esempi a dismisura?) per il palcoscenico, debutto newyorkese nel febbraio del ’49, Elia Kazan regista e Lee j. Cobb interprete, la vittima designata dell’american dream, l’uomo che racchiude in sé gli aspetti più disperati del disfacimento di un sogno di felice prosperità che molti avevano accarezzato e inseguito, dell’annullamento di una personalità (rendersi conto alla fine che si è fatto “spremere per tutta la vita come un limone per poi essere buttato via”), dello sfaldamento di quel castello di carte che avevano preso a costruire, giorno dopo giorno. S’è fatto un altro giro in provincia Loman, ha toccato altre città dove già è conosciuto o altre del tutto nuove, pieno d’orgoglio ha persino stretto la mano al sindaco di una di esse, ha fatto nuove ordinazioni, l’ostentato successo reale o ingigantito è lì a portata di mano. Con l’abito stazzonato, le due vecchie valigie del campionario, la stanchezza che lo segue viaggio dopo viaggio, arriva a casa, la cucina e la camera da letto, quella dei ragazzi al piano di sopra, il piccolo giardino fuori, e lo attende la vita di sempre, i problemi di sempre, le incomprensioni, i bisticci e le urla, i tentativi da parte della moglie Linda d’affrontare nuove rappacificazioni, le mille aspirazioni riversate su Biff, il figlio maggiore che aspira all’indipendenza ma fugge o rovina ogni proposta di lavoro gli venga fatta, e su Happy mai cresciuto, le rate da pagare, il frigo sempre rotto e sempre in riparazione, i fantasmi che tornano tra quelle mura a ricordargli i solidi sogni accarezzati un tempo, il presente che si mescola in un attimo con il passato.

Jurij Ferrini sognava da tempo questo ruolo e superati da poco i cinquanta se lo può permettere. Portandosi a casa un risultato notevole. In veste di attento regista, l’ha messo in scena nella traduzione di Masolino D’Amico alle Fonderie Limone per la stagione dello Stabile torinese (repliche sino a domenica prossima). Dolente, irascibile, logorroico, sognatore, il suo Loman si pone al centro di “Morte di un commesso viaggiatore” con una forza che esprime dolorose verità, autentiche; annota e sviluppa, incide i caratteri, sbalza con amarezza le azioni dello sviluppo narrativo. Magari qualche scena non gli riesce a meraviglia (Biff scopre il padre nell’albergo con la ragazza) ma lo si perdona presto. Costruisce con Jacopo Valsania (di questi anche il bel gioco di luci) un eccellente impianto scenografico, una serie di pannelli pubblicitari a fare da quinte, che si aprono e si chiudono, che si abbassano e si alzano per mostrare o nascondere questo o quell’ambiente, carichi di immagini strappate e ricomposte – uno sguardo all’universo di Mimmo Rotella è d’obbligo – dove campeggiano assoluti quei messaggi dell’avere ad ogni costo che non sono la causa ultima della discesa di Loman e dei tanti come lui. A dirci ancora una volta della mancanza di tempo che circola in “Morte”. La scena si dilata, come sembra ingrandire di un respiro ben maggiore l’intera vicenda. Ha ragione Ferrini quando convintamente afferma che, senza steccati com’è, quella di Miller non è una “storia privata”, bensì il prologo che colpisce parecchie generazioni, dagli anni Cinquanta sino a noi, che tocca noi tutti, che Miller con il suo sguardo acido su quel “sogno” non soltanto a stelle e strisce riuscì a prevedere. Il passato e il futuro fatto di una morte che quasi appare “necessaria” stanno lì, in quel rettangolo di terra che in proscenio il protagonista prima accarezza e che poi diverrà la propria tomba, coperta dalla disperazione della moglie.

Accompagna Ferrini una compagnia che alterna alti e bassi, anche il Biff di Matteo Alì non convince del tutto, salvo poi spalancarsi felicemente nell’esplosione finale. L’eccezione si chiama Orietta Notari, un’attrice troppo spesso rincantucciata in un angolo, senza grossi riflettori a buttarle luce addosso, ma capace di vivere ad ogni occasione di grandiosità e di autorevolezza. Già Linda nell’edizione con Eros Pagni e Marco Sciaccaluga, dimostra ad ogni attimo, ad ogni battuta di aver assorbito il personaggio, gioca di semplicità, trepida e intrepida, dolce e protettiva, rabbiosa contro il vuoto che s’è impossessato dei suoi figli e allo stesso tempo una lupa nel proteggerli e nel difenderli, gioca con le parole e ancora con i silenzi, si muove con la dolcezza ma pure con la caparbietà della mater familiae che spende ogni suo sforzo per riunire insieme le schegge di quella sua casa impazzita, alzandosi sopra ogni altro di una bella spanna. Il finale, come molte altre parti del dramma, è suo, avvolta in quell’abituccio scuro e con quel misero cappellino in testa ci rende tutta la grandezza del personaggio. E la sua resa. Un meritatissimo successo personale.

 

Elio Rabbione

 

Le foto di scena sono di Andrea Macchia

Fausto Biloslavo e le verità infoibate

Fausto Biloslavo, uno dei principali reporter di guerra italiani, è tornato a Casale Monferrato dopo molti anni.

DAL PIEMONTE/ Nel gennaio del 1993 aveva tenuto una conferenza all’allora Salone Baronino sulla situazione della ex Jugoslavia, in quel momento dilaniata dalle guerre che avevano disgregato la federazione. Questa volta – l’incontro è avvenuto all’aperto a Palazzo San Giorgio sede del Comune di Casale, introdotto dal sindaco Federico Riboldi e da Federico Cavallero, presidente dell’associazione PiemonteStoria – si è soffermato sul dramma accaduto al Confine Orientale, le foibe e l’esodo degli italiani da Istria, Venezia Giulia a Dalmazia, presentando il libro scritto con Matteo Carnieletto e con il contributo di Toni Capuozzo  per i tipi di Signs Books, ‘Verità infoibate – Le vittime, i carnefici, i silenzi della politica’. “Questo non è tanto un libro su quanto è accaduto, quanto su quanto non è stato mai detto negli anni, perché ciò che è successo non si ripeta mai più”. Biloslavo ha ricordato che le foibe e le morti violente per opera dei titini non riguardarono soltanto gli italiani: nella vicina Slovenia sono stati scoperti circa 600 posti dove ci furono esecuzioni dopo la fine della seconda guerra mondiale e si contano circa 11mila morti soltanto tra gli sloveni. Il relatore si è poi soffermato sulla figura del Maresciallo Tito, che è stato insignito come Cavaliere di Gran Croce della Repubblica Italiana, nonostante quanto avvenne in quegli anni e questo titolo sia irrevocabile essendo morto (come per Ceausescu o Mobutu) e al quale una decina di comuni in Italia ancora intitolano una via. Biloslavo ha poi ricordato il ‘colpo di fulmine’ dell’attuale presidente degli Stati Uniti, Joe Biden che conobbe Tito nl 1979 e lo ha definito successivamente ‘un genio’. Poi dopo aver ricordato quanto accadde a suo nonno che venne infoibato, nel rispondere ad una domanda dal pubblico ha evidenziato che ‘nessun crimine grande o piccolo, nessuna circostanza può giustificare la barbarie delle foibe, come pure ogni altra barbarie”. Il giornalista triestino – che ha un legame con il Piemonte avendo diretto il settimanale Notizia Oggi Vercelli all’inizio degli anni Novanta – partecipa allal’inaugurazione del monumento in memoria delle vittime delle foibe e dell’Esodo, opera dello scultore istriano (recentemente scomparso) Michele Privlleggi posta all’interno dei giardini Norma Cossetto inaugurati nel febbraio scorso. All’incontro è intervenuto l’assessore regionale Maurizio Marrone

Massimo Iaretti

La mostra itinerante “Arte e Legalità” giunge a Pianezza

Il 12 giugno apre al pubblico il Museo Civico di Pianezza con l’esposizione dei reperti archeologici confiscati alla criminalità organizzata.

Sabato 12 giugno 2021 alle ore 16 l’Amministrazione Comunaleinaugura con la mostra “Arte e Legalità” il Museo Civico di Pianezza, situato al primo piano della suggestiva Villa Casalegno con ingresso da Piazza Cavour.

I reperti disposti lungo il percorso espositivo appartengono all’arte greco-romana ed etrusca e sono stati confiscati alla criminalità organizzata e restituiti al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria Meridionale grazie all’operato del Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale.

Tali reperti sono stati richiesti dall’Amministrazione pianezzeseper omaggiare il grande lavoro delle forze dell’ordine sul territorio nazionale, per mezzo delle quali questi preziosi manufatti sono tornati ad appartenere ai cittadini e rimarranno in custodia presso Villa Casalegno per un periodo di sei mesi.

L’allestimento, semplice ma innovativo, prevede diverse teche in vetro temperato dotate di supporti per l’esposizione di opere, oltre a un monitor che si attiva al passaggio del pubblico mostrando contenuti multimediali creati per l’occasione.

L’organizzazione di questa mostra nasce dalla volontà di coinvolgere la cittadinanza pianezzese in un’iniziativa capace di unire la bellezza dell’arte all’importanza dei principi della legalità, del rispetto delle istituzioni e del comune senso civico, in particolare si vuole infondere questo importante messaggio attraverso la didattica agli studenti di ogni ordine e grado presenti sul territorio.

Lo spazio espositivo: un connubio unico tra antico e moderno

La mostra “Arte e Legalità” va a inaugurare una nuova location museale concepita presso il primo piano della pertinenza di Villa Casalegno, una struttura stile liberty che è stata oggetto negli ultimi anni di molti interventi di ristrutturazione e recuperoda parte dell’Amministrazione guidata dal Sindaco Antonio Castello e che viene ora messa a disposizione della comunità per eventi e mostre.

L’ingresso di Villa Casalegno ospita l’infopoint turistico: uno spazio dedicato alla cultura e all’informazione, in cui scoprire le collezioni esposte al museo ma anche la storia e le bellezze del territorio, così come i prodotti tipici e le strutture ricettive. Presso questo nuovo ed esclusivo spazio è possibile esplorare Pianezza attraverso la tecnologia touchscreen di un totem posizionato all’ingresso della struttura e di un monitor interno che condurrannoil visitatore tanto nel museo quanto nei luoghi più belli da visitareattraverso percorsi turistici dedicati.

Prosegue fino a sabato 19 giugno la mostra “Cinquant’anni d’arte” di Guglielmo Meltzeid

L’inaugurazione della mostra “Arte e Legalità” può anche essere l’occasione per visitare la mostra di pittura dedicata all’artista pianezzese Guglielmo Meltzeid che celebra cinquant’anni di carriera artistica sempre nello spazio espositivo di Villa Casalegno. Le mostre si terranno in concomitanza per la prima settimana.

Si assicura il massimo rispetto delle misure di sicurezza dovute all’emergenza sanitaria in corso sia durante lo svolgimento della cerimonia inaugurale che lungo tutto il periodo espositivo.

RECAP
Titolo: Arte e Legalità
Opening: sabato 12 giugno ore 16.00
Durata: dal 12 giugno a dicembre 2021
Luogo: Museo Civico di Pianezza presso Villa Casalegno, ingresso da Piazza Cavour
Orari di visita: mercoledì, venerdì, sabato e domenica (10-12 e 16-19)
Ingresso: libero

60 anni fa la prima pietra del Tempio di don Bosco

Quasi 30.000 fedeli accolsero festosamente il Papa polacco al Colle don Bosco il 3 settembre 1988, nell’anno del primo centenario della morte di don Bosco.

Una giornata indimenticabile per i luoghi in cui nacque il Santo dei giovani, per la grande comunità salesiana e per tutti i cattolici. Da allora la visita di Giovanni Paolo II viene ricordata sotto il porticato di fianco all’immensa cattedrale con imponenti pannelli fotografici che illustrano la visita del Papa diventato San Giovanni Paolo II. Una folla eccezionale si strinse quel giorno di 33 anni fa attorno a uno dei pontefici più amati e popolari di sempre. Karol Wojtyla celebrò la messa nel piazzale della chiesa ed entrò nella casa in cui Giovannino Bosco nacque il 16 agosto 1815. Oggi è di nuovo grande festa per i salesiani che ricordano la posa della prima pietra del Tempio “don Bosco”, benedetta dall’arcivescovo di Torino cardinale Maurilio Fossati e collocata sessant’anni fa, l’11 giugno 1961, nel luogo dove oggi sorge la mastodontica Basilica di San Giovanni Bosco nelle campagne di Castelnuovo tra colline, vigneti e noccioleti. La pietra non proveniva dalle cave ma dalla basilica torinese di Maria Ausiliatrice dove serviva da basamento al quadro della Madonna. La basilica di San Giovanni Bosco, alta 26 metri, fu costruita nella borgata Becchi del Colle don Bosco tra il 1961 e il 1966 dove sorgeva la cascina Biglione in cui nacque don Bosco e dove il padre faceva il contadino. Al Colle i salesiani investono da sempre nel futuro dei giovani. Un centro di formazione professionale con aule e laboratori per attività tecniche, informatiche e arti grafiche ospita centinaia di ragazzi che praticano anche attività sportive.
Nell’area del santuario è presente un Museo etnologico missionario che contiene reperti etnografici provenienti da ogni parte del mondo. Fece scalpore il 2 giugno 2017 la notizia del trafugamento dalla basilica dell’urna contenente il cervello di don Bosco. La reliquia fu ritrovata quindici giorni dopo e ricollocata al suo posto.
   Filippo Re

Gemellaggio di fede e storia

Il GEMELLAGGIO TRA IL SANTUARIO DI CREA E QUELLO DI KLOKOCIOV NELLA SLOVACCHIA ORIENTALE E’ STATO SIGLATO AL TERMINE DELLA DIVINA LITURGIA

Al termine della celebrazione della Divina Liturgia, la Messa con il rito greco cattolico, domenica mattina, il Santuario di Crea ha visto l’apposizione della firma del gemellaggio tra il Santuario di Crea della Diocesi di Casale Monferrato e quello di Klokociov nella Slovacchia Orientale nella eparchia di Kosice. A siglare l’accordo sono stati il Vescovi di Casale Monferrato, monsignor Gianni Sacchi e l’amministratore apostolico di Kosice, monsignor Cyril Vasil (già segretario della Congregazione delle Chiese Orientali a Roma), presente e celebrante anche il neo-vescovo di Chiavari, monsignor Giampio Devasini.

I rapporti tra le due realtà religiose erano nati nel 2016 quando monsignor Francesco Mancinelli, rettore del Santuario di Crea, si era incontrato a Nitra in Slovacchia con alcuni sacerdoti della Diocesi di Kosice in occasione della festa dei Santi Cirillo e Metodio. Nell’occasione nacque l’idea del gemellaggio tenendo conto che il santuario mariano dei greco cattolici della Slovacchia orientale nel 2020 avrebbe celebrato i 350 anni dalla lacrimazione dell’icona mariana provocata da un colpo di sciabola sferrato contro l’immagine della Madonna dai soldati calvinisti in lotta contro i cattolici nei territori ai confini tra Ucraina, Slovacchia e Ungheria; e che il Santuario di Crea sempre nel 2020 avrebbe celebrato i 200 anni dalla sua riapertura al culto dopo le soppressioni napoleoniche. ‘Motore’ dell’iniziativa è stato proprio monsignor Mancinelli che è stato più volte in Slovacchia e parla correntemente la lingua. Erano presenti alla cerimonia il sindaco di Casale Monferrato (città gemellata con  Trnava in Slovacchia) Federico Riboldi, e i primi cittadini di Serralunga di Crea, Giancarlo Berto e di Ponzano Monferrato, Paolo Lavagno.

Massimo Iaretti

 

Orti Generali di Torino, ecco il Festival Incanti 

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Domenica 6 giugno a partire dalle 18.30 a Orti Generali di Torino, il Festival Incanti (storica kermesse internazionale dedicata al Teatro di Figura, in programma dall’1 al 7 ottobre a Torino) organizza il primo di una serie di  incontri con aperitivo aperto al pubblico e contemporaneamente in diretta streaming sulla pagina facebook Incanti Torino

Durante la serata sarà presentato il Festival e la campagna di crowfunding per supportare “Incontra Incanti”, il ciclo di iniziative che favoriscono l’incontro diretto tra pubblico e artisti, pensato in quest’occasione in un contesto nuovo e immerso nel verde di Orti Generali: il progetto di rigenerazione urbana e inclusione sociale attraverso l’orticoltura urbana con 160 orti e una fattoria, estesi all’interno del parco cittadino Parco Piemonte.

La campagna di crowfunding è attiva fino al 21 giugno su Eppela ed è tra i progetti selezionati dal bando +Risorse di Fondazione Sviluppo e Crescita CRT rivolto alle realtà no profit di Piemonte e Valle d’Aosta con progettualità innovative nel campo della cultura e del welfare e prevede il cofinanziamento delle donazioni raccolte secondo il meccanismo del matching grant: al raggiungimento del 50% dell’obiettivo prefissato, le donazioni saranno raddoppiate da Fondazione Sviluppo e Crescita CRT.
Dopo il primo incontro del 6 giugno saranno organizzati nuovi appuntamenti ONlive (laboratori di co-progettazione, aperitivi, performance tra i prati) con l’obiettivo di dare maggiore forza al dialogo con pubblico e artisti e offrire alla community di Incanti l’opportunità di progettare insieme alcune delle attività del Festival.