CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 420

Al via Todays Festival

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TORINO 26-27-28-29 AGOSTO 2021

Inizia questa settimana la sesta edizione di TODAYS FESTIVAL a Torino da Giovedì 26 a Domenica 29 Agosto.

A meno di una settimana dal festival sono completamente SOLD OUT in prevendita tutti gli ABBONAMENTI interi disponibili per i 4 giorni e tutti I biglietti SINGOLI per le giornate del 26, del 27 e del 28 agosto a sPAZIO211 e del 28 e 29 agosto al PARCO PECCEI.

Le prevendite online sono concluse, ma durante i giorni del festival presso la biglietteria a sPAZIO211 (apertura ogni giorno dalle ore 17.00 in poi) sarà ancora possibile acquistare gli ultimi biglietti SINGOLI rimasti disponibili per la SOLA giornata di Domenica 29 agosto a sPAZIO211.


La cosa migliore del futuro è che arriva un giorno alla volta.

 

Pronti a vivere #TODAYS21!

scopri tutto il festival su:

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GUARDA IL VIDEO TRAILER DI TODAYS 2021
“THE NOISE OF OUR DREAM
https://vimeo.com/574917845

partecipa all’evento Facebook TODAYS:

https://www.facebook.com/events/625369914887443

 

 

Con grande dispiacere, avvisiamo che alcuni componenti delle band WORKING MEN’S CLUB (in programma giovedì 26 agosto), BLACK COUNTRY NEW ROAD (sabato 28 agosto) e ARLO PARKS (domenica 29 agosto), hanno purtroppo contratto il virus e il decorso della malattia e le quarantene imposte durante gli spostamenti tra paesi diversi impediscono alle band di suonare a TODAYS.

Augurando loro una pronta guarigione comunichiamo che al loro posto si esibiranno rispettivamente ASGEIR, SHOUT OUT LOUDS e ERLEND ØYE (Kings Of Convenience) & LA COMITIVA.
I biglietti e abbonamenti acquistati per le singole date restano validi.

scopri tutto il programma di TODAYS FESTIVAL 2021 su:

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scopri tutto il programma di TOLAB 2021 su:

http://www.todaysfestival.com/to_lab

Asti, la Rotonda e i Cavalieri di Malta

Asti e il suo passato, dal Medioevo all’epico Cinquecento, dalle rovinose invasioni del Barbarossa ai pellegrini e ai crociati diretti in Terra Santa fino ai valorosi Cavalieri astigiani che combatterono con l’Ordine di Malta contro i turchi

Al fondo di corso Alfieri una “Rotonda” medioevale con pianta ottagonale ricorda la chiesa del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Fu costruita, nei primi decenni del 1100, a imitazione della celebre chiesa della Città Santa, sulla scia dell’entusiasmo e dell’esaltazione della conquista di Gerusalemme nella prima crociata. La “Rotonda” fa di Asti una piccola “Gerusalemme italiana”, una delle tante Gerusalemme d’Italia disseminate sul territorio della penisola. Gerusalemme è ovunque in Italia, si direbbe. La presenza musulmana nei luoghi santi e l’avanzata in Asia degli ottomani nel Quattrocento avevano reso più complicato e rischioso il tradizionale pellegrinaggio dei cristiani verso la città di Gesù. Per sostituire il cammino religioso in Terra Santa sorsero così i Sacri Monti, di cui il Piemonte è costellato, una serie di cappelle collocate sulle fiancate delle montagne per riprodurre i luoghi santi gerosolimitani oppure vennero edificate in varie città riproduzioni della Rotonda dell’Anastasis o dell’edicola del Santo Sepolcro.

 

La Rotonda astigiana, purtroppo oggi soffocata dal traffico della zona, fa parte del complesso del Battistero di San Pietro o Chiesa di San Pietro in Consavia, costituito in origine da quattro edifici eretti tra il XII e il XIV secolo nel borgo omonimo, che per molti secoli ospitò i Cavalieri gerosolimitani di San Giovanni. Asti stessa fu sede del Priorato Gerosolimitano di Lombardia (comprendeva Piemonte, Liguria, Lombardia, Parma e Piacenza) il cui Priore risiedeva nella chiesa di San Pietro in Consavia. La Rotonda vuole essere una copia del luogo santo, fatta costruire dal vescovo Landolfo quasi mille anni fa, per dare la possibilità a molte persone di seguire un pellegrinaggio nella propria regione, che era molto meno pericoloso, meno lungo e meno costoso di quello in Palestina. All’interno della Rotonda si trovano otto colonne collegate tra loro da archi circolari e un fonte battesimale marmoreo del Cinquecento. Nei secoli successivi il complesso fu utilizzato come Battistero e subì molte ristrutturazioni che alterarono la sua architettura caratteristica e solo negli anni Trenta un restauro conservativo riportò la chiesa alla sua antica struttura medievale.

 

Attualmente il complesso del Battistero di San Pietro è costituito da tre edifici: la chiesa quadrata di San Pietro del Quattrocento, la Rotonda, innalzata come chiesa del Santo Sepolcro, con la torre del XII secolo e il chiostro, una parte del quale era occupato dall’ospedale dei pellegrini, e una Casa Priorale, sede oggi del Museo archeologico e paleontologico. Furono numerosi i Cavalieri astigiani che combatterono in Oriente per l’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme, fin dai tempi della sua nascita nel 1113, e tanti furono quelli che difesero l’isola di Malta dal Grande Assedio della flotta ottomana nel 1565, una delle pagine gloriose della storia militare dell’Ordine. Tra questi ultimi si ricordano in particolare Giovanni Francesco Pelletta, morto combattendo per difendere il forte di Sant’Elmo, Vasino Malabaila e Giorgio Cacherano che diede, tra l’altro, un ingente contributo per la costruzione della città della Valletta. Va ricordato anche Pietrino del Ponte, priore di Asti, che giunse a Rodi all’inizio del Cinquecento, partecipò alla trionfale battaglia navale di Alessandretta del 1509 e diventò Gran Maestro dell’Ordine di Malta dal 1534 al 1535, anno della sua morte, succedendo a Philippe Villiers de l’Isle Adam. È sepolto nella concattedrale di San Giovanni a Malta. Sir Steven Runciman, nella sua monumentale Storia delle Crociate, ci parla anche di un altro famoso astigiano vissuto nel Trecento. Si tratta di Enrico d’Asti, della nobile famiglia astese dei Comentina, patriarca latino di Costantinopoli. Al comando di una squadra navale cristiana Enrico d’Asti sconfisse l’emiro di Smirne che infestava le acque dell’Egeo con atti di pirateria. Dopo l’occupazione della città i cavalieri cristiani cercarono di invadere anche l’entroterra ma furono sconfitti. Enrico d’Asti morì da martire e fu beatificato dalla chiesa cattolica. Le sue spoglie si trovano nel Duomo di Asti.

Filippo Re

 

Il Grifo e il Leone, Genova e Venezia in guerra nel Mediterraneo

Fu l’abile mediazione di Amedeo VI di Savoia, il Conte Verde, a far tacere le armi tra Genova e Venezia. La pace, che concluse la guerra di Chioggia, fu siglata a Torino l’8 agosto 1381. A fare il padrone di casa nell’attuale Palazzo Madama fu proprio il Conte Verde che ricevette le numerose delegazioni per la firma del trattato di pace che poneva fine a quattro anni di ostilità tra le due città, super potenze navali e commerciali del Mediterraneo, rivali da almeno due secoli.

Entrambe uscirono sfinite dalla guerra di Chioggia che fu uno dei numerosi conflitti che scoppiarono tra le due Repubbliche marinare. Alla lunga lotta tra Genova e Venezia per l’egemonia nel Mediterraneo orientale è dedicato il libro “Il Grifo e il Leone” di Antonio Musarra, editori Laterza.
Passano le epoche, trascorrono i secoli ma le caratteristiche geopolitiche di quell’angolo di mare non mutano. Anche oggi il Mediterraneo è un luogo di incontri, di scambi culturali e commerciali ma anche di violenti scontri tra potenze rivali. Accadeva nel pieno Medioevo tra Genova e Venezia che per controllare le rotte marine nel Mediterraneo orientale si sono combattute per due secoli e accade oggi tra turchi e greci, con le cannoniere del sultano di Ankara schierate contro le navi ateniesi in una sfida senza respiro per assicurarsi le ricchezze energetiche sottomarine. Una contesa che infiamma l’intero Mediterraneo dell’est coinvolgendo anche Cipro, Israele, il Libano e l’Egitto. Sette-otto secoli fa il commercio era fiorente tra un porto e l’altro dove attraccavano galee e imbarcazioni cariche di merci e prodotti ma poi improvvisamente il Mediterraneo si incendiava e gli scambi lasciavano il posto alla guerra. Genova e Venezia furono protagoniste di una lotta furiosa e feroce per assicurarsi il controllo delle vie marittime. Per imporre la propria egemonia sulle principali rotte commerciali “Genova e Venezia, scrive l’autore, ricorrevano a ogni mezzo, lecito o illecito, pur di sopravanzare l’avversario e dimostrare al mondo la propria superiorità”. Un po’ come oggi la lotta nelle stesse acque tra turchi, greci e ciprioti per controllare gas e petrolio nascosti nei fondali del Mediterraneo orientale affollando quel tratto di mare con navi da esplorazione e da guerra. A convincere veneziani e genovesi a deporre le armi fu, come detto, la mediazione del Conte Verde. Il conflitto nell’Adriatico tra Genova e Venezia, che con “la pace di Torino” si chiuse definitivamente, sancì l’inizio della fine dell’influenza genovese sul Mediterraneo orientale lasciando alla Serenissima il dominio delle rotte commerciali marittime. Fin dalla fine dell’XI secolo le due potenze moltiplicarono i propri insediamenti guardando in modo particolare all’Egitto e alla costa siro-palestinese. La conquista di Costantinopoli nel 1204 ad opera dei crociati veneziani sconvolse il contesto politico e mise Genova e Venezia una contro l’altra. Il primo scontro armato fu la “guerra di San Saba”, combattuta tra la Repubblica di Venezia e la Repubblica di Genova nella seconda metà del XIII secolo per il controllo del commercio nel Vicino Oriente. Scoppiò per il possesso del monastero di San Saba nella città di Acri (oggi l’israeliana Akko) diventato il nuovo centro politico e religioso della regione dopo la caduta di Gerusalemme nel 1187. Si concluse con la sconfitta e l’espulsione dei genovesi da Acri e “da questo momento, annota Musarra, il Grifo e il Leone esprimeranno un’accesa rivalità, scandita da innumerevoli battaglie navali che si protrarrà per oltre un secolo e mezzo”. All’interno della lunga guerra di San Saba, il 14 agosto 1264, si svolse la battaglia di Saseno, attorno all’isola omonima, di fronte alla costa albanese, tra la flotta genovese e un convoglio commerciale veneziano. La prima delle quattro guerre veneto-genovesi fu vinta dalla Repubblica marinara di Genova. Il momento cruciale della seconda guerra fu la battaglia di Curzola, al largo della Dalmazia, l’8 settembre 1298. Anche qui vinsero i genovesi e Marco Polo fu fatto prigioniero. La terza guerra vide la conquista genovese dell’isola di Chio nel Mar Egeo e la guerra per il controllo degli Stretti sul Bosforo nel 1352, uno dei più grandi e sanguinosi scontri navali del tardo Medioevo. La quarta e ultima guerra veneto-genovese si concluse con la pace di Torino.
Filippo Re

Jazz:Re:Found sulle colline del Monferrato

Dopo 18 mesi di stop forzato dall’attività live, a inizio giugno 2021 Jazz:Re:Found ha deciso di confermare e annunciare l’edizione estiva del festival, in un momento caratterizzato da un generale ottimismo verso un graduale ritorno alla normalità.

Nonostante lo scenario nelle ultime settimane sia mutato – con nuove e stringenti regole d’ingaggio per gli operatori del settore dello spettacolo – dopo una lunga riflessione Jazz:Re:Found ha deciso di andare avanti, nel rispetto del lavoro svolto da tutto il team in questo ultimo anno e mezzo e, soprattutto, per gratificare e ringraziare il pubblico che ha sempre sostenuto il festival.

 

Annunciata quindi la line up completa della tredicesima edizione di Jazz:Re:Founddal 2 al 5 settembre Cella Monte, borgo incastonato tra le colline del Monferrato, tornerà a ospitare un weekend di musica, degustazioni, networking e condivisione, con Motor City Drum EnsembleNu GeneaLefto, Coco MariaNorth of LoretoLuca Trevisi – LTJ Experience & Gino GrassoLuigi RanghinoKidd Mojo & VeezoGoedi (Jaxx Madicine), Rocco Pandiani aka Mono JazzMa Nu!Andrea PassengerWax Up!Carlot-taMarta Del GrandiAngie BacktoMonoCristian Bevilacqua. Questo secondo lancio va a integrare i primi nomi già presentati: VenerusApparatBada-BadaJABKhalabJoan ThieleZe in the CloudsDayKodaLndfkTUN – Torino Unlimited NoiseStudio Murena.

 

In quattro giorni giorni, decine di appuntamenti tra concerti, dj set, panel, incontri, esperienze enogastronomiche, turismo culturale, nella speranza che questo primo weekend di settembre possa rappresentare l’inizio di un nuovo ciclo per la community di Jazz:Re:Found, ma soprattutto per l’umanità consapevole. Con oltre trenta protagonisti tra musicisti, dj, performer, panelists, Jazz:Re:Found si conferma come una delle realtà più poliedriche del panorama italiano – e non solo – e come uno dei soggetti più aperti nei confronti delle sollecitazioni e delle sfide della contemporaneità.

 

Nonostante le ormai note e comprensibili difficoltà legate al coinvolgimento di artisti dall’estero in questo momento storico, Jazz:Re:Found non ha voluto rinunciare all’approccio cosmopolita che da sempre caratterizza il festival. Un grande ritorno quindi quello di Danilo Plessow – MCDE: dopo l’acclamata esibizione al festival nel 2017, il dj e producer tedesco è pronto a guidare il pubblico nel suo viaggio tra New York, Detroit e Chicago, con la sua rivoluzionaria interpretazione dell’eredità disco e boogie. Sul versante djing internazionale, a portare tutta la freschezza di Worldwide FM sarà Lefto: eclettico e imprevedibile, è un artista capace di attraversare suoni afro, early house, hip hop arrivando al jazz più ricercato. Direttamente dalla radio di Gilles Peterson arriva anche Coco Maria, tra le rivelazioni dell’ultima stagione, selezionatrice dal gusto unico e autentica tastemaker, capace di raccontare la sfumature delle musiche tradizionali sudamericane in un esemplare esercizio di modernità che trascende il ruolo della semplice dj.

 

In equilibrio tra la tradizione italiana – nella sua accezione più ricercata – e suggestioni cosmopolite, i Nu Genea hanno riportato l’attenzione mondiale sul “Napoli Sound” nella loro originalissima interpretazione e tornano a Cella Monte dopo l’evento esclusivo di Place To Be, in cui sono stati ospiti nel 2020. Dopo gli ottimi riscontri dell’album “Nuova Napoli”, hanno appena rilasciato il singolo “Marechià”, un omaggio all’omonimo borgo del golfo di Napoli. L’Italia incontra il mondo anche con il progetto North of Loreto, con cui l’icona rap Bassi Maestro negli ultimi anni ha sperimentato sonorità più vicine al dancefloor e all’electro che rappresentano il nuovo quartiere hype di Milano. Tanto “made in Italy” quindi, nel cartellone di Jazz:Re:Found, ma con una sensibilità sempre internazionale: da Luigi Ranghino, compositore e pianista di razza, agli orizzonti psichedelici e contemporanei ispirati a Brainfeeder di Kidd Mojo e Veezo, passando per le sperimentazioni tra proto-house, jazz-funk ed elettronica di Whodamanny, fino ai giovani e cristallini talenti di Carlot-ta e Marta Del Grandi.

 

Nonostante il dancefloor sia ancora un territorio interdetto, Jazz:Re:Found continua a valorizzare la dimensione della consolle nella sua interpretazione più orientata alla ricerca e alla selezione di qualità. Spazio allora ai maestri che hanno raccontato la storia di Jazz:Re:Found con le one-night “Boogie Nights” Luca Trevisi & Gino Grasso, selector d’eccellenza esperti come Rocco Pandiani aka Mono Jazz, conduttore della rubrica mensile su Worldwide Fm, i collezionisti Luca Barcellona e Vittorio Barabino con Wax Up!, il talento e l’esperienza di Goedi (Jaxx Madicine), giovani ma attentissimi selezionatori e collector come Ma Nu!PassengerAngie BacktoMonoCristian BevilacquaGiulio Pecci.

 

L’ingresso all’evento è soggetto alla presentazione della certificazione verde Covid-19 (Green Pass), da mostrare unitamente al biglietto e a un documento di riconoscimento in corso di validità.

 

Infoteam@jazzrefound.it

Turin Confidential special Edition: 20 things to do in August

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Cosa succede a Torino: informazioni per chi arriva in città 

 

What’s on in Turin: events and attractions for tourists, occasional visitors and expats

Are you spending August in Turin and you do not know what to do? Or are you here visiting and in search of ideas to discover our city? You might have noticed that some shops or attractions are closed, especially in the two central weeks of August. But fear not, Turin has still a lot to offer. Since I believe that staycation can be as funny as a far from home holiday, here is a special edition of my column. You will find ideas on how to experience Turin at its best. Ready?

  • Visit Mao at a special price. On August 15, Mao gives you the possibility to enter at the special price of 1 euro. There will also be two guided tours: one at 3 pm to discover the collection, and the other at 4.30 pm to visit the exhibition China goes Urban.
  • Also Gam and Palazzo Madama will open their doors at the special price of 1 euro on August 15 (also if you have the Museum pass). The ticket includes temporary and permanent exhibitions except: Viaggio Controcorrente at the Gam and World Press Photo at Palazzo Madama
  • Take a selfie in Largo Montebello. Here the area included between Via Montebello and Via Santa Giulia has been decorated with polka dots. I personally like this unusual yet playful corner of the city. What do you think?
  • From 26 to 19 August, Todays festival presents a selection of bands from all over the world. It has been defined one of the most refined Italian festival. Concerts take place in former industrial facilities thus providing an urban and fascinating atmosphere.
  • Back to Largo Montebello, you can find two other curious elements: the street sign decorated by street artist Clet and the house of a teacher who inspired a character of the renowned book Cuore, written by De Amicis. Which bring us to the next point.
  • How about choosing a bench in a public garden such as Aiuola Balbo or Giardini Cavour and read a book? Maybe about Turin. One of my favorites is La Casa di Tolkien, written by Andrea Pedrana and Roberta Pellegrini. The description of a kiss under a street lamp will leave you breathless. I do not think the book has been translated into English, but in case you are trying to learn our language, this is definitely a nice option.
  • Why not searching for the crazy buildings conceived by Antonelli? This renowned architect is not only the mind behind Mole Antonelliana. He also signed the iconic Casa delle Colonne and the really weird Fetta di Polenta.
  • Talking about street lamps and benches, in Piazza Carlo Emanuele II, that we call Piazza Carlina, you can take a seat under the marvelous art installation conceived by artist Nicola De Maria. At night, the atmosphere can have the flavor of an ice cream of Mara dei Boschi. Their dark chocolate is really something to die for.
  • Have a sandwich at Mulassano. Did you know that this little gem is the place where the traditional tramezzino was invented?
  • The Egyptian Museum doesn’t go on holiday. It seems mummies prefer to relax in town. And if you speak Italian, on August 20 you can join a visit personally guided by the managing director.
  • Get fit at Parco della Pellerina. This immense green lung of Turin includes walking paths, tiny hills, ponds and areas to run or take some exercise.
  • We do not only have the Pellerina park. Thanks to the new green belt, grab a bicycle and take a ride along the new cycling path that connects Parco Dora, the park of Via Calabria, Pellerina and the garden of the Lucento Castle.
  • How about stopping at Parco Dora? This former industrial area includes playgrounds, walking paths, the river Dora Riparia and plenty of graffiti, the perfect location for a contemporary pic-nic.
  • Ops, it seems I have forgotten the other green lungs of the city. Parco del Valentino stretches along the Po river. Here you can take a walk and meet the many squirrels that live here.
  • Inside the Valentino Park, one cannot forget the Medieval Village. This little hamlet was built during the Romantic period for an Expo. It is truly enchanting. Make a wish while throwing a coin into the pomegranate fountain.
  • Talking about graffiti, Mau is an open space museum that stretches along the streets of the district called Cit Turin, little Turin. Contact them for a guided tour.
  • Go to Via Lanza and find that special spot between Via Volturno and Via Crimea.  Here Mole Antonelliana and Monte dei Cappuccini seem to be one next to the other. Taking the perfect picture is not easy, but the result is absolutely worth the effort.
  • Discover Turin as the set of many movies. In Via Lanza you can find Villa Scott, which was used for Dario Argento’s Profondo Rosso. The arcades in Via Roma witnessed a spectacular char chase in The Italian job. Just do not try to repeat it now.
  • Who needs Rome when you have Piazza San Carlo and its ancient cafes to experience La Dolce Vita? During the weekends, in front of the bank Intesa San Paolo, you will also be surprised by a group of musicians that gather together to play and sing traditional Italian songs.

Of course, you can always visit museums, churches and art galleries. Visit the Tourist Office in Piazza Castello, ask for city map or help to plan your movements.  You can also buy the Torino Card, a museum pass that will allow you to save a lot of money. Money that you can promptly invest in a huge, fresh, delicious ice-cream. Which leads us to the final tip.

  • Head to Marchetti in Piazza Cln and do not forget to top everything with their delicious whipped cream. See you in September!

Take a look at the last articles here as many events are still taking place.

Lori is an interpreter and translator who lives in Turin. If you want to read more, here’s her blog.

 

Loredana Barozzino

La foto di copertina è Eliana Russo:  si tratta del punto n.17. Non molti conoscono questo effetto ottico che mostra la Mole e il Monte dei Cappuccini in un’unica visione

Visita all’abbazia di Novalesa

Nel silenzio infinito della Val Cenischia, sferzato solo dal vento, a pochi chilometri da Susa, otto monaci proseguono il loro cammino di spiritualità e di lavoro alla Novalesa, la storica Abbazia fondata 1300 anni fa dai Benedettini che vi giunsero nella prima metà del secolo VIII.

A quel tempo era una potenza religiosa e politica. Vi abitavano i monaci, apparteneva al regno dei Franchi che la difesero, la ingrandirono e l’arricchirono e Carlo Magno vi soggiornò più volte prima del grande scontro con i Longobardi alle Chiuse di Susa. L’Abbazia di Novalesa, fondata nel 726, fu per secoli un grande centro di spiritualità e luogo di incontro tra culture diverse. Poi dalle montagne circostanti spuntarono le scimitarre dei saraceni che piombarono sull’Abbazia saccheggiandola e incendiandola. Poche anime scamparono alla strage dei primi “jihadisti” della storia. L’abate e i monaci fuggirono in tempo a Torino e si nascosero in una chiesetta che sarebbe diventata il Santuario della Consolata. A secoli di splendore seguì un lungo periodo di abbandono e di declino che iniziò nel Duecento. La potenza della Val Susa divenne la Sacra di San Michele sul Pirchiriano che soppiantò la Novalesa. Nel Seicento nell’Abbazia di Novalesa si trovava solo più un monaco e per riportare in vita il monastero furono chiamati i Cistercensi. Ma l’entusiasmo durò poco tempo. Nell’Ottocento la fondazione monastica fu soppressa e i monaci allontanati.

Negli anni Settanta la Provincia di Torino acquistò l’Abbazia e la consegnò nuovamente ai benedettini. Dopo lunghi lavori di restauro la Novalesa è tornata, già da tempo, all’antico splendore come dimostrano le foto di una visita all’Abbazia fatta in questi giorni. Si vedono la chiesa abbaziale dei Santi Pietro e Andrea, il piccolo suggestivo chiostro, ricco di simboli e dimora dei monaci, zona di assoluto silenzio e che quindi si può vedere solo di sfuggita. All’esterno dell’Abbazia si ammirano quattro cappelle, un po’ isolate e immerse nel verde della valle, Santa Maria, San Salvatore, San Michele e soprattutto quella dedicata a Sant’Eldrado che fu abate tra l’822 e l’840. Un vero gioiello d’arte con le pareti e le volte coperte da uno straordinario ciclo di affreschi (secolo XI) dominato da un solenne Cristo Pantocratore, con episodi della vita del Santo. Sono tanti, tantissimi i turisti che visitano la Novalesa ogni anno. Sono possibili solo visite guidate, con offerta libera, senza prenotazione, tutti i giorni, da lunedì a venerdì (escluso giovedì) alle 10,30, 15,30 e 16,30. Sabato e domenica ore 10,30, 11,30, 15.00 e 16.00. La prenotazione è invece obbligatoria per gruppi e scolaresche.
Filippo Re

Mostre e visite speciali: tutti gli appuntamenti in programma ai Musei Reali

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 Si apre una nuova settimana all’insegna del relax e della cultura nella splendida cornice dei Musei Reali: ecco le iniziative rivolte al grande pubblico di turisti e torinesi che potranno approfittare delle aperture straordinarie serali e delle numerose visite speciali in programma nel fine settimana.

 

 

 

Visite speciali

Sabato 21 agosto alle 10 e alle 17 e domenica 22 agosto alle 10 e alle 15, CoopCulture propone anche la visita alle Cucine, collocate negli ambienti sotterranei del Palazzo Reale, e all’Appartamento della Regina Elena, situato nell’ala nord costruita dal 1684 e completato alla fine del Seicento. In questo tour d’eccezione si potranno ammirare soffitti affrescati, stucchi, servizi di porcellane ma anche le sale di dispensa, le stanze dell’impiattamento e del lavaggio, il corridoio del pane, la sommelleria (ove si conservavano i vini) e le grandi ghiacciaie in un susseguirsi di ambienti fastosi o di servizio, ciascuno intriso di storia e fascino. Il costo dell’attività è di € 20, €13 ridotto. Biglietti online su www.coopculture.it – mail info.torino@coopculture.it.

 

Sabato 21 agosto alle ore 11 domenica 22 agosto alle ore 15.30 le guide di CoopCulture accompagneranno il pubblico alla scoperta della mostra Cipro. Crocevia delle civiltà. Un percorso emozionante alla scoperta del fascino millenario dell’isola, raccontato attraverso le collezioni del Museo di Antichità, che costituiscono un nucleo pressoché unico nel panorama dei grandi musei europei, arricchito da prestiti provenienti da illustri istituzioni straniere tra cui il British Museum di Londra e il Metropolitan Museum of Art di New York. Il costo dell’attività è di € 7 oltre al biglietto di ingresso ridotto in mostra. Biglietti online su www.coopculture.it – mail info.torino@coopculture.it.

 

Sabato 21 agosto alle ore 15.30 e domenica 22 agosto alle 11 le guide e gli storici dell’arte di CoopCulture condurranno inoltre la visita Benvenuto a Palazzo lungo le sale di rappresentanza del primo piano di Palazzo Reale e dell’Armeria, un percorso per scoprire o riscoprire la storia e la magnificenza della prima reggia d’Italia. Il costo della visita è di € 7 oltre al biglietto di ingresso ridotto ai Musei Reali (€ 13 ordinario, € 2 da 18 a 25 anni, gratuito under 18). Biglietti online su www.coopculture.it – mail info.torino@coopculture.it.

 

Le mostre in corso

Il fascino millenario di Cipro, cuore del Mediterraneo e ponte tra Oriente e Occidente, è protagonista della mostra internazionale Cipro. Crocevia delle civiltà, che si terrà fino al 9 gennaio 2022 nelle Sale Chiablese, realizzata in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino e curata da Luca Bombardieri, docente di Archeologia cipriota, ed Elisa Panero, curatrice delle collezioni archeologiche dei Musei Reali. Si tratta di un’occasione unica per lasciarsi conquistare da una delle isole mediterranee più misteriose, il cui incanto è a tutt’oggi immutato: mitica culla di Afrodite, che nasce dalla spuma del mare cipriota, l’isola è crocevia di scambi commerciali e approdo di culture differenti in cui si forma la moderna concezione del mondo mediterraneo. La mostra è aperta dal martedì alla domenica dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso ore 18). I biglietti possono essere acquistati su www.museireali.beniculturali.it o su www.coopculture.it.

 

Allestita nello Spazio Scoperte al secondo piano della Galleria Sabaudafino al 7 novembre il pubblico può ammirare la mostra dossier Come parla un ritratto. Dipinti poco noti delle collezioni reali. L’esposizione presenta opere poco note della Pinacoteca e di Palazzo Reale che permettono di seguire l’evoluzione della ritrattistica di corte dal tardo Cinquecento alla metà del Settecento. Alcuni dipinti sono esposti per la prima volta dopo interventi conservativi eseguiti dalle restauratrici dei Musei Reali. Studi e ricerche sono stati condotti in collaborazione con il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino. La visita alla mostra è compresa nel biglietto di ingresso dei Musei Reali.

 

Nel Medagliere Reale è prorogato fino al 5 settembre il percorso Il Volto delle Donne. L’altra faccia della storia. Nato da un progetto di ricerca avviato nel 2019 con il sostegno di Soroptimist Torino, questa prima tappa della ricerca mira a studiare il ruolo dei personaggi femminili attraverso la lente delle collezioni numismatiche dei Musei Reali. Si propone quindi di ritrovare e rinnovare nella memoria del pubblico l’immagine di una selezione di figure femminili, talora donne importanti nella storia antica e moderna, più spesso emblema di come la figura della donna, pur frequentemente esaltata e immortalata, sia stata molte volte un semplice simbolo ideale e immateriale che travalica la donna reale.

Il percorso è fruibile anche online sul sito dei Musei Reali: un percorso virtuale per conoscere alcune figure femminili che hanno contribuito a fare la Storia http://www.museireali.beniculturali.it

 

La Biblioteca Reale

Fino al 21 agosto la Biblioteca Reale osserverà l’orario ridotto: dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 14.30 e il sabato dalle 9 alle 13. Dal 23 agosto riprenderà il consueto orario, dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18, il sabato dalle 9 alle 13. Le consultazioni dovranno essere prenotate con almeno 24 ore di anticipo scrivendo all’indirizzo mr-to.bibliotecareale@beniculturali.it, indicando tutte le informazioni disponibili per la richiesta. Per conoscere le modalità di accesso e registrazione consultare la pagina www.museireali.beniculturali.it/events/biblioteca-reale-riapertura.

 

Caffè Reale

Nella suggestiva Corte d’Onore di Palazzo Reale è possibile rigenerarsi con una pausa al Caffè Reale Torino, ospitato in una ambientazione unica ed elegante, impreziosita da suppellettili in porcellana e argento provenienti dalle collezioni sabaude. Informazioni e prenotazioni al numero 335 8140537 o via e-mail all’indirizzo segreteria@ilcatering.net.

 

 

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MUSEI REALI TORINO
www.museireali.beniculturali.it

 

Orari
I Musei Reali sono aperti dal martedì alla domenica, dalle ore 9 alle 19 (ultimo ingresso alle ore 18).
I Giardini Reali sono aperti con ingresso gratuito dal martedì alla domenica, dalle ore 8.45 alle 18.45.
Le Sale Chiablese, che ospitano la mostra Cipro. Crocevia delle civiltà, sono aperte dal martedì alla domenica, dalle ore 10 alle 19 (ultimo ingresso alle ore 18).
Dal 23 agosto la Biblioteca Reale è aperta dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 13 e dalle 14 alle 18; il sabato dalle 9 alle 13.

Accesso con Certificazione verde Covid-19
In ottemperanza alle disposizioni governative previste per tutti i luoghi di cultura italiani (D.L. 23 luglio 2021 n. 105), dal 6 agosto 2021 è richiesta la Certificazione Verde (Green Pass) per accedere al complesso dei Musei Reali, corredata da un documento di identità valido. Le disposizioni non si applicano ai bambini di età inferiore ai 12 anni e ai soggetti con una certificazione medica specifica. In mancanza di Green Pass e di un documento valido non sarà possibile accedere ai Musei e il biglietto acquistato non sarà rimborsato. Per maggiori informazioni sulla Certificazione verde COVID-19 – EU digital COVID consultare il sito www.dgc.gov.it.
Il Green pass non è necessario per l’ingresso ai Giardini Reali e alla Corte d’Onore, salvo che in occasione di eventi in cui siano previsti accredito e prenotazione obbligatoria (concerti, serate musicali).
Rimangono in vigore le prescrizioni di sicurezza anti-Covid: è obbligatorio indossare la mascherina; lungo il percorso sono disponibili dispenser di gel igienizzante, mentre le sale hanno una capienza contingentata nel rispetto della distanza fisica prevista per la sicurezza dei visitatori.

 

Biglietti
Intero: 15 euro
Ridotto visitatori da 18 a 25 anni: 2 euro
Gratuito: minori di 18 anni; persone con disabilità e un loro accompagnatore; insegnanti con scolaresche e guide turistiche con gruppi; personale del Ministero della Cultura; possessori di Abbonamento Musei, Torino+Piemonte Card, tessera ICOM.
L’ingresso per i visitatori over 65 è previsto secondo le tariffe ordinarie.

 

Mostra Cipro. Crocevia delle civiltà
Intero (Cipro + Musei Reali): 25 euro
Ridotto (Gruppi con prenotazioni, insegnanti, convenzioni): 13 euro
Ridotto visitatori da 11 a 25 anni: 7 euro
Ridotto visitatori da 11 a 25 anni (Cipro + Musei Reali): 7 euro
Gratuito per i minori 11 anni, insegnanti con scolaresche, guide turistiche, personale del Ministero della cultura, membri ICOM, disabili e accompagnatori, possessori dell’Abbonamento Musei, della Torino + Piemonte Card e della Royal Card.
L’ingresso per i visitatori over 65 è previsto secondo le tariffe ordinarie.
Visite guidate disponibili in italiano, inglese, francese, tedesco e spagnolo. Info e prenotazioni alla mail info.torino@coopculture.it  o al numero 011 19560449.

 

I biglietti possono essere acquistati su www.museireali.beniculturali.it o su www.coopculture.it.

 

“A.B.O. Transitando” E’ della regista torinese Irene Dionisio il ritratto filmico di Achille Bonito Oliva

Inserito nella mostra a lui dedicata al Castello di Rivoli

“Il critico deve porsi nudo di fronte all’arte, spogliato di ogni abito ideologico, di ogni pre/giudizio”. Detto fatto. Nudo nudo. E non solo metaforicamente. Ma proprio ignudo, come mamma l’aveva fatto in quel di Caggiano (nel Salernitano) il 4 novembre del 1939.

Eccolo dunque, Achille Bonito Oliva (il grande critico e curatore di eventi espositivi, fra i più enciclopedici, provocatori e trasgressivi del mondo artististico contemporaneo, nonché teorizzatore riconosciuto e venerato delle “Transavanguardie”) porsi ridanciano davanti all’obiettivo fotografico, d’ogni abito svestito, e steso a pancia in giù (ovviamente!) su un bel divano a fiori. Fotografia scattata nel 1981 per la rivista “Frigidaire”. E gesto ripetuto nel 1989 e nel 2011, citato perfino da Giorgio Gaber nello spettacolo “Anni affollati” dell’ ’81. L’immagine è un “frame” del ritratto filmico di Achille Bonito Oliva firmato dalla filmmaker torinese Irene Dionisio dal titolo “A.B.O. Transitando” ed inserito nella mostra “A.B.O. THEATRON. L’arte o la vita” dedicata all’illustre critico – main sponsor Gucci e media partner Rai Cultura/Rai Cinque – ospitata, fino al 9 gennaio 2022, al “Museo d’Arte Contemporanea” di Rivoli. C’è anche un’impronta tutta subalpina, dunque, in quella che certamente é oggi una delle rassegne più interessanti e curiose del panorama artistico torinese. Giovanissima, classe 1986, Irene Dionisio si muove fra cinema e arte visiva, includendo nella propria attività – ricca di mostre e di importanti Premi a livello internazionale, fra gli ultimi il “Premio Bertolucci” nel 2020 e l’“American Dream Fellowship for Artist” nel 2021 – anche la realizzazione di video-installazioni, documentari e film di finzione. In “A.B.O. Transitando” è lo stesso Achille Bonito Oliva, intervistato nella sua casa romana, a condurre in un viaggio (scandito da documenti d’archivio, video e fotografie) che ripercorre, per capitoli, le tappe di una vita decisamente poliedrica che l’ha visto poeta, storico dell’arte, critico e curatore. Fra i più eccellenti, estrosi e bizzarri. “Il mio volto è stato raffigurato molte volte, ovviamente si parla di ritratti. Ma io ho fatto sempre in modo che risultasse un autoritratto. Non per un’espropriazione dell’artista che lo realizza, ma per il fatto che se l’artista è creatore, il critico è creativo”, dice Bonito Oliva all’inizio del percorso, quasi a voler condurre lo spettatore, anche questa volta, verso un affresco inatteso. E’ del resto noto quanto disse di lui lo storico dell’arte Giulio Carlo Argan: “Achille da curatore avrebbe superato tutti in velocità”. “L’intelligenza innovatrice di Achille Bonito Oliva – dichiara a sua volta Irene Dionisio – ha sempre vissuto la lateralità del tempo. E’ sempre stata capace di tradire il presente con una profonda capacità di nomadismo, eclettismo e multidisciplinarietà”. In tempi rapidissimi. Precedendo tutto e tutti. “Transitando” con consapevolezza e lucida ironia e “ginnica” scioltezza di movimenti (di corpo e mente), prima di tutti, in epoche e discipline solo in apparenza tanto diverse. Così “A.B.O. Transitando” ne racconta l’arte e la vita, catturando il suo desiderio di essere “un eterno bambino, privo di sensi di colpe” e di vivere “nell’eterno ritorno, senza timore di un qualsivoglia futuro”. “Quello realizzato da Irene Dionisio per la mostra al Castello di Rivoli – ricorda il direttore del Museo Carolyn Christov-Bakargiev – è un ritratto filmico che viaggia nei tratti più salienti di un curatore particolarmente espressivo, istrionico, sperimentale ed al contempo enciclopedico e comportamentale”. Certo uno dei passi meglio riusciti di una mostra assolutamente curiosa e particolare, per la quale Bonito Oliva ha donato al CRRI (Centro Ricerca Castello di Rivoli) il proprio archivio personale, mettendolo a disposizione degli studiosi d’arte, e la “Maison Gucci” ha realizzato la divise per il personale che accoglie al Museo i visitatori. Mostre nella mostra. E direttore d’orchestra quel gran geniaccio, unico e irripetibile, di A.B.O.

Gianni Milani

Nelle foto
– “A.B.O. nudo”, foto credit Sandro Giustibelli 
– Irene Dionisio
– Achille Bonito Oliva, fine anni Cinquanta

Al MAO di Torino, l’arte del gioiello e dell’accessorio incontra l’Oriente

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“TOAsean Design”. Fino al 29 agosto

Gioielli e monili vari progettati da giovanissimi, promettenti designer e ispirati alle antiche culture orientali. Alcuni lasciati liberi di spaziare all’inverosimile, navigando verso esiti di assoluta, fantasiosa e incontrollata futuribilità. Come la“Supervidere” (alla latina), strabiliante “parure” formata da un visore e da due grandi anelli in plexiglas rosso e acciaio inox. L’antico è totalmente alle spalle e le porte del futuro (più o meno immaginabile) del tutto spalancate.

Siamo davanti a uno dei pezzi realizzati dagli studenti del secondo anno del corso triennale in “Design del Gioiello e Accessori” di IED – Istituto Europeo di Design di Torino, ispirati alle opere del MAO-Museo d’Arte Orientale ed esposti fino al prossimo 29 agosto, insieme ad alcuni pezzi realizzati da undici eccellenze artigiane piemontesi nel “Salone Mazzonis” dello stesso Museo di via San Domenico. La mostra dal titolo “TOAsean Design” torna dunque a rinnovare anche per quest’anno la collaborazione fra IED e MAO e vede la sua realizzazione grazie al contributo della “Fondazione CRT”, nell’ambito dell’omonima iniziativa sostenuta da Camera di Commercio Italia Myanmar, per promuovere il design italiano in Oriente e rafforzare il rapporto  culturale fra l’Italia e i Paesi del Sud Est Asiatico. Sette gli studenti – designer coinvolti. Folgorante per loro è stato l’incontro con statue e oggetti provenienti da mondi ed epoche tanto lontane, dalle immagini scultoree del Buddha, ad ori e argenti di inestimabile pregio, piuttosto che dalla figura del dio Ganesh con corpo umano e testa di elefante come dalle immagini del divino Krishna, manifestazione terrena del dio Vishnu, intento a suonare il flauto omaggiato dalle “gopi” o “giovani mandriane”.Stimoli eccezionali per muovere occhi e mani e fantasia, in un mix assolutamente fruttuoso nella progettazione di gioielli ed accessori presentati in mostra quali pezzi unici declinati in chiave totalmente contemporanea. Al fianco dei giovani “magnifici sette”, troviamo anche quest’anno undici imprese artigiane appartenenti alla “CNA Torino – la Confederazione Nazionale dell’Artigianato Piccola e Media Impresa” – che, oltre a supportare tecnicamente la realizzazione delle opere degli studenti, hanno progettato o rivisitato anch’esse altrettanti oggetti preziosi delle loro collezioni sulla base di suggestioni provenienti dalle opere custodite al MAO, portando così in rassegna undici creazioni che testimoniano appieno la competenza e la creatività delle imprese artigiane piemontesi. Supervisore del progetto, Daniela Bulgarelli, coordinatrice del corso triennale in “Design del Gioiello e Accessori” di IED-Torino che afferma: “La sinergia tra design e artigianato ha permesso agli studenti IED di lavorare al fianco degli artigiani torinesi, facendo esperienza diretta di tradizioni d’eccellenza del territorio e acquisendo competenze legate a particolari lavorazioni grazie al confronto con specifici materiali, processi e tecniche di produzione”. Mentre dal MAO si ribadisce: “L’esposizione è il risultato di solide relazioni da noi costruite nel tempo con importanti attori istituzionali del territorio e, grazie al supporto della Camera di Commercio Italia Myanmar, diventa un’interessante occasione di promozione per gli studenti e per le eccellenze artigiane piemontesi, che avranno la possibilità di far conoscere il proprio lavoro a livello nazionale e internazionale”.

Gianni Milani

“TOAsean Design”

MAO-Museo d’Arte Orientale, via San Domenico 11, Torino; tel. 011/4436932 o www.maotorino.it

Fino al 29 agosto

Orari: merc. giov. ven. 13/20; sab. e dom. 10/19

 

Nalle foto
– Giuliana Noto: “Reversal”, realizzato dall’artigiano Paola Bellinzoni
– Marta Baccuini: “Supervidere”, realizzato dall’artigiano Evgenia Elkind

Parole e musica in Monferrato

AL VIA UNA EDIZIONE DI ALTO LIVELLO MUSICALE E CULTURALE

La musica è cultura e la cultura è un ottimo veicolo per la promozione del territorio ed il turismo. E’ stato il leit-motiv degli interventi che si sono succeduti giovedì mattina nella sala del Consiglio provinciale di Alessandria a Palazzo Ghilini in occasione della presentazione della sedicesima edizione di ‘Parole e Musica in Monferrato’, iniziativa nata a San Salvatore Monferrato ma estesa poi a diversi altri centri del Monferrato.

PEM, questo l’acronimo del Festival è parte della rassegna Settembre Sansalvatorese ed è organizzato quest’anno dal Comune di San Salvatore Monferrato in collaborazione con Comune di Valenza, Comune di Lu-Cuccaro Monferrato, Comune di Balzola, Comune di Mirabello Monferrato e dal Tennis Club Country Sport Village Mirabello, con il patrocinio di Provincia di Alessandria, Regione Piemonte, Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato Unesco ed il contributo, tra gli altri di Fondazione Crt e Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. E anche per questa edizione, sotto la direzione artistica di Enrico Deregibus come da 8 anni a questa parte, l’offerta degli incontri è molto alta dal punto di vista qualitativo.

Il fulcro, come hanno ricordato, dopo l’introduzione del vice presidente della Provincia di Alessandria, Gian Paolo Lumi, il vice sindaco ed assessore alle manifestazioni di San Salvatore, Corrado Tagliabue e lo stesso Deregibus, sono degli incontri/intervista, non veri e propri concerti con cantanti e musicisti che si raccontano, inframezzando alle parole qualche canzone eseguita in modo assolutamente informale. Il programma, dunque, anche per il 2021, è ricco di appuntamenti di assoluto interesse: si parte alle ore 21.15  del 22 agosto, domenica, a San Salvatore con l’incontro con Francesco Bianconi, leader dei ‘Baustelle’, scrittore con il romanzo ‘Atlante delle case maledette’ e autore di molti testi di successo per il suo gruppo ed altri artisti. Il 28 agosto, alle 18.30 nel piazzale di via Colonnello Mazza a Cuccaro, nel comune di Lu e Cuccaro Monferrato, arriva Malika Ayane, cantautrice milanese con 5 partecipazioni a Sanremo e 2 Premi della Critica. Il 3 settembre, alle 18.30, sarà la volta di Nada, nome simbolo della musica italiana, protagonista di una fiction a lei dedicata su RaiUno, che sarà a Balzola in piazza Giovanni XXIII. La serata del 6 settembre, alle 21.15, a San Salvatore al Parco della Torre storica, vedrà una parziale deviazione del percorso musicale perché protagonista sarà il giornalista Luca Sofri, che racconterà l’esperienza del Post, il quotidiano online che dirige. A Valenza, invece, l’8 settembre, alle 21.15, arriva Davide Van De Sfroos, musicista e scrittore lombardo che presenterà il suo nuovo album ‘Maader Folk’. Valenza, come ha confermato ancora il vicesindaco Luca Rossi, aderisce da anni con convinzione alla rassegna e due artisti valenzani, recentemente scomparsi sono stati ricordati nel suo intervento da Tagliabue per il contributo dato nelle passate edizioni di PEM, Yel Bosco e Gildo Farinelli. Il 9 settembre, alle 21.15, il Country Sport Village di Mirabello ospiterà una serata con Erica Mou, vincitrice di un premio per la critica a Sanremo Giovani. Presenterà nell’occasione il suo album ‘Nature’ in uscita il giorno successivo. A San Salvatore, poi, il 14 settembre, alle 21.15 ci sarà una vera e propria leggenda della musica in Italia, Bobby Solo. Nel corso della serata una buona parte sarà dedicata alla musica, alle sue canzoni eseguite dal vivo. Alle 18.30, ancora all’ombra della Torre storica ci sarà Samuel, cantante ed autore con 9 album eseguiti con i Subsonica. Il 23 settembre, alle 21.15, nell’anfiteatro dei Giardini pubblici verrà dedicata una serata ad Ezio Bosso, grande direttore d’orchestra e compositore che aveva radici balzolesi. Sarà ricordato con la sua musica e con il nipote Tommaso, curatore della sua eredità artistica, ed Alessia Capelletti, curatrice del libro ‘Ezio Bosso. Faccio Musica’. A chiudere il festival il 24 settembre, sarà la tradizionale passeggiata letteraria dedicata quest’anno a ‘L’inferno di Dante’, con partenza dalle 19.30 in viale della Rimembranza e la partecipazione del ‘Teatro del Rimbombo’ che, in costumi d’epoca declamerà i versi più noti dei canti infernali della Commedia. Gli incontri verranno condotti da Deregibu che sarà affiancato da Alessandro Rosa con Nada, Riccardo Massola con Luca Sofri e Alberto Bazzurro con Davide Van De Sfroos.

GLI APPUNTAMENTI SONO AD INGRESSO GRATUITO ESIBENDO GREEN PASS E NEL RISPETTO DELLE NORMATIVE ANTI COVID

LA PRENOTAZIONE POSTO E’ OBBLIGATORIA INDICANDO NOME, COGNOME E RECAPITO TELEFONICO A segreteria.pem@gmail.com o al numero 371/4369046 (dal lunedì al sabato alle 10 alle 12)