CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 420

DaCasaCon, la Rubrica del lockdown festeggia il primo compleanno

Ha Festeggiato un anno la rubrica online di Laura POMPEO con invitati da casa… non a caso! 

Gli incontri in diretta FB con figure rappresentative di ambiti diversi sono iniziati il 18 aprile 2020.

Laura Pompeo ha voluto celebrare l’anniversario con un ospite a sorpresa, un invitato speciale: il figlio Lorenzo Malara, di 12 anni.
“Ci pensavo da molto: avere mio figlio con me è stato emozionante. E’ stato un incontro molto apprezzato anche dagli amici e dalle amiche che seguono la rubrica, che hanno partecipato con moltissime domande e commenti.
Ho voluto conversare con Lorenzo anche per avere una testimonianza diretta da parte di un ragazzino su come è stata vissuta la scuola (la DAD in particolare) in quest’anno drammatico. I bambini e i ragazzi sono tra coloro che hanno più sofferto della situazione. Abbiamo sempre parlato dei ragazzi, senza però interpellarli: è stato apprezzato che sia stato Lorenzo a parlare in prima persona, in maniera spontanea, esprimendo la difficoltà vissuta, ma positivo sulla visione del futuro”.

L’isolamento a cui siamo stati costretti durante il lockdown aveva messo in pausa le relazioni sociali in presenza.
“La necessità di rimanere in contatto, ma anche l’esigenza di condividere cosa ci stava facendo provare l’emergenza sanitaria, mi ha fatto pensare a delle conversazioni virtuali informali, delle chiacchierate in diretta sui social: ho cercato di attivare risposte positive a una situazione così negativa”, spiega Laura Pompeo.
Ne è venuto fuori un vero e proprio format, con personaggi noti, riferimenti nel proprio settore di attività, che hanno raccontato come stavano vivendo a livello, personale e professionale, l’emergenza sanitaria e l’isolamento.
“Si tratta di una serie che è andata (e andrà) avanti anche dopo i mesi di clausura, che ne erano stati l’input, grazie anche all’immediato e consistente coinvolgimento di pubblico: oggi oltre un milione di visualizzazioni. Di ciò sono profondamente grata a tutti!”, aggiunge Pompeo.
Gli appuntamenti creano un’ importante occasione di identificazione legata all’esperienza comune, e sono una sorta di strumento solidale di incoraggiamento e compartecipazione. Ne emerge la grande Importanza delle storie delle persone, del racconto, della conoscenza, attraverso individui che interessano e incuriosiscono per il loro spessore intellettuale e umano.
Conversazioni on line con “persone che, per vita e per mestiere, sono attenti osservatori e portatori di opinioni utili. E anche di ispirazione. E per aiutarci ad avere un’idea di cosa ci si prospetta”, nel nome della condivisione e dell’amicizia.
Si sono incontrate – e si è fatto incontrare a migliaia di amici da casa – figure rappresentative di ambiti diversi, dal livello locale all’internazionale, che potessero raccontare la propria esperienza in questo tempo surreale e aiutare a guardare al futuro con spirito propositivo. Durante il lockdown, si sono voluti mantenere i rapporti col territorio, non disperdere i contatti, dare un segnale di positività in un momento difficile. Un appuntamento (fino a 4 volte alla settimana; ora bisettimanale) che è anche un osservatorio sulla realtà.
E così “Da casa con” è passata… di casa in casa, coinvolgendo migliaia di persone su Facebook, con una diretta di circa mezz’ora in cui si incontra e si conosce il profilo di ciascun personaggio: è una conversazione “a cuore aperto”, in cui l’ospite, dalla propria abitazione, permette di conoscere anche il lato meno noto al pubblico.
E’ diventata una rubrica fissa e nei mesi il progetto si è evoluto, spaziando tra temi diversi, sempre calati sull’attualità (cultura, istruzione, arte, architettura, spettacolo, scienza, innovazione, ricerca, imprenditoria, lavoro, accoglienza e solidarietà, ambiente e verde, storia, attualità, politica, letteratura, turismo, comunicazione, medicina, pari opportunità, sport e altro ancora), fino a giungere ad un Elenco inclusivo, rispetto alle varie professioni e ruoli (ad oggi, 115 ospiti). Una vetrina sul mondo, che fa conoscere mestieri, realtà, situazioni.
Inoltre, in ogni puntata, tutti partecipano in maniera attiva: gli amici da casa danno il benvenuto all’ospite, proprio come se entrasse “a casa loro”.
Si è anche creato un percettibile senso di comunità tra ospiti e pubblico, e tra gli ospiti stessi.
La rubrica fin da subito “ha fatto scuola” e sono nati dei bellissimi epigoni.
E’ in corso di preparazione il libro che raccoglie le 40 interviste fatte durante la quarantena. Sarà pubblicato dall’editore moncalierese Gian Giacomo Della Porta e sarà presentato all’Accademia Albertina di Belle Arti il 5 luglio.

Attori si diventa anche online

L’associazione Teatranza Artedrama, in collaborazione con Santibriganti Teatro, propone, a partire da martedì 27 aprile, un nuovo ciclo di corsi online, fruibili tramite la piattaforma Zoom, che affrontano diversi aspetti del mondo del Teatro, dall’uso della voce, all’uso del corpo, alla storia curiosa dietro ai capolavori teatrali.

La proposta didattica comprende 3 laboratori da 6 incontri: “La buona parola”, diretto da Valentina Volpatto, attrice e docente teatrale, tutti i martedì dalle 18.30 alle 20.00, “Storia allegra del Teatro”, diretto da Maura Sesia, giornalista e critica teatrale, tutti i mercoledì dalle 17.30 alle 19.00, e “Iskra! Gioco – Azione – Movimento”, diretto da Antonio Bertusi, attore e docente di tecniche di movimento per l’attore, tutti i venerdì dalle 20.30 alle 22.00.

È possibile avere maggiori informazioni sui corsi e sulle modalità di iscrizione visitando il sito www.teatranza.it, chiamando lo 011645740 o scrivendo a info@teatranza.it

Calendario Laboratori Tematici Online

LA BUONA PAROLA – Scopri la tua voce e le sue potenzialità

Con Valentina Volpatto – Attrice e Docente Teatrale

Uso della voce e corretta dizione

Tutti i martedì dal 27 aprile 2021, dalle 18.30 alle 20.00

STORIA ALLEGRA DEL TEATRO – Cronache, verità nascoste, curiosità

Con Maura Sesia – Giornalista e Critica Teatrale

Viaggio tra le epoche, gli autori, i capolavori

Tutti i mercoledì dal 28 aprile 2021, dalle 17.30 alle 19.00

ISKRA! – Gioco – Azione – Movimento

Con Antonio Bertusi – Attore e Docente di Tecniche di Movimento per l’Attore

Workshop online su training e movimento per l’attore

Tutti i venerdì dal 30 aprile 2021, dalle 20.30 alle 22.00

La Bellezza Cambia il Mondo? Posticipata la mostra

Ghost Book # 6  a cura di Riccardo Costantini

Ilaria Abbiento | Maura Banfo | Gianpiero Fanuli | Pierluigi Fresia
Patrizia Mussa | Claudio Orlandi | Giorgio Racca | Edoardo RomagnoliTesti di: Ray Banhoff, Giovanna Calvenzi, Claudio Composti, Riccardo Costantini,
Olga Gambari, Giovanna Gammarota, Alessia Locatelli, Guido Turco6 maggio – 5 giugno 2021
Opening: dal 6 al 9 maggio dalle 11:00 alle 20:00

Galleria Riccardo Costantini Contemporary
Via Giolitti, 51 – Torino

L’inaugurazione della mostra “La Bellezza Cambia il Mondo?” e la presentazione di Ghost Book n.6 è stata posticipata al 6 maggio 2021 a seguito delle ultime misure contenitive della pandemia. Dal 6 al 9 maggio l’inaugurazione dalle 11:00 alle 20:00 negli spazi della galleria Riccardo Costantini Contemporary e dall’11 maggio al 5 giugno con orario 11.00 – 19.30.
Edoardo Romagnoli, Tulipano Semper Augustus_6896
2018, Stampa fine art
Torino, 12/04/2021 – Sarà presentato a Torino, a partire dal 6 maggio, negli spazi della galleria Riccardo Costantini Contemporary, il numero 6 del libro seriale Ghost dal titolo “La Bellezza Cambia il Mondo?” a cura di Riccardo Costantini. La raccolta fotografica, inizialmente concepita come progetto editoriale, diventa anche una mostra collettiva in presenza che avrà luogo fino al 5 giugno 2021. Gli artisti invitati sono: laria Abbiento, Maura Banfo, Gianpiero Fanuli, Pierluigi Fresia, Patrizia Mussa, Claudio Orlandi, Giorgio Racca, Edoardo Romagnoli.
Presentazione ed inaugurazione: dal 6 al 9 maggio 2021 con ingresso contingentato dalle 11.00 alle 20.00; gli altri giorni e fino al 5 giugno: dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.30. È possibile prenotare la propria visita all’indirizzo e-mail riccardocostantini65@gmail.com. La rivista è distribuita in galleria (via Giolitti 51, Torino) per tutto il periodo della mostra, oppure on line sul sito ghostbook.it, aderendo all’Associazione Culturale Ghost con una donazione di 25€.La Bellezza Cambia il Mondo?:
Quella che verrà presentata il prossimo 6 maggio alla galleria Riccardo Costantini Contemporary è una mostra che deriva dal progetto editoriale proposto più di un anno fa da Giorgio Racca, fondatore di Ghost Book, a Riccardo Costantini gallerista e curatore. A Costantini era affidata la curatela del numero 6 del libro seriale Ghost, dedicato al rapporto natura-bellezza. Attraverso lo sguardo degli artisti, il volume intendeva leggere la natura e le interazioni che l’uomo ha con essa, ponendo l’accento sulla percezione della bellezza. Costantini, messosi al lavoro, ha fatto la selezione degli artisti, con loro ha scelto le opere da inserire ed i curatori da coinvolgere per i testi critici… Poi è sopraggiunta la pandemia.
Sospese le operazioni di stampa, dopo un momentaneo colpo di assestamento, la rivista si è spostata anch’essa, come tutta la vita ha fatto in quel periodo, sul web. È così approdata sui canali social, contemporaneamente su Instagram (www.instagram.com/ghost_book) e su Facebook (www.facebook.com/ghostassociazioneculturale), con una serie di appuntamenti cadenzati nei quali venivano presentati tutti i capitoli del libro, uno per volta, autore per autore. A conclusione del ciclo, la rassegna è stata esposta in una mostra virtuale sul sito di Ghost Book (www.ghostbook.it/ghost-art-gallery).
Il progetto, che ha avuto un così lungo periodo di gestazione, è poi maturato in una vera e propria esposizione in essere, la mostra virtuale ha avuto l’esigenza di riappropriarsi degli spazi in presenza, delle relazioni e delle interazioni dal vivo e la rivista è divenuta quindi anche catalogo espositivo.
Il tema del progetto non si è modificato, ma proprio in virtù di un periodo così peculiare, la riflessione sulla precarietà, sulla soggettività e sull’importanza della bellezza, ha assunto il valore di sinonimo del fragile rapporto uomo-natura. Attraverso gli scatti dei fotografi invitati, questa indagine ha svelato i suoi valori di essenzialità, caducità ed urgenza, in una coralità di testimonianze e spunti.
Patrizia Mussa, Warless Theatres Afghanistan
2016, stampa giclée su carta cotone con pastellatura a mano
Gli artisti e gli autori:
Gli artisti invitati a rispondere alla domanda “La Bellezza Cambia il Mondo?” e i critici a loro affiancati sono: Ilaria Abbiento/Claudio Composti, Maura Banfo/Olga Gambari, Gianpiero Fanuli/Ray Banhoff, Pierluigi Fresia che ha scritto lui stesso il suo testo, Patrizia Mussa/Giovanna Calvenzi, Claudio Orlandi/Alessia Locatelli, Giorgio Racca/ Guido Turco, Edoardo Romagnoli/Giovanna Gammarota. La rassegna è introdotta e presentata dal testo del curatore Riccardo Costantini.
Una raccolta di voci eterogenea per un compendio ampio e diversificato che va dalla completa e onirica identificazione di Ilaria Abbiento con i suoi scatti marini, alle immagini performative di Maura Banfo che simbolicamente, attraverso le sue conchiglie, rappresenta l’inscindibile unicità dell’essere all’interno dell’ecosistema; fino alle foto dei quei territori, come l’Afghanistan, l’Etiopia o lo Yemen, oggi distrutti dalle guerre che Patrizia Mussa aveva immortalato in tempi non sospetti quando la natura e l’architettura restituivano ancora immagini di paesaggi sereni e affascinanti. C’è poi il mondo scanzonato e leggero delle estati sulle spiagge italiane, immortalate dagli scatti di Gianpiero Fanuli, che restituiscono però il senso amaro e di distanza nei confronti di qualcosa che riteniamo ci appartenga ma che in realtà è solo un’illusione. Il tema ecologico è affrontato da Claudio Orlandi, egli immortala il tentativo di preservare i ghiacciai con la tecnica della copertura, le sue foto ci rimandano a immagini di sculture concettuali apparentemente marmoree, cristallizzando il vano tentativo di frenare l’intervento nefasto dell’uomo sulla natura. La bellezza assoluta e semplice fa capolino dai fiori di Edoardo Romagnoli che denunciano l’incapacità di rappresentare la natura se non attraverso meticolosi processi di scatto (lunghissima esposizione, movimento progressivo della camera e sovrapposizioni). Le immagini di Pierluigi Fresia sono un corto circuito in cui la realtà è decontestualizzata dagli interventi di post-produzione: testi o segni grafici infrangono ed irridono l’ambiente, restituendoci un senso di amara consapevolezza. Ed infine la rappresentazione intima, in forma di diario per immagini, di Giorgio Racca: l’artista racconta la natura in essere, cioè lo scorrere della vita; essa, nello svolgersi delle azioni quotidiane, agite in luoghi a volte banali, racchiude tragedia e bellezza… in una parola la ricerca del nostro senso di esistenza.La Bellezza non salverà il mondo, come dice lo stesso Costantini nel testo di presentazione e non potrà farlo proprio perché l’essere umano non è consapevole del portato etico e eco-sistemico di tale concetto. Ma compito dell’arte e della sensibilità degli artisti è proprio leggere tali valenze e porle all’attenzione agli abitanti del mondo.Ghost Book Libro Seriale:
Ghost Book è un progetto editoriale nato a Torino da un’idea di Giorgio Racca e presentato nel 2015 con un Numero Zero, la pubblicazione ha cadenza annuale. Definito dal suo ideatore come Libro Seriale, è una raccolta di storie per immagini, accompagnate da testi solo quando necessario. Il linguaggio è la fotografia, in specifico quella italiana e Ghost è un viaggio attraverso di essa, senza un punto di partenza determinato o una destinazione eletta. La rivista è stampata con EasyReading®Font, carattere ad alta leggibilità anche per i dislessici. Ghost Book è un progetto sviluppato con il supporto di Associazione Culturale Ghost e di RedHead Agenzia Creativa.
Ghost è distribuito ai Soci dell’Associazione Culturale unitamente alla tessera annuale con una donazione di 25€. L’iscrizione può essere richiesta in occasione delle mostre promosse da Ghost, sul sito web ghostbook.it, scrivendo a info@ghostbook.it, oppure al Book Shop di Camera – Centro Italiano per la Fotografia di Torino.

Il link al sito per l’acquisto: https://www.ghostbook.it/ghost-book/acquista-la-tua-copia-di-ghost/

Got Book #6 copertina
Scheda dell’evento:
Artisti:                      Ilaria Abbiento | Maura Banfo | Gianpiero Fanuli | Pierluigi Fresia
                                Patrizia Mussa | Claudio Orlandi | Giorgio Racca | Edoardo Romagnoli
Titolo:                      La Bellezza Cambia il Mondo?
Curatore:                 Riccardo Costantini
Sede:                      Galleria Riccardo Costantini Contemporary
Via Giolitti, 51 – Torino
Date:                        6 maggio – 5 giugno 2021
Inaugurazione:         Da giovedì 6 a domenica 9 maggio dalle 11:00 alle 20:00
Orari:                        Dall’11 maggio al 5 giugno, dal martedì a sabato ore 11.00 – 19.30.
Lunedì e domenica chiuso
Ufficio Stampa:        Sirio Schiano lo Moriello

Fondazione Torino Musei: tutti gli appuntamenti culturali fino a giugno

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CICLO DI CONFERENZE ON LINE in occasione della mostra Ritratti d’oro e d’argento

13 aprile – 22 giugno ore 18

Palazzo Madama – Museo Civico d’Arte Antica

Palazzo Madama propone, dal 13 aprile al 22 giugno 2021, un ciclo di sette incontri di approfondimento tra arte, devozione, tutela e indagini diagnostiche, in occasione della mostra Ritratti d’oro e d’argento, in corso a Palazzo Madama fino al 12 luglio 2021, che intendono offrire, grazie a un taglio interdisciplinare, uno sguardo sia sul contesto in cui si è sviluppata la produzione orafa in Piemonte e Valle d’Aosta tra Tardo Gotico e Rinascimento, sia sulle azioni di ricerca, tutela e valorizzazione, che musei, diocesi, soprintendenze e università stanno portando avanti con un importante lavoro di sinergia.

Il 27 aprile Laura Marino si soffermerà sulle vicissitudini di alcune opere in mostra che, una volta uscite dalla bottega, giunsero in luoghi lontani anche centinaia di chilometri: nel corso dei secoli furono soggette a interventi di aggiornamenti di gusto, a riparazioni o a trasferimenti in nuove sedi, ma anche sottratte al loro contesto, come il san Teobaldo di Alba, trafugato negli anni ’80 del Novecento e recuperato nel 2014.

L’11 maggio don Gianluca Popolla illustrerà il lavoro della Consulta Regionale per i Beni Ecclesiastici di Piemonte e Valle d’Aosta che opera attraverso gli Uffici per l’arte sacra e i beni culturali nelle sedici diocesi piemontesi e in quella di Aosta nella tutela e valorizzazione del patrimonio artistico, archivistico e librario.

Il 18 maggio sarà il turno di Fulvio Cervini e Angelo Agostino che presenteranno i risultati delle ricerche condotte sui busti dei santi Ruffino e Venanzio provenienti dalla chiesa vecchia al Castello di Sarezzano, nei pressi di Tortona: un processo di conoscenza basato su analisi storico-artistica e indagine diagnostica in un necessario dialogo interdisciplinare finalizzato a spostare sempre in avanti il fronte della ricerca.

Il 25 maggio a Marco Fratini sarà affidato il compito di tratteggiare, anche attraverso numerosi documenti d’archivio, la raffinata stagione dei principi d’Acaia che a inizio Quattrocento richiesero a orafi locali ricche finiture per abiti e teche per preziose reliquie, tra cui il busto di san Giovenale commissionato da Ludovico d’Acaia a Severino Dorerio per donarlo alla cattedrale di Fossano.

L’8 giugno Simone Baiocco ripercorrerà le vicende delle committenze artistiche destinate alla collegiata di San Secondo di Asti, chiesa identitaria di una città contesa dal XV secolo e fino al 1531 tra le potenti casate dei Savoia, Paleologi, Visconti e Valois-Orlèans.

Il ciclo si concluderà il 22 giugno quando, in prossimità della festa di san Giovanni Battista, patrono della città di Torino, Viviana M. Vallet e Alessandra Vallet presenteranno due interessanti reliquiari di primo Quattrocento, appartenenti al Tesoro della Cattedrale di Aosta: il san Giovanni Battista e il san Grato rappresentano infatti due capolavori dell’arte orafa in cui i tradizionali materiali preziosi dell’oro e dell’argento convivono con un innovativo trattamento pittorico dei volti.

Calendario appuntamenti:

 

13 aprile 2021, ore 18.00

Prestigio, devozione e perizia tecnica: la bottega di Beltramino de Zuttis

con Cinzia Piglione, storica dell’arte

27 aprile 2021, ore 18.00

Le seconde vite: reliquiari a busto tra viaggi, rimaneggiamenti, restauri e restituzioni

con Laura Marino, Direttrice del Museo San Sebastiano, Cuneo

11 maggio 2021, ore 18.00

Wellness dello spirito: le politiche culturali delle diocesi piemontesi

con don Gianluca Popolla, incaricato beni culturali della Regione Ecclesiastica Piemonte

18 maggio 2021, ore 18.00

Materie insolite. Lo strano caso degli eremiti di Sarezzano

con Fulvio Cervini, Università degli Studi di Firenze, dipartimento di Storia, Archeologia, Geografia, Arte e Spettacolo – SAGAS e Angelo Agostino, Università degli Studi di Torino, dipartimento di Chimica

25 maggio 2021, ore 18.00

Gli ori del principe. Manufatti preziosi per gli Acaia con Marco Fratini, storico dell’arte

8 giugno 2021, ore 18.00

La collegiata di San Secondo nel Quattrocento. Committenti e opere d’arte ad Asti

con Simone Baiocco, conservatore di Palazzo Madama –  Museo Civico d’Arte Antica, Torino

22 giugno 2021, ore 18.00

Policromia su argento: i reliquiari di san Giovanni Battista e di san Grato dalla cattedrale di Aosta

con Viviana M. Vallet e Alessandra Vallet, Soprintendenza per i beni e le attività culturali Regione Autonoma Valle d’Aosta

Info: le conferenze si svolgeranno sulla piattaforma Zoom. Tutti i dettagli sul sito di Palazzo Madama www.palazzomadamatorino.it

Prenotazione obbligatoria: t. 0114429629; madamadidattica@fondazionetorinomusei.it

Costo: 16€ per intero ciclo di sette conferenze; 4€ per conferenza singola.

Acquista subito:

https://www.arteintorino.com/acquisti-online/product/4482-sette-lezioni-di-approfondimento.html

 

 

MERCOLEDI 14 APRILE

 

Mercoledì 14 aprile ore 21

GALLERIE DEDICATE ALL’ASIA MERIDIONALE E SUD-EST ASIATICO, REGIONE HIMALAYANA E PAESI ISLAMICI DELL’ASIA.

MAO – visita online nell’ambito del progetto Connessioni d’arte

L’appuntamento con la guida del MAO permette di coinvolgere i partecipanti attraverso immagini di alta qualità in grado di restituire al visitatore punti di vista esclusivi sulle collezioni.

Si parte dalle opere d’arte indiana, con la statuaria di soggetto buddhista e induista di varia datazione, per proseguire il viaggio attraverso il Sud-est asiatico.

Nella galleria dedicata alla regione Himalayana, saranno illustrate le opere d’arte buddhista tibetana che spaziano dalle sculture in legno e metallo ai dipinti a tempera, fino alle preziose copertine lignee intagliate e dipinte. Il percorso si conclude nella galleria dei Paesi Islamici dell’Asia, caratterizzata dalla ricca collezione di vasellame e piastrelle e da una pregevole raccolta di bronzi, manoscritti e raffinati tessuti.

Info e prenotazioni: visita guidata on-line 8€ intero; ridotto 7€ (possessori di Abbonamento Musei).

Prenotazioni al numero 011 5211788 oppure scrivendo a info@arteintorino.com; a seguito della prenotazione saranno inviati dettagli ed estremi bancari per effettuare il pagamento con bonifico oppure sarà possibile effettuare l’acquisto on-line.

Tornano gli appuntamenti online con i Musei Reali

Tra webinar e virtual tour in diretta

 

In attesa della riapertura dei Musei Reali e di poter tornare dal vivo ad ammirare il loro ricco patrimonio artistico e architettonico, continuano gli incontri digitali rivolti al pubblico di appassionati desiderosi di approfondire la storia delle collezioni reali e della nostra città.

 

Prosegue il ciclo Da Torino tutto intorno con:

TORINO TRA ORIENTE E OCCIDENTE

webinar, lunedì 19 aprile alle ore 16

Prendendo avvio dalla figura di Paolo Emilio Botta, pioniere dell’archeologia assira, e dalle collezioni vicino-orientali del Museo di Antichità, il racconto si snoda tra le vie della città multiculturale di oggi e la secolare attrazione di Torino per l’Oriente antico. L’incontro è realizzato in collaborazione con il Centro Culturale italo-arabo Dar al Hikma e la Circoscrizione 7 e vedrà la partecipazione dei rispettivi presidenti, Younis Tawfik e Luca Deri, in dialogo con Patrizia Petitti, archeologa dei Musei Reali.

Per informazioni e iscrizioni mr-to.edu@beniculturali.it.

 

Se gli studenti e gli insegnanti non possono ancora tornare a visitare di persona i nostri musei, la storia e l’arte trovano nuovi strumenti e nuove forme per raggiungere la scuola. Visite guidate in diretta dalle sale del museo, webinar di approfondimento per i ragazzi, tutorial per attività creative da svolgere in classe o in casa con i più piccoli. La tecnologia diventa uno strumento prezioso e divertente per esplorare il patrimonio e per farlo proprio, rielaborandolo con fantasia. I Servizi educativi dei Musei Reali offrono una scelta di proposte gratuite tutte da scoprire sul sito dei Musei Reali.

 

Il prossimo appuntamento online è:

IL LUNGO CAMMINO DEI DIRITTI

webinar per studenti delle scuole superiori, mercoledì 28 aprile alle ore 10

Le sale del Palazzo Reale in cui visse re Carlo Alberto sono il punto di partenza di un percorso che dallo Statuto Albertino conduce all’attuale Costituzione Italiana. Nel gioco a squadre che completa l’incontro, i ragazzi potranno immedesimarsi in otto personaggi, vissuti in epoche storiche diverse, per sperimentare l’importanza dei diritti e la loro evoluzione nel tempo.

Per informazioni e iscrizioni mr-to.edu@beniculturali.it.

 

Da oggi è inoltre possibile visitare i Musei Reali anche a distanza, estendendo l’esperienza di visita nel tempo e nello spazio grazie a LiveCulture, un percorso in diretta accompagnati da storici dell’arte che interagiscono con l’utenza e con il contesto reale e virtuale del sito. Non si tratta di un tour registrato, ma di una vera visita immersiva e interattiva, con fotosferiche a 360° ad altissima risoluzione, guidati da operatori didattici dal vivo, a cui è possibile accedere in pochi semplici passi.

Ideata e realizzata da CoopCulture in collaborazione con la start up ad alto contenuto innovativo Twiceout, la piattaforma è dedicata agli studenti di ogni ordine e grado, che da oltre un anno hanno dovuto rinunciare alle uscite didattiche e ai viaggi di istruzione, e ai turisti per i quali l’esperienza digitale, in questo momento di restrizioni a viaggi e spostamenti, è un modo per mantenere viva la percezione della bellezza del nostro patrimonio.

 

Sono disponibili i due primi percorsi, entrambi della durata di 45 minuti, in italiano e in inglese:

MUSEI DELLE MERAVIGLIE: Un viaggio nell’arte e nell’archeologia lungo tre chilometri tra reperti archeologici, splendidi dipinti, antichi disegni e verdi giardini.

INVITO A PALAZZO: Il Palazzo Reale e la Cupola della Sindone sono invece protagonisti di una visita a volo d’uccello attraverso nobili gallerie, tra sale solenni e appartamenti fastosi giù fino alle cucine del Re.

Per maggiori informazioni e dettagli, visitare il sito www.liveculture.it; per le scuole il costo è di 90 euro a classe (per prenotazioni: edu@coopculture.it); 130 euro per i gruppi con massimo 15 partecipanti (per prenotazioni: tour@coopculture.it).

 

Ad aprile prosegue anche l’attività sui canali social dei Musei Reali – Instagram, Facebook e Twitter – con nuovi contenuti e rubriche: ogni mercoledì #MRTcare, dedicata al restauro, e tutti i giovedì #MRTfriends, con la collaborazione degli amici dell’Archivio di Stato di Biella, custode di un importante patrimonio documentario legato al territorio biellese, con fondi databili dal XI al XX secolo.

 

Quanto è difficile la memoria storica condivisa

Il libro di Eric Gobetti ‘E allora le foibe ‘?, edito per i tipi degli Editori Laterza nell’aprile 2020 e giunto ormai alla sua ottava edizione, al di là delle poco più di cento pagine di testo (cui segue un’interessante bibliografia ragionata) sin dalle sue prime righe è un lavoro destinato a generare discussioni. 

 

L’argomento è di quelli dedicati sui quali ancora oggi nella Penisola, nonostante l’istituzione della Giornata del Ricordo, si fatica a trovare una memoria condivisa, un riconoscimento di quello che accadde nei giorni della seconda guerra mondiale e, soprattutto, che ne seguirono la fine, ovvero il dramma delle foibe quello successivo degli Istriani, dei Dalmati, dei Giuliani da quelle che erano state chiamate dal nazionalismo italiano di inizio secolo le ‘Terre Irredente’.

 

La stessa introduzione, del resto, evidenzia subito ‘l’urgenza’ del suo essere, come sottolinea l’autore: “impedire che il Giorno del Ricordo diventi una data memoriale fascista, togliere ai propagandisti politici il monopolio delle celebrazioni’. Parole che andrebbero benissimo se fossero state applicate anche al 25 aprile in passato per evitare che la Liberazione diventasse una data memoriale di una sola parte politica (anche se è vero che il Pci con la sua struttura clandestina si fece carico di gran parte della Resistenza nel bene e nel male ed ebbe molti militanti che caddero in combattimento, vennero giustiziati o presero la via del lager, ma la Resistenza non fu un’esclusiva dei comunisti ma anche di tutte le altre forze, socialisti, giellisti, cattolici, monarchici, liberali) e chi lo avesse detto passava immediatamente per revisionista. Il caso di Giampaolo Pansa, nato e morto antifascista, è emblematico.

 

Nella sua pubblicazione Gobetti parla di ‘morte e di violenza, di sofferenza e di esilio’ è vero, ma l’impressione che si ha leggendo l’agevole pubblicazione e che sia tutta a senso unico, ovvero degli italiani ‘brutti e cattivi’ e degli slavi ‘buoni e vittime incomprese’ che reagiscono a tanti soprusi e reazioni perpetrate dai fascisti nel ventennio. Una visione oggettiva della storia, al di là dei sentimenti di parte, non può negare che il fascismo di frontiere fu una delle espressioni più deleterie del periodo mussoliniano, pur contestualizzata – come tutto deve sempre essere fatto – nel periodo in cui si articolò. Negare la lingua, il culto, la cultura, l’istruzione scolastica ai neo-sudditi sloveni perseguendo una politica di italianizzazione forzata fu un atto miope, come lo fu nei confronti degli altoatesini o anche nell’arco alpino occidentale. E’ sufficiente leggere i ‘Discorsi parlamentari dell’on. Engelbert Besednjak’ per avere la conferma di quanto appena espresso, anche se il deputato della minoranza slovena nell’indirizzo di risposta al discorso della Corona del 4 giugno 1924, suo primo discorso in lingua italiana, non avrà riserve nei confronti del Governo Mussolini. E Besednjak, terminata la legislatura, dovrà abbandonare l’Italia per evitare dal fascismo persecuzioni. A parte questa breve digressione poco conosciuta dalla grande storia, rileva però che Gobetti non è realmente andato alla vera radice del problema del Confine Orientale, che ha un nome preciso e si chiama ‘Nazionalismo’. E non è soltanto di marca fascista o comunista, come potrebbe fare pensare una semplificazione, ma è più generalmente italiano e slavo e risale al post prima guerra mondiale e agli errori della pace di Versailles. In un bel libro, oggi dimenticato (nella pur ampia bibliografia ragionale di Gobetti non ve n’è traccia) ‘La Jugoslavia dalla Conferenza di Pace al Trattato di Rapallo’, Il Saggiatore, 1966, Ivo Lederer, nato a Zagabria nel 1929 e allora professore incaricato all’Università di Yale, descrive ciò che accadde nei convulsi giorni che seguirono il 4 novembre 1918, con l’esercito italiano proiettato verso Lubiana e fermato dagli Alleati dell’Intesa, un Pietro Badoglio avversario dello jugoslavismo e fervente sostenitore del Trattato di Londra del 1915 che infiltra sul territorio del nascente stato dei Servi, dei Croati e degli Sloveni dei propagandisti ‘foraggiati’ dall’esercito italiano.

 

E dall’altro capo, come non dimenticare che la delegazione del neo Stato che riuniva gli Slavi del Sud si presentò a Versailles, con una delegazione capeggiata da Nikola Pasic che incluse nelle proprie richieste territoriali le città di Trieste, Gradisca, Monfalcone e Gorizia. Siamo nel 1918, il fascismo non è ancora nato, come pure il Partito Comunista di Jugoslavia non è ancora nato perché sarà fondato a Vukovar nel 1920. E’ un bel passo a ritroso ma indispensabile per comprendere quello che poi sarebbe accaduto negli anni e nei decenni successivi e culminato poi negli episodi di terribili barbarie e di omicidi collettivi che furono le foibe. Di tutto questo, però, non vi è un accenno neanche fugare nell’opera di Gobetti che preferisce puntare il dito su ‘Red Istria’ e fare aleggiare un’ombra di dubbio sul fatto che Norma Cossetto (ma quante furono le Norma Cossetto che non hanno avuto neppure una menzione e sono finite nelle foibe ?) abbia o meno subito violenza. Peccato che l’autore non citi tra le sue fonti padre Flaminio Rocchi con il suo ‘L’esodo dei 350mila giuliani, fiumani e dalmati’ e minimizzi sul fatto che ad essere colpiti furono non  gli italiani in quanto italiani, ma in quanto fascisti. C’è da chiedersi, a questo proposito, se ha letto cosa scrive un autore che anche solo a pensarlo lontanamente contiguo al ventennio si offenderebbe, ovvero quel Giorgio Bocca, autore di una ‘Storia dell’Italia partigiana’ la cui lettura sa oggi di molto apologetica della Resistenza. Ebbene, pur sorvolando su fatti come quelli della Osoppo, sulla ‘Liberazione’ di Trieste da parte del IX Corpus, Bocca è netto e si sofferma ampiamente sulla sorte del Cln triestino e sul comportamento che i titini ebbero all’ombra di San Giusto.  Fatte tutte queste doverose, sia pure brevi e parziali precisazioni, fermo restando che la guerra è SEMPRE un dramma e nella guerra sono sempre gli innocenti ed i deboli i primi a pagare, viene allora spontaneo fare una domanda: E ALLORA ERIC GOBETTI  ?

Massimo Iaretti

Job Film Days (JFD), il festival di cinema dedicato al lavoro

Tornano i Job Film Days (JFD), il festival di cinema dedicato alle tematiche del lavoro e dei diritti nato nel 2020 grazie a una felice intuizione dell’Associazione Sicurezza e Lavoro, che da oltre dieci anni opera per promuovere salute, sicurezza e diritti nei luoghi di lavoro.

L’edizione 2021 è organizzata dalla nuova Associazione Job Film Days in collaborazione con il Museo Nazionale del Cinema e altri importanti partner. La manifestazione, forte del successo dell’anno passato, si prefigge nuovi obiettivi e guarda avanti. I JFD di quest’anno si svolgeranno infatti dal 22 al 26 settembre 2021, passando da una durata di 3 a una durata di 5 giorni e coinvolgeranno due delle sale del Cinema Massimo di Torino, per una programmazione più ampia e articolata. Per tutta la durata del festival inoltre, grazie alla sinergia con i partner della manifestazione, verranno organizzati eventi e proiezioni in altri luoghi della città.

Proprio in funzione di questo programma ricco di collaborazioni e di iniziative, l’associazione e il festival – diretto anche quest’anno da Annalisa Lantermo – stanno lavorando fiduciosi di poter offrire al pubblico un evento in presenza diffuso sul territorio cittadino che celebri al contempo la crescita della manifestazione e un felice ritorno in sala.

Primo atto ufficiale del festival è l’apertura delle iscrizioni alle due sezioni competitive: il concorso internazionale dedicato al cinema documentario che racconta i diversi aspetti del mondo del lavoro (Premio Cinematografico Internazionale “Lavoro 2021” JFD – INAIL Piemonte) e quello dedicato ai cortometraggi realizzati in Unione Europea da registe e registi under 40 che raccontano i lavori “emergenti” e le sfide del lavoro contemporaneo (Premio “Job for the Future” JFD – Camera di commercio di Torino).

Con la seconda edizione, Job Film Days lancia anche il nuovo logo, simbolo dell’incontro tra lavoro e cinema. Il logo celebra questo incontro trovando nel dinamismo la caratteristica principale della sua forma: proprio nello spazio multiforme e senza limiti del cinema, il lavoro trova infatti un luogo ideale per essere raccontato, problematizzato, indagato. Il logo simboleggia quindi la volontà della neonata associazione e del festival di interessare, stimolare e far riflettere il pubblico – attraverso la forza espressiva del linguaggio cinematografico – sulla continua trasformazione della realtà del lavoro e sull’urgenza di porsi sempre all’ascolto della contemporaneità fluida che viviamo.

Le opere selezionate per il Premio Cinematografico Internazionale “Lavoro 2021” JFD – INAIL Piemonte, istituito in collaborazione anche con il Museo Nazionale del Cinema, gareggeranno per i seguenti premi sostenuti dalla Direzione Regionale Inail: Premio al miglior documentario (4.000 Euro), Premio al miglior soggetto (2.000 Euro), Premio del pubblico (1.000 Euro).

Le opere selezionate per il Premio “Job for the Future” JFD – Camera di commercio di Torino, gareggeranno per i seguenti premi: Premio al miglior cortometraggio (5.000 Euro), Premio alla miglior regia (3.000 Euro), Premio al miglior soggetto sulla realtà italiana (2.000 Euro).

Job Film Days ringrazia tutti i partner che stanno lavorando a sostegno della nuova edizione del festival: Associazione Sicurezza e Lavoro, Museo Nazionale del Cinema, Cgil, Cisl e Uil Torino, Camera di commercio di Torino, INAIL Piemonte, Magistratura Democratica, Università degli Studi di Torino, Politecnico di Torino, Archivio Nazionale del Cinema di Impresa, Ismel, Fondazione Vera Nocentini e Istituto Gramsci del Polo del ’900, Aiace Torino, Associazione Museo Nazionale del Cinema, Sistema Culturale Blanderate con il Comitato “Se 8 ore”, FabLab Pavone Torino, Pontificia Università Cattolica del Perù, Festival de Cine di Lima, Opera Torinese del Murialdo, CNA Torino, ILO Italia.

Leggi qui il bando e iscrivi il tuo film al Premio Cinematografico Internazionale “Lavoro 2021”.

Leggi qui il bando e iscrivi il tuo film al Premio “Job for the Future”.

“Con molto piacere lanciamo la seconda edizione dei Job Film Days – dichiara Annalisa Lantermo, direttrice JFD – che si svolgeranno dal 22 al 26 settembre 2021, speriamo in presenza, al Cinema Massimo e in altre location cittadine. Sono cresciute le partnership, le giornate e i premi. Stiamo lavorando, con un gruppo più ampio di collaboratori qualificati, per una nuova edizione più ricca di film e incontri per affrontare le tematiche più attuali sul lavoro. Vi invitiamo fin d’ora a seguirci e a partecipare numerosi, a partire dall’adesione ai Premi per documentari internazionali e cortometraggi a livello europeo, indetti grazie alla preziosissima collaborazione di Inail Piemonte e Camera di commercio di Torino”.

“Anche quest’anno l’Inail Piemonte sarà presente al festival cinematografico Job Film Days – annuncia Giovanni Asaro, direttore regionale dell’Inail Piemonte – confermando la fiducia nel progetto che abbiamo visto nascere e anzi rafforzando l’impegno dell’Istituto rispetto all’edizione 2020. All’Istituto sono stati attribuiti dal legislatore compiti di promozione della sicurezza sul lavoro: indire per la seconda volta il Premio Cinematografico Internazionale ‘Lavoro 2021’ JFD – INAIL Piemonte rappresenta una preziosa opportunità per diffondere valori come la prevenzione degli infortuni, il reinserimento lavorativo delle persone con disabilità, il rispetto delle diversità di genere, e sensibilizzare il pubblico, in particolare i più giovani, attraverso la potenza del linguaggio cinematografico, che entra nel vivo delle coscienze. Inoltre, con soddisfazione vediamo ampliarsi la rete delle qualificatissime collaborazioni rispetto all’anno passato (Museo Nazionale del Cinema, ILO Italia, Camera di commercio di Torino, Opera Torinese del Murialdo, solo per citarne alcune) ciascuna delle quali, grazie al suo angolo visuale, porta il suo specifico contributo al superamento delle ingiustizie e delle emarginazioni per esaltare i valori del lavoro legale e sicuro, al fine di concorrere al miglioramento delle condizioni di tutti gli attori del mondo del lavoro, dei lavoratori, dei datori di lavoro e anche di chi il lavoro l’ha perso o non lo ha ancora trovato”.

“Il lavoro del futuro in tutte le sue accezioni, dall’innovazione tecnologica alla green economy, dallo smart working alla responsabilità sociale: questi i temi che faranno da sfondo alle opere che concorreranno al JFD – Job for the Future, il Premio che quest’anno – spiega Dario Gallinapresidente dell’ente camerale torinese – la Camera di commercio di Torino ha deciso di sostenere. I dati ci dicono che già oggi 35 imprese piemontesi su 100 fanno fatica a reperire sul mercato del lavoro i profili più innovativi. La velocità dei cambiamenti impone, quindi, una riflessione attenta che dal mondo del cinema si estenda all’intera società civile, per affrontare insieme trasformazioni inevitabili, ma anche ricche di opportunità”.

“È importante che il Museo Nazionale del Cinema torni a collaborare con i Job Film Days – afferma Domenico De Gaetano, direttore del Museo Nazionale del Cinema – dal momento che il tema lavoro è uno dei più urgenti di questo momento. Sarà prezioso il contributo del festival per riflettere su come il cinema affronti questi argomenti dai punti di vista più diversi, mettendo a confronti i problemi che affrontano i lavoratori e le lavoratrici di tutto il mondo”.

L’Elisir d’Amore: al Regio Stefano Montanari dirige il capolavoro di Gaetano Donizetti

Lo spettacolo con la regia anni ’50 di Fabio Sparvoli

Il Regio online 2021
Streaming sul sito del Regio, da giovedì 22 aprile 2021 ore 20
Giovedì 22 aprile, alle ore 20, in programma un nuovo appuntamento con l’opera in streaming su www.teatroregio.torino.it: va in scena L’elisir d’amore di Gaetano DonizettiStefano Montanari, sul podio dell’Orchestra e Coro del Teatro Regio, affronta la più leggera, comica e sentimentale tra le partiture di Donizetti, in uno spettacolo firmato dal regista Fabio Sparvoli. Nel cast: Mariangela Sicilia (Adina), Bogdan Volkov (Nemorino), Marco Filippo Romano (Dulcamara), Giorgio Caoduro (Belcore), Ashley Milanese (Giannetta) e Mario Brancaccio (l’assistente di Dulcamara).

L’elisir d’amore va in scena grazie al patrocinio della Camera di commercio di Torino, che prosegue così il proprio impegno con il Regio nel segno di una lunga collaborazione che la vede al fianco della vita artistica del Teatro.
Uno speciale ringraziamento al Museo Nazionale dell’Automobile di Torino, che ha concesso in prestito gratuito, per questa produzione ambientata negli anni ’50, una splendida auto d’epoca appartenente alla sua collezione, una Autobianchi Bianchina 500 Trasformabile del 1959, con capote apribile.
Direttore d’orchestra e Maestro al fortepiano è Stefano Montanari: diplomato in violino e pianoforte, affianca all’attività di direttore d’orchestra quella di solista – già primo violino concertatore dell’Accademia Bizantina di Ravenna – al violino e al fortepiano. È direttore musicale dell’ensemble barocco I Bollenti Spiriti di Lione e ospite regolare dei più importanti teatri e delle più prestigiose istituzioni musicali italiane ed europee. Insegna alla Civica Scuola di Musica Claudio Abbado e ha pubblicato il “Metodo di violino barocco”. Collabora stabilmente con il jazzista Gianluigi Trovesi.
La regia dell’allestimento del Teatro Regio è di Fabio Sparvoli. Regista dalla lunga carriera con importanti momenti di formazione al fianco di Strehler e De Simone, ha firmato la regia di decine di spettacoli presentati in importanti palcoscenici.

Mariangela Sicilia, acclamata da Le Monde come “un miracolo di saldezza vocale” e da Der Tagesspiegel come una “voce sopranile che splende come il sole mattutino di Provenza”, è la protagonista, Adina.  Nemorino, il tenore al quale è affidata una tra le più celebri arie di tutta la storia del melodramma, “Una furtiva lagrima”, è interpretato da Bogdan Volkov, tra i giovani più promettenti della sua generazione e che abbiamo il piacere di ospitare per la prima volta al Regio. Già apprezzatissimo Don Alfonso nel Così fan tutte diretto dal Maestro Riccardo Muti, Marco Filippo Romano interpreta l’imbonitore più simpatico del teatro lirico: il dottor Dulcamara.
Le scene di questo allestimento sono di Saverio Santoliquido, i costumi di Alessandra Torella, le luci di Andrea Anfossi. Assistente alla regia è Anna Maria Bruzzese. Il Coro del Teatro Regio, impegnato in importanti passi nell’opera, è istruito da Andrea Secchi.

In un villaggio dei Paesi Baschi, in questo allestimento ambientato negli anni ’50, Nemorino è innamorato della ricca e capricciosa Adina, della quale non riesce ad attirare le attenzioni. Ascoltandola raccontare la storia di Tristano e Isotta, nasce in lui il desiderio di possedere il magico elisir d’amore. L’arrivo in paese dell’intraprendente sergente Belcore, che subito corteggia con successo Adina, acuisce la gelosia di Nemorino, tanto che il medico-ciarlatano Dulcamara non ha difficoltà a vendergli del comune vino di Bordeaux spacciandolo per il filtro amoroso tanto desiderato. Adina accetta di sposare Belcore, mentre Nemorino, che non vede sortir effetto della presunta pozione amorosa, non avendo più soldi tenta il tutto per tutto arruolandosi nell’esercito, e acquistando dell’altro elisir da Dulcamara. Questi racconta tutto alla giovane Adina che, commossa dal sacrificio di Nemorino, recede dal contratto di matrimonio con Belcore e dichiara a Nemorino tutto il suo amore.

Forse i quindici giorni di tempo per comporla sono una leggenda metropolitana: di sicuro Gaetano Donizetti non ebbe molto tempo per comporre L’elisir d’amore, l’opera che Alessandro Lanari – l’impresario del Teatro della Canobbiana di Milano – gli commissionò in tutta fretta dopo il forfait di un altro compositore che doveva scrivergli un’opera nuova per la stagione di primavera 1832. Donizetti ricorse subito al più celebre librettista dell’epoca, Felice Romani, che scrisse un libretto tratto da Le Philtre di Eugène Scribe e già musicato da Daniel Auber. L’opera andò in scena il 12 maggio 1832 con un enorme successo, tanto che alla prima seguirono ben 32 recite.

biglietti per lo streaming de L’elisir d’amore sono in vendita on line al costo di € 5. Il biglietto è valido per lo streaming del 22 aprile e può essere utilizzato anche per i successivi accessi on-demand.

Per informazioni, vendita e streaming: www.teatroregio.torino.it
Per le foto in alta definizione, clicca qui

Torino, 14 aprile 2021

Giovedì 22 Aprile 2021 ore 20
diffusione in streaming su www.teatroregio.torino.it
biglietto a € 5, utilizzabile anche per l’on-demand

L’elisir d’amore
Melodramma giocoso in due atti
Libretto di Felice Romani da Le Philtre di Eugène Scribe
Musica di Gaetano Donizetti

Personaggi e interpreti
Adina, ricca e capricciosa fittaiuola soprano: Mariangela Sicilia
Nemorino, coltivatore, giovane semplice, innamorato di Adina tenore: Bogdan Volkov
Il dottor Dulcamara, medico ambulante baritono: Marco Filippo Romano
Belcore, sergente di guarnigione nel villaggio baritono: Giorgio Caoduro
Giannetta, villanella soprano: Ashley Milanese
L’assistente del dottor Dulcamara mimo: Mario Brancaccio

Direttore d’orchestra e Maestro al fortepiano: Stefano Montanari
Regia di Fabio Sparvoli
Scene di Saverio Santoliquido
Costumi di Alessandra Torella
Luci di Andrea Anfossi
Assistente alla regia: Anna Maria Bruzzese
Direttore dell’allestimento: Claudia Boasso
Maestro del coro: Andrea Secchi

ORCHESTRA E CORO TEATRO REGIO TORINO

Il Salone del Libro lancia “Adotta uno scrittore”

La XIX edizione  al via in 8 regioni italiane

 

Il progetto, sostenuto dall’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte in collaborazione con Fondazione con il Sud, coinvolgerà 37 autori per 34 adozioni in 19 istituti, 13 scuole carcerarie, 2 università.

 

Gli scrittori coinvolti: Abdullahi Ahmed; Gianumberto Accinelli; Federico Appel; Jonathan Bazzi; Giulia Caminito; Fabio Cantelli; Sabino Cassese; Giuseppe Catozzella; Andrea Colamedici; Diego De Silva; Olivier de Solminihac; Donatella Di Pietrantonio; Bernard Friot; Fumettibrutti; Maura Gancitano; Björn Larsson; Cathy La Torre; Antonella Lattanzi; Davide Longo; Alberto Lot; Francesco Kento Carlo; Michele Masneri; Davide Morosinotto; Rosella Postorino; Teresa Radice; Davide Reviati; Alessandro Robecchi; Simone Saccucci; Igiaba Scego; Francesca Serafini; Sualzo; Emanuele Trevi; Tiziana Triana; Stefano Turconi; Silvia Vecchini; Alice Urciuolo; Daniele Zito.

 

 

Al via in classe e online la XIX edizione di Adotta uno scrittore, l’iniziativa di promozione della lettura sostenuta dall’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte, in collaborazione con la Fondazione con il Sud.

L’edizione 2021 farà incontrare studenti e scrittori: coinvolgerà 37 autori che saranno adottati da 19 scuole (8 secondarie di secondo grado, 6 secondarie di primo grado, 5 primarie), 2 università e 13 scuole carcerarie di 8 regioni italiane. Oltre a Piemonte, Campania, Sicilia, Basilicata, Puglia, Calabria, Sardegna, il progetto approda per la prima volta nel Lazio, alla Casa Circondariale Raffaele Cinotti di Rebibbia Nuovo Complesso a Roma, nel quadro di un’iniziativa a cui partecipano studenti dei percorsi scolastici interni dell’IIS J. Von Neumann di Roma, detenuti universitari o bibliotecari, detenuti comuni. Aumenta infatti il numero delle scuole carcerarie coinvolte grazie al contributo dell’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte e Fondazione con il Sud: nel 2021 prendono parte al progetto le scuole carcerarie di Torino, Biella, Saluzzo (CN), Alessandria, Novara, Asti, Roma, Pozzuoli (NA), Locri (RC), Gela (CL), Turi (BA), Potenza, Salerno.

 

Adotta uno scrittore online e per tutti

Già nel 2020 Adotta uno Scrittore ha aperto i suoi contenuti a docenti e studenti non coinvolti nel progetto grazie alla piattaforma digitale SalTo per la Scuola. Anche per questa nuova edizione dell’iniziativa, sulla piattaforma SalTo+ troveranno spazio alcune video-lezioni realizzate dagli autori adottati che saranno a disposizione di tutta la comunità scolastica del Salone. Il ciclo di lezioni si intitola Adotta una parola: ciascun autore sceglierà una parola, un modo per mostrare voci diverse, sguardi sul mondo e approcci degli scrittori di questa edizione. Ma anche per fornire a tutte le scuole materiali da affiancare alla didattica tradizionale. I primi video di Adotta una parola sono stati pubblicati  mercoledì 14 aprile, su Salto+: protagonisti Alessandro Robecchi (a partire dalla parola ossessione), Bernard Friot (a partire dalla parola banalità) e Simone Saccucci (a partire dalla parola ostacolo).

Il racconto partecipato di autori e studenti coinvolti dal progetto avrà come sempre uno spazio dedicato sul Bookblog.

 

Tra le adozioni dell’edizione 2021:

Donatella Di Pietrantonio, finalista al Premio Strega 2021 con Borgo Sud (Einaudi), sarà a Rebibbia, in un incontro a più voci con studenti ristretti, studenti delle superiori, bibliotecari e altri detenuti; alla Casa di Reclusione di Asti arriverà Fabio Cantelli, a partire dal libro Sanpa, madre amorosa e crudele (Giunti), nel quale racconta la comunità fondata da Vincenzo Muccioli, soggetto dell’omonima serie di Netflix; Diego De Silva sarà alla Casa Circondariale di Salerno, per incontrare insieme studenti ristretti e delle superiori di Salerno; così come Cathy La Torre, che all’Istituto Penitenziario Cantiello e Gaeta Casa di Reclusione San Michele di Alessandria – Reparto Collaboratori di Giustizia – incontrerà insieme gli studenti reclusi e gli studenti dell’Istituto Istruzione Superiore Saluzzo Plana di Alessandria. O ancora, all’Istituto Penale Minorile Ferrante Aporti di Torino i ragazzi incontreranno i filosofi Andrea Colamedici e Maura Gancitano, mentre all’Istituto Penale Minorile Emanuele Gianturco di Potenza sarà adottato lo scrittore e attivista Abdullahi Ahmed. All’Università del Piemonte Orientale arriverà poi Emanuele Trevi a partire da Due vite (Neri Pozza), il suo ultimo libro che gli è valso la candidatura al Premio Strega 2021. Anche Antonella Lattanzi, sarà alla Casa Reclusione di Turi (Bari) con Questo giorno che incombe (HarperCollins Italia); mentre Alice Urciuolo, scrittrice e sceneggiatrice, porterà il suo Adorazione (66thand2nd), altro candidato al Premio Strega 2021, all’Istituto Superiore Norberto Bobbio di Carignano. E ancora, sempre tra i candidati allo Strega, Giulia Caminito, sarà all’Istituto Comprensivo di Diano d’Alba (CN). Grazie alle possibilità offerte dal digitale, saranno diversi anche gli autori stranieri che si collegheranno dall’estero con gli studenti italiani, tra questi: Björn Larsson,  Bernard Friot, Olivier de Solminihac.

 

In 19 anni Adotta uno scrittore ha coinvolto oltre 12.000 studenti di 400 classi e, inoltre, 18 case di reclusionedue università e un ospedale. Gli autori adottati sono stati quasi 400. A ulteriore supporto del libro e della lettura, l’Associazione delle Fondazioni di origine bancaria del Piemonte negli anni ha permesso l’ingresso gratuito al Salone a oltre 140.000 studenti e studentesse piemontesi.

World Press Photo: vince Mads Nissen

Palazzo Madama ospiterà l’anteprima nazionale della mostra World Press Photo 2021

Ben tre italiani sul podio del concorso più importante al mondo di fotogiornalismo

 

 

É l’abbraccio tra Rosa Luzia Lunardi, 85 anni, e l’infermiera Adriana Silva da Costa Souza, nella casa di cura Viva Bem, a San Paolo del Brasile, ad aver vinto World Press Photo: l’annuncio è stato dato poco fa ad Amsterdam. Lo scatto è stato realizzato il 5  agosto 2020 dal fotografo danese Mads Nissen e si è aggiudicato il World Press Photo of the Year 2021. Un’immagine, dunque, legata alla pandemia che ha stravolto il mondo lo scorso anno ma che qui coglie l’emozione di un piccolo ritorno alla normalità grazie alla “tenda dell’abbraccio”. Come in molte parti del mondo, anche in Brasile – dove il presidente brasiliano, Jair Bolsonaro, aveva ignorato ogni avvertimento sulla gravità della pandemia e il pericolo rappresentato dal virus – le case di cura hanno chiuso le porte ai visitatori, impedendo a milioni di brasiliani di fare visita ai loro parenti anziani. Gli operatori delle case di cura hanno ricevuto l’ordine di ridurre assolutamente al minimo il contatto fisico con le persone più vulnerabili. Al Viva Bem, una semplice invenzione, “La tenda dell’abbraccio”, ha permesso alle persone di abbracciarsi di nuovo. Il Brasile ha poi chiuso il 2020 con uno dei peggiori conteggi a livello mondiale: 7,7 milioni di casi riportati e 195.000 di morti, per il modo in cui è stato affrontato il virus.

 

La foto sarà esposta – con le altre vincitrici annunciate oggi – a Palazzo Madama a Torino, sede dell’anteprima nazionale della “World Press Photo Exhibition 2021” la cui inaugurazione avverrà il prossimo 7 maggio 2021 (DPCM permettendo). La mostra approderà a Torino per il quinto anno consecutivo, grazie all’impegno di Cime, partner della World Press Photo Foundation di Amsterdam e della Fondazione Torino Musei. Ogni anno migliaia di fotoreporter delle maggiori testate editoriali internazionali, come National Geographic, BBC, CNN, Le Monde, El Pais, si contendono il titolo nelle diverse categorie del concorso di fotogiornalismo. Tutto è iniziato nel 1955, quando un gruppo di fotografi olandesi organizzò il primo concorso internazionale “World Press Photo”. Da allora l’iniziativa ha acquistato slancio fino a diventare il concorso fotografico più prestigioso del mondo e la mostra di fotogiornalismo più visitata al mondo: ogni anno la mostra viene allestita in oltre 120 città in 50 paesi.


Nel gennaio 2021, la valutazione del concorso World Press Photo 2021 è avvenuta, per la prima volta nella sua storia, online, con sette giurie specializzate presiedute da NayanTara Gurung Kakshapati e MuyiXiao che hanno selezionato le migliori immagini e storie in ciascuna delle otto categorie del concorso. Quest’anno 4.315 fotografi da 130 paesi hanno presentato 74.470 immagini.

 

World Press Photo 2021 è giunta all’edizione 64 del concorso e ha visto oggi pomeriggio premiate ad Amsterdam otto sezioni: Contemporary IssuesEnvironmentGeneral NewsLong-Term ProjectsNaturePortraitsSportsSpot News. Oltre alla World Press Photo of the Year 2021 è stata premiata anche la World Press Photo Story of the Year 2021Riconoscimento che va per la prima volta a un italiano, Antonio Faccilongo, di Roma, con un servizio per Getty Reportage dal titolo “Habibi” (“amore mio”). Circa 4.200 palestinesi sono detenuti nelle carceri israeliane, alcuni dei quali con condanne da 20 anni o più:  se le visite coniugali sono negate e il contatto fisico è vietato, fin dai primi anni 2000, i detenuti palestinesi che desiderano avere figli contrabbandano il loro sperma fuori dalla prigione, nascondendolo, ad esempio, nei regali agli altri figli. “Habibi” racconta proprio il coraggio e la perseveranza di queste persone sullo sfondo di uno dei conflitti più lunghi e complicati della storia moderna.

 

Protagonisti anche altri due italiani. Primo premio, nella sezione “Storie – Notizie Impreviste”, per Lorenzo Tugnoli, di Ravenna, dell’agenzia “Contrasto” che ha raccontato l’esplosione, causata da più di 2.750 tonnellate di nitrato d’ammonio ad alta densità, che ha scosso Beirut, in Libano, il 4 agosto 2020: lo scoppio ha danneggiato o distrutto circa 6.000 edifici, uccidendo almeno 190 persone, ferendone altre 6.000 e lasciandone sfollate almeno 300.000.

Gabriele Galimberti, toscano, originario della Val di Chiana, con un reportage realizzato per National Geographic, ha vinto il primo premio in “Serie di ritratti”. Racconta per immagini un dato: secondo lo Small Arms Survey, la metà di tutte le armi da fuoco possedute da privati cittadini nel mondo, per scopi non militari, si trova negli Stati Uniti. Il numero di armi da fuoco è superiore alla popolazione del Paese: 393 milioni di armi contro i 328 milioni di persone.

 

FOTO VINCITRICI E DIDASCALIE: https://drive.google.com/drive/folders/1IZV7LjuiwDp2scko4cZt9WsHuKqBxMOE?usp=sharing