Alla Reggia di Venaria continua fino al 3 agosto Metamorfosi, il festival estivo di spettacoli serali all’aperto, ospitato nei luoghi più suggestivi dei Giardini.
La quarta settimana della rassegna propone in calendario, dal 23 al 29 luglio, i concerti dell’Unione Musicale Onlus nel cortile della Cascina Medici del Vascello, le performance di danza ideate da Michela Lucenti presso il Giardino delle Rose e gli spettacoli teatrali presso i Resti del Tempio di Diana e il Cortile delle Carrozze, che vedono protagonisti Mariangela Gualtieri, Elio e Stefano Massini.
Metamorfosi – Programma della quarta settimana dal 23 al 29 luglio
Venerdì 23 luglio
- Un viaggio nella canzone, concerto – Cascina Medici del Vascello, ore 18.30
- MAD Museo antropologico del danzatore, spettacolo di danza – Giardino delle Rose, ore 19.15
- Ovidio e altre storie. Da nome a nome, spettacolo teatrale di e con Mariangela Gualtieri – Resti del Tempio di Diana, ore 20
Sabato 24 luglio
- Romanticamente, concerto di musica classica – Cascina Medici del Vascello, ore 18.30
- MAD Museo antropologico del danzatore, spettacolo di danza – Giardino delle Rose, ore 19.15
- Ovidio e altre storie. Da nome a nome, spettacolo teatrale di e con Mariangela Gualtieri – Resti del Tempio di Diana, ore 20
Martedì 27 luglio
- Ci vuole orecchio, Elio canta e recita Enzo Jannacci, con Elio – Cortile delle Carrozze, ore 21.30
Giovedì 29 luglio
- L’alfabeto delle emozioni, spettacolo teatrale di e con Stefano Massini – Cortile delle Carrozze, ore 21.30
Innode sonorizza la Corazzata Potemkin
INNODE PLAYS BATTLESHIP POTEMKIN
Sonorizzazione live
Giovedì 22 luglio2021 ore 21:30
Teatro del Castello di Rivoli, Piazzale Mafalda di Savoia, Rivoli (TO)
Ingresso 10 euro
Con
Stefan Németh | elettronica
Bernhard Breuer | batteria, percussioni
Ingresso 10 euro
Una collaborazione Rivolimusica – Torino Jazz Festival Piemonte
«Il Potëmkin colpisce come il dramma – ricordava Sergej Michajlovič Ėjzenštejn nel 1939 –
E il segreto di questo effetto consiste nel fatto che il ritmo della cronaca si adatta alle leggi rigorose della composizione tragica nella sua forma più classica: la tragedia in cinque atti…».
Una delle pietre miliari della storia del cinema, “La corazzata Potëmkin” di Sergej Ėjzenštejn(1925) entra in cartellone SCENE giovedì 22 luglio con un cine-concerto nella versione restaurata dalla Cineteca di Bologna. A condurre la colonna sonora dal vivo presso il Teatro del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea, in data unica italiana, Innode, progetto del compositore austriaco Stefan Németh insieme al percussionista Bernhard Breuer.
Museo Nazionale del Cinema, Mole Antonelliana
20 luglio 2021 – 7 marzo 2022
Il Museo Nazionale del Cinema, in collaborazione con l’Università degli Studi di Torino, rende
omaggio al cinema di ieri e di oggi con PHOTOCALL. Attrici e attori del cinema italiano, la grande
mostra fotografica che racconta oltre un secolo di cinema italiano attraverso i volti dei protagonisti che lo
hanno reso famoso in tutto il mondo.
Dal 20 luglio 2021 al 7 marzo 2022 la Mole Antonelliana diventerà ancora di più il tempio del cinema,
raccontando un viaggio nella memoria filtrato dall’obiettivo della macchina fotografica che, tra ritratti in
studio e scatti rubati, foto di scena sul set e servizi giornalisti, ripercorre oltre un secolo di vita
cinematografica e sociale d’Italia, un viaggio a ritroso che parte dal contemporaneo e che termina con le
icone del divismo dell’epoca del cinema muto. Il ruolo del fotografo si trasforma, da semplice maestranza
a paparazzo, da artista agli scatti di moda: interpreta l’interazione tra cinema e fotografia, grazie al suo
rapporto con l’attore, diventando così il tramite per lo spettatore.
La mostra inaugura il 20 luglio 2021, giorno del 21esimo compleanno del Museo Nazionale del Cinema
alla Mole Antonelliana. Madrina della mostra è Sara D’Amario, attrice e scrittrice piemontese, che sarà
anche modella per un giorno per il fotografo Riccardo Ghilardi: le foto realizzate verranno poi esposte in
mostra.
Oltre 250 riproduzioni fotografiche fine art, 71 stampe originali e più di 150 scatti presenti nelle video
gallery: questi i numeri della mostra che espone preziosi materiali conservati negli archivi del Museo
(cartoline originali, apparecchi fotografici, brochure, riviste d’epoca) insieme a opere di fotografi, collezionisti
privati, agenzie, enti e istituzioni italiane come il Centro Sperimentale di Cinematografia-Cineteca Nazionale,
la Cineteca di Bologna, l’Istituto Luce-Cinecittà, Rai Cinema, la Film Commission Torino Piemonte e l’Archivio
Centro Cinema Città di Cesena.
IL PERCORSO ESPOSITIVO
La mostra si sviluppa nell’Aula del Tempio, cuore del Museo Nazionale del Cinema. I due grandi schermi
propongono un montato realizzato da Rai Cinema che raccoglie momenti di red carpet nei festival più famosi
al mondo. Sotto gli schermi trova posto uno sfavillante Red Carpet, un’installazione con le fotografie di
Sabina Filice, che racconta il momento più glamour e mondano di ogni festival cinematografico, che fa
sognare ad occhi aperti. E perché questo sogno di avveri, in fondo al Red Carpet la gigantografia di un
gruppo di fotografi torinesi accoglie i visitatori tra flash lampeggianti. Basta girarsi e farsi un selfie,
immaginando di essere una star.
Il percorso espositivo parte alla base della rampa elicoidale e si divide in quattro sezioni.
La prima, Attrici e attori contemporanei, racconta il cinema degli ultimi decenni. Qui sono privilegiati sia i
ritratti, in cui l’occhio della macchina fotografica scruta ogni espressione del viso e ogni gestualità, sia le
figure intere inserite in un contesto di architettura e paesaggio. Allo sguardo femminile di Sabina Filice, si
aggiungono gli scatti di famose firme contemporanee come Stefano Guindani, Riccardo Ghilardi, Stylaz,
Philippe Antonello e Stefano C. Montesi, i cui sguardi d’artista lasciano trasparire una complicità assoluta
tra attore e fotografo, sia sui set sia nelle foto in posa.
La seconda sezione – composta dalle coloratissime Dive Pop e dai ritratti, rigorosamente in bianco e nero, di
Italian Men – prosegue con l’epoca d’oro del cinema italiano e si concentra nel fenomeno del divismo degli
anni ‘50 e ‘60 che ha reso la “Hollywood sul Tevere” il centro del mondo cinematografico.
La terza parte, Icone della rinascita e Ritratto d’autore, illustra i protagonisti della rinascita del secondo
dopoguerra i grandi interpreti di Cinecittà, dal primo cinema sonoro al dopoguerra.
La quarta sezione, Nascita del Divismo è dedicata al cinema muto degli anni ‘10 e ‘20, alle prime dive e ai
primi divi immortalati da fotografie in bianco e nero o seppiate.
Al termine delle quattro sezioni, un intero piano è dedicato a sei approfondimenti tematici: oltre le proiezioni
e le video gallery, vi sono progetti artistici intorno alla stretta e complessa relazione tra fotografo, attore e
cinema. Tra questi, Sguardi D’Attore di Stefano Guindani, il concorso per fotografi di scena CliCiak Scatti di
cinema, Prove di Libertà di Riccardo Ghilardi e le preziose Giant Polaroid originali messe a disposizione da
Claudio Canova. L’ultima stanza, Peep Show, è un omaggio al “mago del nudo” Angelo Frontoni.
Un’area è dedicata ai fotografi torinesi che, in occasione di questa mostra, hanno deciso di concedere alcune
loro immagini al Museo Nazionale del Cinema: Francesco Del Bo, Dario Gazziero, Stefano Guidi, Gabriele
Mariotti, Carlo Mogavero, Gianluca Platania, Alberto Ramella, Giuseppe Sacchetto, Renato Valterza,
Sabrina Gazzola, Michele D’Ottavio, Pasquale Juzzolino, Maria Vernetti.
Il percorso di mostra si conclude al piano zero della Mole con la sezione Backstage!, con fotografie scelte
con Film Commission Torino Piemonte: una selezione di scatti d’autore che vuole raccontare la magia
e la complessità dei set cinematografici, insieme alle tante professionalità che li compongono. Quattordici
scatti e alcuni importanti attori e attrici che hanno contribuito, nei vent’anni di attività della Fondazione,
ad accendere i riflettori su Torino e il Piemonte.
All’esterno, sulla cancellata della Mole Antonelliana una proposta forse un poco inusuale: i fantasiosi e
colorati collage brividopop realizzati da Marco Innocenti.
La mostra si estende nel cortile del Rettorato dell’Università di Torino, dove dieci immagini di
grandissimo formato, tratte dall’importante archivio di Angelo Frontoni, ritraggono insieme celebri coppie
del cinema italiano.
In occasione della mostra le due sale di CineVR presentano il video RedCarpetVR realizzato da Rai
Cinema alla Mostra del Cinema di Venezia 2019. I visitatori potranno così provare l’emozione di veder
sfilare accanto a loro gli attori e attrici preferiti.
A partire dal mese di settembre verranno organizzate delle Masterclass con fotografi, attori e attrici, a
cura di Stefano Della Casa con Stefano Boni, Grazia Paganelli e Mariapaola Pierini.
Durante tutta la durata della mostra verranno organizzate delle iniziative per il pubblico e delle attività
per le scuole, mentre il Cinema Massimo proporrà omaggi, proiezioni e incontri.
All’interno di un progetto di digitalizzazione per la fruizione dei contenuti, il Museo Nazionale del Cinema
ha realizzato una guida digitale che offre approfondimenti sfogliabili o scaricabili su smartphone tramite
i QR/NFC posizionati lungo il percorso espositivo.
La guida, che include anche contenuti in LIS, è consultabile online sul sito del museo all’indirizzo
https://photocall.museocinema.it
Info orari e tariffe www.museocinema.it
Chieri, musica da camera internazionale
S|E|E|D Sound Entertainment Education Dialogue International Music Festival
Chiostro di Sant’Antonio – Chieri (To) – 29 Luglio 2021
Dopo il grande successo dell’evento del 15 Luglio, giovedì 29 Luglio 2021 alle ore 20.30, prenderà il via la seconda serata del festival internazionale di musica da camera SEED (Sound Entertainment Education Dialogue), manifestazione nata dalla collaborazione tra Villa Simeom e l’associazione chierese CiòCheVale e che mira alla promozione del territorio delle colline che circondano la città metropolitana di Torino attraverso la musica e la cultura.
Il programma, elaborato dalla direttrice artistica di SEED, la pianista nippo/americana Miwa Gofuku prevede un concerto dall’indubbio fascino.
Nel corso della serata, che si terrà presso il chiostro della chiesa di Sant’Antonio di Chieri, verranno celebrati i 100 anni dalla nascita del grande compositore argentino Astor Piazzolla con l’“Omaggio ad Astor Piazzolla”. Protagonisti dell’evento saranno il duo flauto-chitarra PanTarei – Rebecca Viora e Pietro Locatto.
Durante la serata avremo l’eccezionale possibilità di ospitare come special guest star la soprano Chiara Taigi, indimenticabile Amelia, protagonista femminile di Un ballo in maschera di Verdi, in una delle migliori rappresentazioni degli ultimi anni, diretta dal maestro Ermanno Olmi.
Dice Andrea De La Forest, organizzatore e ideatore della manifestazione: “In un periodo così complesso, dove gli eventi culturali sono stati penalizzati e di fatto sospesi, SEED vuole essere un segnale di rinascita per gli eventi stessi e per il territorio, volendosi porre come elemento di valorizzazione e di internazionalizzazione dello stesso.
Noi vorremmo stimolare e sensibilizzare l’intera comunità affinchè cambi passo.
Riteniamo che questo territorio debba per forza di cose ripensare a se stesso in chiave turistico ricettiva perchè tantissimo rimane da fare.
Varietà paesaggistica e biodiversità, varietà di prodotti agroalimentari ed enologici, ricchezza culturale e architettonica (sentieri del romanico e abbazia di Vezzolano), percorsi ciclabili e naturalistici sono solo alcune delle ricchezze che le zone del chierese possono vantare.
Nell’ambito di una promozione di un territorio che tanto avrebbe da offrire è importante il coinvolgimento della comunità amministrative e imprenditoriali. Sarà fondamentale nei prossimi anni la creazione di una rete in grado di cogliere le sfide che il futuro prospetta.
COLLABORANO CON S|E|E|D:
A tutti i seguenti enti e aziende va il nostro ringraziamento più sentito.
Fondazione della Comunità Chierese, Strada dei Colori e Sapori, Consorzio del Freisa di Chieri e della Collina torinese, Rocca di Arignano, Museo del Paesaggio Sonoro, Comune di Chieri, Comune di Andezeno, Comune di Riva presso Chieri, Supermercati Borello – realtà che da sempre crede nella diffusione dei valori del bello e della cultura -, Accessori Fashion Design Lionò, AgricoPecetto, FACOLT Associazione Frutticoltori di Pecetto, Pistaaa: la Blueway Piemontese, la rivista il Picchioverde, Cesare Rago Parrucchieri ed Estetica
Sponsor tecnici: Scavino Musica – Frequenze Service SNC – Cookin’ Factory di Claudia Fraschini
Media Partner: MDA Comunicazione – Sunrise ADV
Per contatti e informazioni:
Andrea De La Forest
Mobile: 3356840787
www.villasimeom.it/seed/
Alessandro Bianchi
Mobile: 3385644266
alessandro.bianchi@sunriseadv.it
Location
Costruita nella prima metà del 1800, Villa Simeom (Andezeno) offre oltre sette ettari di parco e seicento metri quadri di sale d’epoca originali, oggi dedicati alla promozione di eventi culturali, matrimoni, concerti, eventi aziendali e feste private.
Villa Simeom dispone di un ampio parcheggio interno alla proprietà, la location è disponibile tutto l’anno e offre la possibilità di organizzare eventi estivi ed eventi invernali.
Residenza per generazioni della Famiglia Simeom, qui vennero raccolte e archiviate le più importanti testimonianze della storia subalpina racchiuse nell’omonima collezione, nata dalla passione e dalla paziente dedizione del collezionista Silvio Simeom, oggi conservata e consultabile presso l’archivio storico del Comune di Torino.
Oggi Villa Simeom appare un come luogo magico dove il tempo sembra essersi fermato, questo grazie all’autenticità degli arredi, degli affreschi, dei dipinti e di ogni dettaglio che al suo interno la caratterizza.
La Chiesa di Sant’Antonio di Chieri venne realizzata dai gesuiti sul sito di una preesistente chiesa gotica a tre navate testimoniata oggi solo dal campanile, cronologicamente assegnabile al 1445. La costruzione della nuova Chiesa ebbe inizio nel 1770. A Filippo Juvarra viene attribuita la paternità del nuovo edificio, che sarebbe stato realizzato da Giuseppe Bays venti anni dopo la morte dell’architetto messinese.
A fianco della Chiesa, lungo via Vittorio, sorgeva il convento, ora adibito ad uffici e abitazioni: la sua costruzione venne finanziata dalla municipalità chierese in cambio della gestione delle scuole pubbliche da parte dei gesuiti, che ne curarono effettivamente il funzionamento dal 1650 al 1709, anno in cui ne cedettero la gestione ai barnabiti.
I Gesuiti, che si erano stabiliti inizialmente nel convento di S. Antonio, realizzarono il nuovo convento sul sedime di quello antico creando un complesso a pianta quadrangolare con cortile centrale al quale venne poi aggiunta, nel 1709, una manica a tre piani dei quali l’ultimo aperto in una loggia; in anni successivi tale corpo fu innalzato di un piano.
Soppressa nel 1773 la Compagnia di Gesù, nel convento si trasferirono i Francescani, che rimasero fino alla oppressione degli ordini religiosi, nel 1802.
Il Convento fu adibito a scuole e sono nel 1819 fu restituito (insieme alla Chiesa) ai Gesuiti, che dal 1821 vi stabilirono il noviziato: una lapide ricorda il soggiorno del giovane San Giovanni Bosco. L’interno della Chiesa, che esternamente si compone come un tabernacolo, è riccamente ornato di stucchi e dipinti. La coloritura e la doratura degli affreschi, originariamente Bianchi, risale all’inizio del secolo. Nel centro volta è raffigurata la Gloria di Sant’Antonio, del torinese Antonio Blanseri, allievo del Beaumont. Risalgono al XVIII secolo le stazioni della Via Crucis, opera di Giovanni Battista Bernero di Cavallermaggiore. Il pulpito posto sul lato sinistro appartiene alla fase gotica e secondo la tradizione locale era stato realizzato per l’Abbazia di S. Antonio di Ranverso e trasportato a Chieri probabilmente per salvarlo durante l’invasione napoleonica. (cit. da Il Piemonte Sacro)
Open Factory, via del Castello 15, Nichelino
Giovedì 22 luglio, ore 21,30
nella rivisitazione di Dragpenny Opera
La compagnia Nina’s Drag Queens è formata da attori e danzatori che hanno scelto di coniugare teatro e arti performative intorno alla figura eclettica e irriverente della Drag Queen, personaggio multiforme, vera e propria maschera post-moderna.
Partendo dal genere della rivista e dell’happening performativo, il gruppo ha spostato la propria ricerca verso la rivisitazione di grandi classici. “Dragpenny Opera” si ispira nei temi e nella struttura a The Beggar’s Opera che John Gray scrisse nel 1728 come reazione parodistica al teatro lirico dell’epoca. Le Nina’s Drag Queens portano all’Open Factory giovedì 22 luglio uno spettacolo che guarda alle contraddizioni del presente attraverso la lente di una storia cruda e violenta, ingaggiando il pubblico in un gioco pericoloso e seducente. È un cabaret agrodolce che si tinge di nero, tra comicità grottesca e ironia dissacrante.
We Are Open è organizzato da Reverse Agency, in collaborazione con Piemonte dal Vivo, Torino Comedy Lounge, Teatro Superga e promosso da Città di Nichelino e Sistema Cultura, con il sostegno di Fondazione Compagnia di San Paolo
NINA’S DRAG QUEEN
La compagnia nasce nel 2007 al Teatro Ringhiera di Milano, da un’idea di Fabio Chiesa, e sviluppa negli anni seguenti la sua poetica in stretta collaborazione con Francesco Micheli, regista de Il Giardino delle Ciliegie (2012), adattamento en travesti del capolavoro checoviano. Questo fortunato spettacolo segna l’inizio di una bella collaborazione con il Teatro Franco Parenti di Milano e una svolta nel percorso di ricerca delle Nina’s, che da quel momento sarà fortemente legato alla rilettura e riscoperta di alcuni classici teatrali. DragPennyOpera (2015), a partire da L’opera del Mendicante di John Gay, fa il suo debutto al Teatro Elfo Puccini di Milano in sala Shakespeare e viene ripreso nell’estate successiva. Vedi alla Voce Alma (2016), a partire da La voce umana di Jean Cocteau, debutta a Danae Festival che lo co-produce, viene selezionato da Next – Laboratorio delle idee di Regione Lombardia (Next ha sostenuto anche DragPennyOpera e sosterrà il nuovo progetto, Queen LeaR). Dopo aver girato l’Italia, Vedi alla voce Alma “torna a casa” all’Elfo Puccini; in agosto, nella versione inglese elaborata e prodotta nel frattempo, lo spettacolo partecipa al Fringe Festival 2018 di Edimburgo, nella prestigiosa cornice di Summerhall.
Le Nina’s hanno portato i loro spettacoli in giro per l’Italia, partecipando a numerose stagioni, rassegne e festival. Tra le piazze visitate: Teatro India di Roma, Teatro della Tosse di Genova, Teatro Duse di Bologna, Teatro Metastasio di Prato, Teatro Verdi di Padova, Teatro Sociale di Como, Teatro Paisiello di Lecce, Teatro Lauro Rossi di Macerata, Teatro Comunale di Gries di Bolzano, Teatro Sociale di Trento, Cross Festival, Pergine Teatro Festival, Kilowatt Festival, Festival Finiterre. Le Nina’s coltivano anche una fervida attività laboratoriale che negli anni è diventata sempre più apprezzata e seguita, e organizzano serate ed eventi teatrali in luoghi non convenzionali, riuscendo a creare un coinvolgimento molto particolare del pubblico.
Giovedì 22 luglio, ore 21,30
Nina’s Drag Queens
Dragpenny Opera
Biglietto: 15 euro
I biglietti sono in vendita su Ticketone (www.ticketone.it)
Info
T: 011 4174908
Nei giorni 21 e 22 luglio 2021 alle ore 18:30 vanno in scena allo Spazio FLIC di Torino le presentazioni dei progetti artistici personali degli otto allievi iscritti al Terzo Anno Artistico della FLIC Scuola di Circo di Torino.
Le esibizioni si svolgeranno nello Spazio FLIC di via Niccolò Paganini, sena pubblico e con trasmissione in diretta streaming sul canale YouTube della scuola > www.youtube.com/user/ScuolaFlic
In questi due appuntamenti si potrà ammirare il frutto di un intenso anno di lavoro svolto, nonostante il Covid, in circa 1400 ore di lezioni, creazioni ed esibizioni varie da questi otto allievi: Eloise Bonnaud Lecoq (Francia), Tommaso Brugiapaglia (Osimo-Italia), Alice Di Stefano (Torino-Italia), Thomas Genevet (Francia), Clara Larcher (Bologna-Italia), Martina Pisano (Pozzuoli-Italia), Meara Roach (U.S.A.) e Alessandro Zabutto (Conegliano-Italia).
Un grande lavoro, svolto in presenza e online nel periodo di chiusura, riflesso dentro una creazione circense personale. Gli allievi si confronteranno con la scena, ognuno con il proprio attrezzo, con la propria tecnica e con la propria rappresentazione.
La direzione scenica delle presentazioni è a cura dei docenti Flavio D’Andrea, Alessandro Maida e Giulio Lanzafame.
Il programma formativo del Terzo Anno Artistico prevede un focus su un progetto artistico individuale dell’allievo. Lo sviluppo del progetto è stato accompagnato e seguito da un tutor per tutta la durata dell’anno con l’obiettivo di mettere in scena le creazioni che verranno presentate in questi due eventi.
Il percorso formativo è stato arricchito da lezioni di preparazione fisica, acrobatica, danza e attore ed ogni allievo ha avuto accesso a lezioni specifiche secondo le proprie necessità artistiche e tecniche.
I programmi formativi e gli allievi della FLIC
La FLIC organizza quattro programmi formativi per i propri allievi: in aggiunta al consolidato “Corso Biennale di Formazione per l’Artista di Circo Contemporaneo” e all’anno propedeutico “Mise à Niveau”, dedicato alla preparazione tecnico artistica di ragazzi non ancora pronti per affrontare al meglio un percorso formativo professionale, dal 2019 il Terzo Anno è stato suddiviso in due corsi, il “Terzo Anno Artistico” dedicato alla realizzazione di un proprio progetto artistico e il “Terzo Anno Tecnico” per uno studio approfondito della disciplina circense scelta e arricchito da lezioni di preparazione fisica, acrobatica, danza e attore.
Nella stagione in corso gli allievi sono 94, hanno età comprese tra i 19 e i 29 anni e provengono per oltre il 50% dall’estero. Compresa l’Italia, con provenienze da diverse regioni, gli allievi giungono da 21 diverse nazioni.
Nonostante le note limitazioni dovute alla pandemia, questi dati si allineano a quelli degli ultimi anni e continuano a certificare l’importanza che il centro di formazione torinese ha assunto nel settore del circo contemporaneo in ambito mondiale, ricevendo importanti riconoscimenti per la qualità della sua formazione e per lo stile proprio con il quale sviluppa le tendenze del nuovo circo.
La FLIC Scuola di Circo in breve
La FLIC Scuola di Circo è stata fondata nel 2002 dalla Reale Società Ginnastica di Torino, la più antica società ginnica italiana nata nel 1844, ed è una delle scuole più rinomate a livello internazionale nel settore del circo contemporaneo.
La sua filosofia di alta tecnica circense e una pedagogia artistica innovativa hanno accompagnato più di 450 studenti di 38 paesi diversi in quasi 20 anni, permettendo loro di diventare figure professionali complete.
La FLIC gode del patrocinio della Città di Torino, è sostenuta dalla Regione Piemonte che da tre anni l’ha selezionata come luogo di residenza artistica per il bando “Artisti nei territori“, e dal Ministero della Cultura che nel 2015 ne ha premiato il progetto Prospettiva Circo, inserendolo nella rosa dei 6 progetti nazionali di perfezionamento professionale scelti per il triennio 2015/2017, e nel 2018 e nel 2019 le ha assegnato il miglior punteggio in assoluto tra i progetti di formazione circense presentati per l’assegnazione del FUS.
È membro fondatore dell’ACCI (Associazione Circo Contemporaneo Italia) e membro effettivo della FEDEC (Federazione Europea delle Scuole Professionali di Circo).
Foto Davide Garrone
Due quadri esposti al Museo del Risorgimento compongono la copertina dello speciale 45 giri in edizione limitata di MUSICA LEGGERISSIMA, il successo di Colapesce e Dimartino, premiato ieri con il quarto disco di platino. I due artisti saranno a Torino giovedì per il Flowers Festival
“Visitando il Museo Nazionale del Risorgimento di Torino potete ammirare nella sua interezza Passaggio del Gran San Bernardo, il cui dettaglio è contenuto nell’artwork del 45 giri di Musica Leggerissima. Grazie Museo Nazionale del Risorgimento Italiano!”.
Con due post pubblicati sui loro profili Instagram, i due cantanti Colapesce e Dimartino hanno svelato che la copertina del 45 giri di quella che è una delle hit più ascoltate di quest’anno, premiata con il quarto disco di platino, trae ispirazione da due quadri esposti al Museo Nazionale del Risorgimento.
Sul lato A è riprodotto il dettaglio di una tempera su carta, primo quarto sec XIX Passaggio del Gran San Bernardo, della scuola del pittore torinese Giuseppe Pietro Bagetti, Sul lato B, che contiene un omaggio a Franco Battiato con la cover di Povera patria, compare Napoleone guida l’attacco al ponte di Arcole (15 novembre 1796), sempre della scuola del Bagetti, La doppia copertina è opera dell’artista Fontanesi.
Grazie a Colapesce e Dimartino e a Fontanesi per essersi fatti ispirare da due opere esposte al Museo del Risorgimento di Torino. Ancora una volta si dimostra che non c’è separazione tra diverse espressioni di cultura, che possono e devono dialogare fra loro.
Torna Apolide Festival
Nature, Music & Circus
dal 23 al 25 Luglio 2021
Il festival immerso nei boschi dell’Area Naturalistica Pianezze di Vialfrè (TO)
nel cuore delle Valli del Canavese
Un’area verde, all’aperto, l’Area Naturalistica Pianezze di Vialfrè, incastonata tra Torino e Ivrea, nel cuore del Canavese, è il luogo speciale che accoglie Apolide Festival dal 23 al 25 luglio 2021. Ideato e promosso da sempre da Associazione Culturale To Locals, dal 2019 in collaborazione con Associazione Culturale Hiroshima Mon Amour, questa speciale XVIII edizione, è realizzata grazie al sostegno della Regione Piemonte, in collaborazione con Fondazione Piemonte Dal Vivo, e grazie al contributo del Gal Valli del Canavese nell’ambito del progetto Explor Lab Interreg Alcotra Italia-Francia 2014-2020.
Un’edizione speciale perché, in un anno segnato dalla pandemia, Apolide conferma se stesso, ridimensionato nel format ma non nella sostanza, vera attrattiva per le migliaia di spettatori che negli anni vi hanno preso parte: un esempio di convivenza pacifica tra uomo e natura, un senso di comunità e una line-up che fa dell’eterogeneità e della qualità il proprio spirito guida.
Tre giorni di spettacoli dal vivo, tra concerti, performing arts e incontri, dalle 10 del mattino alle 10 della sera, in un bosco fresco e ombreggiato anche d’estate, in un’area spettacolo all’aperto e accessibile a tutti. Luogo perfetto per passare del tempo insieme nel rispetto dei protocolli anti-covid che garantiscono la sicurezza di pubblico, artisti e lavoratori.
Più di 50 artisti si alternano su 3 palchi. Il MAIN STAGE, cuore di Apolide, accoglie alcuni fra i nomi più interessanti della scena musicale nazionale che hanno fatto della contaminazione il proprio segno distintivo. Il primo giorno, Venerdì 23 Luglio, accanto alle sonorità jazz-funk fusion del duo partenopeo NU GENEA troviamo quelle degli STUDIO MURENA che si uniscono al flow di CARMA MC; e poi le stelle nascenti MARCO CASTELLO, il polistrumentista già compagno di squadra di Erlend Øye ne La Comitiva, nell’attesodisco d’esordio Contenta Tu (42 Records/Bubbles Records); il tour di debutto della giovane artista italo-palestinese LAILA AL HABASH (Undamento) e con un frullato post-tutto TUTTI FENOMENI, moniker di Giorgio Quarzo Guarascio, che porta il suo mix di canzone d’autore, rap, citazioni alte e voli pindarici nel trash.
“Wine in Progress”: Completata a Monforte d’Alba l’opera di arte pubblica
Monforte d’Alba (Cuneo)
Se mai, e per buona sorte, vi capitasse di passare per Monforte d’Alba (fra i borghi medievali più suggestivi di Langa e fra gli undici Comuni di produzione del nobil Barolo) o, ancor meglio, di andarci a proposito (ne vale per davvero la pena!), non mancate – nel muovervi fra bellezze naturali e storiche del paesaggio – di fare una sosta in piazza Fratelli Viola, proprio di fronte al locale edificio scolastico, e in via Roddino, la via d’ingresso al paese. Sostate e osservate con attenzione. Sui muri della piazza e della via (di cui sopra) potrete godervi e ammirare due poster di grandi dimensioni, dal titolo complessivo e chiarificatore di “Wine in Progress”, realizzati e di recente completati dallo street artist (torinese d’adozione e cuneese di nascita) Gec Art, al secolo Giacomo Bisotto, selezionato nei mesi scorsi attraverso una call promossa dalla “Fondazione Bottari Lattes” di Monforte nell’ambito del Progetto europeo “Eti”, teso a promuovere il territorio di Langhe e Roero, Patrimonio dell’Umanità Unesco, fra memoria ed innovazione e con la partecipazione attiva dei cittadini, chiamati a raccolta dall’artista, attraverso i social, affinché aprissero gli album fotografici di famiglia alla ricerca delle immagini dei nonni ambientate nelle vigne e nelle cantine di quelle magiche colline. Dal materiale ricevuto Gec Art ha, in un primo momento, selezionato diverse fotografie per poi passare a realizzarne, per l’appunto, due poster di grandi dimensioni, interamente dipinti a mano e applicati con materiali a basso impatto ambientale sui muri di Monforte. Spetterà ora al pubblico continuare l’opera dell’artista e dirottarla sul mondo digitale attraverso Facebook e Instagram, per farla vivere nel tempo e continuare tutti insieme la riflessione sulle nostre radici e sul nostro legame con la terra e le tradizioni. Il tutto per non perdere la memoria collettiva del territorio. Allo stesso tempo “Wine in Progress” intende essere anche documento storico, “per tracciare una linea temporale immaginaria che parte dalla fotografia di fine ‘800 in bianco e nero e arriva al digitale usa e getta postato sui social di oggi”.
Il trascorrere del tempo e gli agenti atmosferici, infatti, interferiranno e agiranno sulle opere, facendole via via deteriorare fino a farle scomparire, “ma non annullando la loro presenza, il loro ricordo e la forza, che invece continuerà online”. Attraverso un nitido e rigoroso tracciato segnico, il poster di piazza Fratelli Viola è stato tratto da una foto di famiglia ambientata a Castagnole delle Lanze, alla fine degli anni Settanta, quando ancora il lavoro in vigna era a conduzione famigliare (nonostante già iniziasse a svilupparsi il florido periodo del boom vitivinicolo) e ritrae due simpatici contadini che, in piedi e in una breve pausa dalle fatiche della vigna, davanti ad un carretto dalle grosse ruote in legno carico di tino si versano l’un l’altro un generoso bicchiere di vino. Frutto del loro sudore. Il poster di via Roddino, invece, è tratto da una immagine proveniente da un collezionista di fotografie antiche del territorio ed è datata tra fine Ottocento e inizi Novecento. Mostra come il lavoro in campagna fosse una questione di famiglie e di comunità. Quattordici lavoratori si aiutano accanto a una grossa trebbia in legno durante il periodo della mietitura.
“Questa immagine non è legata alle fasi del vino – commenta Gec Art – ma l’ho scelta perché, durante il mio percorso di conoscenza del territorio, attraverso le tante foto ricevute, ho scoperto che un secolo fa non si lavorava solo nelle vigne, ma si seminava, si mieteva il grano, si svolgevano diversi lavori agricoli non necessariamente legati al settore vinicolo, sfruttato solo negli ultimi sessant’anni. Mi interessava cioè far emergere il fatto che ciò che oggi vediamo in Langa è legato a un periodo breve e recente e ho sentito la forte necessità di rendere omaggio a tutta l’agricoltura in senso più ampio, vero motore del territorio prima della grande esplosione turistico-vitivinicola degli ultimi anni”. Infine, sul muro della “Biblioteca Pinacoteca Mario Lattes” (in via Garibaldi, 14) è stata realizzata una parete su cui sono presenti tutti gli studi e i bozzetti realizzati da Gec Art per la progettazione delle opere e una serie di fotografie inviate all’artista dagli abitanti del luogo. Un racconto per immagini dove sono svelati aneddoti e curiosità che fanno memoria. E danno senso al vivere d’oggi.
Per info: “Fondazione Bottari Lattes”, via Garibaldi 14, Monforte d’Alba (Cuneo): tel. 0173/789282 o www.fondazionebottarilattes.it
Gianni Milani