A CAMERA uno dei maestri della fotografia del Novecento
Torino, CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia
Fino al 14 febbraio 2023 | Aperta tutti i giorni
Visitabile da martedì 11 ottobre, la mostra “Robert Doisneau”, esposta a CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia di Torino, ha richiamato, nella prima settimana, un pubblico record registrando oltre 4.000 presenze!
Aperta tutti i giorni fino al 14 febbraio 2023, l’esposizione presenta oltre 130 fotografie dell’autore francese in un percorso che comprende le sue immagini più iconiche insieme a scatti meno noti ma altrettanto straordinari, selezionati fra gli oltre 450.000 negativi di cui si compone il suo archivio.
Il suo sguardo, assolutamente personale e talmente lucido da toccare corde universali, gli ha garantito un posto d’onore nella storia della fotografia del XX secolo: Robert Doisneau è considerato, insieme a Henri Cartier-Bresson, uno dei padri della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada. Catturando con l’obiettivo la vita quotidiana degli uomini, delle donne e dei bambini di Parigi, Robert Doisneau ha saputo raccontare con grande libertà espressiva le azioni e i gesti, i desideri e le emozioni di una società in trasformazione, restituendoci un ritratto sorprendente dell’umanità del Dopoguerra.
A partire dalla sua fotografia più conosciuta – che ritrae il bacio di una giovane coppia indifferente alla folla dei passanti e al traffico della place de l’Hôtel de Ville di Parigi – l’esposizione ne racconta la carriera attraverso i temi ricorrenti da lui affrontati in più di cinquant’anni con la fotocamera sempre pronta a scattare.
Curata da Gabriel Bauret e promossa da CAMERA, Silvana Editoriale e Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo, la mostra è una grande antologica dedicata ad uno dei più famosi fotografi del Novecento ed è accompagnata dal catalogo “Robert Doisneau”, edito da Silvana Editoriale.
La proposta di mostra si arricchisce di un fitto programma di incontri aperti al pubblico, “I Giovedì in CAMERA”, di visite guidate per adulti e bambini, di attività per le scuole di ogni ordine e grado e, per la prima volta, di un percorso dedicato alle persone ipovedenti e non vedenti che comprende disegni a rilievo e relative audiodescrizioni.
Per maggiori informazioni: www.camera.to

Chiara De Carlo

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
Dapprima protagonista è Benjamin Rask, unico erede di una ricca famiglia che commerciava tabacco. Quando il padre muore per uno scompenso cardiaco, Benjamin è all’ultimo anno di collegio. Dimostra subito una compostezza mirabile e una grande precocità quando chiede di esaminare il testamento paterno e tutti i documenti finanziari.
E’ una saga affascinante questa di Melissa Fu, nata in New Messico nel 1972, ma di origine sino-taiwanese. Ha vissuto in vari paesi nordamericani (dal Texas al Colorado, da Washington a New York e altri), ha studiato fisica e letteratura inglese ed è stata insegnante e consulente scolastica, ora vive a Cambridge in Gran Bretagna.
La Egan dice di no, ma per alcuni questo è un po’ il sequel de “Il tempo è un bastardo” che nel 2011 valse il Premio Pulitzer a questa talentuosa scrittrice americana (nata a Chicago nel 1962). Ha trascorso l’adolescenza viaggiando per tutto il mondo, poi a 30 anni è approdata a New York, ed è stata fidanzata con Steve Jobs negli anni 80.
Questa è un po’ la biografia romanzata della figlia secondogenita di James Joyce, ragazza sfortunata e vittima dei disastri di una psichiatria che fece parecchi danni; vittima pure di un padre complesso e di un fratello prevaricatore.
E’ stata una presentazione coinvolgente quella dedicata al romanzo dal titolo Il procuratore e il diavolo di Lucedio, una serata di lettori appassionati e di ammiratori di Giorgio Vitari, riuniti nella Sala Biblioteca al Circolo dei Lettori di Torino.
