CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 298

Dopo il successo della X edizione, The Others Art Fair torna dal 3 al 6 Novembre

Nel Padiglione 3 di Torino Esposizioni: in città un dibattito sempre più inclusivo nel mondo dell’arte, in un confronto tra artisti di generazioni e provenienze differenti, all’insegna della sperimentazione dei linguaggi. 

 

Oltre sessanta le realtà coinvolte tra gallerie,  spazi non profit e artist run space che proporranno il lavoro di artisti affermati e giovani talenti, da sempre fulcro della manifestazione e trend-setter capaci di anticipare e influenzare il futuro. Ma non solo, perché anche quest’anno non mancheranno le collaborazioni con alcuni dei più importanti festival della città, un fitto programma musicale e, grande novità di questa XI edizione, anche la partecipazione della Fondazione Quadriennale di Roma, per scoprire l’arte contemporanea in tutte le sue diverse essenze.

 

È questo il cuore pulsante di The Others 2022, un intreccio di punti di vista diversi ed espressione di un mondo in costante cambiamento a cui la fiera – fondata da Roberto Casiraghi con Paola Rampini – dà forma concreta attraverso la costruzione di un nuovo spazio espositivo e originale: un display a forma di labirinto. Un archetipo di complessità e smarrimento ma anche metafora di sfida e astrazione dal mondo, in cui ogni progetto proposto risulta centrale e non periferico.

 

«La scelta del labirinto non deriva soltanto dalla voglia di sperimentazione rispetto alla classica struttura a griglia – commenta Lorenzo Bruni, direttore artistico della fiera – ma soprattutto dal fatto che l’anima di The Others è quella di una piattaforma democratica. Di conseguenza punta a creare un percorso di visita in cui non esiste una posizione svantaggiata rispetto ad un’altra. Creare un display a labirinto vuol dire fuoriuscire dalla logica di inizio e fine di un percorso, per facilitare il concetto dello stare, del condividere, del vivere un’esperienza. L’idea del labirinto, in questo caso, non rimanda al tema del perdersi, bensì all’idea di ritrovarsi in una nuova comunità che si spera non termini con la fine della fiera ma porti a realizzare nuove connessioni». In una società confusa ma implacabile, l’arte mostra la via e il visitatore viene così preso per mano e condotto verso una nuova consapevolezza.

 

Un’edizione, dunque, all’insegna del crossover tra linguaggi e generazioni artistiche differenti, messa a punto da un comitato curatoriale caratterizzato da un’identità fortemente interdisciplinare e, ancora una volta, al femminile. Quest’anno, infatti, il board curatoriale è composto da Daniela Grabosch, artista tedesca attiva a Vienna particolarmente attenta alla cultura performativa, da Lydia Pribisova, curatrice alla Kunstalle di Bratislava e redattrice per l’edizione dell’est Europa di Flash Art, e da Marta Orsola Sironi, impegnata sia nella programmazione di co_atto, spazio non profit a Milano, sia in progetti nomadici  che indagano la stretta relazione tra giustizia ambientale e sociale e il femminismo intersezionale.

 

Sarà inoltre presentato il programma di web television, già sperimentato nell’edizione passata, con la volontà di dar voce ai protagonisti della cultura contemporanea. Il programma ha infatti l’obiettivo di presentare The Others come piattaforma culturale capace di indagare le nuove e molteplici forme espressive della creatività, realizzando un palinsesto legato alla trasmissione del sapere. Artisti, curatori, critici, collezionisti, intellettuali, giovani audaci del mondo contemporaneo si confronteranno in brevi conversazioni di circa 20 minuti, aperte al pubblico, trasmesse sui canali social e sul canale Youtube di The Others.

 

The Others si riconferma dunque come una piattaforma di incontro e di scambio di esperienze, in merito a quelle che sono le priorità attuali del sistema dell’arte, distinguendosi per la sua vocazione provocatoria, eccentrica e internazionale capace di catalizzare e sprigionare ogni anno nuova  energia creativa.

 

 

I FILONI DI THE OTHERS ART FAIR 2022

 

Giunta alla sua undicesima edizione, The Others 2022 Art Fair rafforza la sua identità internazionale portando sotto la Mole oltre sessanta espositori provenienti da Albania, Austria, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Grecia, Paesi Bassi, Perù, Slovacchia e Svizzera, solo per citarne alcuni.   

 

Fil rouge dell’undicesima edizione è il focus sul dialogo intergenerazionale, un’esplorazione affrontata da molti dei progetti che verranno esposti in fiera. A cominciare da quello proposto dalla Galleria Podbielski che, riscoprendo l’archivio del fotografo Augusto Cantamessa, mette in relazione gli scatti del noto autore torinese, tra i maestri della fotografia italiana, con quelli di Giulia Agostini, giovane fotografa emergente.

 

Inoltre, come ormai da tradizione, è centrale la riflessione sui temi d’attualità, a partire dalla relazione tra uomo e nuove tecnologie, fulcro della ricerca condotta dall’artista di origine ucraina Ira Lupu (presentata dalla galleria londinese Darling Pearls & Co.) che accende i riflettori sul rapporto paradossale tra intimità e distanza, connessione e disconnessione, corpo fisico e corpo elettronico raccontato attraverso le esperienze di un gruppo di lavoratrici del sesso online ucraine.

 

Senza dimenticare, inoltre, di porre l’accento sulla performance e la sperimentazione artistica, come  accade ad esempio con il duo curatoriale Tino & Kramer che presenta il lavoro di Ambrosia, artista e performer italiana attiva su temi quali genere, identità, religione e tradizioni: “Rivisitando l’opera “Alfabeto poetico monumentale” di Tomaso Binga con l’aggiunta del tacco a spillo newtoniano, Ambrosia insieme allo sguardo attento e accurato di Paoli De Luca rimette in questione gli attuali modelli estetici, sociali e culturali attraverso cui il corpo di una persona transgender è abitualmente rappresentato ed esposto nel sistema patriarcale e neocapitalista. Il corpo diviene così lettera, linguaggio, parola, assumendo la dignità della scrittura e del messaggio.

 

Largo spazio anche all’indagine su femminilità, bellezza, potere e linguaggio, a cui è dedicato tra gli altri anche il lavoro presentato dalla galleria Bloc Art con il lavoro di 4 giovani artiste peruviane che attraverso tecniche artistiche legate alla tradizione (ceramica, tessile, performance e fotografia) raccontano l’universo femminile contemporaneo.

 

E, ancora, il rapporto tra Oriente e Occidente, fulcro del progetto proposto dall’AAIE Center for Contemporary Art sulla fusione tra classico e contemporaneo, grazie al lavoro di quattro artisti asiatici emergenti che riflettono sul legame tra presente e passato, e su come la contemporaneità interagisca con la storia, diventando un tutt’uno.

 

I PROGETTI COLLATERALI

 

L’XI edizione di The Others conferma ancora la sua identità multidisciplinare e aggregante anche nell’Area Garden del Padiglione 3 di Torino Esposizioni, proponendo una programmazione musicale ricercata e d’avanguardia, una selezione di prelibatezze culinarie e i drink del magazzino più alternativo di Torino.

 

The Others Sound, il programma musicale curato per il secondo anno da TUM animerà infatti gli spazi esterni della fiera fino a tarda notte, da giovedì 3 novembre fino a domenica 6 novembre. Quattro appuntamenti che vedranno in consolle dj e artisti di fama nazionale e internazionale, tra i nomi più interessanti del momento, per un viaggio dall’elettronica al jazz che intende trasformare la rassegna in un crossover tra tutte le espressioni della creatività. Un lungo weekend per immergersi nel mondo dell’arte lasciandosi travolgere anche dalle infinite sperimentazioni del sound più contemporaneo.

 

Prosegue, inoltre, la sinergia tra The Others Art Fair e alcuni fra i più importanti festival della Città di Torino con l’obiettivo di dare nuova linfa alle collaborazioni già instaurate con il territorio e valorizzare le realtà emergenti, per condividere storie, idee e progetti. Parteciperanno alla fiera il Festival delle Colline Torinesi, il Torino Graphic Days, il Festival Piedicavallo, lo Share Festival e il Torino Fringe Festival.

 

Fuori dai confini regionali, presente quest’anno a Torino Esposizioni anche l’istituzione italiana per la promozione dell’arte contemporanea: la Fondazione Quadriennale di Roma sarà a The Others a esporre le sue attività di ricerca e promozione dell’arte italiana nel biennio 2022-2024. Ad attenderci, modalità inedite come l’intervento on site di Marco Raparelli che nel giorno di apertura della fiera realizzerà live un wall drawing descrittivo della complessa articolazione delle attività avviate.

 

Il programma si arricchisce così di una serie di appuntamenti ed eventi collaterali che fanno eco alla filosofia della fiera come luogo d’incontro, di scambio di esperienze, contatti e progetti.  

 

Numerosi anche i premi che verranno assegnati nei giorni della manifestazione, tra questi le acquisizioni da parte di Behnood Foundation, Zenato Academy e la Residenza d’Artista del Fondo Piero D’Amore. In particolare, The Others insieme al partner “Operæ” (www.operae.art) annunciano l’istituzione della prima edizione del “Premio Operæ” per l’Arte Contemporanea con l’obiettivo di acquisire un’opera da inserire nella nascente “Collezione Operæ”.

 

L’identità di The Others, factory e piattaforma dedicata all’arte emergente, palcoscenico internazionale dove si amplifica il dibattito critico tra realtà diverse, si riflette infine anche nella Call for Curators promossa per il secondo anno consecutivo con l’obiettivo di incoraggiare la ricerca curatoriale e offrire a 3 giovani curatori meritevoli under 30 (o collettivi curatoriali) la possibilità di presentare un Progetto Curatoriale per The Others 2022. I vincitori riceveranno un premio in denaro e l’opportunità di presentare il proprio progetto in una vetrina di particolare pregio durante la settimana dell’Arte torinese, gli spazi espositivi con i quali collaboreranno beneficeranno di uno stand gratuito.

Ad aggiudicarsi il bando sono stati tre diversi progetti internazionali proposti da Lena Peyrard (Parigi – Francia), Eladio Aguilera Hermoso (Siviglia – Spagna) e Louisa Behr (Colonia – Germania) che indagano rispettivamente il rapporto dell’uomo con la natura, la rappresentazione nel mondo digitale contemporaneo, la stregoneria moderna come forma di sovversione emancipatrice e rappresentazione della pratica femminista.

ELENCO DEGLI ESPOSITORI

 

A-SPACE Rheinfelden (CH)

A.MORE GALLERY Milano

AAIE CENTER FOR CONTEMPORARY ART Roma

GLI ACROBATI Torino

AD GALLERY Firenze

BLOC ART Lima (PE)

ASSOCIAZIONE ARTISTICA DOCKS TORINO DORA Torino

BLU: GALLERY Modra (SK)

CANDY SNAKE Milano

CHRYSALID GALLERY Rotterdam (NL)

CRAG – CHIONO REISOVA ART GALLERY Torino

CURVA PURA Roma

DARLING PEARLS & Co London (UK)

DEBATIK CENTER OF CONTEMPORARY ART Tirana (AL)

DES BAINS GALLERY London (UK)

DOT.CONTEMPORARY Bratislava (SK)

DR FAKE CABINET Torino

ESH GALLERY Milano

FABBRICA EOS Milano

FANG ARTE Torino

FEBO E DAFNE Torino

FORME IN BILICO Torino

GAGLIARDI E DOMKE, Torino

ASSOCIAZIONE CULTURALE GALFER20 Torino

HOAST Vienna (AU)

KUNSTHALLE GRAZ Graz (AU)

LAMB Venezia

LATTE PROJECT SPACE Ravenna

STUDIO LA LINEA VERTICALE Bologna

LUSVARDI ART Milano

MANCASPAZIO Nuoro

MOUCHES VOLANTES Colonia (DE)

NASTUPISTE 1-12 Topoľčany (SK)

NOT4 Torino

OPEN ART HOUSE Ivrea

PAOLA SOSIO CONTEMPORARY MILANO Milano

PODBIELSKI CONTEMPORARY Milano

POLYSÉMIE Marseille (FR)

RAW MESSINA Roma

RED LAB GALLERY Milano / Lecce

GALLERIA RUBIN ARTE CONTEMPORANEA Milano

RUNDGANG.IO Berlin (DE)

SACCA GALLERY Ragusa

SAN SEBASTIANO CONTEMPORARY Siracusa

SOQUADRO Ragusa

STAYONBOARD ART GALLERY Milano

STEREO EXCHANGE København (DK)

GALLERIA STUDIO LEGALE Caserta

SYSTEMA GALLERY Osaka (JP)

TINO & KRAMER London (UK)

UNIQUE CONTEMPORARY Torino

VGO ASSOCIATES Grasse (FR) Firenze

VISIONQUEST 4ROSSO Genova

VUNU GALLERY Košice (SK)

WIDMERTHEODORIDIS Zurich (CH) Athens (GR)

YOUNGVOLCANO Palermo

Aria Accordion Trio. Il Moncalieri Jazz Festival in Osteria Rabezzana a Torino

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Osteria Rabezzana, via San Francesco d’Assisi 23/c, Torino 

Mercoledì 2 novembre, ore 21.30

 

Per la tappa del Moncalieri Jazz Festival arriva in Osteria Rabezzana mercoledì 2 novembre l’Aria Accordion Trio. Il gruppo, costituito da Piero Mortara (fisarmonica), Roberto Puggioni (basso fretless) e Gaetano Fasano (batteria e percussioni) presenta un repertorio di composizioni originali di Piero Mortara, ri-arrangiate con la band e alcuni standard jazz. Recentemente il trio ha pubblicato il cd “Camminando” interamente registrato in diretta dal vivo in studio, senza ulteriori aggiunte e sovraincisioni. Il concerto in Osteria ripresenta le sonorità e le atmosfere del lavoro discografico.

Formazione

Aria Accordion Trio

Piero Mortara, fisarmonica

Roberto Puggioni, basso elettrico

Gaetano Fasano, batteria

Ora di inizio concerto: 21,30

Ingresso libero

Possibilità di cenare prima del concerto con il menù alla carta

Prezzo speciale: dolce + calice di vino 10 euro

Info e prenotazioni

Web: www.osteriarabezzana.it

Tel: 011.543070 – E-mail: info@osteriarabezzana.it

 

La vita straordinaria di Riccardo Gualino  

Imprenditore coraggioso e raffinato mecenate, elegante viveur dal fiuto per gli affari, Riccardo Gualino ha segnato il secolo scorso come pochi altri hanno saputo fare.

Nato sul finire dell’Ottocento da una ricca famiglia biellese, Gualino fu presto protagonista nel mondo delle imprese. Acquisì banche, in società con Giovanni Agnelli fondò la SNIA, diventò azionista di riferimento e vicepresidente della Fiat, lanciò i filati artificiali senza tralasciare gli interessi nella chimica e nel settore  alimentare. Nel 1928 venne inserito nella rosa dei cinque uomini più ricchi d’Europa. Conobbe successi e vertiginose ascese e, all’opposto,  rovinose cadute senza perdere mai lo spirito d’avventura o rinunciando alle sue idee visionarie. Un personaggio straordinariamente unico  al quale è stata dedicata da Giorgio Caponetti un’importante biografia pubblicata da Utet: “Il grande Gualino. Vita e avventure di un uomo del Novecento”. Gualino fu un visionario per l’epoca al punto da puntare sul cinema in tempi non sospetti  con la pionieristica Lux che, come si legge nella sua biografia , “nel dopoguerra produsse i film di Visconti e Lattuada avvalendosi anche dei giovani Carlo Ponti e Dino De Laurentiis”. La sua è una vita talmente piena da sembrare quasi inverosimile, tra incontri con personaggi celebri ( da D’Annunzio ai Kennedy, da Curzio Malaparte a Winston Churchill, Liz Taylor e Solomon Guggenheim) e l’amore per le arti che divideva con l’inseparabile moglie Cesarina Gurgo Salice. Fu proprietario del palazzo Lascaris, attuale sede del Consiglio regionale, della bellissima villa che porta il suo nome in collina a Torino e ha lasciato una fantastica raccolta di capolavori che costituisce la “collezione Gualino” alla Galleria Sabauda). La sua ultima dimora è al cimitero monumentale di Oropa, la “piccola Staglieno” delle Alpi)  dove riposa nella tomba di famiglia con la moglie.

Marco Travaglini

La rassegna dei libri di ottobre

In Ottobre la nostra community FB ha incentrato i dibattiti soprattutto sui nomi di tre grandi scrittrici, molto diverse tra loro:

 

la recente scomparsa di Hilary Mantel ha riacceso i riflettori su questa autrice britannica, giunta alla notorietà in Italia piuttosto di recente, nonostante una carriera lunghissima e gratificante in patria, soprattutto grazie alla pubblicazione della sua trilogia sulla Rivoluzione Francese. Se volete recuperarli, iniziate da Storia Segreta Della Rivoluzione.

Molto più nota al nostro pubblico era l’altra grande scrittrice scomparsa in queste ultime settimane: Rosetta Loy, della quale vi invitiamo a recuperare il romanzo che le diede fama: La Bicicletta, del 1974.

 

Infine, non poteva mancare una menzione per l’ultima vincitrice del Premio Nobel, Annie Ernaux. Molto apprezzata dai nostri lettori, vi invitiamo a scoprirla tramite i numerosi articoli di approfondimento che le abbiamo dedicato, magari partendo dal suo titolo più famoso Gli Anni.

 

Incontri con gli autori

 

La nostra redazione, in collaborazione con novitainlibreria.it ha incontrato e intervistato Alessandro Zaccuri, fresco vincitore del Premio Boccaccio per al Letteratura: leggete il testo integrale QUI.

 

Nel mese di Ottobre abbiamo incontrato molti scrittori: segnaliamo le interviste con Silvia Pisani e Barbara Siliprandi, autrici del saggio Bimbe Diamante – L’Arte Delle Sette A; Candida Ippolito, autrice del romanzo L’Intensa Vita Di Vita (Scatole Parlanti, 2022); Lorenzo Bortolotto, autore esordiente di un toccante romanzo sul volo e il coraggio di andare avanti, dal titolo Accarezzare Le Nuvole.

 

Andar per libri e non solo…

 

Se abitate in Campania vi segnaliamo la rubrica televisiva Il Leggilibri, la rubrica dedicata al mondo letterario campano della TGR Rai, curata dal giornalista e scrittore Claudio Ciccarone. In onda ogni giovedì nell’edizione delle 14.

 

Lo scrittore David Almond (autore di punta di Salani con cui ha pubblicato “Skellig”, “Argilla”, “La storia di Mina”, “Il bambino che si arrampicò fino alla luna”, “Il grande gioco”, “La vera storia del mostro Billy Dean”, “Mio papà sa volare!”, “La canzone di Orfeo” e “Il ragazzo che nuotava con i piranha”) sarà ospite a Lucca Comics (dal 29 al 2 novembre). Maggiori informazioni sul sito della manifestazione.

 

Per questo mese è tutto, vi invitiamo a venirci a trovare sul nostro sito ufficiale per rimanere sempre aggiornati sul mondo dei libri e della lettura! unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

 

redazione@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

John Eliot Gardiner, Quartetto Belcea e Kian Soltani, le “stelle” di novembre

Note di Classica

Mercoledì 2 alle 20.30 all’Auditorium Giovanni Agnelli, per LingottoMusica l’English Baroque Soloists e il Monteverdi Choir diretti da John Eliot Gardiner, eseguiranno musiche di Carissimi, Scarlatti e Schutz. Giovedì 3 alle 20.30 e venerdì 4 alle 20, all’Auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Aziz Shokhakimov, eseguirà la Sinfonia n. 7 Leningrado di Sostakovic. Sabato 5 alle 18 al Teatro Vittoria, per l’Unione Musicale Giovanna Bono flauto e Emanuele Raviol arpa con Antonio Valentino, presentano “E Il Flauto Divenne il Dio Pan”. Lunedì 7 alle 18 nell’Aula Magna del Politecnico per “Polincontri Musica, i Cameristi cromatici eseguiranno musiche di Gluck, Mozart, Beethoven, Rota, Morricone , Williams. Sempre lunedì 7 alle 20 al Teratro Vittoria,  i Cantori Gregoriani diretti da Fulvio Rampi eseguiranno “Omnis Terra Adorette” (L’ecologia secondo il canto gregoriano). Mercoledì 9 alle 20.30 al Conservatorio per l’Unione Musicale, Nelson Goerner al pianoforte eseguirà musiche di Chopin e Schumann. Giovedì 10 alle 20.30 e venerdì 11 alle 20, all’Auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Alpesh Chauhan e con Nikolaj Szeps -Znaider al violino, eseguirà musiche di Szymanowski e Rachmaninov. Sabato 12 alle 20 al Teatro Vittoria, Ettore Pagano al violoncello e Maya Oganyan pianoforte, eseguiranno musiche di Grieg, Castelnuovo-Tedesco, e Franck. Lunedì 14 alle 18 nell’Aula Magna del Politecnico, Conferenza-Concerto con Paolo Gallarati Musicologo e Roberto Issoglio. Verranno descritti i tratti peculiari e a seguire l’esecuzione della “Wanderer -Fantasie” di Schubert. Mercoledì 16 alle 20.30 al Conservatorio per l’Unione Musicale, Martin Frost clarinetto, Antoine Tamestit viola e Shai Wosner pianoforte eseguiranno musiche di Mozart, Faurè, Brahms. Sempre mercoledì 16 alle 18 per Polincontri Musica nell’Aula Magna del Politecnico, Alan Brunetta percussioni e tastiere  e Vittorio Marchis relatore  presentano “Le tastiere :dall’analogico al digitale e viceversa”. Sempre mercoledì 16 alle 20.30 al Conservatorio per l’Unione Musicale, Martin Frost clarinetto, Antoine Tamestit viola e Shai Wosner pianoforte, eseguiranno musiche di Mozart , Faurè, Brahms. Giovedì 17 alle 2030 e venerdì 18 alle 20 all’Auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Robert Trevino e con Kian Soltani al violoncello, eseguirà musiche di Kabalevskij e Richard Strauss. Domenica 20 alle 16.30 al Teatro Vittoria, Martina Filjak al pianoforte eseguirà musiche di Handel, Bach, Schumann, Liszt. Lunedì 21 alle 18 per Polincontri Musica nell’Aula Magna del Politecnico, il Trio Raffaello eseguirà musiche di Beethoven. Martedì 22 alle 20.30 all’Auditorium Giovanni Agnelli per LingottoMusica, il Cziffra Festival e Chamber Orchestra diretti da Gàbor Takàcs-Nagy e con Jànosv Balàzs al pianoforte, eseguiranno musiche di Bèla Bartòk e Liszt. Mercoledì 23 alle 20.30 al Conservatorio per l’Unione Musicale, l’Ensemble Il Tempo Ritrovato eseguirà musiche di Mozart e Brahms. Sempre mercoledì 23 alle 20.30 (fuori abbonamento), all’Auditorium Toscanini, l’Orchestra Rai diretta da Robert Trevino eseguirà un programma tutto dedicato a Respighi. Lunedì 28 alle 18 nell’Aula Magna del Politecnico per Polincontri Musica, il Duo Gazzana eseguirà musiche di Schumann, Korvts, Bloch e Grieg. Mercoledì 30 alle 20.30 al Conservatorio per l’Unione Musicale, il Quartetto Belcea eseguirà musiche di Haydn, Sostakovic e Debussy.

Pier Luigi Fuggetta

A Salusse a l’è andaita an sena sto weekend l’Uvernada

UVERNADA: LA COLTURA OSSITAN-A A SALUSSE
A Salusse a l’è andaita an sena sto weekend l’Uvernada, na sòrta ‘d rit ëd passage a la stagion frèida.

Un senari vreman sugestiv, antrà drapò e simboj con la cros ëd Tolosa ch’a armando a la coltura doc, ij prodot tipich ëd nòste bande, j’antich mësté (muleta, stroplor….) ….e peui tanta musica ossitan-a, sempe angagianta e convivial.


L’edission dë st’ann-si a l’è dcò staita l’ocasion për festegé ij 40 agn ëd càriera musical ëd Sergio Berardo e dij Lou Dalfin.

Milian Giaco Racca

Cineclub delle Valli, i martedì d’essai

 

Villar Perosa, 27 ottobre 2022

Cinema delle Valli, Villar Perosa (To)

Ogni martedì alle 21.00

8 novembre 2022 ⁓ 2 maggio 2023

Dopo il successo delle proiezioni infrasettimanali proposte al pubblico durante la scorsa stagione, il Cinema delle Valli di Villar Perosa (viale G. Ferraris, 2 angolo viale S. Pertini) conferma e rilancia sul fronte del cinema d’autore: dall’8 novembre 2022 al 2 maggio 2023, ogni martedì alle 21.00 appuntamento con Cineclub delle Valli. I martedì d’essai, novità della stagione 2022/2023.

Il Cineclub delle Valli sarà suddiviso in 5 rassegne mensili, si apre a novembre con “Cinema senza frontiere – La famiglia”, 4 titoli che affrontano il tema della famiglia di ieri e di oggi; gennaiovedrà riproposti sul grande schermo 4 film che compiono 50 anni in un ciclo dal titolo “La leva cinematografica del 1973”, scelti dal pubblico in una rosa di 10 film preselezionati dallo staff del Cinema delle Valli; a febbraio protagonista il grande cinema nostrano con “La prima cosa bella, le più recenti opere prime dei registi italiani; si viaggia invece oltralpe a marzo con “Vive la France!” e 4 titoli di cinema francese collegati al Premio Cinematografico Fernandel; ad aprile e maggio torna “Working class hero”, rassegna sul tema del lavoro che proporrà 5 film, l’ultimo – il 2 maggio – chiuderà la stagione del cineforum.

Novità, sperimentata nelle scorse stagioni e apprezzata dal pubblico, l’apertura dei film in programma con una serie di cortometraggi “made in Piemonte” dall’archivio del Glocal Film Festival di Torino.

Il primo appuntamento sarà martedì 8 novembre con 200 metri, esordio nel lungometraggio del regista palestinese Ameen Nayfeh, presentato in anteprima nel 2020 alle Giornate degli autori della 77ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia. Il film sarà anticipato dal corto En rang par deux, Incontro con Aliou e Afif di Elisabetta Bosco, Margherita Giusti, Viola Mancini.

«Abbiamo voluto proporre al pubblico cinque ‘variazioni sul tema’ che esplorano in lungo e in largo, su filoni dedicati, il meglio delle produzioni internazionali sottolineano Alessandro Gaido, direttore del Cinema delle Valli e Paolo Perrone, responsabile della programmazione “Cinema senza frontiere: la famiglia allo specchio” indaga l’universo relazionale famigliare, nelle sue tante sfumature, da prospettive geografiche e culturali assai distanti l’una dall’altra; “La leva cinematografica del ’73”, con l’aiuto del pubblico del Cinema delle Valli nelle vesti di selezionatore, recupera direttamente dalla storia del cinema, riportandoli sul grande schermo, capolavori usciti in sala 50 anni fa; “La prima cosa bella”, pescando nel vivacissimo serbatoio delle opere prime, riassume i migliori recenti esordi del cinema italiano; “Vive la France!”, attingendo al vasto e acclamato repertorio di pellicole francesi, rivela una volta di più tutta la magia del cinema d’Oltralpe; “Working class hero”, infine, posizionato in direzione della festività sul lavoro, consente di fare il punto sul rapporto, quanto mai attuale e necessario, tra la settima arte e il mondo occupazionale»

Per tutte le proiezioni di Cineclub il biglietto d’ingresso ha un costo di 7€, ridotto 5€ con Community card. Abbonamenti: 15€ (singola rassegna); 60€ intero cartellone Cineclub.

CINECLUB è realizzato da Associazione Piemonte Movie – Cinema delle Valli, in collaborazione con Cineforum Pinerolo e Arci Valle Susa Pinerolo.

Tra le conferme della programmazione al Cinema delle Valli segnaliamo il ritorno di La fabbrica di cioccolato (domenica alle 15.30), un ciclo di film d’animazione dedicato a grandi e piccini che torna a partire dal 6 novembre con Minions 2 – Come Gru diventa cattivissimo di Kyle Balda e Brad Ableson. Il programma de La fabbrica di cioccolato prosegue con Troppo cattivi di Pierre Perifel (13 novembre), Lightyear – La vera storia di Buzz di Angus MacLane (20 novembre), Lizzy e Red – Amici per sempre di Jan Bubenicek e Denisa Grimmová (27 novembre, inizio alle 18.00), La scuola degli animali magici di Gregor Schnitzler (4 dicembre) e, infine, Taddeo l’esploratore e la tavola di smeraldo di Enrique Gato (18 dicembre).

Durante le proiezioni de La fabbrica di cioccolato sarà disponibile un servizio bar gestito dalla Biscotteria La Belle Epoque di Perosa Argentina, che proporrà quest’anno il concorso “Colazione in Biscotteria”. Ogni domenica verrà estratto a sorte un biglietto tra il pubblico in sala, il vincitore potrà usufruire di una colazione per due (bevanda e cornetto) presso la Biscotteria. Il biglietto vincitore verrà pubblicato ogni lunedì mattina sul sito web del Cinema.

«Ci fa molto piacere riproporre al Cinema delle Valli questa rassegna sottolinea Paolo Perrone, responsabile della programmazionenon solo perché ormai è una delle nostre attività più consolidate e apprezzate sul territorio, ma anche perché il rapporto con gli spettatori più piccini si fonda sia sulla garanzia di svago e divertimento, sia sulla veicolazione di messaggi positivi che, attraverso cartoni animati e film per famiglie, possono costituire un elemento di crescita individuale e un ulteriore motivo di interesse per il grande pubblico»

Per informazioni FB @cinemavillarperosa | cinemavillarperosa@gmail.com | www.cinemadellevalli.it  

FB @piemontemovie | www.piemontemovie.com  

Ufficio Stampa Piemonte Movie – ufficiostampa@piemontemovie.com– Mariapaola Gillio – 347 6984425

CINECLUB – IL PROGRAMMA

Cinema senza frontiere: la famiglia allo specchio

I film in programma saranno anticipati dal cortometraggio En rang par deux, Incontro con Aliou e Afif di Elisabetta Bosco, Margherita Giusti, Viola Mancini.

> Martedì 8 novembre, ore 21.00

200 METRI di Ameen Nayfeh

(Palestina/Giordania/Qatar, 2022, 86’)

La famiglia di Mustafa e di sua moglie Salwa è divisa dal muro che separa palestinesi e israeliani in Cisgiordania. Lui si rifiuta di accettare il visto di lavoro israeliano per risiedere nella propria terra e così sceglie di vivere oltre la barriera, duecento metri che non può oltrepassare, separato dalle persone che ama. Un giorno Mustafa viene avvisato che il figlio ha avuto un incidente: l’uomo si precipita al checkpoint israeliano, ma a causa di un problema burocratico gli viene negato l’ingresso.

> Martedì 15 novembre, ore 21.00

TRUE MOTHERS di Naomi Kawase

(Giappone, 2022, 140’)

Satoko e Kiyozaku non possono avere figli. Dopo aver valutato diverse opzioni alternative per diventare genitori, scelgono di adottare un bambino e si rivolgono a Baby Baton, un luogo incantevole nella prefettura di Hiroshima dove vengono accolte ragazze incinte, spesso molto giovani, che non potranno tenere con sé la propria prole. Una di queste ragazze, Hikari, affida il figlio Asato a Satoko e Kiyozaku, ma cinque anni e molte vicissitudini dopo li rintraccerà per poter rivedere il proprio figlio.

> Martedì 22 novembre, ore 21.00

AFTER LOVE di Aleem Khan

(Gran Bretagna, 2022, 89’)

Nel sud dell’Inghilterra che si affaccia sul canale della Manica, a Dover, Mary vive una vita tranquilla con il marito Ahmed, per il quale si è convertita all’Islam prima di sposarsi. Quando Ahmed muore all’improvviso, Mary trova il documento di una donna sconosciuta nel suo portafoglio. La curiosità e la paura la spingono verso la sponda francese del canale, a Calais, per chiedere spiegazioni a Genevieve, che ha un figlio, del rapporto con suo marito.

> Martedì 29 novembre, ore 21.00

ALCARRÀS di Carla Simón

(Spagna, 2022, 120’)

Orso d’oro al Festival di Berlino 2022

Un piccolo villaggio della Catalogna. La famiglia Solé vive del frutto di una terra che non è la sua, ma a cui dedica tutti i propri sforzi. Il raccolto di quest’anno, però, potrebbe essere l’ultimo: il proprietario del terreno ha nuovi piani per il frutteto, i peschi devono far posto ai pannelli fotovoltaici. L’imminente abbattimento degli alberi di cui si sono presi cura per tutta la vita provoca una profonda spaccatura all’interno della grande famiglia.

La leva cinematografica del ’73: i capolavori di 50 anni fa

I film in programma saranno anticipati dal cortometraggio Sidereadi Elisa Bonandin, Fiorella Cecchini, Isabel Matta, Carlotta Vacchetti.

> Martedì 10 gennaio, ore 21.00

EFFETTO NOTTE di François Truffaut

(Francia, 1973, 115’)

Oscar per il miglior film straniero

A Nizza, il regista Ferrand è impegnato a girare un film intitolato ‘Vi presento Pamela’, ma nel corso delle riprese si trova a dover fronteggiare tutte le difficoltà tipiche del suo lavoro, compresi i problemi personali dei suoi attori, Alphonse, il protagonista, afflitto da mal d’amore, e Julie Baker, attrice inglese reduce da una crisi depressiva. Opera corale di matrice autobiografica, traboccante di amore per il cinema (che in Truffaut coincide con l’amore per la vita).

> Martedì 17 gennaio, ore 21.00

AMARCORD di Federico Fellini

(Italia, 1973, 127’)

Oscar per il miglior film straniero

Rivisitazione, tutta ricostruita in studio ma mai così efficace, della Rimini dei primi anni ’30, col fascismo trionfante, l’apparizione notturna del transatlantico Rex, il passaggio delle Mille Miglia, la visita allo zio matto e la bella Gradisca, Amarcord è un film della memoria e, soltanto parzialmente, della nostalgia. Un capolavoro senza tempo che rievoca gli anni dell’infanzia di Fellini, in cui si mescolano senza sosta umorismo, buffoneria, ritratto d’epoca, malinconia.

> Martedì 24 gennaio, ore 21.00

AMERICAN GRAFFITI di George Lucas

(Usa, 1973, 110’)

Cinque nomination agli Oscar

California, estate 1962. Una molteplicità di personaggi si incrocia nel corso di una serata alla ricerca di una felicità che sembra sempre sul punto di esser colta ma che sfugge continuamente di mano. Sul ritmo di Rock around the Clock , la notte brava di quattro adolescenti, mentre la guerra del Vietnam bussa alle porte. Uno dei migliori risultati dell’operazione nostalgia a Hollywood, pieno di simpatia, con qualche momento d’incanto malinconico.

> Martedì 31 gennaio, ore 21.00

JESUS CHRIST SUPERSTAR di Norman Jewison

(Usa, 1973, 103’)

Ispirato alla vita di Gesù di Nazareth, rievocata da giovani attori in Israele (l’ingresso a Gerusalemme, il processo, la condanna a morte, il calvario), tratto dal più famoso dei musical che Andrew Lloyd Webber abbia composto, su libretti di Tim Rice, in forma di opera rock, Jesus Christ Superstar negli anni è diventato un vero e proprio cult movie. Una lettura hippie della passione di Cristo, un Gesù meno divino e più umanizzato, voci mozzafiato e musiche che si incidono nell’anima.

La prima cosa bella: i migliori esordi del cinema italiano

I film in programma saranno anticipati dal cortometraggio Princessdi Lorenzo Bosi, Gabriele Scudiero, Alessandra Piras, Andrea Filippetti.

> Martedì 07 febbraio, ore 21.00

MATERNAL di Maura Delpero

(Italia, Argentina, 2021, 91’)

Una casa famiglia di Buenos Aires, gestita da religiose che si prendono cura di mamme adolescenti e dei loro piccoli figli. Fra loro, due diciassettenni, Lu e Fati, bambine trasformate bruscamente in madri, e una giovane suora, Paola, venuta dall’Italia per terminare il noviziato e prendere i voti perpetui. L’incontro fra le tre donne, in un luogo in cui la maternità precoce delle giovani madri convive con il voto di castità delle suore che le hanno accolte, tra regole rigide e amore cristiano, susciterà reazioni inaspettate.

> Martedì 14 febbraio, ore 21.00

RE GRANCHIO di Alessio Rigo de Righi, Matteo Zoppis

(Italia/Francia/Argentina, 2021, 90’)

Luciano è il figlio del medico locale di un borgo della Tuscia tardo ottocentesca: un’anima persa, un ubriacone che si trascina attraverso il villaggio e le campagne con grande scandalo per la comunità. Ma Luciano ama una contadina promessa ad un principe: lo stesso che taglieggia la comunità, e contro cui Luciano intende ribellarsi. Le cose non andranno così, e l’uomo si troverà a vagare dall’altra parte del mondo in cerca di un tesoro leggendario inseguito da molti, convinti che l’oro nascosto cambierà la loro vita.

> Martedì 21 febbraio, ore 21.00

IO SONO VERA di Beniamino Catena

(Italia, 2022, 101’)

Vera, una bambina di undici anni che vive in Liguria, sulla costa di Ponente, scompare senza lasciare traccia. Due anni dopo ritorna, ma invece di essere adolescente è una giovane donna. Non ricorda niente. I genitori sono sconvolti, ma l’esame del Dna conferma che è davvero lei. Quando i ricordi riaffiorano alla memoria, Vera capisce di aver vissuto la vita di un uomo cileno, clinicamente morto, che, dall’altra parte del mondo, si era risvegliato nello stesso istante in cui lei era svanita nel nulla.

> Martedì 28 febbraio, ore 21.00

UNA FEMMINA di Francesco Costabile

(Italia, 2022, 102’)

Da bambina Rosa ha assistito ad un evento tragico che la sua intera famiglia l’ha spinta poi a rimuovere: un atto di violenza inaudita, come punizione per non aver mantenuto un silenzio omertoso. Da grande Rosa vive con la zia Rita, nonna Berta e il cugino Natale seguendo le regole dello zio Tore, che ha una gestione maschilista della famiglia. Ma Rosa sente che in quel regime c’è qualcosa di sbagliato e di ingiusto, e dentro di lei si agita quello spirito da “femmina ribelle” che apparteneva a sua madre.

Vive la France! Tutta la magia del cinema d’Oltralpe

I film in programma saranno anticipati dal cortometraggio Whatever happened to Darwin di Leonardo Altieri, Giulia Manna, Maria Nocerino.

> Martedì 07 marzo, ore 21.00

I PROFUMI DI MADAME WALBERG di Grégory Magne

(Francia, 2021, 100’)

Guillaume Favre è uno chauffeur separato dalla moglie e dal mondo. Il suo reddito, fluttuante come la sua vita, è appeso a un filo: ai tre punti che gli restano per non perdere la patente e la figlia, di cui la madre ha la custodia piena. Un giorno gli viene affidata Madame Walberg, cliente capricciosa e ‘naso’ reputato nel mondo dei profumi di lusso, capace di avvertire ogni genere di odore. Così, contro ogni logica, Anne e Guillaume finiscono per intendersi, producendo insieme una fragranza nuova.

> Martedì 14 marzo, ore 21.00

ONLY THE ANIMALS – STORIE DI SPIRITI AMANTI di Dominik Moll

(Francia, 2022, 113’)

Lozère, sud della Francia. Una donna sparisce misteriosamente durante una bufera di neve. La polizia trova la sua macchina sul ciglio di una strada e comincia ad indagare sui possibili colpevoli. Tra i sospetti ci sono Alice, assistente sociale, suo marito e il suo amante. Poco prima, a Sète, una cameriera si era innamorata della vittima. Infine, un ragazzo che tenta di uscire dalla miseria si ritroverà, anch’esso, coinvolto in questo caso. Tutti nascondono un grave segreto. Ma chi ha ucciso Evelyne Ducat?

> Martedì 21 marzo, ore 21.00

GAGARINE – PROTEGGI CIÒ CHE AMI di Fanny Liatard, Jérémy Trouilh

(Francia, 2022, 95’)

Alla periferia sud di Parigi l’enorme complesso residenziale Cité Gagarine sta per essere demolito dopo anni di degrado. Tra le 370 famiglie in attesa di essere assegnate ad altre abitazioni c’è chi non intende andarsene. Tra questi, il sedicenne Youri. Dall’alto del suo appartamento coltiva il sogno di diventare un astronauta. Così, quando sul posto arrivano gli operai, il ragazzo, che porta il nome del primo uomo nello spazio, intraprende con i suoi amici Diana e Houssam una missione impossibile.

> Martedì 28 marzo, ore 21.00

PETITE MAMAN di Céline Sciamma

(Francia, 2021, 72’)

La nonna di Nelly, che ha otto anni, muore in una casa di riposo. Lei e i genitori raggiungono quella che era la sua abitazione per sistemarla per una probabile vendita. La mamma, Marion, ritrova ciò che possedeva quando era bambina e racconta di una capanna costruita nel bosco che si trova nei pressi dell’abitazione. D’improvviso poi parte lasciandola sola con il padre. Girovagando nel bosco Nelly trova una bambina che sta costruendo una capanna. Quella bambina si chiama Marion.

Working class hero: il cinema e il mondo del lavoro

I film in programma saranno anticipati dal cortometraggio The King Dom di Giacomo Bianchi, Melania Campanaro, Marco Raffaelli, Elena Sorrentino.

> Martedì 04 aprile, ore 21.00

I TUTTOFARE di Neus Ballús

(Spagna, 2022, 85’)

Barcellona. Valero e Pep sono i due operai di una piccola impresa di riparazioni idrauliche ed elettriche di cui la moglie di uno dei due è la contabile. Nel momento in cui Pep deve andare in pensione diventa necessario trovare un sostituto, che viene individuato in Moha, un giovane marocchino. Valero, però, non riesce a nascondere la diffidenza nei confronti di questo immigrato con cui dovrebbe invece collaborare. Così, gli concede sei giorni per dimostrare ciò che vale.

> Martedì 11 aprile, ore 21.00

LAS LEONAS di Chiara Bondi’, Isabel Achaval

(Italia, Argentina, 2022, 80’)

Un gruppo di donne immigrate. Lavorano tutte a Roma, come badanti, come tate per bambini piccoli o come donne delle pulizie, ma sono accomunate da un’unica, grande passione: il calcio. Ogni domenica, infatti, si ritrovano sul campo e danno inizio a un vero e proprio torneo di football. E insieme alla passione per il pallone, il documentario ci racconta anche la vita privata, le speranze e lo sguardo sul mondo di queste giovani donne.

> Martedì 18 aprile, ore 21.00

LE VOCI SOLE di Andrea Brusa, Marco Scotuzzi

(Italia, 2022, 80’)

Giovanni, senza lavoro a causa della pandemia, è costretto a emigrare in Polonia per cercare una nuova occupazione. Resta però in contatto con la moglie e il figlio grazie a lunghe video chiamate quotidiane in cui la donna, da remoto, gli insegna a cucinare. Quando una di queste telefonate diventa inaspettatamente virale in rete, la coppia raggiunge una popolarità che pare la soluzione di tutti i loro problemi economici. Presto, però, questa botta di fortuna si trasformerà in una trappola.

> Martedì 25 aprile, ore 21.00

TOILET di Gabriele Pignotta

(Italia, 2022, 90’)

Flavio si ritrova tra le mani una grossa occasione: un colloquio per il posto di lavoro più desiderato della sua vita. Mentre è alla guida della sua auto, diretto verso l’appuntamento, riceve diverse chiamate al telefono. A causa di queste distrazioni continue, non si rende conto di aver sbagliato strada. Si ferma, così, in una stazione di servizio, va in bagno ma distrattamente non si rende conto che la porta è bloccata, rimanendo così chiuso all’interno. E nei paraggi non c’è nessuno che possa aiutarlo.

> Martedì 02 maggio, ore 21.00

GENERAZIONE LOW COST di Julie Lecoustre, Emmanuel Marre

(Belgio/Francia, 2021, 110’)

Cassandre lavora come assistente di volo per una compagnia aerea low-cost. La sua vita è fatta di spostamenti continui, estenuanti esercizi di vendita di profumi e bevande a bordo degli aerei e feste con i colleghi. Tra la passione per Instagram e il vago sogno di lavorare per una compagnia di alto livello, Cassandre continua a vivere la sua routine finché, un giorno, un imprevisto non la mette di fronte alle sue origini e a un trauma che cercava di dimenticare.

 

L’isola del libro: speciale Sue Miller

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria

Perché una puntata dedicata interamente a questa scrittrice americana? Perché questa brillante 79enne (nata a Chicago il 29 novembre 1943) è una delle più acclamate autrici, amata dai lettori e apprezzata dalla critica per l’abilità con cui riesce a sviscerare temi profondi, anche dolenti, in modo avvolgente e coinvolgente. Capace di grande profondità emotiva che ammanta con uno stile di scrittura quasi cinematografico, particolarmente accattivante, Ha iniziato a scrivere e pubblicare tardi, il suo primo romanzo è del 1986, “La buona madre” dal quale è stato tratto il film “Diritto d’amare” con Diane Keaton e Liam Neeson. Da allora la scrittura è la sua vita e ha regalato ai suoi lettori molti romanzi, alcuni dei quali hanno ispirato altri film di successo.

 

“Monogamia” -Fazi Editore- euro 18,50
E’ il romanzo più recente: psicologico, introspettivo, profondo e narra di una coppia che vive a Cambridge, in Massachusetts, felicemente sposta da quasi 30 anni. Poi con la morte del marito si scoperchia non solo un pozzo di dolore, ma anche qualcosa che mina alle fondamenta tutte le certezze su cui era basato il matrimonio e la vita insieme.
Protagonista è Anne, alle spalle ha un precoce e fallimentare primo matrimonio dopo il college con l’odioso e snob Alan. Ora è giunta al traguardo della mezza età e si ritiene realizzata con il secondo marito, Graham; proprietario di una libreria che è punto di riferimento per tutta Cambridge, dove invita e presenta scrittori ed organizza feste memorabili.
Graham è esuberante, imponente, vulcanico, buongustaio dei piaceri della vita –Bacco, tabacco e Venere- e soprattutto ha sempre incoraggiato Anne a seguire le sue passioni, prima fra tutte la fotografia.
Quando si erano conosciuti -lei minuta, timida e riservata- non era stato subito amore. Poi la traboccante gioia di vivere di quell’omone barbuto e carico di entusiasmo l’aveva investita e avvolta in un matrimonio tutto sommato riuscito. Anche Graham ha alle spalle un precedente matrimonio, con Frieda che l’aveva lasciato dopo aver scoperto che la tradiva (ma continua a rimpiangerlo), e un figlio, Lucas, ormai adulto che vive a New York.
Anne e Graham hanno messo al mondo Sarah, anche lei ormai una donna con la sua carriera a San Francisco.

Tutto cambia e precipita quando una brutta mattina Anne si sveglia accanto a Graham e se lo ritrova morto nel sonno. Pagine memorabili si aprono sul dolore di un lutto così improvviso e inaspettato che stravolge completamente il mondo di Anne.
Poi, a poco a poco, verrà a galla una realtà spiacevole per Anne che scopre di aver vissuto per anni accanto a un uomo brillante, ma dotato di un doppio fondo che lei non aveva minimamente intuito.

La Miller è magistrale nell’affondare la penna nello smarrimento e nel disinganno di Anne; e lo fa intercalando sapienti e ben dosati flashback che aiutano a ricostruire il passato e a vederlo con occhi totalmente diversi.
Affascinante anche la carrellata dei comprimari, a partire dall’ex moglie di Graham, Frieda, un’insegnate che non ha mai smesso di amarlo e col tempo è diventata amica di Anne. Una complessità di vite, sentimenti e disillusioni.
La figlia Sarah che negli anni dell’adolescenza aveva dato qualche preoccupazione ai genitori, poi ha trovato la sua strada. Infine Lucas, figlio di primo letto di Graham che lavora come editor nella Grande Mela. Entrambi i figli adoravano il padre ed erano legati anche tra di loro.
Sullo sfondo aleggiano concetti complessi come libertà sessuale, fedeltà, fiducia, relazioni personali, dolore della perdita e, sotteso a ogni riga di questo bellissimo romanzo, c’è l’amore per i libri.

 

“La buona madre”

Anche in questo romanzo (del 1986) al centro della vicenda c’è una donna, Anna Dunlop, insegnante di pianoforte che sta divorziando dal marito Brian. Il loro matrimonio era in crisi da tempo, ad accelerare la separazione era stata la relazione di lui con Brenda (e il progetto di risposarsi con lei) e la decisione di trasferirsi per lavoro a Washington dove Anna non ha nessuna intenzione di seguirlo. La fine della loro unione era nell’aria da tempo e avviene quasi senza scossoni, perché entrambi sono impazienti di definire gli accordi e andare ognuno per la sua strada.

Anna ottiene la custodia della figlia Molly, un assegno mensile per il mantenimento della piccola e, poiché Brian è quello economicamente più stabile, si sarebbe addossato le spese principali per la sua crescita e la sua educazione.
Per la prima volta, invece, Molly dovrà mantenersi da sola, e su questo lei ha particolarmente insistito vedendolo come il primo passo necessario per ricostruirsi una vita indipendente.

Al centro della sua vita c’è la piccola di 4 anni alle prese con la lacerazione del suo mondo in due. Poi la strada di Anne interseca quella di Leo, affascinante artista dalla vita sregolata e sopra le righe.
Ed ecco profilarsi all’orizzonte la difficoltà di poter scegliere di vivere la passione da donna finalmente libera, e conciliare il nuovo sentimento con la responsabilità di una figlia piccola e una serie di complicazioni.
A scompigliare ulteriormente la vita di Anne si affacciano la sua famiglia di origine, fortemente patriarcale e tradizionalista, e l’ex marito che le metterà i bastoni tra le ruote convinto che la nuova relazione della donna metta a rischio la serenità di Molly.

 

“Un mondo nascosto”

Catherine Hubbard sta affrontando la deriva del suo secondo divorzio e per farlo si rintana nella vecchia casa dei nonni nel Vermont, dove aveva trascorso lunghi periodi dell’infanzia. La prima volta era stata quando aveva 7 anni e con il fratello poco più grande erano stati accolti da nonna Georgia e nonno John per proteggerli dal dolore per la malattia terminale della loro madre.

Ora Catherine si ritrova alle prese con un altro fallimento e nell’antica dimora, in piena solitudine, conta di ripensare anche ai suoi rapporti con i figli ormai lontani e presi dalle loro vite di adulti.
Girovagando nelle stanze e nella soffitta scopre vecchi bauli pieni di stoffe, raffinati corredi ingialliti dal tempo e soprattutto riporta alla luce i diari della nonna.

Inizia così la magia della ricostruzione di una vita. Quella della nonna Georgia che, quando era giovanissima nel 1919, aveva assistito la madre in fin di vita; poi si era ammalata a sua volta e la diagnosi del medico di famiglia, John Holbrooke, era stata Tbc, che all’epoca aveva epilogo spesso mortale. Il dottore l’aveva fatta ricoverare in un sanatorio dove avrebbe potuto essere curata e soprattutto avrebbe potuto riposare lontana dall’atmosfera faticosa e luttuosa della famiglia.

Georgia si era vista costretta al ricovero e non era per niente contenta, anche perché alla morte della madre si era sentita come abbandonata e metabolizzava il dolore del lutto prendendosi cura del padre, dei fratelli e della casa. E’ tra le mura del sanatorio che a poco a poco si adegua ai ritmi imposti dalle cure ed è lì che vive il suo primo grande amore. E’ l’emaciato Seward molto più malato di lei, eppure tenacemente attaccato alla speranza della guarigione in Colorado che sembra la terra promessa per i tubercolotici.

Catherine scopre così il passato che la nonna non le aveva mai raccontato e fa luce anche sui sottesi rapporti tra Georgia e il nonno, ovvero il dottor Holbroke che aveva finito per sposare una volta uscita dal sanatorio; lui all’epoca aveva 39 anni e lei appena 19.
Sue Miller ci regala una storia delicata, profonda e a tratti commovente, in cui Catherine immedesimandosi nel matrimonio solidissimo dei nonni, scopre anche gli anfratti più reconditi della sua anima.

 

“La moglie del senatore”

Sue Miller è eccezionale nel miscelare le vicende di due coppie diversissime tra loro – per età, classe sociale, esperienze passate e in divenire- eppure legate da una vicinanza abitativa, a Williston, che si trasforma in qualcosa di più del semplice rapporto tra vicini di casa.

I giovani novelli sposi Meri e Nathan si sono appena trasferiti nella villa bifamiliare e i loro muri confinano con quelli di una famiglia famosa, quella del senatore di lungo corso Tom Naughton e la moglie Delia.
Sono due coppie ai poli opposti della vita. Nathan è un brillante professore universitario agli inizi della carriera, Meri ha 36 anni e si occupa della parte culturale di un programma in radio.
Tom Naughton è stato un famoso leone del partito democratico ed ha trascorso la sua vita per lo più al centro del potere politico a Washington, mentre la moglie Delia ha scelto di ritirarsi a vita privata nella tranquilla cittadina lontana dai riflettori.

In un certo senso è un romanzo che si bilancia tra la gioventù e la vecchiaia, che hanno orizzonti parecchio differenti.
Delia accoglie i vicini con classe e in modo amichevole e questo apre le porte alla sua amicizia soprattutto con Meri che attraverso le pareti divisorie può sentire quanto accade ai vicini.

Sono rosee le aspettative di Nathan che si è appena trasferito perché ha ottenuto una cattedra a Willigton; mentre la moglie rimane incinta e si trova ad affrontare i cambiamenti del suo corpo e dell’intera esistenza.
D’altro canto invece l’elegante Delia ha superato la settantina, ha tre figli adulti avviati per le loro strade e un marito che l’ha sempre tradita, eppure lei è rimasta al suo fianco con una tenacia e un amore sconfinati. Attraverso flash back sapientemente orchestrati scopriamo, a poco a poco, i dettagli, gli alti e bassi, le dinamiche del suo complesso matrimonio, fino agli sviluppi finali.

Un romanzo che sa raccontare le meravigliose e spesso perigliose alchimie di una coppia e lo fa mettendo in campo la sensibilità di questa scrittrice sempre attenta alle dinamiche affettive che danno senso alla vita.

 

Rock Jazz e dintorni: James Taylor e Arto Lindsay

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Gli appuntamenti musicali della settimana

 

Lunedì. All’Audiodrome di Moncalieri si esibiscono i 999999999 mentre alle OGR suonano i Mind Against.

Martedì. Al Blah Blah è di scena  PM Warson. Al Teatro Colosseo la cover band Brit Floyd.  Al El Paso suona il quartetto francese Thee Gunlocks.

Mercoledì. Per “Moncalieri Jazz” nel Centro Commerciale, al mattino si esibisce la Dixie Five  mentre al pomeriggio alla Fondazione Frassati è di scena il chitarrista Lorenzo Favero.

Giovedi. Allo Ziggy si esibisce il violinista sperimentale Nicola Manzan. Al Teatro Colosseo arriva James Taylor. Alle OGR per “C2C” sono di scena Aya, Arca e lyra Pramuk. All’Hiroshima Mon Amour suonano i marchigiani Little Pieces of Marmalade.

Venerdì. Al Concordia di Venaria si esibisce Cristina D’Avena con i Gem Boy. Al Cap 10100 suonano i Deluxe. Per “C2C” al Lingotto sono di scena Kode9, Autechre, Jeff Mills, Jockstrap, Jamie xx, Caribou. All’Hiroshima si esibiscono Sick Budd e Silent Bob. Alle OGR per l’inaugurazione della mostra dedicata a Arthiur Jafa, nel Duomo suonano il bassista Melvin Gibbs, la violoncellista Okkyung Lee e il pianista Jason Moran.

Sabato. Al Circolo della Musica di Rivoli suona Arto Lindsay in duo con Melvin Gibbs. Al Lingotto per “C2C” si esibiscono Nu Genea, Bicep, Pa Salieu, Caterina Barbieri, Makaya McCraven, Yendri. Al Magazzino sul Po sono di scena i Addict Ameba. Al Teatro Colosseo arriva Gigi D’Alessio. Al Folk Club sono di scena Max Repetti e Annie Barbazza. All’Audiodrome di Moncalieri si esibisce il duo dance Shermanology. Al Blah Blah suona Dion Lunadon.

Domenica. Chiude “C2C2” alle OGR con il team Gang Of Ducks. Per “Moncalieri Jazz” all’Auditorium Rai con “110 Rascel” con l’Orchestra Rai diretta Steven Mercurio con settetto jazz e vari solisti e coro di voci bianche.

 

Pier Luigi Fuggetta 

“Fosco Corti”, la direttrice Erastus vince il concorso

CONCLUSA A TORINO LA SECONDA EDIZIONE DELL’EVENTO INTERNAZIONALE

 

Si è conclusa domenica nell’auditorium del conservatorio Giuseppe Verdi di Torino la seconda edizione del Concorso internazionale per direttori di coro Fosco Corti con la vittoria della direttrice estone Nele Erastus. I diciassette musicisti in gara nell’arena internazionale della direzione corale si sono messi alla prova nei giorni scorsi in sei fasi eliminatorie del concorso, corrispondenti a repertori e difficoltà tecniche progressive. Tra i cinque finalisti sono saliti sul podio anche Heesong Lee dalla Repubblica di Corea, che si è classificata al secondo posto, seguita dal direttore francese Pierre-Louis  de Laporte. La gara ha messo in luce talenti emergenti e già affermati provenienti da dodici paesi del mondo. Tra di loro hanno ottenuto premi speciali i lettoni Patriks Stepe e il ventiquattrenne Matīss Circenis, che hanno rispettivamente ottenuto la borsa di studio del Fondo Noel Minet assegnata dalla European Choral Association e il premio al direttore più giovane. Il premio per il miglior direttore italiano è andato a Tobia Tuveri, mentre la vincitrice assoluta Nele Erastus ha aggiunto al suo medagliere il premio del pubblico e il premio dello Slovenian Philharmonic Choir, insieme all’invito come direttore ospite di uno dei concerti in abbonamento nella sede della Filarmonica Slovena a Lubiana.

Il concorso è stato anche un palcoscenico per la valorizzazione della coralità italiana, grazie alla collaborazione di gruppi che hanno fatto da coro-laboratorio per i partecipanti: l’ensemble InContrà di Fontanafredda (Pordenone), il Coro Artemusica di Valperga, il Coro da camera di Torino, il Gruppo vocale Novecento di San Bonifacio (Verona).

Il concorso Fosco Corti ha confermato sia nei numeri che nell’alta qualità il suo ruolo di competizione di riferimento, avvalorato ulteriormente dalla giuria, formata da professionisti del settore: del livello di Frieder Bernius, Josep Vila i Casanas, Maria Goundorina, Filippo Maria Bressan e il torinese Carlo Pavese. La competizione si è svolta a porte aperte, ma la dimensione mondiale dell’evento è stata supportata dalla possibilità di seguire tutte le fasi in diretta streaming. Nel corso della cerimonia di premiazione sono saliti sul palco Ettore Galvani, presidente della Federazione nazionale italiana delle associazioni corali Feniarco, organizzatore dell’evento, il direttore del conservatorio Giuseppe Verdi Francesco Pennarola e il vicepresidente della European Choral Association, il turco Burak Onur Erdem. La soddisfazione espressa dai rappresentanti della rete di collaborazioni sviluppata a livello locale, nazionale e internazionale che sta alla base di questo concorso ha evidenziato la solidità di un evento giovane, ma rivolto strategicamente alla promozione dei giovani talenti, sia nel campo della direzione corale che nel settore della composizione, dato che il programma ha incluso anche due prime esecuzioni assolute di brani di autori italiani. La prossima edizione del concorso Fosco Corti si svolgerà nell’autunno del 2024.