Si intitola “Mnemosyne” la mostra personale che il Museo MIIT guidato da Guido Folco dedica all’artista
Il Museo MIIT ospita una mostra fino al 5 maggio prossimo dal titolo “Mnemosyne”, una personale dedicata all’artista MariellChiron Guglielminetti .
“Le mie opere – spiega Mariell – costituiscono “il mio IO”. Non mi definisco una pittrice, ma colei che ha una passione per l’arte e per tutto ciò che emoziona, che stimola i sensi. Pur avendo studiato all’Accademia di Belle Arti mi considero un’autodidatta, che ha saputo guardare ai pittori antichi e moderni, e che ha fatto un cammino solitario e diverso. Mi considero una pittrice per passione, schiva, solitaria, che non ha mai seguito il successo.
Ai miei tempi non era consigliato seguire per le ragazze il Liceo Artistico, quindi scelsi ragionaria, con un sogno nel cassetto, di poter frequentare il liceo classico.
“Mariell Chiron Guglielminetti – spiega il professor Gian Giorgio Giorgio Massara – nel lungo percorso artistico considera inscindibile il legame tra il mondo classico e quello rinascimentale. Una passione, la sua derivata da studi, letture eelementi che hanno determinato in lei la convinzione che tra classicità e modernismo vi siano molteplici punti di comparazione. Dalla lettura delle opere del poeta Rainer M. Rilkee di Gabriele d’Annunzio, l’artista ha fatto proprio il principio di una bellezza e la convinzione di una perfetta giovinezza nel mondo.
Mariell, dopo aver a lungo studiato e disegnato le opere presenti nella gipsoteca dell’Accademia Albertina, considera quale punto di partenza per il proprio lavoro le suggestive immagini derivate da un gruppo di studi nei quali immagini ignude determinano un rapporto tra immagine e realtà. Ne risulta un esempio il “Torso romano” in cui il rapporto tra la luce e un corpo con le braccia spezzate esprime una insolita vitalità. Assorta e severa è Afrodite, risalente al 2008, in cui raffigura ai si impone su uno sfondo caratterizzato da improvvise accensioni di azzurro, profondi neri capaci di incorniciare il volto della Dea della Bellezza e della fertilità amante di dei, ma anche dei mortali”.
“Mariell Guglielminetti – aggiunge il critico Gian Giorgio Massara – ritorna a esempi classici come nel caso di una delle ultime opere realizzate, ispirata al volto di Laocoonte, il sacerdote di Apollo inviso alla dea Athena.
Nel suo susseguirsi di immagini l’artista considera ripetutamente, in un intenso susseguirsi di immagini, anche i volti delle dame rinascimentali, di cui il primo dipinto è legato all’ultima visione di Antonello da Messina. Mariell incornicia il volto della Vergine in un drappeggio geometrico di un blu intenso, di modo che sguardo e labbra acquistino una espressività maggiore. Gli occhi splendenti della Fornarina, una fanciulla di cui Raffaello si era invaghito nel primo ventennio del Cinquecento in Contrada Santa Dorotea a Roma, li ritroviamo nel dipinto conservato alla galleria Nazionale a Roma. Mariell si appassiona a questo volto e lo riprende facendolo splendere su di uno sfondo dorato.
Mariell Guglielminetti si appassiona anche ai molti protagonisti della Cappella Sistina, ri cercando nel virtuosismo tecnico la bellezza sia fisica sia spirituale, come nel caso del dipinto della Storia della Genesi tratto da Michelangelo. Nella tela datata 2009 la figura di uno degli ignudi viene interpretata da Mariell come l’esaltazione del Manierismo sia nella capigliatura sconvolta, sia nell’espressione del dubbio. Un secondo ignudi è dipinto con uno sfondo indeterminato, seppure vibrante di luci.
La pittrice ha rivolto la sua attenzione anche al secolo del barocco, che ci ha lasciato anche splendidi esempi di scenografie di piazze e giardini. Il temperamento di Mariell Guglielminetti l’ha portata inevitabilmente a rivolgere l’attenzione alla bella e inquieta figura di Teresa d’Avila, raffigurata dal Bernini pervasa di amore divino e partecipe del dolore che un dardo lanciato da un angelo le ha provocato nel cuore. La figura di Teresa viene raffigurata uno sfondo ora nero come il peccato, ora dorato dome la luce divina”.
“L’arte di Mariell Chirone Guglielminetti – spiega il curatore della mostra Guido Folco della galleria Folco e Museo MIIT – nasce dal mito di Mnemosyne, dalla memoria dell’essenza dell’uomo e di una bellezza eterna e senza tempo. La sua creatività conduce all’esplorazione di noi stessi, rappresentando un’espressione che travalica -la semplice idea spazio temporale, di gusto e percezione soggettiva, celebrando il concetto classico di bello, di armonia e di equilibrio. Le sperimentazioni concettuali di Mariell ChironeGuglielminetti ci restituiscono un universo antico e moderno al contempo, in virtù della visione personale dell’artista che indugia sui particolari, li evidenzia e ingigantisce. Le sue fonti di ispirazione sono i grandi maestri della Grecia antica e del Rinascimento, dal genio di Michelangelo, di Antonello da Messina a Bellini al Caravaggio e a Canova.
Dalla statuaria greca Mariell Chirone Guglielminetti ci riporta l’armonia e la perfezione formale, quasi volesse condurre un cammino di ritorno all’ordine novecentesca, quando maestri quali Funi, Sironi, Oppi, Bucci e Marussing ritrovarono, sotto la guida di Margherita Sarfatti, il senso di un equilibrio che le modernità sembrava aver smarrito e che la nostra artista ricerca dell’emozione che deve suscitare l’arte, prima di tutto in se stessa.Nascono così le opere della serie dedicata ai busti classici, in cui l’artista comunica l’essenza dell’uomo nelle sua semplicità e bellezza naturale e atavica.
“Le mie opere sono il mio IO” ama ripetere l’artista e in questa sua dichiarazione d’amore verso la pittura c’è tutta la passione di una vita, il desiderio di cogliere e immortale l’attimo della creazione e, con essi, gli istanti che l’hanno resa migliore”.
MARA MARTELLOTTA
Museo MIIT
Personale di Mariell Chirone Guglielminetti ‘Mnemosyne”
Da mercoledì 19 aprile 2023 al 4 maggio 2023.
MUSEO MIIT corso Cairoli 4
Dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 19.30.
Orario su appuntamento tel 3343135905
Nell’ambito dell’esposizione “Generating Freedom”, un inno alla libertà in vista del 25 aprile
Lo spazio espositivo dedicato all’artista Beny Giansiracusa si anima da sabato 22 aprile a domenica 14 maggio prossimi, presso l’Associazione della Decima Arte “Ada” che propone a Torre Pellice, patria valdese , presso lo spazio culturale a lui dedicato, in via Repubblica 6, l’esposizione “Generating Freedom”(generare la libertà). La mostra tratta opere uniche e molteplici serigrafie sul Tricolore e non solo, a firma di Beny Giansiracusa , notoesponente della decima arte presieduta da Chiara Griglio.
L’ingresso è libero.
L’Associazione detiene la catalogazione e la competenza dell’Archivio di tutte le opere geografiche dell’artista, unitamente alla loro certificazione e autenticità, mentre il fotografo Antonio Attini è responsabile della collezione Beny Giansiracusa e il referente per i contatti relativi alle opere.
Presso lo spazio culturale di via Repubblica 6, si terrà un’esposizione dal titolo “Genereting Freedom”, vale a dire “Generare la libertà”, una serie di opere uniche e moltepliciserigrafie sul tricolore a firma di Giansiracusa.
L’artista torinese, mancato nel 2022, ha prodotto molteplici lavori in omaggio alla bandiera italiana.
Dalla Fiat 500 del 1957 al David di Michelangelo risalente al 1504, alla Venere del Botticelli del 1486, le rivisitazioni di Giansiracusa declinano, attraverso una carrellata immaginifica di varie centinaia di anni, le incarnazioni del vessillo che è il simbolo e la volontà di unificazione della Nazione italiana.
In vista della apertura infrasettimanale presso la sede di Ada, in virtù dei festeggiamenti nazionali di martedì 25 aprile, un allestimento tematico di suoi grandi lavori esposti a vetrina non mancherà di stupire i visitatori.
Inoltre, per una sola giornata, sarà presente una proposta ospite curata dal fotografo Antonio Attini, responsabile della collezione di Beny Giansiracusa, offerta valida solo per i giovani fino a 35 anni di età. Questa proposta sarà rivolta ai nascenti collezionisti che vogliono portarsi a casa la prima opera del noto serigrafo, una tiratura limitata su plexiglass dedicata ai 150 anni dell’Unità d’Italia, col numero prezioso svettante sulla bandiera tricolore.
Altro evento focus della mostra è quello di sabato 6 maggio in orario 15-18, in occasione della Giornata Mondiale del Colore, in cui la presidente di ADA Chiara Griglio introdurrà, insieme alladirettrice artistica Monica Nucera Mantelli, le opere in sede, collegandole al Word Kids Coloring Day. Questa ricorrenza è natanel 2008 per sensibilizzare i bambini verso i coetanei meno fortunati che non hanno la possibilità di vedere il mondo a colori. L’appuntamento gratuito è aperto a tutti e consentirà di parlare del significato dei colori nell’arte, da Goethe a Kandinsky, ispirandosi al noto esponente della Decima Arte.
Il 14 maggio, in occasione della tradizionale Festa della Mamma, si terrà una performance tra danza, prosa e poesia, coinvolgendo alcuni teatrodanzatori e componenti del direttivo di ADA. Sarà abbinata alle opere di Giansiracusa, che ritraggono donne-icona o che sono state madri o figure genitoriali generatrici di bellezza come Sophia Loren e Penelope Cruz.
Per sottolineare maggiormente l’adesione di ADA ai fondamentali principi annessi ai diritti umani e alla pace tra i popoli, per tutto il periodo dell’esposizione la balconata esterna sarà addobbata da una ghirlanda di bandierine in rappresentanza della necessaria fratellanza tra i Paesi del mondo.
Il titolo della mostra “Generating Freedom” è una sorta di slogan manifesto di pensiero dell’associazione, in quanto generare libertà significa offrire alle persone strumenti culturali per capire il senso dei valori della vita. L’Associazione ADA vuole sintetizzare il raccordo tra la libertà e la capacità di generare nuova vita, unire simbolicamente l’evento del 25 aprile, annesso alla festa della Liberazione, al 14 maggio, giorno in cui ricorre la Festa della Mamma, passando per l’appuntamento mediano del colore, che si celebra il 6 maggio.
MARA MARTELLOTTA
Mostra di Beny Giansiracusa.
Torre Pellice, spazio culturale di via della Repubblica 6
Max Pezzali torna a Torino
SABATO 2 SETTEMBRE 2023 ARRIVA
IL CIRCO MAX
PER LA PRIMA VOLTA DAL VIVO AL
CIRCO MASSIMO DI ROMA
UNICA DATA ESTIVA
INFO E BIGLIETTI: vivoconcerti.com
MAX30, l’inarrestabile tour #HITSONLY nei Palasport 2022/2023 di Max Pezzali torna a TORINO con un nuovo appuntamento al PALA ALPITOUR il 23 aprile 2023.
I biglietti sono disponibili online su vivoconcerti.com e nei punti vendita autorizzati.
Dopo le celebrazioni dei suoi 30 anni di carriera a luglio con la doppia data di SAN SIRO CANTA MAX, e dopo le date di Pesaro, Milano e Roma dello scorso autunno, si riparte nei Palasport a celebrare la carriera straordinaria di Max. Cantare a squarciagola, questa è la chiave per uno spettacolo basato solo ed esclusivamente sulle grandi hit della sua carriera: da HANNO UCCISO L’UOMO RAGNO, lo straordinario debutto che ha conquistato all’istante tutta Italia nei primi anni novanta, alle leggendarie SEI UN MITO e NORD SUD OVEST EST, passando per la romanticissima COME MAI e la nostalgica, commovente GLI ANNI, la scaletta ripercorre successi caratterizzati da melodie indimenticabili e testi che sono entrati di diritto nel vocabolario di più generazioni, per un viaggio indietro nel tempo che fa rivivere le emozioni di un passato e un vissuto che nessun altro come Max Pezzali sa raccontare e riportare alla luce.
Max Pezzali inoltre tornerà a Roma con la data evento IL CIRCO MAX, al Circo Massimo sabato 2 settembre 2023, luogo storico della Capitale nonché tra le più suggestive e celebri location di musica dal vivo all’aperto in Italia e nel mondo.
IL CIRCO MAX SARÀ L’UNICA TAPPA ESTIVA OPEN AIR DI MAX PEZZALI NEL 2023, l’unico imperdibile appuntamento estivo che continuerà a coinvolgere intere generazioni con veri e propri momenti iconici e di travolgente entusiasmo.
CALENDARIO PALASPORT 2022 – 2023
Sabato 26 Novembre 2022 | PESARO @ Vitrifrigo Arena – (DATA ZERO)
Lunedì 28 novembre 2022 | MILANO @ Mediolanum Forum – SOLD OUT
Martedì 29 novembre 2022 | MILANO @ Mediolanum Forum – SOLD OUT
Mercoledì 30 novembre 2022 | MILANO @ Mediolanum Forum – SOLD OUT
Giovedì 8 dicembre 2022 | ROMA @ Palazzo dello Sport – SOLD OUT
Venerdì 9 dicembre 2022 | ROMA @ Palazzo dello Sport – SOLD OUT
Lunedì 20 marzo 2023 | TORINO @ Pala Alpitour SOLD OUT
Martedì 21 marzo 2023 | TORINO @ Pala Alpitour SOLD OUT
Giovedì 23 marzo 2023 | BRESCIA @ Brixia Forum SOLD OUT
Sabato 25 marzo 2023 | PADOVA @ Arena Spettacoli – Padova Fiera
(Padiglione 7) SOLD OUT
Domenica 26 marzo 2023 | PADOVA @ Arena Spettacoli – Padova Fiera
(Padiglione 7)
Martedì 28 marzo 2023 | BOLOGNA @ Unipol Arena
Mercoledì 29 marzo 2023 | BOLOGNA @ Unipol Arena SOLD OUT
Venerdì 31 marzo 2023 | FIRENZE @ Mandela Forum SOLD OUT
Sabato 1° aprile 2023 | FIRENZE @ Mandela Forum SOLD OUT
Domenica 2 aprile 2023 | FIRENZE @ Mandela Forum
Giovedì 6 aprile 2023 | Eboli (SA) @ Palasele
Venerdì 7 aprile 2023 | Eboli (SA) @ Palasele SOLD OUT
Lunedì 17 aprile 2023 | MILANO @ Mediolanum Forum SOLD OUT
Martedì 18 aprile 2023 | MILANO @ Mediolanum Forum SOLD OUT
Giovedì 20 aprile 2023 | MILANO @ Mediolanum Forum SOLD OUT
Venerdì 21 aprile 2023 | MILANO @ Mediolanum Forum SOLD OUT
Domenica 23 aprile 2023 | TORINO @ Pala Alpitour
Mercoledì 26 aprile 2023 | LIVORNO @ Modigliani Forum
Giovedì 27 aprile 2023 | MILANO @ Mediolanum Forum SOLD OUT
Venerdì 28 aprile 2023 | MILANO @ Mediolanum Forum SOLD OUT
Lunedì 1° maggio 2023 | MILANO @ Mediolanum Forum SOLD OUT
Venerdì 5 maggio 2023 | CATANIA @ PalaCatania SOLD OUT
Sabato 6 maggio 2023 | CATANIA @ PalaCatania
Martedì 9 maggio 2023 | BARI @ Palaflorio
Mercoledì 10 maggio 2023 | BARI @ Palaflorio
Venerdì 12 maggio 2023 | ANCONA @ Pala Prometeo
Sabato 13 maggio 2023 | ANCONA @ Pala Prometeo
L’organizzatore declina ogni responsabilità in caso di acquisto di biglietti
fuori dai circuiti di biglietteria autorizzati non presenti nei nostri comunicati ufficiali.
info: www.vivoconcerti.com
Un concerto-spettacolo divertente, autoironico e travolgente che vede protagonista la straordinaria tecnica del pianista polacco, accompagnato da 45 orchestrali del Conservatorio di Trento, dedicato sia agli amanti della musica classica sia a chi non vi si è mai avvicinato
Domenica 30 aprile, ore 21
TEATRO JUVARRA – Via Filippo Juvarra, 13
Domenica 30 aprile alle 21.00 il Teatro Juvarra di Torino ospita l’unica data in Piemonte del concerto-spettacolo del pianista polacco Waldemar Malicki accompagnato dall’orchestra di 45 elementi del Conservatorio Bonporti di Trento. Non si tratta esclusivamente di un concerto di musica classica, bensì di una produzione unica nel suo genere, che propone l’enfasi e l’energia del pianoforte supportato da una grande orchestra sinfonica composta da 45 elementi e la performance di Waldemar Malicki, divenuto celebre per i suoi concerti/spettacolo che uniscono una grande tecnica esecutiva a momenti divertenti di interazione con il pubblico. Il suo talento versatile gli permette di eseguire prodezze impareggiabili sulla tastiera. Nei suoi concerti Malicki sorprende il pubblico grazie ad una combinazione di virtuosismo musicale e raffinatezza verbale. Arguzia, sorpresa, fantasia sconfinata e un tocco di piccante serviti con gusto ed eleganza.
Un’occasione per chi non si è mai avvicinato alla musica classica e, allo stesso tempo, una forte emozione per chi la classica l’ha sempre amata e la vede, in questo caso, proposta da un grande maestro nell’esecuzione ed un grande divulgatore nel suo racconto. Il Maestro Malicki parla un ottimo italiano e i suoi piccoli e comprensibili errori grammaticali rendono il tutto ancora più vero e divertente. L’autoironia unita alla sua tecnica interpretativa sono di fatto gli strumenti che hanno reso Waldemar Malicki uno dei più amati esecutori d’Europa.
Ad accompagnare il pianista un’orchestra sinfonica di 45 elementi, tutti giovani talenti provenienti da diverse città italiane ed estere, cresciuta nel Conservatorio Bonporti di Trento e diretta dal Maestro Andrea Raffanini.
WALDEMAR MALICKI
Nato a Lublino (Polonia) nel 1958 Malicki è cresciuto in un contesto di studi musicali e umanistici: è senza dubbio questo doppio approccio accademico ad averlo stimolato nel cercare un contatto costante con il suo pubblico, coinvolgendolo e divertendolo. Nel 1982 si è diplomato all’Accademia di musica di Danzica.
Ad oggi ha all’attivo ben 38 album e ha ricevuto 3 premium Fryderyk dall’industria discografica polacca. Si è esibito in molti festival, Festival a Lusławice, Holiday Festival of Stars a Międzyzdroje, Chopin Festival a Duszniki-Zdrój, Masuria Cabaret Night a Mrągowo. È il fondatore del quintetto di tango di Astor Piazzolla. È stato presidente della Società Ignacy Jan Paderewski. Insieme al regista Jacek Kęcik e al direttore d’orchestra Bernard Chmielarz, gestisce il progetto Philharmonic of Wit, unendo la musica orchestrale (prevalentemente classica) al cabaret. La sua straordinaria capacità di coinvolgere il pubblico in maniera entusiasmante e divertente lo ha reso un personaggio estremamente conosciuto anche al di fuori dei confini della musica classica.
In Italia si esibirà con la giovane l’Orchestra del Conservatorio Bonporti di Trento proponendo un repertorio prevalentemente contemporaneo che comprende brani di E. Grieg (Holberg suite), D. Zboch (Vivaldiana), F. Delius (Walk to the paradise garden), T. Procaccini (New York Picture), G. Gershwin (Rapsodie in blue) e una serie di improvvisazioni e variazioni umoristiche di Waldemar Malicki.
L’evento è prodotto da Piattaforma Servizi in collaborazione con Muvix Europa, il Conservatorio Bonporti di Trento, con il sostegno di Provincia Autonoma di Trento, Fondazione Caritro e Planet Art Entertainment.
Biglietti 15 € + prev. In vendita su mailticket.it
https://bit.ly/WaldemarMalicki
Waldemar Malicki e l’Orchestra del Conservatorio Bonporti di Trento
Teatro Juvarra, Torino
Via Juvarra, 13
Domenica 30 aprile, ore 21
Dal 22 al 30 aprile torna la rassegna dedicata al Jazz: 9 giorni di programmazione, 93 appuntamenti di cui 49 concerti, 234 musicisti coinvolti in 62 luoghi sparsi in tutta la città.
Si inaugura sabato 22 aprile. In apertura, dalle ore 11.00, la JST Jazz Parade, accompagnata dall’animazione Lindy Hop a cura de ‘La Bicicleta’ ASD si esibirà nei quartieri e nel centro cittadino per far rivivere la tradizione delle band itineranti che ha nella marching band di New Orleans la sua declinazione più brillante e divertente. Al mattino la JST Jazz Parade suonerà nei mercati, mentre al pomeriggio il percorso si snoderà nelle vie del centro, partendo da piazza Palazzo di Città per arrivare in piazza San Carlo e terminare la marcia animando con il suo trascinante programma le Gallerie d’Italia – Torino.
‘Natura morta con custodia di sax’, produzione originale di Peppe Servillo & Tjf All Stars aprirà ufficialmente il Festival 2023 alle OGR. Un viaggio al cuore del jazz dal libro di Geoff Dyer.
Tutti i concerti del TJF 2023 stanno riscuotendo, in prevendita, notevole interesse da parte del pubblico. Sono già sold-out i 2 appuntamenti con Stefano Bollani in programma domenica 30 aprile in chiusura del festival. Inoltre, in seguito all’esaurimento dei biglietti per ‘Natura morta con custodia di sax’ con Peppe Servillo & TJF All Stars (OGR sabato 22 aprile ore 21) e per ‘80th birthday tour’ con Kenny Barron Trio (OGR domenica 23 aprile ore 21), per consentire l’ascolto a un numero maggiore di spettatori sono stati aggiunti 300 posti laterali a scarsa visibilità (non a fronte palco) in vendita a 8 euro da mercoledì 19 aprile alla biglietteria del festival e su Vivaticket.
Per informazioni sui biglietti: www.vivaticket.it
STORIE DAL MONDO IN CASTELLO
NUOVI INCONTRI
Castello di Racconigi, 20 aprile – 25 giugno 2023
COMUNICATO STAMPA
Racconigi (CN), 20 aprile 2023 – Da giovedì 20 aprile a domenica 25 giugno, nel Salone d’Ercole del Castello di Racconigi, all’interno del consueto percorso di visita, è allestita l’esposizione Storie dal mondo in Castello. Nuovi incontri. Si presentano così al pubblico 8 manufatti inediti, selezionati dalla raccolta di armi e oggetti etnografici custodita nel deposito Armeria, uno dei segmenti inediti e più sorprendenti del patrimonio conservato nella residenza. I beni esposti provengono da diverse parti del mondo – India, Persia, Sudan, Congo, Giappone, Impero ottomano – e coprono un arco cronologico che si muove tra il Settecento e il primo quarto del Novecento. Si tratta di doni ricevuti da Vittorio Emanuele III e dall’ultimo re d’Italia Umberto II, in occasione di viaggi all’estero o visite diplomatiche legate alle relazioni internazionali intrattenute da Casa Savoia.
Dopo la mostra che si è svolta nel 2021, l’esposizione delinea un nuovo capitolo per il racconto del progetto di scoperta, comprensione e cura di questa straordinaria raccolta etnografica, un focus sulle attività di studio e valorizzazione condotte negli ultimi due anni. In vista dell’apertura di un percorso di visita permanente in programma per il 2024, è stata completata l’attività di schedatura e sono proseguiti gli interventi conservativi, eseguiti in parte dallo staff del Laboratorio di restauro della Direzione regionale Musei e in parte da restauratori esterni. In particolare i manufatti esposti sono stati restaurati grazie al contributo di Intesa Sanpaolo, da sempre in prima linea nel sostegno alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio culturale, e della Fondazione Cecilia Gilardi che ha erogato una borsa di studio nell’ambito dell’attività portata avanti dal 2010 per promuovere l’eccellenza nei mestieri d’arte, sostenendo i talenti più meritevoli negli anni della formazione e dell’ingresso nel mondo del lavoro.
Seppur in un numero contenuto di pezzi, il nucleo di manufatti scelto apre un affaccio suggestivo verso altri mondi, con testimonianze di pregio che celebrano tradizioni storiche e artistiche diverse, rimandano a specifici usi e riti sociali e narrano il fascino di civiltà lontane nel tempo e nello spazio.
Tra gli oggetti esposti spicca, ad esempio, la rotella dhal, scudo di ambito indiano in acciaio brunito e intagliato, probabile omaggio a Vittorio Emanuele III da parte della missione persiana giunta al Castello di Racconigi nell’estate 1911. Ma non solo. Di grande interesse risultano pure il raro pugnale haladie di manifattura sudanese, a imitazione di prototipi persiani, dal fodero ricoperto di conchiglie e perline colorate, e i piccoli tamburi giapponesi, utilizzati nel teatro Noh, che furono verosimilmente donati, sempre a Vittorio Emanuele III, da una delle delegazioni nipponiche ricevute nella residenza a inizio Novecento. Il valore identitario dei singoli oggetti, indagato guardando al background di provenienza, restituisce tuttavia un intreccio di connessioni, un filo rosso che attraversa la storia materiale, simbolica, collezionistica e ricostruisce i legami esistenti tra la raccolta, la residenza e i personaggi di Casa Savoia. Connessioni che intersecano anche il ricco patrimonio di fotografie storiche di ambito extraeuropeo custodito nel Castello, complemento naturale dell’Armeria.
In concomitanza con l’apertura dell’esposizione viene messa online la versione digitale della mostra tenutasi nel 2021, raggiungibile tramite il sito web della Direzione regionale Musei Piemonte.
Per scaricare le immagini degli oggetti esposti cliccare sul seguente link: https://bit.ly/3GTOSjH
Storie dal mondo in Castello
Nuovi incontri
CASTELLO DI RACCONIGI
via Francesco Morosini, 3 – Racconigi (CN)
20 aprile – 25 giugno 2023
Orario: giovedì visite accompagnate dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso 17.00) con partenza alle 10.00, 11.00, 12.00, 14.00, 15.30, 17.00; venerdì, sabato, domenica e festivi visite libere a ingresso contingentato dalle 9.00 alle 13.00 (ultimo ingresso 12.00) e dalle 14.00 alle 19.00 (ultimo ingresso 18.00).
Chiuso: da lunedì a mercoledì.
Biglietti: intero € 8,00; ridotto € 2,00 dai 18 ai 25 anni; gratuito per minori di 18 anni; gratuito per docenti delle scuole italiane pubbliche e private paritarie con presentazione della certificazione del proprio stato di docente; studenti delle facoltà di Architettura, Lettere e Filosofia; titolari di Abbonamento Musei, Torino+Piemonte Card; personale MiC; membri ICOM; giornalisti muniti di tessera professionale; persone con disabilità e accompagnatori.
Prenotazione: fortemente consigliata per visitatori singoli; obbligatoria per i gruppi con servizio di guida incluso. Il servizio di prenotazione è attivo dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 15.00: racconigi.prenotazioni@cultura.gov.it (la richiesta sarà evasa entro 24 ore dall’invio. La prenotazione è da ritenersi effettuata previa mail di conferma da parte dell’ufficio prenotazioni del Castello di Racconigi). Per verificare la disponibilità si consiglia di contattare il numero 0172 84005.
Arte, poesia e musica a Rivarolo
Domenica 30 aprile – ore 16.00 –
Liceo Musicale di via Sant’Anna 1 – Rivarolo Canavese
Presentazione dell’Antologia Poetica “INQUIETUDINE”
Curata da Giuliana Reano
Arte, poesia e musica: questi gli ingredienti del pomeriggio culturale presso il Liceo Musicale di via Sant’Anna a Rivarolo Canavese(To). Infatti, nei giardini dell’Istituto, intorno alle 16 avrà inizio l’appuntamento culturale organizzato dall’Associazione Luci di Ivrea, il Circolo del Calamaio, il Liceo Musicale e le Edizioni Pedrini. Il palinsesto prevede la visita guidata all’esposizione “Terre Fertili”, curata da Anna Tabia con opere di Sandra Baruzzi e Guglielo Marti, a seguire la presentazione del volume di poesie “Inquietudine”, curata da Giuliana Reano. Sono previste letture in presenza con Rosanna Frattaruolo, Sandra Balducci, Piera Giordano, Giovanni Ponzetti, Giuliana Reano, Alessio Canale Clapetto, solo per citare qualche nome. Durante l’evento saranno eseguiti interventi musicali curati dagli allievi dell’Istituto Musicale Rivarolese. Il sipario si alza anche per Oreste Valente. Interpreterà alcuni brani dedicati alla vita di Italo Calvino in occasione del centenario della nascita. I primi versi sono intorno alle 16 e l’ingresso e libero fino ad esaurimento posti disponibili. La kermesse si effettuerà anche in condizioni di tempo avverso.
Informazioni – Associazione Luci – telefonando al 393 9988875.
Due gli artisti protagonisti della collettiva in programma da martedì 18 aprile, curata da Monia Malinpensa.
Vincenzo Buonaguro e Vanni sono i protagonisti della mostra che la galleria Malinpensa by Telaccia dedica a due interessanti personalità del mondo dell’arte, visitabile da martedì 18 al 29 aprile prossimo.
Vanni vive e lavora in terra umbra, contornato da una natura incontaminata, capace spesso di suggerire trame artistiche che vengono poi narrate con una profonda cromaticità, legata alla luce mediterranea, appartenente alle proprie radici. Dopo i primi studi a Roma, Vanni ha perfezionato il suo percorso storico a Parigi, città in cui ha vissuto parecchi anni.
Vanni è un artista che anima il suo cromatismo lirico facendo uso di un piano estetico e della ricerca di una materia assolutamente originale, dando vita a un acconto fortemente emotivo e di intima riflessione, che affascina lo spettatore.
La pittura di Vanni recupera il senso dell’immagine in un’atmosfera intrisa di silenzio e di pace, all’insegna di un messaggio continuo e immediato di amore per la vitae per tutto quello che circonda l’artista.
L’inesauribile spontaneità, la verità di ambientazione e la raffinata sensibilità cromatica presenti nella sua opera aderiscono ad un modulo compositivo figurativo che sconfina nell’astrattismo, pur confermando una narrativa pittorica di notevole evoluzione, condotta con una trasposizione fantasiosa.
Il colloquio da parte dell’artista con la natura è costante e suscita emozione e particolare interesse, dando vita a un’incantevole poetica da cui ne scaturisce un’interpretazione di grande analisi e di viva consapevolezza.
Vincenzo Buonaguro, nato a Nola e laureatosi in Medicina e Chirurgia, ha approfondito i suoi studi artistici presso l’Accademia di Belle Arti di Brera e con il professor Giuseppe Spinoccia.
Egli predilige gli artisti italiani rivolti verso un’arte spirituale.
La sua prospettiva coincide con il motto che “Dio dà luce e non viceversa”.
Non è facile per l’essere umano accettare che un giorno tutto finirà, senza avere la certezza di cosa lo aspetti in seguito. L’artista, però, può, associando l’arte a Dio, cercare la luce di una salvezza che proviene dalla religione, seguendo il modello di Chagall nelle sue opere in bilico tra la vita di tutti i giorni e il progetto salvifico di Dio.
Ma di analoghi esempi di artisti, filosofi e pensatori ce ne sarebbero a migliaia.
L’artista Vincenzo Buonaguro ha voluto utilizzare una “Cripta”, uno spazio apparentemente chiuso e claustrofobico per raggiungere una luminosità interiore visibile anche ad occhi chiusi, affidandosi alla preghiera e alla lode del Signore.
Così la Cripta si trasforma in un luogo di luce artistica e interiore, arioso di aperture e voli mentali, dove non occorrono macchine o accessori di lusso. Basta creare opere vicine all’uomo, utilizzando aria, fiumi, fiori e preghiere.
D’altra parte nella storia dell’arte traspare spesso nelle opere l’anelito a qualcosa di superiore e di salvifico.
L’uomo non arriva alla perfezione, deve accontentarsi di tutta la sua imperfezione, che non scade in una merasciatteria, nel senso di “non cura delle cose”, ma che consiste, invece, nell’impossibilità di elevarsi dalla propria piccolezza umana pur nella ricerca di un Ente supremo e perfetto. E l’artista non deve arrendersi per cercarlo.
Forse solo così si può sperare di avere quella serenità e quella forza che ci permettono di affrontare le dure prove della vita.
La mostra, a cura di Monia Malinpensa, è visitabile presso la galleria d’arte Malinpensa by Telaccia dal martedì al sabato dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 19.
Festivi e lunedì chiuso.
La galleria è in corso Inghilterra 51, a Torino.
MARA MARTELLOTTA
Shen Yun, danze cinesi pre-comuniste
C’è tempo ancora fino a domenica 23 aprile al Teatro Regio di Torino e dal 25 al 30 aprile al Teatro Arcimboldi di Milano per godersi due ore di danza cinese, che non è solo un festival di musica dal vivo , esplosione di colori , scenografie incredibili , costumi dettagliati , tecnologie digitali uniche, in un solo spettacolo, 15 momenti per l’esattezza.
Ma l’occasione per assistere alla bravura dei giovani interpreti della scuola di New York fondata da FULUN GONG, attuano la vera danza cinese, antica di 5000 anni, una tecnica unica di danza , che si potrebbe definire, in modo riduttivo, acrobatica e spirituale.
L’intero spettacolo trasmette un importante messaggio al mondo.
Un messaggio politico e spirituale.
Esiste un’altra Cina, nel mondo, una Cina pre-comunismo con una cultura che il regime ha represso. Una Cina che i dissidenti che sono riusciti a fuggire ora esprimono attraverso l’arte.
Una Cina sensibile, spirituale e conservatrice di radici, e cultura, differenziata per zone di appartenenza, che sono state estirpate per rendere tutti uguali così da poter facilitare il controllo.
E fondamentalmente una riflessione che le recenti misure Covid 19 ci hanno palesato.
Gran bel lavoro quello di SHEN YUN, che come si evince dal nome
Shen significa divino. Yun è il portamento personale, o lo spirito interiore.
Insieme, il nome Shen Yun significa la bellezza degli esseri divini che danzano.
Lo spettacolo è consigliato a chi è sensibile alle cose belle.
GABRIELLA DAGHERO