Via San Francesco d’Assisi 23/c, Torino
Mercoledì 21 febbraio, ore 21.30
Il cool jazz californiano
Un repertorio che ripercorre il songbook americano, l’interpretazione di melodie intramontabili con una sonorità caratteristica priva di strumento armonico, reminiscenti del cool jazz californiano e rese famose dal quartetto del sassofonista Gerry Mulligan.
Lo swing, lo stile contrappuntistico, gli arrangiamenti originali e l’improvvisazione sono gli ingredienti principali che contraddistinguono l’interpretazione dei più famosi standards della storia del jazz da parte del Creative Jazz Quartet.
L’accurata scelta del repertorio permette di ricordare i musicisti più rinomati, da Louis Armstrong a Stan Getz. Non mancano le esplorazioni della scena “underground” del jazz degli anni ’50 e ’60 con artisti come Gigi Gryce, Sonny Clark e Freddie Red, avvalendosi, per alcuni progetti, della collaborazione artistica del sassofonista newyorkese Chris Byars come arrangiatore e “guest soloist”.
FORMAZIONE
Stefano Bassalti, flicorno e tromba
Francesco Senia, sax baritono
Fabio Mazzola, contrabbasso
Stefano Bonacina, batteria
Ora di inizio: 21.30
Ingresso:
15 euro (con calice di vino e dolce) – 10 euro (prezzo riservato a chi cena)
Possibilità di cenare prima del concerto con il menù alla carta
Info e prenotazioni
Tel: 011.543070 – E-mail: info@osteriarabezzana.it
Si tratta di artisti e linguaggi differenti, ma al tempo stesso complementari per sensibilità e intuizione creative, che danno vita a una doppia esposizione dai contenuti raffinati e intensi e che pongono in luce idea, mestiere e unicità espressiva.


Da questa trafila di pensieri contorti ma molto articolati ( ed accurati ) nasce dunque la voglia di mettermi in gioco e riprodurre in immagine il mio pensiero, anche al fine di trascendere l’amarezza passeggera, terminati con una bella gita a Genova, nel sontuoso Cimitero di Staglieno che diede il colpo di grazia per essere stimolato dalle voluttuose statue, unica su tutte la Tomba Pizzorni dello scultore Vittorio Lavezzari.

Rubrica settimanale a cura di Laura Goria
Ken Follet -mostro sacro della narrativa mondiale- con questo monumentale romanzo conclude il quinto e ultimo capitolo della saga iniziata con “I pilastri della terra”, ambientata a Kingsbridge, l’immaginaria città inglese di cui ha narrato l’evoluzione.
Cosa può succedere se una scrittrice molto amata sale su un palco e smantella una delle bugie più grandi in cui si culla l’infanzia? Ovvero che Babbo Natale non esiste ed è solo un’invenzione degli adulti spacciata ai più piccoli. Apriti cielo e giù palate di disapprovazione a catinelle.
E’ la prima volta che viene pubblicata in italiano questa sferzante commedia intrisa di humor della scrittrice inglese (nata nel 1922, morta nel 1999) che diede alle stampe il libro nel 1951 riscuotendo successo immediato in patria.
Zadie Smith, nata 48 anni fa a Londra da padre inglese e madre giamaicana (oggi docente di narrativa alla New York University), in queste pagine si avventura in un romanzo storico. E trae spunto da un fatto realmente accaduto.

