CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 247

“Segnali in codice” Il romanzo di Barberis è un viaggio nei misteri della Repubblica

Roma, anni Settanta. Alessandro Maccari e Cesare Fontanelli sono due ragazzi dell’alta borghesia capitolina, che hanno scelto la militanza nella lotta armata.

GABRIELE BARBERIS

Quarant’anni più tardi, le loro vicende si intrecceranno con quelle di Luca Boursier, uno svogliato studente universitario, figlio ribelle del più importante banchiere italiano. Per una serie di circostanze, il giovane inizia a collaborare con un’agenzia giornalistica di Milano contigua al mondo della politica. Sotto la guida di un direttore controverso e dell’enigmatica collega Giulia Tembassi, Luca riesce a mettersi in evidenza a livello nazionale dimostrando di possedere il fiuto del reporter investigativo di razza. Ma pian piano Boursier si avventura in un crescendo di intrighi fino a entrare in possesso di un documento sconvolgente che potrebbe riscrivere gli ultimi decenni della Storia d’Italia e compromettere i vertici della Repubblica.
Dietro una fitta cortina di inganni che tutto distorce e confonde, gli apparati occulti dello Stato scenderanno in campo per custodire un segreto da proteggere a qualsiasi costo.
Segnali in codice è un viaggio mozzafiato al termine della notte della Repubblica, un’immersione in apnea nei misteri di una stagione ancora tragicamente aperta, che ci ricorda come l’Italia non sia mai stata innocente.
Gabriele Barberis Vignola (1965), biellese di nascita, torinese di adozione, milanese per lavoro. Giornalista e opinionista, da oltre trent’anni segue giorno per giorno la politica italiana. Questo è il suo romanzo d’esordio.

“Nice Festival” di scena a Chieri

La seconda edizione del Festival organizzato dal Centro di Produzione per il Circo Contemporaneo “blu cinQue/Nice”

Dal 5 all’11 giugno

Chieri (Torino)

L’appuntamento o, meglio, gli appuntamenti vanno da lunedì 5 a domenica 11 giugno. Il che si traduce, in termini di cifre, in 8 Compagnie internazionali e altrettanti spettacoli (2 prime nazionali), per un totale di 19 repliche, cui si aggiungono 5 incontri – uno ogni mattina – dedicati alle scuole del territorio e l’elegante Chapiteau (struttura teatrale itinerante o “teatro pret-a-porter”) del Collettivo toscano “Teatro nelle Foglie” a fare da cornice alle maggiori produzioni della kermesse: questo è il “Nice Festival” di Chieri, alla sua seconda edizione, in programma per sette giorni (all’aperto) presso l’“area ex Fidivi”, in viale Fiume 3 o all’interno dello Chapiteau di “Compagnia Teatro nelle Foglie”. Oltre agli spettacoli, sono anche da mettere in conto due laboratori di arti circensi, aperti a tutti, e l’accompagnamento della “FC Street Band” nella giornata di sabato 10 giugno. Organizzato dal Centro di Produzione per il Circo Contemporaneo “blucinQue/Nice”(diretto da Caterina Mochi Sismondi e da Paolo Stratta), è l’unico progetto riconosciuto e finanziato dal “MIC” in tutto il Nord Italia e uno dei quattro riconosciuti a livello nazionale. A partire dal 2022 il Centro ha creato una “rete di partenariato” con le quattro città diGrugliasco, Chieri, Moncalieri e Settimo Torinese, attorno al fulcro del capoluogo di Torino da cui sono nati i “Nice Festival”. A calcare le scene saranno: Compagnia blucinQue, Accademia Cirko Vertigo,Compagnia Teatro nelle Foglie, Compagnia Nanirossi, Eleni Fotiou e Gabriel Taiar,Carlo Cerato, Maria Celeste Funghi e Carla Carnerero e El Niño del Retrete. I biglietti, con un costo che va dai 3 ai 5 euro, sono acquistabili su “Vivaticket”, tramite l’APP del Centro di Produzione “blucinQue Nice” o in loco presso la sede del Festival e in via Tiziano Lanza 31 a Grugliasco, sede di “Fondazione Cirko Vertigo”.

“Grazie al ‘Nice Festival’, Chieri rafforza la sua rete di relazioni tra città, territori e comunità e si colloca – afferma l’assessora alla Cultura e all’Istruzione di Chieri, Antonella Giordano – al centro dei circuiti di produzione culturale contemporanea andando anche a recuperare quella è stata la tradizione legata al teatro di strada. Fondamentale è il coinvolgimento del territorio, in particolare delle scuole. A loro verrà dedicato uno spettacolo ogni mattina, un modo per avvicinare i nostri giovani alla cultura con nuovi linguaggi e forme espressive. Saranno giorni emozionanti, per tutti”.

Per le scuole del territorio, si inizia lunedì 5 giugno alle ore 10 e tutti i giorni fino a venerdì 9 giugno, con “Binario Zero” di “Accademia Cirko Vertigo”, primo ente in Italia a rilasciare un diploma di laurea per “Artista di Circo Contemporaneo”, equipollente al “Dams”. Partendo dalla lettura dei più noti testi di Italo Calvino, lo spettacolo porta in scena, nello spazio all’aperto e attraverso le tecniche dell’equilibrismo, della danza, del teatro e del lollipop, le avventure di quattro viaggiatrici: ognuna di loro ha con sé una valigia che nasconde una storia. La nuova creazione “Vertigo” andrà in scena anche per il resto del pubblico da martedì 6 a venerdì 9, alle ore 18.

Lo spettacolo di apertura ufficiale della kermesse sarà “Gelsomina Dreams” di “Compagnia blucinQue”, in programma all’interno di Chapiteau “Teatro nelle Foglie” lunedì 5 giugno, alle ore 19,30, e a seguire martedì 6 e mercoledì 7 giugno alle ore 21. Dichiarato “omaggio al genio di Federico Fellini”, è un viaggio onirico in bilico tra danza, poesia, musica e circo, a partire da immagini ispirate al mondo dei sogni del grande regista romagnolo e ad alcuni dei suoi film. Sulla scena gli artisti della “Compagnia blu cinQue” si muovono in uno spazio simbolico, fatto di pochi elementi, in cui coreografie, suono e luci trasportano lo spettatore in un mondo sospeso nel tempo, un’ambientazione che allude a un set cinematografico dismesso e di felliniana memoria. A chiudere la carrellata degli spettacoli, saranno, domenica 11 giugno, alle 17,30, Elena Fresch e Matteo Mazzei con una pièce tout public, dai caratteri tipici dell’arte di strada, “Nanirossi show”, una ventata d’aria fresca, il meglio di un repertorio di virtuosismo acrobatico e tecnico eseguito con facilità, leggerezza e con uno spirito comico infallibile ed elegante. Completano il programma due laboratori di arti circensi aperti e tutti e, nella giornata di sabato 10 giugno alle ore 17, l’intervento della “FC Street band” che si sposterà da viale Fiume 3 a piazza Umberto e ritorno richiamando e animando il pubblico.

Per info e programma completo: www.blucinque.it o www.comune.chieri.to.it

g.m.

Nelle foto:

–       Chapiteau “Teatro nelle Foglie”

–       Caterina Mochi Sismondi: “Gelsomina Dreams”, ph. Andrea Macchia

–       Antonella Giordano, assessora alla Cultura e all’Istruzione di Chieri

 

Gli Eugenio in Via di Gioia tra “Amore e rivoluzione”

Spontaneità, gentilezza innata e un sorriso sempre stampato in faccia. Ma soprattutto una musica unica nel suo genere. E anche una maxi scritta sul porfido di Piazza San Carlo in grado di fare il giro del mondo. Gli Eugenio in Via di Gioia fanno questo e molto altro, incarnando uno spirito contemporaneo e vitale come pochi. Eugenio Cesaro, Emanuele Via, Paolo Di Gioia e Lorenzo Federici (dalla crasi dei 3 cognomi è nato il nome della band) hanno festeggiato il decimo anno di attività con un tour dedicato al loro ultimo album “Amore e rivoluzione”. E appunto di rivoluzione ne hanno fatta parecchia, soprattutto a Torino, come dimostra la nomina ad “Ambasciatori della Città”. Tanti singoli diventati virali e collaborazioni di rilievo, ma gli Eugenio in Via di Gioia continua a rimanere gli stessi ragazzi che suonare nelle strade della loro città. Abbiamo parlato con Eugenio per capire di più su questa band.

Il vostro sound è stato definito come un mix tra la cultura degli artisti di strada “ma anche della balera, dello swing senza tempo, del folk raccolto in piola e attualizzato come nu-folk(Torinomagazine). Il tutto arricchito con dei testi solo apparentemente leggeri. Come nasce il processo creativo dietro alla scrittura di un brano?

Essendo in quattro abbiamo diversi modi di scrivere. Il mio preferito è quello di scendere in strada in orari particolari e sfruttare la solitudine. A quel punto mi piace improvvisare canzoni su quattro accordi e poi sbobinare e riascoltare a casa. Da qui nasce il testo di una canzone. Ma di metodi ne abbiamo veramente molti: Lorenzo, ad esempio, scrive in casa da solo.

Le vostre canzoni, infatti, vi hanno portato lontano. Come gestite il successo che vi ha investito in questi anni?

Prima eravamo nella fase dell’ “infanzia” del percorso degli Eugenio in Via di Gioia, ora stiamo vivendo la nostra “adolescenza”. Prendiamo più consapevolezza di chi siamo stati e di chi siamo ora e cosa vogliamo fare. Noi non crediamo in un rapporto verticale con il pubblico, bensì orizzontale: non ci può essere comunità se esiste un divario. Cerchiamo di passare dal lato collaborativo nel rapporto con le persone e questo si riflette sul nostro modo di interagire con il pubblico.

Quello che dici si evince dal fatto che è usuale incontrarvi in giro per strada a suonare. E’ un’attitudine naturale o è una scelta?

E’ sempre stato molto naturale. Io penso che la mia vocazione, che poi si riflette anche nel gruppo, sia quella di suonare per strada. Se mi dicessero di fare un “ultimo concerto nella vita” non sceglierei lo stadio, bensì la strada. Per me è il luogo in cui mi sento a casa e libero di esprimermi. Penso sia molto più difficile esibirsi davanti ad una persona che non davanti a cento mila: infatti in quel momento la guardi direttamente negli occhi e devi dare il meglio.

VALERIA ROMBOLA’

Giordano Bruno Guerri intervistato da “La Stampa”

IL COMMENTO  Di Pier Franco Quaglieni

L’intervista a  Giordano Bruno Guerri su “La Stampa  del 2 giugno  rappresenta qualcosa di importante sia perché è un fatto davvero inusuale che il giornale di Giannini dia voce a personalità libere come Guerri, sia perché  essa chiarisce in modo inequivocabile la posizione dello storico e dello scrittore, attuale presidente del Vittoriale. Guerri ha spiegato  in modo ineccepibile che occuparsi in termini storici di fascismo , non significa affatto essere  nostalgici. L’accusa di aver sdoganato il fascismo con la sua opera storica colpì in primis Renzo  De Felice e venne rivolta a tutti coloro che con il necessario distacco storico si occuparono del Ventennio e vennero accusati di revisionismo.
L’aver scritto di Bottai, di Marinetti, di D’Annunzio “per cambiare una vulgata sbagliata“ è  stato il  nobile compito che Guerri si è assunto ,infrangendo la feroce egemonia culturale che ha gravato pesantemente sulla cultura italiana per decenni. Guerri ha anche dichiarato di detestare il fascismo ed ha aggiunto che sarebbe stato “ un furioso antifascista durante il regime “ l’unica scelta che resta importante perché esserlo oggi senza rischi, anzi con molti vantaggi,  appare del tutto fuori tempo. L’antifascismo dei molti che cambiarono camicia dopo il 25 aprile 1945 ,andando in soccorso ai vincitori, come diceva Flaiano, non ha nulla di eroico, anzi esprime il più volgare opportunismo che non riguardò  solo gli intellettuali ma tanti italiani qualunque. Ernesto Rossi che subì’ carcere e confino ,scrisse in una lettera a Salvemini che molti a Firenze salutavano con il pugno chiuso perché, se avessero aperto la mano, sarebbe caduto in terra il distintivo fascista che avevano appena tolto dal bavero.
Guerri ha evidenziato nell’intervista come l’egemonia culturale del PCI  appaia un fatto storico indiscutibile. De Gasperi e i partiti laici scelsero la gestione del  potere, Togliatti rivolse la sua attenzione alla cultura che finì di prostrarsi al PCI : gli intellettuali – ha ricordato Guerri – “non sono leoni e sappiamo bene da dove vengono , dal Rinascimento stipendiati da un signore”.
Guerri ha anche spiegato come Berlusconi abbia  sottoscritto un tacito accordo con la sinistra, tenendo per se’ le televisioni e la cultura di massa. Il resto lo ha lasciato alla sinistra.” Secondo Guerri” non ha mai usato Mondadori o Einaudi a fini politici perché a lui non interessava. Sarebbero stati strumenti formidabili; anche sotto Berlusconi la cultura alta di destra è rimasta orfana.”Una verità sui limiti abissali di Forza Italia che ha i premiato spesso gli sprovveduti e gli incolti, lasciandosi scappare i “professori”, ma non soltanto quelli.
Nell’ intervista Guerri (che ha appena pubblicato un nuovo libro su D’Annunzio “Gabriele  D’Annunzio. La vita come opera d’arte” – Rizzoli 2023 ) ha anche  spiegato le distanze del Vate dal fascismo  come è ormai assodato dalla storiografia più seria. Guerri ha anche raccontato  un episodio emblematico: “Quando sono arrivato al Vittoriale fuori c’erano bancarelle con paccottiglia varia, i gagliardetti, gli Eja Eja Alalà, i manganelli, le magliette con la scritta “me ne frego“. Prima gli imposi di vendere  anche le magliette con Che Guevara. Quando scadde la concessione, sono riuscito a far rimuovere le bancarelle e a Gardone non si trova più un accendino con il duce. Per questo mi sono inimicato un sacco di gente a destra, prima di tutti Casa Pound.”
Conosco Guerri ed ho letto quasi tutti i suoi libri. Egli è davvero un intellettuale libero e la sua laicità è davvero un aspetto importante della sua opera. E’ un chierico che non ha tradito, se vogliamo evocare il grande e dimenticato  libro di Julien Benda.

A Bardonecchia la cultura è di SCENA

Parte in grande spolvero la Stagione estiva SCENA 1312, importante Festival culturale di Bardonecchia che, dal 2018, ospita artisti provenienti dalle più importanti realtà musicali e teatrali italiane. La splendida cornice montana diventa essa stessa titolo: 1312 è l’altitudine della città che continua ad imporsi anche sul piano artistico con oltre 40 spettacoli all’anno, altrettante presentazioni letterarie e mostre dedicate ad artisti e fotografi emergenti.
Gli spettacoli iniziano a Palazzo delle Feste venerdì 2 giugno con Il discorso di Chicchi: Teresa Mattei alla Costituente (con Alessia Donadio, regia di Monica Luccisano e produzione di Cineteatro Baretti e Museo Storico della Resistenza): un ritratto importante della più giovane donna tra le 21 elette il 2 giugno 1946 nella neonata Repubblica Italiana, partigiana e figura di spiccata etica morale e politica. Corrono oggi i 75 anni dell’entrata in vigore della Costituzione Italiana (1948-2023). Teresa Mattei diede anche il suo prezioso contributo all’Articolo 3 della Costituzione, sulla parità dei diritti. Aveva venticinque anni, ex partigiana con il nome di battaglia Chicchi, sempre fedele ai suoi ideali, metteva sempre in primo piano la libertà di pensiero, la libertà morale e politica, e l’impegno civile per salvaguardare i diritti dei più deboli, specialmente donne e bambini.
Quando nel 1938 entrano in vigore le leggi razziali, Teresa Mattei, che frequenta il liceo a Firenze, rifiuta di partecipare alle lezioni che promuovono la “difesa della razza”: un atto di ribellione che fu punito con l’espulsione definitiva dalla scuola. Pochi anni più tardi entra nella Resistenza con il nome di battaglia “Chicchi”.
Sabato 3 giugno, invece, una serata dedicata alla danza classica, con Paquita, su coreografie originali di Marius Petipa e musiche di Luwig Minkus (compagnia di danza Klassic Akademy). Paquita è un balletto rappresentato per la prima volta al teatro dell’Accadémie Royale de Musique a Parigi il 1° aprile del 1846 e ambientato in Spagna durante l’occupazione napoleonica. E’uno dei balletti più spettacolari del repertorio romantico. L’eroina è Paquita, una giovane gitana che in realtà è una ragazza nobile rapita dagli zingari quando era bambina. Riesce a salvare la vita di un giovane ufficiale francese, Lucien d’Hervilly, che il governatore spagnolo vorrebbe morto per mano del capo degli zingari, Iñigo. Paquita alla fine, grazie ad un medaglione, scopre di essere la cugina di Lucien e quindi di poterlo sposare. In seguito a varie peripezie si separa dal gruppo di gitani e si sposa con Lucien. La magia della danza che, intramontabile, riesce ancora a far sognare grandi e piccini.
Seguiranno altri appuntamenti che comprenderanno non solo spettacoli, ma laboratori nelle scuole (SCENA 1312 Lab), concerti itineranti (SCENA 1312 Street), incontri letterari (SCENA 1312 Books) e mostre (SCENA 1312 Arte).

Gli spettacoli musicali sono curati da ESTEMPORANEA – Arte, Musica, Teatro, organizzazione torinese che negli anni si è imposta nel panorama musicale per qualità, competenza e cura nella realizzazione dei cartelloni. ESTEMPORANEA, attraverso la Direzione Artistica di Lucia Margherita Marino, cura il Festival CONTAMINAZIONI e i Corsi di Perfezionamento Musicale nella Valle Ellero con docenti provenienti dalle più importanti realtà sinfoniche italiane, collabora con lo Zephyr Music Festival di San Francisco e, nella Stagione Invernale, con l’Unione Musicale, l’Orchestra Filarmonica di Torino e l’Accademia dei Folli per i progetti Metro Music e RE.B.U.S. oltre alla normale produzione di spettacoli.

I libri più amati del mese

I libri più amati dalla community FB de iL Passaparola dei Libri nel mese di maggio sono Lezioni, che segna il ritorno nelle nostre discussioni di Ian Mc Ewan, autore molto analizzato nel gruppo; Oscura e Celeste, un giallo a sfondo storico di Marco Malvaldi; L’Equilibrio delle Lucciole, di Valeria Tron, romanzo intimista e drammatico che i lettori mostrano di apprezzare molto.

Incontri con gli autori

Per chi non è andato al Salone Del Libro a Torino, la nostra redazione ha provveduto, come sempre, a incontrare gli scrittori emergenti più interessanti del momento.

Questo mese abbiamo intervistato il regista Stefano Pasetto, che da poco ha esordito come scrittore con Il Velo (ChiPiùNeArt, 2023), un thriller ”al femminile” ambientato in Argentina.

Per questo mese è tutto: vi ricordiamo che se volete partecipare ai nostri confronti, potete venire a trovarci su FB e se volete rimanere aggiornati sulle novità in libreria e gli eventi legati al mondo dei libri e della lettura, visitate il nostro sito ufficiale all’indirizzo www.unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

redazione@unlibrotiralaltroovveroilpassaparoladeilibri.it

Agis Piemonte e Valle d’Aosta riporta gli studenti al cinema

Agis Piemonte Valle d’Aosta ha coinvolto 2000 studenti di 16 istituti scolastici che sono stati accolti in 10 sale cinematografiche con lezioni sul linguaggio audiovisivo, film e dibattiti sul tema dei film legati allo sport, oltre a incontri con professionisti del settore audiovisivo e un percorso di formazione docenti.

Dal dicembre 2022 a maggio 2023 Agis, Associazione Generale Italiana per lo Spettacolo, nella sezione Piemonte Valle d’Aosta, ha messo a disposizione gratuitamente degli istituti secondari di II grado del Piemonte un percorso gratuito di linguaggio audiovisivo e incontri per promuovere le professioni del cinema tra gli studenti e i loro docenti.

Continua così l’impegno di città e regione a educare e invogliare i ragazzi a tornare al cinema che a partire dalla pandemia ha subito un duro colpo. Agis Piemonte Valle d’Aosta punta sui più giovani accompagnandoli in un percorso alla scoperta di un luogo che non è solo cultura ma anche aggregazione: la sala cinematografica.

Oltre 2 mila studenti e i loro docenti (150 circa) provenienti da 16 istituti scolastici dislocati in 9 Comuni piemontesi, per un totale di 10 sale cinematografiche, hanno assistito a venti incontri, tra lezioni sul linguaggio audiovisivo, proiezioni e dibattiti su film principalmente a tema sportivo (Una famiglia vincente – King Richard, Invictus – L’Invincibile, Race – Il colore della vittoria, La battaglia dei sessi, Dolcissime). A questi si sono aggiunti altri dieci incontri con 15 professionisti e professioniste del settore cinematografico. Tra le figure professionali coinvolte hanno partecipato: location manager, scenografi, produttrici di cinema d’animazione, doppiatori, attori, compositori, registi, produttori, casting director, sound designer, tecnici del suono e dialoghisti. Agis ha inoltre preparato appositi materiali a supporto degli insegnanti per proseguire il lavoro in classe: schede film, videointerviste, videopillole sulla storia del cinema e un dossier sulle professioni dell’audiovisivo.

Luigi Boggio, Presidente Agis Piemonte Valle d’Aosta: “Sistema Cinema contribuisce a far percepire la complessità dell’universo cinema. I ragazzi hanno partecipato attivamente ad un percorso che li ha incuriositi e che in alcuni casi li ha orientati verso i loro prossimi percorsi di studi. La realizzazione di progetti come questo conferma il ruolo attivo di Agis quale anello di congiunzione tra il mondo delle imprese dello spettacolo con quello della scuola, in un rapporto di scambio che arricchisce entrambi e che punta a coinvolgere in maniera diretta gli spettatori di oggi e di domani”.

Arrigo Tomelleri, Presidente Anec Piemonte Valle d’Aosta: “Le sale associate hanno partecipato con convinzione al progetto nella certezza che l’esperienza di fruizione condivisa con i propri pari sia insostituibile. Anec con le sue sale associate è sempre a disposizione degli Istituti scolastici per far fruire il cinema nel luogo che permette di accendere la magia: la sala cinematografica”.

Marta Valsania, Segretaria Generale Agis Piemonte Valle d’Aosta: “In un contesto storico dove le immagini sono imprescindibili e i più attivi produttori sono i ragazzi stessi è necessario, grazie al supporto della scuola, fornirgli gli strumenti per non esserne sopraffatti. Un grande lavoro di squadra con i partner di progetto che si sono spesi senza remore con l’obiettivo comune di riportare i giovanissimi a frequentare le vetrine più belle del nostro complesso universo cinema: le sale cinematografiche. Auspichiamo vivamente di poterlo riproporre per la prossima annualità scolastica”.

Nel 2022 sono stati distribuiti in sala 498 nuovi film di prima programmazione (+141 rispetto al 2021, -43 rispetto alla media del periodo 2017-2019) di cui 251 di produzione o co-produzione italiana (+95 rispetto al 2021; +30 rispetto alla media 2017-2019) per una quota del 50,4% sul totale (43,7% nel 2021; 40,9% nella media del periodo 2017-2019); 8 titoli nel 2021 sono usciti anche in 3D (18.8mln di euro; 6,1% dell’incasso totale del mercato, 1.9mln di biglietti venduti, 4,4% delle presenze). Si tratta del più importante risultato ottenuto da questo formato dal 2015. Oltre ai film di nuova uscita sono stati distribuiti in sala anche 126 nuovi contenuti complementari (eventi, edizioni speciali, riedizioni; +45 rispetto al 2021; +36 rispetto alla media del periodo 2017-2019) per un incasso di 11 milioni di euro (il 3,6% del box office totale del mercato; il 4,3% nel 2021; del 2,3% la media di periodo 2017-2019) e 1.4 milioni di presenze (il 3,2% del totale); Nel complesso sono quindi usciti in sala 624 nuovi titoli.

SISTEMA CINEMA è stato realizzato da Agis Piemonte Valle d’Aosta nell’ambito del Piano Nazionale Cinema per la Scuola promosso da Ministero dell’Istruzione (MIM) e Ministero della Cultura (MIC), Associazione Nazionale Esercenti Cinematografici – Sezione Interregionale Piemonte Valle d’Aosta; Sindacato Nazionale Critici Cinematografici Italiani – Gruppo Piemonte; Film Commission Torino Piemonte; Esercito Italiano.

Qui il video conclusivo del progetto: SISTEMA CINEMA. Il cinema come strumenti, linguaggio, professione

Tutte le informazioni sul progetto “Sistema Cinema” e le attività di Agis Piemonte Valle d’Aosta sono disponibili sul sito di Agis Piemonte e Valle d’Aosta.

Lori Barozzino

La stagione dell’Orchestra Rai con il nuovo direttore

Presentata la nuova stagione dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai 2023-2024.

Ottima atmosfera e grande entusiasmo per il nuovo direttore principale Andrès Orozco-Estrada. Ad ottobre inizierà il suo contratto (durata 3 anni), ma già il 2 giugno alle 20.30, dirigerà il concerto per la Festa della Repubblica con musiche di Verdi, Puccini, Mendelssohn e Rossini. Sarà in diretta su Radio3 e in streaming sul portale di Rai Cultura. Il 14 ottobre dirigerà il concerto fuori abbonamento pre-inaugurazione con musiche di Mozart e Musorgskij. L’Inaugurazione il 26 ottobre con il direttore Fabio Luisi per un concerto che vede il ritorno della pianista Martha Argerich impegnata ad eseguire il “Primo concerto per pianoforte e orchestra” di Beethoven. A seguire la “Quinta” sinfonia di Cajkovskij. Concerto di Pasqua il 29 marzo con il direttore Andrès Orozco-Estrada con un programma che prevede lo “Stabat Mater” di Pergolesi e la “Pastorale” di Beethoven. Il prossimo anno è il centenario della morte di Puccini. Verrà proposta una pagina poco eseguita come la “Messa di Gloria”. Sul podio Michele Gamba con i cantanti Francesco Meli  e Markus Werba, con il Coro del Teatro Regio. Tanti i direttori prestigiosi : Daniele Gatti, Ottavio Dantone, Daniel Harding, James Conlon, Juraj Valcuha. Debutti di Hannu Lintu, , Philippe Jordan e Dmitry Matienko. Il tradizionale concerto di Natale sarà diretto da Fabio Luisi con musiche di Cajkovskij mentre quello di Carnevale sarà diretto da Kristjan Jarvi. Grandi solisti si alterneranno sul podio dell’Orchestra Rai. Tra questi Mischa Maisky, Enrico Dindo, Frank Peter Zimmermann, Emanuel Ax, Yefim Bronfman. Riconfermata Rai NuovaMusica e le Domeniche dell’Auditorium.

Pier Luigi Fuggetta

Ritmika, festival di musica e creatività

RITMIKA

6-9 settembre 2023

PalaExpo di Moncalieri (TO)

Ritmika è il festival musicale della creatività e della sperimentazione giunto alla 27esima edizione. Sul palco allestito al PalaExpo di Moncalieri, nell’ex Foro Boario, si alternano i Santi Francesi, i vincitori dell’ultima edizione di X Factor; Paola & Chiara, il duo dance più iconico e conosciuto della musica italiana; i Planet Funk, una delle band più importanti del panorama elettro-dance italiano e internazionale; Francesca Michielin, una delle artiste più complete ed interessanti del panorama musicale attuale.

«A Moncalieri l’estate prosegue con il grande festival di Ritmika, che ospiterà in esclusiva grandi artisti del panorama musicale nazionale e non solo – dichiara Davide Guida, Assessore alle Politiche per i Giovani di Moncalieri L’obiettivo è creare occasioni per divertirsi e stare insieme. Quest’anno il rinnovato staff di Ritmika, vedrà coinvolti i ragazzi e le ragazze di Moncalieri nel corso dei grandi eventi estivi, sui quali la città intende continuare a scommettere. La prima serata open e gratuita di Ritmika, sarà inoltre un’occasione di festa della Città, all’insegna della musica».

L’anteprima del festival, mercoledì 6 settembre, è Ritmika Open, organizzata da Moncalieri Giovane, a ingresso gratuito, con gli artisti moncalieresi emergenti e special guest i Santi Francesi. Usciti vincitori dall’ultima edizione di X Factor, Mario Francese e Alessandro De Santis hanno pubblicato il loro Ep “In Fieri”, fatto di sei tracce, tra cui due cover – Creep e Ragazzo di Strada – e Spaccio, in featuring con i Fast Animals and Slow Kids che presentano al PalaExpo di Moncalieri.

Dopo 10 anni di stop e il successo del Festival di Sanremo 2023 con “Furore”, il duo dance più iconico e conosciuto della musica italiana torna in tour: le sorelle milanesi Paola e Chiara Iezzisalgono sul palco, giovedì 7 settembre, per ripercorrere i successi passati e svelare i grandi progetti futuri. Chiude il loro concerto Whitemary, un’artista che mescola il mood da dancefloor all’elettronica e al pop d’autore.

Venerdì 8 settembre i Planet Funk, da sempre capitani di innovazione tecnologica, sonora e di produzione, presentano i pezzi che hanno segnato la storia della musica elettronica nel nostro paese e i nuovi brani inediti, da cui è stato estratto il singolo The World’s End, che segna il primo lavoro dopo la scomparsa di Sergio della Monica, storico fondatore del gruppo. I Planet Funk tornano dopo un lungo silenzio discografico e a 20 anni dal loro primo album di successo. A chiusura di serata il dj set di The Bloody Beetroots, l’artista mascherato dell’EDM nostrana che ha collaborato con Paul McCartney, Tommy Lee, Steve Aoki.

L’ultimo appuntamento, sabato 9 settembre, è con Francesca Michielin, reduce dall’ottimo riscontro ottenuto come conduttrice di X Factor, il talent show che lanciò la sua carriera 10 anni fa, e dagli innumerevoli sold out registrati dal tour bonsoir! – Michielin10 a teatro. Francesca Michielin è una delle artiste più complete ed interessanti del panorama musicale attuale, cantautrice e polistrumentista, il 24 febbraio 2023 ha pubblicato il nuovo progetto discografico Cani Sciolti. Chiude il concerto e la 27esima edizione di Ritmika, Mobrici, ex frontman e compositore dei Canova. Alternandosi tra chitarra e piano e con una scaletta che spazia da canzoni più intime a brani vivaci di denuncia sociale, Mobrici, dopo due date sold out a Roma e Milano e l’uscita del secondo album da solista Gli anni di Cristo, dà vita a un set che va ben oltre la semplice esibizione musicale.

Ritmika è un progetto promosso dalla Città di Moncalieri, prodotto da Fondazione Reverse. Con il patrocinio di Regione Piemonte e Fondazione CRT. Sustainability partner: Iren. HR partner: Lavoropiù. Official beer: Beck’s. Technical partner: Hydra. Fan partner: Ticketswap. Charity Partner: Associazione Donna Tea APS.

CALENDARIO

Mercoledì 6 settembre

Ritmika Open. Special guest: Santi Francesi

Ingresso gratuito

Giovedì 7 settembre

Paola & Chiara + Whitemary

Biglietti: 40 euro + ddp

Venerdì 8 settembre

Planet Funk + The Bloody Beetroots

Biglietti: 33,35 euro + ddp

Sabato 9 settembre

Francesca Michielin + Mobrici

Biglietti: 15 euro + ddp

Biglietti su Ticketone o Dice.fm

Info

Palaexpo Moncalieri

Piazza del Mercato 3 bis, Moncalieri (TO)

Inizio concerti: ore 21 – Apertura cancelli: ore 18

Eve Arnold e Ruth Orkin, due americane a Torino

EVE ARNOLD E RUTH ORKIN, DUE AMERICANE A TORINO

 

MERCOLEDÌ 31 MAGGIO 2023, ORE 18.30

Gymnasium di CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia

Via delle Rosine, 18 – Torino

 

Incontro presso Camera sul tema “Eve Arnold e Ruth Orkin, due americane a Torino” a margine della mostra a loro dedicata

 

Mercoledì 31 maggio prossimo, alle 18.30, presso Camera, il Centro Italiano per la Fotografia, si terrà l’incontro “Eve Arnold e Ruth Orkin, due americane a Torino”, promosso in collaborazione con i Musei Reali di Torino.

Walter Guadagnini, direttore artistico di Camera, ed Edoardo Accattino, amministratore di Ares srl, racconteranno le storie avventurose delle due autrici americane che hanno fotografato quasi un secolo, catturando il senso del mondo con sguardi originali, empatici e intraprendenti.

Le vicende delle due fotografe, Eve Arnold e Ruth Orkin, presentano diversi parallelismi e punti di contatto, sia dal punto di vista biografico sia artistico.

Eve Arnold nasce a Philadelphia nel 1912 e muore a Londra nel 2012; Ruth Orkin nasce a Boston nel 1921 e muore a New York nel 1985. Entrambe nate in città degli Stati Uniti orientali , entrambe di origini ebraiche e determinate nel volersi costruire una strada nel proprio mondo, quello della fotografia, che negli anni del secondo dopoguerra era ancora prettamente maschile, hanno dimostrato una spiccata sensibilità e un’attitudine innata a entrare con empatia nei soggetti fotografati, fossero essi personaggi famosi o gente comune.

Nelle fotografie dei divi dell’epoca, le due artiste rifuggono l’estetica patinata nei ritratti delle protagoniste del jet set, come Marylin Monroe, Marlene Dietrich, Woody Allen e Alfred Hitchcock, colti in pose e contesti assolutamente naturali, sviluppando ritratti originali e lontani dalle rappresentazioni ufficiali dei divi del tempo.

Il loro occhio si posa con lucidità e sensibilità sulla vita quotidiana delle persone comuni, cogliendone luci e ombre. Basti pensare alla naturalezza e spontaneità dei bambini colti mentre giocano in strada negli scatti di Orkin o la fatica del lavoro e dello sfruttamento dei lavoratori impiegati nei campi nelle immagini di Arnold.

L’esposizione delle fotografie di Eve Arnold, visitabile fino al 4 giugno, si compone di circa 170 immagini, di cui molte mai esposte prima, e presenta l’opera completa della leggenda della fotografia del Novecento, a partire dai primi scatti in bianco e nero nella New York degli anni Cinquanta fino agli ultimi lavori a colori, realizzati alla fine del secolo. Le tematiche che le opere esposte affrontano sono il razzismo negli Stati Uniti, l’emancipazione femminile, l’interazione fra diverse culture, fino alle fotografie scattate sul set di film indimenticabili, dove sono state ritratti gli artisti del periodo, quali Marlene Dietrich, Marylin Monroe, da Joan Crowford a Orson Welles. Alcune delle immagini fotografiche di Eve Arnold esposte in mostra risultano inedite, tra queste la serie “Black is beautiful” del 1968, testimonianza del lento emergere dell’orgoglio identitario afroamericano e il monumentale “Behind the veil” del 1969, che l’ha portata a raccontare in un viaggio compiuto insieme alla scrittrice Lesley Blanch, la condizione femminile in Egjtto, Emirati Arabi Uniti, Pakistan, Turkmenistan e Afghanistan.

Nella maggior parte dei soggetti delle fotografie di Eve Arnold emergono donne, madri, bambine, lavoratrici, dive, studentesse, che non cadono mai nello stereotipo e sono al centro di riflessioni e di racconti speciali, come nel caso di Yvonne Sylvain, la prima dottoressa di Haiti. Significative anche le immagini intime empatiche realizzate nei reparti di maternità degli ospedali di tutto il mondo.

156 fotografie rappresentano il corpus dell’opera di Ruth Orkin esposta in mostra, in particolare quelle vintage che ripercorrono la traiettoria di u a delle personalità più significative della fotografia del secolo scorso, tra il 1939 e la fine degli anni Sessanta. Ricordiamo scatti iconici della storia della fotografia e i ritratti di figure quali Robert Capa, Orson Welles, Albert Einstein, Marlon Brando, Lauren Bacall , Vittorio DE Sica e Woody Allen.

“Come curatore e storico della fotografia – afferma Anne Morin – mi è sempre sembrato che il lavoro di Ruth Orkin non abbia ricevuto il riconoscimento che merita. Se questa fotografa ha un destino affascinante, il suo lavoro lo dimostra e questa esposizione si propone proprio di rivisitare il lavoro della donna che sognava di diventare una regista, affascinata dal mondo cinematografico essendo sua mamma, Mary Ruby, un’attrice di film muti. Ruth Orkin rinunciò al sogno di diventare cineasta o perlomeno divette trasformare questo sogno, complice il regalo della sua prima macchina fotografica una Univex da 39 centesimi, con la quale si avvicinò alla fotografia, senza mai trascurare la passione per il cinema .

L’appuntamento mancato con il cinema la costringerà a inventarsi un linguaggio che doveva porsi alla confluenza tra queste due arti sorelle, tra l’immagine fissa e l’illusione dell’immagine in movimento, un linguaggio che induceva una corrispondenza costante tra due temporalità non parallele”.

La mostra consente con molta precisione di capire i meccanismi messi in atto per evocare il fantasma del cinema nel suo lavoro.

Eve Arnold fu la prima donna insieme a Inge Morath, a far parte dell’agenzia Magnum Photos e nel 1951 Robert Capa dirà di lei “ Il suo lavoro cade a metà tra le gambe di Marlene Dietrich e la vita amara dei lavoratori migranti nei campi di patate.

La sua produzione artistica fotografica sarà io mix di reportage d’inchiesta e ritratti delle grandi star del cinema e dello spettacolo, denotando una ampia trasversalità del suo corpus fotografico.

MARA MARTELLOTTA