CULTURA E SPETTACOLI- Pagina 172

San Leonardo, templari a Chieri

L’epoca è quella delle Crociate. Gerusalemme è tornata cristiana già da alcuni decenni e tante altre crociate verranno dopo la riconquista araba della città santa verso la fine del dodicesimo secolo. Crociati e pellegrini sono in marcia da tutta l’Europa verso Roma, verso l’Oriente e la lontana Terra Santa.

Passano anche a Chieri, alcuni solo il tempo necessario per rifocillarsi e riprendere il cammino da poveri crociati, altri invece si fermano molto più a lungo e costruiscono, nell’attuale via Roma, una “domus” templare, la chiesa di San Leonardo, l’unico tempio in provincia di Torino posseduto dal potente Ordine medievale di monaci-cavalieri. Un tempo fu precettoria templare e poi divenne un ospedale dei cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme, i futuri cavalieri di Malta le cui croci ottagone si stagliano sulla facciata dell’edificio. Non tutto però fila liscia, templari e chieresi non sempre vanno d’accordo. Deve intervenire addirittura Federico II, l’imperatore svevo nato a Jesi, che tanto amava la nostra penisola. Cerca di fare da paciere tra il neonato comune di Chieri e i Templari per contrasti riguardanti la vendita di case e terreni. Risolve tutto e il documento firmato a Torino tra le parti nel 1245 pone fine alla disputa.
Ma oggi di tutto ciò si sa poco e soprattutto si vede pochissimo. I chieresi sfiorano San Leonardo camminando sul marciapiede e quasi toccano quella meraviglia di portale decorato con formelle in cotto a croce greca alternate a formelle con la croce di Malta. Passano di fronte a secoli di storia e magari non ci fanno neanche caso. Resta ben poco oggi della “domus” dei cavalieri templari e della chiesa citata per la prima volta in una bolla papale del 1141. Dell’antico complesso rimane solo la sala della precettoria che si affaccia su via Roma all’angolo con via Vittorio Emanuele, non lontano dalla chiesa di San Domenico, con un portale gotico sormontato da un grande rosone. Nel 1285 l’intero edificio fu distrutto da un incendio e dopo la soppressione dell’Ordine del Tempio nel 1312 la chiesa passò ai cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme. La storia mutava anche nel Vicino Oriente.
Con la caduta di Acri (oggi Akko in Israele) nel 1291, conquistata dai Mamelucchi, i cavalieri di San Giovanni furono costretti a fuggire dalla Terrasanta per riparare prima a Cipro e poi nell’isola di Rodi diventando i Cavalieri di Rodi. Obbligati a lasciare l’isola all’arrivo della flotta ottomana nel 1522 ottennero dall’imperatore Carlo V l’isola di Malta e dal 1530 sono conosciuti come Cavalieri di Malta. Il cavaliere di Rodi Tommaso Ulitoto nei primi anni del Quattrocento fece ricostruire l’ospedale e la chiesa di San Leonardo che però cadde in uno stato di totale abbandono. Nell’Ottocento diventò perfino un’officina e il campanile fu abbattuto. Nei primi anni Trenta chiesa e domus templare furono acquistate dai salesiani e divennero parte integrante dell’attuale Oratorio di San Luigi. Della chiesa di San Leonardo è ancora visibile la piccola navata centrale ma non resta nulla dell’ospedale di Santa Croce dei Cavalieri di San Giovanni. All’interno della precettoria sono tornati alla luce, dopo lunghi restauri, preziosi affreschi del Quattrocento che illustrano la Passione di Cristo.
Filippo Re

Annullato per motivi di salute il concerto di Francesca Michielin

Si comunica che il concerto di Francesca Michielin è stato annullato per motivi di salute dell’artista. I biglietti già acquistati saranno rimborsati, info su www.ritmika.it.

A chiudere la 27esima edizione di Ritmika, sabato 9 settembre, Mobrici, ex frontman e compositore dei Canova, in un concerto ad ingresso gratuito. Alternandosi tra chitarra e piano e con una scaletta che spazia da canzoni più intime a brani vivaci di denuncia sociale, Mobrici, dopo due date sold out a Roma e Milano e l’uscita del secondo album da solista Gli anni di Cristo, dà vita a un set che va ben oltre la semplice esibizione musicale.

La dichiarazione di Francesca Michielin:

«Nell’ultimo anno ho capito che non sempre possiamo avere il controllo su tutto, anzi: ho capito, o meglio, ho accettato che spesso la vita ci chiede di lasciare andare, anche quando le domande sono più delle risposte, ma ancora di più, ho compreso che dobbiamo dare dignità e abbracciare i nostri corpi anche e soprattutto nei momenti di “imperfezione”, di profonda insicurezza e vulnerabilità, anche e soprattutto quando non ci possono sostenere come vorremmo. Vi scrivo questo perché proprio un anno fa ho scoperto di avere un problema fisico. Ho cercato di conviverci, continuando a fare la mia vita, nonostante la presenza costante del dolore, ma l’ho fatto perché amo il mio lavoro e amo condividerlo con voi, e mi sono così scoperta molto più forte di quanto pensassi, proprio nel coabitare con la mia fragilità. Sia chiaro: ci sono problemi ben più gravi del mio, ero e sono una persona molto fortunata e ho affrontato questo disagio con lo spirito più propositivo possibile, e il tour, in modo particolare, con la vostra presenza, mi ha dato un’energia incredibile. Purtroppo in questi dodici mesi, nonostante diversi tentativi, il problema non è rientrato, anzi: ho dovuto fare un intervento abbastanza invasivo – un mese fa – perché non avevo alternative. Ma, anche se a malincuore, l’ho accettato, proprio perché a quanto pare era questo l’unico percorso percorribile per tornare a stare meglio. Come vi avevo scritto ho dovuto interrompere il tour per un mese in modo da tornare in forma. L’intervento è fortunatamente riuscito benissimo grazie a un personale medico eccellente a cui non smetterò mai di essere grata e, anche se diverso dal solito, è stato un agosto ricco di affetto, creatività, lentezza, natura, e le vostre good vibes che sono arrivate tutte con la vostra costante premura e attenzione. Negli ultimi dieci giorni, come da “protocollo”, sono tornata, lentamente, a fare musica. Provando a fare il consueto training vocale, ho avvertito dei dolori addominali sempre più importanti, che si sono intensificati e sono diventati insostenibili. Pensavo sarebbero rientrati, che era tutto normale, ma ogni giorno stavo sempre peggio.

Veniamo a oggi, venerdì: i medici, dopo diverse visite, mi hanno detto che mi devo fermare più del tempo inizialmente suggerito. E non immaginate la tristezza e la frustrazione che mi ha provocato questa notizia. Non è secondo loro il momento opportuno di tornare sul palco e ho bisogno di prendermi ancora qualche settimana per tornare a fare il mio lavoro, che mi permette di connettermi con voi e di stare (davvero) bene. Quindi sono qui per scusarmi con voi, con tutta me stessa, perché mi trovo costretta ad annullare anche le ultime date del tour estivo e i prossimi impegni. Volevo raccontarvi con grande trasparenza quello che mi è successo, e spero possiate comprendere quanto sia affranta nel non poter tornare sul palco. E spero, soprattutto, che rimarrete al mio fianco, perché forse, oggi, ne ho bisogno più che mai. Vi prometto che presto torneremo a cantare e a vivere “senza gradi di separazione.” Come sempre, negli ultimi dieci anni».

Gli appuntamenti culturali della Fondazione Torino Musei

8 – 14 settembre 2023

 

SABATO 9 SETTEMBRE

 

Sabato 9 settembre ore 16.30

IL PALAZZO DELLE MADAME REALI

Palazzo Madama – visita guidata tematica

Cristina di Francia e Maria Giovanna Battista di Savoia Nemours: biografie e ruoli che sono stati oggetto di mostre e focus che, nella visita proposta, occuperanno nuovamente un interessante spazio di approfondimento. Il percorso infatti fornirà una visione generale della collezione conservata in museo, focalizzando l’attenzione sugli anni in cui le due famose Reggenti qui vissero.

La visita si concentrerà sulle opere maggiormente a loro legate: ritratti, oggetti, mobili e scelte decorative in linea con la moda del tempo, traduzioni locali e rielaborazioni delle maggiori influenze provenienti dalle corti europee, che gli artisti del tempo seppero cogliere con sapiente maestria.

Una visita che getta uno sguardo mirato e attento a un importante periodo storico del palazzo.

Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

 

 

DOMENICA 10 SETTEMBRE

 

Domenica 10 settembre

VIAGGIO AL TERMINE DELLA STATUARIA. Scultura italiana 1940-1980 dalle collezioni GAM

GAM – chiude la mostra

Termina oggi la mostra dedicata alla scultura italiana tra il 1940 e il 1980 che presenta 50 opere realizzate da 40 artisti attivi nell’arco di questo periodo: quarant’anni contrassegnati da formidabili cambiamenti e da forti scosse stilistiche sia dal punto di vista dei soggetti sia delle tecniche, e che assegnarono un nuovo ruolo alla scultura. La ricca collezione della GAM, oltre che dalle opere di scultura acquisite nel tempo dal museo, ha potuto contare negli anni sul determinante ruolo della Fondazione Guido ed Ettore De Fornaris e della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT che hanno contribuito, con importanti acquisizioni, ad accrescere la raccolta. https://www.gamtorino.it/it/evento/viaggio-al-termine-della-statuaria/

 

Domenica 10 settembre ore 16.30

I FASTI DEL BAROCCO

Palazzo Madama – visita guidata tematica

Entrare a Palazzo Madama per essere accompagnati in una visita che garantirà un’ampia descrizione del periodo barocco. Nel Palazzo i fasti dell’epoca sono evidenti, roboanti, splendenti: è un vero e proprio linguaggio di lusso che rappresenta la magnificenza della Torino di Sei e Settecento. Filo rosso del racconto saranno gli artisti di corte, i viaggi, il gusto per il collezionismo e, in generale, la passione e la consapevolezza del potere dell’arte. Sarà possibile, infatti, ammirare capolavori quali le tele di Orazio Gentileschi, Bartolomeo Caravoglia, Sebastiano Conca: alcuni dei nomi di spicco esposti nelle sale auliche del museo. Opere che costituivano i sontuosi sistemi decorativi dei palazzi della nobiltà sabauda e della dinastia regnante convergendo in un racconto iconografico tutto da scoprire in una visita ad hoc.

Costo: 6 € per il percorso guidato + biglietto di ingresso al museo secondo tariffe (gratuito con Abbonamento Musei e Torino Piemonte Card).

Info e prenotazioni: t. 011 5211788 (lun-dom 9-17.30); prenotazioniftm@arteintorino.com

 

 

Theatrum Sabaudiae propone visite guidate in museo

alle collezioni e alle mostre di Palazzo Madama, GAM e MAO.

Per informazioni e prenotazioni: 011.52.11.788 – prenotazioniftm@arteintorino.com

 

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/gam.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/mao.html

https://www.arteintorino.com/visite-guidate/palazzo-madama.html

Riprende “Una notte al Museo”, la rassegna di successo organizzata dall’Associazione “Club Silencio”

“In notturna” andar per Musei

A partire da venerdì 8 settembre, ore 19

Il format è indubbiamente di gran successo. A dirlo sono i numeri che parlano di 75mila persone, in prevalenza under 35 (l’80 %), che dallo scorso gennaio ad agosto hanno aderito all’iniziativa. Su questa, più che incoraggiante, base di partenza, torna, dopo una breve pausa estiva, “Una notte al Museo”, la rassegna firmata dalla torinese Associazione Culturale di via Mantova, “Club Silencio”“per aiutare a valorizzare e a promuovere il patrimonio storico-culturale dei musei e degli edifici storici d’Italia”. Gli appuntamenti, sempre dalle 19 in poi, portano il pubblico alla scoperta del museo in una maniera insolita e originale, coniugando cultura, arte, musica, performance, food & drink, giochi interattivi e visite a spazi e collezioni.

Il primo appuntamento della stagione si terrà venerdì 8 settembre nella suggestiva “Reggia di Venaria Reale”, seguito mercoledì 13 settembre da una delle location più amate, il Museo Egizio di Torino. Il calendario prosegue con cadenza settimanale ed è sempre aggiornato su https://clubsilencio.it .

Tra gli incontri del mese un posto speciale è riservato alla “Vendemmia Reale”, in programma sabato 16 settembre ai “Giardini dei Musei Reali” di Torino, in collaborazione con la “Torino Wine Week”. Sarà la più grande festa della vendemmia in città, alla scoperta di grandi e piccoli produttori, con oltre 50 cantine da tutta Italia e più di 100 etichette. Inoltre per l’occasione si potranno visitare le affascinanti “Cucine Reali”, aperte per l’occasione, oltre al primo piano di “Palazzo Reale”, con la stanza del trono e gli arredi storici, l’“Armeria Reale”, che espone più di 5mila oggetti tra cui armi e armature cinquecentesche e, grazie alle visite guidate con “CoopCulture”, si potrà accedere alla “Cappella della Sindone”, capolavoro architettonico del Guarini.

Un partecipante su due – sottolinea Alberto Ferrari, fondatore di ‘Club Silencio’ ed ideatore di ‘Una notte al Museo’ – non è mai stato nel museo che ospita la serataLa nostra Associazione vuole quindi stimolare la partecipazione attiva dei giovani under 35 alla vita culturale, sociale e democratica del proprio territorio. Per cui facciamo in modo che ogni partecipante alle nostre iniziative trovi un contenuto o viva un’esperienza culturale in un contesto gradevole e divertente, abbattendo quella diffidenza verso la cultura che talvolta resiste. Se partecipa ed esce appagato, sicuramente la volta successiva entrerà in un museo più facilmente”.

L’Associazione “Club Silencio” porta avanti due direzioni progettuali: “una relativa al rendere accessibile il patrimonio artistico-culturale locale ai giovani under 35, l’altra impegnata nel favorire l’‘empowerment’ giovanile locale”. Tra i suoi progetti più noti certamente c’è proprio “Una notte al Museo” (che dal 2017 ad oggi ha toccato oltre 40 musei tra Piemonte, Liguria e Lombardia) oltre a “Earth Day”, tenutosi nel 2023 per la prima volta a Torino con oltre 25mila partecipanti nei “Giardini Reali” per celebrare la “Giornata Mondiale della Terra”.

Per partecipare alle serate di “Una notte al Museo” è necessario accreditarsi sul sito di “Club Silencio” al link https://clubsilencio.it/next-event/

www.clubsilencio.it

Fb e IG @Clubsilencioofficial

Linkedin @Clubsilencio

g.m.

Nelle foto:

–       I “Giardini Reali” per la “Vendemmia Reale”, credit Filippo Masini Studio

–       Le “Cucine Reali” per la “Vendemmia Reale”, credit Filippo Masini Studio

“Doppietta” di poesia da Belgravia

Libreria Belgravia riparte…dalla POESIA, MA CON UNA DOPPIETTA!

OGGI VENERDI’ 8 SETTEMBRE ORE 18,30
Ma SECONDO APPUNTAMENTO DOMANI SABATO 9 SETTEMBRE ORE 17 : tutto al femminile!
Via Vicoforte 14/d
Incontriamo Francesca Innocenzi in dialogo con Silvia Rosa Marvi Del Pozzo e Carola Allemandi
intorno al saggio VOCI DAL TEMPO INDICIBILE
E  alla silloge FORMULARIO PER LA PRESENZA
INFO e prenotazioni al 3475977883 anche whatsapp

Prende il via MiTo Settembremusica con due appuntamenti

Venerdì 8 settembre, l’uno al Conservatorio Giuseppe Verdi alle 17:00, l’altro all’Auditorium Giovanni Agnelli alle ore 20:00

 

Duplice appuntamento venerdì 8 settembre, per l’avvio dell’edizione 2023 di MiTo Settembre Musica.

Alle ore 17:00, al Conservatorio Giuseppe Verdi, la città di Gerusalemme sarà protagonista dell’affascinante brano intitolato “Jerusalem Mix” di Avner Dorman, che riscopre l’organico inusuale utilizzato da Mozart al quale si è ispirato anche Beethoven. Il programma prevede, oltre alla prima esecuzione in Italia di questo brano di Dorman, anche quello del “Quintetto in mi bemolle maggiore” per pianoforte e fiati K452 di W.A. Mozart, e del “Quintetto in mi bemolle maggiore op.16” di Beethoven.

A eseguirlo l’ “Ensemble 4.1″ costituito da Jörg Schneider all’oboe, Alexander Glücksmann al clarinetto, Sebastian Posch al corno, Christopf Knitt al fagotto e Thomas Hoppe al pianoforte.

L’Ensemble, in brevissimo tempo, è stato invitato in numerosi Paesi quali Pakistan, Turchia, Cina, Stati Uniti, Olanda e Canada. Inoltre ha avuto la possibilità di incidere per “Easy Rider”.

Oltre ai celebri lavori del periodo mozartiano e beethoveniano, è orientato all’esplorazione di opere rare quasi del tutto sconosciute al pubblico e alla critica.

La stessa sera, alle 20, all’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto, avrà luogo un concerto con Orchestra e Coro del Teatro Regio dedicato all’indimenticabile musical di Bernstein, dal titolo “Wonderful Town”, in forma di concerto. Narra la storia di due sorelle che dall’Ohio arrivano al Greenwich Village di New York per cercare fortuna in una città che sprizza swing da tutti i pori. La versione in forma di concerto con sovratitoli in italiano, che vedrà impegnati l’Orchestra e il Coro del Teatro Regio, sarà diretta dal maestro Wayne Marshall. Maestro del Coro sarà Ulisse Trabacchin; nel ruolo del soprano Eileen Sherwood sarà Lora Lee Gayer; in quello del baritono Robert Baker l’interprete sarà Ben Davis; in quello del tenore Chick Clark sarà Ian Virgo.

I concerti, realizzati con il patrocinio di Intesa Sanpaolo, prevedono posti numerati a venti e venticinque euro.

MARA MARTELLOTTA

Tra la religiosità dei santi e il delicato realismo di un piccolo paese

Ines Daniela Bertolino espone a Condove, nella romanica chiesa di San Rocco

Mentre ancora raccoglie il plauso di quanti continuano a visitare il suo “Florilegium” ambientato tra le pareti della Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso (sino al 24 settembre, ne ha ampiamente scritto in queste medesime colonne Gianni Milani), antologia eccellente di fiori e piante, sempre concepita in uno sguardo che s’illumina verso l’alto, personalissima unione che la pittrice ricompone tra sentimenti e natura, squisito cromatismo e una sorta di invitante spiritualità, ecco che ora Ines Daniela Bertolino apre ad un nuovo capitolo del suo lungo excursus con “Color Animae”, nella millenaria chiesa romanica di San Rocco, in quel di Condove, altresì sino al 24 settembre. Dirò subito (magari per qualcuno sarà un peccato, non tenendo io conto della maestosità della costruzione appartenente ai territori di Buttigliera Alta, di quel “naufragare” che deve essere “dolce” a chiunque attraversi quella soglia di antica accoglienza) con una mia preferenza, oggi, per la piccola, intima, raccolta san Rocco.

Se tra quelle colonne, quei piccoli anfratti a formare cappelle appartate, le opere finiscono con l’essere, a tratti, come “soffocate”, “disturbate”, “fuorviate”, dalle pitture di Jacquerio e dei suoi seguaci, tra queste nuove altezze – ultima tappa che ha una lunga strada alle spalle, una sua mostra di una ventina d’anni fa già aveva come titolo “Spazi celesti” – le religiose tele di santi e arcangeli con i delicati scorci del piccolo centro valsusino e l’abbazia che lo domina dall’alto, immersa nei cieli e nelle nubi (Bertolino ce la mostra non soltanto in un verticale in cui un ampio prato verde ci accompagna a raggiungerla, sempre lassù, con grande rispetto, ma anche in un paio d’opere di maggiori dimensioni, l’irta scalinata esterna l’una, colpita sulle sue spesse mura dal colore del sole l’altra ma altrettanto immersa in un immobile panorama fatto di quel blu intenso che la pittrice padroneggia con immensa bravura e con rigore corposo e deciso: il suo colore, per eccellenza), riconquistano appieno i loro spazi più autentici, del tutto liberi da momenti pittorici precedenti, in una esplosione di soggetti e di colori tutti raccolti in sé, a sembrare quasi nuovi, senza briglie, nettamente delineati, pronti a prendere il largo in maniera definitiva. Ad autentica, se mai ce ne fosse ancora bisogno, di quell’Arte che Bertolino ha ormai raggiunto appieno.

Non tarda e non fatica chi guarda a venire riassorbito all’interno di quella “anima” – “hospes comesque corporis”, avrebbe detto Adriano imperatore, ancora vezzeggiandola – che Bertolino propone. Sospeso quasi nel vuoto, il viso dolente della compassione (nel suo significato più intimo), abbracciato da chiari stormi sullo sfondo e protetto dalla presenza dei piccoli volatili che gli stanno intorno, san Francesco raccoglie in se stesso gli affetti, la natura, le devozioni, l’accoglienza verso gli esseri semplici, la religiosità del Creato, quanto di spirituale sprigiona intorno: simboli, quegli esseri vivi, sì, ma anche cenni realissimi di un “panorama” che è costruito con autentica verità. E ancora un’unione di divino e (quasi) umano in quell’”Arcangelo Gabriele” che ci sovrasta, di splendido taglio, eccelso messaggero e ministro della potenza divina: mentre quell’ala, che fuoriesce dalla tela, prima ancora di incrociare la lunga tromba, e il vasto cielo immerso nel blu intenso (unico l’uccellino a racchiudere in sé forme di colore e di vita che l’avvicina a noi contemporanei) pronto a confondersi nei brevi tratti del rosso, mi collega a quella del giovane angelo violinista del “Riposo” caravaggesco. E certo i ricordi potrebbero via via infoltirsi, una lunga strada di esempi “in piena osservanza dell’iconografia cristiana presenti nei vari movimenti artistici della storia dell’Arte”, come recita la presentazione alla mostra.

La narrazione umana allineata da Bertolino sulle pareti di san Rocco si dipana nell’immediatezza delle vedute di Condove, la piazza del Comune o la chiesa che la ospita, visioni acquerellate di più piccole dimensioni (30 x 21 cm), dove la pittrice cattura i tanti particolari, li circoscrive nel colore che è loro proprio, li rende vivi e tangibili, autentica padrona di un modo di essere artista: “L’acquerello è una tecnica pittorica ricca di fascino e poesia… una tecnica impegnativa e difficile da padroneggiare. La pennellata deve essere sicura e precisa poiché i colori si asciugano rapidamente e tendono a mescolarsi tra loro creando effetti difficilmente correggibili.”

 

 

Bertolino è “tecnica impegnativa e difficile da padroneggiare” e certo non soltanto: e attraverso quella tecnica stabilisce e apre strade nuove con chi la segue e l’ammira. All’inaugurazione si aggira tra i suoi ospiti con delicatezza, come quelle opere esposte all’interno. Perché è leggerezza, sentimento, offerta pittorica. Ha stabilito delle “risonanze” come “Risonanze” è il titolo del libro che ha illustrato un paio d’anni fa con l’apporto delle composizioni poetiche di Franco Luigi Carena: “Risonanza significa l’amplificazione di un suono, il suo echeggiare. Simbolicamente: intelligenza emotiva, cioè la capacità di creare relazioni ideali con se stesso e con gli altri.” E quelle relazioni Bertolino le ha stabilite. Salde. Inconfondibili. Durature.

Elio Rabbione

Nelle immagini, opere di Ines Daniela Bertolino esposte a Condove, nella romanica chiesa di San Rocco: “San Francesco, la predica agli uccelli”, “L’arcangelo Gabriele”, “La piazza di Condove”, “La Sagra di san Michele”.

Earthink Festival, il primo festival in Italia che racconta la sostenibilità ambientale

L’#ONDA DI EARTHINK ARRIVA A TORINO:

DALL’8 AL 17 SETTEMBRE SPETTACOLI

OUTDOOR E NELLE PERIFERIE PER PARLARE

DI AMBIENTE

Earthink Festival, il primo festival in Italia che racconta la sostenibilità ambientale attraverso le arti performative arriva a Torino. L’edizione 2023 intitolata #ONDA, partita come un fiume dalle vette della Valle d’Aosta, arriva a Torino dall’8 al 17 settembre, chiudendosi poi sulle coste della Liguria.

Per la prima volta una grande edizione diffusa e itinerante che attraversa tre regioni per ragionare sull’impatto del cambiamento climatico sull’acqua e sull’interconnessione delle nostre azioni. Gran parte degli spettacoli sfrutteranno la luce naturale in spazi outdoor, per limitare l’impatto energetico e saranno realizzati nelle aree marginali e periferiche della città, collaborando con presidi culturali permanenti.

Nelle due settimane in cui il Festival andrà in scena a Torino sono in programma sette spettacoli, di cui tre realizzati in collaborazione con la rassegna Scorribande Metropolitane che apre proprio in occasione di Earthink Festival per proseguire fino a dicembre con un cartellone ricco di proposte, declinato su un tema che ha per sottotitolo “L’Attesa”, realizzato da Santibriganti Teatro, Tékhné, Liberi Pensatori Paul Valery e Quintatinta.

Si parte venerdì 8 settembre al Cecchi Point dove alle 21 va in scena “Fiume di acqua e di fango” di Centro Asteria, primo appuntamento in collaborazione con la rassegna Scorribande Metropolitane. A un anno dal trentennale, lo spettacolo parte dall’alluvione in Piemonte del 1994 per far conoscere gli avvenimenti di quel tragico autunno e riflettere sulla gestione dell’ambiente nel nostro paese e sulla capacità di reagire di fronte alla tragedia.

Sabato 9 settembre alle 14:30 presso Off Topic ci sarà “Incontro con C.Re.S.Co.“, un tavolo di formazione della rete C.Re.S.Co. di cui Tékhné è tra i promotori. Operatori provenienti da tutta Italia si riuniranno per riflettere sul ruolo del formatore teatrale. Alle 21 sempre al Cubo andrà in scena “Infestare ovvero il declino di un astro” di Teatro Campestre in collaborazione con La Piccionaia Centro di Produzione. Uno spettacolo che riflette sulla fatica che ci accompagna costantemente per capire dove si vuole andare, dove vogliamo stare, qual è casa nostra.

Venerdì 15 alle 21 al Cecchi Point in programma “Il pelo nell’uovo” di La Ribalta Teatro, secondo appuntamento realizzato in collaborazione con la rassegna Scorribande Metropolitane. Uno spettacolo che pone al centro la produzione del cibo e il suo rapporto con l’essere umano: carne viva contro carne morta, abitudine contro mutamento, costume e società, tradizioni e progresso, e sullo sfondo il ruolo del nostro paese d’origine, tempio della biodiversità agroalimentare.

Sabato 16 settembre alle 10:30 in scena lo spettacolo itinerante “T-Riciclo“. Il pubblico è condotto in un sentiero di suoni, profumi, immagini e oggetti in cui i ricordi prendono forma, diventando visibili e tangibili. La bici cargo di Quinta Tinta partirà dal Giardino Pellegrino (piazza Borgo Dora) e terminerà il viaggio alla Nuvola Lavazza. Alle 19:30 Earthink si sposta all’Imbarchino per una nuova puntata di “Rec2030 Live!” in compagnia di Oliviero Ponte di Pino e Giulia Alonzo autori della Guida nomade Trovafestival. A seguire Djset a cura di RBL.


Domenica 17 settembre tutti a Moncalieri alle 10 presso il Giardino delle Rose per lo spettacolo dei Fools per grandi e piccoli “L’ultimo albero“. Una favola che racconta la storia degli abitanti di un piccolo paese che hanno pensato di vendere tutti i loro alberi in cambio di ricchezze. Uno spettacolo divertente e interattivo per trovare una soluzione al deserto che si è creato intorno ai protagonisti. Alle 19:30 presso il Pav Parco di Arte Vivente si prosegue con “Persino le montagne più alte” di Palinodie Teatro, terzo e ultimo evento in collaborazione con Scorribande Metropolitane. Uno spettacolo che riflette sullo scioglimento negli ultimi 20 anni di 32 ghiacciai della Valle d’Aosta. L’urgenza climatica è sempre più incalzante e palpabile, soprattutto per chi vive vicino alla natura e vede scomparire le riserve di acqua, seccare i prati ed estinguersi le specie animali.

Nel nome della Città il nuovo cartellone di Mito SettembreMusica 2023

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Con la riscoperta delle piazze per i concerti, come piazza San Carlo a Torino

 

L’edizione di Mito  Settembre  Musica 2023 si estenderà per sedici giorni, con meno appuntamenti rispetto alle scorse edizioni, a causa del budget ridotto messo a disposizione,  ma riporterà le note nella centrale piazza San Carlo a Torino.

Le location cittadine scelte saranno tredici, tra cui il Conservatorio, l’Auditorium, teatri, ma anche il Tempio Valdese, la Scuola Holden e il ritorno di piazza San Carlo, sabato 9 settembre con Stefano Bollani e l’Orchestra Sinfonica della RAI di Torino in concerto.

Milano  e Torino saranno unite nei luoghi simbolo della loro storia, l’inaugurazione alla Scala con l’Orchestra del Teatro Regio e la chiusura all’Auditorium del Lingotto con la Filarmonica della Scala.

Mito 2023 si svilupperà dal 7 al 23 settembre prossimi,  con la configurazione della ripetizione di tutti i concerti torinesi a Milano e viceversa. Il Conservatorio ospiterà un quarto degli eventi.L’inaugurazione è  doppia, con replica a Torino all’Auditorium Giovanni Agnelli del Lingotto, l’8 settembre prossimo, con la proposta del musical di Leonard Bernstein “Wonderful Town”. Il brano, presentato in forma di concerto, narra di due sorelle originarie dell’Ohio giunte a New York per cercare fortuna.

Sarà  eseguito sotto forma di concerto dall’Orchestra e Coro delTeatro Regio. Le musiche di Clyne, Gershwin e Dvorakillumineranno  di magia piazza San Carlo, con l’orchestra Nazionale della RAI condotta da Juraj Valcuha e Stefano Bollanial pianoforte. Risuoneranno in piazza San Carlo le note della Rapsodia in Blu di Gershwin e quelle della Sinfonia del NuovoMondo di Dvorak, costituendo un momento davvero emozionante per gli spettatori.

Nel programma sono presenti conferme quali i recital per pianoforte, la presenza di importanti orchestre e solisti quali Ivo Pogorelich e Alexandre Tharaud.

Vivranno molte capitali in musica, come la Buenos Aires del tango e di Piazzolla, con Richard Galliano impegnato al bandoneon, la Russia  di Tchaikovsky  e Dvorak, con la RoyalPhilarmonic Orchestra diretta da Vasily Petrenko e Julia Fischer al violino ; la Praga nella sua versione popolare di Smetana e Dvorak, con la Filarmonica della Scala, una Parigi reinventata dal concerto per due pianoforti e Orchestra scritto da Bryce Dessner e eseguito dalle sorelle Labeque.

La chiusura sarà  affidata venerdì 22 settembre all’Auditorium RAI del Lingotto,  con la Filarmonica della Scala guidata da Andres Orozco Estrada e al partecipazione del grande virtuoso del violoncello Mario Brunello in un    programma di serata, tutta praghese, sarà rappresentato da due brani di Dvorak, il Concerto per violoncello e orchestra e la Settima Sinfonia.

È “Città” il tema di questa edizione del Festival Mito Settembre Musica, in programma dal 7 al 22 settembre prossimi. Sarà un viaggio musicale che si apre al mondo grazie a musica di eccellenza, coinvolgendo il pubblico in una fruizione sempre più condivisa.

“La musica  classica – spiega  il direttore artistico Nicola Campogrande, al suo ultimo mandato – appartiene al mondo. I compositori la inventano in qualche luogo,  il pianoforte,  il tavolo da lavoro, in capitali quali  Vienna o Parigi, Mosca  o Napoli, Praga o New York.

Gli interpreti viaggiano e fanno conoscere i brani, diffondendoli, e talora capita che l’origine di una partitura, la sua storia e la città  in cui è  nata vengano messe in secondo piano. Quest’anno Mito Settembre Musica si muove idealmente raggiungendo molte altre città del mondo,  costruendo percorsi, lanciando sfide in cui la bellezza deve sempre essere goduta dal vivo, partecipi e coinvolti, emozionati nel segno dell’eccellenza, della qualità e dell’immaginazione”.

“Lo schema del Festival – spiega la presidente Anna Gastel – rimane lo stesso delle passate edizioni,  con concerti a Milano e Torino con prime esecuzioni  e brani più  conosciuti; artisti nazionali e internazionali,  che hanno creato un vero  e proprio Festival nel Festival”.

“Il circolo degli ex”: a Piossasco il libro di Massimo Vitali

Lo scrittore bolognese presenta nel giardino “a stanze” di “Casa Lajolo”, il suo ultimo lavoro edito da “Sperling & Kupfer”

Domenica 10 settembre, ore 17

Piossasco (Torino)

“Pietro non sente Ginevra da due mesi e cinque giorni, dopo essersi lasciati e ripresi così tante volte da non ricordarsi più quante. Compresa l’ultima, per lui, come se fosse la prima. Fino a quando capisce che se l’amore a volte crea dipendenza e altera la percezione della realtà, allora, come per altre dipendenze, il prezioso sostegno di un gruppo d’ascolto può davvero essere la soluzione. Così, a Pietro arriva l’illuminazione: fondare il Circolo degli ex, un centro di recupero per la fine di certe storie d’amore. Cesare, il suo migliore amico, ospiterà le riunioni del mercoledì, il ‘Decalogo per la libertà amorosa’ è stato stilato, i partecipanti hanno già il dito sul campanello. Nel corso delle settimane il Circolo diventa un appuntamento imprescindibile, uno spazio fisso nel quale aprirsi, guardarsi in faccia per raccontare la propria storia e, perché no, tornare a innamorarsi”. Questo, in sintesi, il contenuto e il pensiero del protagonista dell’ultimo libro, come sempre “commedia brillante”, ironica e tragicomica, dello scrittore bolognese Massimo Vitali. Titolo, “Il circolo degli ex”, il libro è stato pubblicato per i tipi di “Sperling & Kupfer” (editore anche di “Se son rose fioriranno”, da cui sono state tratte due piéces teatrali e di cui è in corso la realizzazione di un film) e verrà presentato a Piossasco, domenica 10 settembre, alle 17, all’interno della rassegna “Bellezza tra le righe”, nel prezioso giardino “a stanze” di “Casa Lajolo” (via San Vito, 23), dimora storica di metà Settecento ereditata a metà Ottocento dai conti astigiani Lajolo di Cossano.

Grazie alla sua scrittura originale, divertente e divertita, ricca di un umorismo tale che lo scrittore pare non riesca proprio a scrollarsi di dosso anche se lo volesse (basti pensare che, fra le sue varie attività, conduce anche un programma radiofonico “Ufficio Reclami”, dove accoglie le lamentele di tutti, compresi i lettori dei suoi romanzi), Vitali  “illumina il lato più paradossale e tragicomico di certe relazioni, con una delicata e profonda commedia ispirata a una ‘storia vera’: quella di tutti noi, il cui universo – almeno una volta nella vita – si è fermato per la fine di un amore… fino al successivo”.

“Una scorta di baci”

In contemporanea alla presentazione del libro di Massimo Vitali, è previsto sempre in “Casa Lajolo” anche un laboratorio a tema per i bambini. Mentre i grandi ascoltano Vitali, i piccoli possono infatti partecipare a “Una scorta di baci”,  con la lettura dell’albo “Zeb e la scorta di baci” dell’illustratore francese Michel Gay, Edizioni “Babalibri”, un “laboratorio” che nasce dal concreto presupposto che tutti abbiamo più che mai bisogno di coccole. “Carezze e baci sono importanti, soprattutto quando siamo lontani da mamma e papà, quando affrontiamo i nostri primi momenti da soli e, passo passo, esperienza dopo esperienza, diventiamo grandi”.

Ispirati dalla lettura animata di “Zeb e la scorta di baci” si costruirà insieme una “speciale scatola”dove riporre tutte le cose più morbide e dolci, inclusi i baci della mamma, da tenere sempre con noi.

Per seguire il “Laboratorio” è necessario che sia presente, per ogni bambino, uno dei genitori o un nonno. C’è anche la possibilità di delegare un adulto che accompagni più bambini: per un gruppo di amici, ad esempio, un adulto può seguire i bambini e tutti gli altri partecipare all’incontro con Vitali.

Destinatari: a partire dai 4 anni. Consigliata prenotazione al 333/ 3270586.

Incontro e laboratorio sono a ingresso gratuito. Chi desidera visitare la dimora prima degli incontri, può prenotare la propria visita: 8 euro(con visita guidata), 6 euro (con visita autonoma tramite audioguida).

Contatti e prenotazioni: tel. 333/3270586 info@casalajolo.it

g.m.

Nelle foto:

–       Massimo Vitali

–       Cover del libro

–       Casa Lajolo