Cosa succede in città- Pagina 543

Il caso Librolandia e le scelte della politica

salone conferenza 2STORIE DI CITTA’

“Quando si spendono soldi pubblici ci dovrebbe essere un maggiore ricambio del personale. Evitando una sorta d’identificazione tra la iniziativa e chi l’ha “partorita” e gestita”

 

Mi permetto di dire la mia sulla vicenda di Rolando Picchioni. Ho notato che i vari commenti si dividono in colpevolisti ed innocentisti. Vecchio vizio italico. Viceversa l’aspetto giudiziario mi sembra secondario. Sia ben chiaro che tutti siamo innocenti fino a prova contraria, non è nostro “mestiere” giudicare. Che prima dell’eventuale processo ci sono le indagini e il giudizio del Gip. Ho letto (sbaglierò?) molta acrimonia verso il presidente della Fondazione del Libro. Io, prima di dire la mia, sono “entrato” in Internet per informarmi sulla storia politica di Picchioni. In questo modo mi sono anche rinverdito la memoria. E ho scoperto alcune cose.SALONE 111 Innanzitutto l’età. Ha appena compiuto 79 anni, del resto portati brillantemente. 60 anni in politica ricoprendo molti incarichi pubblici: da parlamentare a presidente del Consiglio regionale piemontese. Passando dalla Democrazia Cristiana al centrodestra,  tornando o ritornando al centrosinistra fino al Pd. e poi, forse, almeno per me la vera notizia, iscritto alla loggia massonica P2. Tralascio la sottolineatura della stranezza per un cattolico (quale penso lui sia ) dell’adesione alla Massoneria, storicamente laica ed anticlericale. Ciò che si evince è che ha sempre voluto essere parte di un’insieme ma come protagonista, insieme ad altri, per la realizzazione dei suoi obbiettivi. In questi giorni ha ripetutamente parlato di un clima di veleni, e della fabbrica del fango.Il Salone del Libro è arrivato alla 28a  edizione.

 

SALONE 569Considerando  due anni di “gestazione” sono trent’anni che Picchioni è  protagonista – positivo, intendiamoci – di questa manifestazione, alla quale ha dato credibilità internazionale. Ecco la mia domanda: ma non sono tanti, fin troppi questi decenni? Sia ben chiaro non per il valore dell’iniziativa,  l’aumento del numero dei visitatori testimonia un successo. Quando si spendono soldi pubblici ci dovrebbe essere un maggiore ricambio del personale. Evitando una sorta d’identificazione tra la iniziativa e chi l’ha “partorita” e gestita. E’ infatti da più di un decennio che, ripetutamente, con scarsi successi, la politica e i politici hanno discusso se e come cambiare i vertici del Salone del Libro. Ovviamente nulla di personale. Ma ricordo il caso del Grinzane e di Soria. Anche in questo caso ho sentito dire dai protagonisti di un complotto ordito da chi voleva sbarazzarsi di personaggi scomodi. E ovviamente le similitudini non vogliono dire che le cose sono uguali. Poi non tocca a noi cittadini stabilire se le fatture erano vere o false. Sapendo che la realtà processuale può essere molte volte diversa dalla realtà dei fatti. Vorremmo che, comunque i politici anticipassero, per una volta, i  tempi altrui, risolvendo i problemi. Ma ovviamente siamo solo alle prime battute, alle prime puntate di questa storia che da più di 10 anni continua.

 

(Foto: il Torinese)

Patrizio Tosetto

Dall'orologio immobile al caffè scomparso: piccoli misteri a Palazzo Civico

palazzo civico

LA GANGALA VERSIONE DI GIUSI

 

Adiacente alla Sala Rossa del consiglio comunale c’è un corridoio su cui si affaccia un ampio guardaroba con un piano per appoggiare i cappelli. Ma il malcapitato, che appoggiasse un cappello per davvero, scoprirebbe recuperandolo di averlo poggiato su uno strato di polvere  antica e persistente. Quando mi capitò la prima volta, oltre a ricorrere alla tintoria, segnalai la questione. Sguardo vagamente perplesso dei vari interlocutori: sembra che in realtà nessuno sia responsabile di controllare l’effettivo svolgimento delle pulizie

 

Appeso su una parete della Sala Capigruppo di Palazzo Civico si può vedere un orologio che sembra esser lì da una cinquantina d’anni. Segna da un tempo imprecisato le 18,30. Quando partecipo ad una riunione lo osservo, interrogandomi sulla sua storia e sul perché non sia stato mai riparato o sostituito. Mi sono anche informato e la prevedibile risposta è stata che non ci sono soldi per le manutenzioni.

 

Adiacente alla Sala Rossa del consiglio comunale c’è un corridoio su cui si affaccia un ampio guardaroba con un piano per appoggiare i cappelli. Ma il malcapitato, che appoggiasse un cappello per davvero, scoprirebbe recuperandolo di averlo poggiato su uno strato di polvere  antica e persistente. Quando mi capitò la prima volta, oltre a ricorrere alla tintoria, segnalai la questione. Sguardo vagamente perplesso dei vari interlocutori: sembra che in realtà nessuno sia responsabile di controllare l’effettivo svolgimento delle pulizie. Poi la solita spiegazione: tagli agli stanziamenti. A poco vale ricordare che questo può ridurre la frequenza del servizio, ma non la sua cancellazione. In realtà quella cappelliera in due anni non è stata mai spolverata. Ho rinunciato ad usare cappelli normali in favore di quelli ripiegabili e tascabili. In qualche caso mi sono portato uno straccio da casa per ripulire il pezzo di cappelliera necessario… lasciando una traccia indelebile del mio passaggio.

 

Accanto alla Sala Rossa esiste da sempre una saletta con bancone che funzionava da bar durante le sedute di consiglio. Arredi d’epoca, divanetto, qualche sedia. Da sempre luogo per un caffè o per un rapido spuntino durante sedute che spesso si prolungano per molte ore. Ovviamente le consumazioni si pagavano, ma, essendo un servizio saltuario, c’era un piccolo deficit di gestione. Proposta ragionevole: aumentiamo il prezzo delle consumazioni fino al pareggio. Decisione assunta: aboliamo il servizio in quanto simbolo della “casta”.  Il silenzioso scomparire di molti alla ricerca di caffè o panini nei bar della zona (numero legale a rischio) e l’abbandono alla polvere e al degrado del locale sono le facilmente prevedibili conseguenze. Troneggia però un boccione d’acqua (non della SMAT) con bicchieri di plastica, ma in genere o manca l’acqua o mancano i bicchieri. Tre piccole cose che contraddicono l’efficienza di tanta e più importante parte della civica amministrazione.  Eppure le apparenze contano.  Si può essere poveri, come siamo, ma se alla povertà si aggiunge la sciatteria, la sensazione di un malinconico e irreversibile declino diventa forte e scoraggiante. Basterebbe così poco!

 

Giusi La Ganga

Muore investito da un tram sotto gli occhi di moglie e figlio

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Il manovratore è  in stato di choc. Lo hanno trasportato  in ospedale

 

La tragedia è avvenuta nel quartiere di Madonna di Campagna, in corso Grosseto, dove un uomo di 61 anni, Agostino Dimitri, un meccanico di San Gillio, è morto dopo essere stato investito da un tram fuori servizio. I vigili del fuoco sono intervenuti e hanno estratto il corpo da sotto il persante mezzo. Purtroppo i soccorsi sono stati inutili, le gambe erano state  tranciate. Ad assistere al dramma anche la moglie e il figlio della vittima. Il manovratore è  in stato di choc ed è stato portato  in ospedale. La polizia municipale sta cercando testimoni. In base a una prima ricostruzione dei fatti  l’uomo è passatao da un punto del percorso del tram vietato ai pedoni e protetto da un mancorrente.

 

(Foto: archivio il Torinese)

Sciopero dei mezzi pubblici domenica 24 maggio

TRAM GMADREmetro scioperoI mezzi GTT urbani e suburbani e la metropolitana circoleranno dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15

 

Domenica 24 maggio sciopero aziendale GTT di 24 ore, indetto da USB Lavoro Privato. I mezzi GTT urbani e suburbani e la metropolitana circoleranno dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15. Le linee extraurbane e i servizi ferroviari sfm1 e sfmA circoleranno invece da inizio servizio alle 8 e dalle 14.30 alle 17.30. Tutte le informazioni sul sito GTT.

 

(Foto: il Torinese)

Fiori e piante, che meraviglia a Flor 2015

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Visitabile anche  “Il giardino ubriaco”, una zona dedicata alle piante che servono per produrre cocktail e liquori, dal luppolo all’ assenzio

 

Torna da venerdì 22 a domenica 24, in via Carlo Alberto a Torino, la rassegna Flor, la mostra mercato florovivaistica alla sua quarta edizione, che rientra nei più importanti appuntamenti del settore in Italia. Camelie, gelsomini, azalee, ortensie e limoni, e poi piante rampicanti,  tropicali e acquatiche. Presenti anche semi e prodotti naturali,oltre ai libri sul giardinaggio. Sono circa cento gli espositori scelti dai responsabili di Nuova Orticola del Piemonte. Visitabile anche  “Il giardino ubriaco”, una zona dedicata alle piante che servono per produrre cocktail e liquori, dal luppolo all’ assenzio.

Canile devastato: prendere provvedimenti contro gli incivili

Il sindaco: “L’Amministrazione si sente impegnata a sostenere l’Associazione con la ricerca di risorse che consentano di riprendere l’importante attività in una nuova sede”

 

ENPAQuesta volta i volontari dell’Enpa hanno gettato la spugna. Dopo una serie di ripetuti attacchi al canile di via Germagnano, che hanno provocato il terrore degli animali ospitati e la devastazione della  struttura (nella foto), con l’ultimo assalto di ieri hanno deciso di abbandonare il canile. I sospetti verso i rom del vicino campo nomadi sono più che semplici sospetti. “Ho chiesto al Prefetto della Città di concordare con le Forze dell’ordine una più intensa attività di controllo e presidio del territorio con l’obiettivo di assicurare legalità in un’area più volte interessata da episodi che non possono essere tollerati. Nel contempo verrà fornito un aiuto concreto e immediato agli operatori del canile dell’Enpa di Via Germagnano, la cui struttura è stata vandalizzata nelle scorse ore. Sarà il canile cittadino ad ospitare gli animali attualmente senza rifugio e a collaborare con i volontari dell’Enpa, impossibilitati a svolgere le proprie attività”. Lo ha detto il Sindaco di Torino, Piero Fassino, aggiungendo che “L’Amministrazione si sente impegnata a sostenere l’Associazione con la ricerca di risorse che consentano di riprendere l’importante attività in una nuova sede”. E’ necessario che le autorità prendano provvedimenti contro questi episodi di incivilità.

Sitaf, quanto (non) contano i partiti nelle scelte

autostrada tunnelAnas“E’ possibile, è probabile, che Giancarlo Quagliotti non venga riconfermato alla Presidenza di Musinet gruppo Sitaf. Personalmente per quel che vale, mi dispiace conoscendolo ed apprezzandone le doti di equilibrio”

 

Seconda puntata dell’ “affare”  Sitaf, Forse, e forse sottolineo,  affare è il termine che maggiormente s’addice a questa vicenda. E’ possibile, è probabile, che Giancarlo Quagliotti non venga riconfermato alla Presidenza di Musinet gruppo Sitaf. Personalmente per quel che vale, mi dispiace conoscendolo ed apprezzandone le doti di equilibrio. Si chiude una esperienza iniziata nel 1983. Allora, travolto dallo scandalo Zampini dovette smettere di essere funzionario del Pci, ma sempre con attenzione alla politica. Ora  è grande consigliere politico del sindaco Piero Fassino e presidente dell’associazione ex consiglieri comunali di Torino. Il nostro sindaco è interceduto – si dice – con scarsi risultati. Indubbiamente si chiude un’era durata più di 30 anni. Si sa, in particolare in questa nostra terra, nulla è eterno. Nel 2014 è scaduto il patto di sindacato tra soci Sitaf. Ricordiamo che  Anas è pubblica. Ma sia la dirigenza Anas che il sottosegretario (dunque, il Governo), si stanno prestando nel determinare il totale controllo dei privati. Perché? Semplice,  gli affari. Vi basti un dato. Sulla autostrada. all’anno ci sono mediamente 80 milioni di manutenzioni da realizzare. In tempi di crisi non sono noccioline. Alcuni che hanno avuto la compiacenza di leggere il primo articolo, mi hanno fatto presente le responsabilità del partito di cui Renzi è segretario. Dunque la sua doppia responsabilità: come segretario e come Presidente del Consiglio. Possibile. Personalmente sono di un’altra idea. Non mi sembra che i partiti (che per antonomasia sono strutturati) in quanto tali c’entrino qualcosa. Ci sono politici che scelgono i collaboratori o gli amministratori non in base alle conoscenze professionali o tecniche. Neppure all’adesione al proprio partito o alla corrente di quel partito. Semplicemente si conoscono da decenni. Infatti alcuni di essi facevano politica già nella cosiddetta prima Repubblica. Altra caratteristica: passare con una certa disinvoltura da un partito all’altro. Dunque? La ratio con cui vengono prese queste decisioni non dipende dai partito, ma potrebbe anche dipendere da interessi dei singoli. E questo non è un bene per la nostra fragile democrazia. 

Patrizio Tosetto

Arrestati gli hacker del sistema informatico di Expo

grillo anonimous

Via all’operazione denominata ‘Unmask’, coordinata dalla Procura di Roma

 

Perquisizioni e arresti anche a Torino, da parte della polizia postale, nei confronti di un’organizzazione di hacker autrice di attacchi contro sistemi informatici di infrastrutture nazionali e siti istituzionali, tra i quali i sistemi informatici di Expo. La polizia delle comunicazioni del Centro nazionale anticrimine informatico per la protezione delle infrastrutture critiche ha dato così il via all’operazione denominata ‘Unmask’, coordinata dalla Procura di Roma.
    

 

(Foto: il Torinese)

De Luca a processo: "Le cesoie ripristinano la legalità"

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La sua frase rase riportata in tempo reale su Twitter dalla casa editrice Feltrinelli che pubblica le opere dello scrittore

 

Lo scrittore Erri De Luca oggi in tribunale a Torino è stato interrogato come imputato per istigazione a delinquere per le due interviste rilasciate sulla questione Tav, in relazione al suo incitamento a “sabotare”il cantiere di Chiomonte. Applausi del pubblico – presente anche il cantautore Gianmaria Testa – quando De Luca ha detto: “Le cesoie servono a tagliare le reti. E se si tratta di reti posizionate illegalmente, allora le cesoie ripristinano la legalità”. Frase riportata in tempo reale su Twitter dalla casa editrice Feltrinelli che pubblica le opere dello scrittore.

 

(Foto: il Torinese)

Corso Grosseto, il tunnel dei sospetti: che fare?

chiamp consiglio

“Qualcuno pensa che una città metropolitana di quasi 2 milioni di abitanti non debba avere un collegamento diretto tra le sue stazioni e l’aeroporto?” ha chiesto il presidente della Giunta Sergio Chiamparino nelle sue conclusioni

 

Dopo una settimana il Consiglio regionale torna sulla vicenda del tunnel di corso Grosseto a Torino.Nella seduta precedente era stato approvato un ordine del giorno del M5S, e condiviso dalla maggioranza dopo alcune modifiche, che – viste le richieste di approfondimenti giuridici e le inchieste in corso della magistratura – impegnava la Giunta “ad attivarsi per verificare la possibilità di modifica del progetto definitivo nella fase di redazione del progetto esecutivo per la realizzazione di entrambi i tunnel veicolari”. Martedì 19 maggio in Aula le comunicazioni dell’assessore ai Trasporti, Paolo Balocco, che ha ripercorso nel dettaglio le tappe dell’opera, dall’approvazione del progetto da parte di Comune di Torino e Regione nel 2012 fino alle vicende più recenti. Il 21 maggio prossimo si riunirà il comitato di gestione e subito dopo verrà convocato il comitato di sorveglianza per riflettere, nel rispetto di quanto stanno facendo i magistrati, se e come procedere nella realizzazione dell’opera, ha spiegato l’assessore.

 

Le posizioni del Partito Democratico sono state riassunte dal capogruppo Davide Gariglio durante il dibattito: “Abbiamo espresso forti rilievi sulle modalità con cui questo appalto è stato realizzato, ci sono aspetti difficilmente spiegabili, a partire dall’assegnazione dell’appalto in house alla Società di Committenza Regionale. Se l’appalto fosse stato assegnato a Infra.to (Comune di Torino) si sarebbero recuperati circa 18 milioni di Iva. Altre perplessità permangono sui criteri di assegnazione dei punteggi alle ditte appaltatrici e sulle valutazioni di proposta di miglioramento stradale”. Posizione contestata da Gianluca Vignale e Piero Sozzani (FI): “Nella passata legislatura abbiamo più volte presentato proposte per la soppressione di Scr. Oggi la maggioranza si interessa a corso Grosseto, ma perché ci si occupa solo di alcuni appalti e non di tutti? Si potrebbe dire maliziosamente che nel Pd ci sono due anime che fanno riferimento a mondi imprenditoriali diversi. Ci sembra incredibile discutere ancora di questa vicenda, dopo commissioni e atti di indirizzo. La procura della Repubblica farà le sue indagini, stiamo trasformando il Consiglio in una commissione di inchiesta”.

 

Davide Bono e Federico Valetti (M5S) rivendicano il fatto di “essere stati i primi a proporre la sospensione dell’opera. Ci sono problemi importanti di merito e di metodo, come detto da Gariglio, il progetto è fatto male. Ci poniamo la domanda su come sia potuto andare avanti un progetto che non risolve i problemi che dovrebbe risolvere. Non ci sentiamo di puntare il dito contro Scr. Dov’era la politica quando si è deciso? Nessuno si è accorto di nulla. Chiediamo a Chiamparino se non vuole cogliere la palla al balzo per fare una valutazione sull’utilità di revisione anche temporale di quest’opera. Rischiamo di non finire per tempo e di fare grandi danni”. Critiche sul tunnel anche dal capogruppo Sel, Marco Grimaldi: “la scorsa settimana qualcuno diceva ‘mai vista una gara così’, questa rischia di essere l’ennesima pagina nera. Le anomalie c’erano, procedurali e di scelta, speriamo anche noi che la magistratura spieghi in fretta il ruolo giocato dall’ex assessore ai Trasporti. Torniamo a chiedere il finanziamento pubblico ai partiti, per non interrogarci domani sugli intrecci tra politica e affari. Il 12 maggio abbiamo detto e votato insieme a Pd e M5S una cosa semplice: è bene che Scr non sottoscriva quel contratto. Ci sono i tempi per azzerare tutto”.

 

Di “ennesimo esempio di capitalismo di relazione” ha parlato la presidente del gruppo Lega Nord, Gianna Gancia: “Anche ad Expo sono stati assegnati spazi a Eataly senza appalto, su questo tema si aprono riflessioni importanti”. “Qualcuno pensa che una città metropolitana di quasi 2 milioni di abitanti non debba avere un collegamento diretto tra le sue stazioni e l’aeroporto?” ha chiesto il presidente della Giunta Sergio Chiamparino nelle sue conclusioni. “Durante il mio mandato da Sindaco avevamo preso in considerazione altre soluzioni, poi giudicate tecnicamente complicate o eccessivamente scomode per i cittadini. Io non metterei in discussione un’opera che collega direttamente Caselle con il passante ferroviario di Torino, altrimenti tutti i ragionamenti sul futuro dell’aeroporto sono inutili. Quando si parla di azzeramento, un conto è l’azzeramento delle modalità, un conto è l’azzeramento dell’opera. Personalmente sono radicalmente contrario a questa seconda ipotesi”.

 

(fm – www.cr.piemonte.it)