Cosa succede in città- Pagina 513

Galeotto fu il dito di Piero: in medio (non) stat virtus

fassino dito Così, in pochi secondi, il primo cittadino si è bruciata la credibilità – poca o tanta che fosse – che si era guadagnato in casa granata grazie al suo impegno per ricostruire il Filadelfia

 

Non credeva ai suoi occhi il consigliere comunale pentastellato Vittorio Bertola mentre, girando il video amatoriale, si accorgeva  che il sindaco di Torino stava alzando ripetutamente il dito medio ai tifosi granata. Il caso mediatico – e che caso – era bello e confezionato.

 

Le strumentalizzazioni politiche e gazzettiere non mancheranno: il primo cittadino le ha servite su un piatto d’argento alle opposizioni, di destra e grillina. A parziale difesa del sindaco c’è da tenere conto, come ha sottolineato in suo soccorso Sergio Chiamparino, l’esasperazione del momento, dovuta agli insulti dei torinisti (“Fassino, gobbo di m…” e altre carinerie del genere).

 

Al tempo stesso, però, va detto che il rappresentante di tutti i torinesi non ha licenza di  insultare una parte di loro in modo così volgare, oltretutto in occasione di una cerimonia in ricordo di una tragedia per la città, quale fu quella del Grande Torino.

 

Così, in pochi secondi, il sindaco si è bruciata la credibilità, poca o tanta che fosse, che si era guadagnata in casa granata grazie al suo impegno per ricostruire il Filadelfia. Il gestaccio di Piero Fassino non è stato uno dei più eleganti. Ma soprattutto, un sindaco (per di più tra i possibili candidati al Quirinale) non se lo può permettere.

Temperature in aumento, (forse) arriva l’estate

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 Giornata di sabato ancora variabile, mentre il bel tempo si avrà da domenica

 

Dopo un sabato tendente al bello ma ancora variabile, domenica dovrebbe spuntare l’estate:  le temperature si alzeranno di quasi dieci gradi.

 

Finite le giornate caratterizzate da acquazzoni e grandine, finalmente sta per scoppiare la bella stagione.

 

Gli aggiornamenti sul tempo, in homepage all’icona Meteo.

 

(Foto: il Torinese)

 

Candidati al muro (2): Claudia ritorna e Merlo è no-slogan

SECONDA PARTE – Sono apparse due versioni dei poster elettorali della Porchietto, pressochè identiche, non fosse per la bandierina di Forza Italia, apparsa nel manifesto n.2, non appena è tornata all’ovile berlusconiano. Convinto di essere originale il candidato Merlo, ex pd e giornalista Rai, proclama : “Niente slogan”

 

 

con reg lascarisProsegue la nostra inchiesta fotografica sui manifesti dei candidati alle prossime elezioni regionali.  Per le vie di Torino questi giorni sono apparsi nuovi poster elettorali. Prendiamone in esame alcuni.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

CLAUDIA PORCHIETTO (FI)

porchietto 1IL MESSAGGIO – “Lavoriamo per dare forma al futuro”. Il richiamo al lavoro non poteva mancare, per l’assessore regionale uscente che, in questi anni di Giunta Cota ha gestito le deleghe delicatissime in materia.

 

 

Sono apparse due versioni dei poster elettorali: pressochè identiche, non fosse per la bandierina di Forza Italia, apparsa nel manifesto n.2, non appena la Porchietto è tornata all’ovile berlusconiano, convinta dal candidato presidente per FI, Gilberto Pichetto, dopo il breve approdo in casa Ncd. 

 

 

L’IMMAGINE – Accattivante il sorriso, lineare la grafica. Un manifesto semplice ma che si fa notare.

 

porhietto 2

 

 (Nelle foto i manifesti nelle due versioni “no-logo” e “berluscones”)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

GIOVANNI MARIA FERRARIS (MODERATI)

ferraris

 

IL MESSAGGIO – Solo il cognome e l’indicazione “per la Regione Piemonte”. Nello stile dei Moderati, che puntano sul simbolo del partito e sul giallo, il colore “aziendale”.

 

L’IMMAGINE – Faccia da bravo ragazzo, il presidente del Consiglio comunale. Forse il nodo della cravatta un po’ troppo grosso tradisce le origini forziste del candidato

 

 

 

 

 

 

 

 

MAURIZIO MARRONE (FDI)

marrone poster

 

IL MESSAGGIO – Azzeccato il tormentone “Insieme mattone su mattone”, che compare su due manifesti diversi, il primo senza foto del candidato. Voci di corridoio accreditate lasciano capire che, per non creare confusione tra gli elettori che scriveranno la preferenza sulla scheda, il candidato voglia registrarsi come “Maurizio Marrone detto Mattone”. Non è uno scherzo.

 

L’IMMAGINE – Sorridente ma molto posato, il giovane fratello d’Italia barbuto incrocia le dita (in senso reale e metaforico)  con gli avambracci posati in modo composto sul tavolo.

 

 

 

 

 

MARCO D’ACRI

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IL MESSAGGIO – “Io sto con Chiamparino”, e di questi tempi la cosa fa molto tendenza, come dargli torto… Da notare, poi, l’aggiunta della scritta “accendiamo il futuro” e di un sibillino “facciamolo”. Che non si capisce se sia esclusivamente riferito al precedente slogan o se, invece, si tratti di una più generica esortazione, complessiva e liberatoria, in stile woodstock.

 

L’IMMAGINE – Faccione simpatico e cravatta rossa pendant con l’appartenenza politica, anche se sul poster non appaiono simboli partitici.

 

 

 

 

 

GIANLUCA VIGNALE (FI)

vignale

 

IL MESSAGGIO – “La mia passione per la nostra regione”, dichiara così il proprio amore per il Piemonte, l’assessore uscente alla Montagna, anch’egli di recente approdato al più sicuro porto di Forza Italia.

 

L’IMMAGINE – Posa ispirata che volge lo sguardo all’orizzonte, due fondi differenti: uno azzurro e l’altro arancione. Il fotoritratto del candidato era già stato usato per le precedenti Regionali. Di questi tempi si risparmia su tutto.

 

 

 

 

 

 

GIORGIO MERLO (MODERATI)

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IL MESSAGGIO – Convinto di essere originale, il candidato ex pd e giornalista Rai, proclama : Niente slogan

 

L’IMMAGINE – Foto sorridente, senza esagerare, in perfetto stile post-democristiano. Cravatta anni Novanta.

 

 

 

 

 

 

 

 

DAVIDE GARIGLIO (PD)

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IL MESSAGGIO – Il messaggio, se c’è (ma non c’è), è implicito. Niente di niente, se non la data fatidica delle elezioni regionali, il 25 maggio.

 

L’IMMAGINE – Pare che il manifesto  in tandem Chiampa – Renzi (vedi articolo precedente) abbia fatto scuola. Anche il segretario regionale dem sembra accennare un passo di danza, anche se solitaria rispetto ai suoi due leader. Tenuta descamisada ma con cravatta d’ordinanza.

 

 

 

 

 

 

GUIDO PODESTA’ (PPE)

podesta

 

IL MESSAGGIO – infine, un candidato al Parlamento Europeo, l’ex presidente forzista della Provincia di Milano, Guido Podestà, che cerca consensi anche qui a Torino, città che fa parte dell’enorme circoscrizione elettorale Nord Ovest.  Lo slogan: “Capacità e responsabilità. Guido Podestà in Europa, l’accento sui nostri valori”. Così tanti accenti che farebbero felice Giuliano Ferrara, altro che Rodotà- tà – tà.

 

L’IMMAGINE – La foto in giacca e cravatta blu notte si staglia sul fondo bianco. Il contrasto cromatico fa risaltare il manifesto, rispetto ad altri forse troppo  variopinti e un po’ confusi.

 

 

 

 

 

 

Fine

 

(Fotoservizio: il Torinese)

Chiampaman e Pik Indolor, candidati al muro

PRIMA PARTE – Reportage semiserio sui manifesti dei candidati alle prossime Regionali. Sono molti i pretendenti ad un seggio ad aver scelto costose pre-campagne negli spazi della pubblicità comune, in attesa che le norme della propaganda  cancellino i loro faccioni e li releghino negli affollatissimi e tristi tabelloni elettorali. Diamo uno sguardo ai politici che si sono resi più visibili, ad incominciare dai due candidati presidenti, almeno sulla carta, più forti

 

regione giuntaPrima che scatti ufficialmente la par condicio, un candidato vale come qualsiasi detersivo o surgelato: è un prodotto come un altro da attaccare ai muri, senza particolari autorizzazioni. Dall’ufficializzazione della campagna elettorale in poi, invece, i manifesti dei candidati potranno essere incollati esclusivamente negli appositi spazi. Sono molti i pretendenti ad un seggio regionale ad aver scelto costose pre-campagne negli spazi della pubblicità comune, in attesa che le norme della propaganda  cancellino i loro faccioni e li releghino negli affollatissimi e tristi tabelloni elettorali. Diamo uno sguardo ai politici che si sono resi più visibili, ad incominciare dai due candidati presidenti sulla carta più forti: per il centrodestra (Forza-Italia/Lega) e per il centrosinistra, rispettivamente Gilberto Pichetto e Sergio Chiamparino. Non ancora pervenuto sui muri, al momento, l’aspirante presidente grillino, Davide Bono. Ma, si sa, i pentastellati conducono campagne elettorali al risparmio.

 

 

 

GILBERTO PICHETTO 

pichetto manifesto

IL MESSAGGIO – Rassicurante lo slogan scelto dal Pik (così lo chiamano affettuosamente gli amici, per fare il verso ai sodali di Chiamparino che lo appellano con il notissimo “Chiampa”): “Rilanciamo il lavoro; è il mio impegno”. Riferimento di continuità con la fortunata campagna di Enzo Ghigo (di cui Pichetto era assessore) del 2000, all’insegna del ritornello: “L’impegno di Ghigo”:

 

L’IMMAGINE – Anche la faccia sorridente di Pichetto, tondeggiante con il vessillo sabaudo sullo sfondo, ispira serenità e pacatezza. Pik indolor. Come se le liti con gli amici/nemici di fratelli d’Italia e Ncd neanche lo avessero sfiorato.

 

 

 

 

 

SERGIO CHIAMPARINO

chiampa renzi

IL MESSAGGIO – Ne avevamo già parlato non appena i manifesti dell’abbraccio tra  Chiampaman e Renzi erano apparsi per le vie della città, assimilandoli alla bozza di copertina del romanzo “Il tango della vecchia guardia” di Perez-Reverte. Il Pd punta sull’usato sicuro del sindaco olimpico e sul chilometri (quasi) zero dell’esuberante premier: “In Piemonte come in Italia il Pd dà il meglio”.

 

L’IMMAGINE – Se la qualità tecnica dello scatto fotografico è pessima, nulla si può dire sul significato intenso. I due protagonisti sono allacciati in un appassionante tango che lascia presumere una duratura simbiosi politica. Come forse direbbe Crozza-Renzi: “danzare , lavorare, chi non lavora non fa l’amore, per far crescere Torino la bisogna amare”.

 

MICHELE COPPOLA (NCD)

coppola

IL MESSAGGIO -“La cultura del fare bene”, con evidente richiamo alla principale delega assessorile dell’eterno enfant-prodige del centrodestra subalpino è forte e chiaro. Efficace anche l’hashtag #scegliere, a testimonianza che Coppola ha sempre dato grande importanza ai nuovi strumenti di comunicazione.

 

L’IMMAGINE – Il candidato di Nuovo centrodestra cade però sulla fotografia scelta per il manifesto. Belloccio lui lo è sempre, per carità. Ma in molti sostengono che quello stare seduto, un po’ rannicchiato su se stesso, su quel fondale biancastro-sociosanitario, dia una sensazione di chiusura.

 

 

 

 

 

PIERA LEVI MONTALCINI (MODERATI)

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IL MESSAGGIO – Semplice – nello stile della lista che da sempre appoggia Chiamparino, la consigliera comunale  Piera Levi Montalcini – nipote dell’omonima premio Nobel scomparsa, è più un non-messaggio, una semplice informazione: “Per la Regione Piemonte”. Più chiaro di così.

 

L’IMMAGINE – Fedele alla sua, di immagine, quella della madama torinese, la foto della candidata in tailleur campeggia sobriamente-sorridente sul manifesto. Fondale primaverile e floreale tinto di giallo, il colore dei Moderati.

 

 

 

 

 

 

Continua

(Fotoservizio: il Torinese)

 

Il tango della vecchia guardia

Sergio Chiamparino e Matteo Renzi paiono allacciati in un paso doble sensuale o in un più romantico valzer. Certo le loro espressioni estasiate fanno pensare ad amore politico sincero

 

chiampa renziSembra una bozza poi inutilizzata per la copertina de “Il tango della vecchia guardia”, l’ultimo romanzo di Arturo Perez Reverte. Sergio Chiamparino e Matteo Renzi paiono allacciati in un paso doble sensuale o in un più romantico valzer. Certo le loro espressioni estasiate fanno pensare ad amore politico sincero.

 

 La vecchia guardia (seppur sempreverde nell’immaginario collettivo) è rappresentata dall’ex sindaco olimpico, mentre l’esuberante premier rischia di invecchiare precocemente se non riuscirà a mantenere tutti gli impegni che si è assunto di fronte all’Italia e al mondo. E’ l’immagine dei nuovi poster 6×3 a cura del Pd piemontese che tappezza da qualche giorno vie e piazze di Torino.

 

La pre-campagna in vista delle prossime elezioni regionali è firmata dall’agenzia Sunrise. Lo slogan: “In Italia come in Piemonte il Pd dà il meglio”. Limitandoci a una valutazione puramente estetica dello scatto fotografico, se questo è il meglio…

 

(Foto: il Torinese)

Regionali: empasse nel centrodestra mentre il Chiampa decolla

L’ex sindaco olimpico ha presentato un programma di rilancio del sistema Piemonte attraverso l’innovazione tecnologica e l’ “industria” del turismo (Boston e Borgogna = Politecnico e Barolo), tanto da sembrare una fotocopia di Enzo Ghigo nel 2000, la Lega Nord è pronta a correre da sola. Fratelli d’Italia e Ncd insistono sulle primarie. Forza Italia punta ufficialmente su Gilberto Pichetto

 

pichettoCentrodestra piemontese sempre in alto mare all’indomani dell’investitura ufficiale di Sergio Chiamparino a candidato presidente della Regione per il centrosinistra. Mentre l’ex sindaco olimpico presenta al Teatro Carignano il proprio programma incentrato sul rilancio del sistema Piemonte attraverso l’innovazione tecnologica e l’ “industria” del turismo (Boston e Borgogna = Politecnico e Barolo), tanto da sembrare una fotocopia postcomunista di Enzo Ghigo nel 2000, la Lega Nord è pronta a correre da sola.

 

Fratelli d’Italia e Ncd insistono sulle primarie e Forza Italia, ricevuti gli ordini da Arcore punta ufficialmente su Gilberto Pichetto (nella foto) che può vantare il merito, riconosciuto anche da alcuni avversari politici,  di avere messo in salvo i conti regionali.

 

Pichetto, al momento, ha incassato il sostegno della lista Verdi verdi di Maurizio Lupi. Il capogruppo azzurro in Consiglio regionale, Luca Pedrale ha rivolto oggi un appello agli alleati per convincerli a convergere sul nome di Pichetto.

 

Il candidato forzista ha intanto dichiarato all’Ansa: “Punteremo su serietà ed equilibrio e mi auguro che tutte le forze del centrodestra oggi al governo in Piemonte ritrovino le ragioni per andare avanti insieme e rivincere. Ci sono stati sicuramente disguidi e fraintendimenti, ed è giusto che le varie anime della colazione abbiamo voce, si potrebbe, per esempio, per fare una similitudine calcistica, pensare ad un programma centrato sulle quattro punte, per raccogliere i contributi di tutti”.

 

(Foto: il Torinese)

Successo per lo sciopero dei trasporti ma tanti disagi

Hanno aderito alla serrata il 70% degli addetti. Fortuna che il Comune ha abolito per un giorno la Ztl centrale

 

metro scioperoIl Bilancio nel “day after”: Corso Vittorio Emanuele e via san Secondo (per citare solo due arterie verificate personalmente dal cronista) intasate nelle ore di punta e parcheggi da tutto esaurito  per lo sciopero nazionale del trasporto pubblico locale di ieri.

 

Fortuna che il Comune ha abolito per un giorno la Ztl. Il servizio urbano e suburbano è rimasto attivo nella prima fascia di garanzia e si è interrotto a partire dalle 9 di mattina, mentre la seconda fascia di garanzia era compresa tra  le 12 e le 15.

 

La metro è stata quasi sempre funzionante, seppur con meno treni. Adesione stimata alla serrata trasportistica a Torino? il 70%.

 

(Foto: il Torinese)

Nuovi spazi cittadini intitolati a don Puglisi e Gino Bartali

Il Comune ha anche deliberato di intitolare il piazzale antistante l’ingresso principale del cimitero Monumentale a Carlo Tancredi Falletti di Barolo, nobile filantropo del XIX secolo che, tra l’altro, donò al Comune il terreno per la costruzione del cimitero stesso

via romaLa Commissione comunale per la Toponomastica, convocata dal presidente del Consiglio comunale Giovanni Maria Ferraris, ha oggi approvato l’intitolazione a don Giuseppe Puglisi, sacerdote palermitano assassinato per il suo impegno contro la criminalità organizzata, del piazzale di una zona di nuova edificazione al quartiere Villaretto (Circoscrizione 6). Questa decisione, è stato sottolineato nel corso dei lavori, assume particolare significato oggi, giorno in cui a Torino viene presentato un documentario sull’assassinio del procuratore Bruno Caccia e a poche ore dalla morte, a Taranto, di un bambino di quattro anni in un agguato mafioso teso alla sua famiglia.

 

Al tempo stesso, la Commissione ha deliberato di intitolare il piazzale antistante l’ingresso principale del cimitero Monumentale a Carlo Tancredi Falletti di Barolo, nobile filantropo del XIX secolo che, tra l’altro, donò al Comune il terreno per la costruzione del cimitero stesso. Per l’indimenticabile campione di ciclismo Gino Bartali, è stata approvata l’intitolazione di un luogo in prossimità di un impianto sportivo, che verrà prossimamente identificato.

 

L’architetto dei Savoia, Filippo Juvarra, avrà una targa in sua memoria in via San Domenico angolo via dei Quartieri, dove sorgeva la casa nella quale visse durante gli anni trascorsi a Torino. La religiosa Madre Francesca Rubatto, fondatrice delle Suore Terziarie Cappuccine, sarà ricordata da un giardinetto ubicato in via Stradella 205 (Circ. 5). Una targa in corso Principe Oddone ricorderà il sacrificio del vicebrigadiere dei Carabinieri Marino Ferraro, travolto da un treno nel corso dell’inseguimento di un malvivente. Infine, è stata approvata l’intitolazione di una strada (o altro tipo di sedime, da definire successivamente) alla memoria di Enrico Koelliker, fondatore nel 1928 dell’omonimo Ospedalino.

 

C.R. – Ufficio stampa del Consiglio comunale

(Foto: il Torinese)

Arrestati i ladri seriali: rapinavano appartamenti

I militari dell’Arma hanno arrestato tre ragazzini  rom di 16 e 17 anni, residenti nel campo di strada Aeroporto. Si cercano i complici

 

carabinieriI Carabinieri ritengono che la banda si serva di “vedette”, i tradizionali “pali” che osservano la zona per dare l’allarme ai complici nel caso le cose si mettano male. Nel frattempo, i complici forzano porte e finestre.

 

I militari dell’Arma hanno arrestato tre ragazzini  rom di 16 e 17 anni, residenti nel campo di strada Aeroporto. Sono stati colti  con le mani (quasi) nel sacco, subito dopo un furto in un alloggio di via San Donato.

 

Il sospetto che i minori appartengano a una banda è molto forte: si tratterebbe di un gruppo di sei  giovanissimi, probabili autori  di alcuni colpi messi a segno in centro città. 

 

(Foto: il Torinese)

A Torino è sbocciata la primavera

Si prevede tempo sul bello stabile fino al 18 marzo. Quasi 20 gradi (per la precisione 19,4) oggi, nel centro di Torino. Da ieri è davvero scoppiata la primavera in Piemonte

 

 

PRIMAVERAQuasi 20 gradi (per la precisione 19,4) oggi, nel centro di Torino. Da ieri è davvero scoppiata la primavera in Piemonte.

 

Le stazioni meteo dell’Arpa – agenzia regionale per l’ambiente  hanno registrato addirittura un picco di 21.3 gradi a Mergozzo, il pittoresco centro sul lago, nel Verbano Cusio Ossola.

 

Ancora 19.4 ad Albano Vercellese, 19.3 a Cameri (Novara). Lo zero termico salirà progressivamente dai 2.100 di oggi fino a 3.200, quota prevista domenica.

 

Si prevede tempo sul bello stabile fino al 18 marzo. Maggiori informazioni nella rubrica Meteo sulla homepage del Torinese.