Cosa succede in città- Pagina 509

L'effetto Jobs Act fa crescere le assunzioni

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Dati che inducono a ben sperare se si uniscono alle assunzioni in sanità, di cui abbiamo già parlato sul “Torinese”

 

L’assessore al Lavoro Gianna Pentenero, durante il consiglio regionale straordinario, ha illustrato alcuni dati positivi sull’andamento del mercato del lavoro nella nostra regione, che sembrano confermare la tendenza positiva a livello nazionale. Nel primo trimestre dell’anno in Piemonte, +11,7% delle assunzioni, mentre da gennaio ad aprile, grazie all’effetto del Jobs Act renziano, i contratti a tempo indeterminato sono cresciuti del 54,2%, pari a 14 mila procedure in più rispetto allo stesso periodo del 2014, con un aumento del 111,5% fra i giovani fino a 24 anni. Dati che inducono a ben sperare se si uniscono alle assunzioni in sanità, di cui abbiamo già parlato sul “Torinese”. Le aziende sanitarie potranno, infatti,  dare il via a 800 assunzioni di personale del ruolo sanitario ed operatore socio-sanitario: 600 in tempi brevi, le prime entro giugno, le altre 200 nel 2016. La Regione intende così migliorare i tempi di attesa riguardanti soprattutto le attività chirurgiche ed ambulatoriali e ridurre il precariato ed i contratti atipici.

 

(Foto: il Torinese)

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Un sabato al centro telefonico: umanità tra chiacchiere e scippi

STORIE DI CITTA’  / di Patrizio Tosetto

Diversi avventori e l’unica impiegata capacissima e sorridente. Tiene a bada gli utenti, mentre un signore cerca, a voce alta, di capire i vari piani tariffari. Con una mano lei telefona chiedendo spiegazioni, con l’altra naviga su Internet. E non accontentandosi sbircia sul suo palmare, senza mai perdere il sorriso

TELEFONIA

Piccole storie. D’incontri dove una parola porta altre parole. Piccoli racconti. Sabato ho deciso di cambiare gestore telefonico. Al Rondò della Forca entro in un centro telefonico con più gestori. Diversi avventori e l’unica impiegata capacissima e sorridente. Tiene a bada gli utenti, mentre un signore cerca, a voce alta, di capire i vari piani tariffari. Con una mano lei telefona chiedendo spiegazioni, con l’altra naviga su Internet. E non accontentandosi sbircia sul suo palmare, senza mai perdere il sorriso. Carina, viso rotondo, occhi vispi e raggianti. Sono indeciso se far la coda. Ma la curiosità di vedere questo “film” ha la meglio sull’indolenza dell’aspettare. Stranamente tutti uomini, ed ognuno, a turno, pone il suo problema. Un estimatore dell’impiegata, ne elogia le qualità, stigmatizzando la pochezza di chi le impone simili carichi di lavoro. Il tutto in una fluidità continua di parole. Si affacciano possibili avventori che desistono e intanto osservo le vetrine.

 

Con la coda dell’occhio continuo a godermi il piccolo teatrino. Costante e continuo, di sottofondo, il rumore del traffico. Rumore squarciato da un urlo umano. Uscendo intravediamo un uomo che ne rincorre un altro. Dopo capiamo che gli era stato rubato l’orologio. Solo uno ritorna sconsolato chiedendosi e chiedendo se valeva la pena denunciare il furto. Nella piccola storia quotidiana irrompe una piccola tragedia. E penso ai sociologi che rappresentano la diversità tra paura reale e paura percepita. Cose da sociologi. Finalmente il mio turno. Spiego il mio problema, ma non mi vengono subito date  risposte. Un grassottello signore stempiato, “circondato” da una bambina molto più grassa di lui , chiede informazioni sulle diverse tariffe telefoniche. Signore che si arrende alla figlia, che ripete ritmicamente: “papà andiamo, sono stufa” . L’impiegata giovanissima (nel 2013 frequenta il liceo scientifico a Reggio Calabria ) non perde mai la pazienza. Scelgo la nuova compagnia ed il nuovo piano tariffario ed iniziano le pratiche burocratiche. Lo so, sono un inguaribile curioso e la riempio di domande.

 

Cadenza calabrese:come mai nella nostra città? “Per lavoro, facevo lo stesso lavoro giù ma pagano gli stipendi occasionalmente. E non c’è chi fa rispettare le regole”. Pensi anche al collocamento, dove solo se conosci puoi sperare d’essere avviato al lavoro. Prima dell’Unità d’italia tra Torino e Reggio Calabria il fuso orario era diverso e solo una convenzione l’ha unificato. Iscritta all’Università? “Si ma ora sono presa dal lavoro, qui è un mese che lavoro. Comunque riprenderò”. Le chiedo il permesso di raccontare questo incontro, di questo suo sorriso e come posso recapitarglielo. Diventiamo amici su Facebook. Benissimo. Qualcuno molto ma molto più importante disse: “Parigi val bene una messa”. Noi no siamo a Parigi… ma questa ragazza, la sua gioventù, la sua freschezza e pazienza, ci fa sperare che qualcosa di positivo avverrà. Alla prossima.

 

Tassisti in ospedale investiti da Uber

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taxi2taxi8L’autista dice di essere sfuggito a un’aggressione

 

Non scende il clima di tensione tra tassisti e driver di Uber. Nella notte, a Torino quattro tassisti sono stati investiti da un’auto a San Salvario, da un autista del servizio Uber che è stato poi fermato dagli agenti di polizia. Ha detto di essere fuggito ad un tentativo di aggressione da parte dei titolari delle auto bianche. Questi, dopo essere stati medicati in ospedale sono stai dimessi con prognosi di dieci giorni. “Poteva anche finire peggio, poteva essere una strage”, dice Federico Rolando, il portavoce dei tassisti torinesi.

 

(Foto: il Torinese)

L'addio a Michael, il ragazzino che parlò al telefono con papa Francesco

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Era malato di distrofia muscolare e nel settembre 2013 ottenne l’attenzione dei media per avere ricevuto la telefonata del pontefice

 

Michael Di Marco, ragazzino quattordicenne di Pinerolo, è morto oggi. Era malato di distrofia muscolare e nel settembre 2013 ottenne l’attenzione dei media per avere ricevuto la telefonata di Papa Francesco. Al pontefice il giovane aveva chiesto un incontro qualche settimana prima. Venne così invitato in Vaticano e ricevuto da papa Bergoglio. Ieri  è stato ricoverato in ospedale per una crisi respiratoria (da tempo soffriva di bronchite e di problemi respiratori) dalla quale non è riuscito a riprendersi ed è morto questa mattina.

Niente lezioni fino a settembre a Palazzo Nuovo

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Chiuso ormai da metà aprile per la presenza del materiale pericoloso, ragione per cui la procura torinese decise di  iscrivere il rettore nel registro degli indagati

 

Palazzo Nuovo,  sede delle facoltà umanistiche dell’Università di Torino, resterà “chiuso per amianto” fino a settembre o forse più. Il rettore, Gianmaria Ajani ha dato la triste notizia nel corso di una assemblea con studenti e lavoratori. Palazzo Nuovo è chiuso ormai da metà aprile per la presenza di amianto, ragione per cui la procura torinese decise di  iscrivere il rettore nel registro degli indagati con l’accusa di omissione dolosa di cautele. Alcun e voci facevano intendere che la sede universitaria sarebbe stata riaperta a luglio, ma ora arriva invece la decisione di prolungare lo stop per permettere la rimozione dell’amianto

Condanne e domiciliari ai tre no Tav anarchici

notav ovunqueLa Procura aveva richiesto 5 anni e sei mesi

 

I tre anarchici accusati di aver preso parte all’assalto del 2013 al cantiere Tav a Chiomonte sono stati condannati a due anni 10 mesi e 20 giorni. Disposti per gli imputati, in carcere dallo scorso mese di  luglio, gli arresti domiciliari. La Procura aveva invece richiesto 5 anni e sei mesi. I legali della difesa hanno espresso soddisfazione per la sentenza che, a loro avviso “ribadisce la non particolare gravità della vicenda nonostante quanto affermato dai pm”.

Il caso Librolandia e le scelte della politica

salone conferenza 2STORIE DI CITTA’

“Quando si spendono soldi pubblici ci dovrebbe essere un maggiore ricambio del personale. Evitando una sorta d’identificazione tra la iniziativa e chi l’ha “partorita” e gestita”

 

Mi permetto di dire la mia sulla vicenda di Rolando Picchioni. Ho notato che i vari commenti si dividono in colpevolisti ed innocentisti. Vecchio vizio italico. Viceversa l’aspetto giudiziario mi sembra secondario. Sia ben chiaro che tutti siamo innocenti fino a prova contraria, non è nostro “mestiere” giudicare. Che prima dell’eventuale processo ci sono le indagini e il giudizio del Gip. Ho letto (sbaglierò?) molta acrimonia verso il presidente della Fondazione del Libro. Io, prima di dire la mia, sono “entrato” in Internet per informarmi sulla storia politica di Picchioni. In questo modo mi sono anche rinverdito la memoria. E ho scoperto alcune cose.SALONE 111 Innanzitutto l’età. Ha appena compiuto 79 anni, del resto portati brillantemente. 60 anni in politica ricoprendo molti incarichi pubblici: da parlamentare a presidente del Consiglio regionale piemontese. Passando dalla Democrazia Cristiana al centrodestra,  tornando o ritornando al centrosinistra fino al Pd. e poi, forse, almeno per me la vera notizia, iscritto alla loggia massonica P2. Tralascio la sottolineatura della stranezza per un cattolico (quale penso lui sia ) dell’adesione alla Massoneria, storicamente laica ed anticlericale. Ciò che si evince è che ha sempre voluto essere parte di un’insieme ma come protagonista, insieme ad altri, per la realizzazione dei suoi obbiettivi. In questi giorni ha ripetutamente parlato di un clima di veleni, e della fabbrica del fango.Il Salone del Libro è arrivato alla 28a  edizione.

 

SALONE 569Considerando  due anni di “gestazione” sono trent’anni che Picchioni è  protagonista – positivo, intendiamoci – di questa manifestazione, alla quale ha dato credibilità internazionale. Ecco la mia domanda: ma non sono tanti, fin troppi questi decenni? Sia ben chiaro non per il valore dell’iniziativa,  l’aumento del numero dei visitatori testimonia un successo. Quando si spendono soldi pubblici ci dovrebbe essere un maggiore ricambio del personale. Evitando una sorta d’identificazione tra la iniziativa e chi l’ha “partorita” e gestita. E’ infatti da più di un decennio che, ripetutamente, con scarsi successi, la politica e i politici hanno discusso se e come cambiare i vertici del Salone del Libro. Ovviamente nulla di personale. Ma ricordo il caso del Grinzane e di Soria. Anche in questo caso ho sentito dire dai protagonisti di un complotto ordito da chi voleva sbarazzarsi di personaggi scomodi. E ovviamente le similitudini non vogliono dire che le cose sono uguali. Poi non tocca a noi cittadini stabilire se le fatture erano vere o false. Sapendo che la realtà processuale può essere molte volte diversa dalla realtà dei fatti. Vorremmo che, comunque i politici anticipassero, per una volta, i  tempi altrui, risolvendo i problemi. Ma ovviamente siamo solo alle prime battute, alle prime puntate di questa storia che da più di 10 anni continua.

 

(Foto: il Torinese)

Patrizio Tosetto

Dall'orologio immobile al caffè scomparso: piccoli misteri a Palazzo Civico

palazzo civico

LA GANGALA VERSIONE DI GIUSI

 

Adiacente alla Sala Rossa del consiglio comunale c’è un corridoio su cui si affaccia un ampio guardaroba con un piano per appoggiare i cappelli. Ma il malcapitato, che appoggiasse un cappello per davvero, scoprirebbe recuperandolo di averlo poggiato su uno strato di polvere  antica e persistente. Quando mi capitò la prima volta, oltre a ricorrere alla tintoria, segnalai la questione. Sguardo vagamente perplesso dei vari interlocutori: sembra che in realtà nessuno sia responsabile di controllare l’effettivo svolgimento delle pulizie

 

Appeso su una parete della Sala Capigruppo di Palazzo Civico si può vedere un orologio che sembra esser lì da una cinquantina d’anni. Segna da un tempo imprecisato le 18,30. Quando partecipo ad una riunione lo osservo, interrogandomi sulla sua storia e sul perché non sia stato mai riparato o sostituito. Mi sono anche informato e la prevedibile risposta è stata che non ci sono soldi per le manutenzioni.

 

Adiacente alla Sala Rossa del consiglio comunale c’è un corridoio su cui si affaccia un ampio guardaroba con un piano per appoggiare i cappelli. Ma il malcapitato, che appoggiasse un cappello per davvero, scoprirebbe recuperandolo di averlo poggiato su uno strato di polvere  antica e persistente. Quando mi capitò la prima volta, oltre a ricorrere alla tintoria, segnalai la questione. Sguardo vagamente perplesso dei vari interlocutori: sembra che in realtà nessuno sia responsabile di controllare l’effettivo svolgimento delle pulizie. Poi la solita spiegazione: tagli agli stanziamenti. A poco vale ricordare che questo può ridurre la frequenza del servizio, ma non la sua cancellazione. In realtà quella cappelliera in due anni non è stata mai spolverata. Ho rinunciato ad usare cappelli normali in favore di quelli ripiegabili e tascabili. In qualche caso mi sono portato uno straccio da casa per ripulire il pezzo di cappelliera necessario… lasciando una traccia indelebile del mio passaggio.

 

Accanto alla Sala Rossa esiste da sempre una saletta con bancone che funzionava da bar durante le sedute di consiglio. Arredi d’epoca, divanetto, qualche sedia. Da sempre luogo per un caffè o per un rapido spuntino durante sedute che spesso si prolungano per molte ore. Ovviamente le consumazioni si pagavano, ma, essendo un servizio saltuario, c’era un piccolo deficit di gestione. Proposta ragionevole: aumentiamo il prezzo delle consumazioni fino al pareggio. Decisione assunta: aboliamo il servizio in quanto simbolo della “casta”.  Il silenzioso scomparire di molti alla ricerca di caffè o panini nei bar della zona (numero legale a rischio) e l’abbandono alla polvere e al degrado del locale sono le facilmente prevedibili conseguenze. Troneggia però un boccione d’acqua (non della SMAT) con bicchieri di plastica, ma in genere o manca l’acqua o mancano i bicchieri. Tre piccole cose che contraddicono l’efficienza di tanta e più importante parte della civica amministrazione.  Eppure le apparenze contano.  Si può essere poveri, come siamo, ma se alla povertà si aggiunge la sciatteria, la sensazione di un malinconico e irreversibile declino diventa forte e scoraggiante. Basterebbe così poco!

 

Giusi La Ganga

Muore investito da un tram sotto gli occhi di moglie e figlio

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Il manovratore è  in stato di choc. Lo hanno trasportato  in ospedale

 

La tragedia è avvenuta nel quartiere di Madonna di Campagna, in corso Grosseto, dove un uomo di 61 anni, Agostino Dimitri, un meccanico di San Gillio, è morto dopo essere stato investito da un tram fuori servizio. I vigili del fuoco sono intervenuti e hanno estratto il corpo da sotto il persante mezzo. Purtroppo i soccorsi sono stati inutili, le gambe erano state  tranciate. Ad assistere al dramma anche la moglie e il figlio della vittima. Il manovratore è  in stato di choc ed è stato portato  in ospedale. La polizia municipale sta cercando testimoni. In base a una prima ricostruzione dei fatti  l’uomo è passatao da un punto del percorso del tram vietato ai pedoni e protetto da un mancorrente.

 

(Foto: archivio il Torinese)

Sciopero dei mezzi pubblici domenica 24 maggio

TRAM GMADREmetro scioperoI mezzi GTT urbani e suburbani e la metropolitana circoleranno dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15

 

Domenica 24 maggio sciopero aziendale GTT di 24 ore, indetto da USB Lavoro Privato. I mezzi GTT urbani e suburbani e la metropolitana circoleranno dalle 6 alle 9 e dalle 12 alle 15. Le linee extraurbane e i servizi ferroviari sfm1 e sfmA circoleranno invece da inizio servizio alle 8 e dalle 14.30 alle 17.30. Tutte le informazioni sul sito GTT.

 

(Foto: il Torinese)