Cosa succede in città- Pagina 508

Cade attraverso grata, gravissimo bimbo di nove anni

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E’ stato ricoverato all’ospedale Regina Margherita ed è in prognosi riservata

 

Ancora gravissime le condizioni del bambino di nove anni feritosi  precipitando nei garage di un condominio di Collegno, attraverso una grata di aerazione. E’ stato ricoverato all’ospedale Regina Margherita ed è in prognosi riservata, in coma, nel reparto di Rianimazione. I medici non si esprimono sulle possibilità di sopravvivenza. L’ incidente è al vaglio dei carabinieri, che stanno verificando se la grata sia ceduta o sia stata rimossa, magari per gioco, dallo stesso bimbo.
   

Morte dopo il Tso: si cerchi la verità senza anticipare giudizi

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STORIE DI CITTA’ /

di Patrizio Tosetto

 

Capri espiatori sono più facili da individuare. Di fronte a queste tragedie. di fronte a queste morti c’è bisogno di capire, di verità. Forse ciò che dico farà stare male. Ma chi anticipa il giudizio finale, se persona intelligente, vivrà con il dubbio dell’iniziale emotività ed approssimazione

 

 AGGIORNAMENTO Quattro persone sono  iscritte nel registro degli indagati, con l’accusa di omicidio colposo. Si tratta di tre agenti della polizia municipale e di un medico psichiatra. L’inchiesta è guidata dal pm Raffaele Guariniello. Lunedì è prevista l’autopsia dell’uomo morto dopo il Tso.

 

Sulla morte di Andrea Soldi ho un’altra idea. Precisamente ho l’idea di non anticipare verità e condanne. Totalmente contrario a gogne mediatiche. Capisco familiari ed amici, il dolore per quanto è accaduto non è sopportabile. Vero che non c’ero. Ma non è detto che chi c’era abbia visto. Ma non è il mio lavoro. Lasciamo agli esperti fare le relative ed opportune indagini. Questa si chiama giustizia in un paese civile quale noi siamo, o vorremmo essere.

 

Mi limito a farmi e a farvi una domanda: perché i vigli avrebbero, a titolo assolutamente gratuito voluto utilizzare una simile violenza? Seconda domanda. Sono squadre specializzate? Leggendo ciò che abbiamo letto i vigili sono intervenuti di supporto, con la dovuta ed attiva presenza di sanitari preposti. E’ dalla famiglia che è arrivata la richiesta d’intervento perché il ragazzo si rifiutava di assumere le medicine. Lontana,  troppo lontana la creatività ed innovazione di Basaglia che non  solo voleva la chiusura dei manicomi, ma una struttura sociale, partendo dalla famiglia, di tipo inclusiva. Verso qualcosa di molto, ma molto atipico e difficile da comprendere: la malattia mentale. il disagio verso chi è matto e chi subisce la sua pazzia.

 

Vi assicuro, parlo per esperienza diretta. Proprio perché vi scrivo per esperienza diretta non millanto di aver verità in tasca sulla materia. Aspettiamo le inevitabili e necessarie indagini. Capri espiatori sono più facili da individuare. Di fronte a queste tragedie. di fronte a queste morti c’è bisogno di capire, di verità. Forse ciò che dico farà stare male. Ma chi anticipa il giudizio finale, se persona intelligente, vivrà con il dubbio dell’iniziale emotività ed approssimazione.

 

Alberto Gregnanini, capo dei vigili, nelle interviste, ha sostenuto di non voler contribuire alla crescente sfiducia della gente verso le istituzioni. Anche noi. Lui ha il potere che noi non abbiamo. Ha il potere di operare per la verità. Anche le istituzioni, da Lui rappresentate avranno maggiore credibilità. Verità che può far male. Ma Verità che spazzerà via comodi luoghi comuni. Credibilità  fa rima con verità. 

 

(Foto: archivio)

Morte dopo Tso, la sorella della vittima: "Chiedo giustizia"

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Intanto, in attesa di accertamenti, i tre vigili che hanno eseguito il trattamento obbligatorio sono stati trasferiti

 

“Chiedo che venga fatta luce sulla morte di mio fratello. E che non venga insabbiato nulla”. Così Cristina S., la sorella del 45enne torinese deceduto dopo un trattamento sanitario obbligatorio. La donna è andata in procura insieme con il padre e l’avvocato Giovanni Maria Soldi, che  ha detto di essere stato chiamato dal sindaco, Piero Fassino, per esprimere la sua vicinanza e il cordoglio della Città. Il sindaco ha detto che per il Comune sta cercando di acquisire ogni informazione utile”. Intanto, in attesa di accertamenti, i tre vigili che hanno eseguito il Tso sono stati trasferiti.

 

(Foto: archivio)

Chiude il Museo dello Sport, mancano le risorse

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E’ triste dover constatare che nell’anno di Torino Capitale Europea dello Sport la città perde il “primo ed unico Museo dedicato a tutte le discipline sportive”

 

“Il Museo dello Sport a Torino chiude definitivamente le sue porte dopo poco meno di tre anni di attività”, annunciano mestamente i repsonsabili dello spazio espositivo dello Stadio Comunale. Si era tentata anche un’operazione di crowfunding attraverso il web, ma le risorse reperite sono state limitate. Comune e Regione non hanno più un quattrino. E’ triste dover constatare che nell’anno di Torino Capitale Europea dello Sport la città perde il “primo ed unico Museo dedicato a tutte le discipline sportive” . Vi erano esposte più di 3000 memorabilia, checercano ora una nuova casa che possa raccontare le emozioni, la passione e l’unicita’ di grandi campioni e l’eccezionalità di gesti atletici indimenticabili. Nelle immagini, il presidente Arisi saluta gli amici del museo e chiude per l’ultima volta la porta.

Una bella sforbiciata alla burocrazia, come dal barbiere

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STORIE DI CITTA’ / di Patrizio Tosetto 

Soprattutto mai nessuno è responsabile ed è puntuale solo quando si presenta a fine mese a ritirare lo stipendio dovuto per il  “non lavoro”

 

Burocrazia, sinonimo di inefficienza, angheria verso il cittadino. Soprattutto mai nessuno è responsabile ed è puntuale solo quando si presenta a fine mese a ritirare lo stipendio dovuto per il  “non lavoro”. Esempi. Mi taglio i capelli da un parrucchiere che da 50 anni ha sede a Porta Palazzo. Arrivo di buon’ora. E’ indaffarato. Chiedo: ” Posso?” “Se puoi aspettare!” Il padre che gli ha ceduto l’attività mi spiega: “nonostante abbiamo sempre pagato le bollette del gas ci hanno piombato il nostro contatore da  tre giorni, non possiamo utilizzare acqua calda. Ti serviamo lo stesso?” “Si, certo”, in fondo per me è un piccolo sacrifico. Dopo mezz’ora mi si lavano i capelli con acqua riscaldata con fornello elettrico.

 

Sforbiciando mi racconta. “Da tre giorni sono costretto di cercare di dimostrare che nulla c’entro. Il problema è che mi danno tutti ragione. Risulta che ho pagato, ma non riesco a trovare chi decide di mandare la squadra”. Va bene, per il sottoscritto solo un piccolo disagio. Ripasso per curiosità due giorni dopo.”Risolto?” Sorride, è appena andata via la squadra. Dopo 48 ore sono intervenuti. “Non proprio dopo che tu eri andato via, ma una squadra è arrivata. peccato che non dicendogli dove era il contatore non avevano l’attrezzatura necessaria…”

 

Altra piccola storia. Si arriva nella casa di campagna. Alle 11 ci si accorge che non c’è più il gas. Telefonando si appura che tre bollette non sono state  pagate. Ma, ecco l’arcano : mandate e sollecitate all’indirizzo sbagliato. Dunque, Alle 11,30 in posta per pagare. Ed ecco un’altra piccola odissea. Chiedo se è possibile dalle poste   mandare un fax. Quattro impiegati gentilissimi si schermiscono e per vari motivi non sanno. Alla quinta, probabilmente la più esperta, sorridente mi risponde: “teoricamente sì, le  consiglio di servirsi di un tabaccaio”.Grazie della cortesia, sono io un illuso.

 

Comunque alle 13,30, tutto finito. Occasione per un pranzo in un agriturismo della zona. Anche le cose negative hanno il loro lato positivo. Peccato un ultimo dettaglio. Noi edotti, abbiamo pagato in mezz’ora. Loro nel riattivare il servizio 2 giorni e mezzo. Dunque? Alcune elementari considerazioni. Ci risulta che pur essendo morosi il servizio non si interrompe, garantendo un minimo.  Dal parrucchiere a questa casa i disagi sono stati minimi in relazione alla stagione, e la voglia di chiedere i danni si stempera pensando alla burocrazia della giustizia italiana. In altre parole il gioco non vale la candela.

 

Vero, c’è di peggio. (aeroporto di Roma) ma questa loro inefficienza è stancante e logorante e  se prendiamo gli ultimi 20 anni la situazione è palesemente peggiorata. Se il nostro paese volesse ritornare tra i paesi civili, noi  saremmo i primi ad essere contenti. Possiamo fare una cosa sola: continuare a pagare le tasse come abbiamo sempre fatto. Ora convinti più che mai che i nostri soldi vengono spesi male.

Tre banditi picchiano e rapinano anziana in casa

carabinieri

Sono intervenuti i carabinieri, che hanno avviato le ricerche dei tre delinquenti

 

Un’anziana di 62 anni è stata malmenata, legata e imbavagliata nella sua villa di Lanzo, da tre banditi che sono poi scappati con soldi e gioielli per un ammontare di migliaia di euro. La rapina è avvenuta nella notte e la proprietaria della casa è stata trasportata in ospedale: ha riportato la frattura di una costola. Sono intervenuti i carabinieri, che hanno avviato le ricerche dei tre delinquenti.

 

(Foto: il Torinese)

Sparatoria in corso Grosseto, benzinaio colpito a una gamba

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 I carabinieri stanno cercando il colpevole, che indossava un cappello da baseball, ed è scappato a piedi

 

Una vera e propria gambizzazione. E’ avvenuta ai danni di un benzinaio di 39 anni, che è stato colpito a una gamba, nel pomeriggio da un proiettile in un probabile tentativo di rapina. I carabinieri stanno cercando il colpevole, che indossava un cappello da baseball, ed è scappato a piedi. Il fatto è accaduto nella piazzola di sosta di un distributore dell’Eni di corso Grosseto, nel quartiere Borgo Vittoria. Il benzinaio è stato ricoverato all’ospedale Maria Vittoria, e fortunatamente non è in pericolo di vita.

Ritrovata la giovane fuggita con il figlio, stanno bene entrambi

carabinieri auto

Individuati  alla periferia di Milano

 

Li hanno ritrovati alla periferia di Milano, la giovane marocchina di 26 anni con il figlio di 2 scomparsi lunedì dalla casa di Bussoleno: stanno bene ma non sono state definite le della fuga. la donna soffre di un grave problema psichico e non si sa ancora se  sia stata aiutata. Un suo connazionale, che ha riconosciuto i due attraverso le immagini di tv e giornali,  ha messo i carabinieri sulle tracce della coppia.

Casa, dolce casa: la dignità è una questione di zerbino

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AUGUSTA TAURINORUM /

di Augusta Montaruli

 

Ora il fuorilegge Emilio non c è più. Jon si fa fotografare con la sua birra in mano mentre è agli arresti domiciliari

 

Emilio era un povero. Non aveva la casa e viveva di stenti. Per procurarsi un tetto sulla testa ha dovuto occupare illegalmente uno stabile pubblico immergendosi nella spazzatura. Il giorno dello sgombero gli han portato via anche il suo zerbino. La spazzatura no, di quella se ne era occupato lui. Emilio possedeva solo un furgone, peraltro malandato. Affinché non si ingolfasse doveva assicurarsi di avere sempre un minimo di carburante. L’ultima volta Emilio ha usato quel furgone per portare una giovane donna povera come lui a partorire. Tra poveri l’assistenza sociale non è quella che ti dà lo Stato ma e’ la solidarietà reciproca di chi si riconosce nella medesima condizione. 

 

Jon e’ un ragazzo con una casa ed una Bmw. Per avere un tetto non ha occupato illegalmente uno stabile, non ha sollevato la spazzatura e non ha subito alcuno sgombero. La sua auto va benissimo. Non si ingolfa e marcia a gran velocità. L’ultima volta che Jon ha usato la sua vettura  non ha portato un bambino a nascere ma ha investito Emilio mortalmente. Poi, secondo quanto da lui dichiarato, sarebbe andato in un bar a bere birra per riprendersi dallo shock. In questo modo Jon ha giustificato lo stato di ubriachezza in cui l’avrebbero trovato le forze dell’ordine dopo che lo stesso neppure aveva prestato soccorso ad Emilio e alla sua compagna rimasti inermi sul selciato di una via qualsiasi di Torino. Ora il fuorilegge Emilio non c’è più. Jon si fa fotografare con la sua birra in mano mentre è agli arresti domiciliari.

 

La dignità e’ una questione di zerbino. 

Torino cardioprotetta con Specchio dei Tempi e Cuore onlus

Sei defibrillatori, il primo davanti al Municipio

 

cuoreTorino sarà una città cardioprotetta, come altre città Europee, per contrastare le morti improvvise per arresto cardiaco e per tutelare la salute dei cittadini. La Fondazione Specchio dei Tempi e l’Associazione Piemonte Cuore Onlus, hanno finanziato le postazioni di 6  defibrillatori posizionati in piazza, il primo inaugurato davanti al Municipio. I prossimi nelle piazze Vittorio Veneto, Castello e della Repubblica, corso Racconigi e via Onorato Vigliani.