Cosa succede in città- Pagina 507

Il programma di Chiamparino: “al lavoro per il lavoro”

/

“Ci prepariamo a governare con l’umiltà di chi intende ascoltare e con la determinazione di chi vuole decidere”

 

chiamp consiglioIl governatore piemontese Sergio Chiamparino ha illustrato al Consiglio regionale il proprio programma per i prossimi 5 anni di  amministrazione: “Il lavoro è la speranza, il futuro, la base della cittadinanza, e pertanto sarà il punto di riferimento e verifica del nostro operato”. Questa la priorità secondo il presidente regionale. Ecco, per punti, una sintesi del suo intervento:

 

Lavoro. Sarà l’alfa e l’omega di questa legislatura. Nella regione che ha guidato la rivoluzione manifatturiera italiana deve compiersi una nuova rivoluzione. Per sostenerla, punteremo a creare un ambiente amico del lavoro e dell’impresa, stabilire con le imprese e le parti sociali un rapporto di ascolto reciproco e di decisioni condivise, perché il lavoro non si crea solo con le leggi e le delibere.

Legalità. Torino e il Piemonte sono stati fino ad oggi un sistema sano, senza episodi di corruzione, e questo è orgoglio di tutti. Ma bisogna rafforzare le difese costruendo una cultura della legalità capace di espellere il germe della criminalità organizzata, e la Regione deve diventare un punto di riferimento per affrontare la sfida della legalità per tutti.

La macchina regionale. Per far ripartire il Piemonte occorre per prima cosa rendere più efficiente e più giusta la macchina regionale, che va riorganizzata. Vogliamo ridurre i costi della politica, allineando le indennità dei consiglieri a quelle del sindaco di un capoluogo. Una maggiore trasparenza si ottiene anche semplificando le procedure e riducendo la burocrazia, utilizzando i fondi europei per digitalizzare e rendere accessibili in rete i dati sugli appalti e le gare, promuovendo l’autocertificazione, lanciando le zone a burocrazia zero.

Sanità. I principali obiettivi sono garantire alle persone uno stato di salute sempre migliore, diminuire le liste di attesa, attirare investimenti, promuovere una sanità pubblica sostenibile sul piano finanziario ed evitare di appesantire il carico fiscale, e se possibile riducendo i ticket. La programmazione va costruita con i sindaci e tutti i protagonisti del sistema sanitario. L’integrazione tra pubblico e privato è possibile, a condizione che indirizzi e controlli pubblici siano puntuali e efficaci e che i privati concorrano al loro raggiungimento. Per realizzare queste linee, occorre riorganizzare la rete ospedaliera integrando la rete territoriale con gli ospedali, rilanciando la prevenzione e i modelli positivi negli stili di vita. La medicina di base deve essere la prima tappa della presa in carico (e non dello ‘scarico’) del paziente, attraverso un lavoro integrato e organizzato che non si limiti alla produzione di ricette. Le Città della Salute di Torino, nell’area del Lingotto, e di Novara e il decollo dei nuovi ospedali di Biella e di Alba-Bra sono al centro di questo progetto. Mancano i fondi nel Patto nazionale per la salute, ma non ci scoraggiamo perché troppi ospedali hanno più di 70 anni ed è necessario un graduale rifacimento con risorse pubbliche e private.

Trasporti e infrastrutture. I nostri obiettivi principali sono la programmazione integrata del trasporto gomma/rotaia attraverso lo sviluppo del progetto di Metropolitana regionale; la liberalizzazione (che non significa privatizzazione) attraverso gare per lotti funzionali, la revisione del contratto di servizio con Trenitalia. Queste linee di azione non sono in alternativa alle grandi opere già avviate, come la Torino-Lione, che dobbiamo accompagnare scegliendo tra progetti di crescita duratura per la Valsusa, ed il Terzo valico.

Innovazione. Fare innovazione significa prima di tutto attirare nuove risorse umane. La sfida è quella di garantire migliori opportunità di studio e formazione per i giovani, ripristinando il livello di borse di studio precedente gli ultimi tagli, assegnandole a tutti coloro che ne hanno diritto. Vogliamo aumentare la percentuale di laureati e far diminuire la dispersione scolastica, incrementando il lavoro giovanile.

Fondi europei. Come è noto, i fondi europei 2014/2020 rappresentano una delle poche possibilità di finanziamento per far ripartire la crescita in Piemonte nei prossimi anni. Presenteremo in luglio il piano dettagliato dei progetti, che si concentrerà su alcuni filoni precisi, come i poli e le piattaforme tecnologiche, l’informatizzazione della pubblica amministrazione, il sostegno al credito.

Terrritorio e crescita. Natura, territorio e paesaggio vanno preservati attraverso il lavoro intelligente dell’uomo. Occorre ridurre il consumo di suolo e accompagnare la promozione con un costante impegno di riambientazione paesaggistica, come dovrà avvenire zone di Langhe-Roero e Monferrato Patrimonio dell’umanità. Vogliamo investire sulle risorse locali, offrendo nuove opportunità anche occupazionali a chi vive in montagna, puntare sul turismo naturalistico.

Agricoltura. E’ un asse portante dell’economia piemontese e che ha bisogno di sostegno e di innovazione. Partendo dalla politica agricola nazionale e comunitaria, che ha garantito in misura accettabile le tradizionali produzioni piemontesi, si deve con un uso opportuno del Piano di sviluppo rurale accentuare specificità come la filiera corta e garantita, l’inserimento dei prodotti locali di qualità nelle grandi reti distributive, la collaborazione con l’Università e l’Istituto Zooprofilattico per il costante sviluppo delle garanzie di sicurezza alimentare.

Turismo e cultura. Se la terra e il paesaggio sono alla base del nostro turismo, la cultura ne è il polo trainante che deve produrre la coscienza civile della comunità, da finanziare con i fondi pubblici, e organizzare manifestazioni che creino lavoro e producano risorse stando sul mercato. Il turismo è un settore in crescita che richiede progetti mirati ed una governance efficace.

Coesione sociale e diritti. Senza coesione sociale non c’è crescita né cittadinanza. Lavoro e sostegno al reddito sono i cardini dei diritti fondamentali di tutti i piemontesi, così come la casa e la scuola, da declinare intorno alla centralità della famiglia come cellula-base di una comunità che è cambiata sul piano demografico, sociale, culturale e di politiche sociali che devono avere nella civil partnership il proprio punto di riferimento. In questa direzione vogliamo agire anche con un sostegno particolare alle politiche per l’infanzia, per offrire a tutte le famiglie la possibilità di poter inserire negli asili nido e nelle scuole materne i propri figli, liberando così anche nuove potenzialità di lavoro delle donne. Le politiche per la casa devono passare attraverso il riordino delle ATC e un piano di housing che risponda a bisogni ormai molto differenziati – edilizia sociale, convenzionata, universitaria – che attinga i suoi finanziamenti nel pubblico, nel privato e nel privato sociale.

 

Ci prepariamo a governare con l’umiltà di chi  intende ascoltare e con la determinazione di chi vuole decidere.

 

(Foto: Consiglio regionale del Piemonte)

 

Arrestato mentre installa clonatore di carte di credito

L’uomo è  un romeno di 36 anni che abita a  Novara

 

banche matLa volante della Polizia l’ha beccato sul fatto: stava cercando di installare nell’apparecchio bancomat di un istituto di credito in piazza Adriano l’apparecchiatura per la clonazione delle carte di credito.

 

A bordo della sua auto gli agenti  hanno rinvenuto anche altri attrezzi adatti allo scopo  attrezzatura.

 

L’uomo è  un romeno di 36 anni che abita a  Novara. E’ stato immediatamente arrestato e denunciato per danneggiamento.

 

(Foto: il Torinese)

Le Fiamme Gialle sequestrano gadgets falsi One Direction

Erano stati commercializzati allo Stadio Olimpico, prima  del concerto di ieri sera

 

one3La Guardia di Finanza ha sequestrato 1500 gadgets falsi degli One Directions.

 

Erano stai messi in vendita davanti allo Stadio Olimpico, prima  del concerto di ieri sera della  boy band inglese. 

 

54 le persone denunciate che avevano contraffatto  il marchio del gruppo musicale.

 

(Foto: il Torinese)

L’ultimo saluto dei torinesi a Faletti

L’attore e scrittore,  prima di morire ha espresso tra le ultime volontà quella di non esporre  fiori  durante il rito funebre

 

Faletti1Molti torinesi hanno testimoniato il loro affetto a Giorgio Faletti, questa mattina,  presso la camera ardente alle Molinette.  L’artista è stato vestito con una maglia nera, la sua “divisa” negli ultimi anni di attività.molinette

 

Faletti2L’attore e scrittore,  prima di morire ha espresso tra le ultime volontà quella di non esporre  fiori  durante il rito funebre. Ha invece chiesto di fare donazioni all’associazione per la ricerca sul cancro. 

 

Oggi pomeriggio  la salma verrà trasferita ad Asti, la sua città che gli dedicherà la biblioteca. Domani si svolgeranno i funerali.

La corsa ai saldi parte bene, i commercianti fiduciosi

Le due fasce intermedie di spesa, da 100 a 250 euro e da 250 a 500, sono in crescita. Scendono, invece, quella inferiore (sotto i 100 euro) e quella superiore (oltre 500 euro)

 

saldisssGli esercenti sperano che possa essere un inizio di riscossa dopo stagioni e stagioni di crisi nera. Almeno che serva a adere una boccata di ossigeno alle attività commerciali. E’ la corsa ai saldi che ha preso il via anche nella nostra città.  

 

I professionisti dell’acquisto a prezzi ridotti si sono presentati all’alba davanti alle vetrine dei negozi di  abbigliamento firmato (nella foto a sinistra, sotto i portici di piazza San Carlo) e ai centri commerciali come la Rinascente, le Gru e l’8 Gallery del Lingotto. Non si è ancora verificato il pienone ma i commercianti sono ottimisti. L’Ascom di Torino e provincia calcola che ogni nucleo familiare spenderà circa 200 euro.   Le vendite a prezzi speciali proseguiranno fino  a sabato 30 agosto.  saldi3

 

In base alle proiezioni di Confesercenti, rispetto alla stagione dei saldi invernali,  dovrebbero aumentare i torinesi che acquisteranno durante il periodo di promozioni: 10 punti percentuali  in più, il 66,3% dei consumatori.  Le due fasce intermedie di spesa, da 100 a 250 euro e da 250 a 500, sono in crescita. Scendono, invece, quella inferiore (sotto i 100 euro) e quella superiore (oltre 500 euro). Tra i dati indicati da Confesercenti, nel primo quadrimestre 2014 le vendite di abbigliamento sono calate dello  0,2% e le calzature hanno segnato un  +0,4%.

 

L’ordinanza municipale che regolamenta la materia prevede che nei negozi deve essere esposta copia dell’informativa per i consumatori con le principali regole per i saldi di fine stagione. E in caso di violazione delle disposizioni il consumatore si può rivolgere alla Polizia Municipale. Ad esempio è obbligatorio da parte del commerciante indicare la percentuale dello sconto o ribasso effettuato, segnalando anche il prezzo normale di vendita. Per saperne di più sui saldi può essere utile consultare il  vademecum per i saldi di Altroconsumo.

 

(Foto: il Torinese)

One Direction-mania, è un gioco da ragazze

one5one1one2one7one3 one10one-directionIeri sotto il sole cocente, oggi (probabilmente) sotto la pioggia. Nulla può fermare l’isteria collettiva  – peraltro molto pacata, forse grazie alla stanchezza – di migliaia di ragazzine in attesa del concertone della boy band inglese

 

“E che dobbiamo fa’? La creatura ce teneva tanto…”. Amore di papà misto a rassegnazione. La creatura è Paola, da Viterbo. A  parlare è suo padre, Marco, che con la gentile consorte ha condotto in camper fino a Torino la propria “bambina” diciassettene perchè potesse vedere i suoi idoli.

 

E sono tanti i genitori , molti meno i fidanzatini, ad avere accompagnato le ragazze al grande evento.

 

Di Martina e Sara abbiamo già parlato ieri: sono state le prime in assoluto (vedi rubrica Mondo Giovane, in homepage) a piantare le tende con quasi 48 ore di anticipo davanti allo stadio per cercare di guadagnarsi gli ultimi posti rimasti per l’attesissimo concerto. Ieri sotto il sole cocente, oggi (probabilmente) sotto la pioggia.

 

Nulla può fermare l’isteria collettiva  – peraltro molto pacata, forse grazie alla stanchezza – di migliaia di ragazzine in attesa del concertone degli One Direction, la boy band inglese che sta mietendo successi ovunque, Italia inclusa.

 

Tutto esaurito all’Olimpico e anche negli hotel di Torino e dintorni, compreso il Golden Palace, preso d’assalto dalle agguerrite mini-amazzoni non appena si è diffusa la voce che i loro miti alloggiavano nel 5 stelle lusso del centro. Il gruppo musicale di origini anglo-irlandesi, costituito da Niall Horan, Zayn Malik, Liam Payne, Harry Styles e Louis Tomlinson, aveva conquistato “solo” la terza posizione nell’edizione di The X Factor del 2010. 

 

Poi, con il passaparola virale dei social media, sono diventati celebri e hanno pubblicato tre album: Up All Night, Take Me Home e Midnight Memories. Questa sera, sul palco torinese, anche gli australiani 5 Seconds of Summer.

 

Ragazze, il grande giorno è arrivato. Mamme e papà al seguito, abbiate ancora un po’ di pazienza.

 

CB

 

(Fotoservizio: il Torinese)

Cinecittà val bene una Mole?

franceschinicinecitta Franceschini ha proposto di creare un museo nazionale del  cinema a Roma, ma è già polemica. Salviamo gli studi cinematografici romani ma non al prezzo del museo di Torino

 

«In Italia abbiamo un bellissimo museo del cinema a Torino ma è un museo che parla del cinema di tutto il mondo, dai fratelli Lumière a oggi. Credo ci sia invece bisogno di un luogo attrattivo anche per i giovani, in cui si racconta la meravigliosa storia del cinema italiano. E un museo nazionale del cinema italiano non può che essere a Cinecittà, luogo dove il nostro cinema è nato. È un progetto su cui stiamo lavorando, costruendo il più possibile livelli di integrazione tra le diverse istituzioni».

 

Dopo le dichiarazioni del ministro Dario Franceschini sulla possibilità di far nascere a Cinecittà un Museo Nazionale del Cinema Italiano viene spontaneo fare una riflessione sul motivo per cui il museo è qui a Torino e non avrebbe alcun senso crearne un doppione a Roma. Il cinema, come ribadito in un nostro precedente articolo comparso nella rubrica via Po 33, nasce a Torino, quando Ambrosio, Itala, Pasquali, Fert, Gloria e molte altre case di produzione, quasi una trentina alla fine degli anni Dieci, si sfidano a colpi di film, proponendo prodotti di respiro internazionale, si pensi a Cabiria (G.Pastrone, 1914), di cui si festeggia quest’anno il centenario. Sempre a Torino nel corso dell’Expo 1911 si tiene uno dei primi festival cinematografici con la vittoria dell’Ambrosio con ben due film La Vita delle Farfalle (R. Omegna,1911), che vanta la sceneggiatura del poeta Guido Gozzano, e Nozze d’Oro (L. Maggi, 1911). Maria Adriana Prolo, fondatrice e collezionista che ha ideato il museo già nel 1941 aveva pensato a Torino proprio per queste ragioni e si era battuta a lungo.

 

Tutto ha inizio con l’articolo “Torino cinematografica prima e durante la guerra (Appunti)” da lei pubblicato sulla rivista “Bianco e Nero” nel 1938, in seguito, nel 1941 comincia a raccogliere materiali e documenti relativi alle produzioni torinesi che avevano fatto conoscere Torino in tutto il mondo. L’idea di costituire il museo è sempre di quell’anno con l’obiettivo di «raccogliere, conservare ed esporre al pubblico tutto il materiale che si riferisce alla documentazione e alla storia delle attività artistiche, culturali, tecniche e industriali della cinematografia e della fotografia» sono le sue stesse parole con cui fonda l’Associazione Museo Nazionale del Cinema.  Ma è solo nel 1953 che il museo trova una sua sede, dopo la guerra e molti anni di attesa. A Palazzo Chiablese apre il Museo Nazionale del Cinema che sarà lì collocato fino al 1985, quando verrà chiuso per messa a norma degli edifici a seguito dell’incendio dello Statuto (1983). L’attuale cornice del Museo Nazionale del Cinema di Torino, la Mole Antonelliana, è recente, si parla del 2000, quando il museo finalmente riapre in quello che è considerato uno degli edifici simbolici della città.

 

Togliere a Torino questo primato sarebbe ingiusto, è necessario non far morire Cinecittà (che nasce molto più tardi si parla del 1934 come data di apertura dei lavori), creando un museo che ne conservi i materiali e i documenti storici ma senza però equipararsi alla realtà torinese, quanto piuttosto sarebbe possibile pensare a un luogo di conservazione da un lato e che porti turismo dall’altro, come accade ancora oggi alle Majors statunitensi una delle mete principali di Hollywood.

 

Cristina Colet

I funerali di Faletti martedì ad Asti. La sua città gli dedica la biblioteca

Figura poliedrica dello spettacolo e della cultura, originario dell’Astigiano, cabarettista, attore, era diventato famoso in Tv negli Anni ’80 con la trasmissione Drive In

 

Faletti1E’ morto all’ospedale Molinette, lo scrittore e attore Giorgio Faletti, 63 anni. A dare la notizia, attraverso Twitter, il direttore della Stampa, Mario Calabresi.

 

Faletti era  stato  ricoverato nell’ospedale torinese, poiché era malato da tempo. Figura poliedrica dello spettacolo e della cultura, originario dell’Astigiano, cabarettista, attore, era diventato famoso in Tv negli Anni ’80 con la trasmissione Drive In.Faletti2

 

Dopo altre partecipazioni in programmi televisivi e in produzioni cinematografiche si dedicò con grande successo, negli ultimi anni, alla scrittura, come autore di libri thriller arrivati alla vetta delle classifiche, tra i quali “Io uccido”.

 

Nelle immagini, scattate in occasione della rassegna fotografica Photissima,  a cura di Libra Concerti, Faletti mentre visita la mostra fotografica allestita in corso Regio Parco, lo scorso novembre, presso l’ex manifattura tabacchi.

 

Lunedì verrà allestita la camera ardente alle Molinette mentre i funerali si svolgeranno martedì ad Asti. La sua città gli intitolerà la biblioteca.

Interrogati gli arrestati per ‘Ndrangheta

/

I carabinieri stanno esaminando la documentazione relativa ai conti sequestrati in Italia e all’estero. Pare che l’organizzazione sia più ramificata e strutturata di quanto apparisse in un primo momento

 

carabinieri xxSono incominciati gli interrogatori delle 20 persone arrestate nell’operazione contro la ‘Ndrangheta, che tentava di infiltrarsi nei lavori della Tav. Tra queste anche Gabriella Toroldo, che avrebbe avuto il ruolo di “cassiera” dell’organizzazione. Pare che la donna, che si fingeva avvocato, fungesse da finanziatrice degli affiliati.

 

In passato era stata condannata per una truffa milionaria, si era resa protagonista della vendita di porzioni dell’isola della Gallinara, che appartiene allo Stato.  Uno dei pochi accusati che ha deciso di rispondere ai giudici è l’imprenditore Domenico Greco, ritenuto uno dei capi dell’organizzazione, il quale ha professato la propria innocenza. Nell’operazione è stato anche coinvolto un iscritto al Pd, Vincenzo Donato, anche lui sospetto affiliato.

 

Il partito ha deciso di sospendere tutte le persone coinvolte a vario titolo nell’inchiesta. Mentre proseguiranno nei prossimi giorni gli interrogatori di garanzia, i carabinieri stanno esaminando la documentazione relativa ai conti sequestrati in Italia e all’estero. Pare che l’organizzazione legata alla ‘Ndrangheta sia più ramificata e strutturata di quanto apparisse in un primo momento.

Estate ai Murazzi, questa volta si fa

Eventi rivolti alle famiglie e anche ai più piccoli, allo scopo di rendere vivace la sponda sinistra del Po per chi resterà a Torino nei mesi più caldi

 

murazzi battelloDopo diversi stop and go sembra finalmente la volta buona. La storia infinita di Estate ai Murazzi sembra essersi risolta positivamente.

 

Così le iniziative incominceranno il 20 luglio per terminare a settembre, le iniziative estive pomeridiane e serali che daranno nuova vita ad una zona spesso meta di spacciatori e piccoli criminali, se si esclude la movida notturna.

 

Il programma del Comune, sulla cui realizzazione aveva insistito il sindaco Piero Fassino, nonostante l’associazione organizzatrice Borgo Murazzi  e alcuni sponsor privati si fossero ritirati all’ultimo minuto, prevede eventi culturali e di spettacolo. 

 

Saranno rivolti alle famiglie e anche ai più piccoli, allo scopo di rendere vivace la sponda sinistra del Po per chi resterà a Torino nei mesi più caldi. Ad occuparsene in Comune gli assessori Curti, Braccialarghe e Mangone.

 

(Foto: il Torinese)