L’allarme viene lanciato da Legambiente. Secondo l’associazione
ambientalista “l’ultimo di una lunga serie di casi è il via libera alla realizzazione a partire dalla primavera 2018 di un centro commerciale a Caselle realizzato da Aedes: un’area di 300 mila metri quadri compromessa da 120 mila metri quadri di cemento”. Gli ecologisti puntano poi il dito su un altra notizia di poche settimane fa: una cordata di imprenditori russi ha raggiunto un accordo con gli enti locali per realizzare un avveniristico outlet del vino tra le colline di Barolo e Monforte d’Alba dove -si legge nel progetto- “sarà possibile acquistare e degustare i migliori vini piemontesi apprezzando la qualità eccezionale del paesaggio vitivinicolo langarolo da una posizione privilegiata”. 20 ettari di vigne langarole cederanno il passo a “180 mila metri quadri di nuovo cemento e acciaio a firma dell’archistar Vyacheslav Golubev”, afferma Legambiente che aggiunge: ” Altri 100 mila metri quadri di suolo saranno sottratti all’uso agricolo per l’apertura dal prossimo autunno a Vercelli del nuovo centro di distribuzione di Amazon. Così come, poco distante, nel Comune di Trino Vercellese, tra le risaie, si
parla della possibile realizzazione di un nuovo autodromo da 2 milioni di metri quadrati”. “Di fronte a questo stillicidio di nuovo cemento è sempre più evidente la necessità di norme regionali, nazionali ed europee che premino i comportamenti responsabili, come il riuso e la rigenerazione urbana, e sanzionino quelli speculativi –dichiara Fabio Dovana, presidente di Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta-. Ogni anno in Europa vengono inghiottiti dal cemento 1000 chilometri quadrati di suolo nell’assenza totale di norme condivise che lo difendano. La nostra associazione da sempre richiama i cittadini e le amministrazioni pubbliche alla loro responsabilità di custodi del territorio e delle sue risorse, ma questa consapevolezza non basta: occorrono anche regole e incentivi per riconoscere e premiare i comportamenti responsabili di salvaguardia del suolo e della sicurezza collettiva. Per questo, insieme ad oltre 300 associazioni in tutta Europa, siamo mobilitati per chiedere all’UE norme specifiche per tutelare il suolo, bene essenziale alla vita, come l’acqua e l’aria”. In Piemonte, oltre a centri commerciali e nuovi poli logistici, sono diverse le opere stradali e ferroviarie con un notevole impatto sul suolo e il paesaggio. “I cantieri per la realizzazione del Terzo Valico dei Giovi, collegamento tra il porto di
Genova e l’entroterra padano. La nuova linea si sviluppa complessivamente per 53 km e interessa 12 comuni delle province di Genova e Alessandria. L’estensione dell’ingente porzione di suolo occupata dal Terzo Valico è difficilmente quantificabile. All’area del tracciato bisogna infatti aggiungere – proseguono gli ecologisti – quella delle gallerie di servizio, dei cantieri e campi base a ridosso dei centri abitati, degli allargamenti delle strade e dei bypass e ponti costruiti ex-novo per agevolare il passaggio dei camion e quella dei siti in cui verrà stoccato lo smarino estratto per far spazio ai tunnel. A seguito di una lunga serie di espropri, queste zone collinari e pianeggianti, una volta ricoperte da orti, giardini, boschi, rigogliosi prati verdi e cascine sono state deforestate e sottratte alla società, per un progetto dalla discutibile utilità. Neanche il Lago Maggiore, sarebbe risparmiato da questo processo di cementificazione e rischia di vedere la realizzazione entro il 2020 di un ponte strallato tra Stresa e l’Isola Bella, circa 400 metri di cemento armato per permettere ai turisti di raggiungere Palazzo Borromeo direttamente in automobile. E ai Giardini Reali di Torino nei prossimi anni “verrà realizzato un parcheggio di tre piani con un impatto devastante sul verde e sul paesaggio storico urbano”. Legambiente con la campagna #Salvailsuolo promuove la petizione europea People4Soil per arrivare all’approvazione di un testo legislativo di riferimento per tutti gli Stati Membri, che tuteli il suolo da cementificazione, degrado e contaminazione.
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E’ questa la denuncia e al tempo stesso il pesce d’aprile di Legambiente per sensibilizzare sull’impatto di alcuni progetti realmente previsti in Piemonte e per riflettere sulla verosimiglianza di altri, per fortuna non in progetto, che in assenza di strumenti normativi efficaci a tutela del suolo potrebbero un domani diventare per assurdo realtà. Per questo Legambiente con la campagna #Salvailsuolo promuove la petizione europea People4Soil per arrivare all’approvazione di un testo legislativo di riferimento per tutti gli Stati Membri, che tuteli il suolo da cementificazione, degrado e contaminazione. Alla petizione si può aderire anche online su www.salvailsuolo.it
Il Tar è diventato l’ultima risorsa anche per le minoranze di Palazzo Civico a Torino, che ricorrono al Tribunale amministrativo regionale contro il bilancio preventivo del Comune
Seconda domenica ecologica a Torino, con l’80% circa delle strade chiuso al traffico privato, il 2 aprile, 

Di Pier Franco Quaglieni
mortificanti :la categoria dei giornalisti ha perso la sua credibilità e soprattutto sarebbe in atto <<un gioco perverso e irresponsabile di opposte militanze>> in cui balzano all’occhio <<settarismo, superficialità, urla e volgarità>> tra i giornalisti e ci sarebbe anche <<chi si compiace di galleggiare tra gelati e patate >>. Accuse forti che forse solo i lettori,i veri padroni dei giornalisti, come diceva Montanelli,possono e devono valutare nel momento in cui decidono di acquistare o meno un giornale . Chi scrive ha quasi 50 anni di iscrizione all’Ordine ,ma non si ritiene idoneo a giudicare,anche perché non ha mai voluto ricoprire incarichi. L’ Ordine di Torino e’ stato privilegiato perché ha avuto quasi sempre, non sempre, dei presidenti capaci e trasparenti da Berardi a Ronchetti, da Miravalle all’attuale. Il giornalismo piemontese ,invece, difficilmente ritrova oggi i Casalegno, i Borio ,le Poli, i Calcagno, i Bernardelli , i Torre, i Caputo , i Vecchiato -tanto per citare solo qualche nome del passato-che hanno fatto la storia del giornalismo subalpino. Un giornalista torinese come Gino Apostolo che ha dedicato, oltre che alla professione, tantissimi anni all’Ordine Nazionale come” tesoriere di ferro”, inorridirebbe di fronte alle accuse del presidente Iacopino.
oggi trasferito in altri locali e totalmente ,purtroppo , assai decaduto. C’è poi l a variante tutta veneziana del Bacalà mantecato da gustare all’Harry’s Bar di Arrigo Cipriani e da” Altanella” alla Giudecca, dove la famiglia Stradella tiene alto il nome di una tradizione che risale agli albori del secolo scorso. Il Bacalà mantecato si può assaggiare anche a Torino dal mitico Sante Prevarin del”Montecarlo”, che non ha mai tradito le sue origini venete, anche quando è diventato un fotografo di fama. La Regione Veneto è riuscita ad ottenere un riconoscimento per uno dei suoi piatti più tipici, da abbinare alla polenta. Perché non si fa qualcosa per valorizzare un piatto tipico torinese o piemontese, magari la Bagna Cauda ? Un francobollo sarebbe un bellissimo riconoscimento. Ovviamente la bagna con l’aglio e non ,come si usa fare oggi, mitigando la ricetta,eliminando l’aglio. Il grande Edoardo Ballone inorridiva al solo pensiero di escluderlo.
Barbisio chiude, che tristezza!
attecchito molto ) che Salvemini considerava il possibile futuro leader del movimento in Italia,se non fosse morto. A Torino, che Battisti frequentò assiduamente e dove tenne infiammati discorsi per l’intervento in guerra nel 1914 /15,lo scorso anno non è stato praticamente ricordato,se si eccettua un incontro al Circolo Ufficiali in cui ebbi l’onore di commemorarlo.Lo feci volentieri perché mio nonno era suo amico e nel 1966,come premio, mi portò a Trento a visitare il Castello dove si era immolato per la causa italiana. Alcuni miei zii partirono per il fronte e vi lasciarono la vita. Mio nonno ritornò dalla guerra e volle portare il nipote a ripercorrere le strade della storia. Oggi la stragrande maggioranza dei giovani non sa chi sia stato l’alpino Battisti, neppure l’Ana odierna l’ha ricordato degnamente nel 2016. Ma forse anche gran parte dei miei compagni di liceo di cinquant’anni fa non lo sapevano .La cosa importante oggi sarebbe bloccare il degrado della targa inaugurata già nel 1918 subito dopo la vittoria. Per Torino e ‘ un dovere.
LETTERE
Ho scritto un articolo in dicembre in cui lamentavo l’oblio riservato al
L’Azienda Ospedaliera Ordine Mauriziano di nuovo apripista, dopo i giardini della salute, su iniziative volte a rendere l’ospedale sempre più umanizzato ed a dimensione di uomo.
Iren, nell
Dopo quello di fronte a Porta Nuova un nuovo punto di informazioni turistiche è stato inaugurato a Torino in via Verdi, all’angolo con via Montebello
Da domani arriverà anche a Torino il numero unico 112. Il servizio, partito in via sperimentale nel Cuneese, domani approderà anche nel capoluogo piemontese, completando così la copertura del Piemonte che, in questo modo, si adegua al resto d’Europa. Sostanzialmente per i cittadini non cambierà nulla: 112,113,115 e 118 saranno comunque in funzione, con l’unica differenza che a rispondere sarà sempre lo stesso centralino che poi smisterà la telefonata all’autorità più adatta. Il numero sarà attivo 24 ore su 24 e potrà essere contattato da qualsiasi telefono fisso o cellulare. Il personale che risponderà al telefono è stato formato per individuare – con poche domande ed entro un massimo di 40 secondi – se indirizzare la chiamata a polizia, carabinieri, vigili del fuoco o 118.