Nella Chiesa dei Santi Angeli Custodi , in via Avogadro 5, sarà ricordato il parlamentare torinese scomparso il 9 dicembre del 2008
Giuseppe Botta è un pezzo di storia della politica piemontese ed italiana, un autentico cavallo di razza democristiano, tra i più inossidabili della Prima Repubblica. Alla politica fu iniziato dall’Onorevole Giovanni Bovetti, padre costituente, deputato e sottosegretario, il suo vero maestro. Nel ’65, il primo incarico di spicco, da consigliere della Provincia di Torino ad assessore alla viabilità, che sarà il tema, ed anche la vocazione, di tutta la sua vita politica.
Botta vanta un record condiviso da pochi: è stato parlamentare per ben sette legislature consecutive, dal 1968 al 1994, senza contare che, per undici anni, dal 1981, ha rivestito il cruciale ruolo di presidente della Commissione Ambiente e Lavori Pubblici della Camera: come a dire che tutte le opere pubbliche passavano attraverso di lui, compresa l’autostrada del Frejus, per dirne una. Ha segnato profondamente un’epoca, cosa che invece i politici di oggi non riescono e non possono fare. Profondamente democristiano, era sopravvissuto alla balena banca senza discostarsi dalle sue idee di sempre.
Laico nel vero senso della parola e fervente cattolico, l’onorevole Botta sapeva tutto di tutti utilizzando un modo antico, diametralmente opposto ai controlli tecnologici odierni. Aveva un suo sterminato archivio: date, facce, anniversari, lui si ricordava di tutti perché se l’era segnato.