La prima settimana di ottobre del Comitato Regionale FIN Piemonte e Valle d’Aosta si concluderà con il Convegno Allenatori di Nuoto, in programma da venerdì 6 a domenica 8 presso la sala congressi del Collegio San Giuseppe, in via San Francesco da Paola 23 a Torino. Un evento di grande importanza, che per la prima volta si terrà nella regione subalpina e toccherà molteplici argomenti riguardanti il nuoto in vasca e in acque libere. Il programma si aprirà venerdì 6 ottobre nel primo pomeriggio con i saluti istituzionali del Presidente FIN Paolo Barelli, del Segretario Generale FIN Antonello Panza e del Presidente FIN Piemonte e Valle d’Aosta Gianluca Albonico. Seguirà una presentazione sommaria del convegno, dopodiché inizierà la trattazione dei vari temi. Verranno analizzati i risultati dei Campionati Mondiali di Budapest dell’estate scorsa, i risultati delle squadre giovanili e la situazione del nuoto mondiale e italiano nel 2017, quindi si parlerà di programmazione futura.

Gli aspetti tecnici e scientifici riguarderanno il costo energetico e la biomeccanica del nuoto, il mental training, il legame tra sonno e prestazione sportiva, la prevenzione del doping, con particolare riferimento a quello involontario. I temi saranno trattati da tecnici federali e professori universitari, italiani e stranieri. Ci sarà ovviamente spazio per domande e chiarimenti e nella mattinata di domenica sarà proclamato l’Allenatore di Nuoto dell’Anno 2017. Il premio è intitolato a Alberto Castagnetti ed è giunto alla quarta edizione; i tre finalisti sono Matteo Giunta, Christian Minotti e Stefano Morini.
L’organizzazione è curata da Roberto Del Bianco, Responsabile Tecnico del SIT – Settore Istruzione Tecnica a livello nazionale, dalla Federazione Italiana Nuoto e dal Comitato Regionale FIN Piemonte e Valle d’Aosta. Il Coordinatore dell’area tecnica-scientifica della FIN Marco Bonifazi e lo stesso Roberto Del Bianco si occupano della direzione scientifica del convegno, che sarà condotto da Federico Gross e Luca Rasi.
“Nel 2017 abbiamo ospitato sul nostro territorio diversi grandi eventi nazionali e internazionali” spiega il Presidente FIN Piemonte Gianluca Albonico, “dopo gli Assoluti di tuffi e di nuoto sincronizzato, dopo la Coppa Europa di sincro e la Final Six di pallanuoto siamo ora pronti ad accogliere il Convegno Nazionale per allenatori di nuoto. Un grazie, dunque, alla Federazione centrale per averci assegnato anche questa manifestazione, che per la prima volta si terrà in Piemonte e sarà un’occasione importante per tutti i nostri tecnici”.
Suscita il dibattito politico l’arresto del leader del centro sociale torinese Askatasuna, Andrea Bonadonna, per la protesta anti-G7 a Venaria Reale
auguro pronta guarigione agli agenti feriti. Ringrazio tutti coloro che hanno coordinato e partecipato alle operazioni, garantendo la sicurezza e l’ordine pubblico”
applicabile in Italia solo con riferimento a manifestazioni e disordini da stadio. Alcune ore dopo il fatto che gli sarebbe imputato (avere ostacolato il fermo di un manifestante nel corso degli incidenti avvenuti a margine del corteo di ieri contro i G7 a Venaria) Andrea è stato arrestato mentre era di ritorno a casa sua a Bussoleno. Ha il sapore amaro di una giustizia di classe il fatto che la flagranza differita non è prevista per il falso in bilancio, la bancarotta fraudolenta, la concussione o la corruzione. Reati che prevedono pene più gravi che non la resistenza a pubblico ufficiale ma normalmente commessi da colletti bianchi. È evidente che per questa giustizia poco costituzionale il vero nemico da combattere è il conflitto sociale. Oggi (domenica – ndr) alle 18 Rifondazione Comunista parteciperà alla manifestazione davanti al carcere di Torino”.
centri sociali e che da oggi la città delle Olimpiadi 2006 non è più nelle condizioni di ospitare grandi eventi per il ricatto di una minoranza di estremisti, che, grazie alle coperture politiche a 5 stelle, trasformano a loro piacimento il capoluogo piemontese nel parco giochi di tutti i facinorosi d’Italia. Alla faccia del fasullo smarcamento dell’ultimo minuto, segnaliamo che il primo tentativo di sfondamento del cordone delle Forze dell’Ordine i centri sociali l’hanno tentato carrelli pieni delle brioches evocate dal Vice Sindaco Montanari, così come non ci dimentichiamo della presenza di esponenti delle occupazioni antagoniste proprio nella maggioranza consiliare grillina in Comune di Torino. Com’era facilmente prevedibile il G7 è diventato la vetrina della Torino peggiore”.
arrestato nelle scorse ore. La solidarietà di questa Consigliera regionale, pagata nel suo ruolo istituzionale con i soldi dei cittadini, non va dunque all’agente vittima di violenza, ma al facinoroso, peraltro ben conosciuto, accusato di averla perpetrata. Una vera e propria apologia dell’eversione: parole e atteggiamenti da forza anticostituzionale. Se Francesca Frediani è stata chiara e netta nelle sue affermazioni, mi aspetto altrettanta chiarezza e puntualità da parte della forza politica della quale fa parte. La Consigliera ha parlato a titolo personale o ha espresso la posizione ufficiale del M5S?
per tutte il senso di giustizia e dello Stato del Movimento 5Stelle.
l’Amministrazione riconosce e riconoscerà.
di
attinge a sua volta dal “Secolo XIX”, lo storico concorrente che Sandro Chiaramonti era riuscito a battere ,facendo del giornale di Torino il leader in tutto il Ponente ligure. Il risultato è stato un calo di vendite per ambedue i quotidiani. L’arrivo del “Corriere” a Torino e nelle provincie piemontesi che non gravitano su Milano (Vercelli , Novara, VCO) è un evento importante. Con la scomparsa della “Gazzetta del Popolo” Torino non ebbe più un vero pluralismo. “Repubblica” ,a prescindere dalla fusione editoriale recente, ha sempre avuto un’osmosi di direttori con “La Stampa”. Un limite vistoso del giornalismo torinese è che in larga misura per troppi anni traeva le
sue origini nell’”Unità “. Oggi la situazione è cambiata, ma il taglio resta il medesimo. Il dorso del “Giornale” in Piemonte è fallito miseramente dopo che giornalisti come Granzotto e Coscia avevano prodotto un quotidiano degno di questo nome. Avere ogni giorno un’altra cronaca torinese da leggere e da confrontare non potrà che far bene all’informazione e al pluralismo. A capo della redazione torinese del “Corriere” è stato chiamato un giornalista di grande esperienza, Umberto La Rocca, già vicedirettore de “La stampa” e direttore del “Secolo XIX”. La nuova esperienza di Cairo editore è anche un segnale espansivo per l’occupazione dei giornalisti che forse mai come oggi appare a livelli disperanti. Una voce autorevole come quella del “Corriere della Sera” che si rivolge a Torino e al Piemonte può anche essere un temibile concorrente soprattutto per “La Stampa”.
Buscaglione e Farassino
quello che riguarda Gipo Farassino, cantautore, ma anche politico. Era nato nel 1934 e morì nel 2013. Come cantautore rappresentò le periferie torinesi, la gente comune, i poveri diavoli. Ci fu un periodo in cui fu anche militante del PCI e una sua canzone fu molto impegnata contro la guerra del Vietnam. La sua attività di attore è legata al nome dell’amico regista Massimo Scaglione che Gipo trascinò anche nella sua scelta politica leghista. Aveva conseguito il diploma di ragioniere e il centro del suo mondo sono Porta Pila e via Cuneo. Una visione angusta che lo portò a mitizzare l’ angolo di Torino da cui proveniva. Al culmine del successo creò anche il locale “da Gipo” dove si esibiva. Il locale, che era al fondo di corso Francia, sopravvisse all’insuccesso di Gipo e divenne il ristorante “Il camin” ,uno dei ritrovi migliori di Torino della fine del secolo scorso. Tentò anche di andare al Festival di Sanremo, ma i limiti torinesi apparvero subito evidenti e gli impedirono un lancio nazionale. Pure la scelta leghista rivelò orizzonti localistici di profilo limitato. Sebbene eletto parlamentare europeo ,consigliere e assessore regionale, non rivelò doti politiche. Roberto Gremmo, che fu il suo competitor iniziale, aveva qualità politiche molto più significative.
Silvano Alessio e il diritto all’oblìo
capolavoro. Pochi erano oratori del suo livello. Nel partito repubblicano fu costretto ad andarsene da Giorgio La Malfa, il Gesù Bambino, come diceva Donat – Cattin, calato su Torino nel 1972,che gli scippò il seggio da deputato che gli sarebbe spettato di diritto. Il Pri era stato ricostruito partendo dal nulla, proprio da Alessio . L’avvocato Bachi era andato via dal Pri nel 1963.Erano rimasti i tradizionali quattro gatti, da Terenzio Grandi a Vittorio Parmentola, mazziniani storici. Incorse anche in alcune vicende poco belle, diciamo così, ma ,se le confrontiamo con i comportamenti dei politici di oggi, non c’era nulla di scandaloso. Certo amava la bella vita, le donne, alcuni locali notturni. Ma era un politico che aveva capacità e cervello. Questo non può non essergli riconosciuto ed è da vili riproporre artificialmente vecchi articoli che lo riguardano, sapendo che Silvano è morto da tempo, non può difendersi ed ha diritto come minimo all’oblìo.
modo non appropriato . Abbiamo scritto le motivazioni per cui in termini storici quell’iniziativa dell’estremismo socialista torinese fu un gravissimo errore, perché cercare di imitare la Rivoluzione russa era un discorso politicamente impraticabile. L’Associazione consiglieri comunali emeriti di Torino, presieduta da Giancarlo Quagliotti, si è cimentata a rievocare i fatti di Torino dell’agosto 1917 con un convegno che ,per il nome di molti relatori,appare non equilibrato storicamente. A parte la relazione dello storico dell’economia Giuseppe Bracco che centra perfettamente il tema ,in modo forse leggermente ironico con il titolo un po’ manzoniano “Il lavoratori torinesi tra Lenin e il forno delle grucce”, gli altri relatori, dalla faziosissima Maria Grazia Sestero ad altri giovani storici , rivelano il non distacco necessario per affrontare gli avvenimenti di cent’anni fa. Sicuramente Luca Cassiani, che ha parlato delle conseguenze
giudiziarie della sommossa, avrà trattato, da avvocato capace, il tema delle condanne. Ma nel complesso la cosa non convince. Possibile che a nessuno sia venuto in mente che proprio nell’agosto del 1917 c’erano al fronte consiglieri comunali torinesi ? Possibile che a nessuno sia venuto in mente di invitare a parlare il presidente del “Nastro Azzurro” che raccoglie i decorati al Valor Militare o il presidente dell’UNUCI ,(Ufficiali in congedo ) e uno storico militare che non venga dalla scuola di Rochat ? Mentre a Torino si faceva casino,al fronte si combatteva e si moriva.Questo i consiglieri emeriti o i consiglieri in carica della Città di Torino non devono dimenticarlo.
“dall’attacco alle Torri gemelle alla comparsa dell’Organizzazione dello Stato Islamico , quanto i mass media hanno contribuito ad alimentare una propaganda islamofoba nel mondo occidentale?” Uso le parole virgolettate dell’invito. Sono andato un po’ prevenuto , ma ne sono uscito indignato. Gente faziosissima quella del “Caffè dei giornalisti”. Giornalisti di cui non ho mai avuto occasione di leggere un articolo. Lei cosa ne pensa ? Luigi Androni
Piazza Carlina
Eseguito dall’équipe composta dai professori Alberto Oliaro ed Enrico Ruffini e dai dottori Paris Lyberis e Francesco Guerrera
ad intervento di timectomia e timomectomia. “Oggi, grazie al sistema robotico “DaVinci Xi” – precisa il dottor Lyberis – “possiamo accedere alla ghiandola timica ed asportarla mediante tre piccole incisioni all’emitorace di sinistra al quinto spazio della linea ascellare anteriore, sull’emiclaveare di sinistra ed al terzo spazio della linea ascellare anteriore”. Tale intervento mini-invasivo rispetto a quello tradizionale riduce sensibilmente i rischi di emorragie ed altre complicanze chirurgiche, tra cui in particolare il dolore postoperatorio, garantisce una rapida dimissione (paziente dimessa dopo soli due giorni) e, non ultimo, ha un impatto estetico minimo. Questi interventi in passato erano effettuati con accessi chirurgici tradizionali, e quindi gravati da maggior rischio di complicanze, come la sezione parziale o totale dello sterno, con degenze post-operatorie più lunghe e più dolorose. Questo innovativo intervento è stato presentato nei giorni scorsi durante l’8° International Meeting dell’ITMIG (International Thymic Malignancy Interest Group), tenutosi presso il Centro Congressi del Lingotto.
4 PERCORSI TEMATICI TRA GLI STAND IN PIAZZA CASTELLO
Laboratorio della Curiosità sarà aperto al pubblico per attività e laboratori (ore 18 – 22), su prenotazione allo 011 8129786.Il Museo Egizio conferma per la seconda volta la sua adesione all’evento: nelle sale museali saranno disponibili postazioni in cui egittologi, archeologi, restauratori, geologi, antropologi, radiologi, docenti di chimica, fisica e ricercatori universitari racconteranno, attraverso spiegazioni scientifiche e dimostrazioni pratiche, molteplici aspetti della ricerca, tutte attività di grande importanza per la conservazione e l’esposizione delle opere, un’occasione unica per sfatare i miti o i luoghi comuni sull’antico Egitto.Le novità sono: il Museo Nazionale del Risorgimento, Palazzo Madama, il Museo Diffuso della Resistenza e il Museo della Sindone che, alla soglia dei 120 anni dalla prima fotografia ufficiale della Sindone, realizzata dall’avvocato torinese Secondo Pia nel 1898, partecipa alla Notte Europea dei Ricercatori per mostrare le fondamentali tappe degli studi fotografici-informatici che si sono sviluppati nel tempo.
ergio Chiamparino è secondo tra i presidenti di regione italiani solo rispetto al veneto Luca Zaia. Tra i governatori più amati d’Italia il presidente piemontese si piazza con il 56,4%
Il comico-scrittore ricordato con una lectio di Stefano Bartezzaghi. Donatella Di Pietrantonio, Sergio Staino, Erri De Luca, i sessant’anni di Bollati Boringhieri, mille buoni-libro. E la campagna “Un libro in più” a sostegno delle biblioteche civiche
In piazza Carlo Felice tornano i bouquinistes del Libro Ritrovato. I portici di via Roma, piazza San Carlo e piazza Carlo Felice sono suddivisi in 20 tratti tematici che raggruppano in modo omogeneo le bancarelle a seconda delle proposte.
Minibombo, casa editrice nata nel 2013 e specializzata in libri per i più piccoli, ha già all’attivo numerosi premi e 26 titoli tradotti in molte lingue fra cui il cinese: è presente allo Spazio Bambini con letture, animazioni, spettacoli.
La Procura federale aveva chiesto 30 mesi di inibizione per il presidente e due turni a porte chiuse per la società
Come si spostano gli studenti universitari di Torino? Soprattutto con i mezzi pubblici, che sono i più utilizzati per spostarsi da casa all’università, secondo una indagine su oltre 17mila persone 
democratico del 2013. Soprattutto si ha la possibilità di conoscere da vicino episodi della vita di questo straordinario storico, politico e giornalista, unica nel ‘900, con la sua caratura intellettuale, il suo anticonformismo ,il suo amore per la libertà: dal coraggioso antifascismo giovanile,all’esilio in Francia, alla guerra di Spagna, alla Resistenza a Roma. Ma la biografia affronta anche altri temi: il ’68,il terrorismo, l’illusione dell’unificazione socialista, l’impegno nel PSDI di Saragat, la battaglia per Israele, contro l’antisemitismo e la persecuzione degli Ebrei in Russia, il distacco dall’impegno politico dovuta al profonda delusione di fronte al fatto che l’Italia della fine degli Anni 70 avesse imboccato strade che Aldo non poteva condividere, in primis il compromesso storico. Garosci fu un socialista liberale alla maniera di Rosselli, antitotalitario a 360 ° e quindi naturaliter antifascista e anticomunista.Quest’ultimo aspetto della sua battaglia non venne compreso da chi vedeva il pericolo per la democrazia solo a destra. Appaiono anche scorci di vita della sua compagna Irene Numberg con cui Aldo condivise amore e impegno civile. Il libro appena uscito è importante. Dovrei lamentarmi che non citi certi libri, tra cui alcuni dei miei, che sarebbero stati utili all’autore per comprendere maggiormente le scelte di Garosci,ma non lo faccio perché essersi lui dedicato ad Aldo è per me è di per sé di troppa soddisfazione. Leggendo avidamente il libro, mi sono reso conto di essere il più garosciano della generazione dei suoi allievi. Ho condiviso sempre le sue analisi sul ’68,sugli anni di piombo, sulla viltà degli intellettuali italiani nella loro fuga verso il comunismo alla ricerca di posti nelle università,nei giornali,nelle case editrici. Aldo ci ha insegnato con l’esempio cosa significhi l’indipendenza morale e intellettuale.Per questo motivo,più di ogni altro,resta un Maestro.
un po’ per la città, cosa che non riesco a fare di frequente per i continui impegni fuori Torino che, per altro, mi consentono di sopravvivere in una città asfittica e morta com’è quella attuale. In piazza Carlo Alberto ho notato un furgone- bar della Punt e Mes-sicuramente prodotto tipico torinese- con cartelloni e musica che stonavano totalmente in quella piazza aulica. Mi sono fermato, come mi piaceva un tempo, in piazza Carignano da Pepino per mangiare un gelato e contemplare Palazzo Carignano. Con mia somma sorpresa ho notato che le sue storiche specialità non ci sono più: né il pezzo duro né lo spumone. Si è salvato l’affogato che è però ormai un gelato molto comune ovunque. L’industrializzazione alimentare ha mietuto un’altra vittima. Com’era diverso quando il laboratorio di Pepino era in via Verdi! In piazza san Carlo noto crocchi di arzilli vecchietti che occupano le panchine. E’ bello che tutti possano godere del salotto di Torino, ma se poi vedo gli accattoni in piazza e in via Roma mi sorge qualche perplessità. Di notte i portici diventano dormitorio, ma di giorno, nel cuore di Torino, questo accattonaggio non è accettabile. Passino i suonatori ambulanti che pure danno un tono strapaesano
ad una città nota in passato per la sua eleganza regale, ma una regolata è necessaria. P.A.I.S.S.A è chiuso da anni e le sue vetrine sono utilizzate per pubblicizzare un formaggio. Ricordo che un grande magazzino di prelibatezze alimentari a Vienna veniva chiamato dall’ambasciatore italiano il P.A.I.S.S.A. austriaco. Certamente ha dovuto chiudere anche per i prezzi insostenibili degli affitti . Olympic (dove si vestiva un tempo l’intera mia famiglia ) si è trasformato ,vendendo abiti sportivi, come anche il negozio che fu di Ruffatti. Ritrovi torinesi di eleganza che non ci sono più. In parte sopravvive solo Emmerson in via Cesare Battisti. Nostalgie del passato ? Forse sì ,anche perché non vedo novità che mi attraggano. Forse il gelato Niva (ex Rivareno) in piazza Vittorio e in Via Lagrange resta la novità recente più eccezionale. Il gusto ricotta e fichi merita davvero attenzione. In via Lagrange, divenuta la via del passeggio, ha lasciato un vuoto incolmabile il negozio di pelletterie eleganti Laurence che aveva un stile inimitabile. Per trovare qualcosa di simile devo andare in via Condotti a Roma, ma non è la stessa cosa.
una condanna . Ma quanti casi simili ci sono stati a Torino in passato ? Non si trattava del 9 politico, ma di voti più modesti, ma altrettanto regalati. Io ricordo cosa avveniva in un liceo artistico torinese in cui volevano promuovere oves et boves,i capaci e i meritevoli,ma anche gli stupidi e i fannulloni. Persino gli assenteisti dei corsi serali che “avevano bisogno del pezzo di carta “. In un noto e prestigioso liceo classico torinese un insegnante di matematica che lavorava pochissimo, aveva la tendenza a regalare i voti, con piena soddisfazione di studenti e famiglie. Io ricordo anche i casi di professori seri, preparati, ma non disposti a promuovere tutti, che furono oggetto di persecuzioni nel blasonato e oggi defunto liceo “Segre”.I presidi facevano finta di non vedere e ,in un caso, il dirigente scolastico era effettivamente non vedente e lascio’ andare la scuola allo sbando. L’eterno’ 68 italiano giustifico ‘ mille illegalità e diecimila lassismi. Oggi la prof. di Varese e’ stata denunciata e rischia grosso, ma se avesse dato a tutti non 9 ,ma 7,nessuno avrebbe mosso un dito contro di lei.Anzi ,sarebbe stata considerata una docente umana e comprensiva .Magari anche una docente democratica e aperta al nuovo che avanza.
bersagliere (che Le invio in una rara fotografia scattata da mio zio) ad Albenga dopo che fu tanti anni nella Caserma. Davvero dopo la rotonda con la maxi fionda che non c’entra nulla con la storia della mia città ,sarebbe bello avere un po’ di piume al vento che ci ricordi i giovani che prestavano servizio militare in città. Con loro era una città giovane e sicura. Oggi è solo piena di immigrati.
La verità storica che disturba