Cosa succede in città- Pagina 490

L’invenzione del Natale moderno

NATALE1Ma esiste ancora, oggi,  lo spirito del Natale? Quell’essere “più buoni e un po’ meno egoisti” è un ricordo lontano, sfocato

 

“Se comandasse lo zampognaro che scende per il viale, sai cosa di­rebbe il giorno di Natale? “Voglio che in ogni casa spunti dal pavi­mento un albero fiorito di stelle d’oro e d’argento”. In questa fila­strocca di Gianni Rodari è racchiuso, quasi fosse una di quelle palle di vetro con il paesaggio innevato, lo “spirito” del Natale. Ma esiste ancora, oggi,  lo spirito del Natale? Quell’essere “più buoni e un po’ meno egoisti” è un ricordo lontano, sfocato. Il Natale moderno con l’albero, i regali, Babbo Natale, i buoni sentimenti ed i biglietti d’auguri sono un’invenzione anglosassone, d’epoca vittoriana, e il suo principale interprete fu uno dei più grandi romanzieri dell’Ottocento, Charles Dickens. In “Canto di Natale”, suo malgrado, lo scrittore inglese inven­tò gran parte della mitologia che, oggi, costituisce la tradizione natalizia: il pranzo, la famiglia, le vacanze, la neve, i regali, la beneficenza, i canti, i dolci e addirittura il vin brulé.

 

Tutto, o quasi: mancano il panettone o il pandoro e, data l’epoca, l’al­luvione tecnologica di sms ed e-mail, tutte uguali, replicate all’infinito. Con quel libro – che racconta della fantastica storia dell’avarissimo Scrooge che diventa generoso, dopo la visita di tre spettri proprio durante la notte di Natale – pubblicato il 18 dicembre 1843 e venduto in seimila copie nella prima settimana (per l’epoca, un bestseller), Dickens mise in fila i “nuovi valori” che questa festività intendeva rappresentare. Non solo la fami­glia ma anche lo spirito di carità che biasima l’ingiustizia sociale e la povertà, descrivendo a suo modo quell’Inghilterra rurale dell’epoca destinata a fare da sfondo alle cartoline di auguri con i paesaggi innevati. Queste cartoline fecero la loro comparsa nello stesso anno a Londra, quando un uomo d’affari, Henry Cole, incominciò a venderle in un negozio d’arte nella centralissima Bond Street. Si fa risalire a questo momento la nascita di quel Natale “moder­no” che, poi, l’evoluzione consumistica ha adattato, necessaria­mente, ai tempi.

 

(foto: il Torinese)

Marco Travaglini

Fondo di Sviluppo, l’Europa (forse) premia il Piemonte

europa torino castello

A inizio anno potrebbe essere accolto il programma operativo

 

Sono 11 le Regioni italiane, tra cui il Piemonte, che vedranno probabilmente accolto il proprio programma operativo per il Fondo di sviluppo europeo (Por Fesr) dalla Commissione Ue a inizio 2015.  “Gli undici Por ed il Programma nazionale Cultura (Por e Pon Fesr) – spiegano le fonti europee all’agenzia Ansa – sono infatti in uno stato molto avanzato del negoziato” e “con grande probabilità potranno essere approvati ad inizio 2015”. Con il Piemonte anche  Toscana, Lombardia, Emilia-Romagna, Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Liguria, Marche, Umbria e Lazio. Una boccata di ossigeno per le comunità piemontesi in questo difficile momento.

 

(Foto: il Torinese)

To Bike apre al Parco Dora

tobike

Gli abbonamenti hanno superato quota 22mila

 

Nuove biciclette gialle disponibili per gli appassionati torinesi delle due ruote. E’ aperta la nuova postazione di To-Bike in via Livorno presso il Parco Commerciale Dora. Il circuito di bici raggiunge così le120 postazioni attive, per un totale di un migliaio di mezzi. Gli abbonamenti hanno superato quota 22mila. Se si considera l’area metropolitana, le postazioni sono 154.

 

(Foto: il Torinese)

Baby gang di Whatsapp aggredisce e rapina coetanei

bulli giovani

I bulletti di quartiere si erano dati appuntamento davanti ad una scuola di Madonna di Campagna, dove hanno rapinato tre studenti

 

Otto studenti sono stati aggrediti da loro coetanei di fronte ad una scuola di Torino. E’ stata una spedizione punitiva vera e propria, studiata nei particolari e promosso grazie a un gruppo creato su Whatsapp. L’episodio di ‘bullismo 2.0′ ha visto coinvolti 18 ragazzi di età compresa tra i 15 e i 20 anni. E’ stato il vicepreside a chiamare i carabinieri che li hanno denunciati per rapina, lesioni aggravate, percosse e ingiurie.

 

La baby gang si è data appuntamento davanti ad una scuola di Madonna di Campagna, dove tre studenti sono stati aggrediti e rapinati.Un altro ragazzo si è ribellato ed è riuscito a metterli in fuga. I bulletti di quartiere sono poi saliti su un autobus e si sono recati in piazza Stampalia, dove hanno assalito altri quattro studenti, rubando loro zainetti, un orologio, cellulari e portafogli. La refurtiva è stata recuperata e restituita ai proprietari.

Si celebra la Carta di Chivasso

chivasso

La Carta propugna la nascita di uno stato italiano basato sui criteri dell’autonomia e del federalismo, tanto attuale quanto inattuato

 

Il 19 dicembre del 1943, nel pieno della guerra civile che insanguinava l’Italia del Nord, alcuni rappresentanti della popolazioni alpine, provenienti dalle valli valdesi e dalla Valle d’Aosta, tennero un convegno clandestino a Chivasso al termine del quale venne redatta una dichiarazione nota come “Carta di Chivasso” e sottoscritta dal notaio Emile Chanoux, Ernesto Page, Gustavo Malan, Giorgio Peuronel, Mario Alberto Rollier ed Osvaldo Coisson.

 

Il documento, in netta opposizione con il ventennio fascista propugna la nascita di uno stato italiano basato sui criteri dell’autonomia e del federalismo, tanto attuale quanto inattuato. A settantuno anni dall’evento, nella giornata in cui cade, il Comune di Chivasso, con il patrocinio della Regione Piemonte e del Consiglio regionale della Valle d’Aosta organizza una serie di manifestazioni per ricordarlo. Dalle ore 15 alle 16 a Palazzo Luigi Einaudi verrà inaugurato il Centro studi sul Federalismo europeo “Mario Alberto Rollier, poi dalle 16 alle 17, al Teatrino Civico, in collaborazione con l’Università della Terza età si svolge l’incontro “Due città per due grandi idee” fra il sindaco di Chivasso Libero Ciuffreda e quello di Ventotene, Giuseppe Assenso.

 

Seguirà la cerimonia di carattere altamente simbolico del gemellaggio tra i due comuni, in quanto a Ventotene, dove erano confinati Altiero Spinelli, Eugenio Colorni ed Ernesto Rossi, venne da loro redato il Manifesto, documento fondamentale per il federalismo europeo e alla base della nascita dell’Mfe – Movimento federalista europeo. Dalle ore 17.30 alle 19.30 si terrà nella sala del consiglio comunale il convegno “Il Federalismo Europeo ed il Federalismo Italiano” introdotto da Sergio Pistone, della direzione nazionale di Mfe, con i contributi dell’europarlamentare Mercedes Bresso e di Piero Fassino, sindaco di Torino e presidente Anci. Le conclusioni verranno tenute da Roberto Palea, presidente del Centro studi sul federalismo.

Massimo Iaretti

 

La Carta di Chivasso

 

Noi popolazioni delle valli alpine

CONSTATANDO

che i venti anni di mal governo livellatore ed accentratore sintetizzati dal motto brutale e fanfarone di “Roma

doma” hanno avuto per le nostre valli i seguenti dolorosi e significativi risultati:

a) OPPRESSIONE POLITICA

attraverso l’opera dei suoi agenti politici ed amministrativi (militi, commissari,

prefetti. federali, insegnanti), piccoli despoti incuranti ed ignoranti di ogni tradizione locale di cui furono solerti

distruttori;

b) ROVINA ECONOMICA per la dilapidazione dei loro patrimoni forestali ed agricoli, per l’interdizione della

emigrazione con la chiusura ermetica delle frontiere, per l’effettiva mancanza di organizzazione tecnica e

finanziaria dell’agricoltura, mascherata dal vasto sfoggio di assistenze centrali, per la incapacità di una

moderna organizzazione turistica rispettosa dei luoghi; condizioni tutte che determinarono lo spopolamento

alpino;

c) DlSTRUZIONE DELLA CULTURA LOCALE

per la soppressione della lingua fondamentale locale, laddove

esiste, la brutale e goffa trasformazione dei nomi e delle iscrizioni locali, la chiusura di scuole e di istituti

locali autonomi, patrimonio culturale che è anche una ricchezza ai fini della emigrazionetemporanea

all’estero;

AFFERMANDO

a) che la libertà di lingua come quella di culto è condizione essenziale per la salvaguardia della personalità

umana;

b) che il federalismo è il quadro più adatto a fornire le garanzie di questo diritto individuale e collettivo e

rappresenta la soluzione del problema delle piccole nazionalità e la definitiva liquidazione del fenomeno

storico degli irredentismi, garantendo nel futuro assetto europeo l’avvento di una pace stabile e duratura;

c) che un regime Federale repubblicano a base regionale e cantonale è l’unica garanzia contro un ritorno

della dittatura, la quale trovò nello stato monarchico accentrato italiano lo strumento già pronto per il proprio

predominio sul paese; fedeli allo spirito migliore del Risorgimento

DICHIARIAMO quanto segue

AUTONOMIE POLITICHE AMMINlSTRATIVE

1) Nel quadro generale del prossimo stato italiano che economicamente ed amministrativamente

auspichiamo sia organizzato con criteri federalistici, alle valli alpine dovrà essere riconosciuto il diritto di

costituirsi in comunità politico-amministrative autonome sul tipo cantonale;

2) come tali ad esse dovrà comunque essere assicurato, quale che sia la loro entità numerica, almeno un

posto nelle assemblee legislative regionali e cantonali;

3) l’esercizio delle funzioni politiche ed amministrative locali (compresa quella giudiziaria), comunali e

cantonali, dovrà essere affidato ad elementi originari del luogo o aventi ivi una residenza stabile di un

determinato numero di anni cheverrà fissato dalle assemblee locali;

AUTONOMIE CULTURALI E SCOLASTICHE

Per la loro posizione geografica di intermediarie tra diverse culture, per il rispetto delle loro tradizioni e della

loro personalità etnica, e per i vantaggi derivanti dalla conoscenza di diverse lingue, nelle valli alpine deve

essere pienamente rispettata e garantita una particolare autonomia culturale linguistica consistente nel:

1) diritto di usare la lingua locale, là dove esiste, accanto a quella italiana, in tutti gli atti pubblici e nella

stampa locale;

2) diritto all’insegnamento della lingua locale nelle scuole di ogni ordine e grado con le necessarie garanzie

nei concorsi perché gli insegnanti risultino idonei a tale insegnamento. L’insegnamento in genere sarà

sottoposto al controllo o alla direzione di un consiglio locale;

AUTONOMIE ECONOMICHE

Per facilitare lo sviluppo dell’economia montana e conseguentemente combattere lo spopolamento delle

vallate alpine, sono necessari:

1) un comprensivo sistema di tassazione delle industrie che si trovano nei cantoni alpini (idroelettriche,

minerarie, turistiche, di trasformazione, ecc.) in modo che una parte dei loro utili torni alle vallate alpine, e ciò

indipendentemente dal fatto che tali industrie siano o meno collettivizzate;

2) un sistema di equa riduzione dei tributi, variabile da zona a zona, a seconda della ricchezza del terreno e

della prevalenza di agricoltura foreste o pastorizia;

3) una razionale e sostanziale riforma agraria comprendente:

a) l’unificazione per il buon rendimento dell’azienda, mediante scambi e compensi di terreni e una

legislazione adeguata della proprietà famigliare agraria oggi troppo frammentaria;

b) l’assistenza tecnico-agricola esercitata da elementi residenti sul luogo ed aventi ad esempio delle

mansioni di insegnamento nelle scuole locali di cui alcune potranno avere carattere agrario;

c) il potenziamento da parte delle autorità della vita economica mediante libere cooperative di

produzione e consumo;

4) il potenziamento delle industria e dell’artigianato, affidando all’amministrazione regionale cantonale, anche

in caso di organizzazione collettivistica, il controllo e l’amministrazione delle aziende aventi carattere locale;

5) la dipendenza dall’amministrazione locale delle opere pubbliche a carattere locale e il controllo di tutti i

servizi e concessioni aventi carattere pubblico. Questi principi, noi rappresentanti delle Valli Alpine vogliamo

vedere affermati da parte del nuovo Stato italiano

 

 

Da Milano a Torino i professionisti del ciclismo

ciclismoghigo ciclismo
Dalla capitale dell’Expo alla Capitale Europea dello Sport: il ciclismo volano per l’Italia degli eventi internazionali. Ghigo promotore delle iniziative in Piemonte

 

La Federazione Ciclistica Italiana e la Lega del Ciclismo Professionistico hanno proceduto ieri all’assegnazione del Campionato Italiano strada professionisti e del campionato italiano crono open. Le corse sono state assegnate alla società A.C. Arona e si svolgeranno tra la Lombardia e il Piemonte con tutti gli arrivi nella città di Torino.

 

La soddisfazione per il risultato è rimarcata dal Presidente della Federciclismo, Renato Di Rocco, dal Presidente di Lega Enzo Scotti e del Vicepresidente, Enzo Ghigo (nella foto) , animatore dei progetti ciclistici nella regione di cui è stato in passato Presidente.

 

“Avevamo le candidature di due progetti qualificati, a Pescara e Torino, molto interessanti dal punto di vista territoriale e tecnico. La scelta è caduta su Torino, che è capitale europea dello sport 2015, anche in ragione della disponibilità degli organizzatori nel farsi carico delle gare femminili di categoria élite e junior, in una cornice spettacolare come quella del Colle di Superga. Ringrazio inoltre la società Ac Arona per l’impegno sottolineando che l’assegnazione del campionato è stata realizzata per competenza e capacità organizzativa. Il progetto infatti unisce le due città simbolo dell’Italia nel mondo per il 2015: Milano, sede dell’Expo e Torino, centro nevralgico dello sport sul continente per il 2015” – dichiara il Presidente Di Rocco. 
 

La FCI e la Lega desiderano comunque  tributare un ringraziamento ed un riconoscimento alla l’U.C. Perna di Pescara per la proposta presentata che sperano possa ripresentare in futuro la candidatura in una  prospettiva di sviluppo e diffusione del ciclismo al centro sud .

Ivrea si candida a città patrimonio Unesco

È stato innanzitutto creato il sito della candidatura (www.ivreacittaindustriale.it), che raccoglie tutti gli elementi utili a comprendere il progetto

 

 

ivreaLungo il percorso che sta portando al completamento del Dossier di Candidatura di “Ivrea città industriale del XX secolo” per la Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco è stata predisposta una serie di strumenti informativi utili per presentare il progetto in tutte le sue sfaccettature: dal significato del tema ai beni inseriti nell’area candidata, dalle procedure alla condivisione delle azioni di candidatura.

 

È stato innanzitutto creato il sito della candidatura (www.ivreacittaindustriale.it), che raccoglie tutti gli elementi utili a comprendere il progetto. Disegnato con una grafica accattivante, il sito consente di navigare con facilità nelle sue varie sezioni, partendo dalla Home Page. Vengono presentati la storia della candidatura,  gli attori che la sostengono, il Patrimonio Mondiale dell’ Unesco e l’area candidata, con la mappa e i beni che in essa ricadono.  Altre sezioni riguardano le news e gli eventi,  la press, i partner.  Il tutto è corredato da una ricchissima photogallery con decine di immagini che illustrano tutti gli aspetti dell’ area fulcro della “Città Industriale del XX Secolo” Unesco.

 

Collegata al sito è stata attivata la parte dedicata ai social media che, nella prima fase sperimentale, ha avuto un successo inaspettato. Il percorso informativo si arricchisce anche di eventi per far condividere la candidatura e informare sulla stessa. Così, a fianco delle esigenze di informazione diffusa, trovano spazio altri momenti di approfondimento dei temi principali, sia a livello della popolazione locale che della comunità internazionale degli esperti del patrimonio industriale mondiale e della storia industriale del XX secolo. Le varie fasi di questo percorso hanno come fulcro nei prossimi mesi Ivrea e si articolano in una mostra che accompagnerà ovunque la presentazione della candidatura, un questionario indirizzato a evidenziare il rapporto della popolazione con i temi Unesco e con il processo di candidatura, un simposio internazionaleche il prossimo marzo metterà a confronto storici urbanisti, architetti nazionali e internazionali per favorire un’ampia riflessione sul modello di città industriale nel Novecento in generale e olivettiano in particolare,  unico e alternativo, basato su un sistema produttivo e sociale ispirato alla “Comunità”.

 

Questo “impulso informativo” si affianca al lavoro che il Comune di Ivrea, la Fondazione Adriano Olivetti e il Ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo, insieme con la Fondazione Guelpa e con l’attiva partecipazione della Regione Piemonte e della Provincia di Torino, stanno portando avanti per la predisposizione del Dossier di candidatura e del Piano di gestione, che deve indicare gli obiettivi fondamentali, così come richiesti dall’Unesco, di protezione, conservazione e trasmissione dei valori alle future generazioni.

 

Un viaggio iniziato nel 2008, su iniziativa del Comune di Ivrea e della Fondazione Adriano Olivetti, da cui ha preso vita il progetto che ha visto un primo traguardo importante nel maggio 2012 con l’iscrizione di “Ivrea città industriale del XX secolo” nella lista propositiva nazionale (Tentative List) Unesco. Le parole chiave della candidatura sono: orgoglio, storia, appartenenza e futuro. Parole che portano impressa la volontà di conservare e tramandare una memoria eccezionale insieme all’impegno di un rinnovamento per le future generazioni.

 

 

La torre regionale di Fuksas è quasi finita

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I locali all’interno saranno pronti per le rifiniture e per l’allestimento degli arredi, attività che impegnerà buona parte del 2015

 

Sono 41 i piani del grattacielo di Fuksas che ospiterà gli uffici della regione Piemonte e, invece, 38 quelli della torre del Sanpaolo di Piano. Il secondo grattacielo è già abitato da un paio di giorni da una cinquantina di dipendenti. La torre regionale, invece,sarà aperta tra qualche mese.

 

Unica, così si chiama il nuovo complesso amministrativo e istituzionale della Regione è ormai alle battute finali a tre anni esatti dall’avvio del cantiere e nel pieno rispetto del cronoprogramma definito a suo tempo. Mentre proseguono i lavori impiantistici nei piani della torre e la posa delle facciate in vetro, sono stati completati strutturalmente i 41 piani dell’edificio che ospiterà gli uffici dell’ente regionale e che consentirà un notevole risparmio sugli affitti attualmente pagati per le 27 sedi presenti sul territorio.

 

Nei prossimi giorni con la posa del “drapò”, la bandiera della Regione Piemonte, la torre sarà ufficialmente terminata nelle sue opere edili e i locali all’interno saranno pronti per le rifiniture e per l’allestimento degli arredi, attività che impegnerà buona parte del 2015.I  lavori vengono effettuati su due turni e nel cantiere risultano ogni giorno impegnate circa 300 persone, insieme ad una trentina tra tecnici e consulenti esterni.

 

Proseguono intanto le visite da parte di studenti, lavoratori e semplici cittadini presso la struttura, a testimonianza dell’interesse crescente dei torinesi verso il palazzo che ha già cambiato lo skyline di Torino.

 

(www.regione.piemonte.it) Foto: il Torinese

Torino in piscina per le gare del 2015

to 2015

Il primo evento  il 20 gennaio: Italia-Croazia per la World League di pallanuoto

 

Saranno cinque i grandi eventi di sport natatori, il prossimo anno, quando Torino sarà capitale europea dello Sport. Il primo il 20 gennaio: Italia-Croazia per la World League di pallanuoto; dal 6 all’8 febbraio, invece, il campionato assoluto invernale di nuoto sincronizzato; 25-26 aprile gare tricolori di nuoto per salvamento.Da giugno fino all’ inizio di luglio, la Swimming Cup di nuoto, una tra le ultime gare prima dei Mondiali in Russia. Si chiude dal 4 al 6 dicembre 2015 con il “Quattro Nazioni” di tuffi.
   

La famiglia Musy: “Indagate anche sul professore”

Secondo il legale “non ci sono indizi, ma prove concrete della colpevolezza di Furchì”

 

furchiQuello che viene definito come l’alibi falso di Francesco Furchì, imputato al processo per la morte di Alberto Musy, cioè il trasloco dell’associazione Magna Grecia Millennium la mattina dell’attentato al consigliere comunale “è un indizio formidabile della sua colpevolezza”. Così nella sua arringa  Giampaolo Zancan, avvocato della famiglia Musy. E’ stato chiesto, a titolo di indennizzo, un milione e mezzo di euro per la moglie  e per quattro sorelle, somma da devolvere alla Fondazione Alberto e Angelica Musy.

 

Il legale ha poi chiesto che si indaghi anche sul professor Monateri, che scrisse il biglietto di cattivo gusto in relazione al casco Acerbis Nano (indossato dall’attentatore) subito dopo l’agguato all’uomo politico.

 

Duecentomila euro  sono stati richiesti invece per la madre e altrettanti per la sorella di Alberto Musy. Si tratta delle richiesta di provvisionale delll’avvocato di parte civile, Valentina Zancan, nei confronti di Francesco Furchì. L’imputato, tra l’altro, ha cambiato cella poiché aggredito dai suoi compagni marocchini che hanno detto di essere stati insultati e lo hanno malmenato.  Secondo il legale “non ci sono indizi, ma prove concrete della colpevolezza di Furchì”.