La mostra (aperta fino al 30 marzo 2018) espone oltre 200 pezzi tra documenti, rare incisioni, disegni d’epoca e fotografie, che raccontano il rapporto tra Torino e i suoi corsi d’acqua (fiumi, torrenti e canali) dal Medioevo ai giorni nostri. I temi sono le origini della città, la pesca, gli antichi mestieri (le lavandaie, i sabbiatori, il mercato del ghiaccio), dighe, canali e forza motrice, i mulini, gli opifici e le industrie, quando la natura si ribella (le inondazioni, le secche, l’inquinamento), fiumi e loisir (le Esposizioni, sport e divertimenti, gli scrittori raccontano…) un secolo di curiosità.
Per il progetto Racconta il tuo fiume anche i visitatori possono partecipare all’allestimento della mostra ricercando immagini e parole in cui il fiume è il soggetto o lo scenario di una storia, di un ricordo o di un ritratto.
Il progetto si articola in due sezioni:
1. Le foto raccontano: raccolta di fotografie del fiume (antecedenti all’era del digitale). Le fotografie saranno scansionate e subito restituite.
2. Gli scrittori raccontano: segnalazione di passi e citazioni di autori, oltre a quelli già indicate in mostra, che descrivano Torino e i suoi fiumi.
Le riproduzioni delle foto e i testi degli scrittori saranno esposti in mostra con il nome e cognome dei possessori che le hanno segnalate.
Per ulteriori informazioni e per le modalità di partecipazione, contattare Salvatore Venezia (tel. 011.011.31975, salvatore.venezia@comune.torino.it) oppure la reception dell’Archivio (tel. 011.011.31811).
Successivamente la mostra sarà visitabile dalle 8.30 alle 16.30 dal lunedì al venerdì.www.comune.torino.it/archiviostorico.
Si è conclusa “Il cinema incontra lo sport” iniziativa promossa da Agiscuola con il contributo dalla Regione Piemonte – Assessorato allo Sport in collaborazione con l’Esercito e alla quale hanno partecipato oltre 800 studenti delle scuole medie e superiori del territorio
Alessandro Albamonte rimasto ferito il 31 marzo 2012 a seguito dell’apertura di un plico esplosivo. Nonostante le gravi conseguenze sulla vista il Colonnello Albamonte è entrato a far parte del Gruppo Sportivo Paralimpico e nel 2014 ha rappresentato l’Italia agli Invictus Games di Londra nella disciplina dell’indoor rowing. A concludere l’evento Ivan Gallino, oggi lavoratore autonomo con un passato da atleta. Dal 2006 è entrato a far parte della squadra di serie “A” diversamente abili di Sledge Hockey, successivamente convocato e selezionato per la Nazionale Italiana. Impegnato anche con l’handbike e prossimo a decisioni importanti dopo recenti proposte di convocazione nella Nazionale Italiana di Sci Nordico. L’Assessore regionale allo sport Giovanni Maria Ferraris, coordinatore del progetto, nel suo intervento ha ringraziato l’Esercito e Agiscuola ed ha sottolineato: “Il progetto parte dal presupposto che la visione cinematografica è un’esperienza coinvolgente, che consente agli spettatori di identificarsi con i protagonisti del film proposto sul grande schermo e li stimola ad apprendere nuovi approcci e schemi di comportamento. Proiettare film che veicolino i messaggi educativi dello sport contribuisce a diffondere tra gli studenti temi importanti quali l’amicizia, la lealtà, il lavoro di squadra, l’impegno, il rispetto per sé e per gli altri, il riscatto sociale, il mettersi in gioco, rappresentando un efficace strumento di crescita di un sano protagonismo e di contrasto ai fenomeni del disagio e della devianza giovanile”.
scorso, il dipinto è entrato a far parte della collezione permanente della torinese “Fondazione Amendola”, cui Barovero l’ha donato nell’ambito delle commemorazioni messe in atto in occasione del decennale del tragico rogo della Thyssen che nello stabilimento di corso Regina Margherita a Torino, nella notte fra il 5 e il 6 dicembre 2007, provocò la morte di sette operai: Giuseppe Demasi, Angelo Laurino, Rocco Marzo, Rosario Rodinò, Bruno Santino, Antonio Schiavone e Roberto Scola. E allora “La colata” è titolo che deve inquietarci non poco. Terrifico. Nei suoi effetti e nella sua rappresentazione di segno e colore. Perché quella “colata” (espressa dall’artista con un’impressionante esplosiva cascata di rossi accesi e mortali in uno scenario di drammatica irruenza narrativa) è “colata” di olio bollente diventata lava. Impietoso mostro di fuoco, “fiamme che arrivavano come onde”– ebbe a raccontare Antonio Boccuzzi, l’unico operaio sopravvissuto a quell’inferno, presente all’inaugurazione dell’opera insieme ai familiari delle vittime- capaci
d’inghiottire e annullare in un attimo sette vite umane. Il quadro vuole essere dunque un forte monito a non dimenticare, anche se in 48 ore, proprio nei giorni del decennale del rogo, si sono registrati in Torino e provincia ben tre incidenti sul lavoro con un morto e tre feriti; vuole essere un omaggio agli operai della Thyssen, anche se “gli uomini non compaiono, ma si intuisce – scrive Loris Dadam– che sono fusi nella luce accecante come gli angeli caduti della giovinezza”. Dadam accosta anche Barovero al grande “pittore della luce”, romantico precursore dell’impressionismo, l’inglese William Turner. Del 1817, di quest’ultimo, é “L’eruzione del Vesuvio”: un vorticante diluvio di fuoco fiamme e lava, in cui possono riconoscersi in effetti i tratti stilistici e la visione d’insieme de “La colata” di Barovero. In Turner è sempre però la “natura” la forza brutale e devastante del creato. In Barovero, l’insipienza e il freddo calcolo utilitaristico e amorale dell’uomo.
intelligenti, ma anche agli aspetti della progettazione, interazione e sicurezza, così come alle questioni sociali, economiche ed etiche.
Con l’approvazione di una delibera di Giunta, alcuni dipendenti regionali della Direzione Trasporti (dotati di apposito tesserino di riconoscimento) potranno diventare ‘ispettori’ su treni e bus del servizio di Trasporto pubblico locale
Il film di F. Dividi, M. Evengelisti, V. Greco. Luoghi Comuni Porta Palazzo, Via Priocca 3, Torino. Ingresso libero
