Discussa in commissione Urbanistica presieduta da Damiano Carretto, la variante che prevede la trasformazione delle caserme Amione, in piazza Rivoli e Dabormida, in corso Unione Sovietica.
Il provvedimento, già approvato nelle scorse settimane dalla Giunta e che sarà votato lunedì dal Consiglio comunale, è stato illustrato dal vice sindaco Guido Montanari. La caserma Amione ospiterà la “Cittadella delle pubbliche amministrazioni”. Gli uffici dello Stato presenti in Torino, (circa 1200 persone), troveranno sede in quel luogo, dopo la realizzazione di nuove strutture edilizie al posto dei capannoni che oggi ospitano il museo di Artiglieria. Il progetto di trasformazione, che prevede tuttavia la salvaguardia della facciata, tutelata dai Beni Culturali e del Paesaggio, sarà affidato ad un concorso internazionale. Con questo provvedimento si darebbe seguito al protocollo di intesa sottoscritto lo scorso anno tra la Città, i Ministeri della Difesa e dei Beni culturali e Agenzia del Demanio. Il valore complessivo dell’investimento si aggira intorno ai 100 milioni. La riqualificazione della caserma Amione sarà a carico dell’Agenzia del Demanio e si avvarrà della linea di metropolitana e delle altre linee di mezzi pubblici esistenti oltre che di nuove vie di comunicazione pedonali e ciclabili. Alla caserma Dabormida, invece, sarà invece trasferito il museo di Artiglieria, oggi nella caserma di piazza Rivoli.

Va in scena al museo “Egitto Essenziale”: una giornata dedicata ai costumi olfattivi della popolazione nilotica. Loto, menta selvatica, spezie, incenso e mirra sono queste le fragranze con cui si celebravano dèi e faraoni
creativi. Unguenti e olii profumati erano considerati preziosi nella cura del corpo, mentre, le resine profumate, bruciate durante le cerimonie religiose e funerarie, favorivano il passaggio nell’Aldilà. Durante la visita, il pubblico, avrà quindi, l’opportunità di vivere un’esperienza unica grazie ad una significativa selezione di oggetti e particolari scenografie olfattive messe a disposizione da Ariaprofumata e IFF International Flavour & Fragrances Inc

Dopo 19 anni si è dimesso il sovrintendente del Teatro Regio di Torino, Walter Vergnano, con un anno di anticipo rispetto alla scadenza del suo mandato
A un giorno dalla conferenza stampa di presentazione del programma completo – in programma giovedì 19 aprile 2018 alle 11 al Sermig di Torino – il Salone Internazionale del Libro anticipa un po’ di numeri e di dati
Albania, Argentina, Austria, Bangladesh, Canada, Cina, Danimarca, Egitto, Francia, Georgia, Germania, Grecia, India, Italia, Islanda, Israele, Macedonia, Norvegia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Palestina, Polonia, Principato di Monaco, Regno Unito, Siria, Slovenia, Spagna, Stati Uniti, Svezia, Turchia.
Ai
spettacolo serale in una performance ribattezzata “Bombardamenti Intelligentissimi”.
Tanti abitanti del quartiere Aurora si sono recati per solidarietà davanti ad Edicolarte, l’edicola-installazione artistica bruciata l’altra notte a Torino

di Pier Franco Quaglieni
regionale del Piemonte. Una grande dimostrazione di stima personale,ma anche il riconoscimento della sua capacità di porsi, nell’esercizio delle sue funzioni ai vertici dell’Assemblea legislativa piemontese,super partes. Boeti è un uomo appassionato alle sue idee,ma sa anche andar oltre,senza mai tradire sè stesso. Come presidente del Comitato regionale sulla Resistenza e la Costituzione ha saputo valorizzare nei modi dovuti tutta la Resistenza,anche quella militare, cattolica,liberale,monarchica che era rimasta nell’ombra per troppi anni. Per dieci anni Sindaco di Rivoli,ha al suo attivo una solida esperienza. L’esatto contrario di chi oggi vorrebbe governare il Paese ,senza mai aver fatto nulla di positivo che ne dimostri il valore sia nel lavoro sia nella politica.
libertino,di esibizionista,si direbbe oggi,di uomo “esagerato” sotto ogni punto di vista. Certo D’Annunzio amava le donne ed amava le belle donne. Amò lusso e la lussuria. Non era un monaco di clausura. Fu anche un eroico soldato nella Grande Guerra e protagonista di una pagina di storia con l’impresa di Fiume che non fu la prova generale della Marcia su Roma,come venne sostenuto da storici superficiali e indottrinati. Mi sono trovato,per dovere quasi d’ufficio,parlando dopo di lui,a prendere le difese del poeta,anche se non lo amo particolarmente e lo pospongo a Pascoli.Ma non potevo accettare una demolizione così totale che ci riportava indietro agli anni immediatamente dopo la fine della II Guerra Mondiale,quando il nome del poeta era impronunciabile perché identificato con il Ventennio. Com’è possibile criticare l’opera di d’Annunzio in base ad episodi della sua vita ? Sarebbe come giudicare un filosofo non in base alle sue idee,ma alla sua vita.Un buon medico è quello che salva le vite,non è quello che è necessariamente padre premuroso e merito fedele. Ridurre tutto ad etica è un grossolano errore. L’unica categoria di giudizio valida per giudicare l’arte è quella estetica. Diceva Croce :Poesia e non poesia. Il resto non conta nulla.E’ materia per chi voglia scrivere una biografia. Parte della poesia dannunziana si è rivelata caduca,magari anche illeggibile.Ma c’è una parte della sua opera che è espressione di una grande arte. Basterebbe la “Pioggia nel pineto” a dimostrare chi sia stato d’Annunzio.
più significativa del mondo cattolico.Non esito a dire che Ravasi è uno degli uomini di cultura più importanti a livello internazionale a cui la porpora cardinalizia non ha aggiunto nulla al prestigio acquisito sul campo con la sua opera di studioso.
Lettere
entusiasmano ,anche se i compromessi in politica sono all’ordine del giorno e non debbono scandalizzarci. Temo soprattutto la possibilità di un governo tecnico,il peggiore tra quelli possibili,come dimostra quello presieduto da Monti. Sono lontanissimo dai grillini e dai leghisti,non sono iscritto a nessun partito e non ho certo desiderio di “riposizionarmi”,come Lei,un po’ maliziosamente, insinua.