La città diventa Capitale del Profumo con ospiti internazionali di grande fama nell’ambito della mostra “PerFumum. I Profumi della storia” Torino capitale del profumo, è questo il progetto di Roberta Conzato e Roberto Drago, fondatori dell’Associazione culturale Per Fumum, per la città con la più alta concentrazione di profumerie di nicchia per metro quadro. Nell’ambito della mostra “PerFumum. I profumi della storia” a Palazzo Madama dal 15 febbraio al 21 maggio, l’Associazione Per Fumum organizza una rassegna di incontri sulla cultura dell’olfatto per “mettere il naso” nel mondo della profumeria. Gli eventi si terranno il 15, 16, 17, 18 febbraio e il 7 e 8 aprile 2018 presso Palazzo Madama e altre sedi in città e saranno l’occasione di incontrare creatori di profumi riconosciuti a livello internazionale come Jean Claude Ellena, celebre profumiere francese e storico naso di Hermès e Lucien Ferrero, maestro profumiere e amministratore della Scuola di Alta Profumeria di Forcalquier, che illustrerà come i sensi classici che tutti enumeriamo come 5, possano in realtà essere considerati in totale 12. Con l’Osmothèque di Versailles, unico museo al mondo ad avere la collezione completa dei profumi originali prodotti dal 1800 ad oggi, si potrà fare un vero viaggio nella profumeria moderna e nei suoi capolavori, con il Consorzio del Bergamotto e della Società Capua 1880 si approfondirà la storia del bergamotto, dai metodi di estrazione del prezioso olio essenziale all’utilizzo e all’importanza nel mondo della profumeria. “Sono felice di veder realizzato un mio grande sogno: l’unione della magia del profumo con la bellezza della mia città. – dice Roberta Conzato, Presidente dell’Associazione Per Fumum – L’educazione olfattiva per troppo tempo non ha avuto la ribalta che merita, oggi
possiamo dire di aver raggiunto un traguardo importante, che per noi di Per Fumum è un punto di partenza per sviluppare la cultura del profumo”. “Torino è una delle città più importanti in Italia per il mondo della profumeria artistica e per la sua impronta culturale – continua Roberto Drago, Socio Fondatore dell’Associazione Per Fumum – quindi è la sede più indicata per tenere a battesimo una manifestazione di questo tipo. La città sarà animata da eventi che si terranno a Palazzo Madama e in altre sedi in città”. Non mancheranno commistioni con la musica con il concerto per organo a cura del maestro Filippo Sorcinelli, “sarto dei papi” e creatore dei marchi Unum, Sauf e Nebbia, che sarà accompagnato dalla soprano Giovanna Donini e con il mondo food & beverage, grazie ai rinomati bartender Antonio Parlapiano e Oscar Quagliarini. Il creatore di fragranze Luca Maffei, di Atelier Fragranze Milano, esporrà dei profumi realizzati ispirandosi alle collezioni storiche di Palazzo Madama del periodo romano, medievale, rinascimentale e barocco. Le fragranze saranno in mostra fin dal 15 febbraio. Nel mese di marzo si terranno inoltre alcuni laboratori sul profumo in varie sedi della città. In occasione della mostra e della rassegna di eventi dedicati al meraviglioso mondo dell’olfatto, infine, numerose boutiques tra profumerie di nicchia, negozi di abbigliamento e attività commerciali del centro e di altre zone di Torino hanno aderito all’invito dell’Associazione Per Fumum e allestiranno le loro vetrine a tema.
L’analisi si è concentrata in particolare sul Piemonte e su Torino, rivelando i gusti e le tendenze a livello locale. Tra le principali rilevazioni, quelle relative al livello di interesse da parte di uomini e donne, fasce d’età più attive nella ricerca del regalo perfetto, spesa media per acquisto e regali più ricercati
https://www.regali.it/regali-online-san-valentino
La festa più romantica dell’anno è arrivata e la scelta del regalo perfetto per il partner impazza sul web. In questa occasione speciale Regali.it, piattaforma specializzata in idee regalo originali e divertenti, ha analizzato abitudini e comportamenti degli italiani, scoprendo a Torino un’attenzione particolare verso la ricorrenza e svelando le tendenze di acquisto a livello locale. Lo studio, dedicato ai regali online per San Valentino, è stato realizzato a seguito della recente diffusione dei dati sullo stato dell’ecommerce in Italia da parte dell’Osservatorio eCommerce B2c. Secondo la ricerca si tratta proprio di questo tipo di ricorrenze che ne spingono la crescita, stimata nel 2017 al 17% in più rispetto all’anno precedente.
Torino città degli innamorati
Torino patria dell’amore. Il volto romantico della città si mostra in particolare nel famoso Parco del Valentino. I sui alberi ad alto fusto custodiscono i sogni delle migliaia di coppie che si perdono tra i suoi prati e viottoli. Oggi lo studio conferma questa vocazione della città, inserendola tra le prime dieci in Italia per livello di attenzione a questo giorno speciale. Ecco che, con il 6,9% di visualizzazioni dedicate a regali di San Valentino nel periodo che precede la ricorrenza, il capoluogo di regione è in terza posizione per livello di interesse sul piano nazionale. La precedono Milano, 15,5%, e Roma, 14,2%.
Donne in cerca del regalo perfetto
San Valentino è un giorno da celebrare, anche attraverso l’acquisto di un dono per la propria metà. Secondo l’analisi, questa è un’inclinazione che accompagna in particolare le donne. Il numero di acquisti per queste ultime, infatti, è nettamente superiore a quello che caratterizza gli uomini.Ciò è vero sia a livello nazionale, dove la percentuale di transazioni è per la donna del 60,2%, contro il 39,8% degli uomini, che a livello locale. A Torino, spetta alle donne il 73,3% degli acquisti, mentre agli uomini solo il 26,6%. ù
Giovani i più attenti alla ricorrenza
In linea con i dati nazionali, sono i giovani i più interessati all’acquisto di un regalo per il giorno più romantico dell’anno. A Torino, in particolare, è la fascia d’età compresa tra i 25 e i 34 anni la più interessata all’acquisto di un regalo. Le visualizzazioni di possibili doni per la persona del cuore rappresentano qui il 26,7% del totale.Una percentuale superiore anche a quella riscontrata sul piano nazionale. Qui i 25 – 34enni manifestano il 25,9% di interesse, superando i giovanissimi tra i 18 e i 24 anni, che conquistano invece il 25,9% Alto tasso di romanticismo in Italia anche per i 35 – 44enni al 21,5%.
Spesa maggiore per le donne
Ma quanto sono disposti a spendere i torinesi per la loro dolce metà?L’analisi indica che a Torino la spesa media per ordine è di 45,11 euro. In particolare, se gli uomini spendono mediamente 43,22 euro, sono le donne le più generose con 47,00 euro per ordine.Il dato si discosta da quello nazionale secondo cui l’uomo con il 28,6% delle visualizzazioni effettua il 42,4% della spesa complessiva, dimostrando di comprare meno ma di spendere proporzionalmente in più.
La magia di un aperitivo itinerante
Un vero e proprio cult a Torino. Si tratta dell’Aperitivo su tram, un tour della città da condividere con una persona speciale. Il regalo è tra i più gettonati del capoluogo piemontese, che partecipa così ai festeggiamenti offrendo la sua splendida scenografia.Ma le Emozioni da vivere in due sono tra le più ricercate anche nel resto d’Italia. Ne fanno parte soggiorni da favola, percorsi di degustazione e altre esperienze da condividere con la persona amata. Per i regali che la compongono, la percentuale di visualizzazioni a livello nazionale è dell’8,1%.
Nota metodologica
Studio effettuato nel mese di gennaio 2018 per un numero complessivo di oltre 1,5 milioni di pagine visualizzate e 5.000 idee regalo disponibili.
di Pier Franco Quaglieni
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Laicità dello Stato, Mussolini meglio di Cavour ? – “Italo” americano – Giuliano Ferrara e le elezioni del 4 marzo – La preside Rossi
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Laicità dello Stato, Mussolini meglio di Cavour ?
0ggi 11 febbraio e’ l’anniversario della Concilazione tra Stato e Chiesa firmata tra lo Stato italiano e la S. Sede nelle persone di Mussolini e del cardinal Gasparri. Per decenni fu festività civile con la conseguente vacanza nelle scuole che venne poi abolita. La conciliazione consentì di superare lo scontro tra Stato e Chiesa che determinò la questione romana dopo la breccia di Porta Pia , che solo in parte la legge delle Guarentigie ( che affermava il principio liberale e cavouriano del libera Chiesa in libero Stato) aveva superato. Fu la Destra storica a portare a Roma la capitale del nuovo Regno d’Italia ,mantenendo contemporaneamente il Papa nella città eterna. Fu un merito della Monarchia sabauda essere riuscita nell’intento senza determinare una nuova fuga del Pontefice come avvenne durante la
Repubblica romana del 1849. insieme alla Conciliazione venne firmato il Concordato a cui si era opposto in Senato Benedetto Croce in un celebre discorso e che portò Ernesto Rossi a parlare dell’ alleanza del manganello e dell’aspersorio. Mussolini disse di essere stato migliore di Cavour nella trattativa con la Chiesa. I Patti Lateranensi compreso il Concordato vennero inseriti nella Costituzione all’art. 7 che fu votato anche dai comunisti. Quell’inserimento venne considerato lesivo della laicità dello Stato e fu merito di Bettino Craxi di aver emendato, d’intesa con il Vaticano, il Concordato del 1929 considerato in conflitto con la Costituzione. Fino a qualche anno fa molti laici ne chiedevano la revoca unilaterale da parte dello Stato italiano, forse considerando il vincolo dell’art. 7 non
facilmente aggirabile se non con la riforma costituzionale. Oggi i laici furiosi tacciono, anche Emma Bonino pensa ad altro. Il Papa attuale ha sepolto i conflitti tra Stato e Chiesa con la benedizione laicissima di Eugenio Scalfari. Così la laicità non sembra più un tema importante. Quel tema, al massimo, attraversa i partiti senza dividerli. Forse significa che la laicità ha fatto qualche passo avanti o forse i valori ideali nella società attuale non interessano più.Il pragmatismo ha preso il sopravvento. Per altri versi, le leggi sulle unioni civili e sul testamento biologico, approvate in questi anni, sono leggi laiche passate senza gli attriti suscitati dal divorzio ,anche se in effetti sarebbero dovute essere per la Chiesa e i cattolici assai più traumatiche della legge Fortuna- Baslini che sancì lo scioglimento del matrimonio.
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“Italo” americano
La compagnia privata di trasporto su rotaia “Italo” è diventata americana . Un’ennesima impresa italiana acquisita da stranieri, neppure da europei. C’ è chi dice che si tratti di un investimento in Italia che dimostra la solidità dell’economia italiana, e c’è chi si rammarica che Montezemolo abbia salvato se’ stesso vendendo agli Americani. Il nome di Montezemolo, così celebrato ai tempi dell’ avvocato Agnelli, si è come appassito e appare all’ultima stazione sul piano imprenditoriale dopo essere stato Presidente ,senza risultati positivi, anche di Alitalia. Ha sperimentato di tutto : auto, treni, velivoli, auto da corsa. Ma i risultati appaiono piuttosto nel loro complesso deludenti . La vendita agli Americani e’ stata autorizzata dal ministro Calenda che fu stretto collaboratore di Montezemolo presidente di Confindustria.
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Giuliano Ferrara e le elezioni del 4 marzo
Giuliano Ferrara ha scritto sul “Corriere Torino” un ampio articolo in cui ricorda gli anni torinesi nel Pci. Ricorda come, attraverso un rigido controllo dell’apparato, il partito comunista riuscisse a controllare fino all’ultimo voto gli eletti. Oggi nessuno è più in grado di emulare il Pci che già negli anni Ottanta del Novecento si rivelò incapace di decidere in modo significativo i suoi eletti. A pensare a blindare i candidati è oggi la nuova legge elettorale . I partiti, nominando i candidati nell’ordine di lista della loro elezione o mettendoli in collegi considerati sicuri, decidono in larghissima misura gli eletti, senza di fatto offrire spazi di scelta all’elettore che non può neppure disgiungere il voto. Nessuno si domanda perché si può dare la preferenza per il quartiere, per i consigli comunali e regionali ,per il Parlamento europeo, ma non si può scegliere per Camera e Senato. Nel Pci era il partito a scegliere, non mi sembra che le cose siano molto cambiate. Lo stesso Pd non ha organizzato primarie che avrebbero un po’ attutito le scelte dall’alto. Sarebbe interessante il pensiero di Ferrara .
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La preside Rossi
La preside del liceo “Regina Margherita” Marianeve Rossi non è stata sospesa, come si legge sui giornali, ma si è messa in congedo per due mesi , sostituita dalla preside del liceo “d’Azeglio” in quanto nel liceo di via Bidone c’è l’anomalia della mancanza di un preside vicario o vice preside che la possa sostituire .La confusione regna sovrana e c’è chi ha fatto una ragione di vita disinformare sulla preside del “Regina Margherita” ,emulando la giornalista Maria Valabrega , nota per le sue simpatie ed antipatie .Il comunicato ufficiale della Direzione Regionale Scolastica, che smentisce che si sia trattato del provvedimento disciplinare della sospensione , la dice lunga su come sia stato trattato il tema a livello informativo, riportando le sole fonti sindacali , naturalmente confederali. La stagione di caccia alla preside Rossi è iniziata già a settembre. Sarebbe facile ricordare altre vittime del passato che vennero distrutte dai giornali. Con una diversità di fondo: allora si viveva nel clima infuocato del ‘68.Sono passati cinquant’anni, ma c’è chi non è cambiato.
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Commemorazioni
Caro professore, Cosa pensa delle celebrazioni, promosse a Torino dall’ associazione ex consiglieri comunali ,del giornalista Giancarlo Carcano che fu consigliere per appena tre anni ? Aristide Di Carlo
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Ciascuno deve poter celebrare chi ritiene in assoluta libertà . E’ giusto che tutti i trapassati, in un modo o nell’altro, siano oggetto di ricordo. E’ la pietas verso i morti. Non vedo però grandi meriti in Carcano , giornalista e persona molto faziosa. Senza essere mai stato iscritto al Pci ,fu un compagno di strada molto fedele ,anzi del tutto acritico, del partito comunista . Anche in Rai fu un giornalista di parte. Vide solo la dittatura fascista ,senza neppure considerare quella comunista . Il fatto poi di definirlo anche uno storico pare davvero eccessivo. Qualche operina politica che di storico aveva poco. Ho letto che gli hanno attribuito di aver collaborato all’Unità ai tempi di Pavese e di Raf Vallone, invecchiandolo di vent’anni, non potendo per ragioni anagrafiche scrivere articoli in quegli anni.
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Due anni di vita in meno con lo smog?
Ho letto sul “Corriere Torino” che l’inquinamento atmosferico ci toglie due anni di vita . Se è vero ha ragione la sindaca Appendino. Barbara Mondino
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Se così fosse- il discorso è sicuramente allarmante ed andrebbe debitamente approfondito- avrebbe ragione il sindaco Appendino, ma avrebbe torto marcio la Regione che non interviene .Sinceramente, dopo parecchi anni, io non saprei dire chi sia l’Assessore regionale preposto .In ogni occasione c’ è solo un nome che circola , quello del Presidente. E non mi sembra che la Regione abbia una politica per l’ ambiente o , se c’è , non appare. Soprattutto non appaiono i suoi effetti. Lasciare un problema tanto grave nelle mani di Appendino appare piuttosto scellerato.
La Regione intende promuovere l’adeguamento dei giochi nei parchi pubblici di Torino e dei Comuni piemontesi alle esigenze dei bambini disabili, con nuove strutture e l’adattamento di quelle presenti. Così è stabilito in un emendamento di Giunta approvato nella Sala dei Morando di Palazzo Lascaris, nel corso della seduta della Commissione Bilancio del Consiglio regionale. La norma prevede che siano stanziati 500mila euro l’anno per il prossimo triennio, a favore dei Comuni per l’adeguamento dei giochi bimbi in questo senso.
In piazza San Carlo il prossimo 4 marzo torna in pista la corsa non competitiva Just the Woman I am, sport, cultura, benessere e socialità a favore della ricerca universitaria sul cancro, evento organizzato dal Cus Torino in collaborazione con l’Università e il Politecnico. Di scena la prevenzione e la ricerca universitaria, l’ attività fisica e l’alimentazione. Scopo della manifestazione comunicare i valori dello sport e della prevenzione per la salute, e sensibilizzare l’opinione pubblica contro la violenza di genere. Lo scorso anno vi hanno partecipato 15.800 persone, con 80.000 passaggi nella giornata. Alla presentazione della quinta edizione, al Castello del Valentino c’era anche la sindaca Chiara Appendino.
Dal 22 al 24 febbraio 2018, il Centro Congressi “Torino Incontra” della Camera di commercio di Torino ospiterà la terza edizione del Festival del Giornalismo Alimentare. Tre giorni di confronto su cibo e alimentazione, attraverso un’alternanza di panel di approfondimento, eventi collaterali, laboratori ed educational sul territorio per una platea eterogenea di giornalisti, comunicatori, foodblogger, aziende, istituzioni, uffici stampa, scienziati, alimentaristi e influencer italiani e internazionali. L’evento sarà tra i primi appuntamenti dell’“anno del cibo italiano nel mondo”, proclamato dal Ministero dei beni e delle attività culturali con il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali. Il Festival avrà la media partnership di Rai Radio 1, che seguirà tutti i lavori dedicando alla manifestazione l’intera puntata della trasmissione Coltivando il futuro di sabato 24 febbraio e, per la prima volta, accoglierà una regione ospite: la Valle d’Aosta. Il programma dei panel Ad aprire i lavori, la mattina di giovedì 22 Febbraio, sarà un tema decisamente attuale, in vista anche delle imminenti elezioni: “Quali politiche alimentari per la prossima legislatura?”. I principali enti e associazioni di categoria della filiera alimentare avranno l’occasione di presentare le proprie aspettative e richieste da inserire ai vertici dell’agenda della prossima legislatura. Il dibattito si concentrerà poi sul protagonista del 2018, il cibo italiano, per capire quanto il marchio made in Italy sia effettivamente garanzia di sicurezza e qualità e quanto sia minacciato da contraffazioni e prodotti italian sounding. La comunicazione sulla sicurezza alimentare avrà anche una visione più “europea”, con l’intervento dell’Ue e dell’EFSA (European food safety authority) e con un’analisi dei nuovi trattati sul cibo come Ceta e Ttip. All’ordine del giorno anche il giornalismo investigativo con un focus sulla filiera alimentare, in un panel realizzato insieme al Premio Morrione, e quello di denuncia sugli investimenti della criminalità organizzata nella ristorazione e nella distribuzione. Sarà aperto uno spazio di confronto tra vegani e onnivori, in collaborazione con la rivista Funny Vegan, mentre panel di approfondimento saranno dedicati a prodotti “eccellenti” come latte, formaggio e carne e a una risorsa sempre più preziosa: l’acqua. Attenzione, poi, agli sprechi alimentari, anche attraverso progetti come Una Buona Occasione della Regione Piemonte; alle etichette e ai “nuovi cibi”, tra costume, informazione sanitaria e cambiamenti climatici. La comunicazione delle aziende food sarà un altro dei temi di riflessione, tra gestione di crisi e trappole del web e dei social media. Ma evidenziando anche iniziative innovative a supporto delle piccole realtà enogastronomiche locali come #MaestriDigital, progetto di formazione sull’utilizzo dei nuovi media ideato dalla Camera di commercio di Torino e rivolto ai Maestri del Gusto di Torino. Il cibo sarà visto anche come fattore economico sempre più strategico nel mercato attuale e come valore vincente per la comunicazione di un territorio, anche per merito di progetti come Bocuse d’Or, che nel 2018 si svolgerà per la prima volta in territorio piemontese.
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Non mancheranno, infine, momenti di formazione e confronto tra le diverse anime della comunicazione alimentare e focus sulla deontologia professionale. Dal seminario sui contributi per un “giornalismo consapevole e responsabile” a quello dedicato alle “nuove frontiere dell’informazione 4.0.” tra freelance, food blogger, food writer e brand journalist, in collaborazione rispettivamente con l’Ordine dei Giornalisti del Piemonte e Stampa Subalpina. Le novità della terza edizione Nasce in seno al Festival il primo appuntamento Business to Business dedicato alle aziende del food e ai professionisti della comunicazione, con l’obiettivo di incentivare l’integrazione tra questi due mondi. Da una parte del tavolo siederanno alcuni Maestri del Gusto di Torino e Provincia, selezionati dalla Camera di commercio di Torino in collaborazione con Slow Food Italia. Dall’altra, le nuove professionalità della comunicazione (blogger, social media manager, influencer), che potranno promuoversi come consulenti. Si svolgerà giovedì 22 febbraio dalle 14.30 alle 17 in uno spazio riservato di Torino Incontra. Altra grande novità saranno i laboratori pratici del giovedì e venerdì pomeriggio (14,30-17), realizzati in collaborazione con il Laboratorio Chimico della Camera di commercio di Torino, l’Istituto Zooprofilattico di Piemonte Liguria e Valle d’Aosta e SMAT, Società Metropolitana Acque di Torino. Nel pomeriggio di giovedì 22 gli “idrosommelier” SMAT accompagneranno gli interessati in un “assaggio dell’acqua”, fornendo le basi da cui partire per una sua corretta analisi sensoriale. Il venerdì pomeriggio sarà la volta dello Showlab: muniti di camice e microscopio e seguiti dai tecnici dell’Istituto Zooprofilattico, i partecipanti effettueranno le analisi di base abitualmente condotte sui campioni di cibo contaminati da funghi e batteri; per poi passare alla lettura delle etichette alimentari. Un esperto del Laboratorio Chimico della Camera di commercio di Torino analizzerà quelle presenti sul mercato e commenterà gli errori più frequenti, facendo chiarezza nel complesso panorama legislativo. Anche CinemAmbiente aderisce al Festival, organizzando un’edizione speciale intitolata “Una buona occasione al cinema” e dedicata al tema dell’alimentazione e della sostenibilità ambientale. Appuntamento nelle serate di giovedì e sabato, a partire dalle 18.30 circa presso il Cinema Centrale di Torino con ingresso gratuito. Eventi off e press tour Accanto ai panel di lavoro anche quest’anno torneranno gli eventi off e i press tour.
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Giovedì 22, a partire dalle 19.30, Palazzo Birago (Via Carlo Alberto 16), sede istituzionale della Camera di commercio di Torino, ospiterà nelle sale auliche un aperitivo dedicato alle attività camerali per l’agroalimentare: da Maestri del Gusto alla selezione dei vini TorinoDOC, miscelati in cocktail originali in collaborazione con l’Enoteca regionale dei vini della provincia di Torino e Onav. Protagonista della serata il nuovo progetto #MaestriDigital, proposto nella prima edizione a 23 eccellenti Maestri del Gusto. Alle 20, Fiorfood di Coop ospiterà uno showcooking dal titolo “Come valorizzare il cibo italiano senza sprecarlo” in collaborazione con Aici, Associazione insegnanti di cucina italiana. Musica e animazione a cura dei programmi radiofonici Cocina Clandestina e Tasta la Notizia di Radio Grp e di Danilo Poggio, Direttore di Grp Tv. Venerdì 23 alle 20, M**BUN in Via Rattazzi 4, invita a una serata tra degustazioni e scoperta della carne piemontese, materia prima fondamentale per gli hamburgher dello slow fast food piemontese, mentre presso Cookin’ Factory, in via Savonarola 2m, l’artista del gusto Claudia Fraschini svelerà i segreti della cucina vietnamita. Sabato 24 sarà invece la giornata dedicata agli educational sul territorio con la collaborazione di Regione Piemonte, Regione Valle d’Aosta, Comune di Chieri e Camera di commercio di Torino. La Valle d’Aosta, regione ospite, aprirà le proprie porte per un viaggio all’insegna di alcune delle più pregiate eccellenze enogastronomiche locali. La razza bovina piemontese sarà invece “la portata principale” a Carrù, in collaborazione con Coalvi, in un tour che terminerà con la visita alla Cantina Sociale di Clavesana. Dalla carne ai latticini nello stabilimento di produzione e nelle stalle sperimentali di Inalpi, con una degustazione guidata dei migliori prodotti dell’azienda piemontese.
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Le eccellenze dei Maestri del Gusto saranno protagoniste in tre diversi itinerari: nel suggestivo borgo di Chieri in un percorso che, dopo il pranzo all’Ex Mattatoio, approderà al Martini Bar Academy di Casa Martini a Pessione; nell’affascinante quartiere San Donato di Torino, tra pane, grissini, carne cruda e gelato, con un intrigante assaggio finale di birra e cioccolato al birrificio artigianale La Piazza, e a Caluso presso l’Enoteca regionale dei vini della provincia di Torino, per finire con il pranzo da Eataly Lingotto. Dopo le lezioni di caffè nell’elegante “Diamante” Costadoro, e di acqua, curiosando tra gli impianti di produzione e trattamento delle acque potabili Smat, lo chef Simone Salvini illustrerà le nuove tendenze della cucina vegetale presso il ristorante vegano Soul Kitchen. Tra cultura e sapore in un tour che si apre con la visita al magnifico castello di Costigliole d’Asti, prosegue con uno showcooking a opera dello Chef Massimiliano Careri presso l’Orangerie di ICIF e si conclude con l’assaggio dei vini tutelati dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato. Dopo la prima colazione presso l’innovativo polo gastronomico torinese di EDIT, si andrà invece alla scoperta del progetto di economia carceraria Freedhome, per poi consumare il pranzo “dietro alle sbarre” nella Casa Circondariale “Lorusso e Cutugno” di Torino in compagnia di “LiberaMensa”. Dopo un’aperispesa all’Angolo dei Sapori, infine, Cooking Factory, in collaborazione con Nikon, ospiterà un workshop di cucina e fotografia. Per l’accoglienza di tutti i partecipanti, il Festival potrà contare sul supporto degli studenti della Scuola Alberghiera di Stresa, dell’Istituto Beccari di Torino e dell’Istituto Colombatto di Torino. I pranzi durante i lavori del Festival saranno offerti dall’Associazione gastronomica peruviana di Torino. Per fare incontrare le diverse professioni l’evento è stato inserito tra quelli validi per i crediti formativi dei giornalisti, delle professioni scientifiche e sanitarie e degli agronomi. Il Festival del Giornalismo Alimentare ha il patrocinio di “2018 anno del cibo italiano”, Regione Piemonte, Città Metropolitana di Torino e Comune di Torino, Università degli Studi di Torino, Slow Food Italia, Federazione Nazionale Stampa Italiana e Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti, Ordine dei Giornalisti del Piemonte e Associazione Stampa Subalpina. È realizzato con il contributo di Compagnia di San Paolo e Camera di commercio di Torino, oltre a una partnership con Regione Piemonte. Main partner: Coalvi, Coop Italia, Costadoro, DUSSMAN, ESCP Europe, Ferrero, INALPI, Smat, M**BUN e MoleCola con il supporto scientifico del Barilla Center for Food and Nutrition e dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta.
Il Castello del Valentino, nell’ambito del sito seriale UNESCO delle Residenze Sabaude dal 1997, è ormai da un ventennio al centro dell’attenzione del Politecnico di Torino come polo di primo interesse in un programma di valorizzazione che lo riconsegni non solo alla comunità accademica, ma all’intera città. L’incontro, con successivo sopralluogo, rappresenta un primo momento di riflessione sugli importanti passi compiuti e su quanto rimanga ancora da intraprendere, richiamando gli attori coinvolti negli ultimi decenni nel processo di valorizzazione. Sarà inoltre presentato il restauro della Cappella del Castello del Valentino.
Interverranno:
Politecnico di Torino
Marco Gilli, Rettore Politecnico di Torino
Costanza Roggero, Referente Scientifico per i Restauri del
Paolo Mellano, Direttore Dipartimento Architettura e Design (DAD)
Patrizia Lombardi, Direttore Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (DIST)
Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo
Valerio Corino, Funzionario Soprintendenza per il Castello del Valentino
Giuse Scalva, già Funzionario Soprintendenza per il Castello del Valentino
Laura Moro, già Funzionario Soprintendenza per il Castello del Valentino
Maria Carla Visconti, già Funzionario Soprintendenza per il Castello del Valentino
Stefania Ratto, Funzionario archeologo
Ore 15.30: Sopralluogo alle aree del Castello oggetto di intervento
Castello del Valentino, Salone d’Onore, Viale Mattioli 39
(foto: il Torinese)
di Pier Franco Quaglieni
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Usato sicuro elettorale – I Caduti di Russia – Ciampi e l’orgoglio nazionale – Il centenario di Pareyson – La fedeltà dei fidanzati gay
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Usato sicuro elettorale
Si sono chiuse le liste elettorali per Camera e Senato. Sembra prevalere l’”usato sicuro” un po’ dappertutto dopo una legislatura di cambiamenti di casacca davvero impressionante , al punto di aver fatto pensare di imporre ai parlamentari una sorta di vincolo di mandato che sarebbe incostituzionale. I candidati di tutti gli schieramenti non sono entusiasmanti ,in alcuni casi diventa imbarazzante pensarli a Palazzo Madama o a Montecitorio. Nessuno spicca per qualità particolari. Il grigiore prevale su tutto. E’ la fine ingloriosa della II repubblicana dopo Tangentopoli. Renzi e Berlusconi hanno fatto bene a non riproporre in lista certi personaggi, ma forse la quarta gamba dei voltagabbana non andava riproposta in alleanza. Il sistema elettorale appare pessimo e senza il voto disgiunto impedisce di non votare candidati sgraditi: l’esempio di Boschi a Bolzano è evidente. Seguirò con interesse la contesa del collegio in cui sono candidati Di Maio e Sgarbi. La più totale incultura, forse anche ignoranza, e la cultura superiore a confronto. Le competizioni torinesi appaiono piuttosto banali con persone che non possono entusiasmare.
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I Caduti di Russia
Oggi alle 10,30 alla Chiesa di San Lorenzo di Torino verrà celebrata una Messa in ricordo e in suffragio dei caduti e dei prigionieri (non ritornati in Italia ) della spedizione italiana in Russia . Ci fu chi ritenne questi soldati non meritevoli di nulla in quanto invasori della patria del socialismo sovietico. Essi furono invece degli eroi mandati allo sbaraglio da Mussolini.
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Ciampi e l’orgoglio nazionale
A Carlo Azeglio Ciampi la sua città, Livorno, ha negato l’intitolazione di una via con il voto dei consiglieri grillini e del sindaco Nogarin. Ciampi e’ stato un grande italiano e un grande Presidente della Repubblica, assolutamente non divisivo, capace di aver fatto riscoprire la propria storia e l’orgoglio di essere italiani. In lui vibrava l’idea e la passione del migliore Risorgimento . Perché non proporne anche a Torino un ricordo? Si sentì molto legato a questa città e alla sua storia. Andò a rendere omaggio ai luoghi storici della città tra cui il monumento a Vittorio Emanuele II. Ebbe il coraggio di conferire la medaglia d’oro a Fabrizio Quattrocchi e a Norma Cossetto, stuprata e infoibata. Recuperò il valore del Tricolore e dell’Inno nazionale dopo anni di oblìo. Tutti motivi che porterebbero i grillini torinesi a bocciarne la candidatura . Per questo eviterò di lanciare la proposta .
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Il centenario di Pareyson
E’ il centenario della nascita di uno dei pensatori dell’Università torinese più significativi : Luigi Pareyson. Lui fu molto più importante di Nicola Abbagnano, mero ed abile divulgatore che finì di scrivere su “Gente “ e di Augusto Guzzo tanto celebrato e venerato maestro, ma dal pensiero assolutamente non originale . Gianni Vattimo lo ha ricordato in un articolo in cui ha dimenticato di scrivere che il suo pensiero era squisitamente liberale .Nel caos del ‘68 la sua voce si alzò, pur sommessa com’era nello stile dell’uomo, ed insieme autorevole rispetto alle urla della contestazione giovanile di 50 anni fa. Io lo ricordo come mio professore sempre modesto, equilibrato, persino umile, mentre in effetti era un personaggio di livello internazionale ,uno dei pochi, insieme a Venturi e Gullini, in quella Facoltà di Lettere e Filosofia che uscì sconvolta dalla contestazione . C’erano anche tanti professori non particolarmente autorevoli come, ad esempio, Italo Lana ed altri che forse meritavano ,almeno in parte ,di essere contestati. Di loro nessuno parla più.
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La fedeltà dei fidanzati gay
I corsi di fedeltà per i fidanzati gay in un convento, per iniziativa della diocesi torinese, appaiono davvero incredibili. Stando alle posizioni della Chiesa dovrebbero essere al massimo corsi di castità assoluta, anzi già la stessa idea di fidanzati gay dovrebbe far inorridire le gerarchie. La legge sulle unioni civili non contempla l’obbligo della fedeltà reciproca proprio per non assimilare le unioni ai matrimoni. Oggi appare davvero curiosa una iniziativa di cui non si riesce a cogliere la ragione. Sarebbe utile sapere l’ opinione di Pezzana, fondatore del Fuori, in materia di questi curiosi corsi.
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Le liste berlusconiane
Cosa pensa delle liste di “Forza Italia” a Torino? A me non convincono eppure vorrei votare per Berlusconi .
Bruno Esposito
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Sono liste che presentano i fedelissimi. D’altra parte, Berlusconi perse nella scorsa legislatura tantissimi parlamentari che lasciarono “Forza Italia” per la poltrona di ministro o sottosegretario o per rimanere comunque nell’area di governo. Pensiamo all’esempio vergognoso di un ministro degli Interni inetto che ci ha fatto invadere dai barconi. Chiunque avrebbe blindato le liste al suo posto. A me infastidisce molto solo l’ex ministro di Renzi Costa che, come se niente fosse, si ripresenta a Mondovì, il collegio di famiglia. Ci tengo a dire che i liberali piemontesi erano tutt’altra cosa dalla famiglia Costa .I Giolitti ,gli Einaudi, i Soleri, i Villabruna, i Brosio appartenevano ad un mondo a sé fatto di gente coerente e disinteressata che vedeva nella politica un serio e appassionato impegno civile che oggi appare del tutto scomparso.
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Salvini tra protesta e proposta
Salvini la iniziato la sua campagna elettorale a Torino al campo zingari , promettendo di eliminarlo. Quel campo e’ un monumento al degrado della città .Cosa ne pensa?
Rag.Luigi Cagliero
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Non ritengo giusto far campagna elettorale in questo modo. La protesta e la proposta dovrebbero manifestarsi in altri modi, ma Salvini ha avuto il merito di far portare in televisione il degrado davvero intollerabile di quei campi rom in cui si vive in maniera davvero incredibile, immersi nella sporcizia ,nell’abuso, nella illegalità più totale che gli stessi rom hanno provocato. Quei campi sono incompatibili con una Torino civile. Ma il problema va risolto, oltre che denunciato con le iniziative elettorali, ma stento a vedere soluzioni praticabili immediate . Non ha fatto quasi nulla Fassino, nulla Appendino. Riconosco che il problema è complesso perché l’ accusa di razzismo e’ sempre in agguato
L’indice dei prezzi al consumo nel mese di gennaio a Torino registra un +0,2% rispetto al mese precedente. Il dato giunge dalla rilevazione del Servizio Statistica del Comune. Il tasso tendenziale di crescita rispetto in un anno è stato pari allo 0,9%. A gennaio 2018 in aumento : prodotti alimentari, bevande analcoliche e alcoliche e tabacchi (+1,1%); abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+1,7%); servizi sanitari e spese per la salute (+0,5%); mobili e articoli e servizi per la casa (+0,1%); Comunicazioni (+0,2%); ricreazione, spettacoli e cultura (+0,3%); altri beni e servizi (+1,6%). Scendono invece i prezzi: dei trasporti (-1.4%); abbigliamento e calzature (-1,0%) e servizi ricettivi e di ristorazione (-0.8%). Stabili le spese per l’Istruzione (0,0%).
(foto: il Torinese)
La trivella “Masha”, ha ripreso il suo scavo per la realizzazione del tunnel della metropolitana ed ha superato il sottopasso Lingotto. Adesso si trova in prossimità del pozzo di ventilazione (v.Nizza/c.so Caduti sul Lavoro) e si sta dirigendo verso il Lingotto. I lavori di scavo in questo tratto sono proceduti con molta cautela a causa della particolare conformazione del terreno e della presenza del sottopasso Lingotto, della fognatura e dei sottoservizi, alcuni di essi legatiall’ospedale Molinette. Nel corso dei lavori di scavo, a seguito di un locale cedimento del terreno in prossimità della rampa di accesso del sottopasso e dai dati rilevati dal sistema di monitoraggio continuo del terreno e delle strutture, si è riscontrata la necessità di rinforzare e mettere in sicurezza la fognatura SMAT, consolidare ulteriormente il terreno in corrispondenza del sottopasso Lingotto e puntellare lo stesso sottopasso, al fine di garantire la funzionalità dello stesso in superficie (traffico veicolare, sottoservizi). Nei prossimi giorni, i puntelli verranno rimossi e si procederà con l’asfaltatura di alcune zone della carreggiata interessate dagli ulteriori consolidamenti. Verranno quindi eseguite le opportune verifiche della struttura del sottopasso per permetterne la riapertura al traffico in sicurezza entro 20 giorni.
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