Cosa succede in città- Pagina 455

Mattarella aprirà la XX edizione del Salone del Gusto – Terra Madre

gusto terraPiù di 5mila i delegati da 160 Paesi sono attesi a Terra Madre Salone del Gusto 2016, evento organizzato da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino dal 22 al 26 settembre a Torino. Saranno 800 gli espositori, con 180 presidi Slow Food italiani e 150 internazionali, e un’enoteca con più di 900 etichette. Circa 200 gli appuntamenti tra laboratori del gusto e scuola di cucina in cui saranno coinvolti oltre 40 chef e più di 300 produttori; 180 saranno le attività dedicate alle scuole e alle famiglie .Per celebrare i vent’anni del Salone e i 30 anni di attività di Slow Food in Italia si incomincia dal nome, che mette in primo piano “Terra Madre” per sottolineare la centralità delle 500 Comunità del Cibo di Slow Food nel mondo. Per la prima volta la kermesse esce dal Lingotto per coinvolgere tutta la città. Il tema di questa edizione, che sarà inaugurata dal presidente Mattarella, è “Voler bene alla terra”.

(Foto: il Torinese)

17 maggio, anche a Torino la Giornata mondiale: NO ipertensione

Controlli e consigli gratuiti sui rischi di una malattia che interessa il 30% degli italiani

cuore spezzato

In Italia, l’ipertensione arteriosa colpisce circa il 30% della popolazione ed è la principale causa delle malattie cardiovascolari (infarto del miocardio, ictus cerebrale, scompenso cardiaco) che provocano 240 mila morti all’anno, il 40% del totale. Predispone inoltre allo sviluppo di malattie renali, demenza e nuovi casi di diabete; ma, nonostante questi dati allarmanti e la disponibilità di efficaci terapie, solo un iperteso su quattro si cura è curato adeguatamente.

Poiché il problema ipertensione continua ad essere sottovalutato, allo scopo di sensibilizzare la popolazione e far conoscere meglio una malattia che è pure la prima causa di morte al mondo (7,5 milioni di persone all’anno), anche nel 2016 è stata indetta la “Giornata mondiale contro l’ipertensione arteriosa”, in calendario martedì 17 maggio.

Nell’occasione, a cura della “Società Italiana dell’Ipertensione arteriosa” (SIIA) e con la collaborazione della Croce Rossa, anche in Piemonte (dove secondo l’Istituto Superiore di Sanità sono ipertesi il 33% degli uomini e il 30% delle donne) verranno distribuiti pieghevoli con informazioni sul rischio rappresentato da questa patologia. In alcuni punti di particolare afflusso saranno presenti specialisti che, gratuitamente, misureranno la pressione, valuteranno il profilo di rischio cardiovascolare e daranno spiegazioni e consigli.

“Molti pazienti – sottolinea il dottor Claudio Pascale, presidente della Sezione Piemonte-Liguria-Valle d’Aosta della ‘SIIA’ – pur sapendo di essere ipertesi non si curano o lo fanno in modo discontinuo e male; molti neppure sanno di essere ipertesi, dato che purtroppo lo stato ipertensivo spesso non dà segni premonitori, e si accorgono dei valori elevati di pressione solo quando compare una complicanza in genere grave come ictus, infarto, scompenso cardiaco, insufficienza renale avanzata. In particolare, dai dati raccolti in occasione delle ‘Giornate dell’ipertensione’ degli scorsi anni risulta che solo il 60% degli interpellati ha detto di conoscere il valore della propria pressione arteriosa e il restante 40% ha riferito di non ricordarla o di non averla mai misurata”.

 
Postazioni con presenza di specialisti dell’ipertensione:
TORINO. Entrata Eataly Lingotto (a cura del Centro ipertensione – Medicina Interna 4 – Città della salute e della scienza) dalle 10 alle 17
TORINO. Ospedale Martini – Presso Centro dialisi Reparto Nefrologia, 1° piano – dalle 10 alle 17
TORINO. Ospedale San Giovanni Bosco – presso ambulatorio Nefrologia (4° piano) – dalle 9 alle 16
CHIERI. Centro Ipertensione ospedale, Via De Maria 1 – dalle 9 alle 13
NOVARA. Postazione CRI in Piazza della Repubblica a lato del Duomo – dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 (a cura del Centro ipertensione dell’ Ospedale Maggiore)
 
Materiale informativo verrà distribuito presso la Città della salute e della scienza e l’ospedale Cottolengo di Torino, e presso gli ospedali di Moncalieri, Asti, Alessandria e Galliate (No).

TORINO A LED, MENO COSTI E PIU’ ATTENZIONE ALL’AMBIENTE

luci torino silvana angeliniAlla fine di aprile sono state registrate più di 45mila sostituzioni
Il rinnovamento dei lampioni, attraverso l’installazione delle nuove lampade a LED, è giunto all’80% del suo percorso. Alla fine di aprile sono state registrate più di 45mila sostituzioni, con oltre 8.840 tonnellate di C20 evitate e quasi 4 milioni di euro risparmiati su base annua. In totale l’intervento interesserà 55.000 punti luce pubblici. I LED, che garantiscono più luce sulle strade, consentono di dimezzare i consumi di energia elettrica e di rendere l’illuminazione cittadina meno inquinante.

Scopri di più su http://www.torinoaled.it

Karim, il foreign fighter dalla parte dei buoni

karimFinalmente un foreign fighters in positivo, che ha scelto di stare dalla parte dei buoni

E’ il 26enne Karim Franceschi (figlio di un ex partigiano italiano e una marocchina) che nel 2015 ha raggiunto Kobane per unirsi ai curdi dell’Ypg (Unità volontaria di protezione del popolo) contro Daesh.

E’ l’autore de “Il combattente” (Rizzoli) -resoconto di questa sua straordinaria esperienza- che ha presentato in questi giorni al Salone del libro di Torino, dove ha fatto da calamita a una folla di giovani che non smettevano più di applaudirlo. Lui, occhi profondi e dolcissimi, ha detto di non ritenersi un eroe né una persona speciale; però l’entusiasmo che ha suscitato racconta una versione un po’ diversa. E per come la vediamo noi, speciale lo è, eccome.

Intanto, partito per portare aiuti umanitari nei campi profughi al confine con la Turchia, è stato l’unico ad entrare in zona di guerra armato solo di una “temibile “calza piena di caramelle destinate ai bambini. Poi la sofferenza di un popolo ha fatto il resto e lui, che non aveva mai imbracciato un fucile, è diventato partigiano a fianco dei curdi che fronteggiano l’Isis e si è trasformato in cecchino. Ha rischiato la vita spinto da un ideale: difendere un popolo e il suo diritto di autodeterminarsi, di separarsi dalla sharia e costruire un federalismo democratico.

Per Karim il Salone è in un vortice di incontri, dirette tv ed interviste, come quella che mi concede a fine giornata, stanco, ma disponibilissimo e carico di entusiasmo.

Iraq esodo

Tua mamma come aveva preso la tua decisione?

«In realtà non avevo pensato al fronte, ma di andare a Kobane per dare supporto logistico, scavare buche o cose simili. Anche così lei ha cercato di fermarmi in tutti i modi. Però quando sono tornato era molto fiera di me, anche se non lo avrebbe mai ammesso fino in fondo».

E una volta arrivato cos’è successo?

«Non ho potuto restare indifferente. Mi sono anche reso conto che gli altri erano ancora più inadeguati di me che non avevo avuto alcun addestramento militare. Così ho deciso di imbracciare le armi e dare una mano»

Com’è vedere la morte in faccia a 25anni e quando hai rischiato di più?

«Quando ero in una buca col dito nella spoletta di una granata, pronto a farmi saltare in aria, pur di non cadere in mano ai miliziani. In quei momenti pensavo alle persone che amavo e che mi amavano, vedevo mia madre in lacrime».

Come metabolizzavi il pensiero che la morte poteva arrivare da un momento all’altro?

« Avevo la foto di un momento felice con la mia compagna sulle montagne russe, la tenevo sempre nella giacca, sopra il cuore e spesso la immaginavo trapassata da un proiettile e insanguinata. Era un’immagine che trovavo in sintonia con la tragedia dei tanti giovani partigiani che perdevano la vita. Sarebbe stato scorretto e sbagliato pensare che quel dramma non coinvolgesse anche me».

La prima volta che ti hanno sparato addosso?

«Ho pensato oddio, mi colpiranno. Ero nel panico e iniziai a urlare ripetutamente “stanno sparando a me!”. Un mio compagno si girò e mi disse “beh, non so se stanno sparando proprio a… te”. E mi tirò su il morale».
Come ti sei sentito la prima volta che hai ucciso?
«Probabilmente è stato quando ci assaltarono con una superiorità numerica di 10 a 1, senza mai fermarsi, ruotando su 2 linee. Arrivavano come orde di zombi. Noi eravamo pochi e inesperti. Restammo svegli 3 giorni e 3 notti e sparai almeno un migliaio di proiettili. Dopo trovammo tantissimi cadaveri a terra, ma non so chi ho colpito».
Che idea ti sei fatto dei miliziani dell’Isis e del loro modo di combattere?

«Sono combattenti formidabili, dei veterani in grado di reggere condizioni pietose. Il punto è che sono finanziati anche da paesi della Nato, ed hanno armi di ultima generazione. Soprattutto non gli importa di morire, purché uccidano anche altri. Per questo la loro tattica di guerra, falangi di barbuti suicidi, rappresenta delle autentiche autobombe».

Loro sgozzano i prigionieri; voi invece come vi comportavate?

«Se li prendevamo vivi, dovevamo trattarli bene e non infierire assolutamente. Questo era molto chiaro, altrimenti ci saremmo contraddetti. Non combattevamo per imporci, ma per liberare un popolo che loro massacrano».

Come si può fermarli?

«Sconfiggerli militarmente non basta. Perché dietro al loro apparato militare ce n’è un altro. Fatto di stato, ideologi, imam, internet, media, soldi, petrolio e sostegno da parte di potenze economiche. Come il Qatar, l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi. Ma più di tutti la Turchia che li lascia entrare in Siria, li arma e lo fa in chiave anti curda, minacciando così anche l’Occidente. Non si sconfigge l’Isis se prima non si sanziona chi lo finanzia».

Qual è la forza dei curdi che combattono in prima linea e perché hai detto che è una resistenza al femminile?

«Metà delle nostre formazioni partigiane era costituita da donne. Straordinarie, molte giovanissime, mingherline, resistenti a freddo, fame, privazione del sonno e lo facevano col sorriso. Quando mi dicevo che non ce l’avrei fatta e volevo tornare a casa, guardavo loro che infondevano coraggio a tutti noi maschietti».

Quanto sono strategiche le combattenti curde?
«A Kobane la resistenza è al femminile. La città è stata liberata da una donna straordinaria, nome di battaglia “vendetta di sangue”, che arrivò a fine ottobre quando della città erano rimaste pochissime vie. Pensavamo che avrebbe ordinato la ritirata. Invece prese le redini della difesa, radunò i capisquadra e disse “libereremo Kobane in 3mesi, buon lavoro, tornate ai vostri posti”. Ed è quello che fece questa quarantenne, un po’ cicciottella, col sorriso da maestra elementare, ma lo sguardo di una leonessa».

Immagino che la guerra cambi una persona, a te cosa ha dato e cos’ha tolto?

«Il Karim entrato a Kobane non è lo stesso che ne è uscito. Mi ha insegnato che nella vita contano gli ideali con cui cresci e che ti danno uno scopo per andare avanti. Che nulla è impossibile e non è importante essere muscolosi o avere un addestramento militare. Le donne curde, alle quali avevano detto che non erano adatte al fronte, mi hanno insegnato che ciò che serve sono coraggio e determinazione. Mi ha tolto i migliori amici che abbia mai avuto, perché in quelle situazioni si instaurano legami fortissimi, ancor più che fraterni».

Cosa diresti ai giovani che magari pensano di emularti?

«Di non farlo, anche perché oggi le unità di protezione sono abbastanza forti e non hanno bisogno di volontari stranieri. I giovani possono fare molto di più da qui».

Laura Goria

 

BORSE DI STUDIO DI FCRT E INTERCULTURA AGLI STUDENTI IN PARTENZA PER IL MONDO

giovani crtI vincitori sono di Torino, Rivoli, Vercelli, Ivrea, Verbania, Biella, Domodossola, Alba, Alessandria, Aosta

Lunedì 16 maggio, alle ore 15, presso il Salone d’Onore della Fondazione CRT, in via XX Settembre 31 a Torino, si terrà la cerimonia di premiazione di 19 studenti del Piemonte e Valle d’Aosta che hanno vinto le borse di studio della Fondazione CRT con il bando di concorso dell’Associazione Intercultura. Grazie al contributo di 100.000 euro della Fondazione CRT, i ragazzi potranno vivere e studiare all’estero nei prossimi mesi – destinazione 13 Paesi nel mondo – accolti da famiglie e scuole del posto.

Si tratta di 4 studenti di Torino: Dafne, che partirà alla volta dell’Indonesia per un anno, Cecilia alla volta di Panama, Martina per il Brasile ed Alberto per la Repubblica Dominicana; 2 studenti di Rivoli: Sara partirà per un programma annuale in Ecuador e Malina Elena per un bimestre in Argentina; 2 studenti di Vercelli: Andrea partirà per la Repubblica Dominicana e Francesco per la Russia; 2 studenti di Ivrea: Matteo partirà per un trimestre in Ungheria e Agnese per un anno in India; 2 studenti di Verbania: Sophie per un programma annuale in Argentina e Irene per la Francia; 3 studenti di Biella: Martina partirà per il Portogallo, Beatrice per la Thailandia e Tommaso per la Repubblica Dominicana; 1 studente di Domodossola, Daniel, partirà per un programma annuale in Russia; 1 studentessa di Alba-Bra, Valentina, partirà per un programma di 3 mesi in Belgio; 1 studentessa di Alessandria, Alice, partirà per un anno in Argentina; 1 studentessa di Aosta, Giulia, partirà per un anno in Francia.

Alla cerimonia interverranno il Consigliere di Amministrazione della Fondazione CRT Cristina Giovando, Gustavo Bracco del Consiglio Direttivo della Fondazione Intercultura e Claudia Chiaperotti, referente Regionale Raccolta Fondi Intercultura. 

È dal 2007 che la Fondazione CRT affianca l’Associazione Intercultura: con un investimento di oltre 1 milione di euro, ha messo a disposizione 273 borse di studio per consentire ai ragazzi di vivere un’esperienza all’estero. 

Fondazione CRT e Intercultura investono sulla formazione internazionale dei giovani, offrendo loro un’esperienza di vita e di studio all’estero per arricchire le competenze linguistiche, affrontare al meglio le sfide del lavoro, incontrare culture diverse, sviluppare maggiore autonomia e senso critico. È in corso, inoltre, una nuova collaborazione tra Intercultura e la Fondazione CRT, nell’ambito del progetto Talenti Neodiplomati.

Mole e caschi blu in onore del Salone e della Costituzione

mole regio maioranoIn onore del Salone Internazionale del Libro di Torino  in corso al Lingotto Fiere fino a lunedì 16 maggio, fino a lunedì notte la Mole Antonelliana sarà illuminata con la proiezione speciale di Visioni, l’immagine-simbolo del Salone 2016 ideata da Mimmo Paladino: il«libro blu con gli occhi» che accompagna quest’edizione. L’immagine verrà proiettata sulla cupola della Mole sul lato visibile da via Po. Sabato 14 alle 13.30 allo stand del Ministero della Difesa (Pad. 3) il generale Claudio Graziano, Alpino e Capo di Stato Maggiore della Difesa, presenta assieme al direttore de La Stampa Maurizio Molinari il volume Caschi Blu italiani, edito dallo Stato Maggiore della Difesa. Sono 28 le missioni di peacekeeping lanciate dalle Nazioni Unite in zone di crisi del pianeta, alle quali hanno partecipato le nostre Forze Armate italiane dal 1955 a oggi. Il volume Caschi Blu Italiani – proposto in occasione del 60° dell’adesione del nostro Paese all’Onu – ripercorre per immagini l’avventura delle migliaia di uomini e donne con le stellette (50 i caduti, fra cui gli eroi di Kindu) che sono stati portatori di sicurezza e stabilità in regioni del pianeta colpite da sanguinosi conflitti, dalla Cambogia al Guatemala passando per il Mozambico, il Darfur, il Medio-Oriente, il Sahara Occidentale, la Namibia e molte altre. Non manca un accenno al ruolo italiano nella formazione dei peacekeepers di tutto il mondo, attraverso la collaborazione pluriennale nata a Torinotra la brigata alpina Taurinense dell’Esercito e lo Staff College delle Nazioni Unite, mentre a Vicenzaopera il Center of Excellence for Stability Police Units, struttura dell’Arma dei Carabinieri dove vengono formati funzionari di polizia per le missioni di pace. Terminata la presentazione, il generale Graziano raggiungerà Asti per unirsti al raduno nazionale delleTruppe Alpine. E allo stand della Presidenza del Consiglio dei Ministri (Struttura di Missione per gli Anniversari di interesse nazionale, Pad 3. T110) è allestita l’installazione multimediale 1945-1848. L’Italia torna agli Italiani, che ripercorre con rari materiali audiovisivi d’epoca il periodo che va dalla Liberazione del 25 aprile 1945 fino all’entrata in vigore della Costituzione, il 1° gennaio 1948. Su un grande schermo scorrono le immagini e le voci di Sandro Pertini, Anna Banti, Piero Calamandrei, Alcide De Gasperi. Quattro postazioni audio-video raccontano i momenti salienti dei quattro anni. E una selezione di libriin consultazione approfondisce i temi in mostra, la Costituente e il voto alle donne.

(foto: Vincenzo Maiorano)

Il premio Bruno Caccia del Rotary alla squadra Mobile di Torino

bruno cacciaLa squadra mobile della Questura di Torino conquista l’edizione 2016 del premio Bruno Caccia, a cura del Rotary Club Torino Nord Ovest, in memoria del procuratore capo torinese assassinato in un agguato nel giugno 1983. Il premio verrà consegnato al  dirigente della polizia, Marco Martino, in una cerimonia all’Unione Industriale, dopo che nei mesi scorsi venne arrestato il presunto autore materiale dell’omicidio.Lo scorso 22 dicembre, ben 32 anni dopo l’assassinio del procuratore Caccia, al termine di una minuziosa attività investigativa gli investigatori, con uno stratagemma, sono riusciti a individuare in Rocco Schirripa. Il panettiere di origini calabresi di 62 anni,è ritenuto  l’esecutore materiale del’agguato in cui il magistrato venne ucciso mentre passeggiava sotto casa con il suo cane. Il premio è assegnato ogni anno a chi si distingue nella tutela dell’interesse pubblico.

A Librolandia arriva IoLavoro per dare opportunità ai giovani

SALONE 569Anche IoLavoro trova spazio al Bookstock Village del Salone del Libro, in uno stand dedicato ai servizi per l’impiego e per la formazione piemontesi. Ad organizzare l’iniziativa è  l’Agenzia Piemonte Lavoro in collaborazione con i Centri per l’Impiego piemontesi e il supporto  di Italia Lavoro. L”obiettivo è quello ddi creare nel Salone una sede stabile di incontro sui  temi del lavoro e della formazione. Dal 12 al 16 maggio, nella sala IoLavoro, si terranno conferenze con la partecipazione di scrittori, esperti e operatori del mondo del lavoro e della formazione. E’ previsto anche un servizio di orientamento al lavoro con informazioni sulle offerte di impiego.

 

(foto: il Torinese)

8 maggio, la Sratorino di Danilo e Luca si corre… in carrozzina!

Danilo Ragona e Luca Paiardi, anni 37 e 38, sono amici da più di 15 anni, da quando un’incidente ha costretto entrambi su una sedia a rotelle. Se per molti essere paralizzati dalla vita in giù significa “la fine” di qualcosa, Danilo e Luca hanno deciso e voluto fortemente che l’incidente che ha cambiato la loro vita rappresentasse invece “un nuovo inizio”.

stratorino dani luca

In quest’ottica nasce Viaggio Italia, un viaggio lungo 30 giorni che porterà i due amici in giro per tutto lo stivale: da Bolzano a Palermo, dalla montagna al mare. Ogni tappa è una scoperta di un territorio, un’impresa ma anche un’occasione di incontro, confronto, speranza, evoluzione. Durante il percorso Danilo e Luca giocheranno a tennis, voleranno in parapendio, navigheranno in barca a vela e kayak, andranno a cavallo, faranno rafting, snorkeling e sci nautico… Gli sport, anche quelli estremi, diventano strumento di conoscenza di sé e degli altri.

stratorino danilo lucaPer prepararsi alla partenza, Danilo e Luca si stanno allenando duramente e insieme hanno deciso di partecipare alla 40esima edizione della StraTorino, la celebre corsa tra le vie della città che quest’anno si svolgerà l’8 maggio 2016. Un modo per dimostrare che vivere (e non sopravvivere) con una disabilità è possibile, perché anche su una carrozzina si può fare sport, innamorarsi di luoghi e persone, conoscere, divertirsi, incontrare, imparare… correre!

Viaggio Italia si svolgerà dal 6 giugno al 6 luglio e racconterà la storia di Danilo e Luca, una storia di coraggio, libertà e autonomia. Un inno all’amore per la vita e alla forza di non arrendersi di fronte alle difficoltà, un viaggio alla scoperta dei propri limiti con il desiderio di superarli o anche solo di riconoscerli.

Sarà anche un viaggio di solidarietà perché Viaggio Italia supporterà Fondazione Vertical Onlus (www.fondazione-vertical.it), da anni impegnata a sostenere la ricerca scientifica verso la cura della paralisi causata da traumi al midollo spinale. La prima occasione per aiutare Fondazione Vertical e Viaggio Italia è donare 1 euro su www.1caffe.org, la onlus di Luca Argentero che, nella settimana dal 9 al 15 maggio, raccoglierà per loro tutti i caffè donati sulla piattaforma.

A Librolandia orologio e pillola del Politecnico per salvare il cuore

politecnicoOrologio da polso e “pillola tascabile” per l’elettrocardiogramma “fai da te”,  progettati dal Politecnico di Torino, Sono due dispositivi diagnostici che impiegati come uno smartwatch permettono di monitorare problematiche cardiache in tempo reale e a costi contenuti,  intorno ai 100-150 euro). Verranno sperimentati in strutture sanitarie e al momento saranno a disposizione del pubblico durante il  Salone del Libro. I dispositivi si connettono a uno smartphone e all’app Android “ECG Sensor APP”, un software che raccoglie ed elabora i dati, li visualizza, li memorizza e li ritrasmette via email al cardiologo che potrà disporre dei dati su un’interfaccia grafica, A confronto con gli attuali sistemi di monitoraggio, consentono un controllo prolungato e una elaborazione del dato immediata, non sono invasivi, non prevedono uso di fili o elettrodi adesivi e sono alimentati a batteria.

(foto: il Torinese)